Il Giorno del 11-06-2012
Attualmente per la sclerosi multipla vi sono molti trattamenti...
Attualmente per la sclerosi multipla vi sono molti trattamenti farmacologici approvati per la forma recidivante-remittente, uno solo per la forma secondaria progressiva (interferon ß-1b, approvato in Europa, ma non dalla FDA) e nessuno per la forma primaria progressiva. I trattamenti di prima linea per la recidivante-remittente sono gli interferoni ß e il glatiramer acetato. L'effetto è di ridurre il rischio di ricadute e la progressione di malattia a breve termine. Non ci sono evidenze definitive che il decorso della malattia venga modificato dagli interferoni in modo sostanziale a lungo termine, anche se alcuni studi osservazionali sembrano indicare un possibile rallentamento della progressione. Questi trattamenti hanno effetti collaterali che possono interferire con la qualità della vita dei pazienti, quali reazione simil influenzale, reazioni locali nel sito di iniezione, depressione, linfopenia e alterazione degli enzimi epatici con gli interferoni e reazioni allergiche con il glatiramer acetato. I trattamenti di seconda linea, riservati a pazienti con malattia non controllabile con i farmaci di prima linea sono: mitoxantrone, natalizumab e fingolimod. Questi ultimi presentano problemi di sicurezza più rilevanti come miocardiopatia e leucemia (mitoxantrone), leucoencefalopatia progressiva (natalizumab) e gravi e potenzialmente fatali infezioni erpetiche (fingolimod). Il Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla ha base editoriale a Milano presso l'IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta. Si è costituito nel 1998, è parte della Collaborazione Cochrane e ha prodotto 43 revisioni sistematiche degli studi clinici disponibili in letteratura sulla prevenzione, i trattamenti farmacologici e la riabilitazione per i pazienti con SM. Il gruppo è composto da nove editori che operano in Australia, Canada, Gran Bretagna, Svezia, USA e Italia. I RISULTATI delle revisioni indicano che la risposta ai trattamenti è individuale: negli studi clinici la condizione di controllo degli attacchi di malattia varia dal 20 al 50%, su un periodo di due anni, troppo breve se confrontato con la durata di 30-40 anni della malattia. Nessuno dei farmaci approvati può essere considerato una cura in grado di modificare con certezza la storia naturale della malattia e la progressione della disabilità. La decisione sull'efficacia dovrebbe basarsi sulla valutazione dell'importanza e credibilità dei risultati delle ricerche nel contesto della totalità dei risultati, invece che di quella di singoli studi, per questo, sono anche prioritari gli studi di confronto tipo testa a testa tra nuovi e diversi farmaci o tra di! verse strategie terapeutiche ed è necessario garantire meccanismi di accessibilità dei risultati delle sperimentazioni cliniche.
Istituto Neurologico Carlo Besta - Milano Co-ordinating Editor Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla (msg.cochrane.org)
pubblicata da Sandro Rasman il giorno martedì 12 giugno 2012
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