CONTATORE PERSONE

26/05/12

LA STRADA E' LUNGA...LUNGA ..LUNGA la sclerosi multipla è Una malattia IMPREVEDIBILE ~MULTIFATTORIALE.


























COME AVEVO GIA' detto
la sclerosi multipla è Una malattia IMPREVEDIBILE ~MULTIFATTORIALE.
Ma nn POTRA' MAI TOGLIERTI LA VITA.... PERCHE' <LA VITA È UNA SOLA ED È PREZIOSA...> .. ma
ragazzi non bisogna scerzarci.. e' UNA MALATTIA IMPORTANTE..
CI SONO VARIE COSE DA SEGUIRE..
ANCHE SE ALLE VOLTE NN CI AGGRADANO DOBBIAMO FARLE.
FUNZIONA COSI'..
DALLA PRIMA DIAGNOSI ..CI SI FA SEGUIRE DAL NEUROLOGO...
POI LE VARIE VISITE ..TERAPIE..ESAMI SI FANNO IN OSPEDALE SEMPRE DA SUGGERIMENTO DAL NEUROLOGO..
AD OGGI ...QUALCUNO HA FATTO UNA MEGA SCOPERTA..E COME SAPRETE GIA' IL SUO NOME E' ZAMBONI PAOLO.
LO STESSO PROF..HA SEMPRE DETTO CHE <NON BISOGNA MAI ABBANDONARE LE TERAPIE>
E MI RACCOMANDO RAGAZZI ....PER I PROSSIMI 10/15 ANNI NOI ABBIAMO BISOGNO DEL NEUROLOGO.....
COME AVREMMO BISOGNO DEL FISIOTERAPISTA...DELL'OCULISTA E COSI' A SEGUIRE..
****
AD OGGI ABBIAMO UN NUOVO MEDICO CHE CI POTRA' SEGUIRE NEL NOSTRO CAMMINO...E QUESTO E' IL VASCOLARE..

MA LA STRADA E' LUNGA....
E DOBBIAMO FARE PASSI PICCOLI PICCOLI ..SENZA MAI LASCIARE LA STRADA CHE FINO AD OGGI CI HA ACCOMPAGNATO...

LO SO!! SARA' DIFFICILE FAR CAPIRE AD UN NEUROLOGO SCETTICO O CHE NN VUOL CAPIRE ..CHE LA NUOVA STRADA CI AIUTERA' A MIGLIORARE IL NOSTRO STATO DI SALUTE...!!
MA MOMENTANEAMENTE LA NOSTRA STRADA E' QUELLA DELLA NEUROLOGIA...
E DOBBIAMO FAR CAPIRE ai neurologi CHE NOI ...SI' MIGLIORIAMO IL NS STATO DI SALUTE..MA CHE AVREMMO SEMPRE BISOGNO DEL LORO AIUTO...E CHE <NoN CI POSSONO ABBANDONARE> ..O NON CI POSSIAMO PERMETTERE DI ABBANDONARLI,

PERCHE' METTIAMO IL CASO CHE CI VIENE UNA PARESTESIA ..UN VASCOLARE NON POSTRA' DARCI LE MEDICINE PER DISINFIAMMARE una placca...

ORA FORSE MI SON SPIEGATA..

so che la pta e' la strada giusta...MA LA STRADA E' LUNGA...LUNGA ..LUNGA... e diciamo che dobbiamo stare con 2 piedi in una scarpa...e' brutto da dirsi....MA AAD OGGI CHE ABBIAMO <POCHISSIMI DATI A NOSTRO CARICO E DOBBIAMO ANCORA PAZIENTARE UN PO'>

Andrea Trisciuoglio Cannabis Terapeutica

08/02/2012 - Rai 2 "I fatti vostri" - prof. Pierfrancesco Veroux

Aism dice no alla ricerca del prof. Zamboni - Telestense CHIEDETEVI IL PERCHE'......

27/01/2012 - prof. Paolo Zamboni "Il motore delle vene"

Prof Zamboni CCSVI nella Sclerosi Multipla

Diagnosi CCSVI Sclerosi Multipla

STUDIO MEDICO ALESSANDRO ROSA CCSVI

VOSM 19 5 2012 cagliari 19/5/2012 convegno tutto il discorso del prof ve...

25/05/12

In CASO DI TERREMOTO

In caso di terremoto
          
                        Prima del terremoto



Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.

Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza



Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.

Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto



Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti.

Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso



Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti



A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.

Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza
Durante il terremoto



Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.

Ti può proteggere da eventuali crolli



• Riparati sotto un tavolo.

E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso



• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.

Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire



• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.

Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami



• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.

Potrebbero crollare



• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.

E’ possibile che si verifichino incidenti



Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.

Si possono verificare onde di tsunami



• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.

Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli



• Evita di usare il telefono e l’automobile.

E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi
Dopo il terremoto



• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te.

Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso



Non cercare di muovere persone ferite gravemente.

Potresti aggravare le loro condizioni



• Esci con prudenza indossando le scarpe.

In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci



• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.

Potrebbero caderti addosso

24/05/12

Postura funzionale e dinamica con il metodo Feldenkrais ® (1)


A cura del Dottor Maurizio Cancenda


Riassunto

L'Autore espone nell'articolo il Metodo Feldenkrais® e i princìpi teorici e metodologici che stanno alla base della sua applicazione nell'educazione posturale. Partendo da un approccio sistemico e multidisciplinare, espone la concezione dinamica e biologica della postura di un metodo che si è affermato in tutto il mondo, con notevoli risultati e in numerosi campi di applicazione. La funzionalità della postura viene migliorata attraverso un programma educativo basato sul movimento consapevole, combinando sedute individuali con sedute di gruppo. Al termine dell'articolo è possibile sperimentare una lezione sulla posizione seduta per ottenere grandi risultati in modo facile e piacevole.

Parole chiave: Educazione posturale, Metodo Feldenkrais®, approccio globale e psicomotorio, postura e "attura", automatismi consapevoli, processi di movimento, integrazione funzionale, aspetto biologico, gravità, ambiente, atteggiamento emotivo.

PREMESSE TEORICHE: L'educazione posturale

Lo studio della postura, il modo di organizzare i segmenti del corpo nello spazio e in rapporto alla
gravità e l'ambiente, rappresenta un affascinante settore di ricerca e di collaborazione multidisciplinare.
Le implicazioni biomeccaniche, fisiologiche, psicologiche e anche sociali rendono l'educazione della postura un terreno veramente complesso.
Il modo di atteggiare il corpo presenta infatti problemi "ingegneristici", soprattutto da quando la nostra evoluzione ci ha permesso di "conquistare" la postura eretta e di affrontare la nuova sfida con la gravità.
Ma esistono anche dei problemi biologici, psicologici e sociali della postura legati alla nostra sopravvivenza e al rapporto con l'ambiente e con gli altri.
L'atteggiamento posturale di una persona non è accidentale, ma significante espressivo delle sue motivazioni e della sua maniera di essere.
Educare la postura in modo scientifico significa quindi utilizzare un approccio sistemico e psicomotorio che consideri le interdipendenze tra struttura, personalità e ambiente, integrando la componente biomeccanica con quella neuro-motoria e psicomotoria .

PRESENTAZIONE DELLA TECNICA: Il Metodo Feldenkrais®

Tra le varie scuole che hanno dato spazio all'educazione posturale, una particolarmente sistemica (e che ha affascinato chi scrive) è rappresentata dal Metodo Feldenkrais®.
Metodo FeldenkraisAttraverso la pratica di questo approccio le persone, senza sforzo, si ritrovano con una postura più comoda, più efficiente e più funzionale.
Il Metodo Feldenkrais ® è un sistema educativo che utilizza il movimento equilibrato, la respirazione ed il rilassamento neuro-muscolare per aiutare le persone a conoscere se stesse, a migliorare le proprie funzioni e a raggiungere un equilibrio psicosomatico. Il miglioramento della funzionalità individuale viene sviluppata attraverso l'espansione del patrimonio motorio perfezionando la relazione dinamica all'interno dell'organismo e in rapporto con la gravità e l'ambiente.
Il metodo, utilizzato in tutto il mondo con molteplici campi di applicazione, si è rivelato molto efficace nella rieducazione posturale: il suo approccio permette di cambiare i comportamenti responsabili di tensione o dolore cronico(12).
Il Metodo prende il nome da Moshe Feldenkrais (di seguito Moshe), geniale studioso russo-israeliano appassionato di psicomotricità e rieducazione, che lo mise a punto per riabilitarsi da un incidente al ginocchio e, una volta guarito, pensò di diffondere i suoi benefici in tutto il mondo.
Offre la possibilità di migliorare la propria efficienza e di sviluppare le proprie potenzialità mediante lezioni di gruppo, chiamate processi di "Consapevolezza attraverso il movimento®" (CAM) e lezioni individuali, dette di "Integrazione funzionale®" (IF).
Metodo FeldenkraisLe lezioni di CAM consistono in sequenze motorie gentilmente esplorative, organizzate intorno ad una specifica funzione umana (il camminare, il piegarsi, il protendersi, il sedersi, etc.). Nelle lezioni viene considerato tutto il patrimonio motorio umano, sia nelle fasi dello sviluppo ontogenetico che in quello filogenetico. Nell'esame di ogni funzione sono coinvolti il pensiero, la percezione e l'immaginazione.
L'allievo, guidato dalla voce dell'insegnante, esegue movimenti inusuali in modo lento e rilassante, ascoltando le sensazioni che li accompagnano. Come fanno i bambini quando imparano a muoversi, si esplorano le molteplici possibilità, si modificano gli schemi abituali e si ritrova l'intima saggezza del corpo.
Nelle Integrazioni funzionali l'insegnante presta la sensibilità delle proprie mani e la propria consapevolezza motoria per aiutare la persona ad ampliare e riorganizzare quei movimenti e quelle posture abituali non funzionali. Le mani guidano un dialogo di tipo non verbale.
Metodo FeldenkraisSi creano delle condizioni ambientali favorevoli, affinché il soggetto abbia la possibilità di effettuare appropriate esperienze di apprendimento .

La concezione globale, dinamica e biologica della postura nel Metodo Feldenkrais®.

L'idea di Moshe è che la configurazione fisica delle nostre articolazioni, gli atteggiamenti posturali, il nostro modo di agire con il suolo e con la gravità, in breve, i nostri abituali schemi neuro motori, sono fusi con le nostre abitudini emotive e mentali. Atteggiamento corporeo e movimento, emozione e pensiero sono solo aspetti e funzioni diverse di una stessa realtà, cosicché l'evocazione di uno degli elementi richiama e riattiva immediatamente tutti quelli che fanno parte della stessa costellazione.

Postura funzionale e dinamica con il metodo Feldenkrais®(2)



A cura del Dottor Maurizio Cancenda

La postura corretta non significa molto se non si tiene conto dello stato di maturità, della situazione, delle risorse emotive e delle condizioni fisiche dell'individuo . Essa è legata alla crescita emotiva e all'apprendimento e non la si acquisisce con il semplice esercizio meccanico basato sullo sforzo.
L'apprendimento consiste nel riconoscere nella situazione totale (ambiente, mente e corpo) una relazione.
Esplorando le possibilità di muoversi ed agire che ha il nostro corpo, nel numero enorme di contrazioni muscolari possibili, si impara lentamente a riconoscere e a sentire le posizioni che hanno un rapporto con il mondo esterno di cui il nostro corpo fa parte.
Per tali motivi "è sbagliato dire ad un bambino di stare seduto diritto, se non lo fa da solo è perché è già stato fatto deviare da uno sviluppo appropriato; allora bisogna fare qualcosa perché si senta bene soltanto nella postura giusta. Il pungolare o punire possono soltanto alterare o deformare lo schema emotivo, forzando il bambino a nascondere il sintomo che è la causa dei suoi problemi .
Com'e noto la postura è in gran parte regolata dal sistema extrapiramidale, quindi da un "programma automatico".
I muscoli volontari rispondenti alla nostra intenzione reagiranno allo stesso tempo anche agli ordini delle altre parti inconsce del sistema nervoso. In condizioni normali agisce il controllo automatico, sebbene il controllo volontario possa giungere in ogni momento desiderato. Quando è necessaria un'azione il più veloce possibile, come quando c'è il pericolo di cadere o un'improvvisa minaccia alla sopravvivenza, allora il sistema automatico farà tutto il lavoro prima che abbiamo il tempo di capire che cosa stia accadendo.
In questo contesto emerge un altro aspetto considerato da Moshe: l'aspetto biologico della postura intesa come modalità di sopravvivenza.
Finché consideriamo la posizione eretta e seduta come posizioni statiche è difficile descriverle in modo che possano essere migliorate. Dobbiamo inserire la descrizione all'interno di un contesto dinamico. Da un punto di vista dinamico ogni posizione stabile fa parte di una serie di posizioni che costituiscono un movimento.
Secondo Moshe Feldenkrais la postura umana deve soddisfare due necessità biologiche ugualmente importanti: la stabilità (il sentirsi protetti e sicuri) e la mobilità (la capacità di far fronte a situazioni nuove e impreviste).
Essa si riferisce comunque all'azione e non al mantenimento di una posizione statica. Dato che implica il "mettere in atto", Moshe preferisce usare il termine di "attura" e nell'osservarla non prescinde dal contesto dell'azione.

Uscire dall'ottica della correzione: non esiste una postura ideale

Nel Metodo Feldenkrais® non esiste una postura ideale, esiste una postura personale.
Durante le lezioni l'insegnante non dimostra i movimenti da svolgere o le posizioni da assumere e l'allievo non cerca di uniformarsi a un modello ideale.
Ogni persona viene guidata verbalmente a trovare i movimenti più adatti alla sua organizzazione.postura Il sistema di apprendimento è maggiormente basato sulla consapevolezza dei propri schemi, sulla sperimentazione di percorsi alternativi e sull'applicazione di continui aggiustamenti. Sarà la parte più antica del sistema nervoso a decidere le modifiche possibili in base agli stimoli ricevuti.
Nella maggior parte dei casi la persona all'inizio non sa e non sente che la sua postura è inefficiente o impropria, a meno qualcuno non glielo faccia osservare dall'esterno o non avverta dei dolori osteo-articolari o muscolari. Per tale motivo migliorare una postura "scorretta" è un'impresa impossibile se non si rende la persona consapevole e le si fa sentire che sono possibili altri modi di stare in piedi e di muoversi. E che questi modi possono essere più gradevoli, più facili e persino più estetici per lei.

La postura comoda e gli automatismi consapevoli

Gli elementi che permettono di definire una postura "efficiente" sono secondo l'approccio Feldenkrais:
• l'assenza di sforzo;
• l'assenza di resistenza;
• la presenza della reversibilità;
• una respirazione libera.
"Se dovessimo aumentare il grado di consapevolezza dello sforzo muscolare quando i muscoli stanno lavorando per azione volontaria, potremmo riconoscere gli sforzi muscolari che, a causa dell'abitudine, sono normalmente nascosti alla nostra mente conscia.
Se potessimo liberarci da tali sforzi superflui riconosceremmo con maggiore chiarezza la posizione stabile ideale. Allora saremmo ritornati allo stadio in cui tutto lo sforzo muscolare conscio per mantenere l'equilibrio scompare, poiché questo equilibrio è mantenuto unicamente dalle parti più vecchie del nostro sistema nervoso, che troverà la migliore posizione possibile compatibile con la ereditata struttura fisica dell'individuo.
Una buona posizione eretta è quella in cui un minimo sforzo muscolare muoverà il corpo con uguale facilità in ogni direzione desiderata.
Nella posizione eretta non ci deve essere alcuno sforzo muscolare derivante dal controllo volontario, senza importanza se questo sforzo è conosciuto e deliberato o nascosto alla coscienza dall'abitudine".
Le parole di Moshe sottolineano la sua concezione "comoda" della postura, molto lontana da quella statica dello "stare diritti" attraverso lo sforzo e la volontà

Postura funzionale e dinamica con il metodo Feldenkrais®( 3)


Postura funzionale e dinamica con il metodo Feldenkrais®

A cura del Dottor Maurizio Cancenda

La postura corretta nel Metodo Feldenkrais® è quella che permette alla persona di rapportarsi con la gravità senza sforzo, sfruttando l'allineamento delle articolazioni nella catena articolare degli arti inferiori, del bacino, della colonna e del capo, con gli arti superiori liberi e una massima disponibilità al movimento.
Quando si raggiunge questa organizzazione, anche il respiro diventa più ampio. Tale postura è il risultato di un apprendimento che permette alla parte più antica del sistema nervoso di riappropriarsi del suo ruolo posturale senza tensioni parassitarie.
Quando esiste una resistenza esterna la sensazione di sforzo è massima e il rendimento è minimo. La sensazione di resistenza in una postura inefficiente è dovuta al fatto che ai muscoli involontari scheletrici arrivano impulsi conflittuali ed esistono tensioni parassitarie e superflue.
"Nella «attura» corretta, quale che sia il movimento in questione (alzarsi, sedersi, spingere o tirare) la forza viene trasmessa dal bacino alla testa, attraverso la spina dorsale. Le contrazioni lungo la spina dorsale sono solo sinergiche (sufficienti solo a mantenere la colonna nella posizione adeguata per trasmettere la forza); non vi è contrazione volontaria dei muscoli del collo, salvo nel caso in cui appunto questo sia l'obiettivo dell'azione. La sensazione di resistenza
nasce quando le membra, il torace, le spalle o un'altra parte del corpo sono costretti a fare il lavoro dei muscoli pelvici e addominali".
Un'altra caratteristica fondamentale nella postura corretta derivante da un atto volontario è rappresentata dalla reversibilità. Se l'atto è corretto, si può in qualsiasi momento interromperlo, abbandonarlo del tutto o invertirne l'esecuzione, senza dover mutare l'atteggiamento e senza sforzo alcuno.
Anche trattenere il respiro è il segno più evidente di una postura o attura impropria. Moshe fa osservare che anche le fibre del sistema nervoso autonomo (o vegetativo) innervano quasi tutti i muscoli così che i visceri influiscono sulla configurazione del corpo, e ne subiscono l'influenza.
Veniamo adesso ad un punto di capitale importanza nella comprensione della postura (o "attura") nell'approccio Feldenkrais: quella dell'automatismo consapevole.
"Se nella stazione eretta eliminiamo tutte le contrazioni dovute ad impulsi delle aree corticali (a prescindere dalla presenza o meno della consapevolezza) il corpo sarà mantenuto tonicamente dalle parti più antiche del nostro sistema nervoso. Via via che il soggetto prende coscienza e corregge lo stato dei muscoli volontari e delle articolazioni, acquista la capacità di non compiere quei particolari atti di cui in passato non aveva coscienza; ebbene egli potrà constatare che di pari passo il corpo si allunga, sta maggiormente eretto, mentre articolazioni, spina dorsale e testa tendono verso la configurazione ideale. Ci si sente più leggeri, sembra quasi di camminare sull'aria.
Per ottenere la postura eretta ideale non si deve fare qualcosa di particolare, ma si deve, letteralmente non fare niente, cioè eliminare tutti gli atti di origine volontaria dovute a motivazioni diverse da quelle di stare eretti, ormai divenute automatiche e parte integrante della postura personale dello stare eretti".

Migliorare la postura seduta: una breve esperienza pratica

Un esempio di quanto sia importante una buona postura, è dato dalla posizione seduta.
Postura sedutaAlcune persone devono lavorare per tante ore in tale posizione e spesso, alla fine della giornata, hanno dolori alla schiena, alle spalle e al collo
La posizione seduta non è l'ideale per la nostra colonna: sia per l'immobilità che comporta, sia per la perdita delle sue curve naturali, sia perché il carico sui dischi intervertebrali (gliammortizzatori delle vertebre) è addirittura del 40% superiore rispetto al carico stando in piedi
Utilizzare una sedia comoda ed ergonomica può aiutare, ma non è sufficiente. È più importante trovare la postura più funzionale per noi, in modo da stare seduti in equilibrio sullo scheletro, riducendo al massimo l'impegno muscolare e la fatica. Nella prossima sequenza di movimento verificheremo come questo sia possibile, sfruttando l'intelligenza del nostro sistema nervoso e la sua capacità di aggiustamento

Postura funzionale e dinamica con il metodo Feldenkrais® (4)


 

A cura del Dottor Maurizio Cancenda

Stare seduti in posizione comoda

Per questa lezione avrete bisogno di uno sgabello o di una sedia con il sedile abbastanza rigido, in modo da non sprofondare con il sedere. Mettete anche un tappetino e un cuscinetto per la testa davanti alla sedia, in modo da potervi distendere nelle pause.
postura sedutaSe potete, togliete gli occhiali o le lenti a contatto prima di iniziare.
Sedetevi sul bordo anteriore del sedile, con le due piante dei piedi appoggiate comodamente a terra. State seduti in modo naturale, senza forzarvi a stare diritti.
Disegnate nella mente il profilo della vostra schiena, dal sedere fino alla testa, come se doveste tracciarlo su un foglio di carta. Come sono le curve nella parte bassa, la zona lombare, e nella parte alta, la regione toracica? Come sono orientate le spalle? Qual è la posizione della testa rispetto al busto? La sentite in asse o più avanti? Ricordate il disegno della vostra postura per un confronto che faremo più tardi.
Distendetevi sulla schiena, con le gambe piegate e i polpacci appoggiati sopra il sedile. Come abbiamo visto, questa è un'ottima posizione per riposare la colonna: il carico sui dischi intervertebrali è minimo.
postura sedutaè molto utile anche per la circolazione delle gambe.
In questa posizione fate muovere il bacino, lasciando l'osso sacro appoggiato a terra, in modo che la zona lombare si inarchi e si appiattisca.
Quando la lombare si inarca e si allontana dal pavimento, il peso va più nella parte bassa dell'osso sacro, verso il coccige. Quando la zona lombare si appiattisce e aumenta il contatto con il suolo, il peso va verso la parte alta del bacino. Muovetevi in modo leggero e piacevole. Permette al movimento del bacino di propagarsi lungo la colonna. Poi lasciate andare e riposate. Ritornate come prima, in posizione seduta sul bordo anteriore del sedile e con le piante dei piedi a terra.
Muovete delicatamente il bacino in modo da portare il peso, alternativamente, sul davanti e sul retro degli ischi. Quando portate il peso sul davanti la schiena si inarca, quando portate il peso indietro la schiena si ingobbisce. Fate movimenti lievi e piacevoli. Quando il peso va avanti, permettete al torace di aprirsi e allo sguardo di andare verso il cielo, quando il peso va indietro, lasciate cadere le spalle e guardate in basso. Ripetete un po' di volte questa coordinazione e poi riposate sulla schiena con i polpacci appoggiati al sedile.
postura sedutaRitornate seduti sul bordo anteriore del sedile e riprendete il movimento di spostare il peso sul davanti e sul retro degli ischi. Quando portate il peso sul davanti la schiena si inarca, quando portate il peso indietro la schiena si ingobbisce. Questa volta, però, invertite la direzione dello sguardo. Quando il peso va avanti e inarcate la schiena guardate verso il basso, quando il peso va indietro e la schiena si arrotonda, guardate verso l'alto. Il movimento è lo stesso di prima, cambia solo la coordinazione degli occhi che è diventata non abituale. Come abbiamo visto, le coordinazioni inusuali rappresentano un ottimo stimolo per il nostro sistema nervoso. Ricordate che non è necessario fare movimenti grandi.
Quando avete bisogno, distendetevi sulla schiena e riposate. Ascoltate il vostro respiro.
postura sedutaRitornate, per un'ultima volta, seduti sul bordo anteriore del sedile, con le due piante dei piedi appoggiate comodamente a terra. Mantenete una postura naturale, senza forzarvi a stare diritti. Verificate l'impegno per mantenere la posizione seduta. È cambiato qualcosa rispetto all'inizio del processo? Riuscireste a stare così più a lungo? Qual è l'espansione del vostro respiro?
Risentite l'appoggio sulle due ossa del sedere, i due ischi. Il peso è più centrale?
Disegnate, mentalmente, il profilo della vostra schiena, dal sedere fino alla testa: è lo stesso di prima? Come sono le curve? Qual è la posizione della testa rispetto al busto? La sentite più in asse?