CONTATORE PERSONE

26/11/13

Ecodoppler per diagnosi e controlli CCSVI...GRATUITO.

25 novembre 2013 alle ore 21.24 info di   Francesca Lombardo

Presso l’ICC (Istituto Clinico Cardiologico), Viale Alessandro Magno 386 - Casal Palocco - Roma, con una breve interruzione per le feste natalizie, ogni mercoledì sarà possibile sottoporsi all’ECD per CCSVI,sia come prima diagnosi che per controlli. GRATUITAMENTE. 
Per prenotazioni rivolgersi alla Signora Eleonora, Telefono: 06.50173501, chiedendo l’appuntamento col dott. Isac Flaishman.

Il dott. Isac Flaishman, in Italia dal 1980, svolge la professione medica dal 1987. E’ specializzato in Chirurgia Vascolare e Chirurgia Toracica. Presso il Policlinico Umberto I, ha fatto parte dell’equipeche ha effettuato il primo trapianto polmonare sequenziale pediatrico per fibrosi cistica. Si è sempre occupato di diagnostica vascolare con Ecodoppler.
Nel 2011 ha frequentato il corso per diagnosi di CCSVI presso Ferrara col Prof.Zamboni. Ha al suo attivo più di 500 ecodoppler per diagnosi e controlli pre e post PTA per CCSVI. E’ solo grazie alla sua umanità e al suo spiccato spirito professionale che offre, a tutti noi, questa opportunità gratuita per gli ECD per CCSVI.

Attenzione però, SOLO IL MERCOLEDI’. Considerando le prenotazioni già arrivate, si consiglia di prenotare quanto prima.
Chiunque volesse porre domande di qualsiasi genere al dott. Flaishman, può farlo nella bacheca CCSVI Reggio Emilia-Roma. Compatibilmente con i suoi impegni di lavoro, il dott. Flaishman risponderà nel più breve tempo possibile.

25/11/13

Cosa sono: PDTA e PIC




I Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) sono uno strumento di gestione clinica usato per definire il migliore processo assistenziale finalizzato a rispondere a specifici bisogni di salute, sulla base di raccomandazioni riconosciute, adattate al contesto locale, tenute presenti le risorse disponibili.

Scopo dei PDTA è di favorire l'integrazione fra gli operatori, ridurre la variabilità clinica, contribuire a diffondere la medicina basata sulle evidenze (EBM), utilizzare in modo congruo le risorse e permettere di valutare le prestazioni erogate mediante indicatori.

I PDTA possono essere ospedalieri e/o territoriali; quando descrivono un processo sia territoriale sia ospedaliero è possibile parlare di Profili Integrati di Cura (PIC), percorsi orientati all’integrazione e alla completezza della presa in carico.

L’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (ARESS), grazie all’attività di gruppi di lavoro multidisciplinari e multispecialistici, è impegnata nella definizione di numerosi PDTA nonché nella formazione e nel monitoraggio dell’adozione degli stessi da parte delle Aziende Sanitarie piemontesi.
http://www2.aress.piemonte.it/cms/pdta-e-pic/category/153-pdta.html

21/11/13

PER TE- PER NOI

Elimina le ostruzioni e le tossine in qualsiasi parte del corpo (arterie, vene, sistema linfatico, tratto digerente, reni, ecc) con un corretto stile alimentare.



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20/11/13

Terapia con cellule staminali e terapia clinica A Cellule staminali

http://worldstemcells.com/hello-world
Terapia con cellule staminali e terapia clinica A Cellule staminali Mondo, LLC avanzate procedure di cellule staminali vengono eseguite dai nostri ambulatori di contratto e ospedali, le cellule staminali sono testati, elaborati e dati registrati in uno stato dell'arte della struttura, garantendo così il massimo livello di qualità e sicurezza per i nostri pazienti. La nostra clinica contratto prevede trattamenti di cellule staminali utilizzando adiposo, sangue del cordone ombelicale e del midollo osseo le cellule staminali derivate. Le cellule sono dal paziente (autologo) o altri donatori (allogenico). Assenza di cellule staminali fetali o embrionali vengono utilizzati per evitare il potenziale di reazioni avverse, come medici trapianto contro ospite malattia e possibili contaminanti. Forniamo servizi di facilitazione per il paziente compresa la comunicazione tra il paziente e la clinica, le informazioni tecniche, raccolta delle cartelle cliniche e delle forme mediche. Il nostro personale medico e medici clinici rivedere cartella del paziente specificando l'approccio ottimale trattamento. Esiste un trattamento misura tutti e quindi ogni trattamento è su misura per il paziente. Cellule staminali Mondo, LLC fornirà consulenza per quanto riguarda il tuo viaggio e opzioni di alloggio. Sarete accompagnati durante tutto il periodo di trattamento. Cellule staminali Mondo, LLC manterranno contatti e inviare trattamento per la raccolta dei dati per far progredire la ricerca. Noi di Cellule Staminali Mondo, LLC stiamo sforzando di essere un partecipante attivo nella ricerca di soluzioni terapeutiche per i pazienti. Il nostro impegno prevede il finanziamento di una stato del laboratorio di arte, studi clinici e il trattamento migliore che possiamo fornire. Ciò comprende una valutazione indipendente e reporting per 2 anni o maggiore di post-trattamento per tutti i nostri pazienti. Ciò consentirà e coerente progressi nella terapie con cellule staminali a livello internazionale. -
See more
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sativex : ecco cosa possiamo fare

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sì a Stamina per malata di sclerosi multipla

Staminali, Tribunale Roma: sì a Stamina
per malata di sclerosi multipla

Ammesso il ricorso di una donna di 46 anni. Ordinato agli Spedali Civili di Brescia la somministrazione del trattamento
continua a leggere qui: http://www.repubblica.it/salute/2013/11/20/news/staminali_tribunale_roma_s_a_stamina_diritto_a_speranza-71479671/?ref=HREC1-7
ROMA - Sì alle cure con il metodo Stamina, malgrado il decreto Balduzzi che non consente di farne richiesta agli ospedali, perché i malati "hanno diritto alla speranza". E' quanto stabilisce il tribunale di Roma, che ha accolto il ricorso di una donna di 46 anni malata di sclerosi multipla e ha ordinato all'azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia la somministrazione del trattamento con cellule staminali secondo il protocollo della Stamina Foundation. 

La donna è affetta da sclerosi multipla dal 1982 e si era già sottoposta a tutte le terapie convenzionali. Il ricorso, depositato a settembre, nasce da una prescrizione del medico specialista che indicava con urgenza il trattamento con cellule staminali in mancanza di alternative valide.

L'ordinanza è stata emessa con un provvedimento d'urgenza giustificato dalla situazione di gravità delle condizioni della paziente e dal recente decreto Balduzzi che consente di ottenere il trattamento con cellule staminali solo a pazienti che lo hanno già avviato. "Per quanto mi riguarda - ha commentato il legale della donna, Emanuele Ruggeri - si tratta dell'ordinanza più autorevole sul territorio nazionale che di fatto ha disapplicato il decreto Balduzzi. Il ricorso non nasce da un rifiuto al trattamento da parte dell'azienda, perchè il decreto Balduzzi non consente di presentare la richiesta". 

Nell'ordinanza i giudici hanno spiegato che "il diritto alla speranza dei malati non può essere irragionevolmente limitato o soppresso". "Un passaggio molto importante - ha commentato Ruggeri - perché qui non si parla di una guarigione certa, ma di una speranza che si dà al paziente, una chance di sopravvivenza". Sui tempi del trattamento non c'è ancora alcuna certezza. "L'azienda non si è costituita - ha spiegato il legale - ma ha mandato una lettera con cui si è rimessa alle decisioni del giudice. Adesso bisognerà aspettare un eventuale reclamo da parte loro. Inoltre - conclude l'avvocato - bisognerà aspettare il parere, richiesto dal giudice, al comitato etico dell'azienda".

informazioni su: La Malattia Di Menière

La Malattia Di Menière
 troverete le informazioni qui: http://www.ammi-italia.it/


gazzetta - autorizzazione Medicinale SATIVEX

COMUNICATO  

Autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale per uso umano «Sativex». (13A03504) (GU Serie Generale n.100 del 30-4-2013 - Suppl. Ordinario n. 33)





19/11/13

Sativex - IMPORTANTE

Il Sativex è il primo farmaco a base di cannabinoidi approvato in Italia.


È stato approvato con decreto in GU del 30 aprile 2013 per il trattamento della spasticità muscolare causata da sclerosi multipla, nelle persone che hanno già assunto altri trattamenti per la spasticità ma non hanno ottenuto un adeguato beneficio o hanno riportato eccessivi effetti collaterali.

Si tratta di uno spray (orale) formulato con due estratti naturali derivati dalla pianta della cannabis: delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).

Recenti studi hanno confermato l'efficacia di questo farmaco su pazienti che non rispondevano a trattamenti antispastici.


Sativex è uno spray (orale) formulato con due estratti naturali derivati dalla pianta della cannabis: delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). La pianta della cannabis contiene un numero molto elevato sostanze chimiche (circa 60) con effetti farmacologici diversi e non ancora del tutto chiariti. I cannabinoidi presenti in Sativex sono le sostanze maggiormente studiate per i loro effetti nella SM.  


Qual è il meccanismo d'azione del Sativex? 

Il meccanismo esatto con cui i cannabinoidi agiscono non è completamente chiarito ma la scoperta del sistema degli endocannabinoidi, sistema naturale presente nell'uomo, ha fornito alcune indicazioni in più. In generale i recettori sono molecole proteiche presenti dentro o sulla superficie delle cellule a cui una sostanza (come un farmaco) può legarsi, modificando di conseguenza il comportamento di quella cellula o la sua attività. I principi attivi di Sativex esercitano i loro effetti sul recettore CB1 e il recettore CB2. I recettori CB1 si ritiene possano esercitare i loro effetti a livello centrale, mentre i recettori CB2 sono ritenuti esercitare i loro effetti sulle cellule del sistema immunitario. Quando un endocannabinoide si lega ad un recettore cannabinoide provoca una riduzione del rilascio di segnali tra le cellule e i risultati sono un ad esempio, una riduzione delle contrazioni muscolari. I principi attivi di Sativex, i cannabinoidi THC e CBD, interagiscono con i recettori cannabinoidi umani CB1 e CB2 in t un effetto sulle vie motorie e del dolore e migliorando la spasticità nella sclerosi multipla senza causare debolezza muscolare. 

Il dolore e la frequenza degli spasmi associati alla spasticità migliorano, insieme ad altri sintomi correlati come disturbi del sonno e problemi alla vescica. 

Chi può prescrivere il farmaco? 

Il farmaco può essere prescritto dal neurologo del centro clinico. 

Quanto è efficace questo farmaco nel trattamento della spasticità?

In uno studio di fase III, sono stati valutati gli effetti di Sativex sulla spasticità in pazienti che non rispondevano adeguatamente ai classici antispastici. A conclusione del periodo di osservazione è stato rilevato che il 42% dei partecipanti allo studio aveva ottenuto miglioramenti di questo disturbo. Tra coloro che avevano risposto al trattamento, circa i tre quarti aveva riportato un miglioramento superiore al 30% nel punteggio che valutava la loro spasticità, entro quattro settimane rispetto a quelli trattati con un placebo. L'analisi combinata di tre studi clinici, pubblicata sulla rivista scientifica 

Multiple Sclerosis nel 2010 (Meta-analysis of the efficacy and safety of Sativex (nabiximols), on spasticityin people with multiple sclerosis 2010;16(6):707-714) ha confermato l'efficacia del Sativex. 

Una persona che sta facendo altre terapie sintomatiche per la spasticità, potrà chiedere allo specialista di cambiare farmaco? 
L’eventuale cambio di trattamento dovrà essere valutato dal medico curante, tenendo conto di diversi fattori tra cui il rapporto rischio/beneficio. 

Quante volte si deve assumere il farmaco durante una giornata? 

Sativex deve essere spruzzato nella bocca o all'interno della guancia o sotto la lingua. 
Considerando sia il livello di spasticità che la risposta al trattamento varia da persona a persona, anche il numero di spray necessari varierà da individuo a individuo. 

All'inizio del trattamento, il medico che prescrive il farmaco fornirà le indicazioni specifiche circa le modalità e la frequenza di somministrazione. 

Per le due prime settimane di trattamento si prevede infatti un aumento graduale del numero di spray al giorno al fine di identificare il dosaggio migliore per il singolo individuo. Dopo altre due settimane di assunzione del numero di spray identificato si procederà ad una valutazione della effettiva efficacia del trattamento. La dose massima di Sativex è di 12 spruzzi al giorno e deve essere lasciato un intervallo di almeno 15 minuti tra uno spray ed il successivo. Le dosi possono essere distribuite nell'arco della giornata in un modo che più vi si addice. L'efficacia del trattamento verrà valutata periodicamente per apportare le necessarie correzioni. 

Quali sono gli effetti collaterali? 

Quando si inizia il trattamento con il Sativex e fino a quando non si arriva ad un dosaggio giornaliero regolare, non si deve guidare o usare macchinari. 

Gli effetti collaterali più comuni sono la sensazione di sonnolenza o capogiri

Questi tendono a verificarsi nelle prime quattro settimane di trattamento e a esaurirsi nel tempo. 
Eventualmente gli effetti collaterali possono essere ridotti impiegando un numero inferiore di spray o aumentando l'intervallo si somministrazione tra due spray. 

Le persone che soffrono di effetti collaterali significativi non devono guidare, utilizzare macchinari o prendere parte a qualsiasi attività che potrebbero risultare pericolose. 

In studi sull'utilizzo di Sativex a lungo termine nelle persone con SM è stato osservato che l'improvvisa interruzione del trattamento non produceva dipendenza dal trattamento. 
Inoltre il Sativex non ha influenzato le funzioni cognitive e non ha causato disturbi psicopatologici. 

Sativex interagisce con altri farmaci? 

Il medico che prescrive Sativex deve essere informato su tutti gli altri farmaci che la persona sta assumendo, anche se sono prodotti di erboristeria. 

Particolare attenzione deve essere posta per i farmaci come i sonniferi, sedativi o altre sostanze con effetti sedativi, in quanto in associazione con Sativex potrebbe verificarsi un aumento della sonnolenza e sedazione. 

Si deve prestare attenzione anche alla possibile riduzione del tono e forza muscolare e potrebbero essere causa di un maggiore rischio di cadute. 

Infine, Sativex può interagire con l'alcol e può influenzare il coordinamento, la concentrazione e la capacità di rispondere rapidamente. 

A chi non può essere prescritto? 

Le persone a cui Sativex non andrebbe prescritto sono: 

- presenza di allergia ai cannabinoidi o gli altri ingredienti di Sativex (glicole propilenico, etanolo e olio di menta piperita) 
- storia personale o familiare di schizofrenia, psicosi o altri disturbi psichiatrici significativi. 

(non viene inclusa la depressione che potrebbe essere disturbo della malattia) 
- durante l'allattamento. 

Inoltre il medico o il farmacista dovrebbero verificare anche se la persona: 

- ha meno di 18 anni di età 
- presenta problemi di epilessia o convulsioni regolari (convulsioni) 

- presenta problemi al fegato, ai reni o al cuore 
- è anziana, a causa del rischio di cadute 
- ha precedenti abusi di farmaci o altre sostanze 

- è in gravidanza o se si sta pianificando una gravidanza. (Sativex non deve essere usato a meno 
che il medico ritenga che i benefici del trattamento superino i rischi per il bambino) sia gli uomini sia le donne che assumono Sativex devono usare metodi contraccettivi durante il trattamento e per tre mesi dopo l'interruzione. 

L’utilizzo del Sativex può determinare problemi di fertilità in chi lo assume? 
Al momento non vi è sufficiente esperienza circa gli effetti di Sativex sulla fertilità. Uomini e donne in età fertile devono pertanto adottare precauzioni contraccettive sicure per tutta la durata del trattamento e nei tre mesi successivi alla sua sospensione. 



La persona durante l’assunzione del farmaco deve eseguire dei controlli ematologici o specialistici durante il trattamento? 

No, non devono essere eseguiti controlli ematologici. Il primo controllo specialistico (dal Neurologo del Centro SM che ha prescritto Sativex) va effettuato dopo le prime 4 settimane di trattamento per valutare la risposta della singola persona a Sativex. 


Sono in corso altri studi su Sativex, come trattamento di altri sintomi della SM? 
Sativex è indicato nel trattamento dei sintomi associati alla spasticità da SM, quali rigidità muscolare, movimenti involontari, crampi dolorosi a braccia e gambe, spasmi dolorosi durante la notte, disturbi del sonno, disfunzioni della vescica. Inoltre, Sativex è in sperimentazione in campi diversi, come ad esempio il dolore oncologico. 

Come deve essere conservato? 

Sativex va conservato in frigorifero quando i flaconi sono integri, una volta che viene aperto è possibile conservarlo a temperatura ambiente (25 gradi) fino a 6 settimane. 

Cosa si deve fare se la persona dimentica una somministrazione? 

Nel caso in cui una somministrazione venga dimenticata, è meglio assumerla appena possibile. 
Non devono essere somministrati due spruzzi nello stesso momento nel tentativo di recuperare la  dose dimenticata. 

L’eventuale interruzione del trattamento andrà fatta a scalare? 
No. Sarà comunque necessario consultare il medico prima di interrompere la terapia. La rigidità muscolare tornerà gradualmente come prima della terapia. 

Quali sintomi possono comparire nel caso di sovra-dosaggio? 

Potrebbero verificarsi capogiri, sonnolenza e confusione. 

Nel caso si manifestino capogiri, sonnolenza e stanchezza ma non di intensità tale da interferire con le attività di vita quotidiana, è sufficiente ridurre il dosaggio del farmaco, qualora si verifichino altri disturbi non attesi interrompa il trattamento e contati appena possibile il medico. 
Fonti su siti in internet




R.I.P.

http://www.youtube.com/watch?v=kj91WOdsP2A
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.

16/11/13

farmaci - depressione

Farmaci per la cura della depressione: l'alterazione dell'umore, l'irritabilità e la tendenza al pianto possono accompagnare la sclerosi multipla; per migliorare l'umore del paziente è consigliata la somministrazione di farmaci antidepressivi: Imipramina (es. Imipra C FN, Tofranil): il farmaco appartiene alla classe degli antidepressivi triciclici. Inizialmente, il farmaco va assunto alla posologia di 75 mg al giorno, frazionati in più dosi. È possibile aumentare i dosaggi fino a 150-200 mg; in alcuni pazienti depressi ricoverati, la dose del farmaco può aumentare fino a 300 mg al giorno. La dose massima da assumere prima di coricarsi è generalmente di 150 mg. Questa dose dev'essere ridotta in caso di somministrazione a pazienti anziani.
Duloxetina (es. Xeristar, Yentreve, Ariclaim, Cymbalta): è possibile assumere questo farmaco (Inibitore della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina), per un periodo di tempo stabilito dal medico, in base alla gravità della depressione.
Il farmaco è indicato per la cura della depressione maggiore (in cui il paziente lamenta depressione dell'umore grave per almeno due settimane consecutive) anche (ma non solo) nel contesto della sclerosi multipla. 

Si raccomanda di assumere una dose di farmaco pari a 40 mg, frazionati in duplice dose da 20 mg nelle 24 ore. In alcuni casi, è possibile assumere due dosi da 30 mg ognuna, senza cibo.

i farmaci - Miorilassanti-antispastici

Miorilassanti-antispastici: gli spasmi muscolaricostituiscono un problema piuttosto fastidioso nei malati di sclerosi multipla; di conseguenza, la somministrazione di alcuni farmaci può ridurre la condizione.
Baclofen (es. Baclofene MYL, Lioresal): iniziare ad assumere il farmaco per via orale alla dose di 5 mg, tre volte al giorno per 3 gg. Proseguire con 10 mg, 3 volte al giorno per altri 3 gg; aumentare la posologia di 5 mg per altre due settimane. La dose di mantenimento prevede di assumere 40-80 mg di farmaco al giorno. Il principio attivo può essere assunto anche per via intratecale.
Tizanidina (es. Sirdalud, Navizan): per ridurre lo spasmo muscolare nel contesto della sclerosi multipla, si raccomanda di assumere il farmaco alla posologia iniziale di 4 mg, una volta al giorno. Eventualmente, ripetere la somministrazione ogni 6-8 ore, fino ad un massimo di tre dosi nelle 24 ore. È possibile incrementare la dose di 1-2 mg ogni 4-7 gg, fino ad ottenimento della risposta terapeutica desiderata. Non superare i 36 mg al giorno e i 12 mg per ogni singola dose.


il farmaco -Metotrexato

Metotrexato (es. Reumaflex, Metotrexato HSP, Securact):

il farmaco è un antagonista della sintesi dell'acido folico, in grado di influenzare pesantemente la risposta immunitaria dell'organismo.
La posologia va attentamente stabilita dal medico sulla base della gravità della malattia.

il farmaco -Azatioprina

Azatioprina (es. Azatioprina, Immunoprin, Azafor):

il farmaco è un antireumatico- immunosoppressore, utilizzato in terapia per trattare i sintomi da sclerosi multipla, artrite reumatoide, e lupus sistemico eritematoso.

La dose indicativa per trattare la sclerosi multipla è 1,5 mg/kg, da assumere ogni giorno per 1 mese; dopodiché, è possibile proseguire con la terapia aumentando la dose di 50 mg (ad intervalli di 6 mesi), assumendo sempre il farmaco ogni giorno.

Il medicinale viene spesso associato all'interferone beta-1a, da assumere alla dose di 8 milioni UI per via sottocutanea, ogni altro giorno. La dose di mantenimento prevede di assumere 2 mg/kg di principio attivo


il farmaco - Interferone Beta-1a-1a


Interferone Beta-1a-1a (es. Rebif, Extavia, Avonex, Betaferon): questo farmaco è largamente utilizzato in terapia contro la sclerosi multipla, dal momento che la sua somministrazione rallenta la velocità di degenerazione sintomatologica della malattia.
La dose di farmaco prevista è di 44 mcg, da assumere 3 volte a settimana, tramite iniezione sottocutanea.
Per gli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 16 anni, la dose prevista è dimezzata.

Consultare il medico.

il farmaco - Glatiramer

Glatiramer (es. Copaxone): indicato per ridurre la frequenza delle ricadute nei malati di sclerosi multipla recidivante remittente. Si raccomanda di somministrare il farmaco per iniezione sottopelle, alla posologia indicativa di 20 mg al giorno. La somministrazione del farmaco può generare vampate di calore e difficoltà respiratorie subito dopo l'iniezione. Consultare il medico.

il farmaco - Natalizumab

Natalizumab (es. Tysabri): 

il farmaco interferisce con il trasporto delle cellule del sistema immunitario potenzialmente dannose, 

impedendo che queste giungano a livello del cervello e del midollo spinale. 
Questo farmaco aumenta enormemente il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva (infezione cerebrale ad esito infausto), pertanto è sconsigliato il suo utilizzo nel lungo termine. 
Il farmaco va somministrato per iniezione goccia a goccia, in un periodo di tempo pari a 4 ore. È possibile ripetere la somministrazione ogni 4 settimane. 
Consultare il medico.


Farmaco - ciclofosfamide


Ciclofosfamide (es. Endoxan Baxter, flacone o compresse): il farmaco è un agente alchilante, immunosoppressore, largamente utilizzato in terapia per la cura di alcuni tumori; indicativamente, il principio attivo va assunto per via endovenosa alla dose di 200 mg/kg, per un periodo di tempo stabilito dal medico. Il trattamento con la ciclofosfamide ad alte dosi può, in alcuni casi, stabilizzare la malattia, migliorando di riflesso la qualità di vita del paziente.


Consutare il vs medico
 

Extavia - interferone beta-1b


Che cos'è Extavia?
Extavia è una polvere e solvente per soluzione iniettabile. Contiene 250 microgrammi (8 milioni di unità internazionali, MUI) per millilitro di principio attivo interferone beta-1b. Il medicinale è analogo a Betaferon, già autorizzato nell'Unione europea (UE). L'azienda produttrice di Betaferon ha ritenuto che i dati scientifici ad esso relativi potessero essere usati anche per Extavia. Per che cosa si usa Extavia?
Extavia si usa nel trattamento dei pazienti adulti affetti da sclerosi multipla (SM). La sclerosi multipla è una malattia di tipo infiammatorio che colpisce il sistema nervoso centrale e si manifesta con la distruzione della guaina protettiva che ricopre le cellule nervose. Tale processo viene definito"demielinizzazione". Extavia è indicato per il trattamento di: • pazienti che abbiano manifestato segni di sclerosi multipla ('evento demielinizzante) per la prima volta e nei quali tali segni siano abbastanza gravi da giustificare il trattamento con corticosteroidi (medicinali antinfiammatori). Il medicinale viene prescritto quando il paziente è considerato ad alto rischio di ammalarsi di sclerosi multipla. Prima di prescriverlo, il medico deve escludere altre cause dei sintomi. • pazienti con sclerosi multipla del tipo noto come "recidivante-remittente", caratterizzata da attacchi (recidive) alternati a periodi privi di sintomi (remissioni), in pazienti con almeno due recidive nell'arco degli ultimi due anni; • pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva (il tipo di SM che insorge dopo la sclerosi multipla recidivante-remittente), con malattia in fase attiva. Il medicinale può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica. Come si usa Extavia?
La terapia con Extavia deve essere avviata da un medico con esperienza nel trattamento della sclerosi multipla. Si consiglia di cominciare con 62,5 microgrammi (un quarto della dose) a giorni alterni e di aumentare lentamente la quantità nell'arco di 19 giorni fino a raggiungere la dose raccomandata di 250 microgrammi (8 MIU) somministrati ogni giorno. Extavia viene somministrato per iniezione sottocutanea (sotto la pelle). Il paziente può iniettarsi da solo il medicinale, dopo aver ricevuto opportune istruzioni. Il trattamento con Extavia deve essere interrotto se il paziente non risponde alla terapia. Come agisce Extavia?
Il principio attivo di Extavia, interferone beta-1b, appartiene al gruppo degli "interferoni". Gli interferoni sono sostanze naturali prodotte dall'organismo per aiutarlo a far fronte ad attacchi come le infezioni di natura virale. Il meccanismo di azione di Extavia nella cura della sclerosi multipla non è ancora noto, tuttavia sembra che l'interferone beta sia in grado di regolare il sistema immunitario (le difese naturali dell'organismo) e di prevenire quindi le recidive della malattia. L'interferone beta-1b viene prodotto con un metodo noto come "tecnica del DNA ricombinante": viene cioè ottenuto da un batterio in cui è stato inserito un gene (DNA) che lo rende in grado di produrre l'interferone. L'interferone beta-1b analogo agisce allo stesso modo dell'interferone beta naturale. Quali studi sono stati svolti su Extavia?
Extavia è stato studiato nell'arco di 2 anni su 338 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente in grado di camminare senza assistenza, paragonandone l'efficacia a quella di un placebo (trattamento fittizio) Il principale parametro dell'efficacia in questo studio era la riduzione del numero di recidive. Extavia è stato analizzato, inoltre, in 1 657 pazienti nell'arco di due studi condotti su soggetti con sclerosi multipla secondaria progressiva in grado di camminare; in questi studi il medicinale è stato confrontato con un placebo. Il principale indicatore dell'efficacia era il ritardo della progressione della disabilità. Lo studio di Extavia in pazienti con un singolo evento demielinizzante ha coinvolto 487 pazienti, che sono stati trattati con Extavia o placebo per due anni. Lo studio misurava l'intervallo di tempo precedente la comparsa della forma clinicamente definita di sclerosi multipla. Quali benefici ha mostrato Extavia nel corso degli studi?
Nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, Extavia è risultato più efficace del placebo nel ridurre il numero di ricadute: i pazienti trattati con il medicinale hanno fatto registrare in media 0,84 recidive all'anno, quelli trattati con placebo 1,27. In uno dei due studi realizzati nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva si è osservato un ritardo significativo nella progressione della disabilità (riduzione del rischio del 31% grazie a Extavia) e un prolungamento del tempo precedente all'epoca in cui il paziente è costretto all'uso della sedia a rotelle (39%). Nel secondo studio non si è osservato alcun ritardo nella progressione della disabilità. In entrambi gli studi, Extavia ha fatto rilevare una riduzione (30%) nel numero di ricadute cliniche. Nello studio condotto su pazienti con un singolo evento demielinizzante, Extavia ha dimostrato di ridurre il rischio di sclerosi multipla clinicamente definita: il 28% dei pazienti trattati con Extavia ha sviluppato sclerosi multipla, rispetto al 45% dei pazienti trattati con placebo. Qual è il rischio associato a Extavia?
Gli effetti indesiderati più comuni rilevati con Extavia (verificatosi in più di un paziente su 10) sono stati: sintomi influenzali, febbre, brividi e reazioni nel sito di puntura (dolore e infiammazione). Per l'elenco completo degli effetti indesiderati rilevati con Extavia, si rimanda al foglio illustrativo. Extavia non deve essere usato nei pazienti con una storia di ipersensibilità (allergia) all'interferone beta naturale o ricombinante, all'albumina umana o a una qualsiasi delle altre sostanze che compongono il farmaco. Il trattamento con Extavia non deve essere avviato in gravidanza. Le pazienti che iniziano la gravidanza nel corso della terapia devono consultare il proprio medico. Inoltre, Extavia non deve essere assunto da pazienti affetti da grave depressione e/o con pensieri suicidi. Extavia non è indicato nei pazienti affetti da epatopatia scompensata (in cui il fegato non è in grado di funzionare normalmente). Perché è stato approvato Extavia?
ILl comitato per i medicinali per uso umano (CHMP), ha ritenuto che i benefici di Extavia per il trattamento dei pazienti colpiti da un singolo evento demielinizzante, se tale evento è di gravità tale da rendere necessario il trattamento con corticosteroidi per via endovenosa, di pazienti affetti da pazienti affetti da sclerosi multipla di tipo recidivante-remittente e dei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva con malattia in fase attiva. Il CHMP ha pertanto raccomandato il rilascio dell'autorizzazione all'immissione in commercio per Extavia. Altre informazioni su Extavia:
Il 20 maggio 2008 la Commissione europea ha rilasciato alla Novartis Europharm Limited un'autorizzazione all'immissione in commercio per Extavia, valida in tutta l'Unione europea. La versione completa dell'EPAR per Extavia è reperibile qui. Ultimo aggiornamento di questa sintesi: 4-2008

farmaco - Laquinimod

Il 12 febbraio 2009 le aziende produttrici del laquinimod (Teva Pharmaceutical Industries e Active Biotech) hanno annunciato che la Food and Drug Administration (FDA), organo americano deputato all'approvazione e autorizzazione dei farmaci negli Stati Uniti, ha concesso al farmaco  la procedura detta di fast track. In altre parole il farmaco è stato inserito in un elenco di altri farmaci che potranno usufruire di un percorso preferenziale per accelerarne le fasi di approvazione e arrivare infine alla commercializzazione.

Dai risultati degli studi precedenti condotti sul laquinimod si ritiene che tale trattamento possa interferire con i meccanismi che provocano l'aggressione alla mielina; in particolare in un precedente studio di fase II, pubblicato nel 2008 (Lancet 2008; 371: 2085-92), che  aveva coinvolto 306 persone con SM recidivante-remittente, l'attività di malattia si era ridotta del  40,4% nel gruppo in trattamento con laquinimod rispetto al gruppo in trattamento con placebo.

RAGAZZI ATTENZIONE A CERTI MEDICINALI..LEGGERE BENE E ATTENTAMENTE PRIMA DI INIZIARE QUALSIASI TERAPIA

Trattamenti con meccanismi di azione  non completamente chiariti

Laquinimod

DEFINIZIONE/MECCANISMO D'AZIONE
Deriva dalla linomide (Roquinimex), viene considerato un immunomodulante
con meccanismi di azione non completamente chiariti.
AZIENDA PRODUTTRICE
Teva pharmaceuticals

MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE
Via orale

INDICAZIONI TERAPEUTICHE (GIA' APPROVATE)
Nessuna

TRIAL CLINICI EFFETTUATI:
 Nel 2000 il preparato Roquinimex è stato sperimentato nelle SM a ricadute e remissioni e nelle forme secondariamente progressive, ma dopo 1 mese lo studio è stato interrotto per l'insorgenza di complicanze non previste tra cui per esempio pericarditi, pleuriti, infarto cardiaco.
Nel 2004 uno studio dimostra che il laquinimod è efficace nella
Encefalite allergica sperimentale (modello animale della SM) attraverso un'attività di modulazione sui linfociti T. Comunque  l'esatto meccanismo di azione del laquinimod non è completamente chiarito.

 Nel 2005 sono stati pubblicati i risultati di uno studio multicentrico condotto in 256 persone, che sono state suddivise  in due gruppi di trattamento con laquinimod (0.3 mg 0.6 mg) e un gruppo con placebo. E’ stata evidenziata una differenza del 44% tra il gruppo placebo ed il gruppo in trattamento con laquinimod nel numero di lesioni attive.

 Nel 2008 vengono pubblicati i risultati di uno studio di fase II e IIb, quest’ultimo della durata di 36 settimane, condotto in 306 persone, suddivise in tre gruppi, due di trattamento con laquinimod (0.6 mg e 0.3 mg una volta al giorno) e uno con placebo. Solo il dosaggio più elevato ha mostrato una diminuzione del 40% nel numero cumulativo di lesioni captanti gadolinio alla risonanza.

 Nel settembre 2010 vengono pubblicati sulla rivista Multiple Sclerosis i risultati dell’estensione dello studio di 36 settimane.
Questo studio di fase II aveva come obiettivo verificare la sicurezza e la tollerabilità del trattamento. In particolare 239 persone hanno completato la fase di estensione della sperimentazione, di cui 222 hanno avuto una valutazione della malattia alla risonanza magnetica al termine dello studio. In particolare le lesioni captanti il gadolinio erano significativamente ridotte nelle persone che erano passate da placebo a farmaco. La proporzione di persone con SM prive di lesioni captanti mezzo di contrasto in coloro che erano passati da placebo a farmaco era aumentata dal 31% al 47% al termine dello studio di estensione. L’effetto collaterale più importante è stato un aumento reversibile degli enzimi epatici.

 Agosto 2011: sono stati resi noti in questi giorni i risultati preliminari dello studio clinico BRAVO, studio di fase III condotto   sul laquinimod. Dall’analisi preliminare dei dati dello studio il  laquinimod, rispetto al placebo, non ha ridotto la percentuale  annuale di ricadute, tuttavia sono state osservate differenze interessanti quando i dati sono stati corretti per le differenze osservate alla RM ad inizio studio. Tenendo conto di ciò i ricercatori hanno concluso che comunque il laquinimod sarebbe in grado di influenzare la frequenza della ricadute. Non sono state invece comunicate informazioni riguardanti gli effetti collaterali e la sicurezza del trattamento in sperimentazione. I dati completi dei due studi BRAVO e ALLEGRO dovrebbero permettere di definire la sicurezza del trattamento e l’efficacia di questo trattamento orale. Ulteriori analisi sono in corso e i risultati definitivi, a detta delle azienda produttrici Teva Pharmaceutical e Active Biotech, dovrebbero permetterle di inoltrare presso le autorità competenti americane ed europee la richiesta di approvazione per la commercializzazione del farmaco.

11/11/13

Quali cibi scegliere in inverno?




Gli esperti spiegano che sarebbe opportuno preferire soprattutto gli alimenti energetici, per rinvigorirci contro il freddo e la stanchezza. Per cibi energetici non si intendono necessariamente quelli che contengono una grande quantità di calorie. Di certo non va trascurato il consumo di legumi e cereali. In particolare le lenticchie possiedono carboidrati, proteine,ferro e vitamine del gruppo B. 

I grassi invece sono in minima parte.

Fra i cereali per l’alimentazione invernale si devono tenere presenti nello specifico il grano saraceno, che abbonda di vitamine e di minerali e l’avena, che, oltre alle proteine e ai minerali, è ricca di vitamina B.

Per sentirci bene in inverno non dobbiamo dimenticare la frutta e la verdura. 
In effetti è corretto ammettere che frutta e verdura sono veri salva-vita. In inverno gli agrumi, ma anche kiwi, mele, mele cotogne, pere e frutta secca hanno moltissime proprietà benefiche. Per quanto riguarda le verdure, possiamo prendere in considerazione due ortaggi tipicamente invernali: 

i carciofi 

i cavolfiori.

I primi svolgono un’azione antiossidante e diuretica, che aiuta a depurare l’organismo. 
I cavolfiori possiedono proprietà antibatteriche e antinfiammatorie.

Anche il pesce è importante in inverno, soprattutto per ciò che riguarda le varietà che contengono molti acidi grassi omega 3. Il pesce andrebbe consumato per due o tre volte nell’arco di una settimana.
Visto le piogge e il tempo cupo invernale dobbiamo integrare la vitamina D

VITAMINA D LA TROVIAMO nel: olio di fegato di merluzzo, 

salmone, 

aringa, 

tuorlo d’uovo e il burro. 

I vegetali ne contengono poca concentrata in particolare in ortaggi verdi a foglia scura.