DAL WEB:
Il nome "cortisone" deriva dal termine "corteccia" (strato più esterno), considerato che tale ormone è prodotto proprio dalla corteccia delle ghiandole surrenali.
Il cortisone è un ormone necessario nei casi di allarme, di attacco o di fuga.
Il cortisone ha molti effetti sull’organismo, incluso l’aumento dei livelli di zuccheri nel sangue e l’inibizione di processi metabolici, come la digestione e la crescita muscolare, ma l’effetto che è più utile nella SM è quello anti-infiammatorio. il cortisone, un potente antiinfiammatorio, che viene anche oggi usato nella fase acuta della malattia, migliorando i sintomi e riducendo il periodo di infiammazione acuta.
Il cortisone ha però dei limiti:
NON si può darne delle grosse dosi per lungo tempo a causa degli effetti collaterali e soprattutto non possiede la capacità di “educare” la risposta infiammatoria a NON reagire contro il cervello.
Nella pratica si è visto che il cortisone va bene come farmaco sintomatico, ma non diminuisce l’aggressività della malattia nel tempo.
<Molti neurologi somministrano il metilprednisolone alla dose di 500 mg al giorno, per 5 giorni. Altri utilizzano 1 grammo al giorno, per 3-5 giorni. Talora, si preferisce ridurre gradualmente il dosaggio del cortisone, attraverso la somministrazione per via orale di prednisone, per 2-3 settimane.>
**Le reazioni avverse alla somministrazione endovenosa di alti dosaggi di metilprednisolone sono abbastanza frequenti. Si manifestano, in genere, reazioni di intolleranza che possono talora portare ad aritmie (disturbi del ritmo della frequenza cardiaca) e, occasionalmente, anche un aumento sostanziale della pressione arteriosa, nei pazienti che già soffrono di ipertensione. Possono, inoltre, insorgere stati di agitazione, ansia ed insonnia. Rari, ma descritti, sono episodi di crisi epilettiche. La comparsa di necrosi ossea, sebbene spesso conseguenza delle alte dosi, è estremamente rara.
Globalmente, il trattamento con alte dosi di metilprednisolone può essere considerato sicuro e utilizzato nelle fasi acute (riacutizzazioni) della SM. La somministrazione di alte dosi di metilprednisolone non dovrebbe essere presa in considerazione in pazienti con aritmia, disturbi renali gravi o epilessia.**
Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
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