La vera labirintite è un disturbo infiammatorio dell’orecchio interno, o labirinto. Dal punto di vista clinico questa malattia provoca disturbi dell’equilibrio e può colpire una o entrambe le orecchie, oltre ai problemi di postura il paziente affetto può andare incontro a riduzione dell’udito e acufene.
Orecchio esterno: 1 pericondrio, 2 condotto uditivo, 3 padiglione auricolare
Orecchio medio: 4 timpano, 5 finestra ovale, 6 martello, 7 incudine, 8 staffa
Orecchio interno: 9 canali semicircolari, 10 coclea, 11 nervo acustico, 12 tromba di Eustachio
(http://it.wikipedia.org/wiki/Orecchio)
Uno dei sintomi più importanti e debilitanti della labirintite sono le vertigini, anche gravi. L’apparato vestibolare, che si trova nell’orecchio interno, è un insieme di terminazioni nervose composto da tre canali semicircolari (9 in figura), che si occupano di rilevare i movimenti rotatori dell’organismo, e dagli otoliti, che rilevano il movimento lineare. Il cervello combina le informazioni visive con quelle sensoriali date dall’apparato vestibolare, per effettuare le correzioni necessarie al mantenimento dell’equilibrio. Se funziona correttamente, l’apparato vestibolare fornisce al muscolo oculare anche le informazioni relative al movimento della testa: questo meccanismo, chiamato riflesso vestibolo-oculare, ci permette di mantenere sempre gli oggetti a fuoco, anche quando siamo in movimento.
Quando l’apparato vestibolare è colpito dalla labirintite spesso si crea un movimento rapido e indesiderato dell’occhio (il nistagmo), perché i movimenti rotatori non vengono rilevati con precisione. La nausea, l’ansia e una sensazione di malessere generale sono frequenti, perché il cervello riceve dall’orecchio interno informazioni distorte per quanto riguarda l’equilibrio. Gli stessi disturbi possono anche essere provocati dai cambiamenti di pressione, ad esempio quando si va in aereo o si fanno delle immersioni subacquee.
La labirintite virale di solito si verifica negli adulti dai 30 ai 60 anni di età e solo raramente viene diagnosticata nei bambini.
La labirintite purulenta, collegata alla meningite, di solito viene diagnosticata nei bambini di età inferiore ai 2 anni che appartengono alla fascia età maggiormente a rischio per quanto riguarda la meningite. La labirintite purulenta si può verificare a qualsiasi età se si è in presenza di colesteatoma e di otite media acuta non adeguatamente curata.
La labirintite sierosa è più frequente nella fascia di età pediatrica, in cui si verifica anche la stragrande maggioranza dei casi di otite media, sia acuta sia cronica.
Cause
La labirintite di solito è causata da un virus, ma può anche essere provocata da un’infezione batterica (spesso ha origine dopo un’infezione delle vie aeree superiori), da un trauma alla testa, da situazioni di grave stress, da un’allergia oppure da una reazione a un farmaco. Sia la labirintite di origine batterica sia quella di origine virale possono causare sordità permanente, ma per fortuna si tratta di un’eventualità rara.
Esistono poche prove dirette che ci inducono a pensare che la labirintite abbia una causa virale, ma l’esperienza dimostra che molti virus sono davvero in grado di causare l’infiammazione del labirinto. Spesso la labirintite virale ha origine dopo un’infezione delle vie respiratorie superiori ed è contagiosa.
Possibili cause virali:
cytomegalovirus
virus della parotite
virus della varicella
virus del morbillo
virus dell’influenza
virus della parainfluenza
virus della rosolia
virus dell’herpes simplex
adenovirus
coxsackievirus
virus sinciziale respiratorio (pneumovirus)
I batteri che provocano la labirintite sono gli stessi responsabili anche della meningite e dell’otite:
Streptococcus pneumoniae
Haemophilus influenzae
Moraxella catarrhalis
Neisseria meningitidis
Batteri della specie streptococco
Batteri della specie stafilococco
Batteri della specie proteus
Batteri della specie batteroide
Escherichia coli
Mycobacterium tuberculosis
Fattori di rischio presunti:
Episodi di vertigini o di diminuzione dell’udito,
infezioni,
contatto con persone malate,
interventi chirurgici all’orecchio,
ipertensione/ipotensione,
diabete,
attacco apoplettico (scarsa affluenza di sangue al cervello),
emicrania,
trauma (cranico o della zona cervicale),
precedenti familiari di diminuzione dell’udito o di malattie dell’orecchio.
Sintomi
I principali sintomi caratteristici della labirintite sono (Fonte: 5 Minute Clinical Consult):
Vertigine,
stordimento,
perdita dell’udito,
nausea e vomito,
acufene,
sudorazione,
scialorrea (saliva che cola per difficoltà di deglutizione),
malessere generalizzato,
ipercapnia (aumento di anidride carbonica nel sangue),
nistagmo (movimento involontario dell’occhio).
Oltre alle vertigini (anomala sensazione di movimento), l’ansia cronica è un effetto collaterale frequente della labirintite, che può provocare anche:
attacchi di panico,
derealizzazione,
depressione.
Spesso l’attacco di panico è uno dei primi sintomi che accompagna l’insorgenza della labirintite.
Le vertigini potrebbero anche essere provocate da uno stato di grave ansia, mentre la labirintite, da sola, può facilitare la comparsa e la ricorrenza degli attacchi di panico.
Pericoli
Se l’orecchio interno subisce danni permanenti, il decorso della malattia di solito si divide in tre fasi:
una fase acuta, che può comprendere sintomi gravi come vertigini e vomito
due settimane circa di sintomi subacuti, seguiti da una guarigione rapida
una fase finale cronica di compensazione, che può durare mesi o anni.
I sintomi acuti, cioè le vertigini, la nausea e il vomito, guariscono dopo diversi giorni o settimane in tutti i tipi di labirintite, invece la riduzione dell’udito varia maggiormente da persona a persona.
Non è stato riportato alcun decesso associato alla labirintite, tranne nel caso di meningite o di sepsi gravissima (malattia sistemica dovuta all’attivazione del sistema immunitario in seguito alla presenza di batteri o loro tossine nel sangue).
Il tasso di morbilità della labirintite, soprattutto del tipo batterico, è significativo: tra i pazienti pediatrici si stima che il rischio di diminuzione dell’udito provocato dalla meningite vari dal 10 al 20%.
Durata
Il processo di guarigione dalla labirintite acuta di solito dura da una a sei settimane, però accade sovente che alcuni sintomi (mancanza di equilibrio e/o vertigini) continuino per molti mesi o addirittura anni, se si verifica un danno permanente.
Cura e terapia
Spesso determinante è l’approccio allo stile di vita, che permette spesso di diminuire sensibilmente l’impatto del disturbo; scrive per esempio Mario nei commenti:
Ho notato un forte miglioramento da quando ho diminuito drasticamente il sale, eliminato completamente cioccolata e caffè ed incrementato l’attività motoria (ogni giorno cammino per 10/15 km) vado e torno a piedi dal lavoro.
Tra i farmaci, uno dei più usati è la proclorperazina (Stemetil®) che contribuisce ad alleviare i sintomi delle vertigini e della nausea.
Poiché l’ansia interferisce con il processo di compensazione dell’equilibrio è importante curare il prima possibile il disturbo ansioso e/o depressivo, per permettere al cervello di compensare un eventuale danno vestibolare. L’ansia acuta può essere curata sul breve periodo con le benzodiazepine, come ad esempio il diazepam (Valium®); non è consigliabile fare un uso protratto di questi farmaci, perché le benzodiazepine generano dipendenza e potrebbero provocare interferenze con la compensazione vestibolare.
Gli esperimenti dimostrano che alcuni antidepressivi (gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, SSRI) potrebbero essere più efficaci per la terapia della labirintite. La loro azione consiste nell’alleviare i sintomi dell’ansia e potrebbero stimolare la ricrescita neurale nell’orecchio interno favorendo la comparsa di una compensazione vestibolare più rapida.
La labirintite virale dovrebbe essere curata nelle prime fasi con i corticosteroidi, ad esempio con il prednisone, e magari anche con farmaci antivirali, come il valaciclovir (Talavir®, Zelitrex®) e questa terapia dovrebbe iniziare il prima possibile in modo da prevenire danni permanenti all’orecchio interno.
Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
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