CONTATORE PERSONE

12/07/12

Un fattore di rischio genetico e sm



Un fattore di rischio genetico potrebbe spiegare gli effetti dannosi dei farmaci sui pazienti affetti da sclerosi multipla.

Nel genoma umano si trova una singola lettera genetica che potrebbe rivelare perchè una terapia concepita per rallentare la sclerosi multipla, finisce spesso per peggiorare il quadro clinico.
Una nuova ricerca rivela che esiste una piccola variazione genetica che, associata ad un piccolo aumento del rischio nella SM, ostacola l'attività del fattore alfa di necrosi tumorale, un cruciale regolatore del sistema immunitario. La scoperta potrebbe spiegare come i farmaci che esercitano un'interferenza con questa proteina, finiscono con l'esacerbare la SM.

Inibitori del FTN alfa spesso sono inclusi nei farmaci contro le patologie autoimmuni. Tuttavia, quando i ricercatori hanno testato terapie anti FTN alfa in pazienti affetti da SM, i farmaci hanno provocato un peggioramento della malattia in diversi soggetti.
Un gruppo coordinato dal neuroimmunologo Lars Fugger, dell'Università di Oxford, riporta che una variazione legata alla SM nella sequenza dei geni relativi al recettore FTN alfa potrebbe aiutare a spiegare, e perfino a prevedere, un risultato negativo nel paziente con SM di un farmaco contenente un bloccante del FTN alfa. Ciò costituisce anche un esempio di come alcuni piccoli segnali genetici analoghi possano essere utilizzati a scopi clinici.
Trevor Kilpatrick, neurologo all'Istituto Florey per le Neuroscienze dell'Università di Melbourne, sottolinea l'importanza del lavoro e afferma che fornisce un ponte interessante tra le piccole differenze nella sequenza genetica e il funzionamento delle proteine che ne risultano. I ricercatori forniscono anche evidenze riguardo le sfumature specifiche di una patologia, cioè su come viene regolato il sistema autoimmunitario, sottolineando l'importanza di questi scambi delle sequenze sulle singole unità nel determinare la suscettibilità delle persone ad ammalarsi di patologie gravi come la sclerosi multipla.
Questa osservazione è emersa da uno studio che ha identificato sostituzioni di una lettera, fenomento conosciuto come polimorfismi del nucleotide singolo, legate statisticamente ad un rischio maggiormente elevato di ammalarsi di SM. Interessante notare che questi polimorfismi si trovano nel gene del recettore del FTN alfa. Il legame tra SM e FTN alfa ha portato i ricercatori ad investigare il percorso della proteina che risulta dal polimorfismo del singolo nucleotide.
Il nucleotide singolo produce una versione ridotta del recettore. Sebbene questa molecola si unisca comunque al FTN alfa, i segmenti mancanti gli impediscono di entrare nella membrana plasmatica. Piuttosto, la forma alternativa permane a girare intorno la cellula, legandosi al FTN alfa e rallentando l'attività di quest ultimo (quindi l'opposto funzionamento della forma completa). Così facendo, il recettore ridotto tiene il FTN alfa lontano dal suo posto naturale sulla superfice cellulare. I ricercatori suggeriscono che questo funzionamento di bloccaggio del FTN alfa rispecchia l'attività clinica degli antagonisti del FTN alfa, che può esacerbare la sclerosi multipla. La scoperta indica che il blocco del FTN aumenta i rischi nella SM, e che determinati farmaci possono amplificare questo effetto.
Inoltre, comprendere il funzionamento di questo recettore ridotto potrebbe aiutare a prevedere gli effetti collaterali di questo tipo di farmaci sul paziente già nei trials clinici. Se i ricercatori avessero saputo della correlazione tra la patologia e la firma genetica che interferisce con l'attività del FTN alfa, essi avrebbero potuto prevedere che bloccare il FTN alfa con i farmaci avrebbe potuto dare vita a problemi.
Il genotipo potrebbe costituire una via d'accesso alla comprensione del funzionamento dei farmaci e sul perchè gli effetti sono così differenti di persona in persona. Adesso la ricerca deve concentrarsi sul capire perchè questi polimorfismi sono collegati alla patologia.

anticorpo nel sangue non presente nei malati di sclerosi multipla

I ricercatori hanno identificato un anticorpo nel sangue dei malati di sclerosi multipla che sembra non essere presente in coloro che non sono affetti da questa patologia.
Proprio questo anticorpo sarebbe responsabile del danneggiamento della mielina, che determina la SM.
Questo studio, ancora alle sue fasi premilinari, potrebbe portare alla messa a punto di uno specifico esame del sangue per la diagnosi della sclerosi multipla. Inoltre, studiarne il funzionamento potrebbe portare a nuove terapie contro la malattia.
La ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, ha interessato 400 persone in SM più una serie di controlli sani. L'anticorpo è stato trovato nel sangue del 47% dei malati di SM mentre in nessun soggetto sano è stato riscontrato. Lo studio è stato poi ampliato ad altri 330 pazienti con altre patologie neurologiche e in questo caso soltanto 3 persone presentavano questo anticorpo, segno forse che è specifico della sclerosi multipla.
L'anticorpo, chiamato KIR4.1, è stato iniettato nel cervello dei topi e si è verificato un danneggiamento dei tessuti cerebrali e un'alterazione della risposta immunitaria nella regione encefalica.
Resta da verificare l'analogia nel cervello umano.
L'attendibilità di questo studio è dato dall'ampiezza del campione, che ha permesso non solo di verificare una teoria già avallata da tempo, ma anche di essere specifici nell'individuare il tipo di anticorpo probabilmente coinvolto.
Si auspica un prosieguo della ricerca lungo questo filone, soprattutto perchè la sclerosi multipla differisce molto a seconda del soggetto quindi c'è bisogno di individuare gli altri anticorpi che, con ogni porbabilità, sono coinvolti nella patologia e come interferiscono gli uni con gli altri, mandando in tilt il sistema immunitario.



info di sclerosi multipla . com

11/07/12

Staminali amniotiche potenti come le embrionali

Scoperta sulle potenzialità rigenerative delle cellule staminali

Varie_7768.jpg Si possono riprogrammare le cellule staminali amniotiche per farle ritornare a uno stadio precedente, lo stesso in cui si trovano le staminali embrionali, caratterizzate per le loro alte proprietà rigenerative.
A scoprirlo è uno studio pubblicato su Molecular Therapy da un gruppo di ricercatori di cui fa parte Paolo De Coppi, primario di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Great Ormond Street Hospital di Londra e ricercatore all’Università di Padova.....................

per leggere tutto l'articolo : http://www.italiasalute.it/7768/Staminali-amniotiche-potenti-come-embrionali.html

audio- Zamboni e Salvi a Cortina - Sabato 7 luglio 2012

morbo di Parkinson / ISRAELE

Ricercatori israeliani dell’Ospedale Beilinson e dell’Università di Tel Aviv hanno identificato una proteina in grado di proteggere le cellule del cervello dal morbo di Parkinson: un passo importante – scrive Haaretz, annunciando lo studio – che fa avanzare la possibilità di sviluppare di nuovi trattamenti o di prevenire la malattia. La proteina scoperta previene in primo luogo la morte o la degenerazione di queste cellule intervenendo così sulla causa primaria della malattia. La ricerca della neurologa Nirit Lev dell’Ospedale Beilinson (insieme ai professori Israel Steiner, Daniel Offen e Eldad Melamed) si è concentrata su un gene, il DJ-1, in grado di sostenere i meccanismi di autodifesa delle cellule nervose, visto che proprio le sue mutazioni sono correlate – secondo vari studi – al rischio di sviluppo del Parkinson, di sclerosi multipla e di complicazioni neurologiche associate al diabete. Per proteggere le cellule nervose, occorreva dunque mettere a punto un farmaco in grado di riprodurre le attività del gene DJ-1. Nel corso delle ricerche è stato così identificato un peptide (proteina di basso peso molecolare) che, attaccato ad un altro peptide, riesce a penetrare la barriera sanguigna del cervello e ad entrare nel sistema nervoso che produce la dopamina, proteina a difesa delle cellule nervose. La molecola – chiamata dai ricercatori NID-13 – negli ultimi tre è stata testata su topi di laboratorio progettati per sviluppare i sintomi del Parkinson: i risultati hanno dimostrato che funziona. “La nostra capacità di ‘correggere’ il livello di DJ-1 – ha detto Nirit Lev – era determinante, visto che il Parkinson di norma si manifesta dopo una così massiccia distruzione di cellule nervose che le rimanenti non ce la fanno a compensare quelle morte. Quando avremo successo nel proteggere queste cellule e di prevenire la loro graduale distruzione, i pazienti potranno vedere la loro qualità di vita recuperata”.

info di:
www.biofutura.it/2012/07/ricerca-scoperta-israeliana-per-prevenzione-parkinson-passo-importante-per-lo-sviluppo-di-nuovi-farmaci/

10/07/12

I fitocannabinoidi - Guida – manuale

Estrazione domestica di tutti i fitocannabinoidi (identificate oltre 400
sostanze chimiche differenti , una settantina di tali componenti attivi
appartengono alla famiglia dei cannabinoidi, molti dei quali ancora
poco esaminati) presenti nella Cannabis Sativa, Indica e Ruderalis,
per gli usi medici dei cannabinoidi.
Le informazioni disponib ili su questo testo non in tendono in alcun modo
istigar e od indurre a compor tamenti VIETATI DALLA LEGGE.
L’approvvigi onamento di cannabis, o suoi derivati, dev e av venire con le
m odalità pr es critte ai sensi del DPR 309/90 e s u cces sive m odificazioni.
I cannabinoidi di grande interesse sono:
il 9 - tetraidrocannabinolo (THC, Delta 9-THC, uno dei maggiori e più noti principi attivi
della Cannabis)
il cannabidiolo (CBD)
la tetraidrocannabivarina (THCV)
il cannabinolo (CBN)
il cannabigerolo (CBG)
il cannabinidiolo (CBND)
il cannabicromene (CBC)
il cannabiciclolo (CBL)
il cannabielsoino (CBE)
il cannabitriolo (CBT)
la cannabivarina (CBV)
la cannabicromevarina (CBCV)
la cannabidivarina (CBDV)
la cannabigerovarina (CBGV)
il cannabigerolo monoetiletere (CBGM)
I fitocannabinoidi possono esser ingeriti (sono liposolubili), vaporizzati e fumati.
Per l’estrazione dei cannabinoidi, le infiorescenze di Canapa, ( Erba, Maria, Ganja, Hemp, Kif,
Grass, Shit, Mary Jane, Marijuana, etc.) devono essere asciugate completamente *.
I cannabinoidi (THC,CBD, etc.) non sono idrosolubili (cioè non si sciolgono in acqua), ma lo sono
nei grassi, ( Olio, burro, grassi animali e vegetali) e in alcol, etere, cloroformio, solventi derivati dal
petrolio ( Esano, benzene, etere di petrolio, diclorometano, toluene, ecc... ). Questi ultimi hanno il
vantaggio di essere molto più selettivi, perchè negli alcoli oltre ai cannabinoidi si disciolgono anche
la clorofilla** e numerose altre sostanze. Purtroppo questi solventi sono estremamente tossici per
l'organismo umano così come lo sono in genere tutti i tipi di alcol. Benché vengano fatti evaporare,
i solventi lasciano sempre qualche residuo, l'unico con un grado di tossicità basso o trascurabile é
l'alcol etilico.
* I fiori di canapa sono asciutti quando, avvolti nel cellofan, non fanno più condensa.
** Per eliminare la clorofilla i coltivatori libanesi lasciano le piante di canapa sul campo fino a che non sono quasi
asciutte. Entro questo tempo acquistano un colore marrone - rossastro ( la clorofilla è distrutta dai Raggi UV del
sole ).

Esistono vari metodi di estrazione:
1°) – Estratto solido di cannabis: Hashish. Prodotto con il polline
dell’infiorescenza di canapa (tipologie di Hashish pregiato: il Charas [indiano], il
Manali, il Malana, il Parvati [prodotti nella regione himalayana dell’India],il Kashmiri,il
Nepal Temple Balls [nepalese], l’Afgano, il Pakistano) –
Come si prepara:
A) – durante il periodo di fioritura (è il metodo più antico e non prevede il taglio delle piante), a
più riprese sfregare tra il palmo delle mani, piano, le estremità fiorite della pianta,
B) – raschiare dalle mani, con apposito coltellino, la resina gommosa raccolta sul palmo delle
mani;
C) – raccogliere la resina di canapa (polline) in un contenitore liscio;
D) – impastare la resina, manualmente, in pani;
E) – sigillare la resina con cellofan, panni di canapa o lino.
2°) - Estratto solido di cannabis: Hashish. Prodotto con la di resina di canapa
(Cioccolato, Libanese, Libano Oro, Super Polm, Skuff, Bourbouqa, Marocco 00, Riff
marocchino, il Turco, Olandese, ecc) –
Come si prepara:
A) – scuotere, sbattere e/o strofinare i fiori maturi della canapa femmina su una serie di setacci;
B) – raccogliere la polvere resinosa in apposito contenitore;
C) – comprimere la polvere, dopo averla riscaldata per permettere che le resine si fondano ed
attacchino insieme, in blocchi o pani (magari con l’ausilio di mezzi meccanici);
D) – sigillare la resina con cellofan, panni di canapa o lino.
3°) - Estratto liquido di cannabis: Preparazione galenica magistrale a freddo di
olio di canapa, ottenuto per mezzo di un veicolo alcolico –
L'olio (3° - 4°), vaporizzato, fumato o ingerito, ha una concentrazione di cannabinoidi molto più
alta del materiale di partenza ( da 5 a 10) e quindi deve essere utilizzato, in proporzione, in quantità
ridotte.
L'Hash - Olio ha un'apparenza distintiva del dorato - miele e dal verde scuro a quasi nero con una
consistenza abbastanza solida (viscoso, simile a catrame). A temperatura ambiente è assai
appiccicoso, ma una volta riscaldato è un liquido.
Come si prepara:
A) – far macerare l’infiorescenza (o l’ hashish) finemente sminuzzata in una soluzione idroalcolica
a 95° gradi alcolici volumetrici, in 5 - 10 volumi di alcol ed 1 volume di materiale, in un
contenitore chiuso (vaso, bottiglia o un recipiente di materiale neutro), in un luogo fresco e
scuro per 28 giorni, il periodo di un intero ciclo lunare.
B) – Trascorso il tempo previsto filtrare la soluzione in un recipiente, con un filtro di carta, un
collant, oppure con un colino a maglia fine e spremere la pianta;
C) – per separare la parte liquida (alcol e sostanze disciolte) si può fare evaporare l’alcol a
bagnomaria ( l'alcol etilico evapora a 78,3 °C, l'acqua a 100°C ) oppure può essere
recuperato in un qualunque distillatore ( in genere di vetro ) e rimarrà, comunque, sul fondo
l’estratto: L’olio.

4°) - Estratto liquido di cannabis: Preparazione galenica magistrale a caldo di olio
di canapa –
Come si prepara:
A) – mettere in un pentola l’infiorescenza sbriciolata;
B) – affogarla completamente in alcol con gradazione 40° - 50°;
C) – far cuocere a basso fuoco, circa 80º;
D) – filtrare la soluzione e fare evaporare l’alcol restante.
In questo modo, p.es., estraggono i principi attivi della cannabis per il medicinale << Sativex ® >>.
Il << Sativex ® >> è un farmaco a contenuto standardizzato di fitocannabinoidi e contiene solo due
forme purificate della canapa, THC e CBD. Per produrlo ( è uno spray sublinguale), estraggono i
cannabinoidi sotto vacuo in un circuito chiuso, recuperando così continuamente l'alcol, e
successivamente, affinché possa essere nebulizzato, lo allungano in solventi con un rapporto circa
1:1 (etanolo, glicole propilenico). Includono anche un ingrediente supplementare, l’ olio di menta
piperita, che evita al paziente il “temuto” effetto psicoattivo della cannabis (High).
* Il << Sativex ® >> è un prodotto industriale e l’utilizzo del “glicole propilenico” dipende dal fatto che, 1° costa
pochissimo e si nasconde molto bene negli oli essenziali, e 2°, contrasta l’effetto disseccante dell’alcool nella
lozione idroalcoolica. Il “propylene glycol” non esiste in natura, è un prodotto chimico.
5°) - Olio cotto di cannabis, per uso alimentare:
Come si prepara:
A) – ridurre l’infiorescenza di Cannabis in piccoli frammenti e metterla nella pentola;
B) – aggiungere olio (o burro) quanto basta, l’olio deve coprire bene i fiori (1:10 - 1:20 – 1:30, in
base alla % di THC presente nell’infiorescenza ed alla desiderata concentrazione di principi
attivi);
C) – aggiungere acqua, 4 – 5 - 6 cm (tanto, la si dovrà far evaporare, lentamente, tutta…), per
evitare surriscaldamenti ed allungare il tempo di cottura, per una buona estrazione;
D) – mettere con coperchio su fiamma bassa e far bollire;
E) – quando sta per svanire l’acqua allontanare dalla fiamma il tegame, perché l’olio surriscaldato
farebbe vaporizzare i cannabinoidi, far svaporare tutta l’acqua e continuare a mantenerlo caldo
(a circa 80°: non bollente, no frittura!) per almeno 5 minuti;
F) – lasciare macerare per 1 giorno e filtrare;
6°) – Tintura madre e tintura classica di canapa –
La tintura è una preparazione liquida ottenuta mediante l'azione estrattiva dell'alcol sulla pianta
intera o su sue parti (foglie, radici, ecc.).
La differenza più rilevante tra la tintura classica e la tintura madre (T.M.) é nel materiale di
partenza: nella tintura classica é costituito dalla droga secca, mentre nella tintura madre é dato dalla
pianta fresca. In tal modo nella tintura madre vengono preservati più principi attivi.
Pro. Trattandosi di una forma di estrazione molto diffusa e tra le più utilizzate in Fitoterapia. E' un
preparato che si presta bene all’automedicazione e l'efficacia, nella maggior parte dei casi, è buona.
Contro. Il contenuto in alcol non è irrilevante e pertanto non è adatta a chi presenta disturbi al
fegato, ai bambini e a chiunque abbia problemi con l'alcol.
Come si prepara:
A) – La droga, viene messa a macerare, in una bottiglia o un recipiente di materiale neutro, in una
soluzione idroalcolica che va dai 45° ai 70° gradi alcolici volumetrici, in relazione alla

quantità d'acqua che la pianta contiene naturalmente: è necessaria quella percentuale di alcol
che permette di ottenere un rapporto droga/solvente. Nella preparazione delle tinture
idroalcooliche si adotta generalmente una regola fissa: per ottenere cinque parti di tintura
finale, è necessaria una parte di droga (ovvero, 20 grammi di droga per ottenere 100 ml di
tintura).
B) – mettere la pianta a macerare per un periodo variabile, da 25 a 40 giorni.
C) – filtrare la soluzione così ottenuta e farla decantare per 48 ore.
In questo modo (con alcol a 45° - 70° gradi) la T.M. di cannabis agisce prevalentemente in virtù
della presenza dei 330 principi attivi, diversi dai cannabinoidi, identificati nel fiore di canapa
(alcaloidi, oligoelementi, etc). Ma, per sciogliere anche i cannabinoidi basta far cuocere a circa 80º
la soluzione idroalcolica con i fiori di cannabis, oppure, far macerare la pianta in una soluzione a
95° gradi alcolici e, infine, per ridurre la gradazione alcolica della T.M. ottenuta, aggiungere acqua
q.b. La scadenza è di 5 anni, a confezione chiusa.
7°) – Tisana -
Con l’infiorescenza si può preparare, inizialmente (prima di procedere con il 2°,4° o 5° metodo di
estrazione), per combinare l’azione terapeutica di altri principi attivi presenti nell’infiorescenza di
canapa, un eccellente “The di canapa”, ma ricordate che, in tutte le tisane, i Cannabinoidi sono
presenti in quantità minore rispetto a quella terapeuticamente attiva (non sono idrosolubili) e si
preparano prima dell'uso perché si alterano facilmente.
Come si prepara:
A) – far bollire l' ”erba” per almeno 20 - 30 minuti, coperta aggiungendo acqua di tanto in tanto;
B) – separare con il setaccio la tisana dall’infiorescenza lasciando sul fondo del tegame i pistilli e
resina non disciolta nell’acqua;
C) – rimettere l’infiorescenza nella pentola e continuare l’estrazione dei cannabinoidi,
indifferentemente, con il 3°, 4° o 5° metodo illustrato.
Nota1: tutti i processi di estrazione del THC e del CBD, per non buttare nulla, si devono ripetere
almeno due volte.
Nota2: I recipienti usati per la conservazione di tutti gli estratti liquidi di Cannabis, devono essere
di vetro scuro (o meglio, rivestiti con nastro adesivo di colore nero coprente) con chiusura
ermetica, e tenuti in un luoghi freschi ed oscuri;
I farmaci, correntemente commercializzati in Italia per uso
terapeutico ( Cannabis Curativa ), sono:
a) Cannabinoidi naturali, Cannabis Flos:
Bedrocan ®
Bedrobinol ®
Bediol ®
b) Estratto di Cannabis:
<< Sativex ® >>

c) Cannabinoidi di sintesi:
Marinol ® (dronabinol)
Cesamet ® (nabilone)
Va fatto notare che i derivati sintetici sembrano mostrare minore efficacia e maggiore incidenza di
effetti collaterali rispetto ai derivati naturali, a tutt'oggi preferiti da molti pazienti.
Per informazioni dettagliate, sugli usi terapeutici della cannabis, visitate il sito dell’Associazione
per la Cannabis Terapeutica [ACT]: www.medicalcannabis.it .



https://www.dropbox.com/s/zxid0r8sfzmn427/Guida-manuale_%20estrazione%20domestica%20dei%20cannabinoidi%203%20documento%20di%20Stefano%20Balbo.pdf

Centri di valutazione Alzheimer- Regione Sardegna

Progetto Cronos
Centri di valutazione Alzheimer (UVA)
Regione Sardegna

Provincia di Cagliari


Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Divisione: Neurologia
Cagliari


Indirizzo : via Peretti n° 1
CAP : 09124
Telefono e Fax : 070/5396634-39 --- 070/539640

Ref. UVA : Dr. Andrea Spissu



Ospedale San Giovanni di Dio
Divisione: Istituto di Farmacologia Clinica
Cagliari


Indirizzo : via Ospedale n° 54
CAP : 09124
Telefono e Fax : 070/6092320 --- 070/653584

Ref. UVA : Prof.ssa Maria del Zompo
Note: A.U.S.L. n° 8 - CAGLIARI




Ospedale S. Giovannni di Dio
Divisione: Clinica Neurologica
Cagliari


Indirizzo : via Ospedale n° 54
CAP : 09124
Telefono e Fax : 070/6092501 - 6092499 --- 070/668664

Ref. UVA : Dr. Socrate Congia
Note: A.U.S.L. n° 8 - CAGLIARI




Ospedale SS. Trinità
Centro Alzheimer / Disturbi della memoria
Divisione: Geriatria
Cagliari


Indirizzo : via Is Mirrionis
CAP : 09121
Telefono e Fax : 070/6095789-94-88 --- 070/6095798

Ref. UVA : Dr. Paolo Francesco Putzu
Note: A.U.S.L. n° 8 - CAGLIARI




Provincia di Sassari

Policlinico Sassarese
Divisione: Geriatria
Sassari


Indirizzo : viale Italia n° 11
CAP : 07100
Telefono e Fax : 079/222760 --- 079/2857730

Ref. UVA : Dr. Antonio Nieddu

Note: A.U.S.L. n° 1 - SASSARI



Ospedale
Divisione: Clinica Neurologica Università degli Studi
Sassari


Indirizzo : viale San Pietro n° 10
CAP : 07100
Telefono e Fax : 079/228331

Ref. UVA : Dr.ssa Maria Rita Piras

Note: A.U.S.L. n° 1 - SASSARI




Ospedale Antonio Segni
Divisione: Neurologia
Ozieri (SS)


Indirizzo : viale Cappuccini
CAP : 07014
Telefono e Fax : 079/779288

Ref. UVA : Dr. Sebastiano Tracis

Note: A.U.S.L. n° 1 - SASSARI





Provincia di Nuoro

Ospedale San Francesco
Divisione: Geriatria
Nuoro


Indirizzo : via Mannironi s.n.
CAP : 08100
Telefono e Fax : 0784/240221 --- 0784/240236

Ref. UVA : Dr. Peppino Capelli

Note: A.U.S.L. n° 3 - NUORO



Ospedale San Francesco
Divisione: Neurologia
Nuoro


Indirizzo : via Mannironi s.n.
CAP : 08100
Telefono e Fax : 0784/240200

Ref. UVA : Dr. Salvatore Bruno Murgia

Note: A.U.S.L. n° 3 - NUORO





Provincia di Oristano


Servizio Tutela Salute Mentale
Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
Divisione: Centro di Salute Mentale
Distretto Sanitario
di
Oristano, Ghilarza, Ales


Indirizzo : Piazza San Martino
CAP : 09170
Città:Oristano
Telefono e Fax : 0783/317256 --- Servizio Psichiatrico Ospedale San Martino
Telefono e Fax : 0783/317927 --- Centro di Salute Mentale - Distretto San. di Oristano
Telefono e Fax : 0785/560255 --- Centro di Salute Mentale - Distretto San. di Ghilarza
Telefono e Fax : 0783 / 91681 --- Centro di Salute Mentale di Ales
Ref. UVA : Dr. Gianpaolo Minnai

Note: A.U.S.L. n° 5 - Oristano



Provincia Olbia - Tempio

Ospedale San Giovanni di Dio
Divisione: Neurologia
Olbia (OT)


Indirizzo : viale Aldo Moro
CAP : 07026
Telefono e Fax : 0789/552214 --- 0789/552421

Ref. UVA : Dr. Cosseddu

Note: A.U.S.L. n° 2 - OLBIA (OT)





Provincia del Medio Campidano

Servizio Tutela Salute Mentale
Divisione: Centro di Salute Mentale
Sanluri


Indirizzo : via Sassari
CAP : 09025
Telefono e Fax : 070/9384503 --- 070/9384523

Ref. UVA : Dr. Augusto Contu

Note: A.U.S.L. n° 6 - SANLURI



Provincia d' Ogliastra

Servizio di Tulela Mentale
Divisione: Centro di Salute Mentale
Lanusei


Indirizzo : via Marconi n° 60
CAP : 08045
Telefono e Fax : 0782/490270 - 71

Ref. UVA : Dr. Francesco Tuligi

Note: A.U.S.L. n° 4 - LANUSEI



Provincia del Sulcis Iglesiente

Ospedale Sirai
U.O. Geriatria
Divisione: Medicina Generale
Carbonia


Indirizzo : Loc. Sirai
CAP : 09013
Telefono e Fax : 0781/6683412 --- 0781/6683361

Ref. UVA : Dr.ssa Patrizia Poddighe

Note: A.U.S.L. n° 7 - CARBONIA 
 

ALZHEIMER

12 luglio 2012
presso la sala consiliare del comune di Decimoputzu
SI PARLERA'    di Alzheimer

alzheimer Cagliari va sostenuta (www.facebook.com/pages/Associazione-Alzheimer-Cagliari/390645327660377),  

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Esercizio fisico e vitamina D per combattere i sintomi dell’Alzheimer

Vitamina DPer combattere i sintomi che avanzano dell’Alzheimer basta esercizio fisico e vitamina D. È quanto emerge da due studi presentati durante la Conferenza Internazionale sulla Malattia di Alzheimer negli Usa. Gli studi hanno evidenziato che chi fa regolarmente attività fisica ha il 40% di probabilità in meno di sviluppare la patologia che fa invecchiare il cervello, mentre i sedentari corrono il 45% di rischio in più.

Ma oltre allo sport, uno studio britannico ha evidenziato il ruolo protettivo della vitamina D. Esaminando 3.300 persone con più di 65 anni, David Llewellyn, dell’University of Exeter Peninsula Medical School, afferma che a bassi livelli della cosiddetta “vitamina del sole” il rischio sale del 42% e in soggetti con carenze gravi addirittura del 394%.


“Pochi alimenti contengono vitamina D – dice Llewellyn – per cui gli integratori possono essere una soluzione efficace e basso costo”.

Nel mondo i malati di Alzheimer sono circa 25 milioni, con 4,6 milioni di nuovi casi all’anno. In Italia, secondo i dati del Censis risalenti al 2006, i malati di Alzheimer sono poco più di 520.000, con 80.000 nuovi casi all’anno. In base all’andamento demografico e al progressivo invecchiamento della popolazione, da qui al 2020 si prevedono circa 115.000 di nuove diagnosi di Alzheimer.

INFO DI:  http://takecareblog.iljournal.it/2010/esercizio-fisico-e-vitamina-d-per-combattere-i-sintomi-dellalzheimer

Curcuma e vitamina D3 possono aiutare i malati di Alzheimer

AlzheimerSpezia indiana e vitamina D possono aiutare i pazienti con l’Alzheimer a ‘ripulire’ il cervello dalle placche amiloidi.

Uno studio dall’Università della California, Los Angeles (UCLA), pubblicato sulla rivista Journal of Alzheimer’s Disease, ha rivelato che la vitamina D3 e la ‘curcumina‘, una sostanza che si trova nella Curcuma, una pianta usata nella cucina indiana, possono stimolare il sistema immunitario a eliminare le placche-beta amiloidi che si sviluppano a causa dell’Alzheimer.

La vitamina D3 è essenziale per la salute delle ossa e del sistema immunitario. La sua prima fonte è la luce del sole, e i pazienti di Alzheimer spesso passano troppo tempo in casa. La curcumina, invece, si trova nella Curcuma longa, chiamata anche zafferano delle Indie. Si è dimostrata utile nell’eliminare le placche perché stimolava i legami tra i macrofagi del sistema immunitario e i beta-amiloidi.


INFO DI: http://takecareblog.iljournal.it/2009/curcuma-e-vitamina-d3-possono-aiutare-i-malati-di-alzheimer

09/07/12

Malati di Sla, passeggiata in quota con le guide alpine Cortina, giornata alle Cinque Torri per le persone affette da malattie neurologiche rare con la fondazione “Il Bene”

Cortina, giornata alle Cinque Torri per le persone affette da malattie neurologiche rare con la fondazione “Il Bene”

TROVERAI TUTTO L'ARTICOLO QUI: http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/07/08/news/i-pazienti-in-quota-con-le-guide-alpine-1.5376504

08/07/12

Le meravigliose proprietà del limone


Articolo letto: 1430 volte | Inviato il: 7-11-2011
Le meravigliose proprietà del limone
Ci è arrivata questa mail, che attribuisce proprietà anti-cancerogene al limone. Abbiamo poi controllato in rete, e trovato questo commento critico suurbanlegends.about.com, che vi riportiamo. Si nega la veridicità di alcune delle affermazioni riportate nella mail iniziale.. e comunque sottolinea come può essere considerato uno degli alimenti utili per la prevenzione. Si è in attesa di ulteriori ricerche dato che:
"Studi su animali e in vitro, hanno dimostrato che la pectina di agrumi modificata (Modified citrus pectin), derivata dalla pectina naturale che si trova nella polpa e nella buccia degli agrumi, riduce la metastatizzazione delle cellule cancerogene".

Umberto Di Grazia

traduzione a cura della redazione di coscienza.org - Erica Dellago




Tagliate 2-3 fette sottili di limone in una brocca, aggiungete acqua potabile che diventerà “acqua alcalina”, bevetela nell’arco dell’intera giornata, aggiungendo solo acqua potabile.
Abituatevi a prenderla come acqua da bere tutti i giorni, fa bene a tutti.
I benefici del limone sono sorprendenti.


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Secondo l’Istituto di Scienze della Salute, 819 N. L.L.C. Charles Street Baltimora, MD 1201, il limone (Citrus limonun Risso, Citrus limon (L.) Burm, Citrus medica) è un prodotto miracoloso per eliminare le cellule cancerogene.

E’ 10.000 volte più potente della chemioterapia. Perché non ne siamo consapevoli? Perché ci sono organizzazioni interessate a trovare la sua versione sintetica, che permetterebbe loro di trarre grandi profitti.

D’ora in poi si può aiutare un amico nel bisogno, facendogli sapere che il succo di limone è utile nel prevenire la malattia. Il suo sapore è gradevole e non produce gli orribili effetti della chemioterapia.

Quante persone muoiono mentre questo segreto viene tenuto gelosamente custodito, in modo da non mettere a repentaglio i benefici multimilionari delle grandi imprese?

Come sapete, l'albero del limone è conosciuto per la sua varietà di limoni e limette. L’agrume può essere consumato in diversi modi: si può mangiare la polpa, spremere il succo, preparare bevande, sorbetti, pasticcini, ecc.

E’ accreditato per tante proprietà, ma la più interessante è l'effetto che produce su cisti e tumori. Questa pianta è una cura sperimentata contro i tumori di ogni tipo. Alcuni dicono che è molto utile in tutte le forme di cancro. E’ considerato anche come spettro antimicrobico contro le infezioni batteriche e fungine, è efficace contro i parassiti interni e i vermi, regola la pressione sanguigna troppo alta, agisce come antidepressivo, combatte lo stress e i disturbi nervosi.

La fonte di questa informazione è affascinante: si tratta di uno dei più grandi produttori di farmaci nel mondo, e dice che dopo oltre 20 test di laboratorio condotti dal 1970, gli estratti hanno rivelato che: distrugge le cellule maligne di 12 tipi di cancro incluso quello del colon, della mammella, della prostata, del polmone e del pancreas…

Le sostanze di questo albero hanno mostrato di rallentare la crescita delle cellule cancerogene 10.000 volte meglio dell’Adriamicina, un farmaco chemioterapico normalmente utilizzato nel mondo. E, fatto ancora più sorprendente: questo tipo di terapia con estratto di limone distrugge solo le cellule tumorali maligne e non attacca le cellule sane.

Istituto di Scienze della Salute, 819 N. L.L.C. Charles Street, Baltimora, MD1201


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estratto da: urbanlegends.about.com


Analisi

Mentre è vero che recenti studi scientifici hanno dimostrato che i limoni e altri agrumi contengono sostanze che possono avere proprietà anti-cancerogene, non ho trovato nulla nella letteratura esistente che supporti le affermazioni esagerate di cui sopra - ad esempio, l'affermazione che il limone è “10.000 volte più potente della chemioterapia”, o l'affermazione che è “una cura sperimentata contro i tumori di ogni tipo”.
Né ho trovato le prove per sostenere la dichiarazione che la fonte di queste affermazioni è “uno dei più grandi produttori di farmaci nel mondo”.

Un rappresentante dell’Istituto di Scienze della Salute mi ha detto che l'organizzazione non ha pubblicato alcun testo né era la fonte delle affermazioni, e anzi, come scuola di salute, non si occupa di fornire informazioni mediche alla popolazione.
 


Cosa dice la ricerca attuale

Grazie a studi scientifici si è scoperto che diverse sostanze naturalmente presenti negli agrumi hanno un potenziale per combattere il cancro, le due più promettenti sembrano essere i limonoidi e la pectina.
I limonoidi, una classe di sostanze naturali che si trovano principalmente sulla buccia e nei semi degli agrumi, sono in fase di studio sia come prevenzione sia come trattamento per il cancro.
Ad esempio, la ricerca ha dimostrato che alcuni limonoidi sono in grado di inibire la diffusione delle cellule cancerogene della mammella in vitro. Sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire la loro efficacia clinica sugli esseri umani.
Studi su animali e in vitro hanno dimostrato che la pectina di agrumi modificata (Modified citrus pectin [in inglese]), derivata dalla pectina naturale che si trova nella polpa e nella buccia degli agrumi, riduce la metastatizzazione delle cellule cancerogene. Anche in questo caso, sono necessarie ulteriori ricerche per dimostrare la sua efficacia clinica sugli esseri umani.

Senza dubbio i limoni e altri agrumi sono nutrienti e benefici per la salute in una miriade di modi, quindi mentre il giudizio sul come e in che misura sono efficaci nella prevenzione e nel trattamento del cancro è ancora sospeso, dovrebbero certamente essere considerati come componente essenziale di una dieta sana.


mi hanno informato che chi usa ldn DEVE EVITARE DI USARE I LIMONI

Riflettere riavvia il cervello

Quella mezz'ora di solitudine assoluta può rivelarsi una risorsa straordinaria per chiunque, non solo per i leader politici, ma bisogna saperla vivere al meglio.

Come? Intanto spegnendo tv, computer e telefonino e magari facendo una bella passeggiata. Per dedicarsi esclusivamente a pensare.
"Ritagliarsi spazi per pensare - a anche bene da un punto di vista neurologico, perché aiuta la mente a non fare cortocircuito, a non ingolfarsi di vita affannata, quotidiana. E fa bene perché ci decentriamo dalle occupazioni più consuete per esplorare altre possibilità della mente e del pensiero, assicurandoci una ricarica di energia vitale".

ecco gli sbagli: La maggior parte delle persone saltano la pausa di mezzogiorno, qualcuno la comprime in dieci minuti piazzandosi con un panino in mano davanti al computer. "Dobbiamo fare in modo che i lavoratori escano all'ora di pranzo - INVECE  Se lasci la tua scrivania per andare a farti un giro in strada, torni con la mente più fresca e meglio disposto al lavoro"

Non è importante mangiare fuori, al ristorante, si può anche consumare il pranzo velocemente, ciò che conta è appunto farsi una passeggiata. "Va bene anche andare al parco a guardare i passeri ... Sedersi al tavolo di un bar, magari scrivere una pagina del proprio diario, su carta ovviamente. Non bisogna fare niente di eccezionale. L'importante è essere soli".

Sapersi isolare per pensare ha a che fare con il controllo dell'ansia. Chi ha un rapporto ansioso con il tempo non riesce a staccare. Già nel primo, agognato, giorno di ferie lo vedrete mettere mano al cellulare per controllare se è acceso

"Al di là dell'età, della razza e dell'educazione hanno tutti indicato le stesse cose: nella doccia, sempre in bagno ma a farsi la barba, nella natura a passeggiare, a letto prima di addormentarsi o appena svegli, in viaggio, in un momento d'ascolto di musica classica"
Quando non abbiamo nulla da fare ci distraiamo con una quantità infinita di media, come la tv, le e-mail e internet in generale". E così si finisce per non staccare mai, per non riflettere.

"È necessario invece capire che pensare è importante. È ciò che ci rende umani".

La politica di blocco studi medici CCSVI

Legislation launched by individual MPs—known as private member’s bills—rarely pass into law. So you have to wonder why Health Minister Leona Aglukkaq expended so much energy trying to quash Liberal MP Kirsty Duncan’s Bill C-280, which called for “a national strategy” for chronic cerebrospinal venous insufficiency, or CCSVI. (Duncan’s bill was defeated by six votes on Wednesday night.) Duncan, the MP for Etobicoke North, has long been a tireless advocate for scientific research into CCSVI, the condition identified by Italian vascular specialist Paolo Zamboni, who linked extracranial venous blockages to multiple sclerosis; Zamboni posited restoring blood flow with a balloon angioplasty relieved MS symptoms—and even arrested progression of the degenerative disease in some cases. Duncan’s bill had called for phase II clinical trials and follow-up care for the thousands of Canadians who have traveled for CCSVI treatment overseas.
The health minister’s aggressive opposition of the bill ramped up considerably in recent weeks. On Feb. 10, hours after a documentary about CCSVI on the CBC’s Nature of Things presented data showing one-third of MS patients significantly improve after CCSVI treatment, one-third show moderate improvement and one-third show no-to-little improvement, Aglukkaq convened an information meeting for MPs on Feb. 13*. Given that Duncan had scheduled an informational breakfast for MPs with scientists advocating CCSVI on Feb. 14, the move appeared to be a preemptive strike. Then, on February 17, the health minister sent a letter to MPs critiquing Duncan’s bill that contended CCSVI science is “indefinite.” Duncan, who holds a Ph.D. in medical geography, posted a rebuttal on her website, which of course went viral: the MP accused the federal health minister of “spreading patently false information about the current state of CCSVI research and about venous angioplasty in general.” Even the Canadian Medical Association weighed in at the last minute, sending Duncan a letter that echoed the minister’s objections two days before the vote. The MP countered its claims on her site today.
If Aglukkaq had wanted to shine spotlight on a backbencher’s bill, she couldn’t have done it more effectively. Clearly she was concerned support for Bill C-280 was gathering momentum. It’s also likely the health minister was under pressure from special-interest groups opposed to any thinking about MS that challenges the autoimmune model for the mysterious, incurable condition; though unproven, the model has given rise to a drug therapy juggernaut worth some $10-billion internationally. These drugs come with a high price tags—and side effects: This week Health Canada announced it’s investigating Gileyna, an oral MS medication approved in March 2011 that runs $30,000 per patient annually and has been linked to 11 deaths (none in Canada).
But watching the glacial pace of CCSVI research since it came to public attention in late 2009 suggests other political forces may also be at play—even the prospect that CCSVI is a trial balloon for the increasing decentralization of health care. Duncan and fellow Liberal MP Dr. Carolyn Bennett began calling for the feds to gather data and conduct research in early 2010, as Canadians with MS began traveling offshore for treatment.
Two years later, we’re still waiting, despite a lot of government busy work. In August 2010, a panel convened by the Canadian Institute of Health Research, the country’s funding arm for scientific research reviewed select CCSVI studies and declared there was not enough evidence to warrant clinical trials. Ten months later, the CIHR announced a meta-study it had commissioned provided evidence that a small-scale phase I/phase II trial (testing safety/efficacy, but not actual treatment) was warranted. There’s also been a flip-flop on tracking the tens of thousands of Canadians who’ve travelled for treatment. The CIHR said it wasn’t in their mandate, then announced it would set up a registry, but not until September 2012. The quest for rigorous data isn’t only a Canadian problem. As revealed at the five-day International Society of Neurovascular Disease (ISNVD) in Orlando last week, an estimated 30,000 CCSVI procedures have been performed worldwide, though definitive data exists on only 300 or so.
Meanwhile, Saskatchewan has gone rogue,  spending $2.5 million on a CCSVI treatment trial in Albany, NY this spring: 670 MS patients applied for 86 slots. Angela Lagace, a technician at Barrie Vascular Imagining in Barrie, Ont. trained in Zamboni scanning protocol, will travel to Saskatchewan to teach technicians follow-up scanning. Kenneth Mandato, an interventional radiologist the Albany Clinic, told Maclean’s they’ve performed the CCSVI procedure on more than 2,000 patients; he estimates 80 per cent of them were Canadian. Mandato presented a preliminary study of 240 patients at the ISNVD meeting that revealed a 1.6 per cent risk of major complication during treatment and concluded it is safe—and added he has seen remarkable improvements in patient quality of life. According to buzz at the conference, other provinces are planning treatment trials.
In her letter to Duncan, Aglukkaq called for “the independence of our scientific process and the safety of our fellow Canadians,” adding “However difficult the decision is, as parliamentarians we have an ethical obligation to put patients’ safety first.” Yet Health Canada  permits experimental procedures that haven’t passed clinical trials under its Special Access Program which are “limited to patients with serious or life-threatening conditions on a compassionate or emergency basis when conventional therapies have failed, are unsuitable, or are unavailable,” according to its website.
A high-profile recent example that has not gone unnoticed by CCSVI advocates is renal denervation, a treatment for drug-resistant hypertension performed for the first time in Canada at Toronto’s Peter Munk Cardiac Centre in January. The technique to lower blood pressure pioneered by Australian researchers entails snaking a specialized catheter through the groin, then applying a heat source to deactivate nerves on the artery that feeds blood to the kidney. The first treatment study involving 106 patients was published in the December 2010 issue of the Lancet: it found blood pressure in 84 per cent of subjects declined (as it did in 35 percent of controls) after six months. ”The results [of the study] are not enough for me to be confident,” says Dr. Barry Rubin, the medical director of the Munk Centre who sat on the CIHR panel assessing the need for CCSVI trials. ”But it’s enough for me to be interested.” One concern, he notes, is long-term effects on renal nerves as well as the need to repeat the procedure.
Sandy Logan, a nephrologist at Toronto’s Mount Sinai sees promise in the renal denervation procedure but questions the rigor of the science: the study wasn’t double-blinded nor was there a placebo group, he says, adding it was bankrolled by Adrian Inc., the American company that developed the catheter used in the procedure—which cost US$6,000 each. (Clearly, there’s money to be made: in November 2010, a month before the renal denervation study was published in the Lancet, Minneapolis-based Medtronic Inc., the world’s largest medical device company, announced it was buying Adrian for US$800 million cash up front and cash payments equaling revenue growth until 2015.) Logan is currently participating in an independent Belgium-based randomized control trial. Results won’t be available for several years. Until then, Canadians should have access to renal denervation, he says, drawing an analogy to CCSVI: “You have to do properly done studies to know if it’s going to work or not. You can’t just say we’re not going to do it in Canada until we know, because nobody in Canada will have any experience.”
As CCSVI is floated as a trial balloon, the pins are coming out. In a letter posted on CCSVI Coalition yesterday, Dr. Michael Shannon, a former deputy surgeon general and former co-chair of the FPT Steering Committee on Blood Governance, likens the federal stall on CCSVI research to the tainted blood scandal. “It would seem that we have learned nothing from The Krever Commission which very clearly placed the blame for both the HIV and Hepatitis C misadventures of the 80s on the shoulders of the Red Cross and Health Canada,” Shannon writes, claiming the federal government’s “inability and unwillingness to protect the Canadian public” in the blood scandal, which cost thousands of lives and billions of taxpayer dollars in health care costs and lawsuits, was driven in part by financial considerations. He suggests financial constraints are also behind the reluctance to fund CCSVI treatment trials: “I suspect that there is significant budgetary pressure within CIHR,” writes Shannon, who calls for a full disclosure of the CIHR’s deficit situation this year and next. “The lack of definitive action on the part of governments, government agencies such as the CIHR and NGO’s such as the Canadian MS Society is disgraceful unconscionable,” he says, a response that suggests fallout from a private member’s bill—even a defeated one—thrust into the spotlight is just beginning.
*An earlier version of the story stated that the Multiple Sclerosis Society of Canada was at the Minister of Health’s MP briefing meeting. This is incorrect.

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Legislazione lanciato da singoli parlamentari, noto come membro privato bollette, raramente passano in legge. Quindi devi chiedere perché il ministro della Salute Leona Aglukkaq speso tanta energia cercando di reprimere Bill Liberal MP Kirsty Duncan C-280, che ha chiesto "una strategia nazionale" per insufficienza venosa cronica cerebrospinale, o CCSVI. (Disegno di legge di Duncan è stato sconfitto da sei voti nella notte di Mercoledì.) Duncan, la MP per Etobicoke North, è stato a lungo un sostenitore instancabile per la ricerca scientifica nel CCSVI, la condizione identificato da italiano vascolare specialista Paolo Zamboni, che ha legato ostruzioni venose extracraniche a più sclerosi; Zamboni postulato ripristino del flusso sanguigno con una angioplastica sollievo dei sintomi, e MS anche arrestato la progressione della malattia degenerativa in alcuni casi. Disegno di legge di Duncan aveva chiesto di fase II di sviluppo clinico e follow-up per le migliaia di canadesi che hanno viaggiato per il trattamento CCSVI all'estero.
Contrapposizione aggressiva, il Ministro della Sanità del disegno di legge dilagato notevolmente nelle ultime settimane. Il 10 febbraio, ore dopo un documentario sulla CCSVI sulla natura della CBC di cose che mostrano i dati presentati un terzo dei pazienti con SM migliorano significativamente dopo il trattamento CCSVI, un terzo show show moderato miglioramento e un terzo no-to-po 'di miglioramento, Aglukkaq ha convocato una riunione informativa per i parlamentari il 13 febbraio *. Dato che Duncan aveva in programma una colazione di informazione per i parlamentari con gli scienziati che sostengono CCSVI il 14 febbraio, il passaggio sembrava essere un attacco preventivo. Poi, il 17 febbraio, il Ministro della salute ha inviato una lettera ai parlamentari criticano disegno di legge di Duncan CCSVI sostenuto che la scienza è "indefinito". Duncan, che ha conseguito il dottorato in geografia medica, ha inviato una replica sul suo sito, che naturalmente è andato virale ". diffondere informazioni palesemente false circa lo stato attuale della ricerca e sulla CCSVI angioplastica venosa, in generale," la MP ha accusato il ministro federale della salute Anche il Canadian Medical Association pesato all'ultimo minuto, l'invio di una lettera che Duncan eco obiezioni del ministro due giorni prima del voto. La MP contrastato le sue pretese sul suo sito oggi.
Se avesse voluto Aglukkaq a brillare i riflettori sulla fattura del backbencher, lei non avrebbe potuto farlo in modo più efficace. Chiaramente è stata di sostegno in questione per Bill C-280 stava raccogliendo slancio. E 'anche probabile che il ministro della Salute era sotto pressione da gruppi di interesse contrari a qualsiasi pensare MS che sfida il modello autoimmune per la misteriosa, condizione incurabile, anche se non dimostrata, il modello ha dato vita a un colosso terapia farmacologica valore di circa $ 10 miliardi a livello internazionale. Questi farmaci sono dotati di un prezzo elevato tag-e gli effetti collaterali: Questa settimana Health Canada ha annunciato che sta investigando Gileyna, un farmaco orale MS approvato nel marzo 2011 che gestisce 30.000 dollari per paziente all'anno ed è stato collegato a 11 morti (nessuno in Canada).
Ma guardando la lentezza della ricerca CCSVI poiché è venuto all'attenzione dell'opinione pubblica alla fine del 2009 suggerisce altre forze politiche possono anche essere in gioco, anche la prospettiva che la CCSVI è un ballon d'essai per la crescente decentramento dell'assistenza sanitaria. Duncan e il suo collega liberale MP Dr. Carolyn Bennett iniziò a richiedere che i federali di raccogliere dati e di ricerca condotta nei primi mesi del 2010, come i canadesi con MS ha iniziato a viaggiare in mare aperto per il trattamento.
Due anni dopo, stiamo ancora aspettando, nonostante un sacco di lavoro del governo occupato. Nel mese di agosto 2010, un pannello convocata dal Canadian Institute of Health Research, braccio di finanziamento del paese per la ricerca scientifica recensione select studi CCSVI e ha dichiarato non vi erano prove sufficienti per giustificare sperimentazioni cliniche. Dieci mesi dopo, il CIHR annunciato un meta-studio che aveva commissionato la prova, a condizione che una piccola scala di fase I / studio di fase II (prove di sicurezza / efficacia, ma non il trattamento attuale) era giustificato. C'è stato anche un flip-flop sul rilevamento delle decine di migliaia di canadesi che sono già viaggiato per il trattamento. Il CIHR detto che non era nel loro mandato, poi ha annunciato di voler istituire un registro, ma non fino a settembre 2012. La ricerca di dati rigorosi non è solo un problema canadese. Come rivelato in cinque giorni Società Internazionale delle Malattie neurovascolare (ISNVD) a Orlando la scorsa settimana, circa 30.000 procedure CCSVI sono stati eseguiti in tutto il mondo, se i dati definitivi esiste solo 300 o giù di lì.
Nel frattempo, Saskatchewan è andato canaglia, spendendo $ 2,5 milioni uno studio di trattamento CCSVI in Albany, NY questa primavera: 670 pazienti con SM richiesto 86 slot. Angela Lagace, un tecnico a Barrie Vascolare Immaginando in Barrie, Ont. addestrato nel protocollo Zamboni scansione, si recherà a Saskatchewan per insegnare i tecnici di follow-up di scansione. Kenneth Mandato, un radiologo interventista della Clinica Albany, ha detto Maclean hanno eseguito la procedura CCSVI su più di 2.000 pazienti, egli stima che l'80 per cento di loro erano canadese. Mandato presentato uno studio preliminare di 240 pazienti nel corso della riunione ISNVD che ha rivelato uno 1,6 per cento il rischio di complicanza maggiore durante il trattamento e ha concluso che è sicuro-e ha aggiunto che ha visto notevoli miglioramenti nella qualità della vita dei pazienti. Secondo ronzare in occasione della conferenza, altre province stanno pianificando sperimentazioni cliniche.
Nella sua lettera a Duncan, Aglukkaq ha chiesto "l'indipendenza del nostro processo scientifico e la sicurezza del nostro collega canadesi", aggiungendo "Tuttavia la decisione è difficile, in quanto parlamentari abbiamo l'obbligo morale di mettere al primo posto la sicurezza dei pazienti." Eppure Salute Canada permette di procedure sperimentali che non hanno superato gli studi clinici con il suo programma di accesso speciale, che sono "limitati a pazienti con patologie gravi o pericolose per la vita su base compassionevole o di emergenza quando le terapie convenzionali hanno fallito, non adatti o non sono disponibili", secondo al suo sito web.
Un esempio di alto profilo recente che non è passato inosservato da parte dei fautori CCSVI è denervazione renale, un trattamento per l'ipertensione resistente ai farmaci eseguito per la prima volta in Canada a Toronto Peter Munk Cardiac Centre di gennaio. La tecnica per abbassare la pressione sanguigna sperimentato dai ricercatori australiani si snoda comporta un catetere attraverso l'inguine specializzato, applicando poi una fonte di calore per disattivare i nervi sull'arteria che alimenta il sangue al rene. Lo studio di primo trattamento che coinvolge 106 pazienti è stato pubblicato nel numero di Dicembre 2010 del Lancet: ha trovato la pressione arteriosa in 84 per cento dei soggetti è diminuito (come ha fatto nel 35 per cento dei controlli) dopo sei mesi. "I risultati dello studio [] non sono sufficienti per me per essere fiduciosi," dice il Dott. Barry Rubin, il direttore medico del Centro Munk che sedeva sul pannello CIHR valutare la necessità di una sperimentazione CCSVI. "Ma è abbastanza per me essere interessati." Una delle preoccupazioni, egli nota, è a lungo termine effetti sui nervi renali nonché la necessità di ripetere la procedura.
Sandy Logan, un nefrologo al Mount Sinai di Toronto vede promessa nella procedura di denervazione renale, ma si chiede il rigore della scienza: lo studio non era in doppio cieco né vi era un gruppo placebo, dice, aggiungendo che è stata finanziata da Adrian Inc. , la società americana che ha sviluppato il catetere utilizzato nella procedura, che costano 6.000 dollari ciascuno. (Chiaramente, ci sono soldi da fare: nel novembre del 2010, un mese prima dell'inizio dello studio denervazione renale è stato pubblicato su Lancet, Minneapolis-based Medtronic Inc., la più grande produttrice di dispositivi medici del mondo, ha annunciato che stava comprando Adrian per 800 milioni di dollari in contanti i pagamenti in contanti anteriori e uguagliando la crescita dei ricavi fino al 2015). Logan sta attualmente partecipando in modo indipendente con sede in Belgio studio controllato randomizzato. I risultati non saranno disponibili per diversi anni. Fino ad allora, i canadesi dovrebbero avere accesso a denervazione renale, dice, tracciando una analogia con CCSVI: "Devi fare studi correttamente fatto per sapere se sta andando a lavorare o meno. Non si può semplicemente dire che non avete intenzione di farlo fino in Canada sappiamo, perché nessuno in Canada avranno alcuna esperienza. "
Come CCSVI viene fatto galleggiare come un ballon d'essai, i perni stanno venendo fuori. In una lettera pubblicata sul Coalition CCSVI ieri, il dottor Michael Shannon, un ex chirurgo vice-direttore generale ed ex co-presidente del comitato direttivo FPT sulla governance Sangue, paragona lo stallo federale concernente la ricerca CCSVI allo scandalo sangue infetto. "Sembrerebbe che abbiamo imparato nulla dalla Commissione Krever che molto chiaramente inserito la colpa sia per l'HIV ed epatite disavventure C degli anni '80 sulle spalle della Croce Rossa e Health Canada," Shannon scrive, sostenendo che "il governo federale incapacità e mancanza di volontà di proteggere il pubblico canadese "nello scandalo del sangue, che è costato migliaia di vite e miliardi di dollari dei contribuenti in spese sanitarie e azioni legali, è stata determinata in parte da considerazioni finanziarie. Egli suggerisce vincoli finanziari sono anche dietro la riluttanza a fondo gli studi di trattamento CCSVI: "Ho il sospetto che vi sia una significativa pressione di bilancio entro CIHR", scrive Shannon, che chiama per una divulgazione completa della situazione del deficit CIHR di quest'anno e il prossimo. "La mancanza di azione definitivo da parte dei governi, agenzie governative come la CIHR e ONG, come la Canadian MS Society è una vergogna irragionevole," dice, una risposta che suggerisce conseguenze derivanti da un membro privato del disegno di legge, anche uno sconfitto one- di spinta sotto i riflettori è solo all'inizio.
* Una versione precedente della storia ha dichiarato che la Multiple Sclerosis Society of Canada è stato al Ministro della riunione informativa Health MP. Questo non è corretto.

I file CCSVI: Uno sguardo più da vicino i documenti ATI I documenti rivelano CIHR risposta alle pressioni alla ricerca insufficienza venosa cronica cerebrospinale

Il 3 giugno 2010, Peter Liu, direttore scientifico del Canadian Institutes of Health Research (CIHR) in Ottawa, ha inviato una e-mail interna che illustra i suoi pensieri su un procedimento che provochi scismi e medici e politici incitando attivismo paziente. Liu, capo dell'Istituto di circolatorio e la salute delle vie respiratorie, stava rispondendo alla richiesta dei dirigenti CIHR per il suo commento su insufficienza venosa cronica cerebrospinale, o CCSVI, una condizione identificata da Paolo Zamboni nel 2008. Zamboni, direttore di malattie vascolari presso l'Università di Ferrara in Italia, ha fatto notizia in Canada nel novembre 2009 con la sua ipotesi che la sclerosi multipla, a lungo considerata come una condizione neurodegenerativa, aveva radici vascolari ed è stato collegato alle vene che drenano il sangue bloccati dal cervello e il midollo spinale. Ha trovato angioplastica venosa, l'invio di un palloncino per aprire un vaso sanguigno ostruito di alleviati, anche arrestati, sintomi.
Studio pilota Zamboni ha dato risultati sorprendenti, ma mancava il rigore scientifico: era piccolo e non in cieco, nessuno poteva duplicare i risultati, tra cui Zamboni. Eppure, ha smosso la speranza rara tra la stima 75.000 canadesi affetti dalla incurabile, condizione degenerativa. Entro giugno 2010, molti sono stati viaggiare fuori del paese, pagando verso l'alto di $ 10.000 per la scansione CCSVI e il trattamento per loro inaccessibili a casa. Alcuni sono tornati con le testimonianze di YouTube, altri con speranze deluse, altre complicazioni. La questione era diventata un punto di infiammabilità. Le persone con SM sono stati mobilitazione per il trattamento. CCSVI è salito per il dibattito alla Camera dei Comuni. Il CIHR, che distribuisce poco meno di $ 1 miliardo all'anno per il finanziamento scientifica e relazioni al Parlamento attraverso il Ministero della Salute, è stato sotto pressione per agire. Il Canada ha uno dei più alti per le popolazioni capite MS: tre persone vengono diagnosticati ogni giorno. Otto province voluto co-finanziare gli studi pan-canadesi, secondo i documenti ottenuti da CIHR Maclean sotto un accesso alle informazioni (ATI) richiesta.
La risposta di Liu ai dirigenti CIHR era cautamente ottimista come lui chiamato per le sperimentazioni cliniche. Ma il suo consiglio è stato ignorato. Invece, come centinaia di pagine di documenti generati all'interno della CIHR tra giugno e settembre 2010 rivela ottenuti in ATI, l'agenzia ha avviato un processo che si è concentrata più sulle ottiche politiche di risultati scientifici e, col senno di poi, destinato a rafforzare lo status quo.

LINK ORIGINALE : http://www2.macleans.ca/2012/06/28/zamboni-files-a-closer-look-at-the-ati-documents/