da Achille Daga Sabato 11 maggio 2013
Cosa ci riserva il futuro?
Il Dipartimento di Scienze CardioVascolari, Respiratorie, Nefrologiche e Geriatriche della Sapienza Policlinico Umberto I dal mese di ottobre-novembre 2010 ha attivato un Centro di Eccellenza per la CCSVI e l’Osservatorio Epidemiologico Nazionale sulla CCSVI situati nell’Istituto di Cardiologia I Direttore Prof Francesco Fedele. Dopo un breve periodo organizzativo è iniziato un protocollo di studio e trattamento della CCSVI in collaborazione con il servizio di Radiologia Interventistica del Policlinico Universitario S. Andrea. Il Centro CCSVI “Sapienza” è stato il primo in Italia ad eseguire esami ECD il cui risultato viene riportato su una Mappa Emodinamica e Morfologica (31) che ha permesso, per la prima volta, di identificare con uno specifico algoritmo tre tipi di CCSVI:
. Tipo1 con blocchi endovascolari,
. Tipo2 con blocchi dello scarico venoso da COMPRESSIONE DEI VASI,
. Tipo3 misto, sia con blocco endovascolare che COMPRESSIONE EXTRAVASCOLARE.
La prima analisi statistica su oltre 500 casi affetti da Sclerosi Multipla studiati con ECD venoso intra ed extracranico nel nostro Centro CCSVI “Sapienza” ha rilevato nell'83% di essi la presenza di CCSVI secondo i criteri identificati da Zamboni.
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Sclerosi Multipla: uno studio su CCSVI e compressione venosa
E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Phlebology della prestigiosa Royal Society of Medicine uno studio intitolato “Incidenza e distribuzione della compressione extravascolare del percorso venoso extracranico in pazienti con insufficienza venosa cronica cerebrospinale e sclerosi multipla“.
Alcuni ricercatori dell’Università di Belgrado (Serbia) hanno esaminato l’incidenza e la distribuzione della compressione extravascolare del percorso venoso extracranico (vene giugulari e/o azygos) in pazienti con sclerosi multipla con insufficienza venosa cronica cerebro spinale valutati con l’angiografia con tomografia computerizzata. Il gruppo di studio consisteva di 51 pazienti consecutivi con sclerosi multipla nei quali era stata diagnosticata l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale con l’ecocolordoppler è stata diagnosticata da color-Doppler (ECD). E’ stata effettuata in tutti i pazienti l’angiografia con tomografia computerizzata che ha rivelato una significativa compressione extravascolare (> 70%) del percorso venoso extracranico in 26 pazienti (51%), mentre in 25 pazienti (49%) non è stata osservata alcuna significativa compressione extravascolare. E’ stata osservata una compressione extracraniale causata da un processo trasverso delle vertebre cervicali in 23 pazienti, una compressione del bulbo carotideo in due pazienti, ed in un caso, la compressione si presentava come una sindrome dello stretto toracico.Al termine dello studio, secondo gli autori, i loro dati indicano che la compressione extravascolare del percorso venoso extracranico è frequente nei pazienti con sclerosi multipla con insufficienza venosa cronica cerebro spinale, e che è dovuta principalmente alla compressione causata da un processo trasverso delle vertebre cervicali. Sono necessari ulteriori studi per valutare le potenziali implicazioni cliniche di questo fenomeno.
COMMENTO:
Anche questo studio dimostra la correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, soprattutto nel ricco settore farmaceutico. Continuare a negare questo fatto come sta facendo con ostinazione l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism), tramite il ridicolo studio CoSMo (partito male, finito peggio e neanche pubblicato) non ha veramente alcun senso e danneggia i malati.
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