CONTATORE PERSONE

29/03/13

mappatura dei centri ccsvi in italia


MAPPE DEI CENTRI CCSVI in Italia sia IN SSN che i PRIVATI
con i costi indicativi  e indicazioni
































28/03/13

Trovata la molecola anti-tumore. Una scoperta tutta italiana


 

 www.corsoitalianews.it/news/node/1070

26/3/2013

La ricerca italiana, nonostante crisi e tagli, ottiene l’ennesimo incredibile risultato. Un risultato che viene dall'impegno di due ricercatori precari dell'università di Urbino: Mirco Fanelli, 45enne di Falconara e Vieri Fusi, 48enne fiorentino.

I due studiosi, infatti hanno trovato una molecola anti-tumore che spinge al “suicidio” le cellule malate. In particolare hanno modificato chimicamente una singola molecola, il maltolto: una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali, sviluppando in questo modo una nuova classe di molecole (malten e maltonis) con attività antineoplastica.

«Tutto è partito dal Laboratorio di Patologia Molecolare ‘PaoLa' (Centro di Biotecnologie di Fano, sede distaccata dall'ateneo di Urbino) - spiega Fanelli - Il centro si occupa di modificazioni epigenetiche nel cancro. Con il gruppo di ricerca del Laboratorio di chimica supramolecolare è stato poi possibile individuare una famiglia di composti capaci di svolgere le funzioni desiderate, agendo in maniera diretta sulle cellule tumorali; le cellule, in risposta ai trattamenti, alterano dapprima la loro capacità di replicare e, successivamente, inducono un importante processo biologico che le conduce ad un vero e proprio suicidio».
Questa fantastica scoperta per ora ha ottenuto il brevetto nazionale, nell’attesa di quello internazionale. Gli studi condotti finora, hanno avuto un buon successo scientifico e sono stati pubblicati su ottime riviste internazionali (British Journal of Cancer; Journal of Organic Chemistry), mettendo in risalto il ruolo dei ricercatori italiani che, con poche risorse, da tempo ottengono risultati straordinari.
Sono anni ormai che il gruppo di ricerca, diretto dal dott. Mirco Fanelli, è impegnato nella lotta al cancro, sia per cercare di prevenirlo, sia per curarlo; nonostante i progressi fatti negli ultimi venti anni che ne hanno ridotto il tasso di mortalità, però il cancro è ancora oggi una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati. E’ una malattia complessa, aggressiva che va analizzata nel minimo dettaglio. La strada è lunga, lunghissima, ma scoperte del genere non possono far altro che accendere una piccola fiamma di speranza per il futuro.

video www.youtube.com/watch?v=4OPLe-6klyQ&feature=youtube_gdata_player


27/03/13

5 SEMPLICI CONSIGLI.....



1) LA RESPIRAZIONE
La funzione della respirazione è quella di apportare alle cellule l'ossigeno...http://laccsvivistadasam.blogspot.it/2012/04/stefania-ajo-melis-sfoglia-le-note-note.html

2) LASCIA TUTTI GLI STRESS FUORI CASA... o fuori dalla tua vita

3) RIPOSATI

4) MANGIA SANO E POCA CARNE ROSSA...

5) DORMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII......MAGARI CON L'AIUTO DI UNA BELLA VALERIANA

23/03/13

a VOI MEDICI....da PATCH ADAMS

 meditate medici meditate


"Uso il termine in senso lato, Signori, ma un medico non è qualcuno che aiuta qualcun'altro?''
''Quando il termine medico ha preso un'accezione reverenziale?"
''A che punto della storia un medico è diventato più di un fidato e dotto amico che visitava e curava gli infermi?''
Voi mi chiedete se esercito la medicina. Se questo significa aprire la porta a chi ha bisogno, a chi è sofferente, accudirlo, ascoltarlo, mettergli un panno freddo in fronte finchè la febbre si abbassa..se è questo fare il medico, se è questo curare un paziente, allora mi dichiaro colpevole."
"...se uno dei suoi pazienti morisse?" 
"Cos'ha la morte che non va?
Di cosa abbiamo mortalmente paura? ''
Perchè non trattare la morte con un po' di umanità, e dignità e decenza e, Dio non voglia, perfino di umorismo.


Signori, il vero nemico non è la morte.

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Vogliamo combattere le malattie? 
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Combattiamo la più terribile di tutte, l'INDIFFERENZA. 
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Ogni essere umano ha un impatto su di un altro. 
Perchè vogliamo evitarlo in un rapporto paziente-medico? E' sbagliato quello che insegnate nelle vostre lezioni.
La missione di un medico non deve essere solo prevenire la morte ma anche migliorare la qualità della vita. 
Ecco perchè se si cura una malattia si vince o si perde. Se si cura una persona vi garantisco che in quel caso si vince, qualunque esito abbia la terapia. Qui vedo oggi un'aula piena di studenti di medicina. Non lasciatevi anestetizzare, non lasciatevi intorpidire di fronte al miracolo della vita.

Vivete sempre con stupore il glorioso meccanismo del corpo umano. Questo deve essere il fulcro del vostri studi, e non la caccia ai voti, che non vi daranno alcuna idea di che tipo di medico potrete diventare. E non aspettate di essere in corsia per acquistare la vostra umanità.

Sviluppate subito la capacità di comunicare, parlate con gli estranei, con gli amici, con chi sbaglia numero, con chi vi capita. 
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E coltivate l'amicizia di quelle stupende persone che vedete in fondo all'aula. Infermiere, che possono insegnarvi. Stanno con la gente tutti i giorni, fra sangue e merda, e hanno un patrimonio di conoscenza da dividere con voi. E così fate con quei professori che non sono morti dal cuore in su. Condividete la compassione che hanno. Fatevi contagiare. 
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Signore io voglio fare il medico con tutto il mio cuore. Io volevo diventare medico per assistere il mio prossimo. 
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Per questo motivo ho perso tutto. Però così ho anche guadagnato tutto. Ho condiviso le vite dei pazienti e del personale dell'ospedale. Abbiamo riso insieme e pianto insieme. Questo è ciò che voglio fare nella mia vita. E Dio mi sia testimone, comunque decidiate oggi signori, guarderò ancora con fiducia al mio scopo: diventare il miglior medico che il mondo abbia mai visto. 
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Voi avete la facoltà di impedire che io mi laurei. Potete impedirmi di ottenere il titolo, il camice bianco. Ma non potete controllare il mio spirito. Non potete impedirmi di apprendere. Non potete impedirmi di studiare. A voi la scelta: avermi come collega di lavoro, passionale, oppure avermi come voce fuori dal coro, sincera e determinata. In entrambi i casi verrò forse considerato una spina. Ma vi prometto una cosa: sarò una spina che non riuscirete a togliere."
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www.youtube.com/watch?v=nvqadHMettI

21/03/13

dott. Vincenzo Di Donna


L’esperienza di formazione e il progetto di collaborazione con il Centro Malattie Vascolare di Ferrara di un chirurgo vascolare pugliese<dott. Vincenzo Di Donna>

L’Insufficienza Venosa Cronica Cerebro-Spinale è una patologia dell'apparato circolatorio intra ed extracranico.  Sulla base di studi condotti con sacrificio, nel 2008 la patologia viene descritta dal prof. Paolo Zamboni dell’università di Ferrara, e nel settembre 2009 un panel di esperti dell’Unione Internazionale di Flebologia (UIP), la più vasta organizzazione che si occupa di patologia venosa, ha creduto molto opportuno inserirla tra le malformazioni venose congenite. Il consenso per l’inserimento di CCSVI tra le patologie vascolari è stato unanime all’interno di esperti della UIP riunitasi a Montecarlo nel Settembre 2009.
CCSVI, a differenza dei messaggi che vedo spesso passare attraverso nuovi e classici strumenti di comunicazione, non consiste soltanto in restringimenti venosi. La patologia emodinamica può avere varie origini: si tratta di stenosi, funzionamento anomalo di valvove, torsioni venose, ostruzioni di vario genere e tutto ciò che probabilmente c’è ancora da descrivere in merito alla causa di un cattivo deflusso del sangue venoso a livello sia extra-cerebrale che intra-vertebrale.
In qualita’ di chirurgo vascolare ed occupandomi di diagnostica eco-color-doppler  emodinamica venosa dell’Insufficienza Venosa Cronica degli arti inferiori  nella mia pratica giornaliera, sono stato stimolato ad occuparmi del problema della CCSVI sin dalla prima pubblicazione scientifica del Prof. Paolo Zamboni. Il mio iniziale interesse mi ha spinto  ad approfondire sempre piu’ la conoscenza e la pratica diagnostica eco-color-doppler relativa della CCSVI avendo la possibilita’ di poter far esperienza  a Ferrara sotto la guida e l’insegnamento diretto dello stesso Zamboni perfezionandomi sul protocollo diagnostico ecografico da lui proposto per la diagnosi della Insufficienza Venosa Cronica cerebro-spinale. Un'esperienza professionale tra le più qualificanti che mi ha fatto apprezzare lo spessore umano e professione di Zamboni e tutto il suo team.
La diagnosi di CCSVI attraverso uno strumento non invasivo qual è l’eco-color-doppler è complessa.  Questo ci suggerisce che la CCSVI, essendo una patologia di recente scoperta, necessita di addestramento e operatori adeguati. La cosiddetta curva di apprendimento è un fattore di notevole rilevanza; chi vi parla è un chirurgo vascolare che utilizza da anni quotidianamente la diagnostica eco-color-doppler  per svariate applicazioni ma che ha sentito ugualmente la necessità di indottrinarsi a riguardo presso il CMV di Ferrara e di utilizzare una strumentazione idonea per questo scopo.

<<con fiducia andiamo avanti sperando che logiche extra-professionali e lobbistiche, almeno questa volta, non ostacolino la ricerca di Paolo Zamboni. Chiaro è che l’antitesi è elemento necessario alla sintesi migliore per la scienza e questa dovrà costruirsi insieme.>>

link:http://www.ccsvi-sm-puglia.org/dinamico/index.php/component/content/article/35-rassegna-stampa-locale/71-intervista-al-dott-vincenzo-di-donna-responsabile-diagnostica-e-chirurgia-vascolare-anthea-hospital-bari-gvm-carearesearch.html dott. Vincenzo Di Donna, Responsabile Diagnostica e Chirurgia Vascolare Anthea Hospital- Bari GVM Care&Research

Circolazione e sosta: il contrassegno invalidi


 

Per le "persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta" è possibile ottenere, previa visita medica che attesti questa condizione, il cosiddetto "contrassegno invalidi" o "contrassegno arancione". Questo contrassegno previsto dall'art. 381 del DPR 16 dicembre 1992 n. 495 e successive modificazioni, permette ai veicoli a servizio delle persone disabili la circolazione in zone a traffico limitato e il parcheggio negli spazi appositi riservati.
La possibilità di ottenere il "contrassegno invalidi" è stata successivamente estesa anche ai non vedenti (DPR 503/1996 art. 12 comma 3).
Per il rilascio l'interessato deve rivolgersi alla propria ASL e farsi rilasciare dall'ufficio medico legale la certificazione medica che attesi che il richiedente ha una capacità di deambulazione sensibilmente ridotta o è non vedente.
Una volta ottenuto tale certificato si dovrà presentare una richiesta al Sindaco del Comune di residenza per il rilascio del contrassegno allegando il certificato della ASL. Il contrassegno ha validità quinquennale.
Allo scadere dei termini si può rinnovarlo presentando un certificato del proprio medico di base che confermi la persistenza delle condizioni sanitarie per le quali è stato rilasciato il contrassegno.
A questo proposito è utile ricordare che il contrassegno può essere rilasciato anche a persone che momentaneamente si ritrovano in condizioni di invalidità temporanea a causa di un infortunio o altro; in questo caso l'autorizzazione può essere rilasciata a tempo determinato a seguito della certificazione medica che attesti il periodo di durata dell'invalidità.

Resoconto stenografico - seduta n. 493 del 26/01/2011


FONTE www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00519182&part=doc_dc-allegatob_ab&parse=no


Mozioni
premesso che:
la sclerosi multipla è una malattia altamente invalidante che colpisce in Italia circa 58.000 persone;
l'insufficienza venosa cerebrospinale cronica (CCSVI) potrebbe essere una condizione clinica in cui stenosi congenite o di altra natura che colpiscono le vene giugulari e altre vene del tronco determinerebbero un alterato deflusso del sangue dal cranio al torace;
la CCSVI sarebbe da inserire tra le malformazioni venose di tipo trunculare, ovvero fra quelle che si sviluppano fra il terzo ed il quinto mese di vita intrauterina;
la CCSVI, per la quale il professor Paolo Zamboni ed altri studiosi sarebbero intenzionati ad ottenere un riconoscimento clinico includendo i protocolli inseriti nella "Consensus conference" mondiale dei chirurghi vascolari e votate dai rappresentanti di 47 Paesi, all'unanimità, nel settembre 2009, a Monaco;
la CCSVI potrebbe essere spesso associata, secondo autorevoli studi scientifici, con la sclerosi multipla;
l'angioplastica dilatativa è una procedura consolidata da 25 anni, mininvasiva, con rischi minimi;
in diversi Paesi sono stati avviati studi clinici per verificare l'efficacia e l'appropriatezza della angioplastica dilatativa nella cura della CCSVI,
considerato che la correlazione individuata tra le due patologie non poteva non suscitare un comprensibile interesse tra i malati di sclerosi multipla per il possibile beneficio derivante dall'accesso al trattamento di eventuali anomalie nel sistema venoso extracranico, interesse accentuato da passaparola via Internet e poi anche da trasmissioni televisive;
considerato, altresì, che:
la teoria dell'associazione tra le due malattie ha prodotto enorme attenzione nella comunità scientifica internazionale e in molti Paesi è già stata avviata la sperimentazione clinica sui malati di sclerosi multipla;
in Italia ci sono centri pubblici e privati dove viene eseguito l'esame con ecodoppler per la diagnosi della CCSVI, nonché l'angioplastica dilatativa che cura questa condizione;
tali operazioni sono state autorizzate dal Ministro della salute con la circolare del 27 settembre 2010, indicando anche un codice, generico e non specifico per la CCSVI, da utilizzare per le operazioni: ICD-9-CM codice 3950 "angioplastica o aterectomia di altro/i vaso/i non coronarico/i";
il professor Zamboni ha sostenuto, anche in sede di audizione dinnanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale del Senato, che la durata dell'esame e il metodo con cui questo viene realizzato siano parametri necessari affinché l'esito sia affidabile;
in detta circolare viene più volte indicato uno studio diagnostico della Fondazione italiana sclerosi multipla quale studio finalizzato a testare l'eventuale correlazione con la sclerosi multipla, senza considerare che il professor Zamboni stesso è uscito dal gruppo di lavoro di questo studio denunciandone le gravi carenze,
impegna il Governo:
affinché il Ministero della salute si adoperi nel chiarire come e dove possa essere effettuata la diagnosi, nonché il trattamento, della CCSVI, e in base a quali parametri, anche con la consulenza dello scopritore di questa patologia, il professor Zamboni;
a monitorare la raccolta dati di correlazione tra CCSVI e sclerosi multipla e predisporre controlli adeguati sulla correttezza delle sperimentazioni in atto e quindi istituire modalità di studio che consentano sicura tracciabilità dei dati;
affinché il Consiglio superiore di sanità fornisca il parere già richiesto da mesi;
affinché il Ministero della salute, attraverso i suoi organi di consulenza istituzionale, realizzi un censimento e una mappatura di tutti i luoghi e i centri, pubblici e privati, in cui vengono realizzati diagnosi con ecodoppler e trattamenti con angioplastica, omogeneizzando la raccolta dei dati affinché dalla loro lettura si possa verificare l'efficacia terapeutica della dilatazione venosa mediante angioplastica, sulla base dell'urgenza e della responsabilità nonché del rigore scientifico che la procedura richiede. (1-00369)


MINISTERO della SALUTE - importantissimo 0035077-P-27/10/2010

lettera DATATA 2010  inviata da FAZIO   da  ... a :
MINISTERO della SALUTE - DIPARTIMENTO della QUALITA' - ROMA-0035077-P-27/10/2010
Agli ASSESSORI REGIONALI
Alla Sanità
Loro SEDI.

Oggetto: Raccomandazioni in materia di sclerosi multipla e CCSVI
In materia di SclerosiMultipla (SM) e Insufficienza Venosa Cerebro spinale Cronica (CCSVI) ho incaricato per uno specifico approfondimento un apposito gruppo di lavoro che prodotto l'allegato documento che si invia alle Regioni affinchè ne tengano conto nella predisposizione delle connesse attività assistenziali. 
F.to Il MINISTRO DELLA SALUTE
Prof: Ferruccio FAZIO

fine  dell'allegato inviato alla lettera



..."SI RITIENE CHE NEL RISPETTO DEI PRINCIPI ETICI DEONTOLOGICI E PROFESSIONALI CHE DEVONO SEMPRE GUIDARE MEDICI E SCIENZIATI VERSO SCELTE PONDERATE E RESPONSABILI A TUTELA DEI MALATI IL TRATTAMENTO << CORRETTIVO ENDOVASCOLARE >> DELLA CCSVI IN PAZIENTI CON SM GIA' UTILIZZATO DA ALCUNI CLINICI POSSA CONTINUARE
a) IN CENTRI ACCREDITATI A LIVELLO REGIONALE PER IL TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE VASCOLARI
b) CON LA GARANZIA DI UNA PROCEDURA DI ACCERTAMENTO DIAGNOSTICO DELLA PRESUNTA PATOLOGIA EFFETTUATA NEL RISPETTO DI PROTOCOLLI DIAGNOSTICI APPROPRIATI E VALIDATI DALLA COMUNITA' SCIENTIFICA INTERNAZIONALE
c)  RICORRENDO ALLA PROCEDURA EMODINAMICA CORRETTIVA SOLO IN PRESENZA DI UNA PATOLOGIA ACCERTATA CHE CONDIZIONI NEGATIVAMENTE UN FISIOLOGICO EQUILIBRIO EMODINAMICO 
d) EFFETTUANDO LA PROCEDURA EMODINAMICA CORRETTIVA SEGUENDO CRITERI E METODOLOGIE SCIENTIFICAMENTE CODIFICATI E CONDIVISI 
e) VERIFICANDO RIGOROSAMENTE I RISULTATI TERAPEUTICI E FUNZIONALI CON STUDI CLINICI CONTROLLATI. 
SI SEGNALA CHE L’ ATTUALE SISTEMA SANITARIO GARANTISCE IN REGIME OSPEDALIERO SOTTO LA RESPONSABILITA DEL MEDICO L’ EROGAZIONE DI TERAPIE ATTE A DIAGNOSTICARE MONITORARE E SE INDICATO CORREGGERE TERAPEUTICAMENTE ANOMALIE DELL’ APPARATO VASCOLARE ARTERO-VENOSO GIUDICATE PATOLOGICHE. 
ALLO SCOPO SI PUO' FAR RIFERIMENTO PER LA CODIFICA DELLA PRESTAZIONE AL SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE VIGENTE ICD-9-CM CODICE 3950 << ANGIOPLASTICA O ATERECTOMIA DI ALTRO/I VASO/I NON CORONARICO/I "


17/03/13

TERAPIE E STRATEGIE

RICORDATEVI CHE I FARMACI <NON CURANO LA PATOLOGIA> forse l'attenuano un po' ...MA NON CURANO LA PATOLOGIA

QUINDI VALUTARE BENE PRIMA DI INIZIARE QUALSIASI FARMACO..POTREBBE ESSERE ANCORA PIU' NOCIVO DEL NECESSARIOpertanto non è possibile parlare di vera e propria cura farmacologica....quindi è meglio usare delle strategie terapeutiche parallele (fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale), possono prevenire le complicanze (piaghe da decubito, contratture), ritardando la disabilità e migliorando, quanto possibile, la qualità di vita del paziente.   Alcuni pazienti vengono stimolati a seguire gruppi di sostegno e terapie psicologiche, mirate all'accettazione della malattia.




02/03/13

provate a fermarli...

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Nulla può fermare chi ha la voglia di vivere

foto di :

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