La differenza fondamentale fra una Sindrome Clinicamente Isolata e una sclerosi multipla clinicamente confermata è che quest’ultima è caratterizzata da due o più episodi di segni, sintomi e lesioni rilevate con la risonanza magnetica. Questo approccio alla diagnosi, sul quale si basa la conferma della diagnosi di sclerosi multipla, è enunciato nei criteri di McDonald che, dal 2001, rappresentano il documento di riferimento degli specialisti per la definizione della presenza della malattia. Il principio generale al quale si ispirano tali criteri è quello della ripetizione nello spazio e nel tempo dei danni provocati dalla malattia, dai quali dipendono, a loro volta, sintomi ed evidenze raccolte con la risonanza magnetica. Ad esempio, la diagnosi di sclerosi multipla viene confermata se ci sono una o più lesioni T2 in almeno due delle quattro aree del sistema nervoso centrale colpite abitualmente dalla sclerosi multipla: area periventricolare, area giustacorticale, area infratentoriale o midollo spinale. Oppure si deve presentare un nuovo evento sintomatico che indichi il coinvolgimento di un’area del sistema nervoso centrale diversa da quella colpita dalla lesione già individuata. Una sclerosi multipla clinicamente confermata può essere preceduta o meno da una Sindrome Clinicamente Isolata e può avere un andamento recidivante remittente o progressivo, a seconda dell’evoluzione nel tempo.
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