I
ricercatori hanno identificato un anticorpo nel sangue dei malati di
sclerosi multipla che sembra non essere presente in coloro che non sono
affetti da questa patologia.
Proprio questo anticorpo sarebbe responsabile del danneggiamento della mielina, che determina la SM.
Questo studio, ancora alle sue fasi premilinari, potrebbe portare alla messa a punto di uno specifico esame del sangue per la diagnosi della sclerosi multipla. Inoltre, studiarne il funzionamento potrebbe portare a nuove terapie contro la malattia.
La ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, ha
interessato 400 persone in SM più una serie di controlli sani.
L'anticorpo è stato trovato nel sangue del 47% dei malati di SM mentre
in nessun soggetto sano è stato riscontrato. Lo studio è stato poi
ampliato ad altri 330 pazienti con altre patologie neurologiche e in
questo caso soltanto 3 persone presentavano questo anticorpo, segno
forse che è specifico della sclerosi multipla.
L'anticorpo,
chiamato KIR4.1, è stato iniettato nel cervello dei topi e si è
verificato un danneggiamento dei tessuti cerebrali e un'alterazione
della risposta immunitaria nella regione encefalica.
Resta da verificare l'analogia nel cervello umano.
L'attendibilità di questo studio è dato dall'ampiezza del campione, che
ha permesso non solo di verificare una teoria già avallata da tempo, ma
anche di essere specifici nell'individuare il tipo di anticorpo
probabilmente coinvolto.
Si auspica un prosieguo della ricerca
lungo questo filone, soprattutto perchè la sclerosi multipla differisce
molto a seconda del soggetto quindi c'è bisogno di individuare gli altri
anticorpi che, con ogni porbabilità, sono coinvolti nella patologia e
come interferiscono gli uni con gli altri, mandando in tilt il sistema
immunitario.
Proprio questo anticorpo sarebbe responsabile del danneggiamento della mielina, che determina la SM.
Questo studio, ancora alle sue fasi premilinari, potrebbe portare alla messa a punto di uno specifico esame del sangue per la diagnosi della sclerosi multipla. Inoltre, studiarne il funzionamento potrebbe portare a nuove terapie contro la malattia.
La ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, ha interessato 400 persone in SM più una serie di controlli sani. L'anticorpo è stato trovato nel sangue del 47% dei malati di SM mentre in nessun soggetto sano è stato riscontrato. Lo studio è stato poi ampliato ad altri 330 pazienti con altre patologie neurologiche e in questo caso soltanto 3 persone presentavano questo anticorpo, segno forse che è specifico della sclerosi multipla.
L'anticorpo, chiamato KIR4.1, è stato iniettato nel cervello dei topi e si è verificato un danneggiamento dei tessuti cerebrali e un'alterazione della risposta immunitaria nella regione encefalica.
Resta da verificare l'analogia nel cervello umano.
L'attendibilità di questo studio è dato dall'ampiezza del campione, che ha permesso non solo di verificare una teoria già avallata da tempo, ma anche di essere specifici nell'individuare il tipo di anticorpo probabilmente coinvolto.
Si auspica un prosieguo della ricerca lungo questo filone, soprattutto perchè la sclerosi multipla differisce molto a seconda del soggetto quindi c'è bisogno di individuare gli altri anticorpi che, con ogni porbabilità, sono coinvolti nella patologia e come interferiscono gli uni con gli altri, mandando in tilt il sistema immunitario.
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