Il termine trombo [da thrombos = grumo] indica la presenza di un coagulo di sangue che aderisce alle pareti non lesionate dei vasi, siano essi arteriosi, venosi, capillari o coronarici (che provvedono all'irrorazione sanguigna del cuore).
La presenza di un trombo è una condizione potenzialmente grave, poiché se raggiunge dimensioni significative può ostruire il lume del vaso e bloccarne il flusso. TrombosiLa condizione peggiora ulteriormente quando i trombi vanno ad occludere grossi vasi arteriosi, privando di ossigeno e nutrimento parti più o meno importanti di organi vitali, fino a causarne la necrosi (ictus, infarto, gangrena dell'arto).
Se il trombo interessa una vena (trombosi venosa - trombo rosso) porta ad una stasi circolatoria con comparsa di edema, cioè di un accumulo di liquido negli spazi tissutali presenti tra una cellula e l'altra, causando un anomalo rigonfiamento degli organi o delle regioni interessate. Ne sono esempi la tromboflebite, o trombosi superficiale, e la trombosi venosa profonda. La prima condizione si manifesta attraverso i cinque segni cardinali tipici dell'infiammazione (febbricola, rossore, edema, dolore e perdita di funzionalità), con caratteristica formazione di un cordone dolente lungo il decorso della vena ostruita; raramente dà origine a gravi complicanze dovute alla formazione di emboli. La trombosi venosa profonda è invece più pericolosa, soprattutto perché, pur essendo asintomatica in circa il 50% dei casi, il trombo può staccarsi, migrare al cuore destro e da qui ai polmoni.
Spesso si tende a confondere il significato dei termini trombo ed embolo o ad utilizzarli impropriamente come sinonimi. In realtà l'embolizzazione è una grave complicanza della ......
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La presenza di un trombo è una condizione potenzialmente grave, poiché se raggiunge dimensioni significative può ostruire il lume del vaso e bloccarne il flusso. TrombosiLa condizione peggiora ulteriormente quando i trombi vanno ad occludere grossi vasi arteriosi, privando di ossigeno e nutrimento parti più o meno importanti di organi vitali, fino a causarne la necrosi (ictus, infarto, gangrena dell'arto).
Se il trombo interessa una vena (trombosi venosa - trombo rosso) porta ad una stasi circolatoria con comparsa di edema, cioè di un accumulo di liquido negli spazi tissutali presenti tra una cellula e l'altra, causando un anomalo rigonfiamento degli organi o delle regioni interessate. Ne sono esempi la tromboflebite, o trombosi superficiale, e la trombosi venosa profonda. La prima condizione si manifesta attraverso i cinque segni cardinali tipici dell'infiammazione (febbricola, rossore, edema, dolore e perdita di funzionalità), con caratteristica formazione di un cordone dolente lungo il decorso della vena ostruita; raramente dà origine a gravi complicanze dovute alla formazione di emboli. La trombosi venosa profonda è invece più pericolosa, soprattutto perché, pur essendo asintomatica in circa il 50% dei casi, il trombo può staccarsi, migrare al cuore destro e da qui ai polmoni.
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