CONTATORE PERSONE

29/05/13

sindrome dello stretto toracico (TOS)





Qual è la sindrome dello stretto toracico?




TOS è un termine generico che comprende tre sindromi correlate che coinvolgono la compressione dei nervi, arterie e vene nel collo inferiore e la zona superiore del torace e causare dolore al braccio, spalla e collo. La maggior parte dei medici concordano sul fatto che la TOS è causata dalla compressione del plesso brachiale o vasi succlavia che passano attraverso stretti passaggi che portano dalla base del collo fino all'ascella e al braccio, ma non vi è un notevole disaccordo circa la diagnosi e il trattamento.
Effettuare la diagnosi di TOS ancora più difficile è che un certo numero di disturbi presentano sintomi simili a quelli della TOS, tra cui lesioni della cuffia dei rotatori, disturbi del disco cervicale, fibromialgia, sclerosi multipla, sindrome da dolore regionale complesso, e tumori della siringa o del midollo spinale. Il disturbo può a volte essere diagnosticata in un esame fisico da tenerezza nella zona sovraclaveare, debolezza e / o sensazione di "formicolio" quando elevando le mani, debolezza nel quinto ("piccolo") e pallore delle dita, nel palmo della una o entrambe le mani quando l'individuo le solleva sopra le spalle, con le dita rivolte verso il soffitto. Sintomi di TOS variare a seconda del tipo.            TOS neurogena ha un segno caratteristico, denominato mano Gilliatt-Sumner, in cui vi è spreco grave nella base carnosa del pollice. Altri sintomi includono parestesie (sensazione di formicolio o intorpidimento) nelle dita e la mano, il cambiamento nella mano di colore, freddo a mano, o un dolore sordo al collo, spalla e ascella.            venoso TOScaratteristiche pallore, un polso debole o assente in il braccio interessato, che può anche essere fredda al tatto e appaiono più pallido del braccio inalterato. I sintomi possono includere intorpidimento, formicolio, dolore, gonfiore degli arti e delle dita, e la debolezza del collo o al braccio ..  TOS arteriosa caratteristiche più prominente cambiamento di colore e la sensibilità freddo nelle mani e le dita, gonfiore, pesantezza, parestesie e povero di sangue la circolazione tra le braccia, le mani, e le dita .. 





          
Ci sono molte cause di TOS, tra cui traumi fisici, difetti anatomici, tumori che premono sui nervi, cattiva postura che provoca la compressione del nervo, la gravidanza, e ripetitivi movimenti di braccio e spalla e di attività, come ad esempio di giocare alcuni sport.   TOS è più comune nelle donne. L'insorgenza di sintomi di solito si verifica tra 20 e 50 anni di età. I medici consigliano di solito gli studi di conduzione nervosa, elettromiografia, o studi di imaging per confermare o escludere una diagnosi di TOS.

Esiste una cura?

Il trattamento inizia con programmi di esercizio e la terapia fisica per rinforzare i muscoli del torace, ripristinare la postura normale, e alleviare la compressione aumentando lo spazio della zona del nervo passa attraverso. I medici spesso prescrivono farmaci anti-infiammatori non steroidei (come il naprossene o ibuprofene) per il dolore. Altri farmaci comprendono thromobolytics per rompere i coaguli di sangue e anticoagulanti per prevenire la formazione di coaguli. Se questo non allevia il dolore, il medico può raccomandare un intervento chirurgico di decompressione dello stretto toracico di rilasciare o rimuovere le strutture che causano la compressione del nervo o arteria.

Qual è la prognosi?

Il risultato per le persone con TOS varia a seconda del tipo. La maggior parte degli individui con TOS migliorerà con l'esercizio e la terapia fisica. TOS vascolare e veri TOS neurogena spesso richiedono un intervento chirurgico per alleviare la pressione sulla nave interessata o del nervo. 

Diagnosi e indagini 
. La diagnosi di TOS neurogena richiede una valutazione clinica da parte di un esperto in TOS, tra cui la storia clinica del caso e reperti dell'esame
TOS Se si sospetta, poi Indagini svolte comprendono:
studi di conduzione nervosa ed EMG - un test elettrico per misurare la funzione del nervo MRI del rachide cervicale e del plesso brachiale, per escludere altre cause potenziali. Va notato che nella maggior parte dei casi di TOS, la MRI sarà normale. La presenza di una costola cervicale è irrilevante, perché TOS è causa di bande fibrose comprimendo i nervi.


Trattamento 

Il trattamento di TOS dipende dai sintomi, i segni e la gravità. Casi molto lievi sono trattati con misure conservative.
In presenza di debolezza muscolare / atrofia, è necessaria la chirurgia. 
Chirurgia comporta un'incisione sopra la clavicola; dissezione dei nervi del plesso brachiale,. divisione di eventuali membrane comprimendo i nervi
Come con tutte le operazioni, ci sono rischi, tra cui lesioni a nervi, vasi sanguigni principali e il polmone.
Nel complesso, il tasso di successo da un intervento chirurgico di solito è buono.
Subito i risultati di chirurgia e dei rischi in maniera più dettagliata, si prega di prendere un appuntamento con il Prof Davis.

Una sola iniezione di cellule staminali neurali umane, rigenerazione neuronale, miglioramento funzionalità e della mobilità

@   PRESTO IL PRIMO TRIAL CLINICO SULL'UOMO   @

Staminali contro le lesioni al midollo spinale
Uno studio sui topi dimostra che l'innesto di cellule staminali neuronali umane migliora la funzionalità sensoriale e motoria. Presto il primo trial clinico sull'uomo

Una sola iniezione di cellule staminali neurali umane ha comportato una rigenerazione neuronale e un miglioramento della funzionalità e della mobilità in topi che avevano subito una lesione acuta del midollo spinale. La ricerca nata da una collaborazione tra l'Università della California San Diego e altri centri di ricerca in Slovacchia, Repubblica Ceca e Paesi Bassi appare oggi sulla rivista Stem Cell Research & Therapy.
"I vantaggi principali sono stati il miglioramento nel posizionamento e controllo delle zampe durante le prove di camminata e la soppressione di spasticità muscolare", ha spiegato Martin Marsala, specialista in traumi del midollo spinale e dei disturbi correlati alle lesioni della colonna vertebrale. La spasticità - tono muscolare esagerato o spasmi incontrollati - è una complicanza grave e comune delle lesioni traumatiche al midollo spinale. Gli scienziati hanno verificato anche la formazione di nuove connessioni tra le cellule staminali iniettate e i neuroni superstiti dei topolini.
"In tutti gli animali è stato osservato il robusto attecchimentodelle cellule innestate e la loro maturazione," ha detto Marsala. Che cosa fanno in concreto le cellule (ricavate dal midollo spinale fetale) una volta trapiantate nell'animale con lesione? "Le cellule staminali spinali innestate costituiscono una ricca fonte di diversi fattori di crescita che possono avere un effetto neuroprotettivo e promuovere la germinazione delle fibre nervose dei neuroni dell'ospite", spiega Marsala. "Abbiamo anche dimostrato che i neuroni trapiantati possono sviluppare contatti con i neuroni dell'ospite e, in qualche misura, ripristinare la connettività tra centri, al di sopra e al di sotto della lesione, che sono coinvolti nell'elaborazione motoria e sensoriale".
In pratica le cellule staminali neurali trapiantate sembrano fare due cose: stimolano la rigenerazione dei neuroni dell'animale ospite e sostituiscono in parte la finzione di quelli perduti. Per i topi, che hanno ricevuto gli innesti di cellule staminali pure (senza l'uso di materiali di supporto) tre giorni dopo la lesione, è stata necessaria la contemporanea somministrazione di farmaci per sopprimere la risposta immunitarie alle cellule estranee. Non è ancora chiaro però quale sia il ruolo della tempistica sui risultati: occorrono altri studi per capire se intervenendo a maggiore distanza dal momento della lesione si otterrebbero benefici minori.
L'interesse della ricerca consiste sopratutto nell'applicabilità dei suoi risultati sull'uomo. Un'ipotesi che Giuseppe Ciacci, coautore dello studio e professore di chirurgia presso la scuola di medicina dell'UC di San Diego, definisce emozionante, "soprattutto perché, storicamente, c'è stato ben poco da offrire ai pazienti con lesione acuta del midollo spinale". I ricercatori sono in attesa di approvazione da parte dell'Institutional Review Board della UC San Diego, per poter fare il passo successivo: un piccolo trial di fase 1 per verificare la sicurezza e l'efficacia su pazienti che hanno subito una lesione del midollo spinale toracico (tra le vertebre T2-T12), uno o due anni prima, e che non hanno nessuna funzionalità motoria o sensoriale al sito della lesione spinale o al di sotto di essa. Se il primo studio dovesse confermare la sicurezza e l'efficacia, come pure la vitalità delle cellule impiantate, la rigenerazione neuronale e la diminuzione della spasticità, il protocollo potrebbe essere ampliato ad altri pazienti con altre forme di gravi lesioni del midollo spinale. http://scienza.panorama.it/salute/Staminali-contro-le-lesioni-al-midollo-spinale




da Achille Daga (Note

28/05/13

dottori... L'unione fa la FORZA..


Un processo collaborativo TRA DI VOI è la base dell’elaborazione...DI OGNI PROBLEMA

< ricordatevi che l'OBIETTIVO e' SEMPRE il paziente...>

CONVEGNO CCSVI VARESE ORA RISPONDI A ME CARO NEUROLOGO GHEZZI IL FARMACO...



DA SAM:caro neurologo ghezzi...IL FARMACO NON CURA LA PATOLOGIA...E' VERO O NO!!??
GHEZZI: GIUSTO
DA SAM: LA CCSVI NON MI HA DATO JVC..ECC..ECC...COSA VI COSTA A VOI COLLABORARE CON UN VASCOLARE ...UN RADIOLOGO INTERVENTISTA ECC.

Sclerosi Multipla - L’acroleina, tossina contenuta nel tabacco delle sigarette e non solo, può scatenare la SM.

Prenditori di radicali: farmaci che abbassano la pressione del sangue contro la SM.

L’acroleina, una sostanza tossica per l’ambiente, potrebbe essere un’importante causa della sclerosi multipla. La tossina è contenuta nel tabacco delle sigarette e negli scarichi delle auto, ma anche il corpo la può formare. Un potenziale terapeutico è l’ idralazina, un antipertensivo.
Il termine acroleina è sconosciuto alla maggior parte della gente. Altre denominazioni utilizzate per questa sostanza, come propenale, acrilaldeide, aqualine, suonano come sostanze velenose. La sostanza viene generata dall’ossidazione di legami organici, ad esempio la combustione dei grassi da surriscaldamento, ed è contenuta nello scarico dei motori diesel e nel fumo delle sigarette. L’acroleina ha un odore nauseabondo ed è molto tossica.
Ma il corpo può creare anche autonomamente questa tossina, ad esempio quando, a causa di ferite o malattie, le cellule nervose vengono danneggiate. L’acroleina è considerata una causa del cancro nonché, secondo recenti studi, avrebbe un’efficacia neurotossica.
Lo stress ossidativo quale causa di SM
Riyi Shi, uno ricercatore di neuroscienze della Purdue University, ha scoperto, grazie ad un’encefalite autoimmune provocata sperimentalmente nei topi, che il tasso di acroleina aumenta del 60% nel midollo spinale. Lui ed il suo team presumono che ciò si verifichi anche nelle persone con la sclerosi multipla (SM).
Condividono l’opinione di molti altri esperti secondo cui lo stress ossidativo sarebbe la causa principale della SM, una conclusione confermata da moltissimi studi e analisi sul tema, secondo i quali i macrofagi determinano primariamente una quantità eccessiva di radicali reattivi dell’ossigeno, considerato un mediatore della demielinizzazione e della degenerazione assonale nella SM. I radicali liberi danneggiano elementi cellulari come i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici, ciò che provoca conseguentemente il deperimento cellulare. Il danno aumenta, probabilmente, a causa dell’insorgenza congiunta dell’indebolimento delle difese cellulari antiossidative nel sistema nervoso centrale e della vulnerabilità verso lo stress ossidativo. Si presume che una terapia antiossidativa efficace potrebbe rappresentare una soluzione.
L’idralazina acchiappa i radicali liberi
L’acroleina determina chiaramente lo stress ossidativo, nella misura in cui induce la produzione di radicali liberi. La sostanza tossica può essere resa innocua in modo relativamente semplice. Shi e colleghi avevano già mostrato, nell’ambito di precedenti studi,che l’idralazina si oppone alla morte delle cellule nervose causata dall’acroleina. L’ idralazina non è solo un vasodilatatore ma anche un prenditore di radicali liberi. Si lega all’acroleina, neutralizzandone la tossicità. La sostanza, impiegata negli animali ammalati di SM, ha rallentato il corso della malattia e ne ha ridotto l’entità sintomatica. Non si sono verificati effetti collaterali, anche a causa del fatto che sono state sufficienti dosi molto ridotte affinché potesse rallentare l’azione dell’acroleina.
Ciò ha fatto accrescere la speranza nei ricercatori di poter presto sviluppare nuovi trattamenti neuroprotettivi da poter introdurre velocemente nelle strutture ospedaliere. Gli scienziati hanno osservato che il valore di acroleina veniva dimezzato a seguito della somministrazione orale d’idralazina. L’ idralazina potrebbe rappresentare una soluzione anche per una trattamento terapeutico di lunga durata dei pazienti di SM.
Nuovi analisi in programma
È ormai da anni risaputo che l’idralazina “acchiappi” i radicali liberi e contrasti l’acroleina, come dimostra una ricerca svolta da alcuni scienziati australiani. Un’ulteriore gruppo di ricerca ha non da molto dimostrato che l’acroleina danneggia anche le cellule del fegato. Anche in questo frangente l’idralazina si è dimostrata efficace.
Al momento ulteriori ricerche sono in programma: dovrebbero servire ad identificare nuove sostanze che si legano all’acroleina e a permettere di migliorare la sensibilità diagnostica nella misurazione dei valori della tossina nei pazienti di SM.
info di Achille Daga


27/05/13

LA DISFUNZIONE AUTONOMICA NELLA SCLEROSI MULTIPLA È CORRELATA ALLA ATTIVITÀ DI MALATTIA E LA PROGRESSIONE DELLA DISABILITÀ.

 Disfunzione autonomica nella sclerosi multipla. 
Estratto
La sclerosi multipla (SM) è la più frequente malattia neurologica cronica che colpisce i giovani nei paesi sviluppati. MS è, tuttavia, considerato come una causa secondaria, di origine centrale, per la disfunzione autonomica. I SINTOMI AUTONOMICI PIÙ COMUNI NELLA SM SONO DISTURBI DELLA MINZIONE, IMPOTENZA, SUDOMOTORIE E DISTURBI GASTROINTESTINALI, INTOLLERANZA ORTOSTATICA E DISTURBI DEL SONNO. La maggior parte dei pazienti soffrono in qualche periodo della malattia da sintomi delle basse vie urinarie e disfunzioni sessuali. La consapevolezza e il trattamento di queste condizioni è fondamentale per migliorare la salute e la qualità della vita in pazienti con SM. La maggiore comprensione dei meccanismi fisiopatologici a disfunzione autonomica nella SM, insieme con gli sviluppi tecnologici e la farmaceutica ha avanzato la nostra capacità di trattare i molteplici aspetti che complicano insufficienza autonomica nella SM.


Disfunzione autonomica nella sclerosi multipla è correlata alla attività di malattia e la progressione della disabilità.
Estratto
BACKGROUND:
Disfunzione autonomica è frequentemente osservato nei pazienti con sclerosi multipla (SM), ma l'evoluzione nel tempo e il rapporto con le caratteristiche cliniche non sono ancora stabiliti.
OBIETTIVI:
Abbiamo studiato la correlazione di attività della malattia e la progressione della disabilità con punteggi compositi di disfunzione autonomica cardiovascolare e livelli sierici di catecolamine in uno studio trasversale di pazienti con SM clinicamente attiva e clinicamente stabile. In uno studio longitudinale di pazienti con SM clinicamente attivi, abbiamo eseguito i test riflessi cardiovascolari per un massimo di 2 anni.
METODI:
Ventisei pazienti con clinicamente attiva sclerosi multipla recidivante-remittente, età 33,0 + / - 7,3 anni, e nove pazienti con SM clinicamente stabile, età 41,3 + / - 10,9 sono stati studiati. Ventiquattro volontari sani serviti come controlli. Test autonomici standard sono state ripetute a 3, 6, 12, 18 e 24 mesi in 18 dei 26 pazienti attivi che partecipano a uno studio controllato con placebo con interferone beta-1a. Disfunzione Parasimpatico è stata valutata la risposta di frequenza cardiaca per la manovra di Valsalva, la respirazione profonda e il cambiamento attivo della postura, mentre disfunzione simpatica è stata analizzata mediante risposta pressoria al cambiamento attivo di postura e di impugnatura sostenuta, e da livelli di misurazione di noradrenalina e adrenalina nel siero ottenuto in posizione supina.
RISULTATI:
Nello studio trasversale, il numero di pazienti con almeno un test simpatico anormale era più alta nel gruppo 'attivo' del paziente (39%) rispetto ai controlli sani (8%, p Livelli di catecolamine mediani erano significativamente più bassi nei pazienti con sclerosi multipla "attive" che in quelli con malattia stabile (noradrenalina, 204 ng / l (range interquartile 158-310 ng / l) vs 363 ng / l (269-507 ng / l), P Nel sottogruppo dei pazienti studiati longitudinalmente, parasimpatico ma erettile non simpatico aumentato leggermente durante il periodo di follow-up, con una correlazione significativa all'aumento delle disabilità clinica (r = 0.7, p Nessuna differenza è stata osservata per nessuno dei punteggi autonomici tra i pazienti trattati con interferone-beta (n = 12) e quelli trattati con placebo (n = 6). Durante esacerbazioni acute, solo disfunzione parasimpatico tendeva ad aumentare in parallelo con un peggioramento della EDSS.
CONCLUSIONI:
Disfunzione Parasimpatico era strettamente correlata alla progressione della disabilità nei pazienti con SM. In contrasto, la disfunzione simpatica era associato alla attività clinica di MS. Ciò è in linea con le osservazioni precedenti che suggeriscono che il sistema nervoso autonomo può essere intimamente connessa con la regolazione immunitaria disordinato nella SM. 

Achille Daga

DISBIOSI E DISTURBI DEL SISTEMA IMMUNITARIO

IL 70% DEL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO È LOCALIZZATO NEL TRATTO DIGESTIVO.




Cosa avviene in questi casi: il sistema immunitario viene iperstimolato a livello intestinale e finisce per confondere il target esterno (tramite i suoi antigeni) proveniente dall´alimentazione, con gli antigeni dei tessuti propri dell´organismo. Oltre a cercare di difendere l´organismo, in queste condizioni il nostro sistema di difesa paradossalmente attaccherà i nostri tessuti dando origine ad artrite reumatoide, sclerosi multipla ecc. .

La medicina ufficiale cura le malattie in modo allopatico impiegando rimedi intesi a "combattere" il fattore eziologico della patologia. Nelle malattie autoimmuni come l´artrite reumatoide o il lupus, è normale prassi un breve trattamento di cortisonici per poi passare agli antinfiammatori non steroidei mentre si somministrano immunosoppressori. 

La Naturopatia è interessata ad affrontare e riequilibrare le cause fondamentali ed è quindi importante comprendere la relazione tra intestino e sistema immunitario. 

Il 70% del nostro sistema immunitario è localizzato nel tratto digestivo. Ciò è facilmente comprensibile se si pensa che il canale digerente è l´unica parte interna dell´organismo (composto principalmente da mucose mentre a livello esterno la pelle rappresenta già di per se stessa una forte barriera fisico-chimica), a diretto contatto con il cibo e quindi con tutta una serie di germi patogeni e tossine contro cui l´organismo deve difendersi. Come già accennato tale sistema opera a livello delle mucose digestive soprattutto tramite IgA e linfociti T residenti.

Qui il sistema immunitario enterico ha un compito molto delicato perché se da un lato deve attaccare tutti i germi patogeni, dall´altro lato deve evitare di attaccare automaticamente tutto ciò che è estraneo (come avviene ad esempio nel sangue dove ogni antigene non riconosciuto come "self" viene attaccato), in quanto finirebbe per essere costantemente "in guerra" con ciò che ingeriamo. Ecco dunque il concetto di tolleranza immunitaria. 

Tolleranza ma anche ferma opposizione a ciò che sia veramente patogeno. Quando il sistema immunitario enterico viene sovraccaricato e viene costretto ad intervenire con troppa frequenza, il pericolo è che questa iperattività si ritorca sullo stesso organismo attaccando tessuti propri e quindi dando luogo a varie forme di patologie autoimmuni o a disturbi allergici o di intolleranza. 

Cosa avviene in questi casi: il sistema immunitario viene iperstimolato a livello intestinale e finisce per confondere il target esterno (tramite i suoi antigeni) proveniente dall´alimentazione, con gli antigeni dei tessuti propri dell´organismo. Oltre a cercare di difendere l´organismo, in queste condizioni il nostro sistema di difesa paradossalmente attaccherà i nostri tessuti dando origine ad artrite reumatoide, sclerosi multipla ecc. 

In che modo le nostre difese vengono iperstimolate? Tre solo le cause principali: 1) tramite la sindrome dell´intestino permeabile. Quando l´intestino è infiammato la mucosa non è più in grado di operare al 100% nella sua funzione di barriera fisico-chimica ed il risultato è che proteine non completamente scomposte in aminoacidi entrano in circolazione nei vasi mesenterici e da qui nella la vena porta. Questi peptidi si uniscono agli anticorpi e diventano immunocomplessi che scatenano una reazione immunitaria anomala in quanto non si tratta di sostanze dannose anche se l´organismo le riconosce come tali. Inoltre sempre a causa di un intestino permeabile anche sostanze tossiche, che normalmente non avrebbero l´accesso, riescono a penetrare nel circolo sanguigno disturbando ulteriormente il sistema immunitario. Quindi infiammazione intestinale cronica, causa di un intestino più permeabile, equivale ad una alta probabilità di sviluppare disturbi del sistema immunitario come patologie autoimmuni , allergie ed intolleranze alimentari. Un intestino permeabile inoltre è fonte di continua intossicazione del fegato visto che le tossine liposolubili che il fegato cerca di eliminare riversandole nel duodeno tramite la bile, vengono poi riassorbite invece che eliminate dall´intestino che le rimanda al fegato tramite la vena porta. E´ dunque importante per il Naturopata lavorare per togliere l´infiammazione intestinale (ciò che Costacurta chiamava la febbre intestinale), oltre che per riequilibrare la flora batterica la quale rappresenta il nostro secondo punto:

2) tramite la disbiosi intestinale. la flora batterica con cui siamo in simbiosi, svolge molti ruoli importanti, uno dei quali è il sostegno al sistema immunitario con due modalità differenti a) distruggendo direttamente batteri patogeni quindi agendo da filtro per le nostre difese e b) modulando il rilascio da parte delle cellule che ricoprono i villi intestinali di citochine proinfiammatorie e antinfiammatorie inducendo così un aumento della funzione immunitaria intestinale. Quando la flora batterica viene alterata a favore di agenti patogeni, anche la risposta immunitaria generale di tutto l´organismo viene compromessa. Spesso oggi si parla di immunomodulazione proprio riguardo ad allergie, intolleranze alimentari e patologie autoimmuni. Purtroppo non esistono farmaci nè sostanze naturali capaci di operare una corretta immunomodulazione. Tale effetto è ottenibile soltanto se mettiamo il nostro intestino nelle condizioni di ottenere naturalmente questa immunomodulazione e questo obiettivo è raggiungibile tramite gli strumenti in mano al Naturopata.


3) Tramite lo sviluppo della candida albicans. La candida è un lievito (regno dei funghi) normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Vive in equilibrio con il lattobacillus bacteria il quale oltre a sintetizzare vitamine, ridurre il colesterolo e combattere i batteri patogeni, aiuta a tenere sotto controllo la candida. Tale lievito a differenza dei nostri "batteri buoni" è presente in piccole quantità e non sembra avere funzioni importanti per il nostro intestino. E´ un parassita innocuo fintanto che la sua presenza è limitata e fino a che non sviluppa il micelio cambiando forma. Quando i fattori che la tengono sotto controllo si indeboliscono (a causa di antibiotici, eccesso di zuccheri, contraccettivi, cortisone, stress, chemioterapia ecc.) la candida si sviluppa nella sua forma patogena con micelio aderendo in profondità sulle mucose di qualunque parte del tratto digerente ed anche su quelle dei genitali. Questo lievito è la causa di un numero consistente di patologie e disturbi dalla semplice costipazione alla sclerosi multipla. Ciò per vari motivi: a) a causa delle tossine che genera come sottoprodotto del suo metabolismo b) a causa della sua occupazione dei siti recettoriali riservati agli ormoni tiroidei (causando quindi una vera e propria sintomatologia da ipotiroidismo) c) una delle tossine che genera - la acetilaldeide - altera la funzionalità dei globuli rossi diminuendone la capacità di trasportare ossigeno causando sintomi da anemia d) causando infiammazione nell´intestino e) favorendo la proliferazione di una flora batterica patogena f) inibendo la funzionalità dei linfociti T suppressor che hanno il compito di modulare o spegnere la risposta immunitaria. Da questo ultimo punto in particolare (ma per le tossine generate) si comprende l´importanza di risolvere i problemi di candida e più in generale i problemi intestinali, per chiunque abbia disturbi del sistema immunitario (patologie autoimmuni, asma, allergie, dermatiti, intolleranze alimentari).

Per avere uno spaccato preciso sulle cause di disbiosi è possibile su questo sito effettuare il test di disbiosi intestinale.


Di più sulla disbiosi intestinale.
 Disbiosi non vuol dire soltanto irregolarità dell´alvo. Una flora batterica sana ed in equilibrio svolge molte funzioni che quando vengono a mancare per periodi prolungati, possono dar luogo a molti disturbi. 

-Colesterolo. La flora batterica aiuta ad eliminare il colesterolo. Quindi in caso di disbiosi può verificarsi un aumento di colesterolo.

-Squilibri ormonali femminili. Altra funzione della flora batterica è quella di scomporre ed aiutare ad eliminare gli estrogeni in eccesso o sostanze ad azione estrogenica. In caso di flora batterica inefficace può verificarsi un riassorbimento di estrogeni e sostanze simili con effetti sul ciclo mestruale che viene dunque disturbato. Ciò porta alla sindrome premestruale con il suo insieme di sintomi o ad altre patologie specifiche come l´ovaio policistico.

-Prevenzione tumori. Una flora batterica patogena trasforma proteine non completamente digerite (scarsa masticazione o carenze enzimatiche), in sostanze cancerogene o sostanze con potente azione vasocostrittrice a danno dei villi intestinali e della capacità di assorbimento dei nutrienti. Alcune di tali sostanze sono: 

scatolo cadaverina putrescina indolo

Inoltre la flora patogena scinde l´urea in ammoniaca che è tossica per le nostre funzioni cognitive. Mantenere una sana flora batterica aiuta a prevenire i tumori oltre ai disturbi sopra elencati.


UN FIUME DI NOTIZIE SCIENTIFICHE CHE LA NEUROLOGIA NON VI DIRÀ MAI CIRCA I FARMACI PER COME MODIFICANO LA SCLEROSI MULTIPLA


 


RIPORTERÒ COME UN FIUME IN PIENA NOTIZIE E INFORMAZIONE SCIENTIFICA CHE LA NEUROLOGIA NON VI DIRÀ MAI CIRCA I FARMACI PER COME MODIFICANO LA SCLEROSI MULTIPLA, SPERO CHE QUESTO MIO PROGRAMMA D'INFORMAZIONE NON LO FERMINO MAI!

C'è un culto di ignoranza, e c'è sempre stato. Il ceppo di anti-intellettualismo è stato un costante filo di avvolgimento la sua strada attraverso la nostra vita politica e culturale, alimentata dalla falsa idea che la democrazia significa che la mia ignoranza è solo buona come la vostra conoscenza.
(Isaac Asimov)

Nei convegni, che si svolgeranno contemporaneamente il tutta Italia l’8 giugno 2013, si parlerà di diversi argomenti, tutti di primo piano sia dal punto di vista scientifico che da quello dell’attualità del nostro paese.

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i
IMPORTANTE CONVEGNO, PARTECIPATE, PARTECIPATE, PARTECIPATE IN MOLTI .............................
8 giugno 2013 RIMINI
Convegno: “Ricerca e Riabilitazione nella sclerosi multipla,
nuove prospettive derivate dalle conoscenze del deflusso venoso
cerebrospinale”

PROGRAMMA

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Il fenomeno della scientific illiteracy nel nostro paese è noto da tempo, ma le sue cause continuano a sfuggire. Mentre il numero di iscritti alle facoltà scientifiche continua ad essere abbondantemente sotto la media europea, si fanno sempre più forti quei movimenti apertamente antiscientisti, quelli secondo i quali la scienza e la ricerca non portano alcun vantaggio, o in alternativa quelli per cui esiste una “scienza ufficiale” (che è quella che si trova nei libri, nelle università, nei laboratori di ricerca ecc.) che nasconde le grandi scoperte che gioverebbero all’umanità mentre un manipolo di “ricercatori indipendenti” lotta per far venire a galla tali segreti. Per costoro dieci minuti su youtube valgono più di anni di studio matto e disperatissimo, e l’opinione del santone di turno vale più delle evidenze sperimentali.
Si è parlato molto dell’origine di questo fenomeno. C’è chi da la colpa alla cattiva organizzazione dell’informazione su internet, c’è chi chiama in causa i nostri programmi scolastici, c’è chi se la prende col sistema universitario e chi semplicemente attribuisce il tutto all’arretratezza culturale dei nostri compatrioti. Ma se il problema fosse anche nel modo di comunicare la scienza? Se la colpa non fosse solo degli “altri” ma anche un po’ degli “scienziati”, che non riescono a parlare col resto del mondo?
È forse con questo pensiero in mente che l’associazione Pro-Test Italia si è fatta promotrice di un evento finora unico nel nostro paese. Si tratta di Italia Unita per la Scienza, una serie di convegni con uno scopo decisamente ambizioso: instaurare «un dialogo su temi molto importanti che hanno e avranno ripercussioni sul futuro del Paese per quanto riguarda salute, alimentazione e ambiente, dove l’aspetto scientifico sia protagonista e non una voce tra le tante.»L’obiettivo è quello di fare sì che quando si parla di argomenti scientifici, pur non negando l’importanza dell’etica e finanche dell’emotività, la scienza sia la base sulla quale ci si appoggia.
Nei convegni, che si svolgeranno contemporaneamente il tutta Italia l’8 giugno 2013, si parlerà di diversi argomenti, tutti di primo piano sia dal punto di vista scientifico che da quello dell’attualità del nostro paese, fra cui OGM, cellule staminali, sperimentazione animale, frodi mediche, vaccini, terremoti e molto altro. In ogni convegno gli argomenti saranno trattati con competenza da relatori provenienti dal mondo della ricerca e della divulgazione scientifica, ma non saranno presentati come una lezione, quanto piuttosto come un dibattito aperto, in cui al pubblico sarà chiesto di giudicare l’argomento in base a dati e fatti, mostrando come «solo la prova e il confronto siano metodi per validare una teoria, lasciando che sia l’ascoltare a trarre le dovute conseguenze.»
L’appuntamento quindi è per l’8 giugno prossimo, spero di vedervi numerosi!
Per qualunque ulteriore dettaglio vi rimando al sito ufficiale dell’iniziativa: 


da Achille Daga  

25/05/13

Evoluzione dell'angioplastica: CCSVI


Achille Daga

Evoluzione dell'angioplastica: CCSVI - Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale.

L'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è una condizione emodinamica, in cui le vene cervicali e toraciche non sono in grado di rimuovere efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale (SNC) a causa di stenosi e malformazioni delle vene cerebrospinali come:
  • giugulari interne,
  • vertebrali,
  • lombari,
  • azygos,
  • emiazygos,
  • iliache.
Questa patologia dell'apparato circolatorio è stata descritta da Paolo Zamboni nel 2008, e nel settembre 2009 la IUP (l'Unione Internazionale di Fleobologia), la più vasta organizzazione scientifica che si occupa di patologia venosa, l'ha inserita, con votazione unanime, tra le malformazioni venose congenite di tipo trunculare, ovvero fra quelle che si sviluppano fra il 3° ed il 5º mese di vita intrauterina. Queste malformazioni assumono le forme di:
  • annulus o tessuto fibrotico
  • stenosi,
  • setti endoluminali e ostruzioni membranose
  • valvole anomale,
  • torsioni venose,
  • ipoplasie venose,
  • agenesia della vena.
Tutte queste malformazioni producono una riduzione o un'alterazione del calibro interno della vena e non una riduzione della sezione esterna del vaso 

Congresso Nazionale SIAPAV dal 21 al 23 Novembre 2013

prossimo Congresso 
Nazionale SIAPAV - si terrà a 
<<<Milano>>>> dal 21 al 23 Novembre 2013



XXXV Congresso Nazionale SIAPAV
Milano, 21-23 Novembre 2013 - Athahotel Executive

http://www.siapav.it/riservata_n/news/23.pdf

COME RIGENERARE LA GUAINA MIELINICA



Achille Daga


Se si soffre di una malattia come la sclerosi multipla che danneggia la guaina di mielina che protegge le fibre nervose, sarete felici di sapere che ci sono modi di riparare i danni della mielina. Normalmente, il corpo può riparare i danni subiti dalle guaine mieliniche, ma se si cicatrizzano si verifica allora che la guarigione può essere difficile. Diversi approcci che coinvolgono la nutrizione e trattamenti nutraceutici possono contribuire a sostenere la guarigione e la rigenerazione della mielina e prevenire le cicatrici.

Istruzione


Cose che dovete sapere

  • L'acido folico
  • Vitamina B12
  • Gli acidi grassi essenziali
  • Vitamina C
  • La vitamina D
  • Tè verde
  • Artiglio del diavolo
  • Salice bianco
  • Boswellia

    Supplemento con acido folico e vitamina B12. Queste due vitamine sono richieste dal corpo per la protezione del sistema nervoso e la corretta riparazione di guaine mieliniche. In uno studio pubblicato sulla rivista medica russa "Vrachebnoe Delo", nel 1990, i ricercatori hanno trovato che i pazienti affetti da sclerosi multipla che sono stati trattati con acido folico avevano migliorato significativamente i sintomi e la riparazione della mielina. L'acido folico e vitamina B12 può aiutare a prevenire e riparare i danni della mielina.

    Ridurre l'infiammazione nel corpo per proteggere da danni guaine mieliniche. La terapia anti-infiammatoria è attualmenteil cardine del trattamento per la sclerosi multipla e oltre a prenderetrattamenti medici prescrittivi, i pazienti possono anche esplorarenutrizionali e di erbe anti-infiammatori. Naturaleanti-infiammatori sono acidi grassi essenziali, vitamina C, vitamina D, il tèverde, artiglio del diavolo, salice bianco e Boswellia.

    Consumaregli acidi grassi essenziali ogni giorno. Leguaine di mielina sono principalmente costituiti da acidi grassi essenziali,l'acido oleico, un omega-6 si trovano nel pesce, olive, pollo, noci e semi. Inoltre, mangiare pesce di alto marefornirà buone quantità di acidi grassi per aiutare a migliorare l'umore,l'apprendimento, la memoria e la salute del cervello omega-3. Omega-3 acidi grassi riduconol'infiammazione nel corpo e aiutano a proteggere la guaina mielinica.

    Sostenereil sistema immunitario. Infiammazioneche provoca danni alle guaine mieliniche sono causate da cellule immunitarie emalattie autoimmuni nel corpo. Nutrientiper sostenere il sistema immunitario includono la vitamina C, zinco, vitaminaA, vitamina D e complesso B.In uno studio pubblicato su "The Journal ofAmerican Medical Association", nel 2006, la vitamina D è stato trovato perridurre il rischio di demielinizzazione e la sclerosi multipla in modosignificativo.

    http://www.ehow.co.uk/how_7574603_regenerate-myelin-sheath.html














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21/05/13

Disfunzione (danno) endoteliale nella vena dopo l'angioplastica che provoca restenosi e complicanze trombotiche.


Disfunzione endoteliale ..................................... l'esasperazione della dilatazione nella pta CCSVI.
L'endotelio può essere considerato un vero e proprio organo autocrino e paracrino, capace di secernere, in risposta a una grande varietà di segnali, numerosi mediatori chimici. L’attività paracrina dell’endotelio è rivolta sia verso la parete vasale che verso il lume.

Per disfunzione endoteliale si intende una alterazione della normale funzione endoteliale, che comporta la perdita di alcune caratteristiche strutturali e/o funzionali. Per "attivazione endoteliale" si intende invece l'acquisizione da parte dell'endotelio di nuove proprietà, come l'espressione delle molecole adesive durante l'infiammazione.

A livello luminale, l’endotelio modula la coagulazione e le interazioni con le cellule ematiche, leucociti e piastrine.

A livello parietale, l’endotelio modula il tono vasale e la stessa struttura vasale, rivestendo un ruolo di primissimo piano nel rimodellamento, che si osserva nella restenosi dopo l'angioplastica che provoca un danno, esponendo la matrice subendoteliale e il collagene all’azione adesiva delle piastrine circolanti la cui attivazione svolge pertanto un ruolo fondamentale nella genesi delle complicanze trombotiche. Pur in continua evoluzione, appare attualmente sempre meglio definito il ruolo della terapia antitrombotica nel prevenire le complicanze trombotiche.

Il ruolo dell’endotelio nel modulare la risposta alle variazioni del flusso è stato evidenziato da Holtz nel 1983, che ha osservato come la dilatazione flusso-indotta sia dipendente, in vitro e in vivo, dalla integrità dell’endotelio.

Fuster et al.
hanno postulato che la formazione del trombo, che si verifica nella parete
vascolare nel sito di denudamento endoteliale, in seguito a PTA, sia
parte del processo di restenosi che segue l’intervento


Achille Daga