Dott.ssa Michela De Pretis - Indicazioni alimentari per la terapia della Sclerosi Multipla
"La gente mangia carne perché pensa di diventare forte come un bue,
ma si dimentica che il bue mangia erba".
" Chi segue una dieta vegetariana o vegana ha il 40% di probabilità in meno dei carnivori di contrarre un tumore" (british medical journal 1994)
Così Michela De Petris, medico nutrizionista, inizia il suo intervento al Congresso Be4Eat, un'introduzione al tema del rapporto tra tumori e alimentazione: consigli pratici per prevenire e aiutare la cura di malattie croniche e degenerative.
Autore: Michela De Petris
La Sclerosi Multipla è una patologia degenerativa del sistema nervoso.
È caratterizzata dalla distruzione progressiva della guaina mielinica che riveste i nervi (demielinizzazione) e dalla formazione di vere e proprie aree “nude” (placche) ben visibili alla risonanza magnetica.
La malattia esordisce in genere fra i 20 ed i 40 anni e colpisce prevalentemente le donne.
La causa scatenante non è stata ancora identificata con certezza; i fattori più accreditati sono un’alterazione del sistema immunitario, un’infezione virale, un’alimentazione troppo ricca di cibi animali e di zuccheri semplici.
I sintomi possono interessare vari apparati, i più precoci e frequenti sono:
- sintomi motori (senso di pesantezza, debolezza, trascinamento delle gambe, goffaggine)
- sintomi sensitivi (formicolio a piedi e mani, intorpidimento, sensazione di “arto morto”, scosse elettriche)
- sintomi visivi (annebbiamento, visione confusa, cecità, sdoppiamento delle immagini)
- sintomi vestibolari (vertigini, nausea, vomito, instabilità)
- sintomi genito-urinari (incontinenza, disfunzioni sessuali)
Attraverso un’alimentazione corretta è possibile modificare il decorso della malattia, ridurre l’intensità ed il numero dei disturbi fisici ad essa correlati, allungare i periodi di benessere, diminuire le fasi di riacutizzazione e migliorare la prognosi.
Le indicazioni alimentari sono di basare la propria dieta su cibi di origine vegetale (cereali, legumi, verdura, frutta, semi, noci), preferire preparazioni semplici, scegliere alimenti non conservati o troppo elaborati, consumare in abbondanza cibi ricchi di vitamine ed acidi grassi buoni.
Ecco cosa fare:
- limitare il più possibile l’assunzione di acidi grassi saturi animali e di acido arachidonico (precursori di prostaglandine infiammatorie): latte, formaggi, burro, uova, carne, salumi
(eliminarli completamente nelle fasi di riacutizzazione)
- ridurre il consumo di acidi grassi della serie omega 6 (promuovono la sintesi di acido
arachidonico): olio di soia, olio di girasole, olio di cartamo, olio di mais, olio di sesamo, olio di semi vari, margarina, maionese, semi di girasole.
- incrementare l’uso di cibi ricchi di acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 (riducono la sintesi di molecole infiammatorie e svolgono una potente attività antinfiammatoria): olio di lino, semi di lino, noci, rosmarino ed origano secco, semi di zucca, fagioli di soia, portulaca, mandorle e nocciole.
Attenzione: l’olio di lino deve essere utilizzato solo a crudo
- assumere giornalmente alimenti ad alto contenuto di vitamine antiossidanti A, C, E (contrastano l’attività dei radicali liberi che stimolano la produzione di molecole infiammatorie).
Vitamina A: prezzemolo secco, carote, peperoncino rosso, basilico, zucca gialla, radicchio verde
Vitamina C: peperoncini piccanti, ribes nero, ortica, prezzemolo, peperoni, arance Vitamina E: nocciole, mandorle, germe di grano, olio extra vergine d’oliva, pinoli, salvia e rosmarino secchi
Attenzione: la cottura riduce drasticamente il contenuto di vitamina C.
- utilizzare: zenzero (fresco o secco in polvere) e peperoncino.
- preferire il consumo di cereali integrali in chicco (riso, avena, orzo, miglio, amaranto,
quinoa, grano saraceno, mais) per il loro contenuto in acidi grassi polinsaturi (omega 3).
- eliminare il più possibile prodotti contenenti zuccheri semplici (biscotti, torte, bibite zuccherate, miele, gelati, prodotti di pasticceria in genere) e imparare a cucinare dolci alternativi sostituendo latte, uova, burro e zucchero con: latti vegetali (di riso, soia, avena, mandorla), creme di nocciola, di mandorla, frutta secca, uva passa e succo di mela.
- raggiungere e mantenere un peso corretto (BMI compreso fra 18.5 e 24.9); eccessi
alimentari stimolano la produzione di radicali liberi e promuovono l’infiammazione.
- se possibile, svolgere un’attività fisica moderata e regolare (passeggiate, nuoto, bicicletta) che consente di preservare il trofismo muscolare, mantenere la mobilità articolare e migliorare il tono dell’umore.
Molecole dotate di attività antinfiammatoria:
- polifenoli (catechine): the verde
- capsaicina: peperoncino piccante
- curcuma: curry
- resveratrolo (polifenoli): buccia di uva rossa
- germe di grano secco fermentato: Avemar (integratore)
I cibi più dannosi sono:
LATTE, FORMAGGI, SALUMI
ZUCCHERO e DOLCI DI PASTICCERIA
BEVANDE ZUCCHERATE e FREDDE (succhi di frutta, frappè, gelati, granite, soft drink, coca cola…)
SALE e CIBI SALATI o SOTTOSALE
CIBI FREDDI
I cibi da preferire sono:
RISO INTEGRALE, CEREALI IN CHICCO E PASTA DI GRANO DURO
VERDURE DOLCI (zucca, cipolle, carote)
RADICI (bardana, daikon, loto, pastinaca, ravanello, scorzonera, tarassaco)
OLIO DI SESAMO O EXTRAVERGINE D’OLIVA per cucinare
OLIO DI LINO per condire a crudo
CIBI CALDI (zuppe, minestre, brodi, creme di cereali)
Da assumere giornalmente:
Ø 2 cucchiaini di olio di lino a pranzo e 2 a cena (sempre a crudo!)
Ø 1 cucchiaio di semi di lino nelle insalate, sulle verdure cotte e sui cereali
Ø non più di 2-3 frutti di stagione
Ø semi di zucca, girasole, sesamo, lino, nocciole, mandorle, noci, pinoli nel muesli a colazione o negli spuntini
Ø verdura cruda e cotta di stagione (minimo 400 grammi)
Sostituire:
- latte animale con LATTI VEGETALI (soia, riso, avena, mandorla) da consumare
TIEPIDI (mai freddi!)
- carne e formaggio con LEGUMI, SEITAN, TOFU e TEMPEH