CONTATORE PERSONE

27/02/24

“Sembra banale, ma non lo è”





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Non è banale, bisogna insegnare ai figli a non salire nemmeno con conoscenti
se non d'accordo con i genitori

27 FEBBRAIO 2024 - Covid, riconosciuta ...............NOTIZIA FLASH




A Colletorto, in provincia di Campobasso, è stato accertato il nesso di causalità tra il decesso di un uomo di 72 anni e la somministrazione del vaccino anti-Covid.

Dopo la somministrazione del vaccino, avvenuta nel 2021, l’uomo – che era in ottime condizioni, come testimoniano una serie di esami clinici effettuati poco prima dell’inoculazione – ha iniziato ad accusare malori frequenti.

A nulla è valso il ricovero all’ospedale San Timoteo di Termoli: l’anziano è deceduto 20 giorni dopo avervi fatto ingresso.


Dall’autopsia è stato accertato come la causa del decesso sia imputabile alla vaccinazione contro il Covid.

Per tale ragione, la famiglia del deceduto avrà diritto a ricevere 77mila euro – cifra destinata
“ai parenti aventi diritto, nel caso in cui la morte del danneggiato sia stata determinata dalle vaccinazioni” – dalla Regione Molise, che ha stanziato un fondo da 150 milioni di euro destinato a chi ha subito danni da vaccino Covid.

In seguito alla morte dell’uomo, i parenti del pensionato si sono rivolti agli avvocati Giuseppe Fazio e Quirino Mescia per portare avanti la causa legale al fine di chiarire le ragioni del decesso. La stessa direzione sanitaria del San Timoteo ha autonomamente deciso di effettuare l’autopsia sul cadavere, riconoscendo il nesso causale tra la somministrazione del vaccino Covid e la morte dell’anziano. Nello specifico, la Commissione Medico Ospedaliera – che agisce come organo del Ministero della Salute nel procedimento amministrativo finalizzato alla concessione dell’indennizzo – ha delineato un quadro da “scompenso multiorgano” in “coagulopatia da consumo”.

È stata infatti accertata la 
presenza di trombi (a carico prevalentemente del microcircolo arterioso) in molti organi, attestando la diretta correlazione tra la vaccinazione e il decesso. Nel suo verbale, la Commissione ha citato una copiosa letteratura medica, nella cui cornice spiccano fonti AIFA, The New England Journal of Medicine, British Medical Journal, Journal of Cellular and Molecular Medicine e The Lancet Haematology.

«La Corte costituzionale ha più volte ribadito che lo Stato può imporre (o raccomandare fortemente) la vaccinazione perché la libertà di autodeterminazione del singolo può essere limitata per la tutela di un bene collettivo (che, nel caso della vaccinazione, è la tutela della salute pubblica), ma ha sempre anche aggiunto che lo Stato si deve fare carico dei danni alla salute che ne possono conseguire (rari e generalmente di lieve entità, per fortuna) per il dovere di solidarietà sociale che grava sull’intera collettività e per la piena attuazione del diritto alla salute, anch’esso costituzionalmente riconosciuto – hanno congiuntamente dichiarato a L’Indipendente i legali dei familiari del deceduto, Giuseppe Fazio e Quirino Mescia –.

Per cui è doveroso che l’intera collettività si faccia carico di chi ha subito danni dalla vaccinazione mediante il riconoscimento di un indennizzo. 

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Continua nel link originale:
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https://www.lindipendente.online/2024/02/27/covid-riconosciuta-la-correlazione-tra-morte-e-vaccino-risarciti-i-famigliari-di-una-vittima/


26/02/24

Sapevatelo

Anche se, a oggi, non esistono terapie definitive che eliminino completamente la patologia,

sono tuttavia disponibili numerosi
trattamenti che
- nella maggior parte dei casi -
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riducono l'incidenza e la severità degli attacchi della sclerosi multipla.

Forme di Sclerosi Multipla

Sindrome clinicamente isolata (CIS):si caratterizza per un episodio neurologico indicativo di sclerosi multipla, la cui durata è di almeno 24 ore e alla cui origine c'è un DANNO DELLA MIELINA del sistema nervoso centrale.

Essere colpiti da CIS non significa essere malati di sclerosi multipla e nemmeno che si svilupperà per forza tale malattia; quest'ultima evenienza ha maggiori probabilità di accadere quando all'episodio neurologico si associano lesioni cerebrali mieliniche visibili alla RISONANZA MAGNETICA

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Sclerosi multipla recidivante con remissione (SMRR)

E'  la forma più comune di sclerosi multipla.

Sotto queste vesti, la sclerosi multipla alterna episodi acuti (definiti "attacchi" o "ricadute"), in cui si assiste a un peggioramento improvviso delle funzioni neurologiche, a fasi di remissione, in cui si verifica un recupero parziale o completo e in cui la malattia non progredisce.
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Secondo le statistiche, tra il 75 e l'85% delle persone a cui è diagnosticata la sclerosi multipla presenta questa forma della patologia.

Sclerosi multipla progressiva secondaria (SMPS)

Questa forma di sclerosi multipla segue, in molti casi, la forma recidivante con remissione, ossia la forma SMRR.

Le peculiarità di SMPS sono un peggioramento costante delle funzioni neurologiche e un accumulo progressivo di disabilità, in assenze di momenti di remissione degni di nota.

Diversi studi hanno dimostrato che almeno il 50% dei casi di sclerosi multipla recidivante con remissione sviluppa la forma progressiva secondaria entro 10 anni dalla prima diagnosi.
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Attualmente, non sono ancora disponibili dati a lungo termine che dimostrino che i trattamenti odierni siano in grado di posticipare la transizione tra le due suddette forme.

Sclerosi multipla primaria progressiva (SMPP)

Questa forma di sclerosi multipla si caratterizza per un peggioramento lento delle funzioni neurologiche sin dalla comparsa dei primi sintomi e per l'assenza di "attacchi" importanti e di sostanziali momenti di remissione.

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Secondo le statistiche, il 10-15% delle persone con una diagnosi di sclerosi multipla presenta la malattia nella forma SMPP.

Sindrome radiologicamente isolata (RIS)

E'  il nome che identifica tutti casi di persone apparentemente sane che, alla risonanza magnetica cerebrale, presentano lesioni mieliniche caratteristiche della sclerosi multipla.
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Sclerosi multipla progressiva con ricadute (SMPR)

  • Caratterizzata da attacchi importanti e dall'assenza di momenti di remissione, questa forma comporta un peggioramento costante e fin dall'inizio delle funzioni neurologiche.

    Talvolta, i pazienti affetti da SMPR potrebbero avvertire una sensazione di ripresa dopo le ricadute; tuttavia, non si tratta di una vera e propria remissione e la malattia continua comunque nel suo decorso neurodegenerativo.

    In base alle statistiche, la forma SMPR è molto rara e colpisce solo il 5% delle persone con una diagnosi di sclerosi multipla.

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"sclerosi"

In medicina, il termine "sclerosi" indica un processo di indurimento di un organo, o di una sua parte considerevole, dovuto all'aumento di "tessuto cicatriziale" (connettivo-fibroso) e alla regressione del normale tessuto parenchimale.

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23/02/24

Nico Bruno - Changed at all (from Doc - Nelle tue mani) (Official Music ...




Cambiato Del Tutto Affamato del tuo amore come se stessi morendo sul pavimento e il mio cuore sanguina per tutto quello che hai fatto Ho bussato alla tua porta per chiederti chi sono Ho dormito con la mia anima non nasconderò il mio orgoglio e ricordo ogni canzone che cantavamo insieme ma dimenticavo, sei cambiato del tutto cambiato del tutto google.com, pub-0399915301528270, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Ho bussato alla tua porta per chiederti chi sono Ho dormito con la mia anima non nasconderò il mio orgoglio e ricordo ogni canzone che cantavamo insieme ma dimenticavo, sei cambiato del tutto cambiato del tutto cambiato del tutto cambiato del tutto

DEDICATO A TE CHIUNQUE PERSONA TU SIA



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18/02/24

NON SI DEVONO *MAI* OCCUPARE I POSTEGGI PER DIVERSAMENTE ABILI

ricordo alla gente(aglia) CHE SE OCCUPI ANCHE PER QUEI POCHI MINUTI (come dite sempre voi) UN POSTEGGIO PER I DIVERSAMENTE ABILI
DAI UN *grosso disagio* a chi ha un problema GRANDE
MEDITATE GENTE NON SI DEVONO *MAI* OCCUPARE I POSTEGGI PER I DIVERSAMENTE ABILI *NEANCHE DAVANTI LE SCUOLE*




NON SI DEVONO OCCUPARE I POSTEGGI PER DIVERSAMENTE ABILI MAI MAI MAI MAI MAI E MAI NEANCHE PER UN MINUTO LO DICE LE LEGGE violazione dell’art. 158 C.d.S., comma 2, che punisce, appunto, con sanzione amministrativa (compresa tra gli 85,00 e i 338,00 euro), chi parcheggi il proprio veicolo negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli di persone invalide QUINDI SAPPIATELO POI: PER I POSTEGGI RISERVATI (quindi numerati per chi non lo capisca)

nel caso in cui, dunque, si tratti di un’area riservata ad una persona specificamente individuata, c’è il rischio che, alla sanzione amministrativa, venga aggiunta la sanzione penale, ovviamente, ben più gravosa (fino a 4 anni di reclusione).

Nel caso in questione, l’uomo è stato condannato ad una pena finale di 4 mesi di reclusione, a cui è stata aggiunta, però, anche la somma di 5.000,00 euro a titolo di risarcimento del danno, oltre, naturalmente, al rimborso delle spese legali in favore della persona offesa.

Cosa può fare la persona disabile che trovi il proprio posto occupato da un veicolo non autorizzato?

Se si trova il proprio posto occupato, il primo passo è, certamente, quello di richiedere l’intervento della Polizia Locale, che redigerà un verbale che premetterà di avere un documento dal quale emergano tutti i dati utili.

Inoltre, può essere utile scattare delle foto, possibilmente intervallate nel tempo, così da dare la prova della durata dell’occupazione abusiva e del disagio che ne è derivato, oltre ad impedire che il “reo” possa tentare di discolparsi sostenendo che si è trattato solo di una sosta temporanea.

Avere un buon impianto probatorio di base, infatti, renderà più agevole ottenere il giusto risarcimento nel caso in cui si decidesse di costituirsi parte civile, con l’assistenza di un legale, nel procedimento penale che dovesse scaturire dai fatti.
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Dunque, anche le persone dotate di uno scarso senso civico (e civile), faranno bene a rispettare gli spazi riservati ai disabili, quanto meno per evitare di incorrere in sanzioni gravi, in alcuni casi dai risvolti penali.


Legge 104/92: la legge quadro sulla disabilità



Tutti i dettagli sulla Legge 104/92, con testo aggiornato. Le regole e prescrizioni per “l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità”. La normativa dettagliata e completa per i diritti e le garanzie offerte ai portatori di handicap.

In questa pagina vogliamo guidare il lettore attraverso le varie fasi ed il testo degli articoli del testo della legge 104 92.
Dalla definizione di chi ne ha diritto, alle modalità con le quali avviene il riconoscimento e le varie agevolazioni e benefici previsti.

Il testo della legge 104/92 è una normativa complessa che richiama e/o si collega a diverse leggi o decreti. Oltre ad altre norme emanate successivamente completano il quadro di intervento a favore delle persone disabili e delle loro famiglie.

Per non parlare delle numerose sentenze della Cassazione e le circolari degli enti. Sentenze che nel corso degli ultimi 20 anni hanno affinato e precisato meglio finalità e ambito di intervento.

Ovviamente, il testo della legge 5 febbraio 1992 n. 104 rimane ancora difficile da interpretare per molte persone.

Per questo ci impegniamo con l’obiettivo di consentire anche a chi non conosca il gergo legale di comprendere al meglio il suo fondamentale contenuto.

Ti stai sicuramente chiedendo: ma la legge 104 come funziona?

Qui ti sarà possibile sapere come presentare la domanda per il riconoscimento dell’handicap, capire chi abbia diritto ai benefici legge 104, come richiedere il pensionamento anticipato, le agevolazioni fiscali, i permessi e molto altro.

Indice

  • Cosa prevede la legge 104?
  • Legge 104 a chi spetta?
  • Come viene accertato l’handicap?
  • Obiettivi della legge
  • Cura e riabilitazione
  • Disabilità e integrazione sociale
  • Handicap o Disabilità?
  • Agevolazioni legge 104
  • Permessi lavorativi
  • Competenze INPS
  • Diritto allo studio
  • Tutela sul lavoro
  • Diritto di voto
  • Mobilità e trasporti
  • Sport e disabilità
  • Barriere Architettoniche
  • Legge 104 testo aggiornato


    Cosa prevede la legge 104/92

    Con l’entrata in vigore della legge 104/92, meglio definita “legge quadro sulla disabilità”, si è fatto un considerevole passo avanti per garantire il pieno rispetto della dignità umana. Dei diritti di libertà e autonomia della persona disabile e per promuoverne la piena integrazione. Nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società.

    Il testo della legge 104/92 ha riempito un vuoto normativo di rilevante importanza sociale. Ha in qualche modo rivoluzionato il modo di intendere la disabilità. Già la sua caratteristica di “legge quadro” lascia chiaramente intendere che il suo ambito di intervento debba essere molto ampio. Le integrazioni e le modifiche successivamente intervenute hanno certamente accresciuto l’efficacia delle disposizioni previste nel testo originario della legge 104.

    Definendo i diritti e dettando le linee guida, per assistenza e tutela delle persone con handicap, va a coprire quasi interamente tutti gli aspetti relativi al mondo della disabilità.

    La legge 104/92 prescrive che vengano superati gli impedimenti derivanti dall’handicap creando le condizioni affinché la persona disabile possa raggiungere la massima autonomia possibile, gli vengano garantiti la partecipazione alla vita della collettività e la completa realizzazione dei suoi diritti.

    A ogni persona affetta da minorazioni invalidanti si devono assicurare i servizi e le prestazioni di prevenzione, le cure e la riabilitazione nonché un’adeguata tutela giuridica ed economica.

    La 
    legge 104 prescrive inoltre che si debbano prevedere e strutturare tutti quei servizi necessari a prevenire e superare situazioni di disagio sociale della persona con handicap.


Legge 104 a chi spetta?

La legge 104/92 nel definire i soggetti aventi diritto stabilisce che portatori di handicap sono tutte quelle persone con una minorazione fisica, psichica o sensoriale, tale da determinare:

  • Difficoltà nelle relazioni, nell’apprendimento o nell’integrazione lavorativa;
  • Un processo di emarginazione o di svantaggio sociale;
  • Riduzione dell’autonomia tale da rendere necessario un intervento di assistenza permanente, sia nella sfera delle relazioni che in quella individuale.

Quando ci si trova nella condizione di disabilità o quando si deve assistere un parente disabile, soprattutto se con handicap grave, ci si pone spesso la fatidica domanda: chi ha diritto alla legge 104?

Per comprendere bene chi abbia diritto all’applicazione della legge 104 sarà fondamentale considerare con attenzione il suo articolo 3, che definisce esattamente le caratteristiche. I requisiti individuati dalla legge 104/92 si riferiscono sia alle minorazioni fisiche, sia a quelle psichiche e sensoriali. Introduce anche la definizione di persona con handicap grave.

In quest’articolo della legge vengono definite sostanzialmente due categorie principali di disabili. Le persone con handicap e le persone con handicap grave. Saranno queste le persone che faranno richiesta legge 104 presentando l’apposita domanda.

Capire la differenza tra le due categorie individuate è essenziale. In quanto, solo per chi si trovi in uno stato di disabilità grave sono previsti, soprattutto a livello familiare, benefici come quelli legati ai permessi e ai congedi lavorativi.

Particolare attenzione viene riservata dalla legge quadro sulla disabilità alle situazioni di handicap grave, queste godono infatti di priorità nell’accesso alle prestazioni e negli interventi dei servizi pubblici.

La legge 104 del 1992 si applica a tutte le persone con disabilità che risiedono, abbiano domicilio o stabile dimora nel territorio italiano. Viene applicata anche ai familiari che assistono un portatore di handicap.

Legge 104 92 art 3:
Come viene accertato l’handicap?

Un altro punto fondamentale previsto dalla legge 104/92 è costituito dall’accertamento dell’handicap. Questo è regolato dagli articoli 3 e 4 della legge dove vengono stabilite le caratteristiche dell’handicap stesso. La composizione della commissione medica che accerterà i requisiti legge 104 e le modalità operative della stessa.

Particolare attenzione merita l’argomento Legge 104 art 3 comma 3, è questa la parte che riguarda il riconoscimento dell’handicap grave. Se si hanno i requisiti richiesti per vedersi riconoscere la condizione di gravità prevista da questo comma si potrà usufruire dei benefici e delle agevolazioni specifiche.

Art 3 legge 104 92: La definizione dell’handicap riconosciuto.

All’articolo 3 della legge 104, oltre a essere definiti quali sono i soggetti aventi diritto alle tutele, vengono stabilite anche le caratteristiche che differenziano l’handicap. La parte più importante è proprio quella riguardante la definizione del tipo di handicap riconosciuto. Questo perché saranno poi differenti i benefici e le assistenze che il servizio pubblico è tenuto a prestare.

Le due categorie di handicap classificate sono riportate di seguito.

La definizione di persona con handicap

La definizione secondo la Legge 104 art 3 comma 1:
“E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.”

Definizione di persona con handicap grave

Come viene definita la persona con handicap grave dalla Legge 104 art 3 comma 3:
“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.”

Con il riconoscimento della disabilità e della condizione di gravità le persone interessate e le famiglie che le assistono, possono contare su una serie di agevolazioni volte a favorirle nell’accesso ai sevizi sanitari, amministrativi e nell’integrazione sociale.

Handicap o disabilità, le differenze per la Legge 104/92

Con l’esigenza di seguire con precisione le linee di indirizzo e le regole stabilite dalla legge 104 che distingue le caratteristiche della disabilità, risulta naturale affrontare il discorso di queste definizioni, in genere utilizzate impropriamente senza particolari distinzioni.

E’ questo il caso delle definizioni “Handicap” e “Disabilità”. Questi due termini, che hanno significati completamente diversi. Nel gergo comune vengono spesso confusi ed utilizzati impropriamente.

Si rende pertanto necessario approfondire i differenti significati dei termini Disabilità ed Handicap per meglio comprendere anche alcune definizioni della Legge 104 92.

In generale, con il termine Disabilità si definisce la presenza di una qualche menomazione psichica oppure fisica, che porta il soggetto interessato a trovarsi in una situazione di svantaggio. Il fatto, ad esempio, di non vederci bene, di non sentirci, oppure di avere difficoltà a camminare saranno tutte forme di disabilità.

L’handicap è una conseguenza della disabilità.

Per meglio comprendere possiamo considerare una persona che a causa di un incidente è diventata paraplegica, non ha più la funzionalità degli arti inferiori. Questa è la sua disabilità.

Questa persona non avendo la funzionalità degli arti inferiori ovviamente non può più camminare. Questo è il suo handicap.

Quando si parla della condizione di disabilità e degli handicap che ne derivano, non si può non pensare a quello che è lo svantaggio sociale che la persona vive sulla sua “pelle” proprio a causa della menomazione che lo riguarda.

Quindi, nel momento in cui una persona sia stata riconosciuta come invalida, si potrà evidenziare anche la persistenza di quegli svantaggi che fanno parte del suo handicap.

Questo fa capire anche per quale motivo il termine handicap sia spesso utilizzato anche fuori dal contesto della legge 104/92 e, in generale, delle disposizioni che regolano i diritti di una persona disabile.

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Agevolazioni legge 104

Il quadro delle agevolazioni previste dalla legge 104 del 1992 e dai successivi aggiornamenti, apre un argomento articolato e complesso, è infatti uno dei cardini di questa importante norma. Queste diverse categorie di agevolazioni sono destinate direttamente alle persone con handicap o ai familiari che li assistono.

Le agevolazioni, quindi, riguardano non solo la persona disabile direttamente, ma anche la sua famiglia in modo da garantire al massimo chi abbia bisogno di assistenza.

Volendo fare un elenco delle agevolazioni legge 104, essendo come detto un argomento articolato per approfondire il quale si rimanda alla pagina dedicata, queste sono riassumibili cosi:

Permessi per disabili e familiari che li assistono

  • Agevolazioni lavorative sotto forma di permessi retribuiti riservati ai lavoratori disabili o ai parenti che li assistono. Le agevolazioni lavorative riservate alle persone disabili o ai Caregiver, vale a dire i familiari che li assistono, sono abbastanza flessibili, l’interessato può infatti usufruirne distribuendole nel corso del mese seconde le proprie specifiche necessità;
  • Le Detrazioni fiscali per i figli a carico sono uno degli altri benefici riservati alla persona disabile o al familiare che lo ha a carico. Ne esistono di diverse fasce con limiti di importo differente in funzione dell’età e del numero dei figli. Altro elemento che concorre a definire la soglia di queste detrazioni è ovviamente l’ammontare del reddito annuo del nucleo familiare.

Legge 104 agevolazioni fiscali per l’acquisto di ausili per disabili

  • Agevolazioni per l’acquisto, per l’adeguamento e per la gestione dei veicoli destinati al trasporto delle persone con handicap, sia che vengano utilizzati direttamente dalla persona interessata, sia che invece si riferiscano all’assistente familiare che se ne occupa;
  • Agevolazioni sotto forma di detrazioni IRPEF o di Iva agevolata per l’acquisto di strumenti tecnici o informatici utili alla comunicazione o alla mobilità della persona disabile. In questa categoria di benefici sono comprese anche le detrazioni per il mantenimento del cane guida per i non vedenti o per i servizi di interpretariato di cui possono necessitare i non udenti.

Detrazioni per spese sanitarie e di assistenza

  • Le detrazioni per le spese di assistenza, come quelle per poter pagare un OSS per le persone anziane non autosufficienti o per la persona con handicap, un educatore nel caso di bambini in età evolutiva e così via;
  • Le detrazioni per le spese sanitarie si riferiscono soprattutto a quelle relative all’acquisto di mezzi per deambulare, per le visite specialistiche e per eventuali ricoveri o trattamenti terapeutici per i quali ci si debba rivolgere a strutture sanitarie diverse da quelle del Servizio Sanitario Nazionale.

Altre agevolazioni per chi ha la certificazione legge 104

Oltre a queste agevolazioni principali e maggiormente richieste, ne sono previste anche delle altre che ampliano l’ambito di strumenti per la tutela e per l’assistenza delle persone con handicap.

C’è il bonus sulla bolletta Enel per i disabili in condizione di gravità che utilizzano dispositivi salvavita che consumano energia elettrica. Nel testo originario la legge 104 non prevedeva questa agevolazione, si è aggiunta indirettamente a seguito di una deliberazione dell’Autorità per l’Energia entrata in vigore a gennaio 2013.
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In questa deliberazione viene stabilito che il bonus energia in presenza di dispositivi elettromedicali salvavita, spetta alle persone con handicap grave riconosciuto ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/92.

Pur essendoci dei benefici sotto forma di detrazioni fiscali per l’acquisto di mezzi tecnici e strumenti per la comunicazione, non è prevista invece nessuna agevolazione per quanto riguarda il canone RAI. L’esenzione da questo tributo è concessa solamente in alcune specifiche situazioni. Ad esempio agli anziani con età superiore ai 75 anni che abbiano un reddito annuo inferiore a 8000 euro.

CONTINUA QUI:

https://www.contactsrl.it/normative/legge-104-92-aggiornata/

la vita e' musica.....

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16/02/24

AZIENDA AGRICOLA VIRDIS PIERO - LA QUALITA' E' LA LORO PRIORITA'



Sardegna
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Nei 20 etteri, oltre ai carciofi, trovano posto numerosi ulivi che alimentano l’avviata produzione di olio extravergine d’oliva

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