CONTATORE PERSONE

27/05/13

DISBIOSI E DISTURBI DEL SISTEMA IMMUNITARIO

IL 70% DEL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO È LOCALIZZATO NEL TRATTO DIGESTIVO.




Cosa avviene in questi casi: il sistema immunitario viene iperstimolato a livello intestinale e finisce per confondere il target esterno (tramite i suoi antigeni) proveniente dall´alimentazione, con gli antigeni dei tessuti propri dell´organismo. Oltre a cercare di difendere l´organismo, in queste condizioni il nostro sistema di difesa paradossalmente attaccherà i nostri tessuti dando origine ad artrite reumatoide, sclerosi multipla ecc. .

La medicina ufficiale cura le malattie in modo allopatico impiegando rimedi intesi a "combattere" il fattore eziologico della patologia. Nelle malattie autoimmuni come l´artrite reumatoide o il lupus, è normale prassi un breve trattamento di cortisonici per poi passare agli antinfiammatori non steroidei mentre si somministrano immunosoppressori. 

La Naturopatia è interessata ad affrontare e riequilibrare le cause fondamentali ed è quindi importante comprendere la relazione tra intestino e sistema immunitario. 

Il 70% del nostro sistema immunitario è localizzato nel tratto digestivo. Ciò è facilmente comprensibile se si pensa che il canale digerente è l´unica parte interna dell´organismo (composto principalmente da mucose mentre a livello esterno la pelle rappresenta già di per se stessa una forte barriera fisico-chimica), a diretto contatto con il cibo e quindi con tutta una serie di germi patogeni e tossine contro cui l´organismo deve difendersi. Come già accennato tale sistema opera a livello delle mucose digestive soprattutto tramite IgA e linfociti T residenti.

Qui il sistema immunitario enterico ha un compito molto delicato perché se da un lato deve attaccare tutti i germi patogeni, dall´altro lato deve evitare di attaccare automaticamente tutto ciò che è estraneo (come avviene ad esempio nel sangue dove ogni antigene non riconosciuto come "self" viene attaccato), in quanto finirebbe per essere costantemente "in guerra" con ciò che ingeriamo. Ecco dunque il concetto di tolleranza immunitaria. 

Tolleranza ma anche ferma opposizione a ciò che sia veramente patogeno. Quando il sistema immunitario enterico viene sovraccaricato e viene costretto ad intervenire con troppa frequenza, il pericolo è che questa iperattività si ritorca sullo stesso organismo attaccando tessuti propri e quindi dando luogo a varie forme di patologie autoimmuni o a disturbi allergici o di intolleranza. 

Cosa avviene in questi casi: il sistema immunitario viene iperstimolato a livello intestinale e finisce per confondere il target esterno (tramite i suoi antigeni) proveniente dall´alimentazione, con gli antigeni dei tessuti propri dell´organismo. Oltre a cercare di difendere l´organismo, in queste condizioni il nostro sistema di difesa paradossalmente attaccherà i nostri tessuti dando origine ad artrite reumatoide, sclerosi multipla ecc. 

In che modo le nostre difese vengono iperstimolate? Tre solo le cause principali: 1) tramite la sindrome dell´intestino permeabile. Quando l´intestino è infiammato la mucosa non è più in grado di operare al 100% nella sua funzione di barriera fisico-chimica ed il risultato è che proteine non completamente scomposte in aminoacidi entrano in circolazione nei vasi mesenterici e da qui nella la vena porta. Questi peptidi si uniscono agli anticorpi e diventano immunocomplessi che scatenano una reazione immunitaria anomala in quanto non si tratta di sostanze dannose anche se l´organismo le riconosce come tali. Inoltre sempre a causa di un intestino permeabile anche sostanze tossiche, che normalmente non avrebbero l´accesso, riescono a penetrare nel circolo sanguigno disturbando ulteriormente il sistema immunitario. Quindi infiammazione intestinale cronica, causa di un intestino più permeabile, equivale ad una alta probabilità di sviluppare disturbi del sistema immunitario come patologie autoimmuni , allergie ed intolleranze alimentari. Un intestino permeabile inoltre è fonte di continua intossicazione del fegato visto che le tossine liposolubili che il fegato cerca di eliminare riversandole nel duodeno tramite la bile, vengono poi riassorbite invece che eliminate dall´intestino che le rimanda al fegato tramite la vena porta. E´ dunque importante per il Naturopata lavorare per togliere l´infiammazione intestinale (ciò che Costacurta chiamava la febbre intestinale), oltre che per riequilibrare la flora batterica la quale rappresenta il nostro secondo punto:

2) tramite la disbiosi intestinale. la flora batterica con cui siamo in simbiosi, svolge molti ruoli importanti, uno dei quali è il sostegno al sistema immunitario con due modalità differenti a) distruggendo direttamente batteri patogeni quindi agendo da filtro per le nostre difese e b) modulando il rilascio da parte delle cellule che ricoprono i villi intestinali di citochine proinfiammatorie e antinfiammatorie inducendo così un aumento della funzione immunitaria intestinale. Quando la flora batterica viene alterata a favore di agenti patogeni, anche la risposta immunitaria generale di tutto l´organismo viene compromessa. Spesso oggi si parla di immunomodulazione proprio riguardo ad allergie, intolleranze alimentari e patologie autoimmuni. Purtroppo non esistono farmaci nè sostanze naturali capaci di operare una corretta immunomodulazione. Tale effetto è ottenibile soltanto se mettiamo il nostro intestino nelle condizioni di ottenere naturalmente questa immunomodulazione e questo obiettivo è raggiungibile tramite gli strumenti in mano al Naturopata.


3) Tramite lo sviluppo della candida albicans. La candida è un lievito (regno dei funghi) normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Vive in equilibrio con il lattobacillus bacteria il quale oltre a sintetizzare vitamine, ridurre il colesterolo e combattere i batteri patogeni, aiuta a tenere sotto controllo la candida. Tale lievito a differenza dei nostri "batteri buoni" è presente in piccole quantità e non sembra avere funzioni importanti per il nostro intestino. E´ un parassita innocuo fintanto che la sua presenza è limitata e fino a che non sviluppa il micelio cambiando forma. Quando i fattori che la tengono sotto controllo si indeboliscono (a causa di antibiotici, eccesso di zuccheri, contraccettivi, cortisone, stress, chemioterapia ecc.) la candida si sviluppa nella sua forma patogena con micelio aderendo in profondità sulle mucose di qualunque parte del tratto digerente ed anche su quelle dei genitali. Questo lievito è la causa di un numero consistente di patologie e disturbi dalla semplice costipazione alla sclerosi multipla. Ciò per vari motivi: a) a causa delle tossine che genera come sottoprodotto del suo metabolismo b) a causa della sua occupazione dei siti recettoriali riservati agli ormoni tiroidei (causando quindi una vera e propria sintomatologia da ipotiroidismo) c) una delle tossine che genera - la acetilaldeide - altera la funzionalità dei globuli rossi diminuendone la capacità di trasportare ossigeno causando sintomi da anemia d) causando infiammazione nell´intestino e) favorendo la proliferazione di una flora batterica patogena f) inibendo la funzionalità dei linfociti T suppressor che hanno il compito di modulare o spegnere la risposta immunitaria. Da questo ultimo punto in particolare (ma per le tossine generate) si comprende l´importanza di risolvere i problemi di candida e più in generale i problemi intestinali, per chiunque abbia disturbi del sistema immunitario (patologie autoimmuni, asma, allergie, dermatiti, intolleranze alimentari).

Per avere uno spaccato preciso sulle cause di disbiosi è possibile su questo sito effettuare il test di disbiosi intestinale.


Di più sulla disbiosi intestinale.
 Disbiosi non vuol dire soltanto irregolarità dell´alvo. Una flora batterica sana ed in equilibrio svolge molte funzioni che quando vengono a mancare per periodi prolungati, possono dar luogo a molti disturbi. 

-Colesterolo. La flora batterica aiuta ad eliminare il colesterolo. Quindi in caso di disbiosi può verificarsi un aumento di colesterolo.

-Squilibri ormonali femminili. Altra funzione della flora batterica è quella di scomporre ed aiutare ad eliminare gli estrogeni in eccesso o sostanze ad azione estrogenica. In caso di flora batterica inefficace può verificarsi un riassorbimento di estrogeni e sostanze simili con effetti sul ciclo mestruale che viene dunque disturbato. Ciò porta alla sindrome premestruale con il suo insieme di sintomi o ad altre patologie specifiche come l´ovaio policistico.

-Prevenzione tumori. Una flora batterica patogena trasforma proteine non completamente digerite (scarsa masticazione o carenze enzimatiche), in sostanze cancerogene o sostanze con potente azione vasocostrittrice a danno dei villi intestinali e della capacità di assorbimento dei nutrienti. Alcune di tali sostanze sono: 

scatolo cadaverina putrescina indolo

Inoltre la flora patogena scinde l´urea in ammoniaca che è tossica per le nostre funzioni cognitive. Mantenere una sana flora batterica aiuta a prevenire i tumori oltre ai disturbi sopra elencati.


UN FIUME DI NOTIZIE SCIENTIFICHE CHE LA NEUROLOGIA NON VI DIRÀ MAI CIRCA I FARMACI PER COME MODIFICANO LA SCLEROSI MULTIPLA


 


RIPORTERÒ COME UN FIUME IN PIENA NOTIZIE E INFORMAZIONE SCIENTIFICA CHE LA NEUROLOGIA NON VI DIRÀ MAI CIRCA I FARMACI PER COME MODIFICANO LA SCLEROSI MULTIPLA, SPERO CHE QUESTO MIO PROGRAMMA D'INFORMAZIONE NON LO FERMINO MAI!

C'è un culto di ignoranza, e c'è sempre stato. Il ceppo di anti-intellettualismo è stato un costante filo di avvolgimento la sua strada attraverso la nostra vita politica e culturale, alimentata dalla falsa idea che la democrazia significa che la mia ignoranza è solo buona come la vostra conoscenza.
(Isaac Asimov)

Nei convegni, che si svolgeranno contemporaneamente il tutta Italia l’8 giugno 2013, si parlerà di diversi argomenti, tutti di primo piano sia dal punto di vista scientifico che da quello dell’attualità del nostro paese.

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i
IMPORTANTE CONVEGNO, PARTECIPATE, PARTECIPATE, PARTECIPATE IN MOLTI .............................
8 giugno 2013 RIMINI
Convegno: “Ricerca e Riabilitazione nella sclerosi multipla,
nuove prospettive derivate dalle conoscenze del deflusso venoso
cerebrospinale”

PROGRAMMA

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Il fenomeno della scientific illiteracy nel nostro paese è noto da tempo, ma le sue cause continuano a sfuggire. Mentre il numero di iscritti alle facoltà scientifiche continua ad essere abbondantemente sotto la media europea, si fanno sempre più forti quei movimenti apertamente antiscientisti, quelli secondo i quali la scienza e la ricerca non portano alcun vantaggio, o in alternativa quelli per cui esiste una “scienza ufficiale” (che è quella che si trova nei libri, nelle università, nei laboratori di ricerca ecc.) che nasconde le grandi scoperte che gioverebbero all’umanità mentre un manipolo di “ricercatori indipendenti” lotta per far venire a galla tali segreti. Per costoro dieci minuti su youtube valgono più di anni di studio matto e disperatissimo, e l’opinione del santone di turno vale più delle evidenze sperimentali.
Si è parlato molto dell’origine di questo fenomeno. C’è chi da la colpa alla cattiva organizzazione dell’informazione su internet, c’è chi chiama in causa i nostri programmi scolastici, c’è chi se la prende col sistema universitario e chi semplicemente attribuisce il tutto all’arretratezza culturale dei nostri compatrioti. Ma se il problema fosse anche nel modo di comunicare la scienza? Se la colpa non fosse solo degli “altri” ma anche un po’ degli “scienziati”, che non riescono a parlare col resto del mondo?
È forse con questo pensiero in mente che l’associazione Pro-Test Italia si è fatta promotrice di un evento finora unico nel nostro paese. Si tratta di Italia Unita per la Scienza, una serie di convegni con uno scopo decisamente ambizioso: instaurare «un dialogo su temi molto importanti che hanno e avranno ripercussioni sul futuro del Paese per quanto riguarda salute, alimentazione e ambiente, dove l’aspetto scientifico sia protagonista e non una voce tra le tante.»L’obiettivo è quello di fare sì che quando si parla di argomenti scientifici, pur non negando l’importanza dell’etica e finanche dell’emotività, la scienza sia la base sulla quale ci si appoggia.
Nei convegni, che si svolgeranno contemporaneamente il tutta Italia l’8 giugno 2013, si parlerà di diversi argomenti, tutti di primo piano sia dal punto di vista scientifico che da quello dell’attualità del nostro paese, fra cui OGM, cellule staminali, sperimentazione animale, frodi mediche, vaccini, terremoti e molto altro. In ogni convegno gli argomenti saranno trattati con competenza da relatori provenienti dal mondo della ricerca e della divulgazione scientifica, ma non saranno presentati come una lezione, quanto piuttosto come un dibattito aperto, in cui al pubblico sarà chiesto di giudicare l’argomento in base a dati e fatti, mostrando come «solo la prova e il confronto siano metodi per validare una teoria, lasciando che sia l’ascoltare a trarre le dovute conseguenze.»
L’appuntamento quindi è per l’8 giugno prossimo, spero di vedervi numerosi!
Per qualunque ulteriore dettaglio vi rimando al sito ufficiale dell’iniziativa: 


da Achille Daga  

25/05/13

Evoluzione dell'angioplastica: CCSVI


Achille Daga

Evoluzione dell'angioplastica: CCSVI - Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale.

L'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è una condizione emodinamica, in cui le vene cervicali e toraciche non sono in grado di rimuovere efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale (SNC) a causa di stenosi e malformazioni delle vene cerebrospinali come:
  • giugulari interne,
  • vertebrali,
  • lombari,
  • azygos,
  • emiazygos,
  • iliache.
Questa patologia dell'apparato circolatorio è stata descritta da Paolo Zamboni nel 2008, e nel settembre 2009 la IUP (l'Unione Internazionale di Fleobologia), la più vasta organizzazione scientifica che si occupa di patologia venosa, l'ha inserita, con votazione unanime, tra le malformazioni venose congenite di tipo trunculare, ovvero fra quelle che si sviluppano fra il 3° ed il 5º mese di vita intrauterina. Queste malformazioni assumono le forme di:
  • annulus o tessuto fibrotico
  • stenosi,
  • setti endoluminali e ostruzioni membranose
  • valvole anomale,
  • torsioni venose,
  • ipoplasie venose,
  • agenesia della vena.
Tutte queste malformazioni producono una riduzione o un'alterazione del calibro interno della vena e non una riduzione della sezione esterna del vaso 

Congresso Nazionale SIAPAV dal 21 al 23 Novembre 2013

prossimo Congresso 
Nazionale SIAPAV - si terrà a 
<<<Milano>>>> dal 21 al 23 Novembre 2013



XXXV Congresso Nazionale SIAPAV
Milano, 21-23 Novembre 2013 - Athahotel Executive

http://www.siapav.it/riservata_n/news/23.pdf

COME RIGENERARE LA GUAINA MIELINICA



Achille Daga


Se si soffre di una malattia come la sclerosi multipla che danneggia la guaina di mielina che protegge le fibre nervose, sarete felici di sapere che ci sono modi di riparare i danni della mielina. Normalmente, il corpo può riparare i danni subiti dalle guaine mieliniche, ma se si cicatrizzano si verifica allora che la guarigione può essere difficile. Diversi approcci che coinvolgono la nutrizione e trattamenti nutraceutici possono contribuire a sostenere la guarigione e la rigenerazione della mielina e prevenire le cicatrici.

Istruzione


Cose che dovete sapere

  • L'acido folico
  • Vitamina B12
  • Gli acidi grassi essenziali
  • Vitamina C
  • La vitamina D
  • Tè verde
  • Artiglio del diavolo
  • Salice bianco
  • Boswellia

    Supplemento con acido folico e vitamina B12. Queste due vitamine sono richieste dal corpo per la protezione del sistema nervoso e la corretta riparazione di guaine mieliniche. In uno studio pubblicato sulla rivista medica russa "Vrachebnoe Delo", nel 1990, i ricercatori hanno trovato che i pazienti affetti da sclerosi multipla che sono stati trattati con acido folico avevano migliorato significativamente i sintomi e la riparazione della mielina. L'acido folico e vitamina B12 può aiutare a prevenire e riparare i danni della mielina.

    Ridurre l'infiammazione nel corpo per proteggere da danni guaine mieliniche. La terapia anti-infiammatoria è attualmenteil cardine del trattamento per la sclerosi multipla e oltre a prenderetrattamenti medici prescrittivi, i pazienti possono anche esplorarenutrizionali e di erbe anti-infiammatori. Naturaleanti-infiammatori sono acidi grassi essenziali, vitamina C, vitamina D, il tèverde, artiglio del diavolo, salice bianco e Boswellia.

    Consumaregli acidi grassi essenziali ogni giorno. Leguaine di mielina sono principalmente costituiti da acidi grassi essenziali,l'acido oleico, un omega-6 si trovano nel pesce, olive, pollo, noci e semi. Inoltre, mangiare pesce di alto marefornirà buone quantità di acidi grassi per aiutare a migliorare l'umore,l'apprendimento, la memoria e la salute del cervello omega-3. Omega-3 acidi grassi riduconol'infiammazione nel corpo e aiutano a proteggere la guaina mielinica.

    Sostenereil sistema immunitario. Infiammazioneche provoca danni alle guaine mieliniche sono causate da cellule immunitarie emalattie autoimmuni nel corpo. Nutrientiper sostenere il sistema immunitario includono la vitamina C, zinco, vitaminaA, vitamina D e complesso B.In uno studio pubblicato su "The Journal ofAmerican Medical Association", nel 2006, la vitamina D è stato trovato perridurre il rischio di demielinizzazione e la sclerosi multipla in modosignificativo.

    http://www.ehow.co.uk/how_7574603_regenerate-myelin-sheath.html














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21/05/13

Disfunzione (danno) endoteliale nella vena dopo l'angioplastica che provoca restenosi e complicanze trombotiche.


Disfunzione endoteliale ..................................... l'esasperazione della dilatazione nella pta CCSVI.
L'endotelio può essere considerato un vero e proprio organo autocrino e paracrino, capace di secernere, in risposta a una grande varietà di segnali, numerosi mediatori chimici. L’attività paracrina dell’endotelio è rivolta sia verso la parete vasale che verso il lume.

Per disfunzione endoteliale si intende una alterazione della normale funzione endoteliale, che comporta la perdita di alcune caratteristiche strutturali e/o funzionali. Per "attivazione endoteliale" si intende invece l'acquisizione da parte dell'endotelio di nuove proprietà, come l'espressione delle molecole adesive durante l'infiammazione.

A livello luminale, l’endotelio modula la coagulazione e le interazioni con le cellule ematiche, leucociti e piastrine.

A livello parietale, l’endotelio modula il tono vasale e la stessa struttura vasale, rivestendo un ruolo di primissimo piano nel rimodellamento, che si osserva nella restenosi dopo l'angioplastica che provoca un danno, esponendo la matrice subendoteliale e il collagene all’azione adesiva delle piastrine circolanti la cui attivazione svolge pertanto un ruolo fondamentale nella genesi delle complicanze trombotiche. Pur in continua evoluzione, appare attualmente sempre meglio definito il ruolo della terapia antitrombotica nel prevenire le complicanze trombotiche.

Il ruolo dell’endotelio nel modulare la risposta alle variazioni del flusso è stato evidenziato da Holtz nel 1983, che ha osservato come la dilatazione flusso-indotta sia dipendente, in vitro e in vivo, dalla integrità dell’endotelio.

Fuster et al.
hanno postulato che la formazione del trombo, che si verifica nella parete
vascolare nel sito di denudamento endoteliale, in seguito a PTA, sia
parte del processo di restenosi che segue l’intervento


Achille Daga

RICERCATORI SVILUPPANO UN IMPIANTO PER RIGENERARE NERVI


 INFO DI ACHILLE D.

Alcune parti del corpo, come il fegato, possono rigenerarsi dopo un danno. Ma altri, come il nostro sistema nervoso, sono considerate sia irreparabile o lento a recuperare, lasciando migliaia di persone con una vita di dolore, mobilità limitata, o addirittura paralisi. Ora un team di ricercatori dell'Università di Tel Aviv, tra cui il dottor Shimon Rochkind di Sackler della TAU Facoltà di Medicina e Tel Aviv Sourasky Medical Center e il Prof. Zvi Nevo del Dipartimento della TAU di Genetica Molecolare Umana e Biochimica, ha inventato un metodo per la riparazione dei nervi periferici danneggiati. Attraverso un impianto biodegradabile in combinazione con una nuova concezione di guida Rigenerazione Gel (GRG) che aumenta la crescita dei nervi e la guarigione, la funzionalità di un nervo strappato o danneggiato potrebbe infine essere ripristinato. Questo innovativo progetto sta ora guadagnando il riconoscimento internazionale. I suoi primi successi sono stati riportati di recente a diversi congressi scientifici di fama, tra cui la Federazione Mondiale delle Società Neurologiche e della European Neurological Society. E la terapia, già sperimentato in modelli animali, è solo pochi anni di distanza da uso clinico, dice il Dott. Rochkind. Come guarire nel grembo materno Un nervo è come un cavo elettrico. Quando rompa o sia danneggiato, il potere può più essere trasferito e il cavo perde la sua funzionalità.Allo stesso modo, un nervo danneggiato perde la capacità di trasferire i segnali per il movimento e sentimento attraverso il sistema nervoso. Ma il dottor Rochkind e il Prof. Nevo ha trovato un modo per violare il divario. Nel loro metodo, due estremità mozzate di un nervo danneggiato sono riconnessi mediante l'impianto di un morbido, tubo biodegradabile, che funge da ponte per aiutare il nervo termina la connessione. Il gel innovativo che riveste l'interno del tubo di alimenta la crescita delle fibre nervose, favorendo il coraggio di ricollegare le estremità mozzate attraverso il tubo, anche nei casi con danni ai nervi massiccia, Dott. Rochkind dice. La chiave sta nella composizione del gel , dicono i ricercatori, che ha tre componenti principali: antiossidanti, che presentano attività anti-infiammatori elevati; peptidi sintetici laminina, che agiscono come una linea ferroviaria o per le fibre nervose a crescere insieme, e acido ialuronico, che si trovano comunemente in feto umano, che funge da cuscinetto per essiccazione, un pericolo importante per la maggior parte degli impianti. Questi componenti permettono il coraggio di guarire il modo in cui un feto fa nel grembo materno - in modo rapido e senza intoppi. Mantenere le cellule sicuro per trapianto L'impianto è già stato testato in modelli animali, e il gel di per sé può essere utilizzato come prodotto stand-alone, che agisce come un aiuto per la terapia cellulare. GRG non è solo in grado di conservare le cellule, può sostenere la loro sopravvivenza durante il loro uso per la terapia e trapianto, dice il Dott. Rochkind. Quando coltivate in gel, celle mostrano eccellente sviluppo, così come la crescita fibra intensiva. Questo potrebbe avere implicazioni per il trattamento di malattie come il Parkinson, per la quale i ricercatori stanno esplorando attivamente la terapia cellulare come una potenziale soluzione. 

il cortisone

DAL WEB:
Il nome "cortisone" deriva dal termine "corteccia" (strato più esterno), considerato che tale ormone è prodotto proprio dalla corteccia delle ghiandole surrenali. 
Il cortisone è un ormone necessario nei casi di allarme, di attacco o di fuga.
Il cortisone ha molti effetti sull’organismo, incluso l’aumento dei livelli di zuccheri nel sangue e l’inibizione di processi metabolici, come la digestione e la crescita muscolare, ma l’effetto che è più utile nella SM è quello anti-infiammatorio. il cortisone, un potente antiinfiammatorio, che viene anche oggi usato nella fase acuta della malattia, migliorando i sintomi e riducendo il periodo di infiammazione acuta.

Il cortisone ha però dei limiti:
NON si può darne delle grosse dosi per lungo tempo a causa degli effetti collaterali e soprattutto non possiede la capacità di “educare” la risposta infiammatoria a NON reagire contro il cervello.
Nella pratica si è visto che il cortisone va bene come farmaco sintomatico, ma non diminuisce l’aggressività della malattia nel tempo.

<Molti neurologi somministrano il metilprednisolone alla dose di 500 mg al giorno, per 5 giorni. Altri utilizzano 1 grammo al giorno, per 3-5 giorni. Talora, si preferisce ridurre gradualmente il dosaggio del cortisone, attraverso la somministrazione per via orale di prednisone, per 2-3 settimane.>

**Le reazioni avverse alla somministrazione endovenosa di alti dosaggi di metilprednisolone sono abbastanza frequenti. Si manifestano, in genere, reazioni di intolleranza che possono talora portare ad aritmie (disturbi del ritmo della frequenza cardiaca) e, occasionalmente, anche un aumento sostanziale della pressione arteriosa, nei pazienti che già soffrono di ipertensione. Possono, inoltre, insorgere stati di agitazione, ansia ed insonnia. Rari, ma descritti, sono episodi di crisi epilettiche. La comparsa di necrosi ossea, sebbene spesso conseguenza delle alte dosi, è estremamente rara.
Globalmente, il trattamento con alte dosi di metilprednisolone può essere considerato sicuro e utilizzato nelle fasi acute (riacutizzazioni) della SM. La somministrazione di alte dosi di metilprednisolone non dovrebbe essere presa in considerazione in pazienti con aritmia, disturbi renali gravi o epilessia.**

19/05/13

GRAZIE A TUTTI I RAGAZZI/E CHE SEGUONO IL BLOG.

BRINDIAMO...OFFRO IO

LA CCSVI E' ARRIVATA A PIU' DI 68.001 VISUALIZZAZIONI..

Fluido spinale cerebrale ha quattro funzioni molto importanti per il cervello.




INFO DI Achille Daga

I ricercatori scoprono che BNAC venoplasty aumenta il tasso di flusso di CSF nei cervelli di quelli trattati per la CCSVI. Flusso CSF continua a migliorare di un anno dopo il trattamento.
collegamento
CSF e CCSVI saranno al centro di una prossima tavola rotonda, ospitata da CCSVI Alliance a New Orleans il prossimo aprile.
collegamento
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La maggior parte di noi conoscono fluido spinale cerebrale - come è attualmente utilizzato nella diagnosi di SM. Una puntura lombare (o colpetto spinale) rimuove una parte di questo liquido dalla colonna vertebrale. Se ci sono marcatori specifici nel fluido, chiamati bande oligoclonali, è un segno che viene degradato mielina nel sistema nervoso centrale.
Ma CSF è di vitale importanza per la salute del cervello. Abbiamo sappiamo che la PSC è parte dell'equazione del flusso sanguigno nella CCSVI. In realtà, il Dott. Zamboni ha osservato che la gravità della CCSVI era legato a flusso liquorale alterata in questo studio: collegamento
La maggior parte della ricerca CCSVI pubblicato è focalizzata sulla misurazione del flusso sanguigno. Ma il cervello e la colonna vertebrale sono unici nel corpo, in che fattori CSF nel volume di sangue nel sistema nervoso centrale.
Ho scritto circa CSF sul forum Questo è MS nel 2009 - perché ero tornato da Bologna e ho sentito un neurologo discutere come credeva la CCSVI potrebbe essere correlato al idrocefalo a pressione normale (NPH) o un aumento della pressione nel cervello da CSF.
link al forum
Ho voluto spiegare questo, perché stiamo andando a sentire di più l'importanza del flusso di CSF nei prossimi mesi. Ci sono alcuni sviluppi molto interessanti che accadono in questo momento nella ricerca CCSVI, e coinvolgono il flusso CSF. Voglio concentrarmi su LCR oggi, in modo che possiamo essere tutti sulla stessa pagina.
Fluido spinale cerebrale ha quattro funzioni molto importanti per il cervello.
1. Supporta il cervello. Il peso del cervello è sospeso nel fluido spinale cerebrale.
2. Protegge il cervello. Fornendo uno spazio ammortizzazione intorno al tessuto
3. Purifica il cervello. Risciacqui scorie metaboliche attraverso la barriera emato-encefalica e fuori attraverso il flusso di sangue venoso.
4. Mantiene livello perfusione del cervello. CSF è auto-regolazione, e il volume diminuisce quando c'è un problema con perfusione. Quando CSF livelli aumentano, la perfusione (flusso sanguigno cerebrale) del cervello diminuisce.
C'è una meravigliosa medico molti di voi già conoscono. Si definisce il Docotor Upright, e lui ha una pagina web molto interessante dove discute i suoi decenni di ricerca sulle malattie neurodegenerative, CSF, circolazione del sangue e ciò che accade al nostro ritorno venoso quando siamo in posizione eretta. Per coloro che ancora non conoscono il lavoro del Dr. Flanigan, ecco la sua pagina web:
collegare al Dottore Upright
Dr. Flanigan scrive circa l'importanza di allineamento della colonna vertebrale cervicale e più basso in rapporto alla salute del cervello e della colonna vertebrale. Una delle sue aree di interesse è in pulsazioni CSF, o onde - e il danno queste onde possono infliggere il cervello e il tessuto spinale. Questo è dal suo sito:
Forti pulsazioni CSF sono un segno di buona circolazione e la salute. Pulsazioni deboli sono un segno di cattiva salute e la vecchiaia. D'altra parte, quando ci sfugga di mano, onde possono spostare massi in fiumi e lacerare i litorali più imponenti e ostacoli.
Se le pulsazioni possono modellare, trattino e spostare le ossa del cranio possono facilmente comprimere, ammaccatura e deformare il cervello e, di fatto, lo fanno. Quando il cuore contrae una considerevole quantità di sangue è guidato nel cervello, che comprime il cervello, vene e percorsi CSF. Questa unità di sangue venoso e CSF fuori della volta cranica e del cervello. Rilassamento del cuore, il cervello, vene e percorsi CSF espandono che attira il sangue nei tessuti del cervello, e tira rifiuti fuori degli spazi tissutali e in rete fognaria pronto per essere rimosso nel ciclo successivo.
Il cuore fa così il cervello di espandersi e contrarsi ritmicamente. I problemi si verificano quando le onde uscire di controllo. Io li paragono a onde anomale e li descrivo in dettaglio sul mio post precedente. Quando il volume CSF va fuori controllo può danneggiare il cervello. Allo stesso modo, quando le onde CSF fuori controllo che possono danneggiare il cervello pure. Le cisterne basali (pozzi) che circondano il tronco cerebrale e del cervelletto con CSF, sono il primo luogo per sperimentare il peso di onde anomale e più probabilità di soffrire le conseguenze. Ho il sospetto che la cronica martellante da onde anomale può causare danni.
collegamento
C'è molto di più in arrivo, come la ricerca continua in che modo i fattori CSF in salute del cervello nelle malattie neurodegenerative, e di come l'architettura della colonna vertebrale contribuisce. E questo è legato alla CCSVI gravità. La frase, "punta dell'iceberg" viene in mente.
Ecco un video di ciò che CSF pulsazioni assomigliano nel cervello di MRI-
link al video
Impariamo di più su liquor e cervello - ecco a maggiori informazioni nei prossimi mesi!
Joan
https://www.facebook.com/notes/ccsvi-in-multiple-sclerosis/cerebral-spinal-fluid-csf-and-ccsvi/10151056332497211

CCSVI: Angio-TC e Angio-RM evidenziano in maniera selettiva le vene e le loro compressioni.



Prof. Paolo Zamboni: "Una frequente causa di fallimento della angioplastica giugulare da ora può essere riconosciuta e trattata".
Il prof. Vittorio Iaccarino ha sempre eseguito l'Angio-TC nella diagnostica CCSVI. 

L'incidenza e la distribuzione di compressione extravascolare del percorso venoso extracranico nei pazienti con insufficienza venosa cronica cerebrospinale e la sclerosi multipla.
Alcuni ricercatori dell’Università di Belgrado (Serbia) hanno esaminato l’incidenza e la distribuzione della compressione extravascolare del percorso venoso extracranico (vene giugulari e/o azygos) in pazienti con sclerosi multipla con insufficienza venosa cronica cerebro spinale valutati con l’angiografia con tomografia computerizzata. Al termine dello studio, secondo gli autori, i loro dati indicano che la compressione extravascolare del percorso venoso extracranico è frequente nei pazienti con sclerosi multipla con insufficienza venosa cronica cerebro spinale.

L’angio TC eseguita mediante TC multibanco come differisce dall’angio RM?
L’angio TC differisce completamente dall’angio RM. Quello della Tac e della Risonanza Magnetica sono due principi, due tecniche, due apparecchiature completamente diverse. Si arriva a ottenere la stessa immagine prendendo però due mezzi completamente diversi, come può essere diverso un treno rispetto a un aereo. In realtà il risultato finale è abbastanza simile, ma il percorso per cui ci si arriva è completamente differente. Ci sono vantaggi dell’una e dell’altra metodica. Sicuramente il maggiore vantaggio della RM è quello di non utilizzare radiazioni ionizzanti, ma semplicemente di ottenere le immagini grazie a impulsi a radiofrequenza in un campo magnetico; la TC spirale, oggi, ha soltanto il vantaggio della maggior velocità e di un maggior numero di positività rispetto all’angio RM. Il numero di informazioni che fornisce oggi l’angio TC con apparecchiature multibanco rispetto alla RM sono in questo momento superiori: non sul profilo endoluminale del caso, per intenderci quello evidenziato dal mezzo di contrasto, ma per lo studio della parete del vaso, non studiabile con la RM. Per di più la RM, siccome non fa che captare un segnale, spesso va a confondere delle stenosi molto serrate, cioè dei restringimenti del vaso in cui c’è una diminuzione del calibro del vaso superiore al 90% con delle occlusioni, perché non riesce a rilevare il segnale all’interno del punto ristretto.

18/05/13

CCSVI, Sclerosi Multipla, *** COMPRESSIONE VENOSA ***


 

da Achille Daga Sabato 11 maggio 2013
Cosa ci riserva il futuro?                                                                                                                                        
 Il Dipartimento di Scienze CardioVascolari, Respiratorie, Nefrologiche e Geriatriche della Sapienza Policlinico Umberto I dal mese di ottobre-novembre 2010 ha attivato un Centro di Eccellenza per la CCSVI e l’Osservatorio Epidemiologico Nazionale sulla CCSVI situati nell’Istituto di Cardiologia I Direttore Prof Francesco Fedele. Dopo un breve periodo organizzativo è  iniziato un protocollo di studio e trattamento della CCSVI in collaborazione con il servizio di Radiologia Interventistica del Policlinico Universitario S. Andrea. Il Centro CCSVI  “Sapienza”  è stato il primo in Italia ad eseguire esami ECD il cui risultato viene riportato su una Mappa Emodinamica e Morfologica (31) che  ha permesso, per la prima volta,  di identificare con uno specifico algoritmo tre tipi di CCSVI:
. Tipo1 con blocchi endovascolari,
. Tipo2 con blocchi dello scarico venoso da COMPRESSIONE DEI VASI,
. Tipo3 misto, sia con blocco endovascolare che COMPRESSIONE EXTRAVASCOLARE.
La prima analisi statistica su oltre 500 casi affetti da Sclerosi Multipla studiati con ECD venoso intra ed extracranico nel nostro Centro CCSVI “Sapienza” ha rilevato nell'83% di essi la presenza di CCSVI secondo i criteri identificati da Zamboni.

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Sclerosi Multipla: uno studio su CCSVI e compressione venosa
E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Phlebology della prestigiosa Royal Society of Medicine uno studio intitolato “Incidenza e distribuzione della compressione extravascolare del percorso venoso extracranico in pazienti con insufficienza venosa cronica cerebrospinale e sclerosi multipla“.

Alcuni ricercatori dell’Università di Belgrado (Serbia) hanno esaminato l’incidenza e la distribuzione della compressione extravascolare del percorso venoso extracranico (vene giugulari e/o azygos) in pazienti con sclerosi multipla con insufficienza venosa cronica cerebro spinale valutati con l’angiografia con tomografia computerizzata. Il gruppo di studio consisteva di 51 pazienti consecutivi con sclerosi multipla nei quali era stata diagnosticata l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale con l’ecocolordoppler è stata diagnosticata da color-Doppler (ECD). E’ stata effettuata in tutti i pazienti l’angiografia con tomografia computerizzata che ha rivelato una significativa compressione extravascolare (> 70%) del percorso venoso extracranico in 26 pazienti (51%), mentre in 25 pazienti (49%) non è stata osservata alcuna significativa compressione extravascolare. E’ stata osservata una compressione extracraniale causata da un processo trasverso delle vertebre cervicali in 23 pazienti, una compressione del bulbo carotideo in due pazienti, ed in un caso, la compressione si presentava come una sindrome dello stretto toracico.Al termine dello studio, secondo gli autori, i loro dati indicano che la compressione extravascolare del percorso venoso extracranico è frequente nei pazienti con sclerosi multipla con insufficienza venosa cronica cerebro spinale, e che è dovuta principalmente alla compressione causata da un processo trasverso delle vertebre cervicali. Sono necessari ulteriori studi per valutare le potenziali implicazioni cliniche di questo fenomeno.


COMMENTO:

Anche questo studio dimostra la correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, soprattutto nel ricco settore farmaceutico. Continuare a negare questo fatto come sta facendo con ostinazione l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism), tramite il ridicolo studio CoSMo (partito male, finito peggio e neanche pubblicato) non ha veramente alcun senso e danneggia i malati.

C'È UN LEGAME TRA STRESS E SISTEMA IMMUNITARIO


STUDIOSO ITALIANO DIMOSTRA LEGAME TRA STRESS E IMMUNITÀ 

ROMA - Il patologo Pietro Muretto, dell'ospedale San Salvatore di Pesaro, ha dimostrato per la prima volta il legame che esiste fra il sistema nervoso e le difese immunitarie. I risultati della sua ricerca, pubblicata sull'International Journal of Surgical Pathology, danno un'evidenza scientifica a quella che sinora era un'ipotesi della medicina psicosomatica. Il sistema nervoso e quello immunitario sono collegati dalle cellule di Langerhans o cellule dendritiche, che non nascono come si riteneva nel midollo osseo ma nella struttura dell'embrione dalla quale si forma una parte del sistema nervoso periferico, chiamata cresta neurale. (Agr) 

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Ammalarsi dipende molto da noi - By dott. Bottaccioli (medico) II modello medico-sanitario dominante è vecchio e superato e non è in grado di spiegare le connessioni tra psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario 

C'è una rivoluzione in corso d'opera nelle scienze biomediche. Essa è il prodotto di altrettante rivoluzioni all'interno di discipline tradizionalmente separate: la neurofisiologia, l'immunologia, l'endocrinologia. La PsicoNeuroEndocrino Immunologia - che potremmo siglare per brevità PNEI - è il prodotto di questi cambiamenti e, a sua volta, imprime un'accelerazione nel ritmo e nella qualità del cambiamento in corso nelle singole discipline, a soprattutto essa reclama con forza una radicale modificazione del modello medico dominante, un modello vecchio, scadente nella pratica clinica e ormai d'impaccio allo sviluppo della ricerca scientifica. 

Quali sono le idee portanti del vecchio modello che la PNEI mette in discussione ? Provo a riassumerle. Il cervello umano è simile a un computer, una stazione di comando centra­le che conosce l'esterno leggendolo come un calcolatore legge un nastro magnetico e governa l'interno tramite gli ordini impartiti dall'alto al basso attraverso la rete nervosa. Il cervello è il reparto speciale e inaccessibile dell'organismo, i suoi codici e i suoi componenti sono unici e non rintracciabili in nessun altro organo. A loro volta, le difese immunitarie sono di tipo meccanico e automatico: l'anticorpo blocca l'antigene neutralizzandolo. Gli ormoni sono un sistema di bioregolazione automatica, la loro influenza sulle malattie comuni è praticamente nulla: essi interessano la diagnosi in quei rari casi di grave squilibrio endocrino che si presentano all'osservazione clinica. 

Le neuroscienze e la PNEI invece dimostrano che il cervello, pur essendo ovviamente la sede delle funzioni intellettive umane, non solo non è paragonabile a un calcolatore nel suo modo di leggere la realtà esterna, ma è, al tempo stesso e a tutti gli effetti, una grande ghiandola endocrina, recuperando così una geniale intuizione dell'antica medicina occidentale ("il cervello è una ghiandola, come una mammella", Ippocrate) e orientale ("il cervello è il lago del midollo", medicina tradizionale cinese). 

Così, il sistema immunitario può essere definito un vero e proprio organo di senso, l'occhio interno, organizzato in network per sorvegliare sia l'esterno sia l'interno. 

In questa nuova concezione le ghiandole endocrine non sono dei semplici 'termostati' , ma costituiscono un sistema strutturato a più vie che, in collaborazione con i sistemi nervoso e immunitario, mette in atto le reazioni vitali di adattamento dell'organismo ai cambiamenti che provengono dall'esterno. 

E le reazioni vitali nell'organismo umano includono funzioni cognitive cui partecipano organi e molecole di origine non nervosa: per esempio è ormai accertata la partecipazione di alcuni ormoni alla costruzione della memoria. Infine e quindi: la comunicazione all'interno dell'organismo non è di tipo gerarchico, ma bidirezionale e diffuso. D'altra parte senza queste nuove idee non sarebbe possibile spiegare e inquadrare risultati della ricerca altrimenti confusi e contraddittori. 

In sostanza nei laboratori di ricerca e nelle università più avanzate del mondo si è dimostrato in modo chiaro che il cervello - e quindi anche la nostra volontà - è in grado di influenzare il sistema immunitario e che a sua volta, fatto ancor più sorprendente, quest'ultimo fa sentire i suoi effetti sul cervello. Sono state decifrate anche le “parole” di questo dialogo interno al nostro corpo: si trat­ta di piccole molecole, dette “neuropeptidi” , che vengono rilasciate e captate sia dalle cellule nervose sia da quelle immunitarie ed endocrine. La portata di questa rivoluzione non sta solo nel rappresentare un punto di incontro tra le ricerche della medicina organica e quelle della psicosomatica, ma nell'interpretare in modo nuovo vecchie malattie - infettive, cardiache, infiamma­torie, metaboliche, tumorali - e nel suggerire più appropriate terapie, visto che le dinamiche del loro nascere e svilupparsi non sono più quelle che si sono fino ad oggi ritenute valide. 

Stress emozionale e malattie infettive Spesso il virus ci assale se noi glielo permettiamo. Questi i risultati delle ultime ricerche scientifiche che dovranno rivoluzionare l'interpretazione di malattie infettive e vaccini ! 

Gli studi sulle relazioni tra stress e malattie, infettive in particolare, iniziano negli anni Cinquanta e alternano esperienze su animali (topi per lo più) ed esseri umani. 

Un esempio: i cadetti di West Point Stanislaw Kasl, della Yale University nel New Haven, Connecticut, sul finire degli anni Settanta realizzò uno studio di ampie dimensioni per verificare l'inciden­za dello stress sulle malattie infettive. Il terreno era privilegiato: la elitaria accademia militare di West Point. Un luogo in cui lo stress si mangia a colazione, nel quale la particolare stupidità della disciplina militare si somma alle aspettative di carriera che nutrono giovani e famiglie, così come ci hanno raccontato decine di film americani. Vennero reclutati circa 1400 cadetti appena entrati in accademia. All'analisi del sangue si vide, come è nella norma, che circa i due terzi mostravano anticorpi contro il virus Epstein V Barr. Occorre considerare che la maggior parte degli esseri umani presenta questo virus senza ammalarsi, il quale però, in determinate circostanze, può provocare una febbre con ingrossamento delle ghiandole linfatiche conosciuta come “mononucleosi infettiva”.


info da Achille Daga