CONTATORE PERSONE

04/04/23

Fibromialgia diagnosi tender points




La fibromialgia

La fibromialgia ( FM ) è una condizione cronica caratterizzata da dolore diffuso con durata superiore ai tre mesi, molto più frequente di quanto si pensi, specie nelle donne ( rapporto femmine/maschi = 2/1 ), occupa il secondo posto nella classificazione delle malattie reumatiche più comuni. I primi sintomi si manifestano all’ inizio o a metà dell’età adulta e nel 30% dei casi si scatenano in seguito a traumi, infezioni o condizioni di stress. Vi sono delle variazioni da individuo ad individuo ma con caratteristiche simili.

SINTOMATOLOGIA

  • Dolore diffuso
  • Presenza di 11 su 18 Tender Points attivi ( punti dolenti in precise zone del corpo )
  • Rigidità al mattino
  • Facile affaticamento
  • Riposo non ristoratore

    SINTOMI SECONDARI

    • Stanchezza
    • Turbe del sonno, della memoria e dell’umore
    • Sensibilità accentuata ai rumori forti, alle luci, agli odori
    • Sintomi viscerali
    • Depressione, ansia

      CARATTERISTICHE DEL DOLORE

      All’ inizio viene descritto a partenza muscolare, avvertito all’ altezza delle scapole, testa, collo, torace e zona lombare. Spesso è accompagnato da formicolii, intorpidimento e bruciore.
      E’ sordo, continuo, diffuso o multifocale e cresce o decresce in continuazione migrando da una zona all’ altra del corpo.

      FATTORI CHE AGGRAVANO LA MALATTIA

      • Stress ambientali (cambiamenti di clima, di temperatura, umidità e pioggia)
      • Stress fisici (attività quotidiane o lavorative ripetute nel tempo)
      • Mantenimento della postura eretta o seduta troppo a lungo
      • Stress emotivi

      LA DIAGNOSI

      Non richiede un consulto specialistico ma rientra nel setting della Medicina Generale con supporto di tipo specialistico solo nei casi non risolvibili nell’ambito delle cure primarie.
      La FM è sospettata nei pazienti che hanno dolore multifocale fluttuante non pienamente spiegato da lesioni o infiammazioni, tenendo conto della mappa dei tender Points e del numero totale di quelli dolenti ( dolore sullo scheletro assiale sopra e sotto la vita, dolore al collo e lombare su entrambi i lati del corpo).
      Spesso i pazienti che sviluppano FM hanno storie di dolore cronico in tutto il corpo da sempre, con associati mal di testa, dismenorrea, disturbi all’articolazione temporo-mandibolare, stanchezza cronica, disturbi gastro intestinali funzionali. Mentre non vi sono test di laboratorio per confermare una diagnosi di fibromialgia, il medico può decidere di escludere altre condizioni che possono avere sintomi simili con esami del sangue.
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      CONTINUA:

      https://www.alassiosalute.it/comunicare-salute/la-fibromialgia/1586/


Non esistono test diagnostici specifici per la diagnosi di fibromialgia



Chi fa la diagnosi

Non esistono test diagnostici specifici per la diagnosi di fibromialgia, resta al momento una diagnosi di esclusione. Non bisogna dimenticare, inoltre, che la sindrome fibromialgica può anche essere secondaria ad altre patologie sistemiche, quali malattie autoimmuni, endocrinologiche o oncologiche

Lo specialista di riferimento è il reumatologo, data la complessità del procedimento diagnostico.

Una diagnosi corretta è fondamentale per poter iniziare tempestivamente la cura più adatta.
Purtroppo c’è ancora poca informazione.
Tuttavia per chi ne è affetto, essa è causa reale di dolore cronico e di stanchezza ed ha un impatto devastante sulla sua qualità di vita. Per questo, deve essere affrontata come ogni altra malattia cronica.


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CONTINUA QUI:

https://www.grupposandonato.it/news/2020/febbraio/fibromialgia-cosa-significa#:~:text=Non%20esistono%20test%20diagnostici%20specifici,malattie%20autoimmuni%2C%20endocrinologiche%20o%20oncologiche.


E POI E POI ... 30 APRILE 2018 IL NULLA .. - La fibromialgia è una sindrome dolorosa cronica da sensibilizzazione centrale caratterizzata dalla disfunzione dei circuiti neurologici preposti all'elaborazione degli impulsi provenienti dalle afferenze del dolore (nocicettive) dalla periferia al cervello.


https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/REST/v1/showdoc/get/fragment/18/DDLPRES/0/1067446/all#:~:text=La%20fibromialgia%20%C3%A8%20una%20sindrome,nocicettive)%20dalla%20periferia%20al%20cervello.



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30/03/23

Ticket sanitario, si rinnova l'esenzione: cosa c'è da sapere

fine mese sarà rinnovato automaticamente il 90% delle esenzioni per reddito dalle Aziende sanitarie sulla base dei dati forniti dal ministero dell’Economia e delle Finanze.Tutte le esenzioni decorrono dal 1^ aprile al 31 marzo dell’anno successivo

"La stragrande maggioranza dei cittadini che ha diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per reddito non dovrà preoccuparsi di nulla, perché il beneficio sarà riconosciuto automaticamente", sottolinea la Regione. Le esenzioni saranno rilasciate in automatico dall’Azienda sanitaria locale, sulla base degli elenchi forniti dal ministero dell’Economia e delle Finanze. In Emilia-Romagna tali esenzioni sono registrate informaticamente già dall’ottobre 2021.

La platea degli aventi diritto al rinnovo automatico comprende chi già nel 2022 disponeva dell’esenzione o aveva prodotto una autocertificazione che nel frattempo è stata verificata e chi nel 2023 ha maturato il diritto (ad esempio ha compiuto 65 anni). Secondo stime della Regione si tratterebbe di circa 650mila esenzioni, ovvero il 90% del totale previsto. Tutti gli altri, se ritengono di averne diritto, potranno autocertificare la propria condizione mediante il Fascicolo sanitario elettronico in qualunque periodo dell’anno: sempre secondo stime regionali, questa seconda fattispecie riguarderebbe circa 70mila cittadini.

Come fare 

Tramite Fascicolo sanitario elettronico, i cittadini possono verificare se l’esenzione è stata rilasciata d’ufficio: basta accedere al sito e visualizzare i propri dati personali nella sezione “profilo”.

Le autocertificazioni saranno sottoposte a verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate e dalle Aziende sanitarie. In caso di non conformità, i cittadini riceveranno una comunicazione che riporta anche eventuali ticket da restituire all’Azienda.

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Chi ritiene di essere stato escluso pur avendone diritto può presentare una autocertificazione.



Durata delle esenzioni

Le esenzioni dal ticket per reddito e per disoccupazione a partire dallo scorso anno non hanno più validità illimitata, ma vanno rinnovate ogni anno. La normativa infatti prevede che le esenzioni validate dall’Agenzia delle Entrate restino attive fino al 31 marzo dell’anno successivo, dopo di che si rinnovano solo quelle di coloro che possiedono ancora i requisiti.

Chi dispone già di un’esenzione totale dal ticket per altri motivi non deve preoccuparsi di richiedere l’esenzione per reddito, perché non è tenuto al pagamento di alcun ticket. È il caso, ad esempio, delle persone invalide.

CONTINUA:
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https://www.bolognatoday.it/cronaca/ticket-sanitario-sreddito-cosa-c-e-da-sapere.html?fbclid=IwAR1zpsDY3Y2P5CzKt4HI0qejELRcnDZLMfcdmPUbzgOlr0dvQ6qlru5DKs8


“Reintegrarlo subito”


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L’ultima sentenza a favore di un non vaccinato è una goduria

Ricordate quando c’era chi esultava per le notizie di sospensioni e licenziamento di chi sceglieva di non sottoporsi al vaccino obbligatorio? Insegnanti, poliziotti, sanitari… Sono stati tantissimi a dire No. Perdendo così il posto di lavoro, lo stipendio, i diritti. Di certo, però, non la dignità. Gli stessi che esultavano per quelle notizie, via via, però, hanno dovuto ricredersi. Quando hanno iniziato a capire che forse le cose non stavano davvero come gliele stavano raccontando i governi pandemici di Conte, Draghi e Speranza e i mass media asserviti. E in questo l’inchiesta di Bergamo ha dato una grossa mano a chi fin dall’inizio provava a fare controinformazione. Quella stagione, per fortuna, sta lentamente volgendo al termine, e ora anche la decisione della Corte costituzionale che valutò l’imposizione dell’obbligo vaccinale ai medici “non irragionevole, né sproporzionata”, viene rivista. Grazie all’ennesima sentenza, a firma della giudice Zanda, a favore della reintegrazione immediata di uno psicologo. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo.

CONTINUA QUI:
https://www.ilparagone.it/attualita/giudice-zanda-sentenza-psicologo-non-vaccinato-reintegrato-sospensione-ordine-lavoro-offese-speranza/?fbclid=IwAR22N52dPyxujWvv4LE0unycXktTaQhNZ0PxeaM9FHYsqaxlwb1xHwYCVzg





Parkinson, le prime spie...........



reazioni lente e sonnolenza

Per seguire al meglio il paziente è fondamentale la sinergia di diverse figure: neurologi, logopedisti e fisioterapisti

Spesso sono i familiari ad accorgersi per primi che qualcosa non va: i sintomi che si presentano all’esordio della malattia di Parkinson sono in molti casi silenti, incostanti, variabili, e non destano particolare preoccupazione. Quelli che vengono considerati i “segnali precoci” di questa patologia neurodegenerativa sono infatti una combinazione di diversi fattori: perdita dell’olfatto, tempi di reazione più lenti, eccessiva sonnolenza diurna e alti livelli di emoglobina. Quando invece la malattia si trova in uno stadio più avanzato, cominciano ad apparire anche quei sintomi che confermano la diagnosi: i tremori diventano frequenti, si tende a perdere il controllo motorio e aumenta la rigidità degli arti, andando a compromettere notevolmente la qualità della vita del paziente. 

I campanelli d’allarme

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Per una diagnosi quanto più precoce della malattia, con un conseguente anticipo nell’avvio del trattamento del disturbo, è quindi fondamentale tenere sotto controllo le prime spie di malessere.

CONTINUA QUI:
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https://www.unionesarda.it/salute/parkinson-le-prime-spie-reazioni-lente-e-sonnolenza-uxfvg6cx?fbclid=IwAR29ICG_NwIVh5y5HzVPB40yKlcFSuI7xOxxP8xAfye794mJUYM-eKYgO6A




invisibili .........


Le testimonianze delle persone che hanno subito gli effetti avversi del vaccino covid19 e dei medici e professionisti che alla vigilia di una possibile introduzione di una “quarta dose” obbligatoria per tutti lanciano un messaggio chiaro: non si può forzare in nessun modo l’essere umano all’inoculazione o all’assunzione di sostanze potenzialmente dannose e talvolta letali.

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continua nel link originale

DOVE TROVERETE VIDEO, TESTIMONIANE E DOCUMENTI IN PDF

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https://invisibili.playmaster.it/






***l’osceno attacco al docufilm ‘invisibili’. menzogne in diretta senza alcun contraddittorio.***

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Giuseppe Brindisi stavolta hai esagerato: l’osceno attacco al docufilm ‘invisibili’. menzogne in diretta senza alcun contraddittorio. L’accusa del regista Paolo Cassina

In attesa della comunicazione ufficiale di Playmastermovie e del Comitato Ascoltami volevo spendere due parole a titolo personale su quanto si è visto domenica nella trasmissione televisiva Zona Bianca in onda su Rete4.

Il mio documentario INVISIBILI prodotto da Playmastermovie è stato pesantemente attaccato dal conduttore Giuseppe Brindisi (che si definisce giornalista) e dal signor Pasquale Bacco (che faccio veramente fatica a chiamare dottore) che lo hanno sostanzialmente definito un falso e hanno dipinto i protagonisti come “presunte vittime” dall’identità farlocca.

Tutto questo è avvenuto senza un contraddittorio, senza una chiamata della trasmissione nei nostri confronti e senza uno straccio di indagine da parte loro per appurare la condizione clinica degli intervistati, con uno stile che non ha nulla a che fare con il vero giornalismo e a cui purtroppo siamo stati abituati da più di tre anni. Faccio notare che i documenti che accertano le reazioni avverse dei protagonisti e in molti casi la correlazione col siero sperimentale sono ben visibili all’interno del documentario ma ovviamente non sono stati montati nella clip mandata in onda. 

Il colmo è che alcuni dei danneggiati di INVISIBILI sono stati ospiti in studio o all’interno dei servizi esterni nella trasmissione “Fuori dal Coro” che fa capo alla stessa testata giornalistica di Mediaset ma è di tutt’altra pasta a livello di qualità, etica e ascolti…un bel cortocircuito nelle teste di chi ha avuto questa pensata.

continua nel link originale:

https://www.dcnews.it/2023/03/30/giuseppe-brindisi-stavolta-hai-esagerato-losceno-attacco-al-docufilm-invisibili-menzogne-in-diretta-senza-alcun-contraddittorio-laccusa-del-regista-paolo-cassina/







27/03/23

Diritto alla salute e interesse collettivo

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Con il contributo fondamentale dell’Avv. Alessandra Devetag

Le principali Convenzioni Internazionali, in linea con la dichiarazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno sancito il diritto alla salute come uno dei diritti fondamentali dell'individuo e della collettività e hanno definito la sua tutela uno dei doveri principali degli Stati.
La salute, nella sua evoluzione a partire dalla definizione data dall’OMS di «condizione di pieno benessere fisico, psichico e sociale, e non solo come assenza di malattia o di infermità», si presenta oggi in una posizione centrale nel sistema dei diritti fondamentali, contribuendo in maniera decisiva alla ‘costituzionalizzazione’ della persona, ossia all’individuazione di un’area riservata alle libere scelte di ciascuno.

L’idea che esista uno specifico “diritto (individuale) alla salute” è stata straordinariamente anticipata nella Costituzione Italiana del 1947, che all’art. 32 Cost. tutela infatti espressamente la salute come “fondamentale diritto dell’individuo” oltre che come “interesse della collettività”. Il rapporto tra diritto di ciascuno e interesse di tutti alla salute si sviluppa nei termini negativi rappresentati dal fatto che l’interesse di tutti non può spingersi oltre certi limiti, nell’interferire con il diritto del singolo alla salute.

Significativa è la sentenza n. 2092 del 1992, in cui è stato autorevolmente affermato dalle stesse Sezioni Unite della Corte di Cassazione che il diritto alla salute “è sovrastante all’amministrazione di guisa che questa non ha alcun potere, neppure per motivi di interesse pubblico specialmente rilevante, non solo di affievolirlo, ma neanche di pregiudicarlo nel fatto indirettamente”.

Quello che va principalmente osservato nello specifico dell’evoluzione e leggi sull’obbligo vaccinale del 2017 è riscontrabile su questi due presupposti:  

  • la sussistenza di una emergenza epidemiologica, che giustificava un intervento emergenziale;
  • la presunta unicità di pensiero della Comunità Scientifica.

Entrambi i presupposti si sono rivelati infondati:    

  • Non vi era alcuna emergenza, come confermato dal Premier Gentiloni alla presentazione del DL;
  • La comunità Scientifica è tutto fuorché unanime su questo tema, ma le voci dissidenti sono state tacitate con metodi draconiani.

In preparazione a tutto questo, l'8 luglio del 2016 la FNOMCEO ha licenziato il cd “Documento sui Vaccini”, facilmente scaricabile dalla homepage del sito della Federazione: In questo documento si allude a una sorta di “capolinea” della conoscenza in tema vaccinale. Il Documento non distingue tra vaccini obbligatori e facoltativi, né tra malattie che essi sono volti a prevenire. Si limita a dichiarare che un medico che sconsigli un vaccino, uno qualunque, commette un illecito disciplinare.

Le radiazioni dei medici che sono seguite a stretto giro dalla promulgazione del documento hanno subito chiarito alla classe medica di quali sanzioni disciplinari si stesse parlando: non certo l'ammonimento o la censura, ma la massima sanzione possibile.

Segue, a questo documento, la legge 3/2018, entrata in vigore il 15/02/2018, della quale poco si parla, anch'essa parto del Ministro Lorenzin, con cui sono stati riformati gli ordinamenti professionali dei sanitari.

In base a questa legge, art. 4, gli ordini dei medici sono divenuti Enti Sussidiari dello Stato, quindi suscettibili di essere incaricati di molte funzioni che spetterebbero allo Stato e, in buona sostanza, sottoposti all'esecutivo.

La stessa legge ha inoltre riformato, sempre art. 4 comma 1 lett. l), i criteri in base ai quali gli ordini giudicano le infrazioni deontologiche, disponendo che l'ordine debba tenere in considerazione, oltre al codice deontologico, anche le norme, nazionali o regionali, e persino quelle contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro che impongano determinati comportamenti ai sanitari.

In pratica, se con CCNL introduco una prassi che per un medico confligge con il suo codice deontologico, lui sarà costretto a scegliere tra la propria etica o il rispetto della legge.

Di fatto, l'introduzione di un nuovo illecito disciplinare, potremmo chiamarlo “illecito di sfiducia vaccinale”, unitamente ad una legge che impone al sanitario la promozione di dieci vaccini obbligatori hanno imbavagliato qualunque dissenso, dando la illusoria percezione di unanimità di consensi nella comunità scientifica.

Sulla base di questi presupposti la politica ha delegato alla Scienza, applicando l'appellativo Scienza anche alla medicina che in realtà è un'arte, il potere legislativo in tema sanitario.

Siamo ormai abituati a sentire la politica affermare che in tema vaccinale “Deve decidere la Scienza”.

Questo, giuridicamente, è molto pericoloso.

Da sempre la politica si avvale dei contributi delle arti e delle tecniche, e poi li traduce in atti normativi attraverso il Parlamento, che deve legiferare nel rigoroso rispetto della costituzione.

Ma, la “Scienza” non deve rispettare la Costituzionené le Convenzioni Internazionali: essa si pone al di fuori della dialettica democratica e mai le può essere delegata la funzione di decidere delle vite dei cittadini, come non sarebbe possibile delegarla ad alcuna altra branca del sapere.

E' la Politica che deve decidereSEMPRE. Si è venuto così a creare un corto circuito:

  • la politica ha delegato le sue decisioni alla “Scienza”;

  • la “Scienza” non può che esprimere un’unica posizione, pena pesanti sanzioni;

  • in base a questa artefatta unicità di pensiero, la politica è sollevata da responsabilità, perché si sta affidando ad una disciplina pervenuta ad un capolinea evolutivo. Essa è infallibile.

Dicevamo che “la Scienzanon deve rispettare la costituzione.

Di fatto il DL Lorenzin, e il DDL 770 attualmente al vaglio (quantunque messo in un angolino con l’intento di lasciarcelo a tempo indeterminato …), hanno stravolto l'art. 32 della Costituzione, introducendo un obbligo incostituzionale perché rivolto non più e non solo a malattie che si presentino come veri e propri flagelli, come era nel secondo dopoguerra, ma anche verso banali esantemi infantili.

Il concetto è di facile comprensione.

L'art. 32 recita: “La salute è diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività”. 

La sentenza 184/1986 in tema di risarcimento del danno alla salute per fatto illecito ha chiarito: “La lettera del primo comma dell'art. 32 Cost., che non a caso fa precedere il fondamentale diritto della persona umana alla salute, all'interesse della collettività alla medesima, ed i precedenti giurisprudenziali, inducono a ritenere sicuramente superata l'originaria lettura in chiave esclusivamente pubblicistica del dettato costituzionale in materia.”

Non è un caso, quindi, che il diritto fondamentale sia stato premesso all'interesse della collettività, ma corrisponde a una precisa gerarchia di valori.

Come si colloca questo bilanciamento tra salute individuale e collettiva in tema vaccinale? Lo chiarisce un'altra sentenza, la numero 118/96, secondo la quale in questi casi il legislatore di trova di fronte alla “scelta tragica del diritto”, perchè sa che, imponendo un trattamento obbligatorio in soggetti sani, può accadere che qualcuno ne tragga un danno, trasformandosi così in un martire che ha “sacrificato” la sua salute alla collettività. Egli merita, quindi, che la collettività gli riconosca un equo indennizzo (da ciò la legittimazione della Legge 210/92).

Logica conseguenza di queste premesse è che “la scelta tragica” dell'ordinamento debba per forza di cose essere scelta “eccezionale”.

Ad una scelta tragica si può ricorrere solo qualora il pericolo sanitario sia di eccezionale gravità (come dicevo, i veri flagelli, come vaiolo o polio) e coinvolga l'intera popolazione, e non solo una minoranza di essa (gli immunodepressi o i non vaccinabili) perchè, in questo caso, si introdurrebbe una competizione tra posizioni sullo stesso piano, tra pretese di singoli individui.

Il pericolo cui è sottoposta la collettività, in sostanza, deve essere di tale gravità da far assurgere il “mero interesse” a rango di vero e proprio diritto, capace di competere con quel diritto fondamentale del singolo tutelato, expressis verbis, dalla Costituzione.

Così non è, evidentemente, per i comuni esantemi infantili, che non sono mai stati un pericolo per la popolazione se non, eventualmente, per singoli individui.

Per superare questo scoglio c'è stato quindi bisogno di un escamotage concettuale: è stato necessario identificare l'intera popolazione con quella minoranza fragile, bisognosa di protezione.

Ecco che l'intera collettività diviene portatrice di un “
diritto fondamentale alla protezione”, dinanzi al quale è il singolo a cedere il passo, quasi fosse quest'ultimo ad avere un mero “interesse” alla salute (e quindi alla facoltà di rifiutare un trattamento sanitario che reputi per lui non necessario).

Ecco che, a questo punto, di fronte al bisogno di proteggere la collettività per tutto, anche per qualunque esantema infantile, l'obbligo vaccinale non è più una scelta tragica, ma diviene ordinaria legislazione.
Ed il sacrificio del martire è atteso, dovuto.

Questa è una pacifica inversione dei principi dell'art. 32 della Costituzione, che porta a ulteriori gravi conseguenze.

CONTINUA NEL LINK ORIGINALE:
https://www.comilva.org/conosci-i-tuoi-diritti/norme-e-disposizioni-generali/diritto-alla-salute-e-interesse-collettivo

Diritto all’autodeterminazione e Consenso Informato

L’autodeterminazione in ordine alla propria salute è un diritto fondamentale, introdotto negli ordinamenti e nei codici di deontologia medica a livello internazionale a seguito del processo e della sentenza di Norimberga da cui nacque il Codice di Norimberga. È esplicitamente affermato nella Dichiarazione di Helsinki della World Medical Association, sin dalla stesura del 1964. È espressione della dignità dell’individuo e della libertà personale. Identifica in senso lato la libertà della persona di poter disporre del proprio corpo.

Nel nostro ordinamento giuridico trova fondamento negli art. 2, 13 e 32 della Costituzione.

Il Consenso Informato costituisce il fondamento della liceità dell’attività sanitaria. È un prerequisito del diritto all’autodeterminazione.

  • L’ordinamento giuridico italiano – con la legge del 28 marzo 2001, n. 145 – ha ratificato la Convenzione sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina, firmata a Oviedo il 4 aprile 1997.
  • Il 31 gennaio 2018 è entrata in vigore la Legge 22 dicembre 2017, n. 219, contenente “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, nel rispetto dei principi della Costituzione (art. 2, 13 e 32) e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
  • Anche il Codice di Deontologia Medica si occupa di Consenso Informato.

Il presupposto fondamentale, preliminare e propedeutico, che permette all’individuo, in relazione ai propri bisogni di salute, di essere sovrano nel decidere in merito a un trattamento sanitario è senza dubbio l’informazione.

L’art. 5 della Convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina, evidenzia che deve trattarsi di “una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell'intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi”.

Viceversa, il diritto all’autodeterminazione verrebbe certamente inficiato.

È fondamentale che la relazione tra medico e paziente sia garantita dal principio cardine della pratica medica, “primum non nocere”, e si inquadri in una cornice di alleanza terapeutica, all’interno della quale le due parti hanno uno scopo univoco: tutelare la salute individuale (della specifica persona)



È importante sottolineare come il diritto alla salute sia considerato, sotto il profilo individuale, un diritto fondamentale dalla Convenzione di Oviedo e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, dove sono del tutto estranei riferimenti alla salute come interesse della collettività. L’articolo 2 -Priorità dell’essere umano - della Convenzione di Oviedo lo esplicita molto chiaramente: L’interesse e il bene dell’essere umano devono prevalere sull’esclusivo interesse della società o della scienza”. L’art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, sancisce: “Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica”.
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Allo stesso modo, la Dichiarazione Universale sulla bioetica e i diritti umani, adottata nel 2005 durante la 33ma Conferenza generale dell’UNESCO, il cui testo si pone come base per le politiche, le legislazioni e i codici etici degli Stati, che afferma all’art.3: “La dignità umana, i diritti umani e le libertà fondamentali devono essere pienamente rispettate. Gli interessi e il benessere dell'individuo dovrebbe avere precedenza rispetto all'esclusivo interesse della scienza o della società″.

Premesso tutto ciò è evidente che l'imposizione di un trattamento sanitario di massa, per sua stessa natura, rappresenta una contraddizione in termini; si pone, infatti, l’obiettivo astratto della “salute collettiva”, anche a discapito di quella individuale.

È questo il caso della profilassi vaccinale obbligatoria: una legge stabilisce aprioristicamente che la totalità di una determinata fascia di popolazione o di una determinata categoria di individui, sia vaccinabile con uno stesso farmaco a prescindere dalle peculiarità che contraddistinguono la singola persona.

CONTINUA QUI:
https://www.comilva.org/conosci-i-tuoi-diritti/norme-e-disposizioni-generali/diritto-allautodeterminazione-e-consenso

DECESSI E CAUSE DI MORTE: COSA PRODUCE L’ISTAT

L’Istat produce e diffonde statistiche di mortalità sulla base di fonti diverse, ognuna con peculiarità e finalità proprie.
Riguardo alle statistiche demografiche relative ai decessi, vengono prodotti e diffusi dati sia da fonte stato civile sia da fonte anagrafica, con cadenza mensile ed annuale.

Le statistiche di mortalità per causa derivano dalla “Indagine su decessi e cause di morte” e si basano sulle certificazioni delle cause di morte effettuate dai medici (DPR 285 del 1990), che devono essere fatte pervenire agli Uffici di Stato Civile dei Comuni.



IL GRANDE RITORNO DI SGARBI AL SENATO ▷ "PREFERISCO MORIRE DI COVID CHE SPERANZA TRA I CO***ONI

"Io mi tengo lontano da queste conferenze. Sono per nostalgici. Quel periodo è finito - almeno pare- #Speranza è sparito". Con l'ironia che lo contraddistingue Vittorio #Sgarbi torna a pungere il secondo Governo a trazione #Conte. Il riferimento è ovviamente a quanto accaduto nel 2020: su queste frequenze, ma anche in Aula, abbiamo assistito a battaglie spartane da parte del critico d'arte, che più di tutti si oppose - dialetticamente e praticamente - a quel governo. Oltre ai diversi richiami alla #Camera per la mascherina (sulle quali in proposito ci sono studi interessanti) ricordiamo la collaborazione con il movimento "Io Apro", "colpevole" di aprire locali di sera in barba al coprifuoco dopo mesi di chiusure forzate e Ristori mai arrivati dal governo. "Portavo #mascherine vecchie di trenta giorni e non sono neanche morto, pensate. Ho trovato quel periodo insopportabile. Feci di tutto per violare ogni costrizione. Ricordo che la sera mandavo le lampeggianti ovunque, i parlamentari possono farlo. Poi dissero che era molto più facile la trasmissione del virus al chiuso che all'aperto. Arrivò questa notizia dall'alto. E allora perché fare il coprifuoco? Parlavano a caso!" "Devo dire", continua Sgarbi, "che ho goduto quando è finita. Pensavo che il #Parlamento fosse un luogo perfetto per morire, no? Tutti assembrati e provenienti da diversi luoghi. Invece non è morto nessuno, nessun malato grave. L'altro giorno ho incontrato una persona con la mascherina: "Ho il cancro", dice. Ma perché te la metti? Io l'ho avuto un cancro e non la mettevo". Poi il commento piccato sui provvedimenti del governo, di cui tanto si sta parlando nelle Procure in questi giorni: "Se il Covid era così grave - temo lo sia stato - le misure adottate penso fossero ancora più gravi, perché hanno fatto di tutto per aumentarne gli effetti e i disagi. Tutto quello che si poteva fare di peggio per peggiorare la situazione l'ha fatto quel governo". google.com, pub-0399915301528270, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Non poteva mancare la frecciata all'avversario politico del biennio: "Io preferisco morire di Covid che avere Speranza in mezzo ai co***oni. Non fatemelo più vedere" https://www.youtube.com/watch?v=bGP9wzinjcA
5301528270, DIRECT, f08c47fec0942f

LA FABIAN SOCIETY, FUCINA NEL NUOVO MONDO, TRA ORWELL E TONY BLAIR. MARIO IANNACCONE.

https://www.youtube.com/watch?v=i07zRr1Imf8
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Mario Iannaccone prosegue il racconto dei luoghi della rivoluzione culturale, analizzando il ruolo avuto dalla Fabian Society nella creazione dell'idea huxleyana di "mondo nuovo". La Fabian Society, che rappresenta la culla del Partito Laburista, nacque nel 1884 a Londra da un gruppo di intellettuali e personalità della finanza, con lo scopo di perseguire un tipo di socialismo che avrebbe condotto al predominio delle grandi corporazioni attraverso il collettivismo. Al Fabianismo aderirono moltissime personalità culturali tra otto e novecento, tra le quali George Bernard Shaw, H.G.Wells, Bertrand Russell e George Orwell, che però ne divenne uno dei più forti critici. In effetti "1984", che riecheggia la data di fondazione della società, può essere considerato il manifesto della critica al Fabianismo.
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“Orrido conflitto d’interessi”

Pfizer ha pagato i medici! L’elenco delle “donazioni”. Nomi e numeri choc: “Orrido conflitto d’interessi
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C’è un gigantesco tema conflitto d’interessi nella vicenda dei vaccini anti-Covid. Lo abbiamo capito, e più passa il tempo più emergono nuovi dettagli. Qual è il legame tra le aziende produttrici di vaccini e i medici, le università, i mass media, i governi? Se da un lato c’è ad esempio la presidente della Commissione Ue che deve ancora chiarire in merito allo scandalo degli sms con il Ceo di Pfizer Albert Bourla, c’è poi tutto un filone di numeri che portano ai vari televirologi – nazionali e internazionali – che in pandemia, in un coro univoco formato da governo, media e virostar, ha spinto fin dal primo momento per la vaccinazione di massa, i lockdown, le restrizioni, gli obblighi e la perdita di diritti. Qual è però la “mano invisibile” dietro tutto questo? Perché a vedere il flusso di denaro (verso il privato e verso il pubblico) che va da Big  Pharma a medicisocietà di congressi e di formazione, ma anche entiassociazioni di categoria, fondazioniAsluniversità e ospedali, un qualche dubbio sorge spontaneo. Soprattutto quando si legge delle “donazioni” ai medici.

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CONTINUA QUI A LEGGERE IL TUTTO:

https://www.ilparagone.it/attualita/pfizer-pagato-medici-donazioni-elenco-nomi-numeri-choc-conflitto-interessi-big-pharma-vaccini-pandemia/?fbclid=IwAR0FRynQWQB4Na-505IHJBpwdpom2y5kjmlH1havFwF9VCB-ZHtR14VAQUA

DIRITTI e ..

1) Qualsiasi cittadino dovrebbe sapere che per annullare una violazione di Legge e relativa sanzione, prevista per obbligo di Legge, DEVE essere emessa in GAZZETTA UFFICIALE una Legge di pari valore gerarchico che ABROGHI ESPRESSAMENTE il comma di Legge previsto, solo allora decade l’effetto per TUTTI. Questo doveva essere fatto e non la buffonata della sospensione della multa fino al 1 luglio e non c’è scusa di “bilancio” che regga! 

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2) Oppure SOLO un Giudice può disapplicare la Legge per ANNULLARE UNA MULTA e, quindi, creerà la condizione per non applicare la norma, per evitare che, una volta erogata la multa al cittadino, questi la impugni e vinca in base al precedente giuridico.
Cioè non si applica più la Legge per non creare un danno erariale alla pubblica amministrazione stessa.
Questo vuol dire smettere di inviare l’atto chiamato avviso di addebito ed accogliere la richiesta di annullamento d’ufficio a chi NE HA FATTO SPECIFICA RICHIESTA.
Se no rimane il Giudice di Pace a chi l’ha già ricevuta. Spingiamo la magistratura a chiedere al Governo un intervento oppure dovrà lei stessa ANNULLARLA.
Solo così si vince NON ESISTONO ALTRE VIE PER ANNULLARE UNA SANZIONE e, saputo questo, nessuno può farvi venire dubbi. Solo con la giusta conoscenza sarete davvero liberi ed agirete correttamente per difendere o reclamare i vostri INTOCCABILI diritti.
P.M.B. 
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dovreste seguire le indicazioni di Alessandra Ghisla

 
https://t.me/Libera_Coscenza_Over50_Canale

24/03/23

Stagione influenzale 2023-24: le raccomandazioni OMS per la composizione dei vaccini.

2/3/2023 - Stagione influenzale 2023-24: le raccomandazioni OMS per la composizione dei vaccini 

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Il 24 febbraio 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le raccomandazioni per la composizione dei vaccini per la stagione influenzale 2023-2024 nell’emisfero settentrionale. La composizione dei vaccini quadrivalenti raccomandata è la seguente:

Vaccini ottenuti in uova embrionate di pollo

  • A/Victoria/4897/2022 (H1N1)pdm09-like virus;
  • A/Darwin/9/2021 (H3N2)-like virus;
  • B/Austria/1359417/2021 (lineaggio B/Victoria)-like virus;
  • B/Phuket/3073/2013 (lineaggio B/Yamagata)-like virus.

Vaccini ottenuti su colture cellulari o vaccini ricombinanti

  • A/Wisconsin/67/2022 (H1N1)pdm09-like virus
  • A/Darwin/6/2021 (H3N2)-like virus
  • B/Austria/1359417/2021 (lineaggio B/Victoria)-like virus
  • B/Phuket/3073/2013 (lineaggio B/Yamagata)-like virus

La composizione dei vaccini trivalenti è la seguente: