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13/07/20

Talidomide

La talidomide è un principio attivo attualmente impiegato nel trattamento del mieloma multiplo.
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Talidomide - Struttura Chimica
Più precisamente, nella terapia farmacologica del suddetto tumore maligno, la talidomide viene utilizzata in associazione ad altri due principi attivi: il melfalan (un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli agenti alchilanti) e il prednisone (farmaco corticosteroide).
La talidomide presenta un centro chirale; difatti, in ambito clinico, si utilizza una miscela degli enantiomeri (R)-(+)-talidomide e (S)-(-)-talidomide.
Per poter espletare la sua azione, la talidomide deve essere somministrata per via orale; i farmaci che la contengono possono essere dispensati solo dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile limitativa (farmaci vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti).
Fra le controindicazioni della talidomide sicuramente spicca l'uso durante la gravidanza, assolutamente vietato a causa degli effetti teratogeni che è in grado di indurre. Paradossalmente, la talidomide fu immessa in commercio negli anni cinquanta con indicazioni per il trattamento della nausea gravidica. I danni indotti dall'assunzione del farmaco furono considerevoli e portarono alla nascita di migliaia di bambini con malformazioni congenite di vario tipo (in particolare neonati focomelici).

Esempi di Specialità Medicinali contenenti Talidomide

Indicazioni Terapeutiche

Quando è Indicato l'Uso della Talidomide?

La talidomide è attualmente utilizzata - in associazione a melfalan e prednisone - nel trattamento del mieloma multiplo (un particolare tipo di tumore maligno che colpisce alcuni tipi di cellule del sistema immunitario, le plasmacellule).
Generalmente, la talidomide viene utilizzata nel trattamento di prima linea di pazienti con età uguale o superiore ai 65 anni di età. Tuttavia, essa può essere impiegata anche in pazienti con età inferiore ai 65 anni, ma solo se questi non possono essere trattati con chemioterapia a dosi elevate.

Indennizzo per Pazienti con Malformazioni Congenite causate dalla Talidomide

Attualmente, sono diverse le persone in Italia con malformazioni congenite le cui madri hanno assunto talidomide come farmaco anti-nausea durante la gestazione. Nel 2009, il Ministero della Salute Italiano ha riconosciuto un indennizzo ai pazienti affetti da malformazioni causate dalla talidomide nati fra il 1959 e il 1965. Nel 2017 il Ministero della Salute ha esteso la possibilità di ricevere un indennizzo ai nati fra il 1958 e il 1966 e ai pazienti nati al di fuori di questo intervallo di tempo che presentano malformazioni compatibili con quella che viene definita come sindrome da talidomide (ovvero, una sindrome provocata dall'omonimo farmaco nelle forme dell'amelia, dell'emimelia, della focomelia e della micromelia).
Per ottenere l'indennizzo è necessario presentare un'apposita domanda che deve essere accompagnata dalla documentazione necessaria e inviata alla Direzione Generale della Vigilanza sugli Enti e della Sicurezza delle Cure del Ministero della Salute (informazioni più dettagliate sono riportate nel sito internet ufficiale).

Lo sapevi che…

In Italia, esiste un'associazione di pazienti vittime della talidomide che, fra le varie attività svolte, si propone di tutelare i diritti e di fornire informazioni utili ad altri pazienti affetti da malformazioni congenite causate dal principio attivo in questione.



link originale:
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