CONTATORE PERSONE

22/06/12

Sclerosi Multipla: dai neurologi ancora un attacco al Metodo Zamboni




di A. R.

E' stato pubblicato sul sito della rivista medica Journal of Neurology un articolo intitolato "CCSVI e SM: una dichiarazione della Società Europea di neurosonologia ed emodinamica cerebrale", per rivedere sistematicamente i criteri ultrasonografici proposti per la diagnosi dell'insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI).

Gli autori, coordinati dal dr. Baracchini dell'Università di Padova, hanno analizzato i cinque criteri ultrasonografici, quattro extracranici ed uno intracranico, proposti per la diagnosi della CCSVI nella sclerosi multipla (SM), asieme ai riferimenti da cui deriverebbero tali criteri ed agli studi principali che avrebbero esplorato la fisiologia del drenaggio cerebrospinale. I criteri proposti per la CCSVI a loro avviso sarebbero discutibili a causa di "errori metodologici e tecnici": i criteri 1 e 3 si baserebbero su un'applicazione scientificamente scorretta dei dati ottenuti in un contesto diverso, i criteri 2 e 4 non sarebbero mai stati convalidati prima, il criterio 2 sarebbe tecnicamente scorretto, i criteri 3 e 5 sarebbero sensibili a così tanti fattori esterni che sarebbe difficile dire se i dati raccolti siano patologici o una variazione del normale. Ad avviso degli autori non sarebbe chiaro anche come sia stato deciso che due o più di questi cinque criteri ecografici possano essere utilizzati per diagnosticare la CCSVI, in quanto nessuna convalida di tali criteri sarebbe stata effettuata da osservatori diversi e indipendenti, né sarebbero stati confrontati in cieco con un'indagine gold-standard validata. La Società Europea di Neurosonologia ed Emodinamica Cerebrale (ESNCH) avrebbe notevoli preoccupazioni per quanto riguarda l'accuratezza dei criteri proposti per la CCSVI nella SM. Pertanto, secondo gli autori qualsiasi trattamento interventistico potenzialmente dannoso (?), come l'angioplastica transluminale e/o lo stenting dovrebbe essere fortemente scoraggiato.

Dunque almeno secondo questi autori la teoria sulla CCSVI verrebbe così "smontata", con buona pace delle case famaceutiche che potranno continuare ad ingrassare i loro bilanci grazie alla sclerosi multipla.

In merito a questa "dichiarazione" andrebbe però evidenziato che esistono invece molti studi ecografici confermativi (l'elenco è ormai lungo) circa l'ipotesi formulata dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara) su una possibile correlazione tra l''insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), da lui stesso scoperta nel 2007, e la sclerosi multipla, malattia gravemente invalidante che colpisce circa 63.000 italiani, e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una cura definitiva. Questo elenco è a disposizione di chiunque sia interessato.

Esistono inoltre una serie di studi condotti con altre metodologie diagnostiche oltre l'ecocolordoppler che hanno offerto altre importanti conferme alla teoria di Zamboni. Eccone alcuni esempi:

Secondo gli autori di uno studio condotto con la venografia, pubblicato a dicembre sulla rivista medica Functional Neurology ed intitolato "Prevalenza di anomalie venose extracraniche: risultati da un campione di 586 pazienti con sclerosi multipla", le patologie venose sono risultate essere altamente associate alla SM (96,1%), anche se a loro avviso rimane da stabilire la rilevanza clinica di questo fenomeno.

In un altro studio condotto con la venografia a risonanza magnetica, pubblicato ad aprile sulla prestigiosa rivista medica American Journal of Neuroradiology ed intitolato "Campioni di drenaggio venoso extracranico nei pazienti con sclerosi multipla e nei controlli sani", secondo gli autori i risultati indicano che i pazienti con SM hanno un maggiore appiattimento delle vene giugulari interne ed una tendenza verso le vene collaterali rispetto ai soggetti sani. Il ruolo che questo risultato gioca nella patogenesi e nella progressione della sclerosi multipla richiede a loro avviso comunque ulteriori studi.

In uno studio condotto invece con la pletismografia cervicale, pubblicato ad aprile sulla prestigiosa rivista medica Journal of Vascular Surgery ed intitolato "Valutazione del ritorno venoso cerebrale con un nuovo metodo di pletismografia", secondo gli autori le caratteristiche del ritorno venoso cerebrale dei pazienti con CCSVI sono nettamente diverse da quelle dei controlli. Inoltre,a loro avviso, i risultati suggeriscono che la pletismografia cervicale abbia un grande potenziale come strumento di screening poco costoso e come strumento di monitoraggio post-operatorio.

Infine, in uno studio pubblicato a fine aprile sulla prestigiosa rivista medica Neurology ed intitolato "Una valutazione patologica dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI)", secondo gli autori l’esame post mortem delle vene giugulari interne ed azygos nei pazienti con SM e nei controlli senza SM ha dimostrato una varietà di anomalie strutturali, così come delle variazioni anatomiche. Le stenosi della parete venosa si sono verificate con una frequenza simile nei due gruppi. Tuttavia, a loro avviso, la frequenza di anomalie intraluminali, con possibili conseguenze emodinamiche risultava superiore nei pazienti con sclerosi multipla rispetto ai controlli, anche se la dimensione dell’attuale campione è limitata.

Per quanto riguarda l'ultima parte della "dichiarazione" del gruppo coordinato da Baracchini, circa la potenziale dannosità dei trattamenti interventistici per la CCSVI come l'angioplastica, esistono invece in letteratura diversi studi che hanno confermato, senza alcun dubbio, come la procedura sia sicura (Ludyga, Petrov, Mandato, ecc.). Appare veramente curioso che gli autori non conoscano questi studi, pubblicati su riviste mediche importanti.

Continuiamo a domandarci il perchè di queste controversie che purtroppo ricordano tanto il "riflesso di Semmelweis" e cioé la dura ostilità che subì nell'800 per via della sua scoperta il medico ungherese Ignác Semmelweis. Al momento a rimetterci sono solo i malati di sclerosi multipla con le loro sfortunate famiglie, per una malattia purtroppo ancora ignota dove non esistono terapie efficaci per tutti e soprattutto prive di importanti effetti collaterali (questi sì potenzialmente dannosi...).

Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22648477

20/06/12

Cannabis terapeutica, sosteniamo iniziativa dei parlamentari radicali. Nel lazio nostra PDL giace da due anni nei cassetti della Pisana contro la salute dei malati


Pubblicato il 20 giugno 2012, da in Uncategorized.
Dichiarazione dei Consigliere regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei
Sosteniamo la disobbedienza civile portata avanti dai parlamentari radicali con l’Associazione Luca Coscioni e le associazioni dei malati affinché si disseppellisca la proposta di legge, presentata proprio dai Radicali e da anni giacente nei cassetti del Senato, che introduce la possibilità per persone affette da alcune gravi patologie di accedere sia alla cannabis in forma naturale sia ai farmaci derivati da estratti di cannabis; mentre alla Camera è stata da poco calendarizzata la proposta di legge (a prima firma Bernardini) che propone di depenalizzare la coltivazione domestica della marijuana................
L'ARTICOLO INTERO LO TROVATE QUI:
http://cannabisterapeutica.it/cannabis-terapeutica-sosteniamo-iniziativa-dei-parlamentari-radicali-nel-lazio-nostra-pdl-giace-da-due-anni-nei-cassetti-della-pisana-contro-la-salute-dei-malati/

SCLEROSI MULTIPLA: 63 MILA COLPITI IN ITALIA, COSTO 2,5 MLD ANNUI








  ROMA- Colpisce i giovani (circa 63 mila in Italia) e ha un costo economico (relativo alle terapie farmacologiche e all’assistenza) e sociale (derivante dalla perdita di capacità di lavoro e di produttività e dalla necessità di assistenza nelle attività quotidiane) annuo stimato in circa 2,5 miliardi di euro: sono queste le cifre principali della sclerosi multipla in Italia. È quanto emerso durante il corso di formazione residenziale interattiva “La gestione dell’assistito affetto da sclerosi multipla: aspetti sociali, farmacologici, economici e riabilitativi”, promosso alla Camera dei deputati dal Comitato scientifico di Villa Fulvia con il contributo educazionale e il supporto non condizionato di Novartis.......

per contunuare a leggere l'articolo COPIA QS  INDIRIZZO NELLA BARRA DI INTERNET
 www.ilvelino.it/AGV/News/articolo.php?idArticolo=1605315&t=Sclerosi_multipla__63_mila_colpiti_in_Italia__costo_2_5_mld_annui

19/06/12

Attualmente per la sclerosi multipla vi sono molti trattamenti...


Il Giorno del 11-06-2012

Attualmente per la sclerosi multipla vi sono molti trattamenti...

Attualmente per la sclerosi multipla vi sono molti trattamenti farmacologici approvati per la forma recidivante-remittente, uno solo per la forma secondaria progressiva (interferon ß-1b, approvato in Europa, ma non dalla FDA) e nessuno per la forma primaria progressiva. I trattamenti di prima linea per la recidivante-remittente sono gli interferoni ß e il glatiramer acetato. L'effetto è di ridurre il rischio di ricadute e la progressione di malattia a breve termine. Non ci sono evidenze definitive che il decorso della malattia venga modificato dagli interferoni in modo sostanziale a lungo termine, anche se alcuni studi osservazionali sembrano indicare un possibile rallentamento della progressione. Questi trattamenti hanno effetti collaterali che possono interferire con la qualità della vita dei pazienti, quali reazione simil influenzale, reazioni locali nel sito di iniezione, depressione, linfopenia e alterazione degli enzimi epatici con gli interferoni e reazioni allergiche con il glatiramer acetato. I trattamenti di seconda linea, riservati a pazienti con malattia non controllabile con i farmaci di prima linea sono: mitoxantrone, natalizumab e fingolimod. Questi ultimi presentano problemi di sicurezza più rilevanti come miocardiopatia e leucemia (mitoxantrone), leucoencefalopatia progressiva (natalizumab) e gravi e potenzialmente fatali infezioni erpetiche (fingolimod). Il Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla ha base editoriale a Milano presso l'IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta. Si è costituito nel 1998, è parte della Collaborazione Cochrane e ha prodotto 43 revisioni sistematiche degli studi clinici disponibili in letteratura sulla prevenzione, i trattamenti farmacologici e la riabilitazione per i pazienti con SM. Il gruppo è composto da nove editori che operano in Australia, Canada, Gran Bretagna, Svezia, USA e Italia. I RISULTATI delle revisioni indicano che la risposta ai trattamenti è individuale: negli studi clinici la condizione di controllo degli attacchi di malattia varia dal 20 al 50%, su un periodo di due anni, troppo breve se confrontato con la durata di 30-40 anni della malattia. Nessuno dei farmaci approvati può essere considerato una cura in grado di modificare con certezza la storia naturale della malattia e la progressione della disabilità. La decisione sull'efficacia dovrebbe basarsi sulla valutazione dell'importanza e credibilità dei risultati delle ricerche nel contesto della totalità dei risultati, invece che di quella di singoli studi, per questo, sono anche prioritari gli studi di confronto tipo testa a testa tra nuovi e diversi farmaci o tra di! verse strategie terapeutiche ed è necessario garantire meccanismi di accessibilità dei risultati delle sperimentazioni cliniche.
Istituto Neurologico Carlo Besta - Milano Co-ordinating Editor Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla (msg.cochrane.org)
pubblicata da Sandro Rasman il giorno martedì 12 giugno 2012

Lavarsi le mani.

 Un gesto tanto semplice quanto importante. Ogni anno centinaia di milioni di persone in tutto il mondo sono colpite da infezioni più o meno pericolose durante i ricoveri ospedalieri. Le ICA, ovvero le infezioni correlate all’assistenza rappresentano in sanità un fattore tanto “consueto” quanto evitabile. A dirla tutta si tratta dell’evento avverso più frequente in assistenza sanitaria.
Comprendere e valutare il peso globale dei contagi di diversi batteri e virus che avvengono durante i ricoveri ospedalieri, rappresenta la sfida del  primo Global Patient Safety Challenge, lanciato lo scorso anno dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). I risultati sono stati pubblicati oggi sulla rivista scientifica The Lancet e sono frutto di una profonda analisi e revisione delle ricerche già esistenti effettuate al riguardo. Ecco cosa ne è emerso.
Queste infezioni possono prolungare la degenza ospedaliera, creare disabilità a lungo termine, aumentare la resistenza ai farmaci salva-vita, facilitano la diffusione dell’antibiotico resistenza, aumentano i costi delle cure e purtroppo possono portare anche alla morte. Stiamo parlando delle infezioni che si contraggono nei nostri ospedali, quelli italiani, europei, statunitensi, insomma quelli del mondo occidentale che vive nell’agio e nel benessere. Pensate l’impatto che tutto ciò può avere su una popolazione del terzo mondo! Anche per tale motivo è difficile avere dei numeri precisi al riguardo e si parla solo di stime approssimative. Ma allora cosa fare? Lavarsi le mani!
Clean Care è Safer Care, ovvero Cure Pulite, cure più sicure:  è questo il motto che l’OMS ha deciso di diffondere in tutto il mondo anche con l’istituzione di una particolare campagna informativa Save Lives: Clean Your Hands, nonché di linee guida speciali. Queste però non sono seguite da tutti, specie nei paesi a basso reddito, dove numerose complicanze interagiscono a contribuire la diffusione di infezioni intra-ospedaliere.  Sono fattori da tenere fortemente presenti anche nel mondo “ricco”. Basti pensare ai recenti casi di infezioni causate dal super batterio New Delhi resistente agli antibiotici, proveniente dall’India e che si sta diffondendo in tutto il mondo importato, come nel caso della Gran Bretagna, da un cospicuo numero di persone che si erano recate in India per interventi di chirurgia estetica low cost. Ricordatevi allora amici lettori di Medicinalive non solo di lavarvi voi le mani dopo essere stati in un ambulatorio o in un ospedale, ma anche di chiedere al medico che vi visita o che vi saluta stringendovi la mano, se lo ha fatto!!

Riflessologia Plantare

La Riflessologia Plantare è una tecnica di massaggio applicata principalmente sui piedi, ed eventualmente sulle mani. Si basa sul principio che sui piedi e sulle mani si trovino riflessi tutti gli organi, le ghiandole, e le parti del corpo. Applicando il massaggio riflessologico si può quindi avere un effetto o influire sull'organo corrispondente al riflesso stimolato.
La Riflessologia è una terapia olistica, basata quindi sul principio che ogni aspetto della vita dell'individuo influisca sul benessere e sulla salute della persona, ed opera nell'intento di riequilibrare l'intero organismo al fine di stimolarne le capacità di autoguarigione.
In quanto terapia non convenzionale, la Riflessologia può avere una duplice applicazione: può essere utilizzata in alternativa o come supporto alle terapie mediche convenzionali. Va tuttavia sottolineato che in genere si consiglia di diffidare di chi si propone come alternativa alla medicina convenzionale, e per questo ad oggi i terapeuti preferiscono riferirsi alla Riflessologia Plantare con l'appellativo di terapia (o medicina) complementare e non alternativa. Va sottolineato infatti che il riflessologo non è un medico, e quindi non cura, e non fa diagnosi. Soprattutto non intende interferire con le terapie o con i pareri medici convenzionali, sostenendo il suo ruolo di professionista nell'affiancarsi e non sostituirsi alla medicina convenzionale. La Riflessologia Plantare non è quindi una tecnica sovrapponibile alle metodologie sanitarie riconosciute dalla legislazione italiana né sostituisce eventuali terapie mediche.
Le tecniche riflessologiche si distinguono in due grandi filoni: quello orientale e quello occidentale. Nonostante il principio sia il medesimo, ossia che stimolando delle zone riflesse si abbiano effetti su zone lontane dal sito di applicazione del massaggio, nascono e si sviluppano con presupposti differenti: la Riflessologia Cinese si basa sui principi della medicina tradizionale cinese, mentre la Riflessologia Occidentale attinge ai principi scientifici sulla quale si basa la medicina convenzionale occidentale. La Riflessologia Plantare occidentale nasce infatti in concomitanza delle prime scoperte occidentali in ambito neurologico di Sir Henry Head e Sir Charles Sherrington.
Una delle differenze identificabili nei trattamenti di Riflessologia Occidentale e Orientale è nell'intensità della pressione applicata dal terapeuta. La Riflessologia Occidentale, ad esempio, opera al di sotto della soglia di sopportazione del dolore del paziente, al fine di ottimizzare gli effetti della stimolazione delle aree riflesse sfruttando la condizione di profondo relax che la riflessologia plantare occidentale è in grado di indurre. Entrambe le modalità di intervento hanno effetti positivi su vari disturbi e patologie, in quanto stimolano la circolazione, il sistema nervoso ed il sistema immunitario.

La Riflessiologia plantare ha una storia alquanto antica: i primi trattamenti realizzati massaggiando i piedi sono stati applicati in Cina ed India nel 5000 a.C., dove si usavano terapie mediche utilizzanti la pressione delle dita per influenzare i campi energetici dell'organismo (agopuntura, digitopressione, shiatsu). Tutt'ora è una disciplina abbastanza diffusa anche in Occidente.
A testimoniare l'antichità di questa pratica è la "Tomba dei Medici" a Saqqara (Egitto, 2330 a.C. circa), dove sulle pareti è dipinta una scena di massaggio dei piedi e delle mani. La pratica venne esportata più in occidente grazie al famoso medico greco Ippocrate che insegnò ai discepoli il massaggio ai piedi.
Si racconta (tuttavia non ci sono prove certe) che anche l'artista rinascimentale Benvenuto Cellini, a causa dello stress e di alcune sofferenze fisiche, facesse ricorso alla riflessologia plantare.
Esiste anche una specializzazione più recente di questo massaggio: questa è diffusa soprattutto in occidente. Se nel 1834, un ricercatore svedese, Pehr Hrnrik Ling notò il collegamento fra i dolori provenienti da alcuni organi e determinate zone cutanee del piede, negli anni successivi Sir Henry Head scoprì l'esistenza di zone riflesse a scopi anestetici e finalmente negli anni venti del XX secolo, questa pratica fu reinventata da William Fitzgerald, medico di Boston che, esercitando delle pressioni sui piedi, per dei piccoli interventi non sarebbe stata necessaria l'anestesia.
La pratica fu usata dai dentisti e quando il dottor newyorkese Edwin F.Bowers conobbe la tecnica di Fitzgerald, decise di diffondere la riflessologia negli Stati Uniti grazie a trattati contenenti i principi di funzionamento della riflessologia basati sulle teorie del medico di Boston.
Il metodo, chiamato "terapia zonale", si incentrava sulla pressione effettuata sia con le mani sia con altri strumenti. Il corpo venne diviso in dieci zone, dagli alluci sino alla testa, lungo le quali scorre l'energia.

Principio di funzionamento

Tra le teorie che cercano di spiegare i meccanismi che governano l'efficacia della riflessologia se ne enumerano almeno sei principali:. 
  • Stimolazione nervosa, basata sulla relazione fra le terminazioni dei nervi presenti nelle zone riflesse ed il punto in cui è presente il dolore. La pressione sulla zona riflessa avrebbe quindi il compito di inviare comunicazioni al cervello, stimolandolo ad intervenire sul problema riscontrato.
  • Liberazione di ormoni, fondata sulla scoperta del controllo del cervello sull'apparato endocrino. Secondo la teoria della riflessologia è sufficiente massaggiare le zone riflesse doloranti, per stimolare il cervello a liberare ormoni cerebrali, quali l'endorfina, con conseguente azione terapeutica.
  • Stimolazione del sistema linfatico, favorita dalla pressione di alcuni punti riflessi che attuerebbe l'accelerazione della circolazione linfatica con benefici su tutto l'organismo.
  • Stimolazione del sistema sanguigno, avente lo scopo di migliorare la circolazione e diminuire la presenza di scorie.
  • Potenziale elettrico, che si creerebbe tra varie parti del corpo. In base al modello della riflessologia, i punti riflessi sono paragonabili agli interruttori mentre gli organi svolgono la funzione di accumulatori e quindi agendo sugli interruttori si riattiverebbe la circolazione elettrica.
  • Influenze psicologiche, spiegabili con la grande importanza che la mente riveste sulla origine dei disturbi fisici.

La riflessologia appare particolarmente indicata nel caso di dolori e disturbi funzionali passeggeri, quali l'indigestione, la tensione nervosa l'emicrania, grazie alla liberazione di endorfine e per ripristinare l'equilibrio delle ghiandole endocrine. Gli stessi specialisti però avvertono nei loro saggi medici di consultare sempre il medico per una valutazione diagnostica, non fidandosi troppo della sola anestetizzazione della parte dolorante.
Per massaggiare la zona riflessa è sufficiente appoggiare il piede sul ginocchio opposto, e con una mano apporre una pressione sui punti doloranti, da effettuarsi tramite il movimento rotatorio delle dita. È consigliato alternare la pressione dei punti con un massaggio rilassante globale su tutto il piede.
La durata del massaggio varia dai cinque ai venti secondi per punto e complessivamente conviene non superare la durata di dieci minuti durante le prime sedute e i trenta minuti durante le sedute di una seconda fase, successiva alle prime due settimane di trattamento.
Lo strumento principe da utilizzare sono le mani, anche se in alternativa non sono disprezzabile nemmeno mollette, elastici da arrotolare, denti di un pettine.
La pressione deve esser tale da agire in profondità, quindi bisogna massaggiare finché non sia avvertibile un lieve fastidio (dolore).
È necessario anche seguire l'orientamento dell'energia presente nel corpo umano, quindi conviene seguire schemi e diagrammi, ricordando ad esempio che un massaggio nel verso orario favorisce le funzioni intestinali altrimenti le inibisce.



Quali sono le cure possibili all'insonnia?


Ritengo siano molto utili la psicoterapia, l'agopuntura, l'omeopatia e la fitoterapia (la cura con le erbe).
Attualmente le erbe più conosciute per la cura dell’insonnia sono le seguenti:
  • Passiflora. Ipnotica, antispasmodica, sedativa. Viene indicata nelle difficoltà a prendere sonno soprattutto in quelle persone ipersensibili tendenti alle rimuginazioni ed influenzabili dai cambiamenti.
  • Escoltzia. E' il papavero californiano, induce il sonno e riduce i risvegli precoci mattutini.
  • Biancospino. Equilibra l’apparato cardiovascolare (tachicardie) e rilassa i muscoli. Associata alla precedente è utile anche nei risvegli notturni.
  • Camomilla. Indicata per le persone irritabili e di umore instabile. Contrariamente a quanto si crede in assunzioni croniche può creare una sorta di intossicazione il cui effetto è l’ipereccitabilità ed ancora insonnia.
  • Tiglio. Molto utile nelle persone che tendono all’ipertensione arteriosa e che si svegliano di notte con sensazioni di fame
  • Avena: è nota per le sue proprietà calmanti. È utile in caso di stanchezza psicofisica, agitazione, disturbi del sonno.
  • Melissa: è nota per le sue proprietà calmanti, antispastiche e digestive. È utile nei casi di ansia, stress, nervosismo, ipereccitabilità, difficoltà ad addormentarsi, insonnia e dolori mestruali.
  • Valeriana: è nota per le sue proprietà sedative, spasmolitiche e calmanti. È utile in caso di insonnia, affaticamento psichico, ansia, stress, spasmi, crampi, disturbi mestruali e della menopausa. Migliora la qualità del sonno e svolge azione sedativa sul sistema nervoso centrale.

Cosa ci comunica un certo colore?

 Qual è il significato dei colori che indossiamo, quale il significato psicologico oggettivo delle varie tonalità? Può un colore essere terapeutico?
Vediamo i colori nel dettaglio.
  • ROSSO:
Simboleggia la passione, l'amore, la vita, il calore, l'alimentazione, la resistenza, ed è molto stimolante. Simbolizza anche il pericolo, il sangue, il fuoco e la violenza.
Chi si veste di rosso si fa senza ombra di dubbio notare. Il rosso può essere legato ad aggressività o incontinenza sessuale. Rosso è il colore dell’intensità, lo leghiamo a sentimenti forti, ad es. rabbia.
E' il principio maschile, attivo; indica il fuoco, la gioia, la festa, l'eccitazione sessuale, rappresenta anche il sangue e le passioni violente.
Nell'alchimia rappresenta l'uomo, il sole, lo zolfo, l'oro. Per gli Indiani d'america significa gioia e fertilità.
Il rosso si associa con la circolazione sanguigna e con lo sviluppo cellulare, ed è perciò controindicato in caso di tumore.
Scalda il corpo e stimola la produzione di sangue. Molto utile in caso di melanconia e depressione. Stimola la liberazione di adrenalina e fa salire di poco la pressione arteriosa. Il rosso rende loquaci, aperti, premurosi, passionali.
Molto utile nelle malattie da raffreddamento, nal mal di gola, nella tosse cronica e nell'asma. Utilissimo per trattare paralisi parziali e totali. Indicato per problemi circolatori (stasi, geloni, freddolosità, ecc). Molto utile è l'uso di calzini e guanti rossi per migliorare la circolazione periferica. Nell'impotenza maschile è utilissimo indossare slip o costumi da bagno rossi.
  • ARANCIONE:
E' il colore della crescita, simboleggia il sole nascente, è il colore della gioia. Nella cultura giapponese e cinese è associato all'amore a alla felicità. E' un colore vibrante e accogliente. Simboleggia inoltre attenzione e ricerca. Arancione è l’intuizione che diventa operativa, è la capacità di far calare nella realtà l’intuizione.
Chi lo indossa esprime gioia e affermazione del suo Io, buonumore e altruismo. Consigliato ai reumatici e come attivatore dell'intestino (stipsi). Per le donne che hanno difficoltà a concepire per problemi psicologici.
L'energia elettromagnetica dell'arancione è sulla stessa frequenza vibratoria della catena del DNA. Tendenzialmente aumenta la pressione arteriosa. Rappresenta la vitalità , quindi molto utile in caso di irrigidimenti tipo sclerosi, ateriosclerosi; rigenera il tessuto nervoso e ricarica chi è stanco. Stimola la respirazione profonda (asma).
  • GIALLO: 
E' il colore che più ricorda il Sole, esprime quindi un movimento di espansione. La scelta del giallo quindi è ricerca del nuovo, del cambiamento, della liberazione dagli schemi, della crescita. Sinonimo di vivacità, estroversione, leggerezza, crescita e cambiamento. Chi indossa giallo si sente bene con se stesso; è infatti il colore associato al senso di identità, all'Io, all'estroversione. Denota sempre una forte personalità.
Può anche simboleggiare disonestà, codardia, tradimento, gelosia, falsità, malattia.
Utilizzarlo stimola la razionalità e il cervello sinistro, migliora le funzioni gastriche e tonifica il sistema linfatico.
Stimola l'attenzione e l'apprendimento, acuisce la mente e la concentrazione.
Stimola la digestione (anoressia, inappetenza, flatulenza, emorroidi interne, eczema). Aiuta ad eliminare le tossine attraverso il fegato e l'intestino.
  • VERDE:
E' il colore dell'equilibrio energetico. Chi lo indossa cerca l'equilibrio e la riflessione.
Il suo effetto è rilassante e rinfrescante, quindi in caso di emicrania o insonnia.
E' il colore della Natura, del mondo vegetale. Verde è legato alla primavera (anche adolescenza), alla rinascita, per esempio il verde in un sogno può indicare che una parte profonda di noi è pronta a germogliare.
Per i buddisti rappresenta la vita. E' un colore neutro, rilassante, favorisce la riflessione e la calma. Disintossica e decongestiona l'organismo.
E' molto utile in caso di mal di testa, nelle nevralgie e nelle febbri. E usato in tutte le proliferazioni anomale a livello cutaneo: verruche, nei, tumori.è natura, ambiente, vita, crescita, fortuna, gioventù, primavera, fertilità e religione. Invidia e gelosia.
  • BLU CHIARO:
E' il colore del temperamento flemmatico. Simboleggia la calma, l'acqua, il cielo, l'armonia, la fiducia, la pulizia e la lealtà. Ma anche tristezza e depressione.
Le persone che vestono di blu chiaro tendono all' introversione.
Rappresenta l'intelletto, la verità, la fedeltà, la costanza, Il Blu è il colore della grande profondità, il principio femminile.
Per i buddisti rappresenta il Cielo. E' purificante ed è il colore dello spazio.
Induce all'introspezione, alla sensibilità, alla calma e serenità.
Molto utile in caso di stress, nervosismo, ansia, insonnia, irritabilità e infiammazioni. Ha proprietà antisettiche, astringenti e anestetizzanti. Si usa in tutti i sintomi che sviluppano calore e nei dolori: mal di gola, laringiti, raucedine, febbre, spasmi, reumatismi. 
  • BLU SCURO (INDACO):
E' indossato da persone riservate e molto chiuse che vogliono vivere nel loro mondo. Adatto a persone particolarmente tese e nervose. L'indaco è un grande purificatore del sangue e ha una spiccata azione sulla mente. E' un colore molto freddo e astringente. Induce una forte concentrazione mentale. Si usa nella cataratta. Un vestito blu rilassa chi lo indossa. Nell'illuminazione crea spazio ed è molto rilassante
  • VIOLA:
Le tonalità più chiare esprimono sensualità, le più scure spiritualità.
Comprende il blu e il rosso (sacro e profano).
Sinonimo di intelligenza, conoscenza, devozione religiosa, santità, sobrietà, penitenza. Viola per alcune tradizioni è il colore della visione interiore, è il terzo occhio, per altre tradizioni è come se ci parlasse di qualcosa che ha urgenza di emergere.
E' controindicato nelle depressioni. E' il colore con la maggior frequenza e l'energia più alte dello spettro visibile. Rappresenta la porta dell'aldilà. E' il colore del cervello destro (analogico).
Il viola ha una grande influenza sul sistema nervoso: epilessia, meningite, crampi, tumore, debolezza reni. E' rilassante e utilissimo nei traumi del cranio, nell'insonnia.
  • NERO:
Rappresenta l'oscurità, il vuoto, il male. E' un non-colore, cioè è assenza di colore, e tuttavia viene utilizzato per rendere più densi altri colori. In genere si indossa perché attira, in quanto si rimane nascosti da un velo di mistero. Pone una barriera tra la persona e il mondo. Ha un effetto depressivo. E' associato a potere, eleganza, magia, mistero e notte. Può essere portato di sera ma evitato di giorno, poiché blocca la penetrazione cutanea delle radiazioni elettromagnetiche dei colori e gli scambi con l'esterno. E' un colore che tende a devitalizzare la persona e nel caso di biancheria intima a raffreddare la sessualità e a lungo andare di danneggiare la sfera riproduttiva. Esalta il rosso (forza e potere), con il giallo esalta il potere intellettuale e con il rosa il potere sociale. Il nero è da evitare in caso di depressione.
Simboleggia anche lutto e morte (culture occidentali), cattiveria, infelicità, tristezza, rimorso e rabbia.
  • BIANCO:
E' un colore fresco e solare che apporta energia. Rivitalizza tutto l'organismo.
Rappresenta la luce, la semplicità, il sole, l'aria, l'illuminazione, la purezza, l'innocenza, semplicità, pace, la castità, la santità, la sacralità, la redenzione.
Ma è anche morte (culture orientali), freddezza e sterilità.
La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell'iride, è vitalizzante, rigenera l'organismo, schiarisce la mente. In sogno può rappresentare il ventaglio delle possibilità che si aprono. 
  • GRIGIO:
E' neutro. Simboleggia la depressione, l'umiltà.Indossato pone una barriera tra sé e gli altri. Andrebbe evitato da i paurosi.
Le persone che indossano il grigio pongono una barriera tra sé e il mondo.Era il colore delle autorità che volevano mettere un chiaro distacco con il "resto". Simboleggia, intelligenza, solidità, pulizia e qualcosa di moderno. Viene anche associato a maturità e tristezza.
  • MARRONE: 
Rappresenta il colore della Madre Terra, del legno, per cui si associa alle cose solide e durature. La preferenza di marrone simboleggia mancanza di radici però al contempo aiuta ad essere pratici e non dispersivi. E' ottimo come colore nei pavimenti perché rappresenta la terra, dà stabilità. simboleggia neutralità, terra e caldo. Sporcizia.
  • ROSA
Rappresenta l'amore e la gentilezza. Simboleggia femmilità e gioventù.
Debolezza e ingenuità. Agisce in maniera spiccata sul sistema nervoso rilassandolo e migliorando la vista.
Rosa, oro e argento sono colori legati all’evoluzione spirituale, è la dimensione in cui la nostra amorevolezza si estende a più creature, il nostro cuore diventa consapevole.


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Mantieniti fresco - continua a muoverti!



INFO DI:  www.sclerosi-multipla.com/giorno-dopo-giorno/il-tuo-corpo/rimanere-freschi-114.htm

 

Mantieniti fresco - continua a muoverti!



Trovare l’energia neccessaria per il movimento e per le emozioni diventa più difficile quando aumenta la temperatura corporea.
I meccanismi di raffreddamento, come il sudore, normalmente riportano la temperatura corporea a livelli accettabili, ma tali meccanismi sono, spesso, compromessi nei pazienti affetti da SM.
Scoprire il corpo in seguito a un piccolo aumento della temperatura può far peggiorare i sintomi della SM, e possono comparire problemi neurologici correlati al caldo.
Per evitare una sensazione di debolezza e una perdita di energia, devi cercare di mantenere bassa la tua temperatura corporea. Pensa al motto "mantieniti fresco- continua a muoverti" e segui le semplici indicazioni riportate di seguito.

Consigli per stare più freschi durante le variazioni di temperatura quotidiane


  • Usa un abbigliamento di cotone, dai colori chiari
  • Tieni la testa coperta
  • Evita l’esposizione diretta ai raggi solari
  • Prediligi luoghi con aria condizionata
  • Bevi in abbondanza
  • Tieni sempre un piccolo ventaglio nella borsa o a disposizione

Consigli per stare più freschi - pianificazione


  • Evita gli ambienti caldi
  • Evita i lunghi viaggi in macchina

Consigli per stare più freschi - emergenza per il surriscaldamento


  • Porta una borsa del ghiaccio
  • Inumidisci i vestiti, portando uno spray per l’acqua
  • Rinfresca gradualmente le tue gambe, per rinfrescare il resto del corpo

Sclerosi multipla: una rifocalizzazione della CCSVI

pubblicata da Sandro Rasman  IN FACEBOOK.
 

di Joan Beal (CCSVI in Multiple Sclerosis, USA)

Ci sono molte opinioni e molti "rumori" intorno alla ricerca sulla CCSVI. Tutto ciò è fonte di confusione e non aiuta chi è alla ricerca di informazioni.

E' importante fermarsi e ricapitolare ciò che abbiamo imparato nei quattro anni da quando la ricerca sulla CCSVI del prof. Zamboni fu pubblicata per la prima volta, in modo che possiamo immaginare come dovrebbero continuare le future ricerche.

alcuni fatti -

1. La CCSVI esiste, e vi è un protocollo molto specifico per diagnosticarla. La CCSVI è una malattia vascolare di recente definizione sul rallentato ritorno venoso nelle persone con sclerosi multipla, scoperta dal prof. Paolo Zamboni. Il medico italiano ha sviluppato una tecnica ecocolordoppler molto specifica per diagnosticare questa condizione, che include il reflusso o l'assenza del flusso di sangue nelle vene giugulari ed azygos. Purtroppo, solo pochi gruppi di ricerca si sono formati da lui e dai suoi tecnici, e hanno appreso i mezzi adeguati per la diagnosi. Questo ha portato a molti studi falsati, confusione e risultati errati.

Il Buffalo Neuroimaging Analysis Center (BNAC) ha lavorato e si è formato con il team del prof. Zamboni, e hanno trovato la CCSVI in circa il 60% dei pazienti con sclerosi multipla. Questo non è il 100% che il prof. Zamboni ha trovato nella SM, ma hanno trovato una forte correlazione. Per questo motivo, hanno avviato un programma di formazione per la diagnosi ecocolordoppler, e ci sono stati solo pochi gruppi che si sono formati e hanno imparato entrambe le parti dell'esame, che include l'ecocolordoppler transcranico, per cercare il reflusso nelle vene cerebrali profonde. Questa è la parte dell'esame che sta causando i maggiori problemi. Marie ed io abbiamo parlato con alcuni di questi tecnici, e hanno commentato che questo protocollo è un qualcosa che non avevano mai studiato prima nella loro formazione sonografica. E che ciò è stato un ostacolo.

Vi preghiamo di notare che in nessuno degli studi finanziati dalla National MS Society sono stati utilizzati per diagnosticare la CCSVI i criteri ecocolordoppler completi di Zamboni. Nessuno degli studi negativi già pubblicati ha utilizzato questo protocollo.
Il più distante di questi tecnici nel programma è stato il tecnico ecocolordoppler della Cleveland Clinic, Larry Raber, che ha completato la parte 1, ma non parte 2, del programma di formazione.
( http://www.bnac.net/?page_id=671 )

I risultati della Cleveland Clinic, che non sono il protocollo completo, hanno dimostrato che il 30% di quelli esaminati avevano la CCSVI, e questo ha portato i ricercatori a suggerire che sono necessari ulteriori studi.
( http://registration.akm.ch/einsicht.php?XNABSTRACT_ID=138456&XNSPRACHE_ID=2&XNKONGRESS_ID=150&XNMASKEN_ID=900 )

2. La CCSVI può o non può essere specifica della sclerosi multipla. Il BNAC ed altri ricercatori hanno osservato questa condizione in altre malattie neurologiche (OND). Se questa sia o meno la stessa condizione osservata dal prof. Zamboni nella sclerosi multipla è ancora da studiare. In futuro ci sarà maggiore ricerca.

3. Le persone affette da sclerosi multipla hanno anomalie intraluminali (all'interno della vena). Ciò è stato rilevato dallo studio ecocolordoppler della Cleveland Clinic qui sopra, e anche nel loro studio sulle autopsie, dove sono state studiate le vene di persone decedute con SM. Le malformazioni trovate potrebbero cambiare il flusso di sangue dal cervello al cuore. Infatti, lo studio post-mortem ha rivelato la presenza di un'insolita valvola venosa che non era stata descritta nei libri di testo di anatomia.

Sono state identificate in 5 dei 7 pazienti con sclerosi multipla marcate anomalie valvolari e intraluminali con potenziali conseguenze emodinamiche (7 anomalie)
( http://www.neurology.org/cgi/content/meeting_abstract/78/1_MeetingAbstracts/P05.125?sid=cbfa4807-bf32-400c-ab35-554e2ff1f91f )

Per quanto riguarda l'interesse sull'origine del restringimento venoso, gli studi flebografici dei sistemi delle vene giugulari interne ed azygos hanno dimostrato che le stenosi venose erano probabilmente malformazioni venose trunculari; per lo più, sono difetti endoluminali come valvole malformate, setti.
( http://phleb.rsmjournals.com/content/25/6/269.abstract )

4. Le nuove tecnologie stanno permettendo ai ricercatori di vedere come queste malformazioni intraluminali cambiano il flusso di sangue. Questa ricerca è molto, molto nuova. Le vene non sono mai state studiate nella stessa profondità delle arterie. Sappiamo come il restringimento dell'arteria carotidea possa influenzare il flusso di sangue al cervello, ma non abbiamo visto, fino a poco tempo, come il restringimento della vena giugulare e il ritorno rallentato del sangue possano influenzare il cervello. Questa ricerca è nella sua infanzia. E' troppo presto per non dare credito alla scoperta del prof. Zamboni, specialmente dal momento che pochi ricercatori si sono preoccupati di studiare il suo protocollo.

5. Gerarchie mediche prestabilite controllano la ricerca. I finanziamenti per la ricerca della sclerosi multipla provengono principalmente dalle case farmaceutiche e vanno direttamente alle università ed ai centri di SM. Le parti interessate hanno stabilito una macchina finemente sintonizzata, in cui gruppi di difesa dei pazienti fungono da intermediari fra le industrie, i pazienti, i donatori e gli specialisti della SM. Questo sistema è in vigore dal 1947 per il finanziamento della National MS Society. Da allora la ricerca sulla SM non ha guardato al di fuori dell'immunologia e del modello dell'EAE (encefalite allergica sperimentale) per trovare le risposte sull'eziologia della malattia. La ricerca vascolare e gli specialisti non hanno le stesse risorse per finanziare la loro ricerca. Ecco una pubblicazione degli anni '80 che tratta il problema del finanziamento della ricerca sulla connessione vascolare della SM.

"Un recente dibattito che circonda la patogenesi della sclerosi multipla viene analizzato in termini di competenze, interessi ed esperienze del personale medico coinvolto. Si osserva che i sostenitori della teoria vascolare possiedono competenze sviluppate nell'interpretazione dei termini strutturali, vascolari della malattia, mentre le competenze dei loro avversari si trovano nell'immunologia e nella neurologia. Diversi osservatori hanno fornito diverse concezioni della malattia, perché differiscono i modelli di osservazione, ed i punti di osservazione da cui si svolge. Si è inoltre notato che il dibattito sulla causa e sul trattamento della SM si è verificato tra un gruppo sociale grande e potente e uno debole e marginale. Vengono indagati gli effetti di questa disuguaglianza di potere sulla produzione e sulla valutazione delle conoscenze sulla SM".
( http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/1467-9566.ep11340153/pdf )

Noi siamo i deboli e marginali. Sì, lo sappiamo. Siamo in grado di sentirlo, non possiamo? Dove ci porta tutto questo?

Il collegamento vascolare alla SM è stato fatto dal 1860. E' stato il fallimento del Dr. T.J. Putnam - l'ultimo neurologo che aveva considerato la SM come una malattia del flusso sanguigno bloccato negli anni '40 - di trovare una "cura" per la SM, che ha indirizzato i soldi della ricerca verso l'immunologia. (C'è una nota sulla storia del Dr. Putnam, il finanziamento della MS Society e la fantomatica "cura" per la SM. E' una storia incredibile ... stay tunned!)

Non possiamo permettere che la scoperta sulle malformazioni venose intraluminali, che rallentano il flusso di sangue, e la connessione alla vascolarizzazione siano gettate nella spazzatura, semplicemente perché questa non ha ancora prodotto una "cura" per la SM. Se la SM è davvero una malattia multi-fattoriale, abbiamo bisogno di guardare a tutti i fattori, e permettere ai vari specialisti di condividere le loro ricerche. Continueremo a incoraggiare il dialogo tra le specialità, ad insistere perché i ricercatori siedano allo stesso tavolo - per ascoltare, leggere, e pensare prima di rispondere in modo istintivo o riflessivo.

Le persone con SM e coloro che le vogliono bene esigono risposte, collaborazione e maggiore ricerca. Gli studi della NMSS non saranno la fine di questa ricerca. Permettetemi di citare il prof. Michael Dake-

Chiaramente, una genuina collaborazione che incoraggi con rispetto il coinvolgimento di tutte le parti interessate potrebbe portare a delle indagini scientifiche sulla CCSVI più oggettive, efficienti e conclusive, ma non illudiamoci; questo richiederà il successo in una lotta con molte sfide difficili. Gli impedimenti che scoraggiano includono: interessi, basi con culture diverse, agende nascoste, diversi livelli di comprensione, forti ego, messaggi assassini, dogmi radicati, pontificatori ipocriti, nichilisti cinici, e tutta una serie di pregiudizi.
dal suo saggio, la CCSVI è reale e i radiologi interventisti dovrebbero trattarla con la venoplastica
( http://www.facebook.com/notes/ccsvi-alliance/ccsvi-is-real-and-irs-should-treat-it-with-venoplasty-dr-michael-dake/271822522843116 )

Sì, è una sfida dura .... ma da quello che ho visto negli ultimi tre anni, questa comunità è all'altezza della sfida.

E non ce ne andiamo.
Joan

Fonte: http://www.facebook.com/notes/ccsvi-in-multiple-sclerosis/ccsvi-refocus/10150952178132211

CONVEGNO INFORMATIVO - CCSVI BRAIN FLOW Vicenza

Dott. Tommaso Lupattelli. 
Convegno Brain Flow del primo gruppo multidisciplinare nel trattamento della CCSVI.

L’angioplastica migliora il flusso venoso nei pazienti con sclerosi multipla



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http://mediterranews.org/2012/06/langioplastica-migliora-il-flusso-venoso-nei-pazienti-con-sclerosi-multipla/

SCLEROSI MULTIPLA. "IL VENETO APRA AL METODO ZAMBONI"

Questa la presa di posizione del gruppo del Pd in Consiglio regionale che sul tema ha presentato un'interrogazione alla Giunta e all'assessore alla sanità, prima firmataria la capogruppo Laura Puppato
"I risultati sono evidenti e legittimano le speranze di chi sta lottando contro una grave malattia come la sclerosi multipla. Non si capisce perché nel Veneto non si consenta l'implementazione del trattamento del professor Zamboni".

Questa la presa di posizione del gruppo del Pd in Consiglio regionale che sul tema ha presentato un'interrogazione alla Giunta e all'assessore alla sanità, prima firmataria la capogruppo Laura Puppato a cui hanno dato adesione altri 10 consiglieri democratici................
COPIA E INSERISCI SULLA BARRA... QS LINK  SOTTOLINEANTO IN GIALLO PER LEGGERE L'ARTICOLO INTERO
 www.cronacadelveneto.com/index.php?id_news=11986

Sclerosi Multipla: uno studio sulla descrizione vascolare delle lesioni perivenulari


CLIKKA QS LINK  SOTTOLINEANTO IN GIALLO PER LEGGERE L'ARTICOLO INTERO

 INFO TROVATA IN :Associazione "CCSVI nella Sclerosi Multipla" - Onlus
Al termine dello studio, secondo l’autrice, le vene all’interno delle lesioni sono significativamente più piccole rispetto a vene simili nello stesso cervello che si trovano al di fuori delle lesioni. Questa scoperta fornisce una nuova visione della componente vascolare delle lesioni della SM, forse corrispondente ad un effetto compressivo della cuffia perivascolare infiammatoria nelle lesioni. La constatazione che le vene sane di pazienti affetti da SM sono significativamente maggiori a quelle dei volontari sani può riflettere un cambiamento vascolare prelesionale nei cervelli con SM o potenzialmente un effetto di diffusa perdita di volume cerebrale.

xagena 2011 Sindrome infiammatoria da immunoricostruzione nei pazienti con sclerosi multipla dopo sospensione della terapia ..

www.sclerosionline.net/index.php?view=19769
Sindrome infiammatoria da immunoricostruzione nei pazienti con sclerosi multipla dopo sospensione della terapia con Natalizumab (TYSABRI)
Sono state valutate le conseguenze cliniche di una sospensione temporanea della somministrazione di Natalizumab ( Tysabri ) attraverso uno studio prospettico di coorte.

Sono stati arruolati per lo studio 32 pazienti con sclerosi multipla che avevano ricevuto almeno 12 infusioni consecutive di Natalizumab.

E’ stata valutata l’attività recidivante della sclerosi multipla, definita come un peggioramento clinicamente documentato con risultati obiettivi e/o sviluppo di una o più nuove lesioni captanti il Gadolinio alla risonanza magnetica.

Il 38% dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e sclerosi multipla secondaria progressiva hanno sviluppato recidiva durante l’interruzione della terapia o subito dopo la ripresa della terapia con Natalizumab ( 9 su 24, e 3 su 8, rispettivamente ), ma le recidive sono stati gravi, con un’evidenza insolitamente diffusa di attività infiammatoria visibile alla risonanza magnetica in diversi pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva con una maggiore attività della malattia infiammatoria prima di iniziare la terapia con Natalizumab.

L’esame del liquido cerebrospinale e la diagnostica per immagini in questi casi hanno indicato una sindrome infiammatoria da immunoriscostruzione.

Nel complesso, le recidive si sono verificate più spesso nei pazienti più giovani sottoposti a meno infusioni di Natalizumab prima dell’interruzione della terapia.

Il numero di lesioni captanti il Gadolinio al momento della recidiva dopo interruzione della terapia è risultato moderatamente correlato al numero di lesioni captanti il Gadolinio prima di iniziare la terapia con Natalizumab ( r=0.51, P=0.45 ).

Il precedente controllo della malattia è stato ristabilito dopo ripresa della terapia con Natalizumab in tutti i pazienti.

Dallo studio è emerso che in questa coorte di pazienti con sclerosi multipla refrattaria a terapie multiple prima di iniziare il trattamento con Natalizumab, sono ricomparsi i referti alla risonanza magnetica e l’attività clinica della malattia, spesso in modo aggressivo, dopo interruzione della terapia con Natalizumab.
Questi risultati suggeriscono che bisognerebbe prendere in considerazione strategie per minimizzare il rischio di sindrome infiammatoria da immunoricostruzione dopo l'interruzione di Natalizumab. ( Xagena2011 )

Miravalle A et al, Arch Neurol 2011; 68: 186-191


Neuro2011 Farma2011

ZENIT - Per le staminali meglio le cordonali

ZENIT - Per le staminali meglio le cordonali

Per le staminali meglio le cordonali


Le staminali del cordone ombelicale risultano molto più sicure delle altre cellule per i rischi legati al rigetto immunologico e non necessitano di ablazione midollare nel trattamento di molte le patologie

di Paolo De Lillo
ROMA, domenica, 17 giugno 2012 (ZENIT.org).- Le staminali del cordone ombelicale mostrano sempre più chiaramente vantaggi significativi rispetto alle altre cellule indifferenziate di diversa origine. Tra questi la totale sicurezza per i pazienti trapiantati, rispetto ai gravissimi rischi di generare neoplasie maligne da parte delle embrionali, sottovalutati dalla stampa e dall' amministrazione americana. Il presidente Obama ha permesso, in modo irresponsabile, sperimentazioni sull' uomo in pazienti con lesioni alla retina e al midollo osseo, incurante dei pericoli mortali legati alla forte cancerogenicità delle embrionali.


copia e incolla qs link per leggere l'articolo di    PAOLO DE LILLO
 www.zenit.org/rssitalian-31258#.T-DEdVPFuGw.facebook

18/06/12

Tessere per diversamente abili

Tessere per diversamente abili
La L.r. 1/2000 e s.m.i., al comma 3 dell'art. 12, prevede che gli Enti locali possano individuare eventuali beneficiari di agevolazioni tariffarie definendone le relative condizioni e modalità con oneri a carico dei propri bilanci; mentre il comma 4 prevede che la Regione provveda per proprie finalità a quanto previsto nel comma 3 sopra citato mediante apposita deliberazione della Giunta Regionale definendo criteri, modalità e risorse.
Con le DD. G.R. n. 58-8267 del 14 ottobre 1986, n. 38-12800 del 28 aprile 1987, n. 107-18324 del 14 settembre 1992 sono state definite le categorie degli aventi diritto delle agevolazioni tariffarie, rispetto alle linee extraurbane di concessione regionale.
In seguito ai sensi del Decreto Legislativo 345/98, a decorrere dall’1.1.1999, sono state conferite alle Province le funzioni amministrative relative al loro rilascio.
Con la D.G.R. 1-1824 del 21 dicembre 2000 si sono estese le suddette agevolazioni, a partire dall’anno 2001, anche alle linee urbane comprese le aree conurbate, ed al contempo sono state conferite a tutti gli Enti soggetti di delega (non solo le Province ma anche i comuni con popolazione superiore ai 30.000 abitanti), le funzioni amministrative e finanziarie relative al rilascio delle tessere di libera circolazione, come previsto dagli stessi Accordi di Programma.
Con D.G.R. n. 2 – 8049 del 23 dicembre 2002 sono state confermate le categorie degli aventi diritto alle agevolazioni tariffarie ed è stato approvato un nuovo fac-simile di tessera sotto riportato.
Hanno diritto al rilascio della tessera di libera circolazione i residenti nella Regione Piemonte che rientrino in una delle seguenti categorie:
  • ciechi assoluti e ciechi ventesimisti (la gratuità del viaggio e' consentita all'eventuale accompagnatore);
  • sordomuti;
  • "grandi invalidi" (invalidi: di guerra, civili di guerra e per servizio), appartenenti alle categorie dalla Iª alla IVª; viene rilascia una tessera che permette la gratuità del viaggio all'eventuale accompagnatore a coloro che appartengono alla Iª categoria con una super invalidità;
  • disabili (invalidi civili e del lavoro) con una percentuale di invalidità superiore/uguale al 67% (nei casi di invalidità al 100% la gratuità del viaggio e' consentita anche all'eventuale accompagnatore, come recita la D.G.R. n. 14-11339;
  • i minori invalidi (la gratuità del viaggio e' consentita anche all'eventuale accompagnatore);
  • ultra sessantacinquenni con difficoltà persistenti nello svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età

http://www.provincia.torino.gov.it/trasporti/disabili/index.htmA) http://www.provincia.torino.gov.it/trasporti/disabili/pdf/mod_a.pdfB) http://www.provincia.torino.gov.it/trasporti/disabili/pdf/mod_b.pdf (rinnovo)
C) http://www.provincia.torino.gov.it/trasporti/disabili/pdf/dic_sost.pdf Tratte percorribili con tessera di libera circolazione – Elenco per stazione di partenza1) http://www.regione.piemonte.it/trasporti/tpl/lettera_a.htm

RIS - Sindrome Radiologicamente Isolata e sm

Sclerosi Multipla: quale rapporto con la Sindrome Radiologicamente Isolata?
 Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani ha valutato la presenza di lesioni alla corteccia cerebrale, la parte più superficiale del cervello, in alcuni soggetti con Sindrome Radiologicamente Isolata (Radiologically Isolated Syndrome: RIS).
Con il termine RIS si definiscono i casi nei quali si rilevano lesioni con la Risonanza Magnetica (RM) lesioni alla corteccia o all materia bianca del cervello in assenza di sintomi caratteristici di sclerosi multipla.
Lo studio ha riguardato 15 pazienti con RIS. Tutti sono stati sottoposti a una RM cerebrale, per valutare la presenza e il volume delle lesioni corticali, lo stato della materia bianca e il volume del cervello e della corteccia cerebrale.
Nel corso della ricerca, sono state identificate 34 lesioni corticali in 6 pazienti su 15 (pari al 40%). Le lesioni erano concentrate soprattutto nei lobi frontale e temporale, le aree della corteccia del cervello che controllano funzioni di vario tipo che vanno dalle attività motorie alla vista. Si è rilevato, inoltre, che nei pazienti con lesioni corticali, rispetto a quelli senza lesioni corticali, erano più frequenti danni alla materia bianca del cervello.
Gli autori hanno concluso che, in questa casistica, peraltro limitata intermini numerici, parte dei pazienti con SRI aveva lesioni corticali e della materia grigia, segni di caratteristici di sclerosi multipla, in assenza di sintomi evidenti della malattia. Questa evidenza confermerebbe l'opportunità di trattare i soggetti con RIS per prevenire e ritardare la comparsa di una SM clinicamente evidente, come suggerito da altri autori. Studi su casistiche più ampie potranno fornire indicazioni conclusive in merito.
Fonte: Cortical lesions in radiologically isolated syndrome; Neurology. 2011 Nov 22;77(21):1896-9.

RECUPERO FUNZIONALE NELLA SCLEROSI MULTIPLA

le neuropatie senza placche hanno tutte, sempre, la stessa patogenesi; differiscono tra loro solo per il tipo di neuroni prevalentemente danneggiati dalle tossine pertussiche. Le aree neuronali danneggiate dipendono dall'azione patogena specifica (biochimica) delle tossine prodotte dal ceppo di Bordetella che ha colonizzato le mucose del paziente in esame e dal bagaglio biochimico caratteristico dei neuroni dell'area colpita.
Le neuropatie con placche a patogenesi pura (da precipitazione di complessi immuni circolanti, senza attacco tossinico) praticamente non esistono. Nelle neuropatie con placche, una parte delle tossine prodotte "sfugge" alla trasformazione in complessi immuni; le tossine "eccedenti" attaccano i neuroepiteli con gli stessi meccanismi e con gli stessi effetti irreversibili descritti nelle neuropatie senza placche. I meccanismi che portano al danno tossinico diretto nella SM sono fondamentalmente due:


  • una delle più importanti tossine pertussiche (la "tossina dermonecrotica") non è una proteina, non è immunogena, non stimola la produzione di anticorpi specifici, non può formare complessi immuni; qindi, si va a fissare direttamente ai neuroepiteli.
  • le altre tossine possono essere "assorbite" in complessi immuni solo in "zona di equivalenza" e in eccesso di anticorpi; in eccesso di antigene (tossine), una parte di tossine non viene complessata e va ad aggredire direttamente i neuroepiteli.
Nella pratica clinica, perciò, le "neuropatie con placche" sono quasi esclusivamente "a patogenesi mista".

Le differenze patogenetiche esistenti tra i vari tipi di neuropatie da BP (con placche, o, senza placche) comportano una differenza nelle aspettative di "recupero funzionale":
  • nelle neuropatie senza placche (le tossine attaccano direttamente i neuroepiteli) i danni, già in atto al momento della diagnosi eziologica, non saranno riparati; i benefici verranno dalla tempestività con cui sarà posta la diagnosi eziologica e sarà instaurato il trattamento antibiotico specifico.
  • nella SM iniziale (danni prevalenti da precipitazione di complessi immuni) si arresterà il decorso della malattia tossi-infettiva; si avrà un buon recupero funzionale (più o meno importante, a seconda delle condizioni di partenza).
  • nella SM Remittente e nella SM Cronica (progressiva) il recupero funzionale sarà modesto o nullo, inversamente proporzionale ai danni anatomo-funzionali già instaurati e al tempo trascorso tra l'insorgenza della malattia e l'inizio del trattamento antibiotico; la bonifica delle mucose con l'antibiotico non arresterà del tutto il progredire della disabilità, che sarà sostenuta dal danno tossinico diretto, già instaurato (in evoluzione degenerativa). Si è visto, infatti, che una parte del danno assonale è indipendente dalla demielinizzazione.
  • www.aibor.it/site/la-sclerosi-multipla/recupero-funzionale-nella-sclerosi-multipla-sm.html)
DEGENERAZIONE ASSONALE SECONDARIA
(Comi G et Altri: Fisiopatologia del danno nervoso nella SM. - Atti del XXXIII Congr. Soc, Ital. Neurologia - Neurological Sciences, Supplement to Vol 23, september 2002. S 127-S 133). L'integrità del rivestimento mielinico è fondamentale per la vita dell'assone e alcuni studi recenti fanno ritenere che la prolungata assenza di conduzione nervosa espone l'assone ad alterazioni strutturali irreversibili. In molte placche di demielinizzazione sono state rilevavate alterazioni strutturali degli assoni (restringimenti del calibro e irregolarità di colorazione), che potrebbero spiegare una loro suscettibilità a un processo degenerativo secondario a lento sviluppo. Nel centro ipocellulare di lesioni di vecchia data, è stata descritta anche la presenza di ovoidi assonali che presentavano attività infiammatoria esclusivamente alla periferia.
Questi quadri non possono essere spiegati da un insulto infiammatorio diretto e suggeriscono invece la presenza di un processo degenerativo continuo, che potrebbe essere il substrato patologico della fase progressiva della malattia. L'osservazione clinica che nella fase progressiva di malattia la distribuzione topografica dei deficit sensori-motori presenta il classico gradiente disto-prossimale sottolinea il ruolo chiave di un processo degenerativo secondario. In alcuni recenti studi autoptici è stata confermata l'importanza della degenerazione assonale delle lunghe vie sensitive e piramidali nel provocare deficit neurologici irreversibili nei pazienti con SM.
In conclusione: con il progressivo ridursi della riserva funzionale, per l'accumularsi di lesioni lungo le vie nervose, per una progressiva distruzione del tessuto nervoso all'interno della lesione (degenerazione assonale secondaria) e forse per il sovrapporsi di un processo degenerativo assonale indipendente dall'infiammazione acuta, cominciano ad emergere deficit neurologici irreversibili che poi evolvono più o meno rapidamente. Il quadro descritto non è applicabile direttamente alle forme primariamente progressive di malattia che sembrano avere una loro peculiarità fisiopatologica. Questa ipotesi fisiopatologica porta con sé ovvie implicazioni sul piano terapeutico: il danno nervoso va prevenuto il più precocemente possibile, vale a dire appena siamo sicuri che di SM si tratti.
Venendo a mancare il controllo centrale, in risposta agli stimoli periferici (propiocettivi, tattili, termici, dolorifici) insorgerà (o aumenterà) la spasticità ("archi riflessi spinali") e, conseguentemente, aumenteranno il deficit funzionale, l'affaticabilità e la spossatezza. La progressione dei danni anatomo-funzionali e, quindi, la progressione della disabilità si arresteranno solo 10-12 mesi dopo l'inizio del trattamento antibiotico.

In tutte le neuropatie pertussiche (con e senza placche) l'etilsuccinato di eritromicina dovrà essere somministrato ai primi sintomi di malattia anche per minimizzare l'insorgenza di una reazione di Jarisch-Erxheimer, che nei pazienti in fase avanzata di malattia potrà risultare perfino pericolosa in rapporto con il degrado fisico dell'ammalato e con la quantità di Bordetelle presenti sulle mucose del paziente (uccise dall'antibiotico). Sapendo che con l'eritrocina in quindici-venti giorni si ottiene sempre la bonifica delle mucose, nelle neuropatie pertussiche il danno tossinico aggiuntivo (reazione di Erxheimer = shock tossinico) potrà essere evitato sottoponendo il paziente a plasmaferesi terapeutica nelle prime tre setttimane di trattamento antibiotico. La plasmaferesi, auspicabile nella SM, è obbligatoria nella SLA e nelle altre neuropatie senza placche.

CICLO E SM......

COME DICEVO ...per noi donne tutti questi sintomi RIPORTATI <  sono  molto  reali  e  possono  includere  debolezza  muscolare  formicolii  spasmi  annebbiamento  visivo  per  chi  ha  gi  problemi  al  nervo  ottico >li abbiamo anche in vicinanza al CICLO... ...quindi si dovrebbe studiare anche come mai nella vicinanza del ciclo ..alcuni sintomi si PRESENTANO. 

e per la serieee...non mi toccate..non mi parlate che prendo fuoco suuubitoooo


CHI HA DI QUESTE PROBLEMATICHE LO RIPORTI QUI SOTTO

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Il ciclo mestruale è l’insieme delle modificazioni mensili cui va incontro l’apparato genitale femminile durante tutto il periodo in cui la donna è feconda. Di questa la modificazione più evidente è la mestruazione, cioè la perdita mensile di sangue proveniente dall’utero, la quale conclude il ciclo mestruale. L’interruzione dei cicli mestruali avviene, in condizioni normali, per due motivi: la fecondazione di un uovo da parte di uno spermatozoo e quindi l’inizio di una gravidanza o il termine della vita feconda della donna, cioè la menopausa. Mediamente il ciclo mestruale dura 28 giorni, ma in alcune donne può essere di parecchi giorni più lungo o più corto. Le mestruazioni iniziano durante la pubertà, in genere quando una ragazza è tra i 12 e i 14 anni e terminano con la menopausa attornoai 50 anni. Non sempre, erò in alcuni casi le mestruazioni si accompagnano già a un certo sviluppo del seno, possono iniziare anche più precocemente, in età infantile, oppure possono comparire, in qualche caso, tardivamente, oltre i 17 anni: in questo caso, oltre a turbe ormonli, la causa può essere dovuta ad anemia o a malattie croniche.
Durante il ciclo mestruale, una cellula uovo si sviluppa in un’ovaia e raggiunge l’utero attraverso una delle due tube di Falloppio;contemporaneamente, gli ormoni provocano dei cambiamenti nel rivestimento interno dell’utero. Se l’uovo non è fecondato, esso degenera e la mucosa dell’utero viene eliminata con il flusso sanguigno mensile. Dopo la mestruazione, i lrivestimento internodell’utero si riforma e inizia un nuovo ciclo. Se l’uovo è fecondato, si hanno le mestruazioni solo dopo uno o due mesi dal termine della gravidanza. La regolarità del ciclo è controllata dagli ormoni secreti dall’ipofisi, ghiandola che sta alla base del cervello.