È
ampiamente noto che tanto la Fibrillazione atriale (FA), quanto
l'Insufficienza renale cronica (IRC) aumentano il rischio di stroke e di
tromboembolismo sistemico. Un recente studio - finanziato dalla
Fondazione Lundbeck - i cui risultati sono stati pubblicati sul numero
del 16 Agosto del NEJM, ha voluto verificare l'impatto che entrambe le
condizioni (FA in pazienti con IRC) avessero sia sulla incidenza di
ictus che di eventuali sanguinamenti, valutando altresì nei pazienti con
IRC gli effetti del trattamento con warfarin, aspirina o l'associazione
di entrambi. Per il reclutamento della casistica si sono utilizzati i
Registri nazionali danesi, ricercando tutti i pazienti dimessi
dall'ospedale con una diagnosi di FA non valvolare dal 1997 al 2008.
Degli oltre 132.000 pazienti identificati lo 0.7% (901) era in
trattamento dialitico ed il 2.7% (3.587) era affetto da IRC non
necessitante la dialisi. Rispetto ai pazienti con FA che non avevano
disfunzione renale, tanto i pazienti in dialisi (HR 1.83, 95% CI
1.57-2.14, p <001), quanto quelli con IRC che non richiedevano
trattamento sostitutivo (HR 1.49; 95% CI 1.38-1.59, p < 0.001),
avevano un significativo aumentato rischio di ictus o di tromboembolismo
periferico, rischio che si è significativamente ridotto per entrambi i
gruppi di pazienti con il trattamento con warfarin, ma non con aspirina.
Analoghi i risultati per quanto riguarda il rischio di sanguinamento
che è risultato significativamente aumentato in entrambi i gruppi di
pazienti con IRC e che è risultato ulteriormente aumentato con il
trattamento con warfarin, con aspirina, o con terapia associata. Gli AA
hanno pertanto concluso che, rispetto a coloro che non hanno alterazione
funzionale renale, la malattia renale cronica nei pazienti con FA si
associa ad un ulteriore aumento del rischio di ictus e di tromboembolia
sistemica e di sanguinamento. Inoltre in questi pazienti:
il
trattamento con warfarin, pur aumentando aggiuntivamente il rischio di
sanguinamento, è risultato associato ad un significativamente ridotto
rischio di ictus o di tromboembolia sistemica
l'aspirina
non è risultata efficace per ridurre il rischio di ictus, mantenendo
però la prerogativa di determinare un aumentato rischio di
sanguinamento.
Olesen JB et al. Stroke and Bleeding in Atrial Fibrillation with Chronic Kidney Disease. N Engl J Med 2012; 367: 625-35. |
Nessun commento:
Posta un commento
https://www.youtube.com/channel/UCgPcIDxlLO6mMkmsRYHDw4g
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.