CONTATORE PERSONE

21/09/16

News

http://www.repubblica.it/scienze/2016/06/16/news/cervello_microbico-142090181/

27/06/16

Inps: Nuovo incentivo per l’assunzione di lavoratori disabili

Dal 1 gennaio 2016 è previsto un nuovo incentivo economico a favore dei datori di lavoro per l’assunzione delle persone disabili. Il beneficio è stato inserito nel Jobs Act.
Da quest’anno è l’Inps a gestire gli incentivi per l’assunzione dei disabili e con una circolare pubblicata il 13 Giugno, fornisce le indicazioni operative per quanto riguarda i datori di lavoro che intendono usufruire di questo incentivo. La domanda per l’autorizzazione al beneficio deve essere trasmessa all’Inps, attraverso apposite procedure telematiche.
A chi spetta
L’incentivo può essere utilizzato per l’assunzione delle seguenti categorie di lavoratori:
lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79 %;
lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67 e il 79 %;
lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 %.
L’incentivo riguarda le assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni a tempo indeterminato di un rapporto a termine, anche a tempo parziale, decorrenti dal 1° gennaio 2016.
Rapporti Incentivati
Lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 %. L’incentivo può essere inoltre riconosciuto - per tutta la durata del contratto - anche per le assunzioni a tempo determinato, purché tali rapporti abbiano una durata non inferiore a dodici mesi.
L’incentivo spetta anche per:
rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro;
rapporti di lavoro a domicilio qualificati come rapporti di lavoro subordinato in cui la prestazione lavorativa viene svolta presso il domicilio del lavoratore o in un altro locale di cui abbia disponibilità;
assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione, sia nell’ipotesi in cui l’invio in missione sia a tempo determinato che nelle ipotesi in cui sia a tempo indeterminato.
Misura e durata
La misura del beneficio varia in base alle caratteristiche del lavoratore assunto e del rapporto di lavoro instaurato:
per i lavoratori disabili assunti a tempo indeterminato che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79 % l’incentivo è pari al 70 % della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali;
per i lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67 e il 79 % la misura dell’incentivo è, invece, pari al 35 % della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali;
per i lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 %, l’incentivo è pari al 70 % della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.
Anche la durata del beneficio varia in base alle caratteristiche del lavoratore assunto e alla tipologia di rapporto di lavoro instaurato:
in caso di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79 %così come per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67 e il 79 % l’incentivo spetta per trentasei mesi;
per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 %, l’incentivo spetta per sessanta mesi; nelle ipotesi di assunzione a tempo determinato, l’incentivo spetta per tutta la durata del rapporto, fermo restando che, ai fini del riconoscimento dell’incentivo, questi deve avere una durata non inferiore a dodici mesi.
Per ulteriori informazioni: Circolare Inps N.99 CONTINUA QUI:  www.fondazioneserono.org/disabilita/ultime-notizie-disabilita/inps-nuovo-incentivo-lassunzione-lavoratori-disabili/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=facebook&utm_campaign=rss

21/06/16

Inps , invalidità civile e sclerosi multipla

L’INPS diffonde la Comunicazione tecnico scientifica per l'accertamento della disabilità legata alla SM

La sclerosi multipla è una malattia caratterizzata da molti e diversi sintomi, da fasi alterne di andamento che possono vedere periodi di progressione o regressione della malattia. Ecco perché la valutazione degli stati invalidanti della malattia non è semplice né univoca. Per questo motivo è stato stilato un documento grazie al quale la valutazione della condizione della persona affetta da SM ai fini del riconoscimento non solo dell’invalidità civile, ma anche delladisabilità   lavorativa (vedi legge 68/99), sarà più snella. 

Il documento a disposizione dell’Inps - diffuso presso tutte sue unità operative - è la €˜Comunicazione tecnico scientifica per l’accertamento degli stati invalidanti correlati alla SM‑¬, elaborata insieme al supporto dell’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). Con esso il medico dell’INPS che fa parte della commissione, avrà quindi una sorta di linee guida nella stima delle condizioni della persona affetta da sclerosi multipla: un supporto alla valutazione della disabilità a livello medico legale, ovvero il riconoscimento dell’invalidità , dello stato di handicap in base alla Legge 104, della disabilità a fini lavorativi ai sensi della L.68/99.

Questa Documentazione si affianca, dunque, alle Linee guida INPS per l’accertamento degli stati invalidanti.
La particolarità della SM è che nell’atto della sua valutazione, la commissione si trova di fronte a una grande complessità , dovuta ai molti sintomi che la caratterizzano. Lo strumento principale per la valutazione degli stati invalidanti nella SM è la scala clinica EDSS (Expanded Disability Status Scale) che trova utilizzo diffuso nella SM per valutare la disabilità neurologica, prevedendo un punteggio che va da 0 (esame neurologico normale) a 10 (che corrisponde al decesso). Da un EDSS > 4 in su, i disturbi della deambulazione diventano preponderanti nel definire il livello di disabilità , portando ad €˜oscurare‑¬ eventuali altri disturbi significativi. La scala EDSS tende infatti ad enfatizzare le ripercussioni sulla deambulazione e a sottovalutare i disturbi cognitivi, la fatica primaria sia mentale che fisica, il dolore neuropatico e la funzionalità degli arti superiori, ma anche ad esempio gli effetti collaterali dei farmaci. 

Si tratta molte volte di sintomi di difficile quantificazione (il dolore o la stanchezza sono difficilmente misurabili) e che alternano la loro evoluzione con fasi di peggioramenti o remissioni. 
Poiché quindi nelle commissioni non è presente necessariamente un neurologo, e che la valutazione è fatta in tempi molto brevi, si capisce come per questa patologia sia necessario tracciare una sorta di linee guida per una valutazione corretta. 

Per approfondire:
La Comunicazione tecnico scientifica per l’accertamento degli stati invalidanti correlati alla SM(pdf) 
Linee guida INPS per l’accertamento degli stati invalidanti


www.disabili.com/legge-e-fisco/articoli-legge-e-fisco/27654-invalidita-civile-e-sclerosi-multipla-un-documento-aiuta-nella-valutazione-#.UTiIwceNaMU.twitter

15/06/16

Vit D ALIMENTAZIONE

La vitamina D negli alimenti
Buone fonti alimentari di vitamina D sono:
il pesce e gli oli che esso contiene, in particolare
trota,
sogliola,
sgombro,
salmone,
pesce spada,
storione,
tonno e sardine;
le uova, soprattutto il tuorlo;
il latte,
il burro;
il fegato e i grassi animali, come quelli contenuti nelle carni di pollo, di anatra e di tacchino;
corn flakes e cereali e le verdure verdi ne sono ugualmente ricchi.

*Fabbisogno giornaliero di Vitamina D*
Il dosaggio di vitamina D giornaliero varia da persona a persona e dipende anche dall'esposizione ai raggi solari, che ne incrementa la sintesi e l'assorbimento attraverso il colesterolo.
Se una persona segue già di per sé una dieta ricca di vitamina D ed espone la pelle a circa un quarto d’ora di raggi solari al giorni, circa 400 UI quotidiani sono sufficienti.
In altri casi, ovvero patologie, carenze, impossibilità di esporsi al sole, la dose di vitamina D da assumere potrebbe anche essere maggiore, compresa cioè tra 1.000 e 2.000 UI.
I 10 alimenti più ricchi di Vitamina D
Olio di fegato di merluzzo
Sgombro
Anguilla
Trota
Salmone affumicato
Pesce spada
Sgombro o maccarello
Storione, affumicato
Uova di pesce
Uovo.

26/04/16

Terapia antibiotica, nuove linee guida Usa per la gestione ospedaliera



L'Idsa e la Shea hanno appena pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases le nuove linee guida nazionali sulla antibiotic stewardship, ossia l'implementazione di una strategia di gestione responsabile dei trattamenti antibiotici prescritti ai ricoverati. Il documento è stato messo a punto da un gruppo multidisciplinare di esperti Idsa e Shea [continua...

www.doctor33.it/terapia-antibiotica-nuove-linee-guida-usa-per-la-gestione-ospedaliera/pediatria/ctn--35623.html?xrtd=TLPYALVVYSCSPATTPCAVYRT

Cibo tumori e...salute

Importante
www.ilcibodellasalute.com/tumori-possiamo-scegliere-di-non-nutrirli/

22/04/16

RISCHIO ELEVATO CHE IN EUROPA VERRA' PRATICAMENTE VIETATA LA VITAMINA D

Informazione tratta da Leonardo

RISCHIO ELEVATO CHE IN EUROPA VERRA' PRATICAMENTE VIETATA LA VITAMINA D

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Il 16 maggio, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (#EFSA) chiuderà la sua consultazione sulla bozza di report sulla #vitaminaD. Il parere finale dell'EFSA avrà poi effetti sull’impostazione dei livelli dietetici di riferimento per la vitamina D di tutta l'Unione Europea, i quali saranno probabilmente applicati in modo omogeneo da parte delle autorità sanitarie.

Se questi livelli previsti nella bozza verranno fissati definitivamente, c'è il rischio reale che le autorità sanitarie aumenteranno la loro intenzione di limitare gli integratori di prodotti contenenti livelli di 25 mcg (1.000UI) al giorno o più elevati. Tenendo in considerazione la salute pubblica e la scienza conosciuta, questo sarebbe del tutto inaccettabile.

Se avete beneficiato di dosi di vitamina D superiori ai 15 mcg (600 UI), sarebbe molto utile fornire un parere in risposta all'EFSA prima del 16 maggio. Repliche da parte degli operatori sanitari, delle associazioni di medici e degli specialisti della nutrizione sarebbero particolarmente preziose.

Le risposte devono essere effettuate on-line, seguendo le linee guida fornite dall'EFSA.

Tutte le istruzioni e i link utili sono al seguente articolo:
www.leonardorubini.org/2016/04/fermiamo-lefsa-sui-limiti-di-vitamina-d.html

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22/03/16

Cardiopeople "la community della cardiologia"

  
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Con esperti in linea, area informativa e social community!
www.cardiopeople.com

video importante

La manovra che tutti i genitori dovrebbero conoscere...
Nel video è spiegato come reagire se un bambino sta soffocando per colpa di un pezzo di cibo o per qualsiasi altro corpo estraneo che ha inserito in bocca.
Seguici su☞ Che Mondo Strano
 www.facebook.com/Che.mondo.strano/videos/1099916360039780/?fref=nf

MUTAZIONE GENETICA COLLEGA VITAMINA D E SCLEROSI MULTIPLA



Una variante genetica rara che provoca livelli ridotti di vitamina D sembra essere direttamente collegato alla sclerosi multipla, dice uno studio dell'Università di Oxford.
Hanno sequenziato il genoma di 43 persone selezionate da famiglie con quattro o più membri affetti da SM.

Il team ha confrontato i cambiamenti del DNA che hanno trovato con il DNA di banche dati esistenti, e ha individuato una variazione importante del gene CYP27B1: quando le persone ereditano due copie di questo gene sviluppano una forma genetica di rachitismo - una malattia causata da carenza di vitamina D.
Se invece si eredita solo una copia del gene mutato CYP27B1, questo colpisce un enzima chiave che porta le persone con esso avere bassi livelli di vitamina D.
I ricercatori hanno inoltre analizzato i geni di oltre 3.000 famiglie di genitori non affetti da SM ma con un bambino malato di Sclerosi Multipla e hanno trovato 35 genitori con una variazione genetica, e nel 100% di questi 35 casi il bambino con Sclerosi Multipla aveva ereditato la versione mutata del gene.

Link allo studio pubblicato: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22190362

Pari opportunità alla disabilità: I benefici per Invalidità Civile

Pari opportunità alla disabilità: I benefici per Invalidità Civile: I benefici relativi all’invalidità variano a seconda dell’età dell’invalido e della percentuale dell’invalidità stessa. I sogge...

Lavoro per i disabili, dai fondi europei 700mila euro a Pisa

I soldi destinati alla Società della Salute saranno utilizzati per promuovere l’inclusione sociale dei soggetti deboli
PISA. Arrivano buone notizie dalla Società della Salute e riguardano alcune tra le categorie più fragili della popolazione. Grazie al bando del Fondo Sociale Europeo (Fse) sono stati destinati alla zona pisana quasi 700mila euro per l’inserimento occupazionale delle persone disabili o affette da problemi di salute mentale.
Si parla, per l’esattezza, di 694.535,32 euro. «Una somma importante per promuovere l’inclusione sociale – ha commentato la presidente della Società della Salute di Pisa, Sandra Capuzzi – ma non siamo ancora in grado di dire quali progetti finanzierà». L’iter che mira a condurre un centinaio di disabili verso l’autonomia economica è, infatti, appena iniziato: per realizzarlo, bisognerà creare un sistema di rete che coinvolga enti pubblici e privati del territorio. «I primi passi in questa direzione sono già stati fatti – ha spiegato il direttore della Società della Salute, Giuseppe Cecchi – con l’approvazione da parte dei nove sindaci della zona pisana della delibera che definisce il percorso e la pubblicazione sul nostro sito dell’“Avviso di manifestazione d’interesse alla co-progettazione”».
Tramite quest’ultimo, enti pubblici, aziende e terzo settore avranno tempo fino al 28 gennaio per candidarsi come partner della Società della Salute per l’elaborazione di uno o più progetti da presentare alla Regione entro il 31 marzo prossimo, data di scadenza del bando. I progetti presentati da ciascuna zona-distretto dovranno avere un costo non inferiore a 100mila euro e come obiettivo lo sviluppo di percorsi di sostegno per l’inserimento socio-terapeutico e socio-lavorativo di un minimo di cento persone disabili o vulnerabili, non occupate e in carico ai servizi sociali. «Gli accompagnamenti in azienda dovranno riguardare almeno 71 di queste – ha spiegato Cecchi – attraverso la creazione di percorsi calibrati sulla persona. Per quanto riguarda le aree occupazionali, quelle selezionate dai sindaci riguardano l’informatica, i servizi in generale, manifattura artigianale e agricoltura sociale».continua la tua lettura : http://m.iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2016/01/25/news/lavoro-per-i-disabili-dai-fondi-europei-700mila-euro-a-pisa-1.12839805?refresh_ce

TEST DI PERMEABILITA' INTESTINALE

Tempi di consegna del referto: 10 giorni, escluso il giorno del prelievo, il sabato e i giorni festivi.
Affinché il test di permeabilità intestinale non venga falsato, è necessario che ci si attenga a precise norme nei giorni e nelle ore che lo precedono. In particolare si dovrà: 4 settimane prima del test: non assumere antibiotici. 2 settimane prima del test: non assumere farmaci antisecretori, probiotici e prebiotici. non assumere lassativi a base di lattulosio. 1 settimana prima del test: non utilizzare farmaci antinfiammatori e aspirina per le donne in età fertile: il ciclo mestruale deve essere terminato da almeno una settimana. Il giorno prima del test. Colazione: non deve prevedere alimenti a base di latte Pranzo e cena: saranno costituiti unicamente da riso bollito e carne e/o pesce alla griglia. Non si deve bere birra, vino e liquori. Non si devono assumere alimenti ad alto contenuto di fibre e carboidrati (pane, pasta, verdura, frutta, biscotti, caramelle, cioccolata, prodotti dietetici senza zucchero, gomme da masticare, bibite in genere, gelati e prodotti di pasticceria). La cena dovrà essere consumata entro le ore 20.00, dopo è consentita solo l’assunzione di acqua. Mattina dell’esame: svuotare regolarmente la vescica, a digiuno quindi bere due bicchieri di plastica colmi di acqua e trattenere le urine fino all’arrivo in laboratorio.
SIGNIFICATO CLINICO
Il rapporto Lattulosio/Mannitolo, consente di valutare la permeabilità della parete intestinale e la sua capacità di assorbimento. Mannitolo e Lattulosio sono due zuccheri inerti, non met
abolizzati dall’intestino, e quindi la quota assorbita di questi due zuccheri si ritrova completamente escreta nelle urine entro 6 ore. Il mannitolo, viene assorbito agevolmente attraverso la mucosa intestinale. Nell’intestino sano la percentuale di assorbimento del mannitolo è del 14%. Valori inferiori sono indice di alterato assorbimento intestinale. Al contrario il lattulosio, in condizioni fisiologiche viene assorbito assai scarsamente, meno dell’1%. Valori più elevati si presentano in condizioni di alterato assorbimento intestinale.
INDICAZIONI CLINICHE
Malattia cronica intestinale (M.C.I.), celiachia, giardiasi, sprue. Diagnosi differenziale con le patologie funzionali del colon (colon irritabile). Monitoraggio della M.C.I.
continua qui la tua lettura: www.facebook.com/notes/achille-daga/test-di-permeabilita-intestinale/822675197841406

20/03/16

GILENYA E.....


Gilenya, un farmaco per la sclerosi multipla recidivante-remittente: nuove raccomandazioni per minimizzare i rischi di una rara infezione cerebrale e un tipo di tumore della pelle
L’EMA ( European Medicines Agency ) ha emanato nuove raccomandazioni per medici e pazienti sui potenziali rischi correlati all’effetto immunosoppressivo del medicinale Gilenya ( Fingolimod ) nella sclerosi multipla. In particolare, sono state fornite nuove raccomandazioni per minimizzare il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) e di carcinoma basocellulare in pazienti trattati con Gilenya.
La leucoencefalopatia multifocale progressiva è una rara infezione cerebrale causata dal John Cunningham ( JC ) virus, che provoca sintomi che possono essere simili a quelli di un attacco di sclerosi multipla e può esitare in una grave disabilità o morte. 
Il carcinoma basocellulare è un tipo di tumore della pelle a lenta crescita che quasi mai metastatizza in altre parti del corpo o diviene pericoloso per la vita, ma può essere deturpante se non trattato prontamente.
La sostanza attiva presente in Gilenya, Fingolimod, riduce l’attività del sistema immunitario, in particolare di un tipo di cellule denominate cellule T.
Poiché le cellule T sono coinvolte nella lotta alle malattie e alle infezioni, i pazienti trattati con Gilenya possono avere un alto rischio di sviluppare infezioni e malattie, incluse la leucoencefalopatia multifocale progressiva e alcuni tipi di tumore. 
Per ora 3 casi confermati di leucoencefalopatia multifocale progressiva sono stati riportati in pazienti trattati con Gilenya che non hanno ricevuto precedenti trattamenti immunosoppressivi con Natalizumab ( Tysabri ), un altro farmaco immunosoppressore per la sclerosi multipla .
Sono stati riportati 17 casi sospetti di PML in pazienti trattati con Gilenya e precedentemente trattati con Natalizumab.
Inoltre sono stati riportati 151 casi di carcinoma basocellulare in tutto il mondo dal 28 febbraio 2015; a partire da questa data, l’esposizione a Gilenya è stata stimata approssimativamente in 219.000 anni-paziente. Un paziente-anno è equivalente a 1 paziente che prende il medicinale per 1 anno.
?????
L’EMA ora ha raccomandato che i pazienti devono essere valutati prima e durante il trattamento con Gilenya per permettere una precoce identificazione dei segni e dei sintomi che potrebbero essere collegati alla leucoencefalopatia multifocale progressiva o al carcinoma basocellulare e trattare i pazienti di conseguenza. 
CONTINUA QUI:
www.farmacovigilanza.net/articolo/gilenya-un-farmaco-per-la-sclerosi-multipla-recidivante-remittente-nuove-raccomandazioni-per-minimizzare-i-rischi-di-una-rara-infezione-cerebrale-e-un-tipo-di-tumore-della-pelle

Mezzo di.contrasto e...

EMA: rivalutazione dei mezzi di contrasto a base di Gadolinio utilizzati nelle scansioni di risonanza magnetica - Evidenze di accumulo di Gadolinio nel tessuto cerebrale

L’EMA ( European Medicines Agency ) ha avviato una revisione del rischio di deposito di Gadolinio nel tessuto cerebrale di pazienti sottoposti a scansioni di risonanza magnetica ( RMN ) in seguito all'uso di mezzi di contrasto a base di Gadolinio.

I mezzi di contrasto a base di Gadolinio sono medicinali a uso diagnostico che possono essere somministrati ai pazienti prima o durante le scansioni di risonanza magnetica per consentire ai medici di ottenere migliori immagini di organi e tessuti. 
Dopo la somministrazione, i mezzi di contrasto a base di Gadolinio sono principalmente eliminati attraverso i reni, ma studi indicano che depositi di Gadolinio possono accumularsi in alcuni tessuti corporei, compresi fegato, reni, muscoli, pelle e ossa.

Recentemente, alcune pubblicazioni scientifiche hanno riportato che i mezzi di contrasto a base di Gadolinio si accumulano anche nel tessuto cerebrale.

Nel mese di gennaio 2016, il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza ( PRAC ) dell’EMA ha valutato queste pubblicazioni.
Sebbene non siano stati segnalati finora effetti avversi correlati al deposito di Gadolinio nel cervello, il Comitato condurrà una valutazione approfondita del rischio di depositi cerebrali e della sicurezza complessiva di questi prodotti.

I mezzi di contrasto a base di Gadolinio contengono Gadolinio, che è utilizzato come intensificatore di contrasto per rendere i tessuti corporei più visibili alla scansione.

Questa rivalutazione riguarda i mezzi di contrasto a base dei seguenti principi attivi: Acido Gadobenico, Gadobutrolo, Gadodiamide, Acido Gadopentetico, Acido Gadoterico, Gadoteridolo, Gadoversetamide e Acido Gadoxetico.
Continua qui:
www.farmacovigilanza.net/articolo/ema-rivalutazione-dei-mezzi-di-contrasto-a-base-di-gadolinio-utilizzati-nelle-scansioni-di-risonanza-magnetica-evidenze-di-accumulo-di-gadolinio-nel-tessuto-cerebrale

NEURITE OTTICA....


Neurite ottica nei pazienti con sclerosi multipla: effetti neuroprotettivi dalla Fenitoina, un farmaco antiepilettico

La Fenitoina ( Dintoina ), un farmaco per l’epilessia, può esercitare effetti neuroprotettivi nella neurite ottica, comunemente osservata nei pazienti con sclerosi multipla.

Nello studio di fase 2, randomizzato e controllato con placebo, in doppio cieco, i ricercatori hanno studiato i potenziali effetti neuroprotettivi della Fenitoina attraverso l'inibizione dei canali del sodio nei pazienti con neurite ottica acuta demielinizzante che si erano presentati in due ospedali universitari nel Regno Unito. 

Il campione di 86 partecipanti, di età compresa tra 18-60 anni, con insorgenza di neurite ottica nelle 2 settimane precedenti.

Gli studi preclinici avevano mostrato che gli inibitori dei canali del sodio voltaggio-dipendenti possiedono effetti neuroprotettivi a concentrazioni terapeutiche.

Altri farmaci inibiscono i canali del sodio voltaggio-dipendenti, tra questi la Carbamazepina e la Lamotrigina, ma la Fenitoina presenta il vantaggio di raggiungere concentrazioni terapeutiche in modo rapido.

In un precedente studio ( Lancet Neurology 2010 ) erano stati esaminati gli effetti della Lamotrigina, un inibitore dei canali del sodio, senza riscontrare evidenza di rallentamento della atrofia cerebrale. Tuttavia, il trattamento protratto oltre 2 anni aveva mostrato, rispetto al placebo, un dimezzamento del tasso di peggioramento della velocità di marcia.

CONTINUA QUI:

www.neurologiaonline.net/articolo/neurite-ottica-nei-pazienti-con-sclerosi-multipla-effetti-neuroprotettivi-dalla-fenitoina-un-farmaco-antiepilettico

Neurologia

I farmaci per il diabete Metformina e Pioglitazone riducono l’infiammazione nei pazienti con sclerosi multipla e sindrome metabolica

I farmaci per il diabete, Metformina e Pioglitazone, sembrano avere effetti antinfiammatori benefici nei pazienti con sclerosi multipla e sindrome metabolica.

L'incidenza della sclerosi multipla e di altre malattie autoimmuni è aumentata nel Mondo Occidente e si ritiene che lo stile di vita e i fattori ambientali possano svolgere ruoli maggiori rispetto a quelli genetici nell’insorgenza di queste patologie. 
E’ stato anche riscontrato un aumento parallelo dell'obesità, che è considerato essere in gran parte causato dalla vita sedentaria e dalla alimentazione.
Sembra esserci un collegamento tra obesità e malattie autoimmuni.

Per verificare l’ipotesi è stato condotto uno studio di coorte prospettico per valutare se l'uso di Metformina o Pioglitazone, due farmaci antidiabetici, possa ridurre l’attività di malattia nella sclerosi multipla e i marker infiammatori nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e sindrome metabolica. 

Il campione di studio comprendeva 50 pazienti obesi ( indice di massa corporea [ BMI ] di 30 o superiore ) con sclerosi multipla e con sindrome metabolica. 

Venti pazienti hanno ricevuto Metformina alla dose da 850 a 1500 mg/die, 10 hanno ricevuto Pioglitazone alla dose da 15 a 30 mg/die; il gruppo controllo era costituito da 20 pazienti ( senza trattamento ). 

continua qui:

www.neurologia.net/articolo/i-farmaci-per-il-diabete-metformina-e-pioglitazone-riducono-linfiammazione-nei-pazienti-con-sclerosi-multipla-e-sindrome-metabolica