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09/11/13

Stimolazione Magnetica

La terapia magnetica è efficace e si usa in una vasta gamma di applicazioni mediche. Utilizzata soprattutto in campo ortopedico, essa viene ancora considerata da molti come medicina alternativa. 
Le sue indicazioni terapeutiche sono davvero svariate e le controindicazioni decisamente basse. Ecco tutto ciò che c'è da sapere:
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L’uso di magneti a scopi terapeutici (o magnetoterapia) risale all’antichità, quando l’uomo già attribuiva a questi elementi naturali poteri curativi. In Grecia, i medici costruivano anelli metallici, poi magnetizzati, per alleviare il dolore da artrite.
Nel Medioevo, la magnetoterapia veniva prescritta per disinfettare le ferite e curare molti disturbi, tra cui l’artrite, l’avvelenamento e la calvizie. L’alchimista Philippus von Hohenheim, meglio noto come Paracelsus, credeva che i magneti fossero in grado di eliminare la malattia dai corpi.
Negli Stati Uniti, dopo la Guerra Civile, i guaritori sparsi nel Paese sostenevano che la malattia fosse causata da uno squilibrio dei campi elettromagnetici presenti nel corpo umano. L’applicazione di magneti, perciò, era in grado di ripristinare le funzioni degli organi implicati e combattere una moltitudine di disturbi: asma, cecità, paralisi, ecc.
Magnetoterapia: indicazioni e prezzi Oggi, i magneti sono utilizzati per trattare una vasta gamma di problemi di salute, anche se le prove scientifiche della loro efficacia sono scarsi. Essi vengono principalmente usati per alleviare il dolore, associato a malattie croniche come
l’artrite la neuropatia diabetica il mal di schiena accelerare la guarigione dopo un intervento chirurgico I magneti sono usati anche come strumento per combattere i sintomi legati allo stress, come mal di testa e insonnia. In medicina convenzionale, la magnetoterapia è utilizzata spesso per il trattamento delle fratture lente a guarire e, in particolare, nel caso di ossa lunghe come tibia e femore. I magneti sono disponibili in una varietà di forme, dimensioni e prezzi. Essi sono composti di ferro, acciaio o una lega metallica; vengono anche indossati come gioielli, bracciali, orecchini o anelli. A volte, sono contenuti dalle suole all’interno della scarpa ortopediche e servono per riattivare la circolazione grazie al principio dell’inversione dei campi magnetici. Esistono altresì bende o piastre che si applicano nella zona dolorante del corpo e sono stati utilizzati anche in alcuni particolari cuscini e materassi. I prezzi di questi formati variano da oggetto ad oggetto e seconda le loro applicazioni.
Quando i magneti sono applicati sul corpo direttamente sulla zona dolorante (ginocchio, piede, polso, schiena, ecc.) la potenza del loro campo elettromagnetico è generalmente 400-800 gauss (quella di un magnete decorativo da frigorifero è inferiore a 200 gauss). Maggiore è la distanza tra il magnete e il corpo, maggiore è la potenza che il magnete deve possedere. In un materasso, la sua forza, per esempio raggiunge i 4.000 gauss o anche di più.
Ci sono due principali tipi di magneti:
magneti statici o permanenti, il cui campo elettromagnetico è stabile magneti pulsati il cui campo magnetico varia e deve essere collegato ad una sorgente elettrica. La maggior parte dei magneti utilizzati appartengono alla prima categoria: si tratta di magneti a bassa intensità che vengono utilizzati senza ulteriori fonti energetiche e in maniera individuale.
I magneti pulsati sono venduti sotto forma di piccoli dispositivi portatili e sono utilizzati sotto controllo medico. Esiste anche una nuova tecnica, chiamata stimolazione magnetica transcranica (TMS), che viene utilizzata principalmente per il trattamento della depressione.
A questo proposito bisogna dire che la storia della psicoanalisi ha una lunga tradizione dell’utilizzo dei magneti a scopo terapeutico. Già prima dei noti Freud e Jung, le pietre magnetiche venivano utilizzate per curare l’epilessia e alcune forme di schizofrenia. I risultati di tali applicazioni sono, tuttavia, molto discussi e hanno rischiato spesso di essere tacciati di superstizione.
Magnetoterapia: funziona? E quando? La modalità di azione della terapia magnetica rimane un mistero e poco si sa di come i campi elettromagnetici influenzino il funzionamento dei meccanismi biologici. Sono state proposte diverse ipotesi ma nessuno è stata finora dimostrata. Secondo l’ipotesi più comune, i campi elettromagnetici agirebbero stimolando la funzione delle cellule.
Altri sostengono che i campi elettromagnetici attiverebbero la circolazione sanguigna, stimolando così la fornitura di ossigeno e delle sostanze nutritive Secondo altri studiosi, il ferro nel sangue agirebbe come un conduttore di energia magnetica È anche possibile che i campi elettromagnetici interrompano la trasmissione del dolore tra cellule di un organo e il cervello Magnetoterapia e ginocchio: i magneti pulsati La loro efficacia nello stimolare la guarigione di fratture che sono lente a guarire pare ormai certa. Numerosi studi hanno dimostrato i benefici di questo approccio. Questa tecnica è sicura ed ha un grado di efficienza molto alto. Inoltre, il trattamento con campi elettromagnetici pulsati non richiede l’ospedalizzazione ma si può effettuare ambulatorialmente.
Diversi studi hanno valutato gli effetti di magneti statici o dispositivi che emettono campi elettromagnetici in particolare sul ginocchio. Da questi studi è risultata una riduzione, sebbene modesta, del dolore e di altri sintomi fisici misurabili. Il trattamento va eseguito sotto la supervisione dell’ortopedico e in un centro che abbia gli strumenti adatti.
Magnetoterapia e cura di alcuni sintomi della sclerosi multipla Secondo studi clinici randomizzati, i campi elettromagnetici pulsati potrebbero contribuire a ridurre i sintomi della sclerosi multipla. Il vantaggio principali riguarderebbe la capacità antispasmodica della terapia, con conseguente
riduzione della fatica miglioramento del controllo della vescica delle funzioni cognitive della mobilità della vista La validità di questi risultati, tuttavia, è limitata a causa di una mancanza di coerenza dei risultati, dei pochi studi pubblicati, la grandezza del campione e una certa debolezza delle metodologie utilizzate.
Magnetoterapia e contributo nel trattamento di incontinenza urinaria Diversi studi hanno dimostrato gli effetti dei campi elettromagnetici pulsati nel trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo (per es. perdita di urina quando si tossisce). Questi studi sono stati condotti principalmente su un campione di donne, ma anche nell’uomo dopo la rimozione della prostata.
Anche se i risultati sembrano promettenti, le valutazioni dei dati non sono unanimi e sono necessari ulteriori studi prima di pronunciarsi sull’efficacia dei campi elettromagnetici pulsati in tale contesto. In questo caso, la magnetoterapia può essere considerata un’alternativa ai metodi convenzionali, quando questi ultimi non sortiscono buoni effetti. E’ ovviamente molto importante consultare un urologo, perché le cause di incontinenza urinaria possono essere molteplici.
Magnetoterapia e cura dell’emicrania Nel 2007 diversi studi hanno analizzato l’efficacia della terapia magnetica nel ridurre l’emicrania. I risultati hanno mostrato che l’uso di un dispositivo palmare che genera campi elettromagnetici pulsati potrebbe ridurre l’intensità, la durata e la frequenza delle emicranie e alcuni tipi di mal di testa. Tuttavia, l’efficacia di questa tecnica dovrebbe essere valutata utilizzando una sperimentazione clinica più valida.
Infine, la Magnetoterapia con magneti pulsati viene utilizzata per curare:
tendinite osteoporosi russamento costipazione associata al morbo di Parkinson sintomi dolorosi associati a neuropatia diabetica osteonecrosi sindrome del tunnel carpale eiaculazione precoce l’uso del magnetismo viene utilizzato anche nella cura del corpo contro le smagliature Magnetoterapia: effetti collaterali Le controindicazioni della magnetoterapia sono relativamente poche e gli effetti collaterali paiono riguardare la seguente sintomatologia:
Capogiri e vertigini sono stati riportati quando il magnete è stato collocato nei pressi della carotide Irritazione, arrossamento e ammaccature lievi, possono verificarsi dopo l’applicazione Alcuni pazienti hanno riportato un aumento del dolore durante le prime applicazioni Altri hanno denunciato un calore nella zona interessata
In questi casi, i magneti non devono essere utilizzati senza aver prima consultato un operatore sanitario qualificato. 

La magnetoterapia deve essere inoltre evitata da i seguenti soggetti:
Donne in gravidanza poichè non si conoscono gli effetti dei campi elettromagnetici sullo sviluppo fetale Portatori di un pacemaker; questa avvertenza vale anche per i parenti, dato che i campi elettromagnetici emessi da un’altra persona può rappresentare un rischio per la persona che porta tale apparecchio. Articolo scritto da: Cinzia R.
CONTINUO CON:
É una forma di fisioterapia che utilizza l'energia elettromagnetica. I campi magnetici vengono impiegati nella fisioterapia ormai da decenni perchè gli impulsi elettromagnetici eccitano le cellule e aiutano la rigenerazione dei tessuti ossei e cutanei, migliorando la circolazione sanguigna e stimolando la produzione di endorfine da parte del sistema neurovegetativo e riducendo in tal modo il dolore che accompagna lo stato infiammatorio. Questo effetto può essere usato in molteplici scopi terapeutici per accelerare e favorire il decorso di varie patologie più o meno gravi, come:
- Artrosi - Pseudoartrosi - Fratture - Piaghe da decubito - Cefalea muscolotensiva - Periartrite - Contusioni - Distorsioni - Lussazioni - Strappi muscolari
Attualmente, la magnetoterapia è stata riconosciuta come terapia nel campo dell'omeopatia e della naturopatia.

3 commenti:

  1. Interessante, conosci dove poter trovare degli operatori validi in Toscana? grazie

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