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06/06/12

FISIOPATOLOGIA ED EMODINAMICA DELL’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA CEREBROSPINALE

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pdf della Dottoressa ERICA Menegatti

 
Requisito di base dell'emodinamica venosa

Reflusso

CCSVI

Shunt venoso

Glossario e abbreviazioni usate nel testo

EcoColor-Doppler extracranico
EcoColor-Doppler transcranico
Vena giugulare interna
Vena vertebrale
Vene cerebrali profonde, che comprendono la vena cerebrale interna, la vena basale e la vena di Galeno
Controlli sani valutati per età e sesso con i pazienti MS;
controlli sani di età superiore alla mediana di insorgenza della SM; controlli affetti da altre malattie neurologiche; controlli di età superiore non affetti da patologie neurologiche ma programmati per la flebografia Area di sezione trasversa della vena giugulare interna
Differenza nella CSA valutata in posizione supina e seduta a livello della vena giugulare interna
Consentire, attraverso un flusso monodirezionale, il drenaggio di un volume di sangue per unità di tempo adeguato ad un determinato territorio.

Questa premessa deve essere valida in tutte le condizioni

Flusso venoso invertito rispetto alla direzione fisiologica per una durata >0.88 sec a livello
extracranico, e >0.50 sec nelle DCVs. In questo studio il reflusso è stato valutato in diverse posizioni corporee e mai attraverso la manovra di Valsalva

Insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Un quadro caratterizzato da stenosi multiple nelle principali vie di deflusso venoso extracraniche, con l'apertura di circoli collaterali e percorsi venosi sovraccaricati da flussi che originano da altri compartimenti (shunt venosi)

Uno shunt venoso è un percorso vicario aperto al fine di drenare il sangue in presenza di steno-ostruzioni delle principali vie di deflusso cerebrospinali

3

Capitolo 1

ANATOMIA DEL SISTEMA VENOSO CEREBRO-SPINALE

1.1 Organizzazione del sistema venoso cerebrale1,2

Il sistema venoso cerebrale è rappresentato da una struttura tridimensionale, che risulta essere

spesso asimmetrica e diversamente da ciò che accade per il sistema arterioso, rappresentata da

diversi pattern anatomici.

Il drenaggio venoso cerebrale è principalmente composto dai seni venosi durali e dalle vene

cerebrali; ed è costituito sostanzialmente da due diversi sistemi vascolari:



il sistema superficiale (corticale) raggiunge i seni durali dalle vene corticali e drena il sangue principalmente dalla corteccia e dalla sostanza bianca sottocorticale;

il sistema profondo (midollare e subependimale), composto dalle vene subependimali, dalle vene cerebrali interne, dalla vena basale di Rosenthal e dalla grande vena cerebrale i Galeno, che drena la sostanza bianca profonda e la sostanza grigia circostante i ventricoli laterali e il terzo ventricolo o la cisterna basale.

Esso inizia alla crista galli e termina vicino alla protuberanza occipitale nel confluente dei seni,

punto di incontro dei seni sagittale superiore, retto, occipitale e trasverso. Il seno sagittale superiore

riceve la vene cerebrali superiori e comunica su ogni lato attraverso aperture simili a fessure con le

lacune laterali venose, espansioni laterali del seno sagittale superiore.

Il seno sagittale inferiore, molto più piccolo del seno sagittale superiore, decorre nel margine libero

concavo inferiore della falce cerebrale e termina nel seno retto.

Il seno retto è formato dall'unione del seno sagittale inferiore con la grande vena cerebrale (di

Galeno). Esso decorre inferoposteriormente lungo la linea di attacco della falce cerebrale al tentorio

cerebellare, dove si unisce al confluente dei seni.

Fig. 1.2: Seni venosi della dura madre: sezione sagittale.

I seni trasversi decorrono lateralmente al confluente dei seni, formando solchi nelle ossa occipitali e

gli angoli posteroinferiori delle ossa temporali. I seni trasversi decorrono lungo le linee di attacco

posterolaterali del tentorio cerebellare e quindi diventano i seni sigmoidei quando raggiungono la

faccia posteriore delle ossa petrose dei temporali. Il sangue ricevuto dal confluente dei seni è

drenato dai seni trasversi, ma raramente in modo uguale: in genere il seno sinistro è dominante (più

ampio).

I seni sigmoidei seguono percorsi a forma di S nella fossa cranica posteriore, formando profondi

solchi nelle ossa temporale e occipitale. Ogni seno sigmoideo piega anteriormente e poi si continua

inferiormente come vena giugulare interna dopo aver attraversato il forame giugulare.
TROVERETE TUTTO QUI:
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