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Il dolore nelle sue varie manifestazioni è un sintomo molto comune, presente in oltre il 50% dei pazienti con SM, ed ha un notevole impatto sulla qualità di vita.
Un parte dei pazienti presenta episodi di dolore parossistico mentre la maggior parte soffre di dolori cronici.
Il dolore dipende dal meccanismo di lesione del tessuto interessato, non dalla malattia che lo provoca. Sulla base dei meccanismi fisiopatologici le sindromi dolorose possono essere suddivise in:
- Neuropatiche: conseguenti ad una lesione/disfunzione del sistema nervoso centrale o periferico. Si possono definire come sensazioni afinalistiche procuranti stress e sofferenza dell’individuo.
Le caratteristiche sono: il bruciore, le disestesie (sensazione abnorme), i parossismi spontanei, l’iperalgesia (aumentata sensibilità al dolore) e l’allodinia (sensazione dolorosa avvertita anche per stimoli non dolorosi).
Rappresentano circa l’80% delle sindromi dolorose in corso di SM e i due quadri clinici tipici sono la nevralgia del trigemino (vedi sotto) e il dolore disestesico cronico.
- Nocicettive somato-viscerali: rappresentano la conseguenza dell’attivazione dei recettori del dolore (nocicettori) da parte di stimoli potenzialmente dannosi per l’organismo. Originano da muscoli, ossa o visceri e vengono descritte come ben localizzate; causa più frequente sono le rachialgie presenti in circa il 20% dei soggetti con SM e favorite da alterazioni della deambulazione e della postura.
- Psicogene: difficilmente quantificabili, si possono attribuire a quelle condizioni nelle quali la reazione al dolore sia spropositata alla causa.
- Altri tipi di dolore: cefalea, fenomeni parossistici.
STRUMENTI DIAGNOSTICI
Come per altri sintomi essenzialmente soggettivi la diagnosi si basa sulla descrizione data dal paziente, eventualmente con l’aiuto di questionari ad hoc e scale grafiche di valutazione del dolore percepito. Utili anche i “diari” in cui il paziente riporta giorno per giorno se e quanto dolore percepisce, per potere poi operare aggiustamenti della terapia.
QUADRI CLINICI E TERAPIE
Nevralgia del trigemino
E’ il tipo di dolore acuto piu’ comune nei pazienti con SM, e in rari casi può essere il primo sintomo della malattia. E’ presente nel 2-4% dei casi di SM, ha distribuzione radicolare ed è parossistico, a insorgenza acuta.
La sintomatologia è tipicamente descritta come dolore di brevissima durata, a scossa elettrica, distribuito a carico di una o più branche trigeminali, di solito unilaterale, scatenato da stimoli cutanei portati in aree del volto definite punti trigger ( grilletto).
Si ipotizza che alla base vi sia una placca demielinizzata a livello del ponte, nella zona di ingresso della radice del V nervo cranico.
I farmaci piu’ impiegati appartengono alla categoria degli antiepilettici e tra questi la carbamazepina è il piu’ impiegato. In caso di inefficacia altri farmaci con fenitoina, gabapentin, lamotrigina e misoprostolo sono stati provati con discreti risultati.
Se la terapia farmacologica non si dimostra efficace puo’ essere presa in considerazione l’opzione chirurgica anche se l’utilità di una decompressione chirurgica del nervo è molto dubbia poichè la patogenesi del dolore non è quella della classica nevralgia trigeminale legata a conflitto neuro-vascolare.
Dolore cronico agli arti ed al tronco
Il dolore cronico di natura neuropatica agli arti è purtroppo molto frequente nei pazienti con SM e la terapia non è ancora completamente efficace. I farmaci piu’ utilizzati sono amitriptilina, carbamazepina, clonazepam, altri antiepilettici ed antidepressivi.
La fisioterapia volta a migliorare la postura, i farmaci antiinfiammtori non steroidei e la stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS) possono essere di aiuto in alcuni pazienti
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