CONTATORE PERSONE

11/06/22

**contrassegno per disabili**

Hanno diritto al rilascio del contrassegno per disabili definivo (valido per cinque anni):

–          le persone invalide con capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta (art. 381, comma 2, del DPR 495/1992 e successive modificazioni);

–          le persone non vedenti (art. 12, comma 3, del DPR 503/1996), e le persone con residuo visivo non superiore a 1/20 (ventesimisti).

Hanno diritto al rilascio del contrassegno per disabili temporaneo (di durata inferiore ai cinque anni):

–          le persone invalide a tempo determinato in conseguenza di infortunio o per altre cause patologiche (art. 381, comma 4, del DPR 495/1992);

–          le persone con totale assenza di ogni autonomia funzionale e con necessità di assistenza continua per recarsi in luoghi di cura.

Nel caso di contrassegno temporaneo, la relativa certificazione medica deve specificare il presumibile periodo di durata dell’invalidità. Anche il contrassegno temporaneo è suscettibile di rinnovo qualora l’Ufficio di Medicina Legale dell’Azienda Sanitaria Locale di pertinenza attesti che le condizioni della persona con disabilità danno diritto all’ulteriore rilascio.





Rimane controversa la questione del rilascio del contrassegno a persone con disabilità intellettiva. Questo perché la dicitura “persone invalide con capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta” viene spesso intesa dai medici dell’Ufficio di Medicina Legale dell’Azienda Sanitaria Locale come incapacità fisica di deambulare, e non anche, ad esempio, come incapacità di uscire di casa in autonomia, senza la presenza costante di un accompagnatore. L’ambiguità del testo normativo, e l’incertezza interpretativa che ne consegue, determinano, talvolta, valutazioni difformi e trattamenti diseguali. Per ovviare a questa ambiguità, alcune Regioni hanno disciplinato questa materia. Tra queste c’è anche la Regione Toscana che, con la Delibera della Giunta Regionale n. 1161 del 17.12.2012 (“Linee di indirizzo per l’accertamento della sussistenza dei requisiti sanitari per il rilascio del “Contrassegno speciale” di circolazione e sosta dei veicoli a soggetti aventi capacità di deambulazione sensibilmente ridotta”), ha approvato le “Linee di indirizzo in materia di accertamento del deficit sensibile della capacità deambulatoria” (contenute nell’Allegato A della Delibera citata) da utilizzare per il rilascio del contrassegno per disabili. In merito al deficit della capacità deambulatoria, le Linee di indirizzo della Regione stabiliscono che “Il deficit sensibile della capacità deambulatoria non rappresenta […] un concetto restrittivo, che si limita esclusivamente alle infermità a carico degli arti inferiori, bensì in esso sono contenute tutte le patologie acute o croniche che influiscono sulla motricità dell’individuo determinando un handicap nella mobilità.”

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Come leggere i verbali di invalidità e di handicap

A chi richiede l'accertamento dell'invalidità civile, della cecità civile, della sordità o dell'handicap, viene rilasciato, dopo una visita specifica, un verbale che definisce lo status dell'interessato e il grado di invalidità. Il verbale non è sempre di immediata ed agevole lettura. Non sempre si conoscono i benefici e le eventuali provvidenze economiche che da quel verbale derivano.

Questo servizio ti aiuta a leggere il tuo verbale di invalidità o di handicap e di conoscere, in sintesi, i benefici che ne derivano.
Come fare?
Nel tuo verbale di invalidità civile controlla quale sia la definizione riportata e barrata dalla Commissione di accertamento.
Una volta individuata la definizione corrispondente, clicca su [benefici]

Le definizioni per le minorazioni civili presenti nei verbali solitamente sono:

  •  non invalido - assenza di patologia o con una riduzione delle capacità inferiore ad 1/3.  [benefici]



Maggiorenni invalidi

  • invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore ad 1/3 (art. 2, L. 118/1971). [benefici]
  • invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore ai 2/3 (artt. 2 e 13, L. 118/1971). [benefici]
  • invalido con riduzione permanente con invalidità pari o superiore al 74(artt. 2 e 13, L. 118/1971)[benefici]
  • invalido con totale e permanente inabilità lavorativa (artt. 2 e 12, L. 118/1971): 100%. [benefici]
  • invalido con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e impossibilità a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore (L. 18/1980 e L. 508/1988). [benefici]
  • invalido con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita (L. 18/1980 e L. 508/1988). [benefici]



Minorenni invalidi

  • minore con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell'età o con perdita uditiva superiore a 60 decibel nell'orecchio migliore nelle frequenze 500, 1000, 2000 hertz (L. 289/1990). [benefici]
  • minore invalido totale con impossibilità a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore (L. 18/1980 e L. 508/1988). [benefici]
  • minore invalido totale con necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita (L. 18/1980 e L. 508/1988). [benefici]



Minorazioni sensoriali civili

  • cieco con residuo visivo non superiore ad un ventesimo in entrambi gli occhi con eventuale correzione (L. 382/1970 e 508/1988). [benefici]
  • cieco assoluto (L. 382/1970 e L. 508/1988). [benefici]
  • sordo (L. 381/1970 e L. 508/1988). [benefici]



Ultra65enni invalidi

  • ultra65enne con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie della sua età (art. 9 D.Lgs. 509/1988).[benefici]
  • ultra65enne con impossibilità a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore (L. 18/1980 e L. 508/1988). [benefici]
  • ultra65enne con necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita (L. 18/1980 e L. 508/1988). [benefici]


Verbali di handicap (legge 104/1992)

Puoi effettuare la stessa operazione con il tuo verbale di handicap (Legge 104/1992). Le definizioni solitamente sono:

  • 1. Persona non handicappata
  • 2. Persona con handicap (articolo 3, comma 1, Legge 104/1992) [benefici]
  • 3. Persona con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992) [benefici]
  • 4. Persona con handicap superiore ai 2/3 (articolo 21, Legge 104/1992) [benefici]

    CONTINUA:
     http://www.handylex.org/schede/benefici/index.shtml




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Stato di handicap: definizioni

Lo stato di handicap, diverso da quello di minorazione civile, è definito e graduato dalla Legge 104/1992.

Il primo comma dell'articolo 3 della Legge 104/1992 precisa: "È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione."

Il terzo comma dello stesso articolo, definisce la connotazione di gravità"Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità."

L'accertamento dell'handicap è effettuato dalle specifiche Commissioni operanti presso ogni Azienda Usl. Si tratta delle medesime Commissioni che accertano le minorazioni civili, integrate da un operatore sociale e da uno specialista nella patologia da esaminare.
Diversamente dalla valutazione delle minorazioni civili, quella per individuare e definire l'handicap si basa su criteri medico-sociali e non medico-legali o percentualistici.

CONTINUA:
http://www.handylex.org/schede/defh.shtml

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alimenti con le fibre

Le fibre alimentari sono un preziosissimo alleato per l’organismo umano, sia degli adulti che dei bambini. Affinché siano tali bisogna però conoscerle, capire la loro funzione e in quali cibi possiamo trovarle nella giusta quantità per integrarle nella nostra alimentazione.

Cosa sono le fibre alimentari?
La risposta è cambiata nel corso degli anni. Fino a pochi anni fa la definizione era limitata, poiché veniva considerata fibra solo il costituente primario della parete delle cellule vegetali (ovvero la cellulosa, che appartiene sì alle fibre ma non ne abbraccia l’intera definizione). Ora per fibra alimentare si intende quella porzione di alimento di natura vegetale che non può essere digerita né dallo stomaco né dall’intestino tenue. Riesce quindi a resistere agli attacchi degli enzimi del nostro apparato digerente, ma nonostante questo è fondamentale per la nostra salute.


Se assimilate in dosi corrette e abbinate a uno stile di vita sano, gli effetti benefici delle fibre alimentari sono molteplici. Medici e nutrizionisti sottolineano l’importanza delle fibre in quanto producono benefici nelle persone affette da obesità, da diabete, da problemi cardiovascolari e prevengono la formazione di alcuni tumori, come quello al colon.


Le fibre non hanno calorie, sono prive di valori di tipo energetico e nutrizionale, le loro proprietà vanno piuttosto a regolarizzare il metabolismo; fanno quindi da vigile a controllare l’equilibrio del nostro organismo. 

Sono importantissime soprattutto a regolarizzare l’andamento delle funzioni intestinali
,
diventando così strumento prezioso per la bilancia. Sono infatti indicate sia per combattere pancia gonfia e stitichezza, che per aumentare il senso di sazietà: la riduzione di appetito è il migliore degli alleati per chi ha bisogno di dimagrire.

Va fatta però attenzione a quale tipo di fibra si va a ingerire. Sebbene si parli solitamente con il termine generico di fibra alimentare, questa infatti si suddivide in due categorie, entrambe con caratteristiche ben precise, talvolta discordanti; come facilmente deducibile dal termine, la principale differenza tra le fibre insolubili e quelle solubili sta nella capacità di sciogliersi. La fibra solubile, infatti, a contatto con l’acqua, crea una sostanza gelatinosa che avvolge il colon, portando a un processo che rallenta l’assorbimento di carboidrati e grassi e che quindi aiuta a tenere sotto controllo glicemia e colesterolo. La fibra insolubile, invece, essenzialmente regola la funzione intestinale, aumentando la massa fecale, con relativo abbattimento dei gas intestinali.


Riassumendo, le principali funzioni delle fibre alimentari sono:



  • stabilizzazione del funzionamento intestinale

  • contrasto a disturbi quali stitichezza, emorroidi, colite

  • rallentamento del transito intestinale, favorendo così un maggior senso di sazietà (nel caso delle fibre solubili)

  • accelerazione della motilità intestinale, aumento della massa fecale, diminuzione dei gas intestinali, contrasto alla stitichezza (nel caso delle fibre insolubili)

  • rallentamento dell’assorbimento dei nutrienti, prevenendo colesterolo e diabete

  • mantenimento di un pH inospitale per la flora intestinale nociva, riducendo il rischio di formazione di tumori al colon e al retto

  • agevolazione della crescita della flora batterica intestinale

  • agevolazione dell’assorbimento di vitamine e minerali

  • carne, sia bianca che rossa (meglio se magra)

  • pesce

  • patate bollite

  • pasta non integrale

  • latticini

  • cereali raffinati

  • succhi di frutta

  • miele





    Se cerchiamo alimenti ricchi di fibre, dobbiamo quindi mangiare:



    • frutta fresca, preferibilmente con la buccia (mele, pere, prugne, ecc.)

    • frutta secca (mandorle, nocciole)

    • crusca (il re degli alimenti ricchi di fibre: è quello che ne ha la concentrazione maggiore)

    • legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli)

    • carciofi

    • verdura

    • cereali (mais, grano, riso, grano saraceno, frumento)


    ALIMENTI RICCHI DI FIBRE PER LA COLAZIONE


    Iniziare la giornata all’insegna dell’energia è la prima regola, una delle abitudini fondamentali per uno stile di vita sano: mai sottovalutare l’importanza di una buona colazione. Se si vuole consumare un primo pasto quotidiano con alimenti ricchi di fibre, il consiglio è di indirizzare lo spuntino verso i cibi integrali, come i cereali, la crusca o una fetta di pane tostato, senza dimenticare un frutto, possibilmente con la buccia. Spremute e succhi sono da evitare in quanto nel processo vanno a perdersi le proprietà fondamentali. Il latte e i suoi derivati, come lo yogurt bianco, sono privi di fibre, ma sono comunque, in dosi moderate, i compagni ideali per completare la colazione.

    CONTINUA:

    https://www.parmalat.it/magazine/dieta-sana/alimentazione-e-sport/quali-sono-gli-alimenti-ricchi-di-fibre/


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10/06/22

SCLEROSI MULTIPLA E PISCINA

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La ginnastica in acqua

L'acquagym è fondamentalmente la trasposizione in piscina (a volte anche in mare o al lago) di altre forme di ginnastica normalmente praticate in palestra. L'obiettivo principale, infatti, è quello di migliorare la forma fisica e offrire così un maggior benessere. Ma fare gli esercizi in acqua, invece che in palestra, ha risvolti positivi: per molte persone è più divertente, può essere più facile perché elimina in parte il problema del peso, è molto efficace perché sollecita i muscoli in maniera maggiore.

 

Per questo, in poco tempo, l'acquagym ha avuto un tale successo che ora molti corsi di fitness tenuti nelle palestre vengono insegnati anche in piscina. Tra i benefici di questa pratica, oltre alla facilità con cui può essere eseguita, c'è prima di tutto il potenziamento muscolare, ovvero eseguire precisi movimenti che mirano a tonificare le diverse parti del corpo, anche grazie all'utilizzo di diversi accessori, come palette, pesi e tubi galleggianti. Un altro importante beneficio della ginnastica in acqua, riguarda il sistema cardio-respiratorio, che viene stimolato in modo equilibrato, allenando così il cuore, la resistenza, la respirazione e bruciando calorie. Infine, questa ginnastica può svolgere anche una funzione di rilassamento: in alcuni corsi, infatti, vengono eseguiti esercizi di respirazione, equilibrio e allungamento per favorire il relax.

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Acquagym e sclerosi multipla.

L’attività fisica in acqua, come appunto l’acquagym, risulta molto utile per le persone con sclerosi multipla. Grazie alla diminuzione di gravità in acqua il peso del corpo è ridotto fino al 90% (quando l'immersione raggiunge il livello delle spalle). Questo fa sì che i movimenti risultino più facili da eseguire, lo sforzo fisico più sostenibile, e le articolazioni non vengano sollecitate eccessivamente. Inoltre, un aspetto da non sottovalutare è la temperatura dell'acqua delle piscine comuni che, in linea generale, si aggira a temperature non superiori ai 27° (da ricordare che la temperatura delle piscine termali invece potrebbe assumere valori superiori). Ciò permette di evitare un eccessivo aumento della temperatura corporea, che a volte può causare un peggioramento temporaneo dei sintomi della sclerosi multipla. Infine, la maggiore densità dell'acqua rispetto all'aria crea una resistenza ai movimenti, rafforza i muscoli e aiuta a mantenere una posizione eretta senza troppa fatica, migliorando così equilibrio e capacità di controllo del proprio corpo.

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Studi ed evidenze scientifiche.

Diversi studi clinici hanno dimostrato che esercizi fisici regolari possono avere effetti positivi sulle limitazioni fisiche causate dalla sclerosi multipla. Secondo molti studiosi, l'esercizio fisico dovrebbe essere considerato complementare alle tradizionali terapie contro questa malattia. Un allenamento costante, infatti, combatte affaticamento, depressione e disturbi alle braccia e gambe. Secondo uno studio dell'Università di Basilea, apparso sulle pagine della rivista scientifica Medicine & Science in Sports & Exercise, la ginnastica in acqua e lo yoga possono essere un valido aiuto per alleviare i sintomi della malattia. Lo studio ha coinvolto 54 donne con sclerosi multipla, in media di 34 anni di età, che sono state suddivise in 3 gruppi: il primo ha seguito un corso di yoga di tre lezioni settimanali, il secondo un corso di acquagym con la stessa frequenza e il terzo, come gruppo di controllo, non ha svolto alcun esercizio fisico. Dopo un monitoraggio di circa due mesi, dalle analisi è emerso che sia lo yoga che la ginnastica in acqua sono stati efficaci nel diminuire i sintomi della malattia, come affaticamento e parestesie, formicolio, intorpidimento e bruciore, che alterano la sensibilità degli arti. Inoltre, nelle donne del primo e secondo gruppo, la probabilità di sviluppare depressione è apparsa più bassa di ben 35 volte rispetto a quelle che non svolgevano alcuna attività fisica.


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09/06/22

SM con disabilità stabilizzata ...

Le persone con SM con disabilità stabilizzata o ingravescente che abbia causato una grave compromissione dell'autonomia personale hanno diritto all'esonero definitivo. Ecco quali sono i requisiti richiesti. Per ogni ulteriore informazione è disponibile il Numero Verde AISM

 

Molte persone con sclerosi multipla lamentano il fatto di essere chiamati nel tempo alla visita di revisione dell’invalidità e dello stato di handicap nonostante le loro condizioni siano stabili o comunque progressive. Dover continuamente dimostrare gli effetti della SM e la conseguente disabilità provocata dalla malattia può essere molto frustrante.
Tuttavia, come emerge dall'attività del nostro Numero Verde a cui arrivano le segnalazioni, non tutte le persone con SM sono a conoscenza di un diritto molto importante, ovvero quello della possibilità di essere esonerati dalle visite di revisione.

 


Le persone con sclerosi multipla con disabilità stabilizzata o ingravescente, che rientrino in una delle condizioni el Decreto del Ministero della salute del 2/8/2007 e che in particolare abbiano una grave compromissione dell’autonomia personale possono ottenere l’esonero definitivo dalle visite di revisione ordinaria e straordinaria sia dell’invalidità sia dell’handicap. 

 

Requisiti
Il primo requisito previsto dalla legge è quello di avere menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti, come stabilito dalla Legge 80/2006.

 

Inizialmente l'esenziona era prevista solo per i titolari di indennità di accompagnamento o comunicazione. La successiva Legge sulla semplificazione amministrativa - Legge 11 agosto 2014, n. 114 – ha invece garantito l’esonero dalle visite di verifica o revisione a tutte le persone con disabilità stabilizzata o ingravescente, anche se non titolari di indennità di accompagnamento o di comunicazione. È stato quindi finalmente eliminato il requisito del possesso dell’indennità di accompagnamento precedentemente previsto.

 

Il secondo requisito previsto dalla legge è che la situazione della persona sia inquadrabile in uno dei punti definiti dal Decreto Ministeriale 2 agosto 2007. Il decreto non riporta singole diagnosi (non compare, per esempio, la sclerosi multipla), bensì condizioni patologiche, ma la sclerosi multipla può essere inquadrabile a seconda dei casi in uno o più dei seguenti punti del Decreto, in particolare i seguenti punti:

4) perdita anatomica o funzionale bilaterale degli arti superiori e/o degli arti inferiori;
8) patologie e sindromi neurologiche di origine centrale o periferica;
11) deficit totale della visione.

 

Purtroppo tali disposizioni non sono state ancora diffusamente applicate e molte persone con SM continuano ad essere chiamate a visita (ordinaria e straordinaria) nonostante siano in possesso dei requisiti per l’esonero totale da ulteriori verifiche.

 

Le persone con SM che hanno una delle condizioni del Decreto e grave compromissione dell’autonomia personale possono quindi rientrare a pieno titolo nel novero delle “patologie stabilizzate o ingravescenti” per cui la legge 114 prevede l’esonero permanente dalle visite di revisione ordinarie e straordinarie. Per queste persone l’esonero dovrebbe essere previsto d’ufficio da parte di INPS ma per accelerare i tempi la persona può presentare direttamente la richiesta di riconoscimento di questo diritto. Per far ciò è necessario presentare certificazione medica specialistica che indichi chiaramente la corrispondenza tra la propria condizione e i punti previsti dal DM 2 agosto 2007, nonché dalla Legge 114/2014, e la corrispondenza della sintomatologia presentata dalla persona con uno o più dei punti presenti nell’elenco del DM. Per ogni punto, nel Decreto stesso si precisa quali sono gli strumenti e le modalità che il medico deve certificare.

 

CONTINUA NEL DECRETO:
http://www.handylex.org/stato/d020807.shtml


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PERCENTUALI INVALIDITA' E SM

Per la sclerosi multipla il riconoscimento dei benefici Inps dipende dallo stadio della patologia. Le tabelle ministeriali prevedono le seguenti percentuali:

  1. sclerosi multipla EDSS 4-5: invalidità dal 61 all’80%;
  2. sclerosi multipla EDSS 5,5: invalidità dall’81 al 90%;
  3. sclerosi multipla EDSS pari o superiore a 6: invalidità del 100%;

Come per le altre patologie, la prima cosa da fare è ottenere il certificato introduttivo del proprio medico di famiglia. Questo certificato è indispensabile per inoltrare la domanda d’invalidità dal portale Inps. La Commissione medica, a cui partecipa anche un medico dell’Inps, stabilirà dopo una visita se il richiedente ha diritto al riconoscimento dell’invalidità civile e in che percentuale.



Circolare n° 197 del 23-12-2021





https://servizi2.inps.it/Servizi/CircMessStd/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualUrl=/circolari/Circolare%20numero%20197%20del%2023-12-2021.htm


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la vita....

  


 Tutti VIVIAMO sul filo del rasoio
NESSUNO ESCLUSO ma per alcuni E’ VERO PIÙ CHE PER ALTRI

e in qualche modo siamo QUELLI FORTUNATI
ABBIAMO IL BUON SENSO DI GODERE OGNI MOMENTO E ASSAPORARE QUELLO CHE LA VITA CI DONA OGNI GIORNO NEL BENE O NEL MALE ma RICORDATEVI che di Vita ce ne solo una NON SPRECHIAMOLA...VIVIAMOLA
Melis Stefania


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08/06/22

Undicesimo Rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini anti-COVID-19

19 aprile 2022

Comunicato stampa n. 691 - L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato l’undicesimo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini anti-COVID-19. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2022 per i cinque vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.

Nel periodo considerato sono pervenute 134.361 segnalazioni su un totale di 135.849.988 di dosi somministrate (tasso di segnalazione di 99 ogni 100.000 dosi), di cui l’82,1% riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.

I tassi di segnalazione relativi alla 2a dose sono inferiori a quelli relativi alla 1a e ancora più bassi per la 3a dose. La popolazione esposta alla 4a dose è ancora limitata.

Le segnalazioni gravi corrispondono al 17,8% del totale, con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate. Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (72% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore.

Comirnaty è il vaccino attualmente più utilizzato nella campagna vaccinale italiana (65,2%), seguito da Spikevax (24,7%), Vaxzevria (9,0%), COVID-19 Vaccino Janssen (1,1%) e Nuvaxovid (0,02%), in uso dal 28 febbraio 2022. La distribuzione delle segnalazioni per tipologia di vaccino ricalca quella evidenziata nei precedenti Rapporti: Comirnaty 66,5%, Vaxzevria 17,7%, Spikevax 14,5%, COVID-19 vaccino Janssen 1,3%, Nuvaxovid 0,03%.

Per tutti i vaccini, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, brividi, disturbi gastro-intestinali, reazioni vegetative, stanchezza, reazione locale o dolore in sede di iniezione.

Nella fascia di età 5-11 anni, al 26/03/2022 risultano inserite complessivamente 439 segnalazioni (circa lo 0,3% delle segnalazioni totali) per il vaccino Comirnaty, l’unico attualmente utilizzato in questa fascia di età, con un tasso di segnalazione di circa 21 casi ogni 100.000 dosi. Gli eventi avversi più frequentemente segnalati sono stati dolore in sede di iniezione, cefalea, febbre e stanchezza. La quasi totalità di queste segnalazioni è attribuita alla prima dose.

continua: 

https://www.aifa.gov.it/-/undicesimo-rapporto-aifa-sulla-sorveglianza-dei-vaccini-anti-covid-19



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Epatite C..............:

aggiornamento del 30 maggio 2022 sui pazienti arruolati

L'Agenzia Italiana del Farmaco rende disponibile l’aggiornamento settimanale dei dati relativi ai trattamenti con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs) per la cura dell’epatite C cronica, raccolti dai Registri di monitoraggio AIFA.

continua:   

https://www.aifa.gov.it/-/epatite-c-aggiornamento-30-mag-2022-pazienti-arruolati





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Avvio della nuova Rete Nazionale di Farmacovigilanza

  • Il 20 giugno 2022 entreranno in funzione la nuova Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) e un nuovo formato standard internazionale per raccogliere i dati sulle reazioni avverse
  • Dal 20 giugno 2022 sarà operativa anche la nuova modalità di segnalazione on-line, direttamente tramite il portale AIFA, che sostituirà l’attuale sito “Vigifarmaco”
  • È prevista pertanto una fase transitoria, dal 9 al 20 giugno 2022, in cui le sospette reazioni avverse potranno essere trasmesse via email tramite le schede di segnalazione

    continua:
    https://www.aifa.gov.it/-/avvio-nuova-rete-nazionale-farmacovigilanza



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