CONTATORE PERSONE

27/02/12

Vitamina D riduce la frequenza degli attacchi

SYDNEY, 23 MAG - Un trattamento a basso costo con supplementi di vitamina D promette di cambiare le terapie della sclerosi multipla (Sm), una malattia cronica del cervello e del midollo spinale che porta verso l'invalidita'. E' stato gia' accertato che la vitamina D, che si produce attraverso la pelle con l'esposizione alla luce del sole, riduce il rischio di contrarre la sclerosi, ma un nuovo studio australiano indica che i suoi livelli sono associati non soltanto con l'insorgenza della malattia, ma anche con la frequenza degli attacchi. Nello studio pubblicato sulla rivista Annals of Neurology, gli scienziati dell'Istituto di ricerca Menzies in Tasmania, hanno esaminato i livelli di vitamina D in 200 pazienti di Sm, e hanno osservato che piu' alti erano i livelli, minore era il numero di attacchi, e quindi la probabilita' di ricadute.
''Abbiamo potuto collegare direttamente il rischio di un attacco al livello di vitamina D'', scrive il prof. Bruce Taylor che ha guidato lo studio. ''Vi e' stata una diminuzione lineare nel rischio di un attacco, rispetto all'aumento nei livelli della vitamina''. Secondo Taylor la ricerca ha implicazioni su scala mondiale, considerando che i trattamenti efficaci per la Sm sono molto costosi, mentre le ricadute aggravano notevolmente il grado di disabilita' del paziente. ''Le ricadute possono essere devastanti, anche fatali. Se colpiscono certe aree del cervello, il paziente cessa di respirare'', afferma. Nella prossima fase della ricerca, saranno condotte sperimentazioni controllate per stabilire il giusto dosaggio, dato che vi sono rischi anche nell'assunzione eccessiva della vitamina, aggiunge.

FONTE: Federfarma (ANSA Salute)

Gilenya, un farmaco appena approvato per la sclerosi multipla, avrebbe causato 11 morti ( 2012 )

Gilenya ( Fingolimod ), un farmaco per la sclerosi multipla, prodotto dalla multinazionale svizzera Novartis, è sotto inchiesta dopo aver causato *****la morte di almeno 11 pazienti.*****
Il farmaco era stato autorizzato nell'Unione europea nel marzo 2011 per il trattamento dei pazienti affetti da forma grave di sclerosi multipla recidivante-remittente.

*****Le morti sollevano preoccupazioni sulla sicurezza di Gilenya.****** Il farmaco, infatti, potrebbe causare disturbi cardiaci tra i pazienti che assumono la prima dose.

L'Agenzia europea EMA ( European Medicines Agency ), che sta ora revisionando il farmaco, ha dichiarato che non è ancora chiara la causa dei decessi.

Un decesso è avvenuto negli Stati Uniti, dove <<< un paziente è morto entro 24 ore dall'assunzione>>>> della prima dose di Gilenya.

Anche l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), sta conducendo un’analisi dei dati, ma non è ancora giunta a nessuna conclusione definitiva.

Ad oggi, più di 30.000 pazienti hanno assunto Fingolimod nel mondo.

L’EMA sta raccomandando ai medici di aumentare il monitoraggio dei pazienti dopo la prima dose del farmaco. E’ noto che Fingolimod esercita un’azione di rallentamento del battito cardiaco, soprattutto dopo l’assunzione della prima dose.
Deve essere monitorata in modo continuo la funzione cardiaca durante le prime 6 ore dopo che i pazienti hanno assunto la loro prima dose, e misurata la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca ogni ora.

Fonte: EMA, 2012

XagenaHeadlines2012

da Xagena 2012: Sclerosi multipla: una venulite cronica infettiva cerebrospinale?



L'eziologia proposta per lo sviluppo di insufficienza venosa cronica cerebrospinale associata a sclerosi multipla è la presenza di malformazioni venose congenite trunculari.

Questa ipotesi però non è coerente con l'epidemiologia o l'incidenza geografica della sclerosi multipla e non è coerente con molti dei risultati ecografici o radiografici dei disturbi venosi nei pazienti con sclerosi multipla.

Tuttavia, la probabilità di una eziologia venosa della sclerosi multipla rimane forte sulla base di prove accumulate da quando il disturbo è stato descritto.

E’ stata compiuta una revisione della letteratura medica.

I dati epidemiologici e geografici della prevalenza di sclerosi multipla hanno indicato il coinvolgimento di un agente infettivo.

E’ stato ipotizzato che la malattia venosa potrebbe essere iniziata da un agente infettivo delle vie respiratorie come la Chlamydophila pneumonia, che causa una specifica venulite cronica persistente che colpisce il sistema venoso cerebrospinale.

La diffusione secondaria dell'agente avrebbe inizialmente luogo attraverso il sistema linfatico per coinvolgere in particolare le azygos, le vene giugulari interne e vertebrali.

L'ipotesi propone meccanismi attraverso i quali una vasculite venosa infettiva può provocare danni neurali specifici, effetti metabolici, immunologici e vascolari osservati nella sclerosi multipla.

L'ipotesi descritta è compatibile con molti dei fatti noti sulla patogenesi della sclerosi multipla e fornisce quindi un quadro di riferimento per ulteriori ricerche su un’eziologia venosa della malattia.

Se la sclerosi multipla deriva da una venulite infettiva cronica piuttosto che da una sindrome che coinvolge malformazioni venose congenite trunculari, saranno necessarie terapie aggiuntive agli interventi di angioplastica, attualmente in uso, per ottimizzare i risultati. ( Xagena2012 )

Thibault PK, Phlebology 2012; Epub ahead of print


Neuro2012 Inf2012

da XAGENA 2011 : Sindrome infiammatoria da immunoricostruzione nei pazienti con sclerosi multipla dopo sospensione della terapia con Natalizumab

Sono state valutate le conseguenze cliniche di una sospensione temporanea della somministrazione di Natalizumab ( Tysabri ) attraverso uno studio prospettico di coorte.

Sono stati arruolati per lo studio 32 pazienti con sclerosi multipla che avevano ricevuto almeno 12 infusioni consecutive di Natalizumab.

E’ stata valutata l’attività recidivante della sclerosi multipla, definita come un peggioramento clinicamente documentato con risultati obiettivi e/o sviluppo di una o più nuove lesioni captanti il Gadolinio alla risonanza magnetica.

Il 38% dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e sclerosi multipla secondaria progressiva hanno sviluppato recidiva durante l’interruzione della terapia o subito dopo la ripresa della terapia con Natalizumab ( 9 su 24, e 3 su 8, rispettivamente ), ma le recidive sono stati gravi, con un’evidenza insolitamente diffusa di attività infiammatoria visibile alla risonanza magnetica in diversi pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva con una maggiore attività della malattia infiammatoria prima di iniziare la terapia con Natalizumab.

L’esame del liquido cerebrospinale e la diagnostica per immagini in questi casi hanno indicato una sindrome infiammatoria da immunoriscostruzione.

Nel complesso, le recidive si sono verificate più spesso nei pazienti più giovani sottoposti a meno infusioni di Natalizumab prima dell’interruzione della terapia.

Il numero di lesioni captanti il Gadolinio al momento della recidiva dopo interruzione della terapia è risultato moderatamente correlato al numero di lesioni captanti il Gadolinio prima di iniziare la terapia con Natalizumab ( r=0.51, P=0.45 ).

Il precedente controllo della malattia è stato ristabilito dopo ripresa della terapia con Natalizumab in tutti i pazienti.

Dallo studio è emerso che in questa coorte di pazienti con sclerosi multipla refrattaria a terapie multiple prima di iniziare il trattamento con Natalizumab, sono ricomparsi i referti alla risonanza magnetica e l’attività clinica della malattia, spesso in modo aggressivo, dopo interruzione della terapia con Natalizumab.
Questi risultati suggeriscono che bisognerebbe prendere in considerazione strategie per minimizzare il rischio di sindrome infiammatoria da immunoricostruzione dopo l'interruzione di Natalizumab. ( Xagena2011 )

Miravalle A et al, Arch Neurol 2011; 68: 186-191


Neuro2011 Farma2011

31/01/12

I MALATI DI SCLEROSI MULTIPLA SCRIVONO AL CANTANTE

Carissimo Adriano, mi presento mi chiamo STEFANIA MELIS e sono una mamma 37 anni e ho  due figli meravigliosi di 11 e 14 anni..Ho la sclerosi multipla dal 1996 e ad oggi combatto contro tutti e contro tutto (aism - stato- ministri - medici...) per fare in modo che anche i miei Amici con sm e ccsvi vengano LIBERATI DALLE DUE PATOLOGIE...Ma  veniamo a noi ...sono qui a scriverti da parte di 63.000 persone malate di sclerosi multipla e ccsvi (insufficienza venosa cronica cerebro spinale)..ti scrivo come ho fatto tempo fa ..e come ho fatto con diverse tue colleghe e tuoi colleghi in riferimento a questa nuova patologia la ccsvi.

In breve..noi malati di sclerosi multipla <sm> da circa 2 anni buoni abbiamo scoperto grazie alla nuova e immensa SCOPERTA DEL PROFESSOR ZAMBONI (RICERCATORE ITALIANO) insieme al suo staff Galeotti e Salvi c'e' una nuova patologia correlata alla sclerosi multipla ..che si chiama CCSVI.
La CCSVI è caratterizzata dalla presenza di restringimenti multipli e malformazioni delle principali vene che portano il sangue dal cervello verso il cuore. Le vene interessate sono:
giugulari interne,
vertebrali,
lombari,
azygos,
emiazygos ,
iliache.
Queste malformazioni congenite assumono la forma di:
Annulus o tessuto fibrotico
Stenosi circolari della parete venosa;
Setti endoluminali e ostruzioni membranose: presenza di ostacoli che occludono quasi completamente una vena;
Valvole anomale e/o invertite che danno origine a significativi ostacoli del flusso;
Ipoplasia: lunghi segmenti venosi sottosviluppati e di calibro insignificante;
Torsione: presenza di severe stenosi in conseguenza di un segmento venoso attorcigliato attorno se stesso;
Agenesia: completa assenza anatomica di una vena.

Le malformazioni, come si vede chiaramente in figura, riguardano specialmente le vene giugulari interne (IJVs) che corrono lungo il collo e la vena Azygos (AZY) che scorre all’interno del torace e che finora è stata poco studiata.

L'organismo sopperisce allo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante l’apertura di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene ostruite riducendo la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione intracranica. Tuttavia, nonostante questo meccanismo compensatorio, il tempo di deflusso del sangue in un paziente affetto da CCSVI resta maggiore rispetto al normale. L’insufficienza del drenaggio venoso è una caratteristica della CCSVI ed è misurabile attraverso studi di perfusione.

Il circolo del sangue all’interno del nostro corpo varia a seconda delle posizioni assunte, dall’attività svolta e dal tipo di respirazione adottata. In condizioni normali, in assenza di CCSVI, la posizione supina favorisce il flusso venoso cerebrale attraverso le vene giugulari interne (IJV); al contrario, in posizione eretta o ortostatica, il sangue viene ridiretto attraverso le vene vertebrali (VV), e la vena azygos (AZY), che diventano le principali vie di deflusso in questa posizione.

La CCSVI è stata descritta dal professor Paolo Zamboni direttore del Centro Malattie Vascolari della Università di Ferrara.

Nel settembre 2009 il panel di esperti dellaUIP 50, la più vasta organizzazione scientifica che si occupa di patologia venosa, l'ha inserita tra le malformazioni venose congenite di tipo trunculare, ovvero fra quelle che si sviluppano fra il 3 ed il 5 mese di vita intrauterina. Il documento di consenso internazionale ne avalla anche la terapia attraverso angioplastica dilatativa o PTA.

Il professor Zamboni ha altresì individuato una strettissima correlazione tra la CCSVI e la sclerosi multipla (SM).

In uno studio pilota condotto in collaborazione con il dottor Fabrizio Salvi, neurologo del Centro il BeNe dell'Opedale Bellaria di Bologna si è potuto dimostrare come tutti i pazienti affetti da sclerosi multipla testati possedessero dei problemi venosi.>
quindi sono qui a chiederti di informarti e se vorrai donare anche tu un semplice euro per la ricerca tutti i malati di sm te ne saranno grati

perche' con un semplice gesto potrai MIGLIORARE ANCHE TU LA NOSTRA QUALITA' DELLLA VITA...
ti ringrazio e mi scuso se ti ho inoltrato questa nota informativa ma, ANCORA AD OGGI MOLTI NON CONOSCONO LA VERITA' SULLA SM/CCSVI, perche' l'associazione che ci dovrebe tutelare OSTACOLA ANCORA DI PIU' IL NOSTRO CAMMINO VERSO LA LIBERTA'

MELIS STEFANIA (334**42833)
NON VOGLIAMO SOLDI IN MANO,...POPTRAI FARLO ANCHE TU DA QUI
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45597 dal 1/2/2012 al 15/2/2012
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30/01/12

Imaging RM della sclerosi multipla - Neurologia -

Circa un terzo delle anomalie che suggerisce la possibile presenza di sclerosi multipla rilevate con scansioni RM effettuate per altre ragioni si sviluppa in sindromi clinicamente isolate (CIS) o sclerosi multipla conclamata nell'arco di cinque anni. Queste anomalie in assenza di sintomi caratteristici possono essere identificate come "sindrome radiologicamente isolata" (RIS), un passo successivo rispetto alla CIS, che rappresenta la prima vera e propria manifestazione clinica della sclerosi multipla. La RM trova ampia applicazione al di fuori della neurologia, ed è proprio in queste sedi che si riscontra il maggior numero di reperti incidentali. L'identificazione della RIS solleva l'accattivante possibilità di evitare del tutto che i sintomi della sclerosi multipla abbiano mai a manifestarsi. (Neurology online 2008, pubblicato il 10/12)

il muro della ccsvi NICHELINO (To)

il 20/5/2011 nel  comune di NICHELINO (TO) è comparsa una scritta...<CCSVI> SUL MURO DELLA COOP



MOLTE PERSONE SI SONO CHIESTE COSA FOSSE QUELLA SCRITTA... e molti erano indignati perche' vi erano dipinti degli schizzi di color rosso sangue sullo sfondo azzurro.

Ma l'importanza di quella scritta...chissa..chissa...

ccsvi...chissa cosa significa..

andando a far delle ricerche.. su web..sono uscite importanti informazioni

ccsvi: L'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è una malattia emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche  rimuovono poco efficacemente il sangue dal cervello e in generale dal sistema nervoso centrale (SNC).
Le malformazioni, come si vede chiaramente in figura,  riguardano specialmente le vene giugulari interne (IJVs) che corrono lungo il collo e la vena Azygos (AZY) che scorre all’interno del torace e che finora è stata poco studiata.

L'organismo sopperisce allo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante l’apertura di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene ostruite  riducendo  la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione intracranica. Tuttavia, nonostante questo meccanismo compensatorio,  il tempo di deflusso del sangue in un paziente affetto da CCSVI resta maggiore rispetto al normale. L’insufficienza del drenaggio venoso è una caratteristica della CCSVI ed è misurabile attraverso studi di perfusione.

Il circolo del sangue all’interno del nostro corpo varia a seconda delle posizioni assunte, dall’attività svolta e dal tipo di respirazione adottata. In condizioni normali, in assenza di CCSVI,  la posizione supina favorisce il flusso venoso cerebrale attraverso le vene giugulari interne (IJV); al contrario, in posizione eretta o ortostatica, il sangue viene ridiretto attraverso le vene vertebrali (VV), e la vena azygos (AZY), che diventano le principali vie di deflusso in questa posizione.

La CCSVI è stata descritta dal professor Paolo Zamboni direttore del Centro Malattie Vascolari della Università di Ferrara.
Il professor Zamboni  ha altresì individuato una strettissima correlazione tra la CCSVI  e la sclerosi multipla (SM).

In uno studio pilota condotto in collaborazione con il  dottor Fabrizio Salvi, neurologo del Centro il BeNe dell'Opedale Bellaria di Bologna si è potuto dimostrare come tutti i pazienti affetti da sclerosi multipla testati possedessero dei problemi venosi.


VI CHIEDERETE..ALLORA CHI HA FATTO QUESTO CAPOLAVORO?

E PERCHE'?

BENE LA RISPOSTA E' SEMPLICE..

C H I U T O  <
Chiuto, writer dal 1982>  http://www.facebook.com/pages/CHIUTO/42435484445

IL PERCHE'...PER AIUTARE UNA AMICA <SAM> A COMUNICARE A TUTTO IL MONDO CHE SE SI CURA LA CCSVI.....SI MIGLIORA LA QUALITA' DELLA VITA DELLE PERSONE CON MALATTIE NEUROLOGICHE E UNA DI QUESTE MALATTIE SI CHIAMA SCLEROSI MULTIPLA....

E TUTTI I MALATI DI SCLEROSI MULTIPLA I 63.000+1


naturalmente noi ..RINGRAZIANO A CUORE APERTO IL WRITER CHIUTO...

http://bravedreams.ccsvi-sm.org/
Nel 90% dei casi i malati di Sclerosi Multipla hanno le vene del collo e del torace occluse a causa di una malattia vascolare chiamata CCSVI. Nei malati di CCSVI, il sangue non ossigenato proveniente dal cervello e dal sistema nervoso centrale fatica ad arrivare al cuore a causa di ostacoli venosi e restringimenti vari. Un semplice intervento di angioplastica dilatativa (PTA), ripristinando il normale circolo venoso, può fermare la Sclerosi Multipla e attenuarne i sintomi. Affinché ciò sia definitivamente provato occorrono studi clinici.


L’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla – ONLUS sostiene lo studio clinico BRAVE DREAMS con una raccolta fondi internazionale.

BRAVE DREAMS è il nome dello studio clinico per la valutazione dell'efficacia e della sicurezza dell'intervento di disostruzione delle vene extracraniche nei pazienti con Sclerosi Multipla e diagnosi di "Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale" (CCSVI) promosso dalla Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara che vede il prof. Paolo Zamboni in veste di principale ricercatore. BRAVE DREAMS letteralmente significa SOGNI CORAGGIOSI. In realtà indica la sigla BRA.VE DR.E.A.M.S, abbreviazione di BRAin VEnous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis, che, tradotto dall’inglese, significa “sfruttare il drenaggio venoso contro la Sclerosi Multipla” 

Dal 1 al 15 febbraio 2012 puoi aiutarci a sostenere BRAVE DREAMS donando 1 euro inviando un SMS al numero 45597 dal tuo cellulare o donando 2 euro chiamando da rete fissa al numero 45597.

PER DONARRE CON CARTA DI CREDITO CLIKKA QUI:
http://bravedreams.ccsvi-sm.org/it/donazioni/donazioni-on-line

La vascolarizzazione cardiaca

http://www.edurete.org/public/infermieristica_generale/corso.aspx?mod=3&uni=1&arg=2&pag=1   
Il sistema venoso cardiaco, che drena il sangue povero di ossigeno dei tessuti cardiaci nell'atrio di destra, è costituito da un grosso collettore venoso, il "seno coronarico". La comprensione della loro localizzazione ti sarà utile in futuro per capire le principali patologie cardiache e le procedure interventistiche diagnostiche e terapeutiche maggiormente in uso. Per quanto riguarda la vascolarizzazione cardiaca fai quindi una distinzione tra la circolazione arteriosa cardiaca e quella venosa.

La circolazione sistemica e la circolazione polmonare

 http://www.edurete.org/public/infermieristica_generale/corso.aspx?mod=3&uni=1&arg=3&pag=1
La circolazione sistemica e la circolazione polmonare
http://www.edurete.org/public/infermieristica_generale/corso.aspx?mod=3&uni=1&arg=3&pag=1
La circolazione sistemica comprende le arterie che trasportano il sangue ossigenato e altre sostanze nutritizie dal cuore ai tessuti, e le vene che drenano il sangue povero di ossigeno , con prodotti di rifiuto metabolico, dai tessuti al cuore. Localizza l'aorta, il suo punto di partenza dal cuore, le sue suddivisioni e le arterie del nostro organismo. Passa poi alla localizzazione dello sbocco della vena cava (superiore e inferiore) all'interno del cuore e le principali vene. La circolazione polmonare comprende, invece, arterie (polmonari) povere di ossigeno che conducono il sangue agli alveoli polmonari ossigenandolo e vene (polmonari) ricche di ossigeno che trasportano il sangue ossigenato al cuore e da qui a tutti i tessuti del nostro organismo. Localizza la loro posizione all'interno del cuore. Opera quindi una distinzione, non solo di funzioni, ma anche di dimensioni, grado di elasticità e presenza o meno di valvole interne fra arterie, arteriole, capillari e vene. Per quanto riguarda il sistema venoso ricorda che a livello degli arti inferiori esiste un sistema venoso superficiale e uno profondo. Il primo è rappresentato dalla vena safena interna e dalla safena esterna che vanno a sboccare rispettivamente nella vena femorale e nella vena poplitea. Il sistema profondo è costituito invece da vene situate nella profondità dei muscoli, dove esse corrono assieme alle arterie dello stesso nome. Il ritorno venoso al cuore dipende dalla pressione intratoracica, sempre inferiore a quella atmosferica, che esercita una funzione di tiraggio e tende a far risalire la colonna di sangue, dall'abbassamento del diaframma durante l'inspirazione che aumenta la pressione intra-addominale e forza verso l'alto il sangue delle vene addominali, dalle contrazioni dei muscoli scheletrici che spremono le vene e spingono il sangue verso l'alto, e dalla forza residua impartita dalla contrazione cardiaca che contribuisce a sospingere il sangue venoso verso il cuore. Il materiale riguardante la circolazione sistemica e circolazione polmonare lo troverai in altri siti web che potrai consultare.


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L'eco color doppler

Diagnosi e Trattamento della CCSVI

Diagnosi 

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La CCSVI è stata individuata la prima volta attraverso un esame con Eco Color Doppler transcranico ed extracranico. I risultati del team del professor Zamboni confermano come l’EcoColorDoppler sia uno strumento di diagnosi potente e non invasivo. È altamente specifico nello scoprire il tipo di distribuzione delle stenosi delle vene extracraniche e di quelle extravertebrali, con una sensibilità trascurabile. Comunque, la valutazione dei dati indica chiaramente come la riproducibilità della diagnosi ECD è strettamente dipendente da un addestramento specifico. L'indagine viene eseguita sia in posizione clinostatica (sdraiati) sia in posizione ortostatica (seduti). 
Per maggiore accuratezza diagnostica, altri tipi di stenosi possono essere diagnosticati mediante una venografia selettiva che consente di visualizzare i distretti venosi  ma anche in questo caso occorre che l'operatore sia opportunamente istruito su cosa ricercare. Questi metodi diagnostici hanno permesso di individuare un'ostruzione all'azygos e alle giugulari nei pazienti affetti da sclerosi multipla.
Parametri per la diagnosi
I parametri per giungere ad una diagnosi della CCSVI sono i seguenti:
  1. Reflusso nelle vene giugulari interne (IJVs) e/o vene vertebrali (VVs) in posizione seduta e supina;
  2. Reflusso nelle vena cerebrale interna, vena basale di Rosenthal, e grande vena cerebrale di Galeno (DCVs);
  3. Presenza di stenosi nelle vene giugulari interne (IJV) all'indagine B-mode ad alta risoluzione;
  4. Flusso non rilevabile all'indagine Doppler nelle IJVs e/o nelle VVs;
  5. Controllo posturale inverso delle principali vie di deflusso venoso cerebrale.

Per una diagnosi di CCSVI devono essere presenti almeno 2 dei 5 parametri.
La CCSVI colpisce più frequentemente le vene giugulari e la vena Azygos, quest'ultima non può essere indagata direttamente tramite l'Ecodoppler. Si possono tuttavia sospettare dei problemi emodinamici al sistema venoso Azygos in maniera indiretta; valutando ad esempio la presenza di reflussi nelle vene vertebrali.

Prima di eseguire l'esame Ecodoppler per CCSVI è utile sapere

  • Indipendentemente dall'esame per la diagnosi di CCSVI l'EcoDoppler è un esame operatore dipendete. Ciò significa che soltanto operatori esperti in diagnostica vascolare assicurano una precisa e valida rappresentazione delle alterazioni vascolari; occore infatti una buona esperienza per l'esecuzione e l'interpretazione dei dati.
  • Per quanto riguarda la CCSVI, esistono dei precisi parametri da tenere in considerazione per poter formulare la diagnosi, oltre che ad una metodica da seguire per rilevarli correttamente. Se il medico che esegue l'esame non conosce il protocollo da seguire, o comunque non lo applica, ha una elevata probabilità di avere dei falsi negativi. Il protocollo in questione è quello suggerito dal Prof. Zamboni, scopritore della CCSVI che, fino a prova contraria, rimane uno dei maggiori esperti di questa patologia vascolare. Tale protocollo è stato accettato e pubblicato su riviste scientifiche del settore, stiamo quindi parlando di un protocollo diagnostico presente nella letteratura medico-scientifica.
  • La formazione del medico è un requisito fondamentale. Sconsigliamo di spendere del denaro per un EcoDoppler eseguito da un medico non informato sulla CCSVI e con un Ecodoppler non tarato per rilevare la presenza di reflussi sui distretti venosi profondi del collo; confrontandosi con una patologia sconosciuta molto probabilmente l'esito dell'esame risulterebbe inattendibile.
  • Accertarsi di persona che il medico al quale ci si affida conosca in maniera approfondita la CCSVI, e segua il protocollo Zamboni per la sua diagnosi. Chi non dovesse avere particolare urgenza, può attendere la pubblicazione dei centri ufficiali evitando malintesi dovuti a diagnosi errate.
Trattamento della CCSVI tramite PTA
La sindrome quando causa stenosi può essere trattata attraverso angioplastica dilatativa o PTA. L'intevento consiste  nel praticare una puntura endovenosa attraverso la quale viene fatto navigare un catetere guidato da un radiologo. Quando si raggiungono le vene bloccate queste vengono dilatate gonfiando un palloncino posto sul catetere.
L'intervento si svolge nel territorio delle vene anziché in quello delle arterie come normalmente avviene per le tradizionali angioplastiche.
Sotto controllo angiografico standard, i radiologi interventisti rimuovono il blocco delle vene tramite un palloncino. Il professor Zamboni ha condotto tali interventi con l'ausilo del radiologo dottor Roberto Galeotti, anch'egli dell'Università di Ferrara - Ospedale S. Anna.  Il trattamento è stato praticato su tutti i 65 pazienti dello studio pilta.
Lo studio dettagliato con i risultati è stato pubblicato nel Journal of Vascular Surgery il 24 novembre 2009. A due anni dagli interventi di PTA si nota come nei pazienti si è avuta:
  • una diminuzione del numero di nuove ricadute;
  • una forte riduzione del numero di nuove lesioni cerebrali da sclerosi multipla;
  • un miglioramento della qualità della vita;
  • ripristino di una normale memora di lavoro;
  • riduzione della stanchezza.
Poiché l'intervento chirurgico libera il flusso di sangue, l’equipe ha deciso di denominare la procedura "trattamento di liberazione".
L'opinione del professor Zamboni e del dottor Salvi è pertanto quella per cui, quanto prima ai pazienti viene diagnosticata e trattata la CCSVI, tanto maggiori saranno le funzionalità che si manterranno, e tanto minore sarà il danno causato dal flusso anomalo di sangue.



RICORDO CHE UN ECO COLOR DOPPLER... NON DURA POCHI MINUTI..... NEANCHE PER I CONTROLLI.. QUINDI VALUTATE... DI FARVI CONTROLLARE BENE

E DI FARVI FARE  LA FATTURA ...PER POI SCARICARLA DAL 730.
.dimenticavo...esistono anche i FALSI NEGATIVI....non x la MANCANZA DI PROFESSIONALITA' MA PERCHÉ LE VENE MOLTE VOLTE SON STROZZATE O OCCLUSE IN PUNTI 《NON VISIBILI》  AL CONTROLLO o al primo ecocolor doppler
<http://www.ccsvi-sm.org/?q=node/16>

Staminali mesenchimali

Staminali mesenchimali

Le cellule staminali mesenchimali sono state isolate dalla componente stromale del midollo osseo (dove rappresentano circa lo 0,01% di tutte le cellule nucleate ) per la prima volta negli anni '70 da Friedenstein e collaboratori. Il midollo osseo rappresenta la "nicchia" biologica delle cellule staminali mesenchimali, qui, infatti, svolgono una funzione di richiamo delle cellule staminali ematopoietiche circolanti nel midollo (homing) e di supporto all'ematopoiesi: in altri termini interagiscono con le cellule staminali ematopoietiche, anch'esse residenti nel midollo (attraverso interazione cellula-cellula e secrezione di fattori di crescita) e favoriscono il loro differenziamento in cellule del circolo sanguinino (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) 


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Le MSC sono state descritte come cellule aderenti alla plastica, con morfologia fibroblastoide e non fagociti che (19). Presentano inoltre la peculiare capacità di differenziare spontaneamente, sia in vitro che in vivo, in tutti i tessuti specializzati di derivazione embrionale mesodermale (tessuto osseo, tessuto cartilagineo e tessuto adiposo).

Oltre che dal midollo osseo, successivamente, le MSC sono stata isolate in maniera quasi ubiquitaria, tanto da fare ipotizzare la loro presenza in tutti gli organi ed i tessuti post natali. Infatti, nonostante ancora oggi la principale fonte di MSC rimanga il midollo osseo, queste possono essere anche estratte da sangue del cordone ombelicale, dalla placenta, da sangue periferico e da il tessuto adiposo (tessuto grasso), questa ultima fonte di MSC è considerata molto promettente dato che è possibile ottenere una grande quantità di cellule attraverso lipoaspirazione mantenendo lo stesso potenziale differenziativo delle MSC da midollo

Le MSC sono le cellule staminali adulte ad oggi più studiate in quanto presentano caratteristiche proprie, in aggiunta a quelle di staminali derivanti da altri tessuti/organi.

In particolar modo è stato osservato che le MSC sono:
- facilmente isolabili grazie alla loro capacità adesiva;
- facilmente separabili da altre tipologie cellulari grazie all'espressione di un set di marcatori di membrana specifici (CD44+, CD90+, CD105+166+73+, CD34-, CD45-31-14-);
- facilmente espandibili in vitro in quanto presentano un elevato potenziale replicativo
- in grado di espletare funzioni immunosuppressive e immunomodulatorie;
- in grado di migrare spontaneamente nei tessuti di origine ed anche selettivamente in tessuti danneggiati (multiorgan homing capacity/ trofismo ). In sede di danno promuovono la rigenerazione del tessuto compromesso sia mediante differenziamento che secrezione paracrina di fattori anti infiammatori .
Inoltre presentano una spiccata plasticità funzionale ed un potenziale differenziativo multilieneage  

Recentemente è stato dimostrato che, in particolari condizioni sperimentali in vitro (ma anche inseguito ad impianto ectopico in vivo) le cellule mesenchimali (probabilmente una sottopopolazione di cellule dotate di pluripotenza e definite per questo multipotent adult progenitor cells) possono differenziare in tipologie cellulari di tessuti con diversa origine embrionale, come ad esempio il tessuto nervoso ed il tessuto epatico.

Queste osservazioni hanno portato a confutare il paradigma classico della multipotenza delle cellule staminali adulte intesa come capacità differenziativa limitata proprio lineage. Questa definizione è stata sostituita dalla nuova teoria della "developmental plasticity", ossia la capacità di oltrepassare i confini differenziativi segnati dal tessuto di appartenenza

attenzione attenzione

voglio precisare che :

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da consiglio medico.

ccsvi...... e le varie malformazioni in pazienti NEUROLOGICI

La CCSVI è caratterizzata dalla presenza di restringimenti multipli e malformazioni delle principali vene che portano il sangue dal cervello verso il cuore. Le vene interessate sono:
  • giugulari interne,
  • vertebrali,
  • lombari,
  • azygos,
  • emiazygos ,
  • iliache.
 Queste malformazioni congenite assumono la forma di:
  • Annulus o tessuto fibrotico
  • Stenosi circolari della parete venosa;
  • Setti endoluminali e ostruzioni membranose: presenza di ostacoli che occludono quasi completamente una vena;
  • Valvole anomale e/o invertite che danno origine a significativi ostacoli del flusso;
  • Ipoplasia: lunghi segmenti venosi sottosviluppati e di calibro insignificante;
  • Torsione: presenza di severe stenosi in conseguenza di un segmento venoso attorcigliato attorno se stesso;
  • Agenesia: completa assenza anatomica di una vena. 
Le malformazioni, come si vede chiaramente in figura,  riguardano specialmente le vene giugulari interne (IJVs) che corrono lungo il collo e la vena Azygos (AZY) che scorre all’interno del torace e che finora è stata poco studiata.

Ricodo a tutti voi che per effettuare un'eco doppler ben fatto ci devono essere persone qualificate...e ricordo anche che un eco color fatto bene   non  dura solo 15 minuti..ma il tempo dell'esame e' superiore ai 40 minuti...dura di meno solamente se ritrovano almeno 2 parametri in poco tempo...

Per una diagnosi di CCSVI devono essere presenti almeno 2 dei 5 parametri.
I parametri per giungere ad una diagnosi della CCSVI sono i seguenti:

1.Reflusso nelle vene giugulari interne (IJVs) e/o vene vertebrali (VVs) in posizione seduta e supina;
2.Reflusso nelle vena cerebrale interna, vena basale di Rosenthal, e grande vena cerebrale di Galeno (DCVs);
3.Presenza di stenosi nelle vene giugulari interne (IJV) all'indagine B-mode ad alta risoluzione;
4.Flusso non rilevabile all'indagine Doppler nelle IJVs e/o nelle VVs;
5.Controllo posturale inverso delle principali vie di deflusso venoso cerebrale.

***da ccsvi-sm.org ***

MOLTI DICONO BASTA...

DOPO LA NUOVA SCOPERTA DEL PROFESSOR ZAMBONI, ORA I MALATI DI SCLEROSI MULTIPLA DICONO BASTA....VOGLIAMO MIGLIORARE LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA CON UNA SEMPLICE ANGIOPLASTICA DILATAIVA FATTA DA PERSONALE SPECIALIZZATO E FORMATO.
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