Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
CONTATORE PERSONE
16/07/24
Vampire Hunters Try Unraveling Perplexing Unsolved Death | Vampires in America
COSA C'E' QUESTA SERA IN TV....
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FB ....IL GRUPPO ......SCLEROSI MULTIPLA E ... LE INFORMAZIONI
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VIDEO - La legge Lorenzin
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15/07/24
Divieto di trasferimento dei caregiver se non c’è il consenso del lavoratore
I lavoratori che assistono un familiare disabile sono tutelati dalla legge italiana. La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 29009 del 17 dicembre 2020, ha chiarito che viene applicato il divieto di trasferimento dei caregiver quando i lavoratori non danno il proprio consenso.
Questa decisione si basa sull’art. 33 comma 5 della Legge n. 104/1992, che tutela chi presta assistenza ai familiari disabili.
Un lavoratore è stato trasferito a una nuova sede aziendale e ha contestato il trasferimento in tribunale perché doveva assistere un familiare disabile.
Il Tribunale di Napoli ha dichiarato il trasferimento illegittimo e ha ordinato la riammissione del dipendente in servizio.
Tuttavia, la Corte d’Appello ha ribaltato questa decisione, sostenendo che la nuova sede era più vicina alla residenza del familiare. Il lavoratore ha fatto ricorso alla Cassazione, che ha accolto il suo appello.
La sentenza della Cassazione
La Corte di Cassazione ha ricordato che il divieto di trasferimento dei caregiver si applica anche se il grado di disabilità del familiare non è grave, a meno che il datore di lavoro non dimostri esigenze aziendali effettive e urgenti, insuscettibili di essere soddisfatte in altro modo.
Questo diritto scatta al momento della richiesta dei benefici previsti dalla Legge 104/1992, indipendentemente dall’autorizzazione dell’INPS.
Normativa e tutela dei lavoratori caregiver
L’art. 33 comma 5 della Legge n. 104/1992 protegge i lavoratori caregiver vietando il loro trasferimento senza consenso. Questa tutela limita il potere direttivo del datore di lavoro e garantisce l’assistenza continua ai familiari disabili.
La legge richiede un bilanciamento tra le esigenze aziendali e i diritti del lavoratore. Il datore di lavoro può dimostrare in tribunale la necessità di un trasferimento solo per esigenze tecniche, organizzative e produttive insormontabili.
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https://thewam.net/divieto-di-trasferimento-dei-caregiver-chiarezza/
ADHD
Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività – ADHD
Manifestazioni cliniche di base dell' ADHD sono la difficoltà a prestare attenzione, comportamenti impulsivi e/o un livello di attività motoria accentuato.
ADHD cos’è?
Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività – ADHD– è uno dei disturbi del neurosviluppo più frequenti e più studiati; colpisce il 3-5% dei bambini in età scolare dotati di un QI normale o superiore alla media, con un rapporto di 3 maschi per 1 femmina. L’ ADHD può persistere fino all’età adulta, per questo è definito un disturbo life-long (Barkley, 2002).
Le manifestazioni cliniche di base dell’ ADHD sono la difficoltà a prestare attenzione, comportamenti impulsivi e/o un livello di attività motoria accentuato.
Si parla di ADHD con disattenzione predominante quando il problema centrale del bambino è proprio il deficit attentivo. L’attenzione selettiva e l’attenzione sostenuta risultano essere le più compromesse in questa tipologia di ADHD, ma anche le funzioni esecutive, in particolar modo la pianificazione e la memoria di lavoro, sono deficitarie. Questa discontinuità dell’attenzione compromette l’apprendimento, non permette lo sviluppo di abilità cognitive come il problem solving e di strategie comportamentali adeguate ad instaurare relazioni soddisfacenti con gli adulti ed i compagni.
Si parla di ADHD con impulsività e iperattività predominante, invece, quando la funzionalità attentiva risulta lievemente compromessa, mentre il focus del disturbo risiede nel comportamento ipercinetico e nella mancanza di autoregolazione. Questi deficit si traducono in un’attivazione motoria spropositata ed inappropriata, eloquio eccessivo, difficoltà di inibizione delle risposte e difficoltà nel rispettare regole e turni.
Infine il tipo ADHD combinato presenta entrambe le classi di sintomi.
I bambini con ADHD hanno un deficit evolutivo che interessa i circuiti cerebrali correlati all’inibizione e all’autocontrollo. Alcune ricerche hanno messo in luce importanti differenze tra persone con ADHD e quelle che non sono affette da tale patologia: le aree cerebrali che governano le emozioni e la motivazione risultano essere più piccole rispetto alla popolazione generale. Inoltre si è osservato che i bambini in età prescolare con ADHD mostrano un volume cerebrale significativamente ridotto in più regioni della corteccia cerebrale, inclusi i lobi frontali, temporali e parietali, regioni tipicamente coinvolte nel controllo cognitivo e comportamentale.
Sulla base di tali caratteristiche possiamo dedurre che i bambini affetti da ADHD faticano molto a mantenere la loro mente su attività che richiedano concentrazione focale e prolungata nel tempo, per cui si annoiano e si distraggono anche dopo pochi minuti; hanno difficoltà a focalizzare consapevolmente l’attenzione al fine di pianificare, organizzare e completare attività o imparare qualcosa di nuovo; sono iperattivi, sempre in movimento, non riescono a stare seduti a lungo; posseggono scarse capacità di controllare gli impulsi e di pensare prima di agire; non tollerano la frustrazione, l’attesa prima di ottenere ciò che desiderano e non sanno rispettare i turni sia nei giochi che in una conversazione.
CONTINUA NEL LINK ORIGINALE:
https://www.stateofmind.it/adhd/
Sindrome di Savant: esiste davvero un legame con l’Autismo?
Che cos’è la Sindrome di Savant?
La Sindrome di Savant è una condizione rara ma straordinaria in cui persone con disabilità mentale/cognitiva anche grave presentano capacità al di sopra della media oppure particolari talenti che raggiungono livelli eccezionali. Esse sono definite “islands of genius” perché appaiono come abilità isolate rispetto alla condizione di disabilità (Treffert, 1988).
CONTINUA NEL LINK ORIGINALE:
https://www.tieniamente.it/2021/01/sindrome-savant-legame-autismo/#:~:text=Che%20cos'%C3%A8%20la%20Sindrome,talenti%20che%20raggiungono%20livelli%20eccezionali.
03/06/24
SCLEROSI MULTIPLA E..............
02/06/24
lettura INTERESSANTE - Vincere la sclerosi multipla.............
Colpita dalla SM all’età di 23 anni, Émilie Venesson era rassegnata a camminare con un bastone e a sopportare gli handicap della malattia quando ha incontrato Julien, giornalista scientifico specializzato in nutrizione. Il quale, dopo aver riflettuto e indagato a lungo sulla biologia della SM, si è immerso nella letteratura scientifica e da lì ha ideato una dieta ricca di vitamine, minerali e acidi grassi essenziali, priva di quei fattori nutrizionali che favoriscono l’autoimmunità.
Poco a poco lo stato di salute di Émilie è migliorato. L’autoimmunità e l’infiammazione sono andate diminuendo e gli episodi acuti si sono diradati fino a scomparire.
Oggi, all’età di 37 anni, non ha postumi né tracce di disabilità e la sua vita è tornata a essere normale. Julien e Émilie suggeriscono di seguire un programma dietetico, abbinato a uno stile di vita sano.
consigli nutrizionali specifici per ottimizzare i nutrienti protettivi ed eliminare gli alimenti problematici, a partire dal sale e dai cereali contenenti glutine; esempi di ricette semplici e gustose;
un protocollo di riabilitazione che va ben oltre quanto offerto dalla fisioterapia, per recuperare completamente le funzioni motorie danneggiate.
Sì, è possibile fermare la progressione della Sclerosi Multipla!
29/04/24
666.158 VISUALIZZAZIONI AD OGGI - GRAZIE A TUTTI
<la Sclerosi multipla .. Ccsvi vista da SAM, e NON solo>
grazie a tutti
SM cosa dobbiamo fare noi? - MAI FERMARSI
visto che la sclerosi multipla potrebbe creare danni alle fibre nervose che aiutano a controllare i muscoli possono, nel tempo, e portare a debolezza muscolare
NOI DOBBIAMO SEMPRE TENERE ALLENATI IN TUTTE LE MANIERE I NOSTRI MUSCOLI
QUESTO E' SOLAMENTE UN MIO CONSIGLIO
MAI FERMARSI
SM...Lei e NOI - Siamo unici
Gli effetti
della malattia non sono uguali per tutti i pazienti,
inoltre cambiano a seconda della durata e dell’intensità della
ricaduta. La sclerosi multipla può
progredire e regredire in maniera del tutto imprevedibile.
Talvolta,
in maniera del tutto erronea, alla sclerosi multipla si associano
gravi condizioni di disabilità fisiche, ma in non tutti i pazienti
le sviluppano. Inoltre, va precisato che la sclerosi multipla
non è una malattia mortale e le aspettative di vita delle persone
con sclerosi multipla sono uguali o di poco inferiori a chi non ha
questa patologia.
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FARMACI E................................SCLEROSI MULTIPLA
Farmaci per il trattamento della Sclerosi Multipla
Purtroppo, ad oggi, non esistono farmaci in grado di curare la sclerosi multipla, ma sono disponibili medicinali che possono rallentare o modificare il decorso e la progressione della malattia; non a caso, essi vengono denominati "farmaci modificanti la malattia" o DMDs dall'inglese Disease Modifying Drugs.
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09/04/24
Pino Daniele - Il Sole Dentro Di Me (videoclip) ft. J-AX
E quando guardo dentro me stesso mi sento fragile
Non ho nessuna voglia adesso di accettare quello che c'è
Sarà che sono un po' depresso e non ho più margine
Io voglio il sole dentro me, io cerco il sole dentro di te
Io voglio il sole dentro me, io cerco il sole dentro di te
Io voglio il sole dentro di me, per ritrovarti ancora tra le mie braccia
Io cerco il sole dentro di te, la luce dell'aurora a sud del mondo
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Sei la risposta a tutti i perché
So che ora sono pronto, sono pronto sulla mia pelle
Da ovest ad est a sud del mondo
Sei come il sole dietro l'eclissi, un pianeta isolato e vivo solo se esisti
Capisci lo scenario ora è grigio scuro
Ti giuro prima di te ero un macellaio del mio futuro
Fra di noi non c'è sospetto ne alibi
Io voglio il sole dentro me (sulla mia pelle)
Cerco il sole dentro di te (da ovest ad est)
Voglio il sole dentro me (sulla mia pelle da ovest a est)
(Da nord a sud del mondo a sud del mondo) cerco il sole dentro di te
Io cerco il sole dentro di te
La luce dell'aurora a sud del mondo (il sole dentro me)
A sud del mondo
Una promessa di pioggia fresca a sud del mondo, sei tu
La brezza nel deserto che ti ripesca su dal fondo al sud del mondo
Io voglio il sole dentro di me, per ritrovarti ancora tra le mie braccia
Io cerco il sole dentro, dentro di te
(Il sole dentro me) la luce dell'aurora (sulla mia pelle)
A sud del mondo (da ovest ad est), a sud del mondo (sulla mia pelle da ovest ad est)
(Da nord a sud del mondo, a sud del mondo, a sud del mondo)
07/04/24
DOBBIAMO SEMPRE FARE MOLTA ATTENZIONE A CHI CI RIVOLGIAMO E COSA LEGGIAMO E COSA VI CONSIGLIANO
• Cellule staminali adulte: anch’esse pluripotenti, la cui presenza rimane circoscritta ad alcuni distretti come, per esempio, il midollo osseo, le gonadi, il cervello, l’epitelio e la retina.
Esistono terapie con cellule staminali approvate per la sclerosi multipla?
Alcune persone e siti internet offrono e propongono trattamenti a base di cellule staminali sostenendo che questi rappresentino un’opportunità per la sclerosi multipla, ma al momento non esistono terapie con cellule staminali approvate per la SM.
Pertanto tali trattamenti consistono in terapie la cui efficacia e sicurezza non sono ancora state dimostrate.
ATTENZIONE
Per poter entrare in tali studi è necessario avere rispondere a requisiti precisi.
Le persone interessate ad entrare in tali studi devono rivolgersi al proprio neurologo e/o presso Centri di ricerca “ufficiali”.
Fuori da tali Centri si rischia di andare incontro a trattamenti con sicurezza ed efficacia non dimostrate e, per giunta, molto costosi.
Per ulteriori informazioni si consiglia la consultazione delle Linee guida della Società Internazionale per la Ricerca sulla Cellule Staminali
Quali sono i possibili rischi dell’utilizzo di cellule staminali nella SM?
Molti studi sono attualmente in corso per valutare i rischi correlati all’utilizzo delle cellule staminali e volti quindi a migliorarne il profilo di sicurezza.
Successivamente al trapianto i principali fattori di rischio sono legati alla possibilità di uno sviluppo cellulare incontrollato con la conseguente possibile crescita di tumori.
È inoltre da considerare l’IPOTESI di un rigetto immunitario, il cui rischio è legato alla fonte delle cellule staminali.
Per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche esiste un altro possibile elemento di rischio legato ai trattamenti immunosopressivi precedenti il trapianto (rischio INFETTIVO E TOSSICITA').
Quali tipi di cellule staminali si utilizzano principalmente nella ricerca sulla sclerosi multipla?
In particolare in passato sono stati aperti 3 filoni di ricerca basandosi su cellule staminali adulte: il primo studia le potenzialità delle cellule staminali neurali (derivate dal sistema nervoso centrale, d’ora in poi anche denominate CSN),
il secondo delle staminali mesenchimali (estratte dal midollo osseo e destinate a dare origine a muscoli, ossa, cartilagini e tessuto connettivo, d’ora in poi CSM),
il terzo delle staminali ematopoietiche, precursori delle cellule del sangue (derivate anch’esse dal midollo osseo, d’ora in poi anche CSE).
Attualmente la sperimentazione di fase 1, in atto presso l'Ospedale San Raffaele di Milano, prevede l’utilizzo di cellule estratte da tessuto cerebrale di origine fetale.
Come agiscono le cellule staminali?
Grazie alla loro versatilità, una volta prelevate dai tessuti che le contengono, le staminali possono essere stimolate in laboratorio (in vitro) a crescere, proliferare e differenziarsi. Raggiunta una quantità giudicata sufficiente per il successo della procedura terapeutica, possono essere trapiantate nel paziente con un’iniezione endovena o attraverso più complesse e mirate a concentrare le cellule in un particolare organo.
Attraverso il sangue, le staminali raggiungono l’organo bersaglio dove dovrebbero insediarsi e moltiplicarsi.
Ad oggi, le cellule staminali sono largamente utilizzate in ambito emato-oncologico (per il trattamento di leucemie e linfomi), ma il loro utilizzo è ampiamente studiato all’interno di sperimentazioni cliniche in molti altri ambiti.
Cos’è una terapia con cellule staminali?
È un trattamento che utilizza questo tipo di cellule, in genere con l’obiettivo di sostituire o riparare cellule o tessuti danneggiati, ma può anche servire per prevenire i danni iniziali, o evitarne la progressione.
Queste terapie possono comportare sia il trapianto di cellule staminali sia la somministrazione di farmaci che agiscono, “stimolando” a funzionare meglio, le cellule staminali già presenti nel corpo.
I trattamenti con cellule staminali già approvate e disponibili sono molto poche, quella più comunemente utilizzata è il trapianto di cellule staminali del midollo osseo, usata per i tumori del sangue, come leucemie e linfomi, ma anche per altre malattie del sangue ereditarie.
Come vengono somministrate le cellule staminali?
Vi sono tre possibili vie di iniezione:
• intravenosa, cioè iniezione in vena;
• intratecale, cioè iniezione nello spazio circostante il midollo spinale;
• intraparenchimale, cioè iniezione diretta nel cervello e nel midollo spinale.
La sede di iniezione delle cellule staminali ne influenza l’attività. I metodi intravenoso e intratecale sono per ora gli unici utilizzati in fase sperimentale per valutarne la loro efficacia terapeutica, ma tutti i tipi di iniezione potrebbero avere un ruolo con il progredire delle scoperte sulle cellule staminali.
Quali altri tipi di trapianti esistono?
• Trapianti autologhi: i destinatari ricevono le proprie cellule staminali, in un trapianto di questo tipo le cellule non saranno respinte dal sistema immunitario, perché la persona riceve le proprie cellule.
• Trapianti allogenici: i destinatari ricevono cellule staminali da un donatore, in questi casi vi è il rischio di rigetto immunitario e per evitare ciò, è necessario che le cellule siano quanto più “compatibili” possibile a quelle del donatore.
Quali sono i possibili utilizzi delle cellule staminali nella sclerosi multipla?
In base alle conoscenze attualmente in nostro possesso vi sono due filoni di ricerca su cui si sta indirizzando per l’utilizzo delle cellule staminali nella SM:
• neuroprotezione: utilizzare le cellule staminali come fonte di nuova mielina per rallentare, o addirittura bloccare, la perdita degli assoni.
• immunosoppressione: sfruttare la loro attività antinfiammatoria e immunomodulante per proteggere il tessuto nervoso.
• rimielinizzazione: in una prospettiva futura della ricerca, le cellule staminali potrebbero in un essere impiegate per ricostruire le fibre nervose non solo danneggiate ma anche andate perse, andando così a ripristinare i danni responsabili di disabilità permanenti.
Parlando di trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologhe, viene utilizzato il termine di condizionamento, cosa si intende?
Il condizionamento è la fase del trapianto durante la quale viene somministrata un’associazione di farmaci immunosoppressori allo scopo di distruggere il sistema immunitario autoreattivo, che verrà poi ricostituito a partire dalle cellule staminali precedentemente prelevate. Durante tale fase possono essere utilizzate diverse associazioni di farmaci con un differente potenziale immunosoppressivo. I regimi di condizionamento sono di diverso tipo, quelli a bassa intensità prevedono l’utilizzo di farmaci con significato linfoablativo e non mieloablativo (ovvero in grado di distruggere i linfociti, ma non tutte le cellule del sistema immunitario), i regimi di condizionamento a media e alta intensità utilizzano farmaci mieloablativi, ma con diverso livello di potenza.
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CONTINUA LA TUA LETTURA QUI:
https://www.aism.it/cellule_staminali_e_sclerosi_multipla?fbclid=IwAR0NW4FhAPZeG98m5cO_lWehdxVO3lS2ooiNTXx1SErbdXcAHKjaO--ltl8_aem_AaAGZiLNTl7-U-oiTUPz62JM05bM8wxXs4k3309mqhZKTwoKB0orhfXGvSai5OH1-fXb36DAM97iBHJAeb8qQ_Tr#:~:text=Alcune%20persone%20e%20siti%20internet,staminali%20approvate%20per%20la%20SM
IMPORTANTE: SAPETE COSA CONTENGO I FARMACI CHE VI PROPONGONO PER LA SCLEROSI MULTIPLA?
INSERITE SU RICERCA DI GOOGLE IL NOME DEL FARMACO POI CI INSERITE PDF alla fine
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esempio Stefania pfd
poi controllate che sia EFFETTIVEMENTE UN FARMACO CREATO APPOSITAMENTE PER LA SCLEROSI MULTIPLA, POI CONTINUATE LA VOSTRA RICERCA ..CON ESEMPIO l'anno di quando e' stato messo in commercio , in che FASE E' DI SPERIMENTAZIONE , SE E' FINITA LA SPERIMENTAZIONE DI QS FARMACO E POI TRAETE LE VOSTRE PERSONALI DOMANDE AL MEDICO VOSTRO CHE VI SEGUE.
SIAMO POI SICURI CHE SONO PROPRIO NUOVI QUESTI <NUOVI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI PER LA SCLEROSI MULTIPLA> ??
ORA VI LASCIO UN LINK
https://www.informazionisuifarmaci.it/i-nuovi-trattamenti-farmacologici-per-la-sclerosi-multipla
05/04/24
cannabis e...............
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👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10619990/?fbclid=IwAR0P1wLnBRekfhHZTvVJ89o0ZP_7oAp4gKKCcZgzT6ud2f95ZRTsy66oWz0_aem_AWEdrdfOYjNP3KviJBCDtJS4-ooad8JPYEV66O6Q3VYrtHgKWXxjEEg6Kkzz_hfnQMkgQFKPLMNLObCss03vJI6Z
23/03/24
Il bruciore alla lingua è un sintomo.........
La sindrome della bocca urente è un disturbo caratterizzato da un bruciore orale diffuso, in assenza di evidenti lesioni locali o di alterazioni patologiche sistemiche.
L'incidenza della patologia è maggiore sopra i 50 anni e nel sesso femminile.
Le cause
della malattia non sono ancore chiare, ma recentemente sono stati
identificati alcuni disordini neuropatologici che potrebbero
predisporre al manifestarsi del disturbo.
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Tra questi rientrano la degenerazione delle fibre trigeminali periferiche orali, l'alterazione dei meccanismi percettivi del gusto e la perdita dei meccanismi inibitori centrali sul controllo del dolore.
La sindrome della bocca urente si osserva frequentemente in associazione con disordini psicosomatici, alterata funzione delle ghiandole salivari (con modificazioni qualitative e quantitative della saliva) e variazioni dell'assetto estrogenico (come accade nel periodo post-menopausale).
Il principale sintomo della sindrome della bocca urente è il
bruciore del cavo orale in assenza di cause evidenti, quali lesioni a
carico delle mucose e patologie sistemiche specifiche
(es. diabete, malattie
della tiroide, allergie, anemia, sclerosi
multipla, deficit
nutrizionali, alterazioni
ormonali associate alla menopausa ecc.).
Questa
sensazione urente è generalizzata a tutta la mucosa orale o viene
avvertita localmente a livello di lingua (specie il dorso e la
punta), palato, labbra,
superfici in rapporto con protesi mobili o pavimento della bocca.
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La
sintomatologia della sindrome della bocca urente si manifesta con
gravità variabile (da lieve a moderata) e può insorgere in maniera
improvvisa o graduale; alcuni pazienti lamentano un disagio costante,
in altri la sensazione ha un andamento altalenante con temporanee
remissioni in coincidenza dei pasti, del sonno o
di attività che distolgono l'attenzione.
In molti casi, il quadro si
manifesta in tarda mattinata e raggiunge l'intensità massima nel
tardo pomeriggio o alla sera, scomparendo poi la notte.
Alla
sindrome della bocca urente possono associarsi altri sintomi,
quali parestesie e
sensazione di ottundimento alla punta della lingua; alterata
sensibilità gustativa (es. percezione di un sapore
amaro o
metallico); dolore, secchezza
delle fauci e/o
difficoltà nella deglutizione.
Molti pazienti riportano descrizioni di sensazioni come punture di
spilli, palato freddo come
il ghiaccio o lingua ustionata da un liquido bollente.
Le
manifestazioni della sindrome della bocca urente possono durare per
mesi o anni.
La
diagnosi prevede una scrupolosa anamnesi medica,
con particolare attenzione a possibili fattori capaci di
indurre xerostomia e/o
bruciore orale, quali l'abitudine
al fumo o
l'assunzione di determinati cibi o
farmaci.
All'anamnesi segue un esame obiettivo volto ad escludere la
presenza di alterazioni a carico del cavo orale, correlabili o meno a
patologie sistemiche responsabili della sintomatologia urente.
CONTINUA QUI LA TUA LETTURA
https://www.my-personaltrainer.it/Sintomi/Sindrome_della_Bocca_Urente
22/03/24
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