Bambini e ragazzi con diagnosi di autismo eviteranno fino ai loro 18 anni ulteriori controlli ai fini di invalidità civile ed handicap: “Evitiamo disagi ai minori e alle loro famiglie”. Ma lo stop alla rivedibilità non vale in caso di diagnosi lieve o borderline
24 giugno 2014
ROMA – Stop dell’Inps alle visite mediche di controllo per i minori ai quali è stata riconosciuta la diagnosi di autismo: d’ora in poi, “al fine di evitare ripetuti disagi” a bambini e ragazzi e alle loro famiglie, sia per il riconoscimento dell’invalidità civile sia per quello di handicap i medici dell’Inps dovranno evitare di prevedere il requisito della “rivedibilità” entro il compimento del 18esimo anno di età. Niente più visite fotocopia a distanza di pochi anni, dunque. Con una sola eccezione: quella in cui le “strutture di riferimento attestino disturbo dello spettro autistico di tipo lieve o borderline con ritardo mentale lieve o assente”. In questo caso, permane la possibilità di indicare la rivedibilità del minore.
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