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08/10/13

centri in Italia Sativex

Sativex - centri in Italia

www.ass1.sanita.fvg.it/sia/allegati/Registri_farmaci_sottoposti_monitoraggio-centri_autorizzati.pdf









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CORRELAZIONE TRA LE VERTEBRE E GLI ORGANI

CORRELAZIONE TRA LE VERTEBRE E GLI ORGANI 

Una problematica ad una vertebra può dare problemi all'organo corrispondente e viceversa...vediamo queste connessioni https://www.facebook.com/photo.php?fbid=170889219763110&set=a.130855713766461.1073741828.128775607307805&type=1&theater


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Gadolino / Gadolinio

Omniscan, nome commerciale della gadodiamide, è un mezzo di contrasto contenente gadolinio che è utilizzato nella RMI per esaminare il cervello, la colonna vertebrale ed altre parti dell’organismo.
E’ anche utilizzato per identificare la malattia arteriosa coronarica (malattia delle arterie del cuore ) che può condurre ad attacchi cardiaci. Omniscan è somministrato per iniezione endovenosa e la dose raccomandata per gli adulti è di 01mmol/kg peso corporeo
La Risonanza Magnetica per Immagine è una moderna tecnologia che permette ai medici di avere una visione dettagliata di varie parti del corpo come il cervello,il midollo spinale ed il cuore. Per effettuare questo esame è necessario l’utilizzo di un mezzo di contrasto. I mezzi di contrasto per la RMI sono comunemente usati per visualizzare strutture anormali o lesioni del nostro corpo. I mezzi di contrasto contenenti gadolinio per la RMI sono soluzioni acquose che si iniettano nell’organismo per migliorare la qualità dell’immagine ed avere una visione più dettagliata dell’immagine. I mezzi di contrasto a base di gadolinio, un metallo raro che si estrae dalla terra, sono stati autorizzati per la prima volta nell’Unione Europea nel 1980. Poiché il gadolinio è altamente tossico, nella soluzione del mezzo di contrasto è legato reversibilmente a una struttura complessa con altre molecole, chiamata chelato
Dove segnalare una sospetta reazione avversa da mezzo di contrasto a base di gadolinio o da qualsiasi farmaco? Le sospette reazioni avverse da farmaco devono essere segnalate ai responsabili di Farmacovigilanza presenti nelle ASL, negli Ospedali, negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCS) per mezzo della apposita scheda di segnalazione scaricabile dal sito internet dell’AIFA (http://www.agenziafarmaco.it) e pubblicata sul BIF il bollettino di informazione sui farmaci a cura dell’AIFA.

La gadodiamide è controindicata in pazienti affetti da insufficienza renale grave (GFR<30 ml/min/1.73m2) e nei pazienti che sono stati o sono in attesa di essere sottoposti a trapianto di fegato 


Sono stati segnalati casi di Fibrosi Sistemica Nefrogenica (NSF) associati all’esposizione alla gadodiamide e ad altri mezzi di contrasto a base di gadolinio in pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa (GFR< 30 ml/min/1.73m2) ) e nei pazienti che sono stati o sono in attesa di essere sottoposti a trapianto di fegato. Per tale ragione, Omniscan non deve essere utilizzato in questo tipo di pazienti


http://laccsvivistadasam.blogspot.it/2013/04/coriandolo-per-una-chelazione-naturale.html

03/10/13

TYSABRI - NATALIZUMAB: dati al 3 settembre 2013 (401)

Quota 401 casi di pml CLIKKA QUI:  TYSABRI - NATALIZUMAB: dati al 3 settembre 2013: dati al 3 settembre 2013 siamo a quota 401 casi di pml No.

Data Nazione Sesso
Durata Fonte 001 31/07/08 Svezia 01 m 17 mesi 002 31/07/08 Ge...


02/10/13

Terapia Ablazione Transcatetere

Normalmente, l’attività elettrica cardiaca ha una sequenza ordinata e regolare, attraverso la via di conduzione atrio-ventricolare (nodo a-v); questo normale funzionamento elettrico è il presupposto per la regolare contrazione del cuore. A volte, il “flusso” elettrico si blocca in certe aree, o viaggia ripetutamente in certi percorsi, creando un “corto-circuito” che disturba il normale ritmo cardiaco e causa Tachicardia. I farmaci a volte possono procurare qualche rimedio temporaneo, ma il trattamento più efficace e definitivo è quello di “distruggere” la zona di tessuto che causa il corto-circuito. Questa procedura è l’Ablazione cardiaca.
Ablazione cartoonL’Ablazione è una procedura non-chirurgica e come molte procedure cardiache interventistiche moderne, non richiede alcun taglio chirugico nel torace.
 Piuttosto, l’Ablazione è una procedura relativamente non-invasiva, che richiede l’inserimento di elettrocateteri -sottili e flessibili fili elettrici- nei vasi sanguigni, solitamente dai vasi dell’inguine o del collo e da qui raggiungono il cuore. Il percorso dal punto d’ingresso al cuore viene fatto con l’aiuto della fluoroscopia -una macchina a raggi X che fornisce immagini continue dei cateteri e dei tessuti.
Quando l’elettrocatetere raggiunge il cuore, piccoli elettrodi alla punta del catetere registrano i segnali elettrici e si eseguono numerose misure. I risultati permettono di localizzare in modo preciso la zona di tessuto che causa il problema elettrico. Durante questo “mappaggio elettrico”, il cardiologo specialista in aritmie -Elettrofisiologo- seda il paziente con calmanti, per poter indurre la tachicardia che ha portato alla procedura e per studiarne il meccanismo. Tutto ciò è innocuo e privo di rischi, in considerazione della professionalità del team di operatori e della strumentazione che permette di far fronte ad ogni evento. Ablazione connessione cavi ablatore setupUna volta localizzata la zona che causa il problema elettrico, una forma di energia è usata per distruggere una piccola quantità di tessuto e quindi terminare l’anomalia. L’energia solitamente impiegata è la Radiofrequenza, che cauterizza i tessuti. Altre forme di energia usate più raramente sono l’intenso raffreddamento con gas liquido (Crioablazione) e gli Ultrasuoni. Il paziente raramente sente dolore e più spesso riferisce solo un lieve fastidio di brevissima durata. Alcuni pazienti guardano tutta la procedura attraverso i monitors e spesso fanno domande sull’andamento dell’intervento. Dopo la procedura, il paziente rimane a letto per 4-6 ore per essere sicuri che i siti di inserzione degli elettrocateteri guariscano bene. Una volta alzato, il paziente può sentirsi rigido o dolorante, soprattutto per le ore passate immobile nel letto.
Quando l’Ablazione è appropriata? Molti pazienti hanno disturbi del ritmo che non riescono ad essere curati con i farmaci, oppure alcuni pazienti non possono o non vogliono assumere i farmaci antiaritmici per tutta la vita, a causa degli effetti collaterali delle medicine che possono interferire con la normale qualità della vita. Solitamente, l’Ablazione è impiegata per curare le Tachicardie che originano negli atri. Come gruppo, queste sono note come Tachicardie Sopraventricolari e sono: -Fibrillazione Atriale -Flutter Atriale -Tachicardia Sopraventricolare da Rientro nel Nodo Atrio-Ventricolare. -Tachicardia Sopraventricolare da Rientro Atrio-Ventricolare (Sindrome di Wolf-Parkinson-White). -Tachicardia Atriale Persistente.
Meno frequentemente l’Ablazione è impiegata per curare disordini del ritmo dhe originano nei ventricoli -Tachicardie Ventricolari. Queste possono essere le aritmie più rischiose, poichè possono causare la Morte Improvvisa.
Per i pazienti a rischio di Morte Improvvisa di origine cardiaca, l’Ablazione è spesso usata in associazione all’impianto di un Defibrillatore. L’ablazione riduce la frequenza delle Tachicardie Ventricolari e quindi il numero di shock ricevuti dal paziente.
Per molti tipi di Tachicardia, l’Ablazione transcatetere è efficace nel 90-98% dei casi, eliminando così la necessità di interventi chirurgici o terapie farmacologiche a lungo termine.