CONTATORE PERSONE

22/10/12

Efficacia e sicurezza dei nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale: revisione della letteratura e meta-analisi

 


I nuovi anticoagulanti orali sono stati proposti come alternativa agli antagonisti della vitamina K nella prevenzione di ictus e di embolia sistemica nei pazienti con fibrillazione atriale.
Singolarmente, gli anticoagulanti per os sono risultati non-inferiori agli antagonisti della vitamina-K, ma una netta superiorità nella mortalità generale e nella mortalità vascolare non è stata dimostrata.

Ricercatori italiani dell’Università dell’Insubria ( Varese ) hanno condotto una meta-analisi di studi randomizzati e controllati di fase II e di fase III, che hanno confrontato i nuovi anticoagulanti per os con gli antagonisti della vitamina-K in pazienti con fibrillazione atriale.

E’ stata compiuta una revisione della letteratura.

I dati dei nuovi anticoagulanti orali sono stati raggruppati.

Sono stati individuati 12 studi ( 3 con somministrazione di Dabigatran [ Pradaxa ], 4 con Rivaroxaban [ Xarelto ], 2 e 3 con Apixaban [ Eliquis ] ed Edoxaban [ Lixiana ] ), per un totale di 54.875 pazienti arruolati.

I nuovi anticoagulanti orali hanno ridotto significativamente la mortalità totale ( 5.61 vs 6.02%; rischio relativo, RR=0.89 ), mortalità cardiovascolare ( 3.45 vs 3.65%, RR=0.89 ) e ictus / embolia sistemica ( 2.40 vs 3.13%, RR=0.77 ).

E’ stata osservata una tendenza verso un minore sanguinamento maggiore ( RR=0.86 ), con una significativa riduzione della emorragia intracranica ( RR=0.46 ).

Non è stata riscontrata alcuna differenza riguardo all’infarto miocardico.

In conclusione, i nuovi anticoagulanti orali sono risultati associati a un beneficio clinico globale rispetto agli antagonisti della vitamina K.
Ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi risultati al di fuori del contesto di studi clinici randomizzati. ( Xagena2012 )

Dentali F et al, Circulation 2012; Epub ahead of print


Cardio2012 Neuro2012 Farma2012

Miotonie non-distrofiche: miglioramento sintomatologico con Mexiletina, un antiaritmico

 


Un piccolo studio randomizzato, in doppio cieco e cross-over, ha mostrato che il farmaco antiaritmico Mexiletina ( Mexitil ) può migliorare i sintomi nei pazienti con miotonie non-distrofiche.

I pazienti, trattati con Mexiletina, hanno riportato una minore rigidità, rispetto al placebo, e hanno presentato anche un miglioramento degli endpoint secondari.

La Mexiletina, un bloccante del canale del sodio, trova comune impiego nel trattamento delle aritmie ventricolari.

Lo studio è stato condotto nell'ambito del Rare Disease Clinical Research Network con il coinvolgimento di 7 Centri neuromuscolari di 4 Paesi, per un totale di 59 pazienti con miotonia non-distrofica, di età media 43 anni.

Durante le prime 4 settimane di trattamento, i pazienti che avevano assunto Mexiletina ( 200 mg, tre volte al giorno ) hanno presentato una rigidità muscolare con un punteggio medio di 2.53 su una scala da 1 ( minimo ) a 9 (massimo ).
I pazienti trattati con placebo hanno presentato un punteggio di 4.21 ( differenza con il trattamento attivo: 1.68 punti ).

Dopo 1 settimana di wash-out, i pazienti sono passati all’altro trattamento.
Durante questo periodo, il punteggio medio della rigidità muscolare è stato pari a 1.60 per la Mexiletina e 5.27 per il placebo, con una differenza di 3.68 punti.

L'effetto della Mexiletina nella seconda parte dello studio era notevolmente superiore a quello della prima parte. Secondo i ricercatori questo potrebbe essere dovuto alla smascheramento non-intenzionale, causato da un notevole effetto benefico della Mexiletina o dalla presenza o assenza di effetti indesiderati.

La Mexiletina è stata anche associata a miglioramenti significativi nei punteggi Individualized Neuromuscular Quality of Life ( 14 vs 16.7 punti ).

All'esame clinico, i pazienti hanno presentato un aumento della forza muscolare della mano quando erano in trattamento con Mexiletina ( 0.164 versus 0.494 secondi durante l'assunzione di placebo ).
Il più frequente effetto collaterale osservato è stato il disturbo gastrointestinale, che ha interessato 9 pazienti quando erano in trattamento con Mexiletina e 1 durante l'assunzione di placebo.
Due pazienti hanno riportato lievi e transitori effetti a livello cardiaco, uno durante la fase Mexiletina ed uno nella fase placebo. ( Xagena2012 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2012


Neuro2012 Farma2012

Che cosa è l'eparina?






L'eparina è un anticoagulante comunemente utilizzato dopo la chirurgia. Impedisce la coagulazione del sangue troppo facilmente. È anche usato per trattare trombosi quando si formano, aiutando a prevenire il coagulo di aumento delle dimensioni e della coagulazione aggiuntivi di verificarsi. Chirurgia aumenta il rischio di coaguli di sangue e eparina è una misura preventiva importante dopo la procedura.

Perché l'eparina viene somministrata dopo l'intervento chirurgico?

L'eparina è spesso dato dopo l'intervento chirurgico, in particolare nei pazienti che rimangono ricoverati in ospedale per diversi giorni dopo l'intervento chirurgico, per evitare coaguli di sangue si formino. I pazienti che sono in grado di alzarsi dal letto nei giorni dopo l'intervento chirurgico sono a maggior rischio di formazione di coaguli, facendo eparina un farmaco comunemente usato in terapia intensiva.

Eparina viene somministrato per via sottocutanea, significa che viene iniettato nel corpo in un settore come l'addome, e anche per via endovenosa (IV).
Dosaggio eparina dopo l'intervento

Eparina dosaggi variano ampiamente da paziente a paziente e dipendono l'uso del farmaco. Piccole quantità possono essere aggiunti IV fluidi per mantenere una linea IV fluire liberamente; grandi quantità può essere iniettato più volte al giorno per prevenire la coagulazione. IV dell'eparina è titolato, o adeguati, secondo i risultati di laboratorio , per cui la dose è unico per il paziente.

Nei bambini, la dose è basato sul peso. Così, mentre i dosaggi sono notevolmente più piccoli dosaggi adulti, sono anche individualizzato.
Rischi di eparina
Non è raro per i lividi a comparire intorno eparina siti di iniezioni. Ma piccoli lividi sono considerati un effetto normale lato di amministrazione e non sono tipicamente segni di un problema.

Troppo molto eparina può causare il sangue di diventare troppo "sottile" e può provocare un sanguinamento. Un sovradosaggio di eparina, come dare un bambino una dose per adulti del farmaco, può causare sanguinamento così grave che può portare alla morte. I segni più comuni di eparina sovradosaggio includono sangue dal naso, sangue nelle urine o sangue nelle feci.

Trombocitopenia indotta da eparina (HIT) è una rara complicanza della somministrazione di eparina. HIT accade quando eparina provoca una drastica riduzione del numero di piastrine, le cellule del sangue che causano la coagulazione. Questo può portare ad emorragie, e, in alcuni casi, grave emorragia. Nella maggior parte dei casi, fermare la consegna di eparina è un trattamento efficace.  

21/10/12

Il disallineamento dell'Atlante

====> MOLTO IMPORTANTE <====

Ripercussioni di un Atlante disallineato sul sistema circolatorio e neuro-vegetativo (sistema nervoso parasimpatico)

 
http://www.atlantotec.com/it/fondamenti/sistema-nervoso-neurovegetativo-nervo-vago
RISOLVERETE NON POCHI PROBLEMI DELLA SCLEROSI MULTIPLA

Ripercussioni di un Atlante disallineato sul sistema circolatorio e neuro-vegetativo (sistema nervoso parasimpatico)

Il disallineamento dell'Atlante:

può determinare un restringimento del passaggio tra il canale vertebrale e il foro alla base del cranio, con una riduzione dello spazio disponibile per il midollo spinale. Il flusso di impulsi elettrochimici in questo modo viene alterato o bloccato;
può causare una pressione sull'arteria cervicale, sui vasi sanguigni e sui nervi che fuoriescono dal cranio attraverso il forame giugulare come: il nervo glossofaringeo, il nervo vago, il nervo accessorio, la vena giugulare e l'arteria carotide interna;
può disturbare la libera circolazione del liquido cerebro-spinale che fluisce intorno al midollo spinale racchiuso dalla membrana Dura madre. Il liquido cerebro-spinale detto anche liquido cefalorachidiano o semplicemente liquor, ha funzioni nutritive, protettive e di cuscinetto per il midollo stesso.
Durante i normali movimenti della testa e del corpo, le varie strutture vascolari, neurali e linfatiche possono venire momentaneamente compresse o allungate. Queste compressioni sono solo momentanee e non creano nessun tipo di problema: il corpo infatti è costruito per muoversi. Al contrario, le compressioni generate dall'Atlante disallineato sono COSTANTI!

L'importanza del nervo vago
Dal cervello partono 12 paia di nervi cranici, che proseguono sul lato destro e sinistro del corpo. Il nervo vago o nervo craniale X è il più lungo, importante e ramificato nervo craniale dell'intero sistema nervoso parasimpatico e partecipa alla regolazione delle funzioni di quasi tutti gli organi interni. Il nervo vago controlla alcuni muscoli, nonché la laringe, la faringe, una parte dell'apparato esterno dell'udito, il cuore, i polmoni, lo stomaco e l'intestino.

Una delle funzioni del nervo vago è quella di stimolare la produzione dell'acido gastrico, nonché regolare le fasi della digestione, determinando i movimenti dell'intestino (peristalsi) e dello stomaco. Il nervo vago partecipa inoltre alla regolazione della frequenza cardiaca, della sudorazione e a taluni movimenti della bocca, controllando alcuni muscoli necessari alla fonazione e alla respirazione. Il nervo vago ha un diametro all'altezza del collo di 2-3 mm e transita, insieme all'arteria carotide e alla vena giugulare interna, proprio davanti all'Atlante.

Quando la funzionalità del nervo vago è compromessa, (può venire compromessa anche da un'artrosi cervicale), si verificano tutta una serie di sintomi tra cui nausea, acidità di stomaco, vertigini, giramenti di testa, rossori in viso, tachicardia, dolore e rigidità del collo, mal di testa.

CONSEGUENZA DELLA COMPRESSIONE DEL NERVO VAGO
A seconda dell'entità e della tipologia dello spostamento dell'Atlante rispetto alla sua posizione ottimale, può generarsi una pressione e quindi un'irritazione del nervo vago e/o di altri nervi craniali. Ne conseguono diversi disturbi quali: mal di testa, sindrome di Ménière, fastidi nella deglutizione o sensazione di avere un "nodo in gola", sudorazione eccessiva, dolore alla cervicale, insonnia, mani o piedi prevalentemente freddi, battito cardiaco irregolare o accelerato, costipazione cronica o diarrea immotivata.

Il riallineamento dell'Atlante potrebbe avere ripercussioni positive sull'epilessia. Infatti, nel caso di alcune manifestazioni epilettiche gravi, si interviene sul nervo vago sinistro, recidendolo chirurgicamente oppure stimolandolo con impulsi elettrici prodotti da un apposito stimolatore che viene impiantato all'interno del corpo. Il nervo vago sinistro è quello che solitamente viene compresso dall'Atlante. Che si tratti di un caso? Il problema meriterebbe sicuramente attenzione e un'indagine più approfondita.
http://www.atlantotec.com/it/fondamenti/sistema-nervoso-neurovegetativo-nervo-vago

Perché è così importante correggere la posizione dell'Atlante?
Il cervello comunica con il corpo tramite il sistema nervoso centrale, che si dirama all'intero organismo attraverso il forame alla base del cranio.
http://www.atlantotec.com/it/fondamenti/importanza-correzione-atlante

Le 4 varianti della sublussazione dell'Atlante
La sublussazione dell'Atlante si manifesta nella combinazione di 4 varianti di base.
http://www.atlantotec.com/it/fondamenti/sublussazione-atlante-blocco-cervicale

Il disallineamento dell'Atlante come causa di dolori cronici dopo un colpo di frusta
Un colpo di frusta può causare un disallineamento della vertebra Atlante oppure aggravare un disallineamento pre-esistente.
http://www.atlantotec.com/it/disturbi/colpo-di-frusta-cervicale

ATTENZIONE…IMPORTANTE

E' ERRATO DIRE CHE LA PTA (ANGIOPLASTICA DILATATIVA) GUARISCE DALLA SCLEROSI MULTIPLAAD OGGI NN C’E’ NESSUNA EVIDENZA SCIENTIFICA CHE EVIDENZA QUESTO, MA  DOVREMMO ASPETTARE   5 o 10 ANNI  PRIMA DI AFFERMARE QUESTE PAROLE... QUINDI ANDIAMOCI MOLTO PIANO A DICHIARARE CERTE COSE. EVITIAMO DI DARE FALSE SPERANZE, CERCHIAMO DI STARE ANCORA CON I PIEDI PER TERRA E DIRE/SCRIVERE QUELLO CHE AD OGGI SAPPIAMO...CHE aiuta a migliorare la qualita' della vita..

UN PICCOLO PASSO ALLA VOLTA...

IVUS NELLA DIAGNOSTICA DELLA CCSVI


DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE!
IVUS NELLA DIAGNOSTICA DELLA CCSVI
http://www.siapav.it/riservata_n/news/17_3.pdf
GIORNATE NAZIONALI DI ANGIOLOGIA
XXXIV CONGRESSO SIAPAV
Hotel Royal Continental
Via Partenope, 38/44, 80121 Napoli
MERCOLEDI’ 21 NOVEMBRE 2012 Aula Posillipo
Ore 14.30-18.30
La diagnostica ultrasonografica della CCSVI. Dimostrazione pratica sul paziente
Tutor: M. AMITRANO (Avellino), G. CACCIAGUERRA (Catania), E. MENEGATTI (Ferrara), D. TONELLO (Castelfranco Veneto-TV)
Opinioni a confronto
C. BARACCHINI (Padova), P. ZAMBONI (Ferrara)
Ore 18.30 Distribuzione dei questionari ECM
http://www.siapav.it/riservata_n/news/17_3.pdf

ULTRASONOGRAFIA INTRAVASCULARE – IVUS
________________________________________
La IVUS rappresenta una tecnologia ad immagini di ultima generazione che impiega una microsonda a ultrasuoni e fornisce un’immagine in 3D dall’interno della vena. Questo non consente solamente di ingrandire le immagini delle lesioni della CCSVI, ma permette anche l’analisi diretta delle valvole giugulari interne.
Poiché le lesioni valvolari sono decisamente importanti nella CCSVI e possono certamente essere la causa primaria dei problemi del flusso venoso giugulare, poter disporre di ottime immagini delle valvole è fondamentale per assicurare al trattamento i migliori risultati. La venografia con catetere utilizzata durante la procedura di angioplasica fornisce una visione mono-dimensionale della vena e non consente una panoramica altrettanto diretta e vicina della valvola venosa.
Inoltre, la IVUS accerta la completezza del trattamento in seguito all’introduzione del palloncino per angioplastica. Si possono evitare ri-stenosi, ove possibile, e l’utilizzo della IVUS nell’ambito della cura di lesioni stenotiche e delle valvole può sicuramente essere un elemento chiave a tal fine. Pertanto, mettere la IVUS a disposizione dei pazienti che stanno per sottoporsi al trattamento della CCSVI avrà un impatto significativo anche sui costi del trattamento. Le sonde per l’IVUS sono costose e sfortunatamente sono solo monouso, ma l'intento è quello di fornire la miglior cura possibile per i pazienti e di prevenire costi futuri per eventuali nuovi trattamenti come quelli per risolvere una ri-stenosi.

ADUC - Salute - Notizia - FRANCIA - Staminali e sclerosi multipla. Primo studio clinico di fase II

FRANCIA - Staminali e sclerosi multipla. Primo studio clinico di fase II
Lo studio italiano, condotto in doppio cieco, e' stato finanziato dalla
Fism con circa un milione di euro e gli scienziati italiani si sono uniti con quelli delle altre 9 Nazioni per evitare "piccoli studi frammentati.

............. e speriamo di confermare che esse hanno anche una funzione protettiva e riparativa dei nervi".

.............. speriamo almeno di mettere fine al turismo della speranza,
dove conta solo la carta di credito dei pazienti disperati in cerca di cure miracolose.

Notizia 11 ottobre 2012 11:32


Al via il primo studio clinico di fase II al mondo mirato a studiare la sicurezza e l'efficacia dell'uso delle cellule staminali mesenchimali contro la sclerosi multipla (Sm). A presentare il progetto in occasione del 28esimo Congresso dell'European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (Ectrims) in corso a Lione e' stato Antonio Uccelli, responsabile del Centro per lo studio e la cura della Sm e malattie demielinizzanti dell'universita' di Genova, in una sessione dal titolo suggestivo: "From dreams to reality", dai sogni alla realta'.


Un passo in avanti verso la conferma che le staminali funzionano davvero contro la sclerosi multipla, dunque, "anche se dobbiamo subito specificare che potranno essere impiegate solamente in quei pazienti che hanno tessuti nervosi non ancora completamente danneggiati", tiene a precisare l'esperto parlando all'Adnkronos Salute e scegliendo un esempio per chiarire il concetto: "Quando un bosco si infiamma, e il bosco in questo caso e' il sistema nervoso del paziente affetto da sclerosi multipla - spiega - non e' piu' possibile intervenire.

Invece, quando l'incendio ancora non si e' esteso, pensiamo sia possibile 'spegnere' l'infiammazione grazie alle cellule staminali mesenchimali estratte dal midollo osseo del paziente stesso e speriamo di confermare che esse hanno anche una funzione protettiva e riparativa dei nervi".

Il trial arruolera' 160 malati di sclerosi che non hanno risposto alle terapie disponibili. Si mira, insieme con gli esperti di Francia, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca, Svezia, Svizzera, Australia e Canada, a "concludere l'arruolamento entro la fine del 2013 e ad avere i primi risultati a meta' del 2015". Se positivi, si passera' alla fase III.

"Gli studi eseguiti nei nostri laboratori - prosegue Uccelli - sono stati i primi, nel 2005, a dimostrare l'efficacia di questo trattamento su modello animale. Un risultato che e' stato confermato da altri laboratori e che ha creato consenso per far si' che ci fosse un razionale consistente per procedere con la sperimentazione sull'uomo. La fase I ha valutato soprattutto la sicurezza del trattamento. L'obiettivo della fase II e' di arrivare a dare una risposta definitiva alla domanda se le cellule staminali mesenchimali funzionano realmente contro questa malattia. In caso di risposta negativa, speriamo almeno di mettere fine al turismo della speranza, dove conta solo la carta di credito dei pazienti disperati in cerca di cure miracolose".

La convinzione degli studiosi e' che "le cellule staminali non solo facciano immunomodulazione, cioe' blocchino l'auto-aggressione del sistema immunitario al sistema nervoso. Questo, infatti, e' quello che fanno i farmaci attualmente utilizzati contro la sclerosi multipla. Vogliamo dimostrare che queste cellule hanno un valore aggiunto e cioe' sono anche in grado di rilasciare fattori protettivi dei tessuti e che favoriscono la riparazione. Non, ribadisco, la rigenerazione di tessuti ormai danneggiati".


Lo studio italiano, condotto in doppio cieco, e' stato finanziato dalla Fism con circa un milione di euro e gli scienziati italiani si sono uniti con quelli delle altre 9 Nazioni per evitare "piccoli studi frammentati. Ci siamo incontrati a Parigi nel 2009 per porre nuovi paletti nell'esecuzione di questo tipo di trial accademici".

http://salute.aduc.it/notizia/staminali+sclerosi+multipla+primo+studio+clinico_126303.php


ADUC - Salute - Notizia - FRANCIA - Staminali e sclerosi multipla. Primo studio clinico di fase II

articoli giornali ccsvi

19/10/12

COMUNICAZIONE AI VASCOLARI

GENTILI DOTTORI / PROFESSORI CHE SI ADOPERANO OGGI PER IL TRATTAMENTO DI ANGIOPLASTICA DILATATIVA PER I PAZIENTI CON L'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI)  <IN SSN E IN PRIVATO>, sono qui a dirvi che noi PAZIENTI difendiamo ogni giorno la CCSVI, e anche voi dovete difendere la CCSVI...e c'e' solamente un metodo per farlo..... UNIRVI, SENZA AVER DISPREZZO O RAMMARICO VERSO UN'ALTRO VASCOLARE CHE OPERA.

VI RICORDO CHE VOI MEDICI  DOVETE ESSERE A DISPOSIZIONE DEL PAZIENTE.....E DOVRESTE UNIRVI E FARE UN CONVEGNO TUTTI INSIEME SENZA PRIME DONNE, IN TAL MODO DA RECUPERARE TUTTI I DATI E <RISPONDERE  CON I DATI ALLE MANI E RISPONDERE A QUESTO STUDIO COSMO> CHE AD OGGI CI STA  E VI STA INFANGANDO TUTTO IL LAVORO FATTO FINO AD ORA.

LO SO CHE SON COSE DETTE E RIDETTE, MA BISOGNA CHE TUTTI VOI VI UNIATE  SENZA FAR CONVEGNI SEPARATI...MA UNO UNICO CHE LASCERA' IL SEGNO, DANDO SPIEGAZIONI DI COME, DOVE, LE MODALITA' DEL TRATTAMENTO ECC....INSIEME



ORA ATTENDO VOSTRA RISPOSTA IN MERITO
DA TUTTI VOI

STEFANIA MELIS

E NON MI DITE CHE HO SCOPERTO L'AMERICA....PERCHE' QUESTA COSA SI DEVE FARE....PERCHE' SE PARLA I SOLO MEDICO......SPARSO PER L'ITALIA si per carita' attrae l'attenzione dei pazienti...e niente piu'... MA UN CONVEGNO DOVE I MEDICI <TUTTI INSIEME> SI METTONO AL SERVIZIO DEI PAZIENTI PER PARLARE DELLA CCSVI, TRATTAMENTI, CATATERI STENT...DATI ALLE MANI ....PAZIENTI CHE STANNO MEGLIO, ECC... RIPETO TUTTI INSIEME ...FA RUMORE E CLAMORE...
RICORDATEVI CHE
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L'UNIONE FA LA FORZA
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 E NOI ABBIAMO <BISOGNO DI QUESTA FORZA..CHE SOLO VOI POTETE DARCI.




18/10/12

IO SONO POSITIVO/A ALLA CCSVI QUINDI...



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< basta clikkare il link giallo che trovi qui sotto e richiedere di entrare nel gruppo ABBIAMO BISOGNO DI TE>

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SONO POSITIVO/A con metodo del PROF. Zamboni

 


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IO SONO POSITIVO/A ALLA CCSVI QUINDI POSSO FAR PARTE DI QUESTO GRUPPO
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Novità per le occlusioni delle arterie: arriva lo scaffold - 18/ott/2012

http://www.youtube.com/watch?v=c6KXWr9D4FQ&feature=g-all-u
Novità per le occlusioni delle arterie. Arriva lo scaffold. Funziona come lo stent ma niente retina metallica, si riassorbe nei tessuti.
Le tematiche scientifiche sono su http://www.rai.tv/dl/portale/html/palinsesti/science&technology.html

Conferenza ECTRIMS a Lione...sono stati presentati i dati dello Studio COSMO


Alla Conferenza ECTRIMS a Lione sono stati presentati i dati dello Studio COSMO, condotto dalla FISM per indagare la correlazione tra la sclerosi multipla e l'insufficienza venosa cerebro spinale cronica.
I risultati presentati al convegno parlano di una percentuale del 3% di pazienti con SM che sono affetti anche da CCSVI, più o meno la stessa percentuale è stata individuata controlli sani e nei
pazienti con altre patologie neurologiche.
I volontari che hanno partecipato allo studio sono stati 1874, in 35 centri per la sclerosi multipla di tutta Italia. Di questi, 107 sono poi stati esclusi per difficoltà tecniche nel realizzare la diagnosi mediante eco color doppler o perchè non presentavano tutti i criteri richiesti. Per quanto riguarda gli altri, 1165 sono affetti da SM (tra loro, 104 con sindrome clinica isolata), 376 sono controlli sani e 226 con altre patologie.
Gli eco color doppler sono stati effettuati presso i centri locali della SM, poi i dati sono stati analizzati da 3 osservatori centrali: il Professore Erwin Stolz dell'Università di Giessen (Germania), il Professor Massimo Del Sette, Presidente della Società Italiana di Neurosonologia e di Emodinamica cerebrale, e il Professor Giovanni Malferrari, Presidente della Società Italiana Interdisciplinare Neurovascolare.
In base ai risultati emersi dallo studio, l'AISM ha dichiarato che la CCSVI non è una patologia collegata alla sclerosi multipla. Pertanto, non reputano necessario continuare nella diagnosi della CCSVI né tantomeno nel suo trattamento.
L'AISM è la prima Associazione di rilievo nazionale attiva nel campo della sclerosi multipla a esternare determinazioni così definitive sulla CCSVI, nonostante in altri Paesi come Stati Uniti e Canada siano ancora in corso degli studi sullo stesso oggetto, per cui una simile dichiarazione non è opportuna fintantochè non verranno completati anche questi altri studi.
Comi ha dichiarato al convegno che Zamboni è stato invitato a partecipare allo studio Cosmo ma che ha poi abbandonato il progetto prima che il training dei sonografi fosse completato, obiettando che la strutturazione dello studio fosse tale da pregiudicare i risultati finali.
Il Professor Stolz ha confermato che i sonografi non sono stati preparati secondo il protocollo messo a punto da Zamboni, ma che comunque sia lui che altri tecnici avevano una propria personale esperienza nel condurre doppler cerebrovascolari. Per questa differenza di preparazione, Stoltz ha argomentato che rispettare i parametri di Zamboni è troppo difficile e se non è facilmente ripetibile, scientificamente non può avere valore.
Inoltre, i risultati dei doppler sono stati interpretati diversamente a livello locale e centrale, e sempre Stolz ha spiegato che tale discordanza è da imputare alla difficoltà di mantenere nella pratica il criterio della “cecità”: i tecnici addetti al doppler spesso capivano se il soggetto esaminato era malato o meno, e questo ha potuto influire sul giudizio.
Secondo il Presidente del Comitato Scientifico dell'AISM, Gianluigi Mancardi, non c'è bisogno di continuare a studiare la CCSVI e che bisogna investire i fondi verso altri tipi di ricerca.
Comi ha riportato al convegno di aver partecipato dietro compenso a comitati consultivi di Novartis, Teva, sanofi-aventis, Merck Serono, and Bayer Schering; di aver ricevuto compensi per pubblicazioni da Novartis, Teva, sanofi-aventis, Merck Serono, Biogen Dompè, Bayer Schering, and Serono Symposia International Foundation. Mancardi ha ricevuto sostegno finanziario per convegni e ricerche da Bayer Schering, Biogen Idec, sanofi-aventis, Novartis, and Merck Serono.

17/10/12

Comunicato stampa dello Steering Committee dello studio Brave Dreams sulla insufficienza venosa cerebro-spinale (CCSVI)


Ferrara, 16 ottobre 2012

Comunicato stampa dello Steering Committee dello studio Brave Dreams sulla insufficienza venosa cerebro-spinale (CCSVI)

In seguito ai recenti studi presentati al Convegno ECTRIMS di Lione, con particolare riferimento allo studio Cosmo che ha rilevato una bassa frequenza di CCSVI nei pazienti con sclerosi multipla (SM), senza significative differenze rispetto alle popolazioni sane, il Comitato Guida dello Studio Brave Dreams si è riunito il giorno 12 Ottobre 2012.
Il Comitato ha valutato se le motivazioni scientifiche ed etiche, che hanno portato all’avvio dello studio siano tuttora presenti, alla luce delle nuove informazioni scientifiche. Il Comitato ed il Promotore dello studio non ritengono di dovere interrompere il reclutamento dei pazienti per lo studio Brave Dreams.
Tuttavia, il Comitato Guida si è posto due quesiti:
  1. quale livello di incertezza sussiste circa il ruolo della CCSVI nei meccanismi causali e nel decorso clinico della SM?
  2. persiste un  problema di sanità pubblica costituito dal fatto che i pazienti con SM chiedono e ottengono procedure diagnostiche e operazioni di angioplastica pur non essendoci sufficiente evidenza circa sicurezza ed efficacia dell’intervento ?
Per quanto riguarda il primo quesito il Comitato Guida ha tenuto conto di tutte le recenti pubblicazioni su riviste scientifiche. Il Comitato Guida ha considerato  che c’è ancora disomogeneità nei diversi studi per quanto riguarda  la frequenza della CCSVI nei pazienti con SM. In una recente revisione di letteratura di 15 studi pubblicati, 9 hanno riportato una maggior frequenza di CCSVI in pazienti con SM rispetto ad altri pazienti o a  persone sane, mentre 6 studi non hanno trovato differenze.
Su questa base il Comitato Guida ha preso atto che il razionale fisiopatologico non è ancora chiarito e che le incertezze sono tutt’altro che risolte. Il Comitato ritiene anche che lo studio Brave Dreams, confrontando in cieco EcoDoppler con flebografia possa portare nuovi e solidi dati in questo ambito. Si ricorda infine che un autorevole istituto internazionale, quale il NICE (National Institute for Clinical Excellence) ha di recente invitato ad eseguire studi approfonditi per verificare gli effetti del trattamento della CCSVI sui pazienti affetti da SM. Il Comitato ha deciso comunque di chiedere anche al Comitato Indipendente per il Monitoraggio dei Dati –previsto dal protocollo di ricerca - un parere esterno sull’opportunità o meno di proseguire lo studio.
Per quanto riguarda il secondo quesito il Comitato Guida ha deciso di attivarsi per verificare quale sia attualmente la frequenza di utilizzo, nel pubblico e nel privato, degli interventi di angioplastica nei pazienti con SM, attraverso contatti opportuni con Ministero e Regioni.
Le informazioni preliminari sulla tuttora pressante richiesta di prestazioni sul versante CCSVI da parte dei pazienti supportano un forte razionale di salute pubblica a cui Brave Dreams può fornire risposte.

Il Comitato Guida dello studio BRAVE DREAMS

INFO ORIGINALE:http://www.ospfe.it/area-comunicazione/news/comunicato-stampa-dello-steering-committee-dello-studio-brave-dreams-sulla-insufficienza-venosa-cerebro-spinale-ccsvi



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Sclerosi: Brave Dreams prosegue, no stop a 'metodo Zamboni'



info di:

www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2012/10/17/Sclerosi-Brave-Dreams-prosegue-stop-metodo-Zamboni-_7647252.html