CONTATORE PERSONE

19/01/20

"La Medicina che vorrei...." *libro.....



Il primo consiglio che ho dato è stato quello di incoraggiare, perché la nostra mente ha una grande influenza sul corpo e sono innumerevoli le esperienze di coloro che si aggravano solo a causa di una brutta notizia riguardante la loro vita o la loro salute, come le esperienze di coloro che guariscono guardando al mondo e a se stessi con occhi diversi da quelli con cui guardavano quando erano ammalati.

Un bravo medico deve fare in modo che il malato acquisisca fiducia in se stesso, nelle sue sempre presenti capacità di autoguarigione, nella meravigliosa complessità e 'perfezione' della sua persona che agisce sempre nella preservazione della vita operando solo per il benessere globale e profondo della persona stessa.

Un bravo medico deve far crescere il malato in conoscenza dei suoi modi consci e inconsci di agire e di reagire, in modo da farlo crescere in consapevolezza e quindi in fiducia in se stesso.

Un bravo medico, cioè, non deve permettere che il malato si affidi a lui come un bambino si affida al genitore, ma deve fare in modo che il malato si comporti da adulto responsabile che fa le sue scelte informate, dopo aver capito la genesi della sua patologia (che il medico deve ovviamente avergli precedentemente spiegato).

Un bravo medico deve togliere l'incertezza, perché essa genera paura; deve fare in modo che la persona smetta di pensare alla malattia, ma che pensi alla salute, alle bellezze della vita, ai talenti che ha ricevuto fino a quel momento e a tutto quello che può concretamente fare da quel momento in poi.

Anche nel contesto di patologie gravi a reale rischio di morte, un bravo medico continua ad incoraggiare, a trasmettere fiducia, a spostare la persona dalla strada della malattia che crea senso di morte, di fallimento, di paura, una paura che immobilizza!
Un bravo medico, allora, si impegna al massimo per convincere il malato che la malattia è un campanello di allarme che ci chiede un cambiamento, una crescita, un miglioramento…
Dr. Roberto Gava


Di questo e molto altro, ne parlo nel

mio libro "
La Medicina che Vorrei. Personalizzata, integrata e umanizzata":
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Librisalus: http://bit.ly/32CvH7

Conferenza stampa a Montecitorio. 22 gennaio 2020


la diretta ore 13.00 online.

"Vaccinazioni di massa: quali conseguenze? La situazione epidemiologica italiana fra benefici e rischi dell'atto sanitario obbligatorio e profilattico "
Mercoledì 22 gennaio 2020,
dalle ore 13.00 alle ore 14.00
presso la Sala stampa
della Camera dei Deputati,
in Via della Missione n. 4,
ROMA
Relatori:
* FRANCHI dottor Fabio (Trieste, 1950), medico chirurgo infettivologo,
gia' dirigente sanitario, a riposo dal 2011; componente della sezione medico - scientifica della associazione Società Scientifica per il principio di precauzione;
* GIULIANI, prof. Livio (Roma, 1950)
gia' Direttore di dipartimento dell'Ispesl e dell'Inail, rispettivamente a riposo dal 2010 e 2015; segretario e portavoce dell'ICEMS, International Commission for Electromagnetic Safety, e della associazione Società Scientifica per il principio di precauzione;
* Modera VIOLO, dr. Virgilio, giornalista pubblicista
e Presidente della Free Lance International Press di Roma
In allegato pdf con invito stampa ufficiale ed info per accredito.

link evento : https://www.facebook.com/creldis/photos/a.2358222147630108/2681064605345859/?type=3&theater

13/01/20

Ospedale Mauriziano (To)

Ospedale Molinette (TO)

Ospedale San Luigi (TO)

ENDOCRINOLOGO

ENDOCRINOLOGIA: SIGNIFICATO E COSA FA L’ENDOCRINOLOGO
L’endocrinologia, se guardiamo al suo significato stretto, è quella branca della medicina che si occupa di indagare e di curare alcune patologie in particolare. Si tratta di tutte quelle malattie che sono collegate alle ghiandole a secrezione interna, che assumono il nome di ghiandole endocrine. Queste ultime producono degli ormoni che fanno sentire il loro effetto su altre ghiandole o su determinati organi. Se il processo di produzione delle secrezioni e del funzionamento degli ormoni non avviene in maniera corretta, si possono determinare delle disfunzioni o delle patologie.

La visita: cosa fa l’endocrinologo

Avendo visto che cos’è l’endrocrinologia, possiamo facilmente capire di che cosa si occupa l’endocrinologo. Considerando l’etimologia della parola, possiamo comprendere che il termine “endo” ha valore di “interno”, mentre il termine “crino” significa “secernere”. Nella visita endocrinologica si controllano i disturbi associati alle ghiandole endocrine, come la tiroide, l’ipofisi, il pancreas, il surrene, i testicoli e le ovaie.
Il malfunzionamento delle ghiandole endocrine può condurre a differenti disturbi, come l’osteoporosi, il diabete, la disfunzione erettile, problemi di infertilità e complicanze nel periodo della menopausa. La visita dall’endocrinologo non è invasiva e non comporta dolore per il paziente. Permette di individuare e di tenere sotto controllo tutti i disturbi che riguardano il non corretto funzionamento delle ghiandole del nostro organismo. Generalmente una visita di questo tipo dura dai 20 ai 40 minuti. L’endocrinologo chiede al paziente diverse informazioni sulla storia familiare, considerando le patologie e l’alimentazione del paziente. Poi esegue una visita clinica ed eventualmente prescrive esami specifici da effettuare. I risultati degli esami possono essere valutati dal medico nelle visite di controllo successive alla prima.

Cosa cura l’endocrinologo

Il medico specialista in endocrinologia studia tutte le malattie delle ghiandole a secrezione interna e si occupa di curare alcune patologie in particolare:
  • le malattie della tiroide, come noduli tiroidei, ipertiroidismo, ipotiroidismo, tiroiditi acute e croniche;
  • la sua azione terapeutica è rivolta anche a patologie della ghiandola ipofisaria, come diabete insipido centrale, insufficienza surrenalica secondaria, ipogonadotropo;
  • patologie delle ghiandole surrenali, come il morbo di Addison, gli adenomi surrenalici secernenti e la malattia di Cushing;
  • le malattie del pancreas, come il diabete di tipo 1 e 2;
  • le malattie che rientrano nel settore dell’andrologia e che interessano l’apparato riproduttivo maschile, come la disfunzione erettile, l’ipogonadismo, l’infertilità e i disturbi dell’eiaculazione;
  • le patologie dell’apparato riproduttivo femminile, come la sindrome dell’ovaio policistico, l’amenorrea, le irregolarità delle mestruazioni, l’ipogonadismo femminile, le complicazioni della menopausa, la galattorrea e la mastopatia fibrocistica.
Ci si dovrebbe rivolgere all’endocrinologo tutte le volte in cui si avverte qualcosa che fa pensare ad un’alterazione delle funzioni dell’organismo. Sarebbe importante una visita di questo tipo, anche quando si avvertono cambiamenti nel ritmo del sonno o dei cambiamenti che interessano la sete, la forza, la capacità di mantenere il proprio peso corporeo e la sessualità. È importante che tutte le persone, specialmente quelle con un’età compresa tra i 30 e i 40 anni, eseguano un controllo endocrinologico periodico, anche in un’ottica di prevenzione di eventuali patologie. Sarebbe opportuno soprattutto eseguire controlli ormonali, per intervenire in tempo su possibili disfunzioni.

CONTINUA: 
https://www.analisicangiano.it/endocrinologia-significato-e-cosa-fa-endocrinologo/


acido folico

Riassumiamo i benefici dell'acido folico.
  • Produrre i globuli rossi.
  • Prevenire l'anemia.
  • Prevenire malformazioni neonatali.
  • Corretto funzionamento del sistema nervoso.
  • Trasformazione delle proteine in energia.
  • Benefici per il midollo osseo.
  • Funzioni metaboliche.
  • Evitare che il bambino nasca sottopeso.

    L’acido folico e i folati sono vitamine del gruppo B, talvolta denominate come vitamina B9. Nello specifico i folati sono i composti naturalmente presenti negli alimenti mentre l’acido folico è il termine riferito alla molecola di sintesi chimica presente negli integratori vitaminici e negli alimenti fortificati.

    L’acido folico è necessario sia ai bambini che agli adulti per produrre i globuli rossi prevenire alcune forme di anemia. L’assunzione di acido folico in gravidanza è considerata essenziale per prevenire malformazioni neonatali, con particolare riferimento al sistema nervoso centrale e alle disfunzioni del tubo neurale, in aggiunta a malformazioni cardiache e del cranio.
    L’acido folico è essenziale per il funzionamento del sistema nervoso e per il midollo osseo. Contribuisce alla trasformazione delle proteine in energia e, come ricorda la guida “Io mangio vegetariano” di Nicla Vozzella, viene attivato dalla vitamina B12. È fondamentale che l’embrione abbia a disposizione un adeguato apporto di questi composti, fin dai primi giorni di vita, periodo in cui inizia la formazione degli organi.

    CONTINUA: 
    https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/acido-folico-benefici-controindicazioni/

Leucociti nelle Urine

Leucociti nelle Urine - Cause

Un aumento dei leucociti nelle urine è un segnale generico di un'infezione delle vie urinarie, ma può dipendere anche da traumi ricevuti nella zona, infiammazione della prostata o rene policistico.
In qualche caso, la presenza dei globuli bianchi nelle urine può indicare la presenza di malattie più serie, come diabete mellito e tumore ai reni.

Le cause più comuni

La presenza di leucociti nelle urine serve a valutare la presenza di nefropatie ed è segno aspecifico di infezione delle vie urinarie.
Un aumento moderato può essere indice di:
Un aumento massivo dei leucociti è generalmente indice di un'infezione acuta. Questo fenomeno può essere collegato a un numero di fattori diversi (il processo infettivo potrebbe avere origine, ad esempio, dai reni) e stati particolari (come la gravidanza).

CONTINUA:
https://www.my-personaltrainer.it/salute/leucociti-urine.html 

Eritrociti nelle Urine Alti - Cause

La presenza di eritrociti nelle urine può essere riconducibile a una lunghissima serie di fattori, di cui solo alcuni sono realmente motivo di preoccupazione.
Le principali cause degli eritrociti nelle urine comprendono:

Fattori che influenzano l'esito dell'esame

L'ematuria può presentarsi anche quando viene riscontrata la presenza di tracce di porfirine (intermedi nella biosintesi dell'emoglobina) e urati.
Le urine si pigmentano di rosso anche in caso di mioglobinuria (eliminazione di mioglobina causata da un danno muscolare) o emoglobinuria (causata da intensa emolisi come nelle crisi di favismo).
Nelle donne in età fertile, le perdite mestruali possono essere scambiate, talvolta, per ematuria. Anche l'assunzione eccessiva di alcuni cibi (in particolare: barbabietolemirtillirabarbaro e coloranti alimentari) o di certi farmaci (come la rifampicina) può rendere l'urina di un colore più scuro.
Altri fattori che influenzano l'esame delle urine per la conta degli eritrociti comprendono:

Eritrociti nelle Urine Bassi

Bassi livelli di eritrociti nelle urine non sono associati, di solito, a problemi di tipo medico e/o a conseguenze patologiche, pertanto non vengono considerati clinicamente rilevanti.

Come si misura

La presenza degli eritrociti nelle urine può essere dimostrata ponendo al microscopio una goccia di urina (esame citologico). Per inquadrare meglio il problema, il medico di base o l'urologo può considerare le caratteristiche dell'ematuria (entità, colorazione, permanenza durante tutta o solo parte della minzione) e gli eventuali disturbi associati, come traumi, dolori, disturbi minzionali, febbre, infezioni faringee ecc.

Preparazione

Per valutare le cause dell'ematuria, è necessario raccogliere una piccola quantità di urine del mattino, a digiuno, dopo aver effettuato un'accurata igiene intima e aver lasciato andare la primissima emissione (che può contenere i germi presenti all'esterno dell'apparato urinario). Nel caso delle donne, è bene effettuare l'esame lontano dal periodo mestruale.
Le urine vanno raccolte in un contenitore sterile, che va richiuso accuratamente subito dopo e portato in laboratorio entro un breve periodo di tempo.

Interpretazione dei Risultati

Considerata l'ampia variabilità delle cause, i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base, che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.
Gli eritrociti nelle urine possono riscontrarsi più frequentemente per la presenza di micro lesioni, traumi, calcolosi renale o vescicale, assunzione di certi farmaci e processi infettivi a carico dell'apparato urogenitale.
Una concentrazione rilevante di eritrociti nelle urine può dipendere anche da glomerulonefrite, neoplasie o infiammazioni a livello delle vie urinarie (nefrite, uretrite e cistite), stenosi uretraleiperplasia e neoplasia prostatica ed emopatie.
Sia nel caso in cui l'ematuria risultasse evidente, sia nel caso in cui gli eritrociti siano presenti in piccolissime tracce, sarà sempre il medico a valutare la situazione e a decidere il migliore approccio terapeutico al problema.
Gli eritrociti nelle urine andranno trattati a seconda della patologia che ne ha determinato la condizione. Nel caso di patologia di natura renale, il trattamento andrà determinato con il medico, solo dopo esami diagnostici specifici.

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