Sono state valutate le conseguenze cliniche di una sospensione temporanea della somministrazione di Natalizumab ( Tysabri ) attraverso uno studio prospettico di coorte.
Sono stati arruolati per lo studio 32 pazienti con sclerosi multipla che avevano ricevuto almeno 12 infusioni consecutive di Natalizumab.
E’ stata valutata l’attività recidivante della sclerosi multipla, definita come un peggioramento clinicamente documentato con risultati obiettivi e/o sviluppo di una o più nuove lesioni captanti il Gadolinio alla risonanza magnetica.
Il 38% dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e sclerosi multipla secondaria progressiva hanno sviluppato recidiva durante l’interruzione della terapia o subito dopo la ripresa della terapia con Natalizumab ( 9 su 24, e 3 su 8, rispettivamente ), ma le recidive sono stati gravi, con un’evidenza insolitamente diffusa di attività infiammatoria visibile alla risonanza magnetica in diversi pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva con una maggiore attività della malattia infiammatoria prima di iniziare la terapia con Natalizumab.
L’esame del liquido cerebrospinale e la diagnostica per immagini in questi casi hanno indicato una sindrome infiammatoria da immunoriscostruzione.
Nel complesso, le recidive si sono verificate più spesso nei pazienti più giovani sottoposti a meno infusioni di Natalizumab prima dell’interruzione della terapia.
Il numero di lesioni captanti il Gadolinio al momento della recidiva dopo interruzione della terapia è risultato moderatamente correlato al numero di lesioni captanti il Gadolinio prima di iniziare la terapia con Natalizumab ( r=0.51, P=0.45 ).
Il precedente controllo della malattia è stato ristabilito dopo ripresa della terapia con Natalizumab in tutti i pazienti.
Dallo studio è emerso che in questa coorte di pazienti con sclerosi multipla refrattaria a terapie multiple prima di iniziare il trattamento con Natalizumab, sono ricomparsi i referti alla risonanza magnetica e l’attività clinica della malattia, spesso in modo aggressivo, dopo interruzione della terapia con Natalizumab.
Questi risultati suggeriscono che bisognerebbe prendere in considerazione strategie per minimizzare il rischio di sindrome infiammatoria da immunoricostruzione dopo l'interruzione di Natalizumab. ( Xagena2011 )
Miravalle A et al, Arch Neurol 2011; 68: 186-191
Neuro2011 Farma2011
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a partire dal 1 Marzo, 2012
RispondiElimina212 casi di PML e 46 decessi in pazienti con sclerosi multipla Tysabri
Biogen Idec hanno rilasciato gli ultimi dati per i casi di PML e di decessi a seguito di infusioni di Tysabri per la sclerosi multipla
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Al 1 ° marzo 2012, ci sono stati 212 casi di PML, di cui 122 sono stati dello Spazio economico europeo (SEE), 80 negli Stati Uniti e 10 nel resto del mondo (ROW). 46 dei 212 pazienti con leucoencefalopatia multifocale progressiva sono morti.
In 54 pazienti trattati con Natalizumab SM che hanno sviluppato leucoencefalopatia multifocale progressiva e nei quali erano disponibili campioni di siero 6-187 mesi precedenti l'insorgenza della PML, tutti i 54 pazienti hanno anticorpi anti-JCV rilevato.
I campioni erano disponibili da 86 pazienti al momento della diagnosi PML e tutti 86 risultati positivi per anticorpi anti-JCV.
Inoltre, un campione, prelevato da un paziente al momento della diagnosi PML seguito un ciclo di plasmaferesi (PLEX) risultati negativi per anticorpi anti-JCV. Perché questo campione è stato raccolto immediatamente dopo PLEX e PLEX rimuove gli anticorpi dalla circolazione, le informazioni ottenute da questo campione non è affidabile.
Un paziente testato anti-JCV anticorpi positivi due mesi prima della diagnosi di PML. In precedenza, il paziente aveva provato anti-JCV negativi per gli anticorpi 15 mesi prima della diagnosi di PML, che indica che essi erano stati esposti al virus JC ad un certo punto tra le due prove.
Fonte: Biogen Idec (16/03/12)