25/06/12

Una nuova speranza per i circa 60.000 italiani affetti da sclerosi multipla

Grazie al metodo del professor Paolo Zamboni, cresce la speranza negli ammalati di sclerosi multipla affetti da CCSVI.

Una nuova speranza per i circa 60.000 italiani affetti da sclerosi multipla arriva dalla ricerca e dalla scoperta, effettuata dal professor Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, della relazione esistente tra la sclerosi multipla ed un’altra patologia cardiovascolare, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale, nota con la sigla CCSVI.
Tra i medici campani specializzatisi nella diagnosi della CCSVI c’è un giovane professionista di origini sannite, Alessandro Rosa, che nel suo centro medico di Benevento (in viale Mellusi, 134 – recapiti telefonici: 339.3586815 – 380.4374658) accoglie ogni giorno numerosi pazienti provenienti da tutta Italia pronti a sottoporsi agli esami diagnostici per misurare il livello di insufficienza venosa cronica cerebrospinale ed eventualmente sottoporsi all’intervento chirurgico con il quale è possibile ridurre tale patologia.
Il dottor Rosa ha studiato a fondo il Metodo Zamboni ed è convinto che possa rappresentare più di una speranza per le migliaia di persone affette da sclerosi multipla.
Ha attrezzato il suo studio medico a Benevento con l’Esaote Mylab Vinco, l’apparecchiatura attraverso la quale si può diagnosticare la malattia e, dopo aver effettuato un corso di specializzazione ed aggiornamento presso l’Università di Ferrara, ha già iniziato ad operare numerosi pazienti a Napoli.

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