10/09/12

Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI): è tempo di considerarla una nuova entità patologica?

28/8/2012

M. Cospite 
Le possibili correlazioni tra alterazioni morfologiche e funzionali del sistema venoso cerebro-efferente e manifestazioni cliniche della sclerosi multipla sono state  ampiamente dibattute dalla comunità medica internazionale negli ultimi tempi.  La questione ha assunto una dimensione ancora maggiore dopo le segnalazioni di studi osservazionali da singoli centri e multicentrici su  pazienti affetti da sclerosi multipla con quadri clinici  più o meno conclamati, sottoposti a trattamenti percutanei per insufficienza cerebrospinale venosa cronica [1]. Le procedure sono risultate nella maggior parte dei casi relativamente sicure e ben tollerate, con segnalazione di benefici a breve termine anche sostanziali ma altamente variabili  su    parametri fisici e mentali,  indicativi comunque di  miglioramento della qualità di vita di questi soggetti [2]. Il termine insufficienza venosa cerebrovascolare cronica (CCSVI) è stato riportato per la prima volta da Zamboni et al. [3] nel segnalare la presenza di ostruzioni al flusso lungo il sistema venoso extracranico, dovute ad anomalie della rete venosa di drenaggio cerebrale proprio  in pazienti affetti da sclerosi multipla.

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