CONTATORE PERSONE

10/06/12

DA MS FOCUS - C.I.S.













LA MALATTIA DI DEVIC


I disturbi della coordinazione dei movimenti


 
La presenza di placche demielinizzanti a livello del cervelletto e
lungo le fibre che da esso si dipartono si esprime in un
correlato sintomatologico vario e complesso.

Il ruolo del cervelletto riguarda in primo luogo il controllo di compiti
motori rapidi come correre, scrivere al pc, suonare il piano e parlare.
Il cervelletto, inoltre, è in grado di pianificare con una
frazione di secondo in anticipo, il movimento successivo all'interno di
una sequenza, quando ancora il movimento è in fase di esecuzione,
garantendo così una regolare progressione dal primo al secondo. E'
facile comprendere allora come una perdita della funzionalità del
cervelletto sia causa di un'importante incoordinazione del movimento
che si esprime con sintomi quali: atassia, tremore intenzionale,
nistagmo cerebellare, disartria.



Atassia

I pazienti afflitti da atassia, alla deambulazione, barcollano a destra e a
sinistra, con difficoltà nel fermarsi e nel cambiare direzione.
L'instabilità è tale che il soggetto assume una andatura oscillante,
parendo quasi “ubriaco” e con la tendenza a deviare verso il lato della
lesione.



Tremore intenzionale

Quando il soggetto  cerca di eseguire un movimento intenzionale , al movimento si
accompagnano delle oscillazioni, per cui quando l'arto si avvicina
all'oggetto/ bersaglio, esso va oltre la mira e oscilla a destra e a
sinistra ripetutamente prima di raggiungere l'oggetto. Ciò dipende
dalla incapacità del cervelletto di smorzare il movimento. Quando
cerchiamo di raggiungere un oggetto, infatti, come un bicchiere a
tavola, o l'interruttore della luce, il movimento non sarà più
istantaneo, quasi meccanico, ma titubante e più lento.



Nistagmo cerebellare

Per nistagmo si intende un tremore o oscillazione dei bulbi oculari che
si accompagna solitamente quando il paziente tenta di fissare un
oggetto posto lateralmente a sé. La fissazione laterale non è
ferma, ma instabile associata a movimenti rapidi dei bulbi. Il
nistagmo può essere associato a perdita dell'equilibrio e a
nausea e vomito.



Disartria

Il danno cerebellare può determinare una alterazione della articolazione della parola. 
La parola dipende da un rapida ed ordinata successione dei movimenti da
parte dei muscoli della laringe, della bocca e dell'apparato
respiratorio. Una mancata coordinazione di questi muscoli e il non
riuscire a prevedere sia l'intensità che la durata dei suoni provocano
un disturbo quale la disartria. Alterazioni della parola si possono
esprimere in diverse forme: necessità a scandire le parole, cambiamento
nella pronuncia, difficoltà a pronunciare determinate lettere, voce
nasale, balbuzia, fino anche a perdita della parola nei casi più gravi.

R.I. Che cos'è la Radiologia Interventistica

La   Radiologia Interventistica (R.I.) è una branca ultra-specialistica
della Radiologia che comprende tutte quelle procedure terapeutiche
eseguite per via percutanea, cioè senza bisogno di "scopertura"
chirurgica dei distretti corporei su cui si opera, procedure
realizzate grazie all'impiego di tecniche e apparecchiature
radiologiche, mediante l'utilizzo di un apposito strumentario
rappresentato da aghi, guide, cateteri ed altri dispositivi.


Questi interventi vengono effettuati all'interno del corpo umano, a seconda
della procedura, con la guida della Radioscopia, dell'Ecografia,
della Tomografia Computerizzata, a volte anche associate tra loro. Le
procedure di Radiologia Interventistica si vanno sempre più diffondendo
ed affermando nella pratica clinica in alternativa alle tecniche
terapeutiche chirurgiche in vari campi e in varie situazioni cliniche;
trovano applicazione su quasi tutti i distretti corporei, nei vari
organi ed apparati; vengono distinte procedure di Radiologia
Interventistica Vascolare ed Extravascolare.* Angiografia:   Esame
radiologico delle arterie o delle vene, che attraverso l'impiego di
raggi x visualizza eventuali alterazioni determinate da stenosi o
occlusione. Vengono utilizzati cateteri endovasali e mezzo di contrasto
iodato per rendere l'arteria o la vena visibile.


*Angioplastica (PTA)  Dilata, rendendo pervi, vasi sanguigni stenosati o occlusi, inserendo dei  piccoli palloncino espandibili impiegati nel trattamento delle
patologie vascolari periferiche, renali e del distretto carotideo
etc.(
http://www.stenosicarotide.it/)
*Drenaggio biliare o stenting   Utilizza
delle protesi (stent, piccoli drenaggi) per ricanalizzare dotti
occlusi, permettendo il drenaggio della bile dal fegato.
*
Catetere venoso centrale   Introduzione
di un tubo-catetere percutaneo in un vaso venoso centrale (v. cava,
v. giugulare, etc) permettendo la somministrazione di farmaci o la
nutrizione parenterale.

* Chemioembolizzazione  
Somministrazione locoregionale di agenti chemioterapici selettivamente
nel distretto tumorale. Attualmente trova largo impiego nel
trattamento nei tumori del fegato o nelle neoplasie del sistema
neuroendocrino.

* Embolizzazione   Diretta
introduzione di agenti aggreganti (spirali, particelle o colle) in
un vaso ematico (trattamento delle emorragie, piccoli aneurismi dei
fibroma uterini.

* Cateterizzazione delle tube di Falloppio   Utilizza cateteri per riaprire le tube di Falloppio evitando la chirurgia (trattamento dell'infertilità).
* Manutenzione dei shunt A-V nel pz emodializzato   Utilizzo combinata di angioplastica e di trombolisi per riaprire un shunt A-V chirurgico, che permette la dialisi.
* Agobiopsia   Esami istologici delle neoplasie di mammella, polmone, e altre. Valida alternative alla biopsia chirurgica.
* Termoablazione con Radiofrequenza (RF)   Utilizzo delle onde energetiche di radiofrequenza (RF) per "bruciare" e distruggere neoplasie maligne.
*
Stent     Piccolo
tubo flessibile, costruito in plastica o metallo a maglie strette
utilizzato per il trattamento di diversi patologie (riapertura di
vasi sanguigni, o per tenere aperto vie che sono stati ostruite da
neoplasie o altro.

*Stent
link     Piccolo
tubo flessibile, costruito in plastica o metallo a maglie strette
utilizzato per il trattamento di diversi patologie (riapertura di
vasi sanguigni, o per tenere aperto vie che sono stati ostruite da
neoplasie o altro.

* Endoprotesi   Rinforza
e stabilizza un segmento vasale (aorta addominale) patologicamente
dilatato (aneurisma), introducendo attraverso un vaso periferico una
protesi con scheletro in accaio o altro e ricoperta con materiale
sintetico bio-compatibile.

*
Trombolisi   Scioglie coaguli intravasali attraverso la iniezione di farmaci trobolitici nella sede trombotica.
*
TIPS (transjugular intrahepatic portosystemic shunt)   Una
procedura salvavita nel paziente affetto da ipertensione portale
(cirrosi epatica) che diminuisce la pressione portale evitando
sanguinamenti da varici esofagee (pazienti in lista d'attesa di
trapianto di fegato).


*Uterine artery embolization  link Procedura di embolizzazione dell'arteria uterina per fermare un'eventuale   emorragia post-partum e evitando un possibile isterectomia. La stessa
procedura è utilizzata nel trattamento del fibroma uterino.
link  **  http://www.radiointerventistica.org/org/modules/xtrconsiglio/pazienti.php

I disturbi cognitivi

Disturbi della SM
Disturbi cognitivi - L'estrema variabilità delle manifestazioni cliniche della sclerosi
multipla, comprende anche i problemi di carattere cognitivo,
altrettanto variabili da paziente a paziente.

ESSI
 
si esprimono nell'ulteriore decorso clinico della malattia nel 40% dei
casi. Raramente compaiono all'esordio di malattia. Generalmente si
manifestano, invece, in modo graduale , anche dopo anni dall'esordio e
per molti pazienti in forma lieve. Solo nel 5-10% dei casi i deficit
cognitivi sono tali da compromettere le attività di vita quotidiana,
sociali e lavorative.


La funzione cognitiva più frequentemente colpita nella SM è la memoria.

Altri disturbi sono un'alterazione della concettualizzazione astratta ,
delle abilità visivo- spaziali, della capacità di memorizzare i
concetti, disturbi dell'attenzione e della concentrazione, soprattutto
nella capacità di rivolgere l'attenzione a più operazioni distinte.

Un problema cognitivo particolarmente fastidioso è la difficoltà a
trovare le parole giuste, l'avere spesso la sensazione di “ avere la
parola sulla punta della lingua”.

Viene rallentata la capacità di giudizio: decisioni che precedentemente parevano semplici, ora diventano difficili.

Alterata è anche la capacità di ragionamento, in particolare di fronte ad operazioni mentali complesse.

Terapisti professionali, neuropsicologi e patologi della parola o del
linguaggio, sono in grado sulla base di specifici test di analizzare i
deficit e le capacità cognitive del singolo paziente.

Quando i disturbi cognitivi diventano di difficile gestione per il malato,
l'appoggio ad una persona specializzata può essere indispensabile, allo
scopo di convivere meglio anche con questo aspetto della malattia.

La Sindrome Clinicamente Isolata

 
Per  Sindrome Clinicamente Isolata  si intende la comparsa di un episodio neurologico che duri almeno 24 ore e che sia compatibile con una malattia demielinizzante del sistema nervoso centrale. Le sedi interessate dal processo demielinizzante possono essere diverse: NERVO OTTICOhttp://www.medicitalia.it/dizionario-medico/nervo%20ottico" title="glossario: nervo ottico (neurite ottica), emisferi cerebrali (sindrome emisferica), troncoencefalo/cervelletto (sindrome troncoencefalica acuta), il midollo spinale (mielite). Se la sede interessata è una sola si parla di CIS monofocale, mentre se vi è l'interessamento di più sedi contemporaneamente si parlerà di CIS multifocale.

Quali sono i Segni e i Sintomi ?

Neurite Ottica: sintomo dominante è la riduzione subacuta dell’acuità visiva, accompagnata da dolore all’occhio che si aggrava con il movimento del bulbo oculare.
Sindrome emisferica: i sintomi sono rappresentati da disturbi motori e sentivi interessanti un emisoma, più raramente disturbi del linguaggio (afasia), disturbi psichiatrici.
Sindrome Tronco-encefalica acuta: si manifesta con disturbi imputabili ad un coinvolgimento delle strutture del troncoencefalo (disturbi di sensibilità al volto, vertigini, disturbi dell’udito, disfagia, diplopia) o del cervello (disturbi di coordinazione motoria degli arti, disturbi equilibrio, tremore, atassia).
Mielite: l’interessamento del midollo spinale determina debolezza agli arti, disturbi sensitivi, disfunzioni sfinteriche e vescicali, dolori alla schiena e dolori radicolari.

Come si fa la Diagnosi?

La diagnosi di CIS viene posta sottoponendo il paziente a Risonanza Magnetica dell’encefalo con mezzo di contrasto che permetterà di evidenziare, la sede della lesione demielinizzante, l’eventuale presenza di altre aree interessate e l’ eventuale captazione di mezzo di contrasto che indicherà come la lesioni sia in fase attiva per la presenza di alterazione della barriera ematoencefalica. Il secondo esame fondamentale è quello del liquido cefalo-rachidiano, prelevato attraverso la puntura lombare, la cui analisi chimico-fisica e infettivologica permetterà di escludere altre cause del processo demielinizzante tra cui quelle infettive e di ricercare le cosidette bande oligoclonali costituite da anticorpi appartenenti alla classe delle immunoglobuline G. Sarà, inoltre, utile eseguire i Potenziali evocati visivi (PEV), somatosensoriali (PESS), acustici (PEA) e i potenziali evocati motori (PEM). I potenziali evocati permetteranno di studiare le risposte del Sistema Nervoso Centrale ad uno stimolo sensoriale e analizzare l’integrità delle vie nervose che dalla periferia portano le informazioni verso il cervello, permettendo di evidenziare zone danneggiate del sistema nervoso centrale non evidenti con l’esame di Risonanza Magnetica.

Avere una diagnosi di CIS equivale ad avere una Sclerosi Multipla?

Non tutti i soggetti con una CIS svilupperanno necessariamente una Sclerosi Multipla. Tale rischio è maggiore se la Sindrome Clinicamente Isolata si presenta come multis intomatica, se sono presenti più di un’area di lesione alla Risonanza Magnetica e le bande oligoclonali nel liquido cefalo-rachidiano.

SM- LA STORIA INIZIA COSI'


LA STORIA INIZIA COSI'


IN PRINCIPIO LA SCLEROSI MULTIPLA ERA SOLAMENTE UNA MALATTIA NEUROLOGICA.


La sclerosi multipla (SM) è sempre stata una delle più comuni malattie che
colpiscono il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), ed
è una patologia infiammatoria demielinizzante. La mielina è una
sostanza composta da acidi grassi che riveste i nervi, similmente a
quanto avviene nel rivestimento dei fili elettrici, e questa sostanza
consente la trasmissione rapida e coordinata degli impulsi. Sono la
velocità e l'efficienza con le quali questi impulsi nervosi sono
condotti che consentono l'esecuzione di movimenti armonici, rapidi e
coordinati con poco sforzo conscio.


**************


DIVERSI    ANNI FA, IL PROFESSOR ZAMBONI PAOLO, ESAMINANDO A FONDO SUA MOGLIE
anche lei con SM, E' VENUTO A CONOSCENZA DI UNA MALFORMAZIONI ALLE vene
rappresentata da restringimenti multipli alle principali vene:


giugulari interne,


vertebrali,


lombari,


azygos,


emiazygos ,


iliache


che portano il sangue dal cervello verso il cuore.


QUESTA PATOLOGIA E' STATA DENOMINATA CCSVI - e in breve e consiste in una malattia emodinamica in cui le vene cervicali e  toraciche rimuovono poco efficacemente il sangue dal cervello e in generale dal sistema nervoso centrale (SNC).


Queste malformazioni congenite assumono la forma di:


Annulus o tessuto fibrotico


Stenosi presenza di significative stenosi circolari della parete venosa;


Setti endoluminali e ostruzioni membranose


valvole anomale e/o invertite: valvole anomale che danno origine a significativi ostacoli del flusso;


Ipoplasia: lunghi segmenti venosi sottosviluppati e di calibro insignificante;


Torsione: presenza di severe stenosi in conseguenza di un segmento venoso attorcigliato attorno se stesso;


Ostruzioni membranose: presenza di una membrana anomala che occlude quasi completamente una vena;


Agenesia: completa assenza anatomica di una vena.



Lo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante l’apertura
di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene ostruite
riducendo la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione
intracranica e tuttavia, nonostante questo meccanismo compensatorio, il
tempo di deflusso del sangue in un paziente affetto da CCSVI resta
maggiore rispetto al normale e INFLUISCE sul sistema nervoso centrale
delle persone malate di patologie neurologiche nonche' anche la sclerosi
multipla,
(ci chiediamo....se vi e' un problema operabile
in day hospital con trattamento tramite la pta (angioplastica
dilatativa), che consiste in un intervento nel praticare una puntura
endovenosa attraverso la quale viene fatto navigare un catetere guidato
da un radiologo (perche' non darci la possibilita' di migliorare la
nostra qualita' della vita?). Quando si raggiungono le vene bloccate
queste vengono dilatate gonfiando un palloncino posto sul cateterino.
L'intervento si svolge nel territorio delle vene anziché in quello delle
arterie come normalmente avviene per le tradizionali angioplastiche.
Sotto controllo angiografico standard, i radiologi interventisti
rimuovono il blocco delle vene tramite un palloncino.



non c'e' un diritto che ci tutela ?


Articolo 32


La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti
imposti dal rispetto della persona umana.


< E LA LEGGE NON PUO' NON RISPETTARE LA MANCATA CURA DI UNA PERSONA CON UN SERIO PROBLEMA CIRCOLATORIO.>

La CCSVI ..le informazioni


L'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è una malattia emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche  rimuovono poco efficacemente il sangue dal cervello e in generale dal http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_nervoso_centrale(SNC).
La CCSVI è caratterizzata dalla presenza di restringimenti multipli e malformazioni delle principali vene che portano il sangue dal cervello verso il cuore. Le vene interessate sono:
  • http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Vena_giugulare_interna" title="Vena giugulare interna,
  • vertebrali,
  • http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Plesso_lombare" title="Plesso lombare,
  • http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Vena_azygos" title="Vena azygos,
  • http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Vena_emiazygos" title="Vena emiazygos ,
  • iliache.
 Queste malformazioni congenite assumono la forma di:
  • Annulus o tessuto fibrotico
  • Stenosi circolari della parete venosa;
  • Setti endoluminali e ostruzioni membranose: presenza di ostacoli che occludono quasi completamente una vena;
  • Valvole anomale e/o invertite che danno origine a significativi ostacoli del flusso;
  • Ipoplasia: lunghi segmenti venosi sottosviluppati e di calibro insignificante;
  • Torsione: presenza di severe stenosi in conseguenza di un segmento venoso attorcigliato attorno se stesso;
  • Agenesia: completa assenza anatomica di una vena. 
Le malformazioni, come si vede chiaramente in figura,  riguardano specialmente le vene giugulari interne (IJVs) che corrono lungo il collo e la vena Azygos (AZY) che scorre all’interno del torace e che finora è stata poco studiata.
L'organismo sopperisce allo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante l’apertura di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene ostruite  riducendo  la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione intracranica. Tuttavia, nonostante questo meccanismo compensatorio,  il tempo di deflusso del sangue in un paziente affetto da CCSVI resta maggiore rispetto al normale. L’insufficienza del drenaggio venoso è una caratteristica della CCSVI ed è misurabile attraverso studi di perfusione.
Il circolo del sangue all’interno del nostro corpo varia a seconda delle posizioni assunte, dall’attività svolta e dal tipo di respirazione adottata. In condizioni normali, in assenza di CCSVI,  la posizione supina favorisce il flusso venoso cerebrale attraverso le vene giugulari interne (IJV); al contrario, in posizione eretta o ortostatica, il sangue viene ridiretto attraverso le vene vertebrali (VV), e la vena azygos (AZY), che diventano le principali vie di deflusso in questa posizione.
La CCSVI è stata descritta dal professor http://web.unife.it/sezione/chirurgia_generale/zamboni.htmdirettore del http://www.unife.it/centri/centro/malattie-vascolari.

Le conseguenze della CCSVI e i vari sintomi


La stasi venosa, e quindi anche la  CCSVI, come avviene in altre parti del corpo umano, può causare un lento deflusso del sangue.



  I sintomi della CCSVI sono prevalentemente:



  • Affaticamento in aumento progressivo nella giornata;  

  • Mal di testa, che peggiora in posizione supina;

  • Riduzione di grado variabile del controllo sfinterico;

  • Riduzione delle funzioni motorie e sensoriali;

  • Riduzione della acutezza visiva;

  • Problemi e vuoti di memoria o TGA

  • Difficoltà di deglutizione;

  • Difficoltà di linguaggio;

  • Impedimento delle funzioni sessuali;

  • Pallore nel viso;

  • Riduzione della memoria di lavoro;

  • Disturbi del sonno.


L'allungamento dei tempo di drenaggio del sangue dal SNC possono provocare:


  •  ipossia,

  •  ritardi di perfusione,  

  •  riduzione del drenaggio dei cataboliti,

  •  un aumento della pressione transmurale

  •  intensa attivazione infiammatoria delle piccole vene e dei tessuti più vicini.
Così come
il cattivo funzionamento del sistema venoso degli arti inferiori
provoca delle sclerosi sottocutanee, le stasi dei piccoli vasi venosi
cerebrali e toracici potrebbero essere la causa iniziale delle placche
sclerotiche, tipiche della sclerosi multipla. A confermare la teoria
concorre la presenza, anomala di depositi di ferro intorno alle vene
cerebrali e a livello encefalico e spinale.

27/5/11 - Il Resto Del Carlino - Ferrara - Metodo Zamboni, l'associazione Ccsvi - Sm Onlus contro il ministro Fazio

Il Resto Del Carlino - Ferrara - Metodo Zamboni, l'associazione Ccsvi - Sm Onlus contro il ministro Fazio

Ferrara, 27 maggio 2011 - L’associazione Ccsvi-SM Onlus attacca il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per la sua posizione riguardo l'ipotesi di correlazione tra la Ccsvi (Insufficienza cerebrospinale venosa cronica) e la sclerosi multipla, studiata da Paolo Zamboni dell’Universita’ di Ferrara.
"Il ministro - afferma Gisella Pandolfo, presidente dell’associazione - ha candidamente confessato di aver definito le linee d’azione per lo studio diagnostico Aism-Fism assieme a Mario Alberto Battaglia, presidente Fism, e al Consiglio Superiore di Sanita’, affermando poi di ‘sperare di aver trovato la soluzione giusta’ alla questione tra Ccsvi e Sclerosi multipla".
"Questo significa - spiega Pandolfo - che un ministro che sovrintende alla salute, e il massimo organo di garanzia sulla salute dei cittadini, il CSs, hanno delineato lo studio non con Zamboni, ricercatore universitario che opera solo nel pubblico, ma lo hanno deciso con un organismo privato, l’Aism/Fism, che finanzia con soldi privati una sperimentazione negli ospedali pubblici decidendone tutte le modalità. Una cosa inaudita".

teriflunomide

Teriflunomide

From Wikipedia, the free encyclopedia
Jump to: navigation, search
Teriflunomide
Systematic (IUPAC) name
(2Z)-2-cyano-3-hydroxy-N-[4-(trifluoromethyl)phenyl]but-2-enamide
Clinical data
Pregnancy cat. Not yet classified
Legal status Investigational
Routes Oral
Pharmacokinetic data
Protein binding >99.3%
Half-life 2 weeks
Excretion Biliary/fecal, renal
Identifiers
CAS number 163451-81-8 
ATC code None
PubChem CID 5479847
ChemSpider 16737143 Yes
UNII 1C058IKG3B Yes
ChEMBL CHEMBL973 Yes
Chemical data
Formula C12H9F3N2O2 
Mol. mass 270.207 g/mol
SMILES eMolecules & PubChem
  (what is this?)  (verify)
Teriflunomide (also known as A77 1726) is the active metabolite of leflunomide.[1] Teriflunomide was investigated in the Phase III clinical trial TEMSO as a medication for multiple sclerosis (MS). The study was completed in July 2010.[2] 2-year results were positive.[3] However, the subsequent TENERE head-to-head superiority trial reported that "although permanent discontinuations [of therapy] were substantially less common among MS patients who received teriflunomide compared with interferon beta-1a, relapses were more common with teriflunomide."[4]

Contents

Mechanisms of action

Teriflunomide is an immunomodulatory drug inhibiting pyrimidine de novo synthesis by blocking the enzyme dihydroorotate dehydrogenase. It is uncertain whether this explains its effect on MS lesions.[5]
Teriflunomide inhibits rapidly dividing cells, including activated T cells, which are thought to drive the disease process in MS. Teriflunomide may decrease the risk of infections compared to chemotherapy-like drugs because of its more-limited effects on the immune system.[6]
It has been found that teriflunomid blocks the transcription factor NF-κB. It also inhibits tyrosine kinase enzymes, but only in high doses not clinically used.[7]

Activation of leflunomide to teriflunomide

Leflunomide.svgE-Teriflunomide structure.svgTeriflunomide structure.svg
The structure which results from ring opening can interconvert between the E and Z enolic forms (and the corresponding keto-amide), with the Z enol being the most stable and therefore most predominant form.

Space filling model of the E isomer of teriflunomide

See also

See Leflunomide for information on pharmacokinetics, side-effects, contraindications and other data.

References

  1. ^ Magne D, Mézin F, Palmer G, Guerne PA (2006). "The active metabolite of leflunomide, A77 1726, increases proliferation of human synovial fibroblasts in presence of IL-1beta and TNF-alpha". Inflamm. Res. 55 (11): 469–75. DOI:10.1007/s00011-006-5196-x. PMID 17122964.
  2. ^ ClinicalTrials.gov Phase III Study of Teriflunomide in Reducing the Frequency of Relapses and Accumulation of Disability in Patients With Multiple Sclerosis (TEMSO)
  3. ^ "Sanofi-Aventis’ Teriflunomide Comes Up Trumps in Two-Year Phase III MS Trial". 15 Oct 2010.
  4. ^ Gever, John (June 4, 2012). "Teriflunomide Modest Help but Safe for MS". medpage. Retrieved June 04, 2012.
  5. ^ H. Spreitzer (March 13, 2006). "Neue Wirkstoffe - Teriflunomid" (in German). Österreichische Apothekerzeitung (6/2006).
  6. ^ Dr. Timothy Vollmer (May 28, 2009). "MS Therapies in the Pipeline: Teriflunomide" (in English). EMS News (May 28, 2009).
  7. ^ Breedveld, FC; Dayer, J-M (November 2000). "Leflunomide: mode of action in the treatment of rheumatoid arthritis". Ann Rheum Dis 59 (11): 841–849. DOI:10.1136/ard.59.11.841. PMC 1753034. PMID 11053058.