Disturbi vescicali:
Sintomi molto
comuni che comprendono: urgenza minzionale (comparsa di un irresistibile
bisogno di urinare), incontinenza urinaria (perdita involontaria di
urina, tale da determinare problemi igienici, economici e sociali) e
ritenzione urinaria (presenza di urina nella vescica dopo la minzione o
in assenza di essa).
I problemi vescicali sono tra i più frequenti nei pazienti con SM, essendo presenti il oltre due terzi dei casi.
La funzione della vescica è finemente regolata a tre livelli del
sistema nervoso: i lobi frontali, il centro della minzione a livello del
tronco encefalico e il centro sacrale (parte terminale del midollo
spinale).
Lesioni in ognuna di queste parti possono causare
disfunzioni vescicali. Nei pazienti con SM la sede più frequente delle
lesioni responsabili di questi disturbi è il midollo spinale, da cui la
frequente associazione con disturbi della sfera sessuale e spasticità.
Urgenza minzionale e aumentata frequenza sono i sintomi più comuni ma
anche la tendenza alla ritenzione non è rara. Alla base vi è
rispettivamente iperreflessia vescicale e dissinergia di detrusore e
sfintere vescicale. La disfunzione vescicale, che spesso comporta un
incompleto svuotamento con la minzione, favorisce lo sviluppo di
ripetute infezioni vescicali che a loro volta peggiorano il quadro e
possono complicarsi con infezioni renali.
STRUMENTI DIAGNOSTICI
Una accurata anamnesi è molto importante per valutare quale è il
problema del paziente. Per valutare il residuo postminzionale è utile
una semplice ecografia mentre lo studio dinamico della minzione è un
esame che viene eseguito in centri urologici specializzati.
TERAPIA FARMACOLOGICA Nei casi di iperreflessia vescicale che si
manifestano con urgenza minzionale e aumentata frequenza della minzione i
farmaci piu’ utilizzati appartengono alla categoria degli
anticolinergici e tra questi l’ossibutinina è il piu’ utilizzato,
seguito dalla tolteridina tartrato. I casi di nicturia severa possono
essere trattati con desmopressina in spray nasale, un terapia che deve
essere attuata sotto controllo medico per monitorare l’eventuale
insorgenza di alterazioni dell concentrazione di sodio nel sangue.
Nei casi refrattari di iperflessia vescicale si è rivelata utile
l’instillazione di capsaicina. Uno studio ha dimostrato benefici dalla
terapia a base di un cannabinoide sublinguale ma ulteriori trials non
hanno confermato questo dato. Recentemente è stata valutata la terapia
con iniezioni di tossina botulinica e si è dimostrata altamenta efficace
nei casi di iperreflessia vescicale refrattari alla terapia medica.
Sono in corso studi randomizzati policentrici.
APPROCCI NON
FARMACOLOGICI Il biofeedback è stato studiato in un piccolo studio che
ha dimostrato un certo beneficio. La tecnica della riabilitazione del
pavimento pelvico associata a stimolazioni elettriche sembra essere
molto utile nei pazienti maschi con urgenza minzionale ed incontinenza.
L’autocateterismo vescicale intermittente è una procedura relativamente
semplice, soprattutto nelle donne, e che, se attuata con la corretta
sterilità, può essere di grande aiuto nell’aumentare l’autonomia dei
pazienti riducendo la frequenza delle minzioni. Solo nei casi piu’
refrattari è necessario un cateterismo permanente, ed in questi casi è
meglio un approcio sovrapubico inserito con un intervento chirurgico.
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