CONTATORE PERSONE

15/02/14

MEDICO - PAZIENTE

Il consenso informato è senza dubbio uno dei temi più spinosi in tema di responsabilità medica e costituisce legittimazione e fondamento del trattamento sanitario (salvo i casi di trattamento sanitario obbligatorio o in cui ricorra uno stato di necessità) e ha anche connotazioni etiche, religiose, culturali e filosofiche importanti.
Nel tempo, il concetto di malattia si è evoluto e con sé anche l'organizzazione sanitaria ha cambiato il suo assetto. La malattia non è più intesa come semplice assenza di malattia, ma come stato di completo benessere fisico e psichico con l'affermazione da un lato del diritto a non soffrire e dall'altro della facoltà di rifiutare la terapia e di decidere, consapevolmente, di interromperla, in tutte le fasi della vita, anche in quella terminale.
Si aggiunge la mutata complessità del quadro d'insieme: pazienti multietnici, nuove tecnologie che permettono la diagnosi a distanza e la collaborazione tra professionisti con competenze diverse. Aspetti che costringono a ripensare il consenso informato nell'ottica dei processi di risk management che devono abbracciare un percorso di cure suddiviso tra più professionisti.
La posizione del paziente e delle associazioni diventa un punto di forza di un nuovo cammino per giungere a un ripensamento del consenso informato non più come «specifica obbligazione dello specifico professionista», ma come vero «iter formativo del paziente e consumatore di servizi sanitari e farmaci».
Almeno fino agli anni 70 il consenso del paziente era irrilevante per il medico, considerato l'unico regista delle cure. Successivamente, con la fondamentale sentenza n. 10014/1994 si è affermato il principio del consenso informato quale fondamento dell'attività medica, il quale comporta che il trattamento sanitario va individuato all'interno dell'alleanza terapeutica tra il paziente e il medico nella ricerca della cura migliore. La necessità dell'acquisizione di una «decisione consapevole» del paziente trova precisi riferimenti nella Costituzione, agli articoli 2, 13 e 32, nonché nelle Carte internazionali e sovranazionali e nel Codice di deontologia medica. Fondamentale il contributo della Corte costituzionale, con le tre sentenze n. 471/1990, n. 282/2002 e n. 438/2008.
La pratica terapeutica si pone all'incrocio fra due diritti fondamentali della persona malata: quello a essere curato efficacemente, secondo i canoni della scienza e dell'arte medica, e quello all'autodeterminazione. A questi princìpi si richiama anche il Codice di deontologia medica, in particolare gli articoli 13, 15 e 26.

In ambito risarcitorio le questioni riguardano la mancata acquisizione del consenso informato; l'avere il medico agito nonostante il dissenso o in mancanza di consenso informato; la validità di direttive anticipate; il nesso di causalità e il danno risarcibile; l'onere della prova circa l'assolvimento dell'obbligo informativo. Si pone, poi, la questione su quale sia il danno risarcibile in caso di intervento in violazione del rifiuto, ma salvavita, e nel caso di intervento senza consenso ma con esito fausto.
L'evoluzione si è avuta dalla sentenza n. 5444/2006 alla n. 2847/2010, con l'affermazione della risarcibilità del danno per il paziente che, nonostante un esito fausto dell'intervento, abbia comunque pagato un prezzo di sofferenza o limitazione funzionale, come la riduzione della capacità riproduttiva.
Di fronte al rischio di strumentalizzazioni, in sede di risarcimento da mancato consenso all'intervento con esito fausto, si è però attuato un ribilanciamento della collocazione dell'onere della prova in chiave di maggiore tutela del medico. Fondamentale la pronuncia n. 2847/2010 secondo cui è il paziente a dover dimostrare anche attraverso presunzioni che, se avesse conosciuto il rischio, non avrebbe deciso di effettuare l'intervento.
Dal punto di vista penale, cruciale la sentenza 21 gennaio 2009 delle Sezioni Unite penali della Cassazione, secondo cui «ove il medico sottoponga il paziente a un trattamento chirurgico diverso da quello in relazione al quale era stato prestato il consenso informato, e tale intervento, eseguito nel rispetto dei protocolli e delle leges artis, si sia concluso con esito fausto, nel senso che dall'intervento stesso è derivato un apprezzabile miglioramento delle condizioni di salute, in riferimento anche alle eventuali alternative ipotizzabili, e senza che vi fossero indicazioni contrarie da parte del paziente medesimo, tale condotta è priva di rilevanza penale», sia sotto il profilo della fattispecie ex articolo 582 del Codice penale che sotto quello del reato di violenza privata ex art. 610 Cp.
(La rassegna è a cura della redazione di Lex24 - www.lex24.ilsole24ore.com )


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 www.sanita.ilsole24ore.com/art/dibattiti-e-idee/2013-12-06/CONSENSO_COCCO-103557.php?uuid=AbgwiZ7I

VOI CONTRO DI ME...io NON contro di voi...ecco dove sta la differenza

VOI CONTRO DI ME...
PAZIENZA.. io non mollo mai <La verità fa male evidentemente. Ma io non mi abbasso al vs livello perchè lo ritengo davvero troppo basso. > ... IO CI SONO DAL LONTANO 2009 molti mi conoscono e sanno che OGNI GIORNO VADO AVANTI..
cari...CONTINUATE A SPARLARE ..AL POSTO DI PORTARE AVANTI LE VOSTRE ASSOCIAZIONI e tutelare i vostri iscritti
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Non ribatto più. 
Quello che penso arriva chiaro e forte e senza bisogno di offendere nessuno o tirare fuori luoghi comuni e beceri.
D'altronde... è davvero questione di stile!

stefania melis
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DIETA

DA LEGGERE ATTENTAMENTE!

DIETA - La Sclerosi Multipla è la più diffusa malattia flogistico-degenerativa a carico del Sistema Nervoso.

di Achille Daga

Dieta Sclerosi Multipla
La Sclerosi Multipla è la più diffusa malattia flogistico-degenerativa a carico del Sistema Nervoso negli USA, e colpisce principalmente individui tra i 15 e i 55 anni di età.
E’ caratterizzata dalla formazione di numerose lesioni -intese come multiple sedi di danno anatomico di natura infiammatoria a carico di cellule nervose dell’encefalo e/o del midollo spinale.
Queste lesioni (infiammatorie) sono in seguito sostituite da tessuto cicatriziale duro (placche), che impedisce il funzionamento della trasmissione nervosa.
I quasi 500.000 americani affetti da SM manifestano ricorrenti episodi (poussées) di deficit a carico del Sistema Nervoso, che esitano in una progressiva perdita di funzioni.
Un episodio può colpire la vista; un altro può causare la perdita del controllo vescicale; pochi mesi dopo, un braccio o una gamba possono perdere la forza.
Dopo dieci anni di malattia, la metà dei pazienti affetti da SM sono severamente disabili, allettati, in carrozzina o peggio.
La Sclerosi Multipla è una malattia comune in Canada, U.S.A ed Europa del Nord, ma rara in Africa ed Asia.
Se un soggetto migra da un Paese a bassa incidenza di SM (e quindi inevitabilmente cambia il proprio stile di vita e la propria dieta), il rischio di contrarre la SM aumenta.
Molti Studi hanno analizzato i fattori ambientali che potrebbero influire sulla diversa incidenza della malattia fra le diverse popolazioni.

IL CIBO E LA SCLEROSI MULTIPLA
Il fattore principale sembra essere quello che rappresenta il più forte elemento di contatto con l’ambiente: il cibo che viene assunto quotidianamente.
Sebbene i Paesi ricchi in genere abbiano tassi più elevati di SM e i Paesi meno ricchi abbiano minori tassi di incidenza, esiste un’eccezione: il Giappone.
Anche se i Giapponesi vivono in un Paese moderno, industrializzato, con tutto lo stress, l’inquinamento, e le abitudini al fumo comuni alle altre Nazioni industrializzate, la loro dieta a base di riso è più simile a quella dei Paesi poveri dove la SM è meno comune.
Il caso Giappone fornisce una valida evidenza di come una dieta ricca di cibi animali, piuttosto che altre “moderne” calamità, possa costituire la base per l’insorgenza di SM.
Naturalmente, tutti i componenti di una dieta a base di cibi ricchi possono causare problemi, ma i grassi animali -specialmente quelli derivanti dai latticini – sono quelli più strettamente correlati allo sviluppo della SM [1].
Una teoria ipotizza che un’alimentazione infantile a base di latte vaccino crei i presupposti per la comparsa di danni al Sistema Nervoso nel corso della vita.
Il latte vaccino possiede solo un quinto dell’acido linoleico (un acido grasso essenziale) del latte materno.
L’acido linoleico è il costituente principale dei tessuti nervosi.
Può essere verosimile che bambini cresciuti con una dieta ricca di grassi animali e povera in acido linoleico (come la maggior parte di bambini nella nostra società) sviluppino un Sistema Nervoso più vulnerabile nel corso della crescita.
L’analisi dei tessuti cerebrali dimostra che i soggetti affetti da SM hanno un contenuto di grassi saturi nell’encefalo superiore a quello degli individui sani [2].
Il fattore scatenante la pousée di SM è ignoto, ma possibili agenti sospetti sono virus, reazioni allergiche, e disturbi del flusso ematico al cervello.
Molto probabilmente, l’agente eziologico è in connessione con sistema circolatorio dell’encefalo o del midollo spinale, perchè le caratteristiche lesioni e cicatrici della SM sono localizzate nelle cellule nervose nelle vicinanze dei vasi sanguigni.
Un’altra teoria ipotizza che le riesacerbazioni di SM siano sostenute da un ridotto apporto ematico a zone di tessuto cerebrale vulnerabile.
I grassi alimentari possono avere questo effetto.
Entrano nella corrente ematica e ricoprono le cellule del sangue.
Il risultato è che le cellule si aggregano, formando dei conglomerati che rallentano la perfusione ematica ai tessuti vitali.
Il sangue non forma dei coaguli, come si verifica nell’ictus cerebrale, ma in molti vasi sanguigni questi aggregati diventano così rilevanti da arrestare il flusso ematico, il che provoca un decremento rapido del contenuto totale di Ossigeno del sangue [3, 4].
I tessuti privati di sangue e Ossigeno per periodi di tempo prolungati vanno incontro a necrosi.
Può qualcosa di così banale costituire un fattore di rischio per la progressione della SM?
Come esempio, possiamo valutare lo stato di salute di individui costretti ad una dieta povera di grassi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il cibo era scarso e lo stress elevato nell’Europa Occidentale occupata.
La gente non poteva più permettersi la carne, così mangiava i cereali e le verdure che un tempo utilizzavano per nutrire le vacche, i polli ed i maiali.
Il risultato fu una drammatica diminuzione dell’assunzione di prodotti di origine animale e di grassi totali nella dieta. I medici osservarono che i ricoveri per SM erano diminuiti di 2-2.5 volte durante il periodo bellico [5].
Roy Swank, M.D., ex-direttore del Dipartimento di Neurologia dell’Università dell’Oregon ed ora medico all’Oregon Health Sciences University, osservò che i pazienti con MS erano migliorati quando sottoposti a questa dieta forzatamente povera di grassi. Negli anni ’50, Swank ha iniziato a trattare i propri pazienti con una dieta di questo tipo.
Avendo ottenuto risultati eccellenti, ha trattato per 35 anni migliaia di pazienti affetti da SM in questo modo.
I suoi risultati sono apprezzabili alla luce di qualunque criterio medico standard: le condizioni dei pazienti sono migliorate nel 95% dei casi [6].
I pazienti andavano meglio se la malattia era stata diagnosticata precocemente ed avevano avuto poche poussées, ma anche i pazienti malati di SM da lungo tempo hanno mostrato un rallentamento nella progressione della malattia.
In origine Swank era soprattutto impegnato nel limitare i grassi saturi, ma col passare degli anni ha iniziato a considerare pericolosi tutti i tipi di grassi.
La sua dieta per la MS attualmente ha un apporto di grassi del 20% delle calorie totali.
L’acido arachidonico e il suo influsso sulla sclerosi multipla
Come suddetto la SM è caratterizzata da lesioni anatomiche di origine infiammatoria a carico del tessuto nervoso.
Le infiammazioni nel cervello e nel midollo spinale vengono attivate e mantenute attive nel corpo dai mediatori dell’infiammazione.
Questi mediatori sono prodotti dall’organismo per mezzo di un acido grasso, l’acido arachidonico.
L’uomo però ha anche bisogno dell’acido arachidonico per importanti reazioni metaboliche: l’organismo stesso ne produce in quantità ridotte, ma sufficienti. Questo processo è regolato e limitato.
La quantità effettiva di acido arachidonico presente nel corpo dipende dall’apporto esterno, ossia dalla quantità di acido arachidonico che una persona assume attraverso l’alimentazione.
Pertanto chi è affetto da SM dovrebbe limitare il più possibile l’assunzione di acido arachidonico per evitare di favorire l’insorgenza di nuovi focolai di infiammazione.
Contenuto di acido arachidonico negli alimenti
Attenzione ai grassi animali: sono particolarmente ricchi di acido arachidonico, che favorisce l’infiammazione.
Per questo motivo si consiglia di consumare carne, insaccati, uova e altri prodotti animali il meno possibile.
Al contrario, gli alimenti vegetali non contengono acido arachidonico, quindi sono particolarmente indicati per i pazienti affetti da SM.
Un’alimentazione prevalentemente vegetariana può favorire il regresso dell’infiammazione.
Gli alimenti vegetali contengono inoltre una grande quantità di pigmenti (i coloranti che ad esempio rendono i peperoni rossi, gialli o verdi), sostanze odorose e aromi.
Queste sostanze vegetali, dette “secondarie”, svolgono tantissime funzioni protettive nell’organismo umano: possono rinforzare il sistema immunitario, proteggere il corpo dai radicali liberi ed eliminare gli agenti patogeni.
Sostanze nutritive antinfiammatorie e vitamina D
Alcune sostanze nutritive inibiscono la reazione infiammatoria e perciò sono particolarmente raccomandate. Tra le più importanti vi è un altro acido grasso, l’acido eicosapentaenoico (in breve EPA).
A questo acido è attribuito un effetto antinfiammatorio, che raggiunge il massimo quando nell’organismo vi è una bassa percentuale di acido arachidonico.
Il pesce contiene una quantità particolarmente elevata di EPA.
A questo proposito è necessario fare un’osservazione interessante: nelle regioni costiere, dove il consumo di pesce è elevato, vi è una minore incidenza della SM rispetto ad altre regioni.
Consumando molto pesce, facciamo un doppio piacere al nostro corpo: il pesce non soltanto ha un altissimo contenuto di EPA, ma contiene anche tanta vitamina D.
In generale, le vitamine sono composti importanti per l’uomo, poiché influenzano quasi tutti i processi fisiologici.
Le vitamine devono essere apportate con l’alimentazione, perché il corpo non è in grado di sintetizzarle da solo. Solo la vitamina D viene creata dall’organismo stesso, quando riceve una quantità sufficiente di luce solare.
Tuttavia, è possibile aumentare il tenore di vitamina D nell’organismo in qualsiasi momento assumendo latticini.
La trasformazione dell’acido arachidonico nei mediatori dell’infiammazione è un processo ossidativo.
Le vitamine A, E, C e alcuni microelementi (ad es. il selenio e lo zinco) hanno proprietà antiossidanti e quindi antinfiammatorie.
Inoltre, rivestono un ruolo importante nella prevenzione delle lesioni e delle malattie vascolari.
Come evitare di assumere troppo acido arachidonico:
- Rinunciare a burro e strutto, preferendo la margarina dietetica, che contiene una quantità particolarmente elevata di grassi vegetali ad alto valore nutritivo. Se non si intende rinunciare completamente al burro, scegliere quello semigrasso e utilizzarlo solo in piccole quantità.
- Preferire gli oli vegetali ad alto valore nutritivo. Sono consigliati l’olio di colza, di oliva e di soia, che hanno una composizione degli acidi grassi particolarmente favorevole. Anche l’olio di noci e quello di nocciole, che danno un tocco particolare alle insalate, sono consigliati.
- Le noci e le nocciole contengono non soltanto oli vegetali ad alto valore nutritivo, ma anche selenio, dall’azione antiossidante, e importanti vitamine. È bene inserire regolarmente nella dieta legumi come lenticchie e ceci.
- Mangiare pesce 2 o 3 volte la settimana. Il pesce, in particolare le specie più ricche di grassi come le aringhe, il salmone e lo sgombro, contengono una quantità particolarmente elevata di acido eicosapentaenoico (EPA), mentre hanno un ridotto tenore di acido arachidonico. Inoltre il pesce contiene tanta vitamina D. Una sola eccezione: il tonno è sconsigliato per il contenuto estremamente elevato di acido arachidonico!
- Mangiare meno carne possibile (max. 80 g due volte la settimana) e rinunciare agli insaccati.
- Non mangiare più di due uova la settimana. Il tuorlo ha una quantità particolarmente elevata di acido arachidonico.
- Preferire la pasta classica a quella all’uovo.
- Anche i latticini, che forniscono sostanze importanti come il calcio e la vitamina D, contengono acido arachidonico. Minore è la percentuale di materia grassa, minore è il tenore di acido arachidonico, senza che la quantità di calcio venga alterata. Vanno preferiti quindi i latticini magri(1,5% di grassi), il quark magro, la panna acida al 10% e il formaggio magro con al massimo il 45% di materia grassa.
L’importanza dell’amido
L’amido è il carboidrato più importante per l’uomo e dovrebbe rappresentare la parte quantitativamente più grande dell’apporto quotidiano di glucidi e energia. È il fondamento di un’alimentazione sana. L’amido ci fornisce l’energia necessaria in modo costante per tutta la giornata.
Gli alimenti ricchi di amido sono sempre di origine vegetale e pertanto sono privi di acido arachidonico.
I prodotti vegetali possono quindi essere consumati a volontà.
Consumi ad ogni pasto alimenti come cereali, tuberi e legumi, oppure prodotti derivati come pane e simili, pasta (possibilmente senza uova), fiocchi di cereali e muesli (preferibilmente senza zucchero) e patate.
Questi alimenti forniscono all’organismo non soltanto l’amido, ma anche preziose proteine vegetali.
I prodotti integrali sono ricchi di vitamine, minerali e oligoelementi, quindi devono comparire spesso nel menu.
Rispetto al pane bianco, il pane integrale contiene il 50 per cento in più di selenio, che ha effetto antiossidante.
Inoltre i prodotti integrali sono ricchi di fibre, che favoriscono il transito intestinale e quindi garantiscono una buona digestione.
Alimenti ricchi di amido:
- Cereali: grano, segale, avena, orzo, riso, mais, miglio, spelta, amaranto, quinoa, frumento verde, grano saraceno
- Tuberi: patate, manioca, topinambur
- Legumi: fagioli, piselli, lenticchie, soia, ceci
DA:  
www.facebook.com/notes/achille-daga/dieta-la-sclerosi-multipla-%C3%A8-la-pi%C3%B9-diffusa-malattia-flogistico-degenerativa-a-c/493174120791517

28/01/14

La PTA CCSVI alle sole vene giugulari e azygos non basta più SE ....

Achille Daga

.......le malformazioni vascolari sono presenti anche nella succlavia!

28 gennaio 2014 DA Achille Daga alle ore 15.23
L'ECD CCSVI non basta, bisogna utilizzare diagnostica d'immagine più avanzata ................

Interno Vena giugulare Stenosi è comune in pazienti con sindrome di uscita neurogena toracica

Astratto 
Studi di risonanza magnetica precedenti hanno mostrato anomalie delle vene giugulari interne in pazienti con sindrome dello stretto toracico (TOS), ma questo risultato è stato ampiamente ignorato. Abbiamo quindi prospetticamente eseguito venograms brachiocefalico diagnostici in tutti i pazienti con diagnosi di TOS neurogena da aprile 2008 a dicembre 2011 (media 42,6 anni, r: 16-68, 77,8% femmine e 22,2% maschi). Stenosi della vena giugulare interna sinistra, sinistra vena succlavia, vena giugulare interna destra, e proprio vena succlavia sono stati valutati e stenosi significativa di questi vasi è stato visto in 63.49%, 65.08%, 60.32% e 68.25% dei pazienti, rispettivamente. Stenosi della vena giugulare interna non era presente nel 23.81% dei pazienti, presenti unilateralmente 28.57% dei pazienti, e presentare bilateralmente in 47.62% dei pazienti. Stenosi della vena succlavia non era presente nel 17.46% dei pazienti, presenti unilateralmente 28.57% dei pazienti, e presenti bilateralmente a 53.97% dei pazienti. Coefficienti di correlazione Phi erano 0,067 tra vena giugulare interna sinistra e sinistra stenosi della vena succlavia, 0,061 fra destra della vena giugulare interna destra e stenosi della vena succlavia e 0 tra una vena giugulare interna e ogni stenosi della vena succlavia, che indica non vi è alcuna correlazione tra stenosi delle vene giugulare e succlavia stenosi delle vene in questi pazienti. Concludiamo che la stenosi della vena giugulare interna destra e sinistra è comune nei pazienti con sintomi TOS neurogena. Il trattamento della stenosi della vena giugulare interna potrebbe potenzialmente beneficiare di questi pazienti, e le implicazioni di questi risultati giustificare ulteriori studi.

Internal Jugular Vein Stenosis is Common in Patients Presenting with Neurogenic Thoracic Outlet Syndrome

Abstract 
Previous MRI studies have shown abnormalities of the internal jugular veins in patients with Thoracic Outlet Syndrome (TOS), but this finding has largely been ignored. We thus prospectively performed diagnostic brachiocephalic venograms in all patients with diagnosed neurogenic TOS from April 2008 to December 2011 (mean age 42.6, r: 16-68, 77.8% female and 22.2% male). Stenosis of the left internal jugular vein, left subclavian vein, right internal jugular vein, and right subclavian vein were assessed and significant stenosis of these vessels was seen in 63.49%, 65.08%, 60.32%, and 68.25% of patients, respectively. Internal jugular vein stenosis was not present in 23.81% of patients, present unilaterally in 28.57% of patients, and present bilaterally in 47.62% of patients. Subclavian vein stenosis was not present in 17.46% of patients, present unilaterally in 28.57% of patients, and present bilaterally in 53.97% of patients. Phi coefficients of correlation were .067 between left internal jugular vein and left subclavian vein stenosis, .061 between right internal jugular vein and right subclavian vein stenosis, and 0 between any internal jugular vein and any subclavian vein stenosis, indicating there is no correlation between jugular vein stenosis and subclavian vein stenosis in these patients. We conclude that right and left internal jugular vein stenosis is common in patients with neurogenic TOS symptoms. Treatment of internal jugular vein stenosis could potentially benefit these patients, and the implications of these findings warrant further study.

http://www.annalsofvascularsurgery.com/article/S0890-5096(14)00044-2/abstract

Il medico privo di camice ascolta la voce del sangue

Vive da eremita sull'Appennino. In fila alle 5 di mattina col biglietto per avere la dieta basata sui gruppi 0, A, AB e B. "Evitate il latte: conduce all'Alzheimer"i raggiunge Mogliazze, anzi le Mogliazze, percorrendo una mulattiera che mani pietose asfaltarono temporibus illis, 7 chilometri di tornanti a strapiombo sulla Valle del Carlone. Non prima, per chi ci crede, d'essersi raccomandati l'anima a Dio. Giunti quasi in cima all'Appennino piacentino, più che una frazione del Comune di Bobbio appare un crocicchio. Quattro case. Un cartello avverte che è impossibile proseguire se non si ha un appuntamento. Io ce l'ho, ma cambia poco, perché il dottor Pietro Mozzi, vestito da contadino, sta riducendo in ciocchi un tronco e nessuno osa disturbarlo, fors'anche perché impugna un'ascia.
CONTINUA A LEGGERE QUI: 
http://www.ilgiornale.it/news/interni/medico-privo-camice-ascolta-voce-sangue-960051.html



Le mille miglia delle carrozzine contro le barriere il 9/2/2014 si parte da ... NICHELINO (TO) PER ARRIVARE fino a...


RAGAZZI E ACCOMPAGNATORI
noi siamo uguali a voi.. e vogliamo vivere come voi.. stop agli stop.. LIBERTA' PER TUTTI non solamente per i normo dotati

<Barriere Architettoniche -  ELIMINIAMOLE INSIEME
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Una giornata per sensibilizzare ai diritti di persone che vivono in condizioni di maggiore difficoltà rispetto agli altri.
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Le barriere architettoniche sono molte volte invisibili alle persone NORMO DOTATE bene siamo qui a demarcarne qualcuna: 
pendenze eccessive, scalini, scalini senza rampe, spazi troppo ridotti per il passaggio di una sedia a rotelle, porte strette , paletti in mezzo al marciapiede che ne impedisce il passaggio a una persona in SAR (sedia a ROTELLE) e nonostante l’attuale normativa in materia di barriere architettoniche sia in vigore dal lontano 1989, (vedi Legge 9 gennaio 1989, n. 13 "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati." Pubblicata nella G. U. 26 gennaio 1989, n. 21) capita ancora troppo spesso di imbattersi in edifici, pubblici e privati, in cui persistono gravi impedimenti al comodo uso degli spazi.
Accessi, ingressi, porte, pavimenti, servizi igienici, ascensori, altezze di vari elementi NON fruibili per coloro i quali presentano una disabilità motoria o fisica. 
Io ho bisogno di te e tutti noi abbiamo bisogno di tutto il tuo sostegno fisico per poter avere finalmente avere UN FUTURO MIGLIORE PER TUTTE le persone in difficoltà.

<E’ arrivato il momento di AGIRE e’ l’ORA di AGIRE per il NOSTRO FUTURO agibile a tutti.
Non chiediamo di risolvere i problemi del passato ma di pensare, al futuro PER TUTTI .
MELIS STEFANIA

Potranno partecipare TUTTI anche parenti e amici di persone che purtroppo NON riescono a scendere per combattere l'ignoranza delle CITTA'.. per  tutte le citta'  che hanno le barriere architettoniche e ci offendoci .. e ci discriminandoci  NEL NON POTER AGIRE LIBERAMENTE  come le persone NORMODOTATE...La discriminazione può essere diretta, ad esempio quando una legge dispone misure differenti per un particolare gruppo di persone o le esclude. Oppure indiretta, quando leggi o prassi apparentemente neutre svantaggiano uno specifico gruppo di persone.


Invitiamo quindi tutti senza lasciare nessuno fuori...base di sesso, razza od origine etnica, nazionalità, religione, orientamento sessuale, di genere o su altri aspetti relativi all'identità e alla coscienza di ogni individuo, perpetrate da stati e attori non statali, affinché tutte le persone in Europa possano godere di un'effettiva ed efficace protezione da ogni forma di discriminazione.






P.S: si ricorda che il raduno è previsto  il 9/febbraio/2014  alle ore 14,00 in Piazza Camandona, l'arrivo in Piazza Di Vittorio.  NICHELINO (To)
Dinanzi al Comune sarà presente un comitato di accoglienza, che vedrà anche saltinbanco.


ringrazio NO CEMENTO E IL COMITATO NUOVO PIEMONTE PER AVER DATO E PER DARE VOCE A CHI AD OGGI E' STATO ACCANTONATO

#nocemento #COMITATONUOVOPIEMONTE 
www.nocemento.it

Stefania Melis




SINTOMI e CONSEGUENZE della CCSVI



La stasi venosa, e quindi anche la CCSVI, come avviene in altre parti del corpo umano, può causare un lento deflusso del sangue.
I sintomi della CCSVI sono prevalentemente:

Affaticamento in aumento progressivo nella giornata; 
Mal di testa, che peggiora in posizione supina;
Riduzione di grado variabile del controllo sfinterico;
Riduzione delle funzioni motorie e sensoriali;
Riduzione della acutezza visiva;
Problemi e vuoti di memoria o TGA
Difficoltà di deglutizione;
Difficoltà di linguaggio;
Impedimento delle funzioni sessuali;
Pallore nel viso;
Riduzione della memoria di lavoro;
Disturbi del sonno.
L'allungamento dei tempo di drenaggio del sangue dal SNC possono provocare:

ipossia,
ritardi di perfusione,
riduzione del drenaggio dei cataboliti,
un aumento della pressione transmurale
intensa attivazione infiammatoria delle piccole vene e dei tessuti più vicini.
Così come il cattivo funzionamento del sistema venoso degli arti inferiori provoca delle sclerosi sottocutanee, le stasi dei piccoli vasi venosi cerebrali e toracici potrebbero essere la causa iniziale delle placche sclerotiche, tipiche della sclerosi multipla. A confermare la teoria concorre la presenza, anomala di depositi di ferro intorno alle vene cerebrali e a livello encefalico e spinale.

tutti i tipo di CCSVI e le loro CARATTERISTICHE


defiizione  di fenotipo: Insieme delle caratteristiche fisiche degli organismi viventi, ossia manifestazione esteriore di un organismo. 

I differenti decorsi di SM: 
Primaria Progressia (PP), Secondaria Progressiva (SP), Recidiva Remittente (RR). Lo studio ha dimostrato l'esistenza di 4 tipologie di CCSVI. 

CCSVI di tipo A (30%) caratterizzato da stenosi significative sia dell’Azygos prossimale, oppure di uno dei due tronchi delle vene Giugulari interne, con la vena Giugulare interna controlaterale di aspetto compensatorio che appare con una vasta area a sezione trasversale. Questo quadro è stato rilevato in 10/35 pazienti a decorso RR, ed in 5/20 a decorso SP, rispettivamente e mai in pazienti a decorso PP.

CCSVI di tipo B (38%) caratterizzato da stenosi significative di ambedue gli assi delle vene Giugulari interne e della vena Azygos prossimale; osservato in 19/35 pazienti RR, in 9/20 SP, ed in 1/10 pazienti PP rispettivamente.

CCSVI di tipo C (14%) caratterizzato da stenosi bilaterali in ambedue i tronchi Giugulari interni con Azygos di aspetto normale; osservato in 4/35 pazienti a decorso RR e in 5/20 pazienti a decorso SP, mai nei pazienti a decorso PP.

CCSVI di tipo D (18%) caratterizzato da stenosi a piu’ livelli dell’Azygos e delle vene Lombari. L’associazione con stenosi alle Giugulari interne è stata osservata in circa il 50% dei casi, causando un’ostruzione ulteriore in questi pazienti. È stata osservata in 2/35 pazienti RR, ed in 1/20 SP, rispettivamente e in ben 9/10 dei pazienti PP.

Quali sono i sintomi della SM?

La sclerosi multipla (SM) è una malattia molto variabile 

I sistemi comunemente colpiti includono:
la visione
la coordinazione
la forza
la sensibilità sensoriale
la parola
il controllo delle vescica urinaria
la sessualità
le funzioni cognitive
Non vi è una SM tipica.
Molti pazienti affetti da SM presentano più di un sintomo e, sebbene vi siano sintomi che sono comuni a molti pazienti, nessuno di loro presenta tutti i sintomi rilevati nel quadro morboso.

Disturbi visivi:
offuscamento visivo
diplopia
neurite ottica
movimenti oculari rapidi involontari
raramente perdita totale delle vista.
Equilibrio e problemi di coordinazione:
perdita di equilibrio
tremore
camminata incerta (atassia)
senso vertiginoso
mancanza di sensibilità ad un arto
mancanza di coordinazione
Debolezza:
questo sintomo può colpire in maniera particolare le gambe e la deambulazione
Spasticità:
l'alterato tono muscolare può produrre spasticità o rigidità muscolare che può impedire la deambulazione
spasmi
Sensazioni alterate:
formicolii
intorpidimento della sensazione tattile (parestesia)
sensazioni di bruciore in un'area del corpo
dolore facciale (quale neuralgia del trigemino)
dolore muscolare
altre sensazioni di natura indefinita
Anormalità del linguaggio:
rallentamento della parola, pronuncia difettosa delle parole
cambiamenti del ritmo della parlata
Fatica:
Un tipo di fatica generale debilitante che è imprevedibile e sproporzionato all'attività che si compie.
La fatica è uno dei sintomi più comuni (ed uno dei più fastidiosi) della SM
Movimenti della vescia urinaria e dell'intestino:
i problemi della vescica urinaria includono la necessità di minzione frequente e/oppure impellente, svuotamento incompleto e a volte anche in-appropriato.
i problemi intestinali includono costipazione e, infrequentemente, perdita di controllo dello sfintere

Sessualità ed intimità:
impotenza, eccitazione sessuale, perdita di sensazione
Sensibilità al calore:
questo sintomo, molto comune, causa un peggioramento transitorio dei sintomi

Disturbi cognitivi ed emotivi:
problemi di memoria a breve termine, di concentrazione, di giudizio e ragionamento
Mentre alcuni di questi sintomi sono immediatamente percepiti altri, quali l'estrema fatica, l'alterazione delle sensazioni, i problemi di memoria e di concentrazione sono spesso sintomi 'celati'.

Può essere difficile descrivere questi ultimi alle altre persone e, a volte, i familiari e la persona che bada all'ammalato non si rendono conto degli effetti esercitati dai sintomi sulla persona affetta da SM e sull'impiego, sulle attività sociali e sulla qualità della vita.

trattamento della CCSVI tramite PTA


La sindrome quando causa stenosi può essere trattata attraverso angioplastica dilatativa o PTA. L'intevento consiste nel praticare una puntura endovenosa attraverso la quale viene fatto navigare un catetere guidato da un radiologo. Quando si raggiungono le vene bloccate queste vengono dilatate gonfiando un palloncino posto sul catetere.

L'intervento si svolge nel territorio delle vene anziché in quello delle arterie come normalmente avviene per le tradizionali angioplastiche.

Sotto controllo angiografico standard, i radiologi interventisti rimuovono il blocco delle vene tramite un palloncino gonfiandolo.
In fine tra un blocco e l'altro il palloncino viene sgonfiato e alla fine Rimosso.

ATTENZIONE ATTENZIONE AIFA avverte che



Importante 


L’Agenzia Italiana del Farmaco ritira dal commercio 9 farmaci:

“Chi li ha in casa è invitato a non usarli”

clikka qui per leggere tutto: 
www.essepress.com/lagenzia-italiana-del-farmaco-ritira-dal-commercio-9-farmaci-chi-li-ha-in-casa-e-invitato-a-non-usarli/


L’Aifa avverte: “Chi si trovasse ad avere in casa uno o più di questi farmaci è invitato a non usarli”.
E’ proprio l’Aifa ad emettere un provvedimento di sospensione dell’autorizzazione, rilasciata alla Società Geymonat S.p.A., per la produzione di medicinali elencati di seguito.....

VIETATO non rispettare il prossimo Tuo

Chi offende ..calunnia..infanga e dice parolacce nel mio PROFILO O NEI GRUPPI ,  PAGINE o nel BLOG   ..saranno FINALMENTE Puniti a Norma di Legge.

Che differenza c’è tra l’ingiuria e il più grave reato di diffamazione?

Il dato che differenzia le due ipotesi criminose consiste nel fatto che, mentre l’ingiuria presuppone la presenza della persona offesa nel momento dell’azione criminosa, nel reato di diffamazione l’offesa della reputazione viene compiuta in assenza della persona offesa e comunicando con più persone (almeno due, quindi).

I reati possono tra loro concorrere, come avviene nel caso in cui, ad esempio, una lettera dal contenuto ingiurioso venga indirizzata, oltre che alla persona offesa, anche a terze persone.

È applicabile al reato di ingiuria l’esimente del diritto di critica?
Si, la giurisprudenza ha applicato tale scriminante in presenza di comportamenti oggettivamente ingiuriosi, ma caratterizzati da particolari contesti. Ad esempio, è stata escluso il reato di ingiuria nell’ambito di una riunione condominale, di per sé ritenuto luogo caratterizzato da particolare vis polemica e atteggiamenti accesi, con riferimento all’espressione “lei è un bugiardo, dice il falso e mente”, detta da un condomino all’amministratore. O ancora, nell’ambito di una assemblea pubblica, è stato ritenuto sussistente il diritto di critica, con riferimento alle espressioni “buffone” e “ridicolo” rivolte a un sindaco.

Tuttavia, l’applicabilità del diritto di critica è in generale questione rimessa alla valutazione del Giudice in relazione alle circostanze del caso concreto.

Quando un’espressione può dirsi ingiuriosa?
Di regola si ritiene che il concetto di onore vada legato al ruolo professionale e all’ambiente sociale della persona offesa. In questo senso, si usa distinguere tra espressioni oggettivamente in grado di ledere l’onore di chiunque (ad esempio per la forte carica di disprezzo che manifestano o per la evidente volontà di umiliare il destinatario) ed espressioni che, anche non avendo di per sé una carica ingiuriosa, possono comunque risultare offensive in relazione alle circostanze, alle qualità del soggetto, all’ambiente in cui si è svolto il fatto. Si tratta comunque di una valutazione elastica, variabile da caso a caso, che implica sempre la considerazione, da parte del Giudice, del contesto nel quale sono state pronunciate le espressioni e quindi anche dei rapporti di maggiore o minore confidenza tra querelato e offeso, tenuto conto della notevole desensibilizzazione recente nei confronti di un linguaggio, una volta ritenuto crudo e volgare, ma oggi comunemente utilizzato fra amici e buoni conoscenti.

attenzione attenzione

mi duole scrivere che ora anche nel MIO blog vengono inseriti commenti di poco gusto....

RIBADISCO LE REGOLE: 
qui troverete delle info i riguardati la sclerosi multipla e la ccsvi.
Le informazioni qui riportate anno SOLO un fine illustr
ativo: 

NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO

POI NB:
L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura.
Ha deciso quindi di pubblicare i vostri commenti immediatamente. 
Si riserva PERO' la facoltà di CANCELLARE commenti di <<CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI>>

ritorna il BLOG e tutta sua informazione

ringrazio gli amici della polizia postale per avermi aiutato a ritornare in campo con il mio BLOG.

 RAGAZZI non vi preoccupate.. ora e' sotto controllo e al minimo sbaglio saranno rintracciati all'istante

MI SPIACE DEL DISGUIDO subito


15/01/14

MI SPIACE DEL DISGUIDO

VOLEVO INFORMARE LE

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PERSONE CHE MI HANNO SEGUITO IN QUESTI ANNI CHE ...PER UN PROBLEMA DI  FURTO DI EMAIL LEGATA A QUESTO BLOG sono costretta con le mie tempistiche ad ABBANDONARE QUESTO BLOG E CREARNE UN'ALTRO.

VI DARO' DISPOSIZIONI....

 MI SPIACE DEL DISGUIDO CREATOMI DA IGNOTI  Hacker 
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