«In soggetti a rischio di sviluppare diabete di tipo 2, l'uso cronico di inibitori della fosfodiesterasi 5 (Pde-5 inibitori), come sildenafil, oltre a essere efficace nel trattamento della disfuzione erettile, sembra migliorare la funzione endoteliale, l'azione periferica dell'insulina e, forse, anche ridurre il rischio cardiovascolare, con effetti collaterali trascurabili»
continua: www.doctor33.it/nel-prediabete-trattato-con-sildenafil-migliora-linsulinosensibilita/diabetologia/ctn--33706.html?xrtd=CXVRSCSPLCATCYRPXSYXTP
Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
01/02/16
CARDIOLOGIA: NIACINA
CONTINUARE: www.cardiologia.net/articolo/lassunzione-di-niacina-per-un-periodo-prolungato-pu-aumentare-il-rischio-di-diabete-mellito-di-nuova-insorgenza
Bisfosfonati, pubblicate le indicazioni al trattamento a lungo termine
Una task force della American Society for Bone and Mineral Research ha pubblicato sul Jbmr, la propria rivista ufficiale, le nuove indicazioni sulla terapia con bifosfonati per l'osteoporosi, con particolare attenzione agli aspetti di rischio-beneficio .. CONTINUA QUI: www.doctor33.it/bisfosfonati-pubblicate-le-indicazioni-al-trattamento-a-lungo-termine/ginecologia/ctn--33797.html?xrtd=YLCPLCXTYLCLLRLTPSVAS
«Beva succo di ananas, la risonanza verrà meglio»
RITA GOLFIERI – DIRETTORE RADIOLOGIA POLICLINICO S. ORSOLA
È un succo normale. Ma potrebbe essere impiegato anche un succo di mirtillo normale, perché anche il mirtillo contiene il manganese. Quindi ha le stesse proprietà superparamagnetiche.
STEFANIA RIMINI FUORI CAMPO
Succede al policlinico S. Orsola di Bologna. A questo paziente che sta facendo una risonanza hanno appunto dato da bere il succo d'ananas come mezzo di contrasto negli esami alle vie biliari.
Dalle risonanze magnetiche "al succo d'ananas" alla cura dei tumori radioresistenti con l'innovativa "adroterapia". Due storie in cui ricerca e passione nella sanità si dimostrano più forti di qualsiasi taglio. Di solito le radiologie comprano un liquido di contrasto da un'azienda farmaceutica. Alla radiologia del policlinico S.Orsola di Bologna invece danno da bere il succo d'ananas ai pazienti che devono fare gli esami alle vie biliari. "E’ un succo normale - spiega la dottoressa Rita Golfieri, direttore del reparto, "ma potrebbe essere impiegato anche un succo di mirtillo normale, perché anche il mirtillo contiene il manganese". L'ananas costa meno, i pazienti lo gradiscono e il Policlinico risparmia ogni anno 13 mila euro. Ma non è l'unica iniziativa: rimettendo mano ai servizi di ristorazione, logistica e pulizie sono riusciti a tagliare i costi di due milioni e mezzo e a ridistribuire ai dipendenti un milione, per esempio eliminando i piatti di plastica e tornando a quelli di ceramica. Se poi vogliamo vedere quanto l’Italia può essere all’avanguardia nella sanità allora bisogna andare a Pavia, dove un gruppo di fisici coinvolgendo 500 ditte italiane ha realizzato il sincrotrone, una tecnologia che nel mondo si può trovare solo in altri tre centri in Giappone, Cina e Germania e cura i tumori radioresistenti. Pensate a un gigantesco microonde, un anello di 80 metri di diametro che genera un fascio di protoni o di ioni carbonio che percorrono la circonferenza un milione di volte in mezzo secondo. Il carbonio richiede grandi macchine per essere accelerato ma quando arriva a colpire la cellula tumorale è tre volte più efficace dei raggi X. - See more at:
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Sclerosi Multipla: la dieta può migliorare lo stato fisico ed infiammatorio.
Pubblicato su Experimental Biology and Medicine.
E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Experimental Biology and Medicine uno studio intitolato “Anti-inflammatory nutritional intervention in patients with relapsing-remitting and primary-progressive multiple sclerosis: A pilot study” (Intervento nutrizionale anti-infiammatorio su pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e primariamente progressiva: uno studio pilota).
Secondo alcuni ricercatori italiani, lo scopo di questo lavoro era quello di valutare l’efficacia di un intervento nutrizionale sullo stato infiammatorio e sul benessere nelle persone con sclerosi multipla. A tal fine, in uno studio pilota di sette mesi sono stati studiati gli effetti di una dieta ipocalorica e semi-vegetariana e della somministrazione di vitamina D e di altri integratori alimentari (olio di pesce, acido lipoico, acidi grassi omega-3 polinsaturi, resveratrolo e complesso multivitaminico) su 33 pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente e 10 pazienti con sclerosi multipla primariamente progressiva. A 0/3/6 mesi, i pazienti sono stati sottoposti ad esame neurologico, alla compilazione di questionari e a misurazioni antropometriche ed analisi biochimiche. Gli acidi grassi nel siero e i livelli di vitamina D sono stati misurati come indicatori di compliance dietetica e di efficacia nutrizionale del trattamento, mentre i livelli gelatinasi nel siero sono stati analizzati come indicatori dello stato infiammatorio. Tutti i pazienti avevano livelli insufficienti di vitamina D al basale, ma i loro valori non erano migliorati dopo una somministrazione settimanale di 5000 UI, e anzi diminuivano nel tempo. Al contrario, gli acidi grassi polinsaturi omega-3 erano aumentati già dopo tre mesi, anche in unica restrizione dietetica. Il co-trattamento con interferone-beta per la sclerosi multipla recidivante-remittente era irrilevante sui livelli di vitamina D. Dopo sei mesi di trattamento nutrizionale, non sono stati osservati cambiamenti significativi nei segni neurologici in ogni gruppo. Tuttavia, i livelli sierici delle isoforme attivate di matrice gelatinasi metalloproteinasi-9 erano diminuiti del 59% nei pazienti con sclerosi multipla primariamente progressiva e del 51% con sclerosi multipla recidivante-remittente sotto intervento nutrizionale, compresi gli integratori alimentari. Secondo gli autori, questo studio indica che un intervento nutrizionale sano è ben accettato dalle persone con sclerosi multipla e può migliorare il loro stato fisico ed infiammatorio.
FONTE: http://mediterranews.org/2016/01/sclerosi-multipla-la-dieta-puo-migliorare-lo-stato-fisico-ed-infiammatorio/
info di Achille D.