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24/05/12

Proteine dell'uovo, albumine


 Proteine dell'uovo in polvere - 100% da albume d'uovo di gallina, 81% proteine

Nonostante le uova siano un ottima fonte di proteine, molte persone sono spaventate dall'elevato contenuto in grassi e colesterolo. La quota proteica si distribuisce più o meno equamente nel tuorlo e nell'albume (prevale leggermente in quest'ultimo), mentre grassi e colesterolo sono contenuti esclusivamente nel tuorlo.Proteine dell'uovoGli albumi liquidi - freschi, pastorizzati o liotizzati - rappresentano quindi un'ottima soluzione per chi desidera aumentare l'apporto proteico della propria dieta senza introdurre lipidi in eccesso. Analogo discorso per leproteine d'uovo in polvere, a cui si aggiunge il grande vantaggio della praticità.
Nel campo dell'integrazione alimentare, le ovoalbumine rappresentano la tradizionale alternativa alle proteine del siero del latte. Il valore biologico e l'efficienza proteica sono infatti simili, così come gli altri indici di qualità proteica. Le proteine d'albume d'uovo hanno ungusto leggermente salato, mentre quelle del siero si avvantaggiano per un sapore più delicato e per il costo leggermente inferiore. Le proteine d'albume d'uovo, in compenso, rappresentano la scelta ideale per tutti quegli sportivi che non tollerano i derivati del latte. Rispetto alle fonti vegetali, le ovoalbumine godono di un profilo aminoacidico migliore, perché caratterizzato da un ottimo equilibrio tra i vari amminoacidi essenziali. I tempi di digestione delleproteine d'uovo risultano intermedi tra le più veloci sieroproteine e le più lente caseine; di conseguenza possiedono un ottimo potere saziante.

Il tuorlo d'uovoL'albume d'uovo
Proprietà funzionali dell'uovoConservazione delle uova
EtichettaturaUova fresche
Uova e colesteroloUova di pasqua

LO SAPEVI CHE: le proteine dell'albume d'uovo crude sono scarsamente digeribili, a causa della presenza di ovomucoide (attività antitripsinica), lisozima (un agente antibatterico) ed avidina (che impedisce l'assorbimento della vitamina H). Al contrario, le proteine del tuorlo d'uovo sono facilmente digeribili crude, mentre la cottura ad elevate temperature (frittura a oltre 200°C, bollitura) ne diminuisce la digeribilità prolungando i tempi di digestione.


Valori nutrizionali
proteine del siero del latte in polvere
 
Valori nutrizionali
proteine dell'albume d'uovo in polvere
100g30g100g30g
Valore energetico
392 Kcal117,6 Kcal
Valore energetico
380,9 Kcal114,27 Kcal

1646 Kj493,8 Kj

1600 Kj480 Kj
Proteine
80 g24 g
Proteine
80,9 g24,27 g
Carboidrati
6,6 g2 g
Carboidrati
1 g0,3g
Grassi
5,1 g1,53 g
Grassi
5 g1,5 g

Profilo aminoacidico

g/100 gg/30 g
Acido aspartico
8,82,64
Acido Glutammico
14,54,35
Alanina
4,01,20
1,70,51
Cisteina
1,80,54
2,40,72
Glicina
3,41,02
5,11,53
Istidina
1,40,42
Leucina* °
8,52,55
7,72,31
Metionina*
1,60,48
Prolina
4,41,32
Serina
3,71,11
2,10,63
Treonina*
5,41,62
1,10,33
Valina* °
4,71,41
Profilo aminoacidico

g/100 gg/30 g
Acido aspartico
6,672
Acido Glutammico
8,716,61
Alanina
3,791,14
Arginina
3,571,07
Cisteina
1,690,51
Fenilalanina*
3,831,15
Glicina
2,300,7
Isoleucina* °
3,711,11
Istidina
1,480,44
Leucina* °
5,531,66
Lisina*
4,471,34
Metionina*
2,260,68
Prolina
2,50,70
Serina
4,521,36
Tirosina
2,550,76
Treonina*
2,990,90
Triptofano*
0,800,24
Valina* °
4,171,25

In 100 grammi di uova ritroviamo circa 12 grammi e mezzo di proteine; considerando che un uovo di medie dimensioni pesa circa 60 grammi, per ogni uovo consumato forniamo all'organismo circa 7 grammi e mezzo di proteine.

Proteine nelle urine



 La significativa presenza di proteine nelle urine, che i medici sono soliti indicare con il termine tecnico proteinuria, può essere dovuta a danni renali o ad altre condizioni piuttosto serie. Fortunatamente, concentrazioni proteiche urinarie superiori alla norma possono anche rientrare nell'ambito del fisiologico, come accade in particolari situazioni, quali l'intensa attività fisica, la febbre e gli stress emozionali severi.

Proteine nelle urineNel sangue di ogni individuo circolano moltissimeproteine, che risultano a dir poco essenziali per l'organismo; esse, infatti, svolgono funzioni di trasporto (nutrienti, gas, ormoni ecc.), immunitarie (difesa da virusbatteri ecc.) e regolatrici (metabolismo, coagulazione, pH e volume ematico ecc.).
A livello renale, il sangue viene purificato dai prodotti di rifiuto e dalle sostanze presenti in eccesso, subendo una sorta di setacciatura; le maglie di questo finissimo setaccio vengono attraversate da numerose sostanze, che finiscono nel filtrato per essere poi riassorbite od espulse attraverso le urine a seconda delle necessità biologiche. Tra tutte queste sostanze non rientrano le proteine, che fatta eccezione per quelle di minori dimensioni, risultano pressoché assenti nel filtrato e nell'urina. Nel corso della vita può tuttavia accadere che per colpa di patologie o problemi di altro genere (ipertensionediabete, infezioni renali, malformazioni congenite ecc.), le maglie del setaccio renale si allentino, lasciando passare maggiori quantità di proteine. Di riflesso le concentrazioni proteiche dell'urina - valutate tramite un comune esame su un campione urinario - aumentano sensibilmente. In base al valore registrato analizzando le urine raccolte nell'arco delle 24 ore, i medici parlano di:
  • Microalbuminuria (30-150 mg)*
  • Proteinuria lieve (150-500 mg)*
  • Proteinuria moderata (500-1000 mg)
  • Proteinuria grave (1000-3000 mg)
  • Proteinuria nel range della sindrome nefrotica (> 3500 mg)
*La proteinuria è definita come un'escrezione urinaria di proteine superiore a 150 mg al giorno; altre fonti elevano tale soglia a 300 mg, tale per cui sotto i 300 mg/die si parla di microalbuminuria e sopra i 300 mg/die si parla di proteinuria

Un test semi-quantitativo denominato dipstick urinario (dall'inglese dip-and-read test strip, quindi basato sull'utilizzo di striscette reattive) viene utilizzato come esame di screening per la popolazione generale; qualora l'esito risulti positivo, il test può essere ripetuto a distanza di pochi giorni per escludere rialzi occasionali associati a condizioni non patologiche. Quando la diagnosi viene confermata, o allo stick urinario si apprezzano proteinurie severe, si procede alla raccolta delle urine nell'arco delle 24 ore; è inoltre possibile valutare le proporzioni e le concentrazioni delle varieproteine plasmatiche mediante elettroforesi urinaria (particolarmente importante quando si sospetta che la proteinuria sia legata ad un'aumentata sintesi di proteine plasmatiche, come succede nel mieloma multiplo).
La lettura dello stick dà informazioni essenzialmente di tipo qualitativo, che possono essere così suddivise:
  • "negativo";
  • "tracce" (corrispondente approssimativamente a 10-20 mg/dL);
  • "proteine 1+" (circa 30 mg/dL);
  • "proteine 2+" (circa 100 mg/dL);
  • "proteine 3+" (circa 300 mg/dL);
  • "proteine 4+" (circa 1000 mg/dL).
Al posto del dipstick o del tradizionale esame delle urine nell'arco delle 24 ore, sempre più spesso i medici utilizzano una nuova tecnica, basata sul rapporto tra le concentrazioni urinarie di albumina(la più abbondante proteina plasmatica) e creatinina (un prodotto di rifiuto derivante dal normale metabolismo muscolare). Questo esame - noto anche come ACR, dall'inglese albumin-to-creatinine ratio - considera meritevole di approfondimenti diagnostici qualsiasi situazione in cui si registrino più di 30 mg di albumina per ogni grammo di creatinina (30 mg/g o 30 mcg/mg). Anche in questo caso, di fronte ad una positività dei valori, l'esame viene ripetuto dopo una o due settimane e - nel caso in cui il soggetto risultasse nuovamente positivo - viene seguito da altri esami di approfondimento per valutare la funzionalità renale.

Proteine nelle urine: le cause

Come anticipato, l'ipertensione ed il diabete rappresentano i due principali fattori di rischio per la proteinuria, la cui incidenza aumenta significativamente con l'aumentare dell'età e del BMI. La presenza di proteine nelle urine può essere legata anche ad una glomerulonefrite acuta, ad unaglomerulonefrite focale, all'amiloidosi, a nefropatie IgA dipendenti, a malattie cardiache (pericardite, insufficienza cardiaca), al mieloma multiplo, alla leucemia, alla malaria, all'anemia falciforme, all'artrite reumatoide, alla sacroidosi, al lupus eritematoso sistemico, ad avvelenamento da metalli pesanti ed a glomerulonefriti a proliferazione mesangiale.
Oltre a queste circostanze meramente patologiche, sensibili rialzi delle concentrazioni proteiche urinarie possono associarsi anche a condizioni tutto sommato fisiologiche (si parla in questo caso di proteinuria transitoria). L'esposizione al freddo o al calore intenso, la febbre, gli stress emozionali severi e l'esercizio fisico strenuo (sia sportivo che lavorativo), possono infatti elevare significativamente la quantità di proteine riscontrata nel campione urinario. Anche la gravidanzapuò associarsi ad una lieve proteinuria, anche se concentrazioni proteiche significative dovrebbero far sospettare un'infezione urinaria in corso o lo sviluppo di pre-eclampsia.
La proteinuria ortostatica è una patologia relativamente comune nei bambini e nei giovani adulti, che si associa a perdite significative di proteine nell'urina durante la posizione eretta (ortostatica). Presumibilmente, tale condizione è legata all'aumento della pressione sui glomeruli renali, cosa che forza anche il passaggio delle proteine tra le maglie di questi filtri. Nella posizione sdraiata (clinostatica), la pressione diminuisce e la perdita di proteine si riduce; i medici considerano questo disturbo di origine benigna, dato che nella grande maggioranza dei casi regredisce spontaneamente con la crescita. La proteinuria ortostatica viene diagnosticata attraverso una raccolta delle urine divisa in 2 campioni: uno ottenuto in posizione eretta ed uno ottenuto di notte, dopo che il giovane paziente ha riposato per alcune ore ed ha vuotato la vescica prima di coricarsi.

Proteine nelle urine: sintomi e trattamento

Tra i sintomi della proteinuria - generalmente assenti nei casi lievi o moderati - rientrano la presenza di schiuma nelle urine e l'edema, cioè l'abnorme accumulo di liquidi negli spazi interstiziali a causa di un calo della pressione oncotica del plasma. La ritenzione idrica, con comparsa di edemi e gonfiori (soprattutto alle mani, ai piedi e alle caviglie, quindi al viso e all'addome nei casi più gravi), è comunque un segno tardivo, tipico degli stadi più severi di proteinuria.
Il trattamento della proteinuria è rivolto ad eliminare o perlomeno a controllare le cause che hanno portato all'aumento della concentrazione di proteine nell'urina; l'ipertensione, ad esempio, può essere controllata mediante farmaci ACE-inibitori o antagonisti dei recettori dell'angiotensina(ARBs).

Proteine plasmatiche


 

Le proteine plasmatiche circolano nel sangue ricoprendo le funzioni più disparate; essenziali per il trasporto delle sostanze liposolubili, intervengono anche nella risposta immunitaria, nella coagulazione del sangue, nei processi infiammatori e nella regolazione di varie attività dell'organismo (ormoni peptidicienzimi, sistemi tampone ecc.).

Il fegato è l'organo chiave nella sintesi di molte proteine plasmatiche; non a caso, la loro concentrazione diminuisce in presenza di una ridotta funzionalità epatica, come succede durante la cirrosi o altre malattie croniche del fegato.

Albumina (55-65%) e globuline (25-35%) rappresentano da sole il 95% circa delle proteine plasmatiche circolanti, che nell'insieme costituiscono il 7% circa del plasma; la loro quantità e le rispettive proporzioni possono essere valutate a partire da un semplice esame del sangue. Inoltre, il contributo qualitativo delle varie frazioni proteiche può essere valutato mediante elettroforesi, quindi sottoponendo ad un campo elettrico le proteine plasmatiche, poste in un supporto su cui possano scorrere (acetato di cellulosa, gel di agar o gel di poliacrilamide). Il richiamo verso il polo positivo (anodo) dipende dalla carica elettrica, dalla massa e dalla forma della proteina plasmatica; l'elettroforesi è quindi utile per differenziare le cause di iper e di ipoproteinemie (aumenti e cali delle proteine plasmatiche), caratterizzarle in selettive (aumento/calo di una singola frazione) o non selettive (aumento/calo generalizzato), e rilevare la presenza di proteine anomale (come le gammopatie monoclonali, derivanti da una sintesi alterata di immunoglobuline sostenuta da alterazioni benigne o maligne del sistema immunitario, dalle quali originano cloni di linfociti B che ipersintetizzano un solo tipo di anticorpo).
L'elettroforesi viene eseguita sul siero, nel quale è però normalmente assente il fibrinogeno, che da solo rappresenta il 4% delle proteine plasmatiche.

Proteine PlasmaticheComponenti principaliPercentualeValore
Totali  6.4 -8.3 g/dL
rapporto albumina/globuline 1.13 - 1.94
albumina 53 - 66 %3.5-5.0 g/dL
globuline alfa 1α1-antitripsina, α1-glicoproteina acida, α1-lipoproteina,1.9-4.5 %0,14 - 0,33 g/dL
globuline alfa 2α2-macroglobulina, aptoglobina, ceruloplasmina, α2-lipoproteina6.5-13 %0,48 - 0,96 g/dL
globuline beta 1transferrina, β-lipoproteine4 - 6 %0,3 - 0,44 g/dL
globuline beta 2Complemento C31 - 3 %0,07 - 0, 22 g/dL
globuline gammaIgA, IgD, IgE, IgG e IgM10.5-21 %0,77 - 1,54 g/dL

Elettroforesi o Protidogramma:


Proteine plasmatiche

Aumento delle proteine plasmatiche totali (raro), possibili cause:

  1. Per disidratazione, emoconcentrazione, stasi venosa durante il prelievo (aumento proporzionale di tutte le frazioni).
  2. Aumento delle gamma-globuline (nonostante il calo dell'albumina) in alcune situazioni di cirrosi epatica, malattie autoimmuni etc.
  3. Presenza di proteine abnormi (gammopatie policlonali o monoclonali) etc.

Calo delle proteine totali (frequente), cause:

  1. Per iperidratazione, aumento della volemia (riduzione proporzionale di tutte le frazioni).
  2. Diminuita sintesi per insufficiente apporto alimentare. Es.: permalassorbimento, per epatopatie cronichemalnutrizione, gravi immunodeficienze ecc.
  3. Per perdita proteica  dal rene (sindrome nefrosica), dall'intestino, per emorragie, per neoplasie, per ustioni, etc..
  4. Eccessivo catabolismo proteico endogeno (ustioni,ipertiroidismo, neoplasie, sovrallenamento).
Proteine plasmatiche, quadri patologici

Diversi tracciati elettroforetici con patologie connesse

Patologie elettroforesi proteine plasmatiche

Le proteine



Le proteine



ProteineQualità delle proteine
Proteine e sana alimentazioneProteine vegetali
Proteine del latteEccesso proteine
Quante proteine?Digestione proteine
Alimenti ricchi di proteineI protidi
Assunzione di proteineProteine e bodybuilding
Integratori di proteineApporti proteici
Proteine e carboidratiChimica delle proteine
Proteine dell'uovo - Proteine del risoProteine in polvere
Integratori proteiciWhey proteine
Fabbisogno proteicoProteine plasmatiche
Proteine della soiaProteine animali


Le proteine o protidi (dal greco protos, "primario") rappresentano un ampio gruppo di composti organici formati da sequenze di aminoacidi legate tra loro attraverso legami peptidici. Possiamo immaginare gli aminoacidi come i mattoni per la costruzione delle proteine ed i legami peptidici come il collante che li tiene uniti tra loro.
Le proteine esprimono la maggior parte dell'informazionegenetica: In base alla loro funzione possono essere distinte in: enzimi, di trasportocontrattilistrutturali, di difesa e regolatrici
Le proteine sono soggette ad un continuo processo di demolizione e sintesi, il turnover proteico, attraverso il quale l'organismo è in grado di rinnovare continuamente le proteine logorate sostituendole con nuovo materiale proteico. Inoltre questo processo permette all'organismo di rimpiazzare gli aminoacidi utilizzati a scopo energetico e di depositarne eventualmente di nuovi per rinforzare determinati tessuti (ad esempio in seguito ad esercizio fisico). La quota di aminoacidi che quotidianamente vengono degradati si attesta mediamente intorno ai 30-40 g/die.
Questa quota viene chiamata quota proteica di logorio e deve essere introdotta quotidianamente con la dieta perché il nostro organismo non dispone di riserve proteiche; tutte le proteine presenti nel nostro corpo (circa il 12-15% della massa corporea) sono infatti funzionali.
Gli aminoacidi coinvolti nella sintesi proteica sono 20 e tra questi 20 otto sono essenziali [ leucina, isoleucina e valina (BCAA), lisina, metionina, treonina, fenilalanina, triptofano] durante l'accrescimento altri due aminoacidi, l'arginina  l'istidina diventano essenziali.
Il termine essenziali sta ad indicare l'incapacità dell'organismo di sintetizzare questi aminoacidi a partire da altri aminoacidi tramite trasformazioni biochimiche. Questi aminoacidi devono essere pertanto introdotti con la dieta. Gli alimenti di origine animale hanno il profilo aminoacidico migliore perché generalmente presentano tutti gli aminoacidi essenziali in buone quantità. A differenza di questi, gli alimenti di origine vegetali presentano solitamente carenze di uno o più aminoacidi essenziali. Tuttavia queste mancanze possono essere superate attraverso giuste associazioni alimentari ad esempio PASTA e FAGIOLI. Si parla in questo caso di mutua integrazione perché gli aminoacidi di cui è carente la pasta vengono forniti dai fagioli e viceversa.

CALORIE: Bruciando un grammo di proteine si sviluppa un calore medio di 5,65 Kcal. Tuttavi,a poiché il nostro organismo non è in grado di utilizzare l'azoto in esse contenuto il loro potere energetico si riduce a 4,35 Kcal per grammo.
Normalmente viene assorbito il 92% delle proteine introdotte con la dieta (il 97% di quelle animali ed il 78% di quelle vegetali).
Ne consegue le proteine forniscono al nostro corpo in media 4 Kcal per grammo.

DIGESTIONE DELLE PROTEINE

A livello gastrico (stomaco) le proteine subiscono una parziale degradazione in amminoacidi (grazie all'azione del succo gastrico e dell'acido cloridrico) che verrà completata nella prima parte dell'intestino tenue (duodeno).


PER OTTIMIZZARE LA DIGESTIONE E L'ASSORBIMENTO DELLE PROTEINE è bene:
evitare di associare proteine di diversa provenienza (uova e formaggi, oppure latte e carni)
evitare di associare proteine con un pasto ricco di carboidrati (una piccola quantità, come un pezzo di pane è ovviamente tollerata)
abbinando piccole dosi di alimenti acidi come il succo di limone o aceto
associare al pasto proteico un po' di verdura che oltre ad evitare fenomeni di putrefazione intestinale, grazie all'elevato apporto di vitamine e minerali favorisce l'azione enzimatica

Plasmaferesi


Plasmaferesi

La plasmaferesi consiste nel prelievo di sangue da un soggetto, con immediata separazione della componente liquida da quella corpuscolata (globuli rossiglobuli bianchi e trombociti); il tutto grazie all'ausilio di un separatore meccanico automatizzato, che suddivide le due componenti tramite centrifugazione. plasmaferesiDurante la plasmaferesi, quindi, al donatore viene sottratta la sola parte liquida del sangue (plasma), mentre la componente cellulare gli viene restituita tramite lo stesso ago di prelievo. Il separatore cellulare, infatti, funziona a cicli costituiti da una prima fase di prelievo ematico - con separazione e raccolta del plasma - e da una successiva fase di reinfusione della componente corpuscolata.
La plasmaferesi è una procedura fondamentale per la produzione dei cosiddetti farmaci plasmaderivati. Nella componente liquida del sangue, infatti, troviamo notevoli quantità di proteine, quindi anticorpi (immunoglobuline),ormoni peptidici, fattori della coagulazione e proteine necessarie al trasporto delle sostanze insolubili. Nel plasma sono inoltre presenti gas respiratori e tutti i vari nutrienti (glucosiovitamineaminoacidiacidi grassi ecc.).
La componente proteica del plasma è fondamentale per la produzione di farmaci da destinare ai pazienti con deficit di specifiche sostanze plasmatiche; i soggetti colpiti da emofilia A e B, ad esempio, presentano una forte carenza dei fattori VIII o IX della coagulazione, che possono essere estratti e purificati dal plasma del donatore quindi somministrati al ricevente.
Il plasma "intero", inoltre, può essere somministrato tale e quale ai pazienti affetti da particolari patologie, che ne impongono la sostituzione per eccesso di anticorpi anomali o altre ragioni.
Uscendo dall'ambito delle donazioni, esiste anche una plasmaferesi terapeutica, finalizzata alla semplice rimozione di molecole plasmatiche presenti in eccesso (bilirubinaLDL ecc.). In questi casi, il termine più corretto è dato dal nome della molecola patogena isolata, seguita dal termine aferesi (da "afero", portare via).

Domande e risposte sulla plasmaferesi (donazione di plasma)

QUANTO PLASMA VIENE PRELEVATO? Normalmente, durante la plasmaferesi vengono prelevati 500 ml di plasma. La donazione può essere effettuata una volta ogni tre mesi ma anche una volta ogni 14 giorni; secondo la legge vigente, è infatti possibile effettuare sino a 20 donazioni di plasma da 500ml all'anno.

LA PLASMAFERESI E' PERICOLOSA PER LA SALUTE DEL DONATORE? Il volume plasmatico viene immediatamente compensato attraverso l'integrazione di liquidi per via orale (bevendo prima e dopo il prelievo), oppure tramite infusione di soluzioni fisiologiche durante la restituzione delle cellule.
Le componenti proteiche perdute vengono invece rimpiazzate nell'arco di tre giorni (i fattori della coagulazione ed il fibrinogeno sono recuperati in 24 ore, le immunoglobuline in 48 ed il complemento c3 entro 72 ore).

QUALE CARATTERISTICHE DEVE AVERE IL DONATORE? Per essere idoneo alla plasmaferesi, il donatore deve pesare più di 50 kg, essere di età compresa fra i 18 ed i 55-60 anni, e rispondere ad una serie di requisiti, come proteinemia superiore a 6 grammi/dL, numero di piastrine superiore a 200.000/mL, e valori di emoglobina superiori a 12,5 g/dL, se uomo, oppure a 11,5 g/dL se donna. Sebbene il plasma venga testato per la presenza di malattie infettive (epatiti viraliAIDSecc.) è importante che il donatore non abbia rapporti sessuali a rischio. Inoltre è fondamentale dichiarare al medico l'assunzione di qualsiasi farmaco, in modo da valutare l'opportunità di un eventuale rinvio della donazione.
Ricordiamo che il donatore ha diritto ad un giorno di riposo lavorativo retribuito (per i lavoratori dipendenti) e a controlli medici e di laboratorio periodici e gratuiti (emoglobina, transaminasi,azotemiatrigliceridemiaglicemiaferritinemiacolesterolemiaepatite B e C, AIDS, e tutti quelli che àopportuni).

QUANTO DURANO LE PROCEDURE DI PLASMAFERESI? La durata della donazione aumenta all'aumentare dell'ematocrito ed al diminuire del flusso di sangue garantito dalla vena di prelievo. Mediamente, sono necessari 40 minuti, con oscillazioni che vanno dai 30 ai 60 minuti in base ai suddetti fattori. Durante questo lasso di tempo vengono completati da 2 a 3 cicli costituiti da due fasi separate, di cui una di raccolta, separazione ed accumulo, ed una di reinfusione della componente corpuscolata.

COSA SIGNIFICA ACD-A? Si tratta di una soluzione di acido citrico e destrosio, usata come anticoagulante durante la plasmaferesi (ACD-A = Anticoagulant Citrate Dextrose Solution A). Parliamo di un farmaco sicuro, che può provocare soltanto una temporanea diminuzione dellacalcemia, segnalata dalla comparsa di formicolii alle labbra. Qualora tale sintomo non si risolva nel giro di pochi minuti, è sufficiente assumere una compressa di calcio per rendere più confortevole il proseguo della plasmaferesi.

Genziana



Genziana


Che cos’è

Le genziane sono un gruppo di piante erbacee annuali o perenni della famiglia delle Genzianacee.
Sono diffuse nell'arco alpino e sugli Appennini nella varietà comune, dai fiori blu e nella varietà maggiore, con fiori gialli e alta fino a un metro.
Si può trovare nei climi alpini di tutti i continenti e viene utilizzata e coltivata per il suo sapore amaro, ma non tossico, per la preparazione di numerosi liquori o digestivi.
Attualmente la raccolta spontanea è regolamentata in molte regioni perché si tratta di specie protetta.

Le attività

Dalla radice si ricavano sostanze amarissime come i glucosidi amari e la genziopicrina che agiscono sulla digestione e sulla produzione di muco gastrico.
Ha effetto leggermente antisettico e tradizionalmente veniva utilizzata anche come lassativo, febbrifugo e disinfettante per la cute.
Aumenta la quantità di succo gastrico poiché influenza la secrezione di cloro e peptine da parte dello stomaco e la motilità del tubo digerente.
L'azione si sviluppa a seguito della stimolazione dei recettori del gusto, nella bocca e con la stimolazione della produzione di saliva.
È comunque una pianta poco studiata, e non ci sono lavori scientifici che ne dimostrino le proprietà.
La raccolta spontanea è sconsigliata a chi non è esperto perché può essere confusa con piante tossiche.

Perché si usa

La genziana viene utilizzata in caso di cattiva digestione dovuta a pasti abbondanti o ricchi di grassi, perchè stimola la produzione dei succhi gastrici e come amaro tonico.
Viene utilizzata in molti liquori amari assunti in genere come digestivi a fine pasto e in numerosi preparati farmaceutici per stimolare la funzione intestinale.
Nella tradizione erboristica, la genziana, oltre che come digestivo e tonico stimolante dell'intestino viene utilizzata come febbrifugo e come cicatrizzante per le ferite.

Come si usa

Generalmente si utilizza la radice essicata in infusione o l'estratto secco, la tintura madre o l'estratto idroalcolico.
Si assume prima dei pasti per alcuni giorni di seguito oppure, occasionalmente, dopo un pasto abbondante che si fa fatica a smailtire.

Controindicazioni e effetti indesiderati

L'utilizzo può provocare un aggravamento dei sintomi in chi soffre di ulcere o disturbi gastrointestinali.
Interazioni L'effetto di leggero antinfiammatorio può sovrapporsi a quello dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

22/05/12

Dica 33 - Primocanale - Salvatore Spagnolo

Nuove speranze, sia pure con le cautele del caso, si aprono per gli ammalati di sclerosi multipla, sulla base della correlazione tra le malformazioni delle vene e la patologia degenerativa cronica del sistema nervoso. Un caso di guarigione dopo un intervento di ricostruzione delle vene è stato riferito da Salvatore Spagnolo, direttore del dipartimento di cardiochirurgia del Policlinico di Monza, nel corso della cerimonia che si è svolta a Palazzo De Nobili, sede dell'amministrazione comunale della città capoluogo di regione, in onore dell'illustre medico di origini catanzaresi. Il caso in questione riguarda un ragazzo di Reggio Calabria, affetto da sclerosi multipla e ormai paralizzato, che ha riconquistato l'uso delle gambe proprio dopo l'intervento di ricostruzione delle vene operato appunto da Salvatore Spagnolo. «Vedere questo giovane riacquistare il movimento delle gambe è stata per me un'emozione indimenticabile». Questo il commento di Spagnolo che a Catanzaro non si è lasciato sfuggire l'occasione di sottolineare che «questa nuova tecnica dovrà essere approfondita e studiata, prima di poter parlare di svolta nella cura della sclerosi multipla». A Spagnolo, accompagnato dal presidente della commissione cultura Alcide Lodari e dal vicesindaco Antonio Argirò, il sindaco, Rosario Olivo, ha offerto una targa che riproduce lo stemma della città. «Salvatore Spagnolo - ha detto il primo cittadino - è uno di quei calabresi che onorano la nostra terra in Italia e nel mondo. Di lui siamo orgogliosi e la sua vicenda umana e professionale debbono essere di esempio per tutti i ragazzi che studiamo medicina». di Antonella Scalzi

La cura del parkinson nella sansa della spremitura dell’olio di oliva

Nuove terapie per il morbo di Parkinson dall’Università di Siviglia e di Malaga, Spagna.  La novità consiste nel sintetizzare dalla  spremitura dell’oliva un anti-ossidante che risulterebbe  efficace per la cura del morbo. La sansa, ovvero i residui di bucce e noccioli dell’oliva stessa, avrebbe infatti  proprietà anti-ossidanti.  
L’Andalusia è una regione ad alta produzione di sansa, si parla di circa 4 milioni di tonnellate all’anno, probabilmente è per questo che tale scoperta arriva proprio dalla Spagna. Una scoperta che rende possibile la sintesi del composto denominato “sansa” al fine di utilizzarlo come base di sintesi di nuove molecole di “nitrocatecolo”, il principio attivo alla base (in diverse sue espressioni, N.d.R.) dei farmaci contro il Parkinson. Il morbo di Parkinson è una malattia neuro degenerativa caratterizzata da un’evoluzione lenta, ma inarrestabile. Il suo progredire coinvolge il controllo dei movimenti e dell’equilibrio.  Il progetto tutto spagnolo è stato un lavoro non facile, come commenta Josè Luis Espartero, il coordinatore della sperimentazione patrocinata dalla Fundacion Descubre: “Lavoriamo su decine di nitrocatecoli per identificare un trattamento per il Parkinson. Si tratta però di un obiettivo ancora lontano. Ed una volta individuato occorreranno studi farmacologici e clinici di conferma”. Dal nitrocatecolo deriva il tolcapone, il  farmaco usato di recente proprio per il trattamento di questa malattia, che però si era rivelato dannoso, in quanto un numero non trascurabile di pazienti affetti da Parkinson avevano contratto l’epatite fulminante.
L’obiettivo degli studi da parte dell’equipe di ricercatori spagnoli, coordinato dal professor Josè Luis Espartero, è quello di ricavare nitrocatecoli estraibili da una sorgente naturale,  un processo che richiederà ulteriori studi e sperimentazioni cliniche e farmacologiche prima di poter essere applicato.
http://gaianews.it/flash-news/la-cura-del-parkinson-nella-sansa-della-spremitura-dellolio-di-oliva-20985.html

15 suggerimenti per ritrovare benessere e buonumore da subito


benessere
Dopo un weekend di tensione come quello appena trascorso ci sentiamo tutti un po'sottotono, complice anche il maltempo della giornata odierna, in un mese di maggio freddo e piovoso che non sembra per nulla preannunciare l'avvicinarsi della stagione estiva, del caldo e delle vacanze.
E' bene ricordare che per prenderci cura del nostro benessere e sentirci subito un po' meglio spesso non è necessario evadere completamente dalla routine, ma semplicemente recuperare un attimo di tempo nel corso della giornata o alla sera da dedicare alla messa in pratica di alcuni piccoli gesti che non possono che migliorare il nostro umore e la nostra salute, contribuendo a farci sentire immediatamente in pace con noi stessi, con gli altri e con tutto ciò che ci circonda. Ecco alcuni suggerimenti da mettere in pratica fin da oggi, anzi immediatamente!


1) Il potere di un abbraccio

abbraccio
Abbracciare una persona a cui volete bene e che non aspetta altro che ricevere da voi un abbraccio vi aiuterà a fare sentire subito meglio sia lei che voi stessi. L'abbraccio provoca il rilascio nell'organismo di ormoni che regolano il benessere come l'ossitocina, che vi aiuterà a tenere a bada tristezza e sentimenti negativi.

2) Una passeggiata nel verde

Stasera, prima di rincasare dal lavoro, regalatevi una passeggiata nel verde, ad esempio in un parco, per almeno una ventina di minuti. Avvisate la famiglia del vostro piccolo ritardo oppure decidete di portare tutti con voi per una camminata, prima o dopo cena. Sarà un'attività da svolgere insieme che vi potrà mettere allegria e che vi permetterà di assorbire gli influssi positivi provocati dalla vicinanza degli alberi e dalla possibilità di camminare sull'erba, su sentieri non asfaltati o accanto a campi coltivati.

3) Una macedonia colorata

macedonia
Combattete il grigiore della giornata concludendola assaggiando una macedonia colorata ed allegra, che contribuirà a rendervi di buonumore già ne corso della sua preparazione e che regalerà al vostro corpo una sferzata benefica di vitamine. Consumare più frutta dovrebbe trasformarsi in una buona abitudine da mettere in pratica tutti i giorni, magari preparandone delle monoporzioni da portare al lavoro e per la merenda dei più piccoli.

4) Basta un bicchier d'acqua

acqua
A volte siamo talmente impegnati nello svolgimento delle nostre faccende quotidiane da dimenticarci che il nostro organismo ha bisogno d'acqua per il proprio corretto funzionamento. Alcuni sintomi lievi, come mal di testa o pelle disidratata, potrebbero scomparire semplicemente bevendo un po'di più. Se siete di malumore ed il caffè vi rende nervosi, provate a sostituirlo con un buon bicchiere d'acqua fresca, che vi farà sentire immediatamente rinvigoriti.

5) Una corsa rilassante

corsa rilassante
Una corsa rilassante o una pedalata in bicicletta vi potranno aiutare a distendere la mente, permettendovi di scaricare lungo la strada ogni pensiero negativo. Il nostro corpo è stato creato per il movimento e tutti i suoi muscoli, compreso il cuore, hanno bisogno di essere mantenuti in allenamento. Spesso ce ne dimentichiamo, quindi è bene ricordarlo per imparare a muoverci di più.

6) Meditazione

meditazione
Gli effetti positivi della meditazione sono stati comprovati di recente da uno studio effettuato in Australia, che ne ha posti in luce i benefici sia per il corpo che per la mente, con particolare riferimento alla possibilità di tenere a bada i pensieri negativi e di arginare lo stress. Potrete trovare del tempo da dedicare ad essa poco prima di andare a dormire.

7) Un frullato salutare

frullato
Fate il pieno di buonumore, energia, vitamine ed antiossidanti con un unico gesto, preparando e bevendo cioè un frullato preparato con frutta e/o verdura a seconda dei vostri gusti, magari provando a consultare una delle nostre quindici proposte.

8) Un respiro profondo

Contro malumore ed agitazione esiste un rimedio spesso troppo sottovalutato. Si tratta di dedicare alcuni attimi a compiere dei respiri profondi che si riveleranno in grado di ristabilire immediatamente una sensazione di pace e di calma, contribuendo a rallentare respiro affannoso e battito cardiaco accentuato a causa dell'ansia. Cinque minuti di respiri profondi di giorno vi aiuteranno a tranquillizzarvi ed alla sera vi permetteranno di riuscire a dormire e riposare meglio.

9) Un fiore profumato

annusare_fiore
Dedicare alcuni istanti ad annusare il profumo di un fiore significa regalarsi un breve trattamento gratuito di aromaterapia naturale che permetterà all'organismo di entrare immediatamente in contatto con le essenze da esso sprigionate, garantendoci un'immediata sensazione di benessere grazie ad un semplice gesto che forse non compiamo da tempo.

10) Uno snack salutare

frutta secca
Nel momento in cui ci si accorge di essere vittime d un calo di umore o di energia, si pensa possa essere positivo ricorrere ad uno snack zuccherino, il cui effetto è però destinato ad esaurirsi nel giro di pochissimo tempo. Meglio dunque orientarsi su alimenti più salutari, come mandorle, noci e nocciole, che grazie al loro contenuto di magnesio, potassio e oligoelementi essenziali sono in grado di agevolare il nostro benessere sia fisico che emotivo.

11) Una seduta di yoga

yoga
Lo yoga è una disciplina dolce in grado di rimettere in contatto il corpo con la mente e di agire positivamente su entrambi. Praticare yoga garantisce un rilassamento immediato ed allo stesso tempo un repentino recupero delle energie, oltre a regalare dei momenti di riposo alla mente, che nella pratica degli esercizi si distaccherà dalle preoccupazioni quotidiane.

12) Un pensiero positivo (anzi, dieci!)

Prendete carta e penna e cercate di elencare dieci aspetti positivi della vostra vita, cose o persone per la cui presenza desiderate esprimere un ringraziamento speciale. Focalizzarvi su sentimenti ed esperienze piacevoli vi aiuterà ad ottenere una visione maggiormente rosea della vira, nonostante le difficoltà.

13) Una buona azione

Pensate ad un semplice gesto che potrebbe contribuire a regalare una svolta positiva nella giornata di una persona di vostra conoscenza e fate in modo di metterlo in pratica il prima possibile. Potrebbe trattarsi di compiere una telefonata, di preparare qualcosa di buono con le vostre mani o di organizzare una piccola sorpresa. La felicità del destinatario non potrà che essere anche la vostra.

14) Una tazza di tè

thè
Da sorbire da soli in un momento di completa rilassatezza, per affogare nel tè tutti i dispiaceri della giornata, oppure da gustare in compagnia, chiacchierando allegramente, magari accanto a dei biscotti preparati in casa. Non dimenticate della possibilità di preparare una tisana o un infuso a costo zero!

15) Un viaggio da pianificare

Può trattarsi semplicemente di una gita da compiere in uno dei prossimi weekend in compagnia della famiglia o degli amici, magari muovendosi a bordo dei mezzi pubblici ed andando alla scoperta di località vicine al vostro luogo di abitazione, ma che finora avevate ignorato (laghi, musei, parchi...). Il solo pensiero di pianificare un breve spostamento ed il decidere di regalarvi una pausa dalla routine vi aiuterà a sentirvi più sereni ancora prima della partenza.
Marta Albè
Leggi anche:

link di :http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/7671-15-suggerimenti-per-ritrovare-benessere-e-buonumore-da-subito

16/05/12

Cosa è la sclerosi multipla

Cosa è la sclerosi multipla

La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a placche, è una malattia a decorso cronico della sostanza bianca del sistema nervoso centrale. Nella sclerosi multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree (da cui il nome «multipla») del sistema nervoso centrale. 
Queste aree di perdita di mielina (o «demielinizzazione») sono di grandezza variabile e prendono il nome di placche. 
Alla base della SM dunque vi è un processo di demielinizzazione che determina danni o perdita della mielina e la formazione di lesioni (placche) che possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici, da cui deriva il termine «sclerosi». 
Nel mondo, si contano circa 2,5-3 milioni di persone con SM, di cui 400.000 in Europa e circa 64.000 in Italia. 
La distribuzione della malattia non è uniforme: è più diffusa nelle zone lontane dall’Equatore a clima temperato, in particolare Nord Europa, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia del Sud. La prevalenza della malattia al contrario sembra avere una progressiva riduzione con l’avvicinarsi all’Equatore. La SM può esordire a <<ogni età della vita>>, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 (qui si e' modificata e abbassata di molto) e i 40 anni e nelle donne, che risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini. Per frequenza, nel giovane adulto è la seconda malattia neurologica e la prima di tipo infiammatorio cronico. La causa o meglio le cause sono ancora in parte <sconosciute>, tuttavia la ricerca ha fatto grandi passi nel chiarire il modo con cui la malattia agisce, permettendo così di arrivare a una diagnosi e a un trattamento precoce che consentono alle persone con SM di mantenere una buona qualità di vita per molti anni.
****La SM è complessa e imprevedibile***, ma non riduce l’aspettativa di vita, infatti la vita media delle persone ammalate è paragonabile a quella della popolazione generale.dall'inizio: Cosa è la sclerosi multipla La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a placche, è una malattia a decorso cronico della sostanza bianca del sistema nervoso centrale. Nella sclerosi multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree (da cui il nome «multipla») del sistema nervoso centrale. 
Queste aree di perdita di mielina (o «demielinizzazione») sono di grandezza variabile e prendono il nome di placche. Alla base della SM dunque vi è un processo di demielinizzazione che determina danni o perdita della mielina e la formazione di lesioni (placche) che possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici, da cui deriva il termine «sclerosi». Nel mondo, si contano circa 2,5-3 milioni di persone con SM, di cui 400.000 in Europa e circa 64.000 in Italia. La distribuzione della malattia non è uniforme: è più diffusa nelle zone lontane dall’Equatore a clima temperato, in particolare Nord Europa, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia del Sud. 
La prevalenza della malattia al contrario sembra avere una progressiva riduzione con l’avvicinarsi all’Equatore. La SM può esordire a <<ogni età della vita>>, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 (qui si e' modificata e abbassata di molto) e i 40 anni e nelle donne, che risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini. 
Per frequenza, nel giovane adulto è la seconda malattia neurologica e la prima di tipo infiammatorio cronico. 
La causa o meglio le cause sono ancora in parte <sconosciute>, tuttavia la ricerca ha fatto grandi passi nel chiarire il modo con cui la malattia agisce, permettendo così di arrivare a una diagnosi e a un trattamento precoce che consentono alle persone con SM di mantenere una buona qualità di vita per molti anni. 

ripeto:
 ****La SM è complessa e imprevedibile***, ma non riduce l’aspettativa di vita, infatti la vita media delle persone ammalate è paragonabile a quella della popolazione generale.

sclerosi a placche

sclerosi a placche
La sclerosi multipla (SM), chiamata anche sclerosi a placche, sclerosi disseminata o polisclerosi, è una malattia autoimmune cronica demielinizzante, che colpisce il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale).

La grande variabilità dei sintomi che la caratterizzano è conseguenza di un processo di degenerazione della mielina, da cui il termine demielinizzante (o mielinoclastica). La mielina costituisce la guaina che riveste parte del corpo dei neuroni permettendo la trasmissione rapida e integra degli impulsi nervosi. Se in uno stato di normalità le informazioni nelle fibre nervose sono trasmesse a 100 m/s, in un individuo affetto dalla sclerosi multipla la velocità scende gradualmente a 5 m/s. La mielinizzazione degli assoni è un processo che comincia nel quinto mese di vita fetale, ha un picco intorno ai sei-otto mesi di età e si protrae fino ai 2 anni, raramente fino ai 10. Nell'individuo adulto in seguito a distruzione delle guaine mieliniche, non si ha una nuova mielinizzazione.