CONTATORE PERSONE

11/06/20

2015 - Dalla sensibilizzazione del sistema immunitario all’allergia agli alimenti: molti gli aspetti da chiarire

Nei primi mesi e anni di vita avviene il progressivo passaggio dall’alimentazione esclusiva con il latte a quella con gli alimenti. Si tratta di una risposta molto progressiva e che oggi comporta molte cautele, raccomandate dai pediatri, rispetto a quanto avveniva alcuni decenni fa. Tra l’altro adesso, rispetto al passato, ci sono tanti cibi preparati dedicati all'alimentazione dei bambini piccoli, come i diffusissimi omogeneizzati, mentre alcuni decenni fa i primi alimenti erano “adattamenti” di quelli degli adulti. Nonostante tutte queste attenzioni e queste soluzioni specifiche, sembra essere sempre più frequente oggi, rispetto al passato, che i primi cibi introdotti provochino risposte immunitarie, con aumento delle IgE, pur senza lo sviluppo di un quadro allergico, che magari compare anni dopo. Alduraywish e colleghi hanno analizzato gli studi nei quali, su ampie popolazioni di bambini, si valutava l’associazione tra sensibilizzazione del sistema immunitario nei primi due anni di vita e il successivo sviluppo di asmaeczemariniti allergiche. Sono stati selezionati, in particolare, quindici articoli che hanno dimostrato una relazione fra sensibilizzazione del sistema immunitario nei primi due anni di vita e aumento nel rischio di eczema infantile, asma, sia infantile che giovanile, e rinite allergica nella fascia di età da 4 a 8 anni. Sulla base di queste evidenze, gli autori hanno concluso che la sensibilizzazione ad alcuni alimenti nei primi due anni di vita aumenta la probabilità, ma non dà la certezza, che si sviluppino allergie nelle fasi di vita successive.
Come spesso succede con la ricerca, l’acquisizione di un’informazione suscita ulteriori interrogativi. Ad esempio: perché, su tutti i neonati con il sistema immunitario “sensibilizzato”, alcuni sviluppano un’allergia, ma altri no? E poi, comunque, resta da chiarire perché sensibilizzazioni e allergie siano tanto più frequenti oggi, rispetto al passato, nonostante l’alimentazione dei neonati si molto più selettiva.

Dieta, infiammazione ed efficienza del sistema immunitario



Una revisione della letteratura ha fatto il punto sulle attuali conoscenze riguardo agli effetti dell’alimentazione sulle funzioni del sistema immunitario. Le informazioni disponibili indicano che alcuni componenti dei cibi possono contribuire a contrastare l’infiammazione e a migliorare l’efficienza delle difese immunitarie.

Un gruppo internazionale di esperti ha eseguito un’ampia revisione degli articoli scientifici dedicati agli effetti della dieta e di alcune componenti dell’alimentazione sul funzionamento del sistema immunitario. Essi hanno preso spunto dalla contingenza creata dall’epidemia di COVID-19, ma le evidenze raccolte e analizzate forniscono, in generale, indicazioni sull’argomento. Un aspetto che emerge dalla letteratura scientifica è che le risposte del sistema immunitario risentono dello stress ossidativo e dei meccanismi dell’infiammazione. Lo stress ossidativo è provocato da uno sbilanciamento fra la concentrazione nei tessuti dei radicali liberi dell’ossigeno e dell’azoto e la disponibilità di molecole in grado di inattivarli. Alcune sostanze ad attività antiossidante, come albumina, urea e glutatione, sono prodotte dall’organismo stesso, mentre altre sono introdotte con i cibi: vitamina E, vitamina C, polifenoli e derivati della vitamina A. Nelle persone che hanno infiammazioni croniche generalizzate, associate a patologie comuni come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2obesità e tumori, si può osservare un’alterazione della regolazione del sistema immunitario definito “innato”, vale a dire quello che si basa sull’attività dei macrofagi e delle cellule ad essi assimilabili. In queste condizioni è di fondamentale importanza assumere alimenti o integratori contenenti sostanze antiossidanti, per compensare lo stato di stress ossidativo cronico che può compromettere le risposte immunitarie. Anche le proteine hanno un ruolo determinante nel sostenere il funzionamento del sistema immunitario e gli autori della revisione citano varie evidenze che hanno messo in relazione una dieta troppo povera di proteine con l’elevato rischio di infezioni virali. Inoltre l’assunzione di proteine a elevato valore biologico, come quelle presenti nelle uova, nel pesce e nelle carni magre o nel siero del latte, ha effetti positivi nel ridurre la produzione di grassi e nel controllare i meccanismi dell’infiammazione. Inoltre, l’assunzione di adeguate quantità di proteine a elevato valore biologico è determinante per una normale produzione di anticorpi. Infine, alcuni aminoacidi, presenti nelle proteine, contribuiscono a rendere efficiente la risposta immunitaria di alcuni tipi di linfociti T. La glutamina, in particolare, regola l’espressione di numerosi geni, che modulano le risposte immunitarie ed è usata, come fonte di energia, da macrofagi, granulociti neutrofili e linfociti. A conferma di tutte queste evidenze, ci sono i riscontri di studi eseguiti nell’animale e nell’uomo, che hanno dimostrato che un inadeguato introito di proteine aumenta il rischio di infezioni. Nella revisione si riportano anche le informazioni disponibili sugli effetti dei grassi e degli zuccheri sulla funzione del sistema immunitario.
Nelle conclusioni gli autori hanno ribadito l’importanza dell’alimentazione nel compensare lo stress ossidativo, nel contrastare gli stati infiammatori cronici e nel supportare le normali funzioni del sistema immunitario.   

Treni: Nuove regole per la richiesta di servizi di assistenza

La Rete Ferroviaria Italiana ha comunicato le nuove modalità per la richiesta di servizi di assistenza alle Persone a Modalità Ridotta durante questa fase 2 dell’emergenza Covid-19.


Le Sale Blu

Le Sale Blu sono le sale presso 14 principali stazioni ferroviarie italiane dove è possibile chiedere assistenza se si ha difficoltà motorie. Il servizio di assistenza si occupa:
  • dell’accoglienza in stazione presso il punto di incontro concordato o, per i viaggiatori in arrivo, al posto occupato sul treno
  • accompagnamento a bordo del treno in partenza o dal treno di arrivo all’uscita della stazione o, per chi prosegue il viaggio, a bordo di altro treno
  • messa a disposizione, su richiesta, della sedia a ruote per l’accompagnamento in stazione a/dal treno;
  • salita e discesa a/da bordo treno tramite carrello elevatore per i viaggiatori su sedia a ruote
  • eventuale servizio, su richiesta, di portabagagli a mano (1 bagaglio).
Durante la fase 2 dell’emergenza Covid, le Sale Blu seguiranno il seguente orario
  • Le Sale Blu di Torino Porta Nuova, Genova Piazza Principe, Trieste Centrale, Verona Porta Nuova, Venezia Santa Lucia, Ancona, Napoli Centrale, Bari Centrale, Reggio Calabria e Messina Centrale saranno aperte al pubblico per la prenotazione dei servizi di assistenza dalle ore 8.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30, tutti i giorni, festivi inclusi.
  • Orario di apertura invariato, dalle ore 6.45 alle 21.30, tutti i giorni, festivi inclusi, per le Sale Blu di Milano Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Roma Termini.

A chi sono rivolti

I servizi di assistenza sono rivolti a
  • persone con problemi agli arti, anche temporanei, o persone con difficoltà di deambulazione
  • persone che si muovono su sedia a ruote
  • persone non vedenti o con disabilità visive
  • persone non udenti o con disabilità uditive
  • persone anziane
  • donne in gravidanza 

Come richiedere il servizio

Per richiedere il servizio bisogna:
  • rivolgersi all'impresa ferroviaria con cui ha scelto di viaggiare 
  • inviare una e-mail ad una delle 14 Sale Blu 
  • recarsi direttamente in una della 14 Sale Blu (vedere orari di apertura sopra)
  • telefonare a una delle 14 Sale Blu dalle ore 6:45 alle 21:30 tutti i giorni, festivi inclusi, tramite:
    • Numero Verde 800.90.60.60 da telefono fisso in Italia
    • Numero a tariffazione ordinaria +39.02.32.32.32 da telefono fisso e mobile e dall’estero.
Durante questa Fase 2 il preavviso di prenotazione è di 24 ore per tutte le stazioni, sia attraverso i canali telefonici, l’email, o il recarsi alla stazione di persona.

In tempi di Covid-19

A prescindere dal fatto che i viaggiatori che intendo usufruire del servizio dovranno obbligatoriamente presentarsi con mascherina e guanti monouso, durante questa fase 2 dell’emergenza coronavirus:
  • Le Sale Blu manterranno le porte chiuse e gli utenti del servizio PRM utilizzeranno l'apposito campanello per accedere ai locali, con ingresso regolamentato al fine di evitare assembramenti di persone e di rispettare la distanza interpersonale minima di almeno un metro.
  • L’individuazione dei meeting point terrà conto dell’esigenza di garantire il necessario distanziamento interpersonale; al momento della prenotazione saranno pertanto escluse dai luoghi di appuntamento per l’inizio dell’assistenza le Sale Blu, le sale d’attesa delle Imprese Ferroviarie (salvo diversa indicazione da parte delle stesse) e, in generale, i locali chiusi.
  • Saranno adottate le procedure più opportune per garantire il maggior distanziamento tra viaggiatore PRM ed accompagnatore. In particolare sarà previsto l’impiego della sedia a ruote e del carrello elevatore per tutte le tipologie di servizi di assistenza, se non sarà altrimenti possibile mantenere il distanziamento di sicurezza.

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    nel link sottostante:

    https://www.fondazioneserono.org/disabilita/ultime-notizie-disabilita/treni-nuove-regole-richiesta-servizi-assistenza/

Attività fisica adattata e sclerosi multipla...

L’Attività Fisica Adattata (AFA) consiste in una serie di programmi di esercizio fisico, non sanitari, svolti in gruppo e appositamente ideati per persone in fase stabilizzata di malattie croniche, quali la sclerosi multipla. L’impiego dell’AFA nasce dall’esigenza di permettere a ogni persona di svolgere movimenti in maniera corretta e di modificare il proprio stile di vita al fine della prevenzione secondaria e terziaria delle malattie


L’AFA, dunque, si rivolge:
  • alle persone affette da patologie croniche non trasmissibili e in condizioni croniche stabili, in particolare alle persone con disturbi neuromotori;
  • agli anziani e alle persone con menomazioni, disabilità, handicap e altri bisogni speciali;
  • alle persone che non sono in grado, per motivi di vario genere, di partecipare con successo o in condizioni di sicurezza alle normali attività di educazione fisica [1].
I gruppi sono formati dunque da persone con patologie per lo più omogenee e gli esercizi svolti sono studiati in base alla patologia del gruppo [1]. Infatti il differente stato di salute di ciascuna persona (legato all'età, alla condizione sociale e alle patologie di base) richiede l’attivazione di programmi di esercizi differenziati e personalizzati, che tengano conto dei diversi obiettivi e delle capacità funzionali di ciascuno [1]. La durata del corso, la frequenza settimanale e la durata dell’allenamento dipendono di conseguenza dalla tipologia della patologia. L’attività fisica adattata viene prescritta dal medico (medico di medicina generale o medici specialisti) che fornisce le informazioni necessarie e dà indicazioni sulla possibilità di partecipare ai corsi di AFA [1].
Sono molteplici i benefici, sia fisici sia sociali, che l’AFA può portare nelle persone:
  • Potenzia le capacità motorie e migliora lo stato di salute generale della persona favorendo al contempo anche la socializzazione e l’integrazione sociale [1]. Un programma di attività fisica strutturato influenza positivamente l'interazione sociale e le capacità comunicative, specialmente nelle abilità sociali, nella comunicazione, nella risposta rapida e nella frequenza di espressione [2]. Inoltre, le dinamiche di gruppo che si creano nel corso delle attività permettono alle persone di sentirsi parte di un team, con una conseguente ricaduta positiva sull’umore e l’autostima [3,4].
  • L’AFA, svolta con regolarità, migliora il cammino, aumenta la resistenza allo sforzo, diminuisce la difficoltà a compiere attività di vita quotidiana necessarie per l’autonomia, favorisce la socializzazione, migliorando il tono dell’umore, la motivazione e le relazioni sociali [5].
  • L’AFA, se eseguita con costanza, può far recuperare tono ai muscoli, migliorare lo stato delle articolazioni, aumentare la resistenza alla fatica, ridurre il dolore con una ricaduta positiva sulla qualità di vita [1].
  • Le attività di AFA contribuiscono inoltre a modificare lo stile di vita, sia per prevenire sia per mitigare uno stato di disabilità già presente, andando a contrastare l’effetto aggravante della sedentarietà.
È importante specificare però che l’AFA non è un intervento riabilitativo, bensì un’attività di prevenzione e di mantenimento e non è proposta e svolta da personale medico o fisioterapico, ma si colloca al di fuori del sistema sanitario [1].
Nella sclerosi multipla, fino ad alcuni anni fa, non veniva consigliato ai pazienti la partecipazione a programmi di attività fisica. Di conseguenza molti soggetti mostravano atrofia e perdita di forza muscolare causate da inattività fisica che, sommandosi ai sintomi della malattia, riducevano notevolmente le capacità di svolgere le normali attività di vita quotidiana [6]. Negli ultimi 15 anni, invece, le evidenze emerse dai numerosi studi svolti hanno suggerito che l’esercizio “fisico” è un modo sicuro ed efficace in grado di apportare miglioramenti in un gran numero di funzioni fisiologiche, con conseguenti effetti positivi nella vita quotidiana del soggetto. I risultati ottenuti hanno mostrato come un protocollo di esercizi ben strutturato e adattato al soggetto apporti notevoli benefici.
Si possono descrivere 4 tipologie di attuazione e pianificazione di protocollo motorio ovvero:
  • Endurance training (sforzi meno intensi nell’ambito di schemi di esercizio prolungato)
  • Resistance training (sforzi più intensi con un carico vicino al massimale)
  • Combinato (Progressive Resistance Training o PRT)
  • Altri programmi come ad esempio pilates, yoga, stretching.
L’attività di endurance è quella che al momento è più studiata. In generale si è visto come programmi di attività fisica di resistenza migliorino la contrazione e la forza muscolare, la respirazione cellulare, la velocità e la distanza del cammino con conseguente minor senso di fatica e miglioramento della qualità della vita. In questo modo l'attività fisica di resistenza attenua una delle principali cause di perdita di autonomia da parte dei soggetti con sclerosi multipla: la respirazione cellulare, la forza e il controllo della muscolatura respiratoria. Infatti, l'affaticamento respiratorio si osserva nelle fasi subito precedenti la disabilità. Studi recenti hanno tuttavia dimostrato la presenza di debolezza della muscolatura respiratoria anche in soggetti con segni e sintomi di malattia minimi. In particolare, uno studio di Mahbubeh Moradi del 2015 [7]ha valutatogli effetti di 8 settimane di allenamento con esercizi di resistenza su soggetti con sclerosi multipla. I 20 soggetti selezionati sono stati divisi in maniera casuale in un gruppo di intervento (gruppo E) e un gruppo di controllo (gruppo C). La durata totale dello studio è stata di 12 settimane; nelle prime 4 settimane i soggetti sono stati valutati e istruiti sul programma di allenamento. Quest’ultimo prevedeva un riscaldamento di 5-10 minuti con cicloergometro seguito da stretching, una sezione principale con gli esercizi sui macchinari, un recupero di almeno un minuto tra le serie, per un totale di 30 minuti di allenamento al giorno. Il programma di allenamento di 8 settimane con esercizi di resistenza ha portato miglioramenti in tutti i parametri analizzati: capacità e velocita del cammino, equilibrio, forza di arti superiori e inferiori. Nel 2013 Tom Broekmans, Domien Gijbels e collaboratori [8] hanno valutato la correlazione tra forza muscolare e capacità del cammino dopo allenamento con un programma di resistenza. Alla ricerca hanno preso parte 52 soggetti con sclerosi multipla. Il protocollo prevedeva un giorno a settimana di prove di resistenza e un giorno a settimana di prove di cammino con un intervallo di 48 ore tra le due sessioni. Per quanto riguarda le prove di forza queste venivano effettuate in particolare mediante esercizi sul muscolo quadricipite. Per quanto riguarda il cammino, valutato attraverso vari test, è stata presa in considerazione non solo la velocità ma anche la forza espressa dai quadricipiti per alzarsi e sedersi. I risultati dello studio hanno mostrato un aumento delle capacità di cammino in relazione alla resistenza degli arti inferiori. In particolare i miglioramenti più significativi si sono registrati nel gruppo con disabilità moderata. L’attività di endurance sembra abbia una’influenza positiva anche sui punteggi psicologici [9], l’umore e i sintomi depressivi.

CONTINUA  E FINISCI LA TUA LETTURA

nel LINK ORIGINALE:

https://www.fondazioneserono.org/sclerosi-multipla/ultime-notizie-sclerosi-multipla/attivita-fisica-adattata-sclerosi-multipla-benefici-protocolli-impiego-integrazione-percorsi-riabilitativi-classici/

08/06/20

un consiglio...

buona sera, volevo informarvi che ad oggi abbiamo tutti la possibilità' di usare il web per aiutarci.

Se avete un problema con il vs ospedale perche' non riuscite a farvi ascoltare 

SU INTERNET SI TROVANO TUTTI GLI INDIRIZZI, EMAIL, NUMERI DI TELEFONO DI TUTTI GLI OSPEDALI

I NOMI DEI PROFESSIONISTI CON LE LORO EMAIL

I VARI UFFICI RELAZIONI CON IL PUBBLICO COMPRESI I NUMERI DI TELEFONO E EMAIL E MOLTO ALTRO.

Basterebbe inviare una email alla persona e anche all' UFFICIO RELAZIONE CON IL PUBBLICO  e forse risponderanno alle vostre necessita'.


nb: questo e' solamente un consiglio.

A COSA SERVE L' UFFICIO RELAZIONE CON IL PUBBLICO?


 La nascita degli URP
Gli anni ’90 sono molto importanti per la comunicazione pubblica, in quanto vedono nascere una serie di nuove leggi che aprono finalmente la pubblica amministrazione ai cittadini, mettendo a punto degli strumenti per rendere effettivo tale obiettivo e uno di questi, se non il più importante, è la nascita dell’ufficio per le relazioni col pubblico (URP).
Previsto dal D.lgs. n. 29 del 1993 (1), più volte rivistato, e, poi, in ultimo, confluito nel D.lgs. n. 165 del 2001, l’ufficio per le relazioni col pubblico nasce con lo scopo di favorire l’incontro e, quindi, lo scambio comunicativo tra l’Ente e l’utente.
Con funzioni dunque di interfaccia privilegiata con il pubblico, l’URP fornisce informazioni sui servizi offerti dell’ente, sullo stato degli atti e dei procedimenti amministrativi, nonché su ogni attività che riguardi la pubblica amministrazione per cui il cittadino ne abbia interesse.
Per la sua peculiare importanza già nel ’94, a pochi mesi dalla sua nascita, il dipartimento della Funzione Pubblica ha provveduto a disporne e verificarne l’effettiva diffusione a tutti i livelli, centrali e periferici.
Nel ’95 con la Legge n. 273/95 viene sancito l’obbligo per la pubblica amministrazione di provvedere all’emanazione di schemi generali della carta dei servizi pubblici , e, in questa prospettiva, l’URP ne viene coinvolto sia sotto il profilo sostanziale che funzionale. 
Tuttavia, solo con l’inizio del nuovo millennio, con la Legge 150 del 2000 si conferma l’obbligo istituzionale dell’URP, distinguendolo da altri uffici che hanno rapporti comunicativi con l’esterno.



con affetto Stefania

03/06/20

La Medicina che Vorrei

Nuova puntata
"La Medicina che Vorrei"
L'#argomento di oggi (3 giugno 2020 )è 
"Utilità dell'imparare a misurarsi la pressione oculare".
Il glaucoma (aumento patologico della pressione oculare) sta diventando sempre più frequente ed è pertanto utile imparare a misurarsi la pressione oculare per accorgersi dell'aumento e salvare l'occhio.

Ascolta la nuova puntata su:
Spotify: https://spoti.fi/39XQy8d
Apple Podcasts: https://apple.co/2VltV9M
Google Podcasts: https://bit.ly/3amTWK0
A mercoledì prossimo per una nuova puntata.
Buon ascolto
Dr. Roberto Gava

01/06/20

lettura INTERESSANTE:SCLEROSI MUKTIPLA E..

#qualastampa 

SCLEROSI MULTIPLA
"I pazienti che ricevono il trapianto di staminali NON MOSTRANO EFFETTI COLLATERALI A BREVE TERMINE

Anche questo studio (condotto da  Angelo VESCOVI) conferma la sicurezza a breve termine.

Ma di EFFICACIA ANCORA NON SI PUÒ PARLARE"

Leggi anche qui:
⤵️ https://www.superabile.it/cs/superabile/salute-e-ricerca/20200526-nf-sm-trial-clinico.html
la Repubblica SuperAbile Inail

video partenza

Per chi se lo fosse *PERSO*:
⤵️ video
www.facebook.com/fanpage.it/videos/2808713669251236/

petizione: NO ALLE MASCHERINE PEDIATRICHE.. firma anche tu

https://www.petizioni.com/no_mascherine_su_popolazione_pediatrica_a_scuola_e_nei_centri_estivi?s=72767781&utm_source=whatsapp

29/05/20

Sclerosi Multipla, trapianto di cellule staminali cerebrali. Concluso il trial clinico di Fase I

25 MAGGIO 2020


 In occasione della Giornata mondiale sulla Sclerosi Multipla, che si celebra il 30 maggio, la Pontificia Accademia per la Vita dello Stato Vaticano e il suo Presidente Mons. Vincenzo Paglia annunciano con l’Associazione Revert Onlus e la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, Opera di San Pio da Pietrelcina, la conclusione della sperimentazione clinica di Fase I che prevede il trapianto di cellule staminali cerebrali umane in quindici pazienti affetti da Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva.
La sperimentazione, coordinata e finanziata dalla Fondazione e dall’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza e da Revert Onlus con il patrocinio della Fondazione Cellule Staminali di Terni è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Terni, l’Università di Milano Bicocca e l’Ospedale Cantonale di Lugano.
Nonostante l’emergenza Covid-19, i clinici, i responsabili della produzione del farmaco, i ricercatori, i neurologi ed i neurochirurghi del team hanno unito i loro sforzi e sono riusciti a tutelare i pazienti e, allo stesso tempo, a non interrompere la sperimentazione. L’ultimo paziente è stato trattato il 20 maggio.

La sperimentazione di Fase I, autorizzata dalle competenti commissioni dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, dalla omologa svizzera Swissmedic e a livello europeo con numero di protocollo Eudract 2015-004855-37, è iniziata a gennaio 2018 con il ricovero del primo paziente e costituisce il primo passo verso lo sviluppo di un protocollo sperimentale per trattare i pazienti di Sclerosi Multipla con il trapianto di cellule staminali cerebrali umane di grado clinico.
Scopo del trial è verificare la sicurezza del trattamento e le possibili azioni neurologiche. I quindici pazienti previsti nel protocollo sono stati suddivisi in quattro gruppi e trapiantati con dosi crescenti di cellule, gli ultimi sei hanno ricevuto il dosaggio più elevato (24 milioni di cellule). Tutti i pazienti sono stati dimessi dopo 48 ore di osservazione in seguito al trapianto e non hanno manifestato effetti collaterali nell’immediato post-operatorio o nei mesi a seguire. Le équipe cliniche proseguiranno l’attività di monitoraggio per almeno un anno dopo l’intervento. Si stanno ora valutando eventuali effetti terapeutici.

CONTINUA: https://www.insalutenews.it/in-salute/sclerosi-multipla-trapianto-di-cellule-staminali-cerebrali-concluso-il-trial-clinico-di-fase-i/?fbclid=IwAR3B11_1MA7mWZGQdF8c-GWmsKHGKn8dHRkEKZwWnpx0Pmh0_J20x4krEjg

sole e COVID

Covid, studio rivela: 

"Il SOLE  UCCIDE il VIRUS in pochi minuti".

Pubblicato il: 

27/05/2020 
Se esposto alla luce solare il SARS-CoV-2 contenuto nelle goccioline di saliva e depositate su diversi materiali, viene inattivato dopo pochi minuti. E' quanto sostiene la ricerca 'Simulated Sunlight Rapidly Inactivates SARS-CoV-2 on Surfaces' e pubblicata il 20 maggio dall'Università di Oxford sul Journal of Infectious Diseases.

Continua la tua LETTURA ⤵️

www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/05/27/covid-studio-rivela-sole-uccide-virus-pochi-minuti_SreMF6X0dYAAdjfWqes0wM.html

26/05/20

Decessi in pazienti meno di 50 Anni


Al 21 maggio sono 347 
dei 31.096 (1,1%) pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. 

In particolare, 78 di questi avevano meno di 40 anni 
(52 uomini e 26 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). 

Di 11 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, 

gli altri 53 presentavano gravi patologie pre-esistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità

e 14 NON AVEVANO DIAGNOSTICATE PATOLOGIE di rilievo.

Link originale:
⤵️
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia#9


Lo sapete ...



LO SAPETE DEL PERCHE'  mi sono iscritta su Fb  e ho deciso di CREARE questo blog NEL LONTANO 2011?



Ho avuto una MOTIVAZIONE SERIA...... 

quella di INFORMARE LE PERSONE CON  #SCLEROSIMULTIPLA  con vocaboli #capibili per tutti.

E' giusto che il MEDICO FACCIA IL MEDICO
ma le persone davanti a un LESSICO MEDICO per tutti  noi diventa ARABO.

Quindi VADO A RICERCARE  la parola xxxx e la trasformo con vocaboli capibili.

Ora vi faccio qualche ESEMPIO:

PARESTESIA (la trasformo): 
La parestesia è una condizione medica caratterizzata da un'alterata percezione della sensibilità ai diversi stimoli sensitivi (termici, tattili, dolorifici, vibratori) sia nell'insorgenza, quanto nella durata e nella dislocazione degli stessi.


Con il termine "parestesia" si intende anche un disturbo soggettivo della sensibilità consistente nell'insorgenza di una sensazione elementare (formicolio, pizzicore, solletico, prurito, punture di spillo, ecc.) in assenza di stimolazione specifica.

Solitamente la causa è da ricercarsi nella presenza di alterazioni di varia natura che vanno a interferire con il funzionamento del sistema nervoso centrale o periferico.


SCOTOMA:
Gli scotomi sono macchie nere o colorate, a volte scintillanti, che compaiono nel campo visivo quando la sensibilità della retina diminuisce, riducendo così l'efficienza della vista. Il problema può riguardare uno o entrambi gli occhi e può avere diverse cause, dal distacco della retina a disturbi del nervo ottico, passando per glaucoma, cataratta, malattie della macula, ischemia e lesioni, ma anche intossicazioni o tumori cerebrali. Più raro è il caso in cui lo scotoma sia l'effetto collaterale di un farmaco. Lo scotoma scintillante può invece essere il segnale di un'emicrania con aura in arrivo.
Si parla di scotoma negativo quando la presenza di una macchia scura non permette di percepire o fa percepire solo in parte gli oggetti. Lo scotoma è invece positivo quando si percepisce una macchia dal colore variabile e di luminosità intermittente. 

E COSI' VIA.

NB: Le informazioni fornite in questo BLOG non intendono sostituire i consigli, le prescrizioni e le raccomandazioni del medico o di altri professionisti.




Per informazioni specifiche e personalizzate consultate il VOSTRO medico SEMPRE.

Io non approvo, sostenfo o raccomando specifici prodotti o servizi, ma fornisco informazioni CAPIBILI per aiutare le persone a PRENDERE DECISIONI **AUTONOME**.


25/05/20

argomento- Multiple sclerosis

Nella sclerosi multipla vengono danneggiate o distrutte delle chiazze di mielina (la sostanza che ricopre la maggior parte delle fibre nervose) e le fibre nervose sottostanti nel cervello, nei nervi ottici e nel midollo spinale.
  • La causa è sconosciuta, ma può implicare un attacco da parte del sistema immunitario contro i tessuti del corpo (reazione autoimmune).
  • Nella maggior parte delle persone con sclerosi multipla, dei periodi di relativo benessere si alternano a episodi di peggioramento dei sintomi, tuttavia la sclerosi multipla peggiora gradualmente nel tempo.
  • Le persone possono avere problemi di vista e sensazioni anomale e i movimenti possono essere deboli e impacciati.
  • Solitamente, il medico basa la diagnosi di sclerosi multipla sui sintomi e sui risultati dell’esame obiettivo e della risonanza magnetica per immagini.
  • Il trattamento include corticosteroidi, farmaci che aiutano ad impedire che il sistema immunitario attacchi la guaina di mielina e farmaci per alleviare i sintomi.
  • L’aspettativa di vita non viene compromessa, a meno che la malattia non sia molto grave.
Sclerosi multipla
Sclerosi multipla
VIDEO

Il termine “sclerosi multipla” si riferisce alle molte zone di cicatrizzazione (sclerosi) che derivano dalla distruzione dei tessuti che avvolgono i nervi (guaina mielinica). Questa distruzione è chiamata demielinizzazione. A volte vengono danneggiate anche le fibre nervose che inviano i messaggi (assoni). Con il tempo, le dimensioni del cervello possono ridursi a causa della distruzione degli assoni.
egli Stati Uniti, più di 400.000 persone, prevalentemente giovani adulti, soffrono di sclerosi multipla. Ogni anno vengono diagnosticati circa 10.000 nuovi casi.
In tutto il mondo, circa 2,5 milioni di persone soffrono di sclerosi multipla.
Più comunemente la sclerosi multipla insorge tra i 20 e i 40 anni, ma può iniziare in qualsiasi momento tra i 15 e i 60 anni. È leggermente più comune nelle donne. La sclerosi multipla è poco comune nei bambini.
La maggior parte delle persone con sclerosi multipla ha periodi di relativo benessere (remissione) che si alternano a periodi di peggioramento dei sintomi (riacutizzazioni o recidive). Le recidive possono essere lievi o invalidanti. Il recupero durante la remissione è buono ma spesso incompleto. Pertanto, la sclerosi multipla peggiora lentamente nel tempo.
La causa della sclerosi multipla non è nota, ma una spiegazione plausibile è che le persone siano esposte nei primi periodi di vita a un virus (probabilmente l’herpesvirus o il retrovirus) o a sostanze sconosciute che in qualche modo stimolano un attacco del sistema immunitario contro i tessuti del corpo stesso (reazione autoimmune). La reazione autoimmune conduce a un’infiammazione, che danneggia la guaina mielinica e le fibre nervose sottostanti.
I geni sembrano avere un ruolo importante nella sclerosi multipla. Ad esempio, il fatto di avere un genitore o un fratello (o sorella) affetto da sclerosi multipla aumenta di varie volte il rischio di contrarre la malattia. Inoltre, la sclerosi multipla si sviluppa più facilmente nelle persone con determinati marcatori genetici sulla superficie cellulare detti antigeni leucocitari umani. Normalmente, questi marcatori aiutano il corpo a distinguere il proprio dall’estraneo e quindi a sapere quali sostanze attaccare.
Anche l’ambiente è importante nella sclerosi multipla. Il luogo in cui le persone trascorrono i primi 15 anni della loro vita influisce sulle probabilità di svilupparla. Si sviluppa come segue:
  • In circa 1 persona su 300 che cresce in un clima temperato
  • In solo 1 persona su 5.000-20.000 che crescono in un clima tropicale
  • La sclerosi multipla si sviluppa più raramente nelle persone che crescono vicino all’equatore
Queste differenze possono essere correlate ai livelli di vitamina D. Quando la pelle è esposta alla luce del sole, il corpo produce vitamina D. Quindi, le persone che crescono in climi temperati possono avere livelli più bassi di vitamina D. Le persone con bassi livelli di vitamina D hanno maggiori probabilità di sviluppare la sclerosi multipla. Inoltre, in coloro che sono affetti dalla malattia e hanno bassi livelli di vitamina D, i sintomi appaiono con maggior frequenza e sono peggiori. Tuttavia non è noto il modo in cui la vitamina D protegga dalla malattia.
Dove le persone vivono successivamente nella vita, a prescindere dal clima, non cambia la probabilità di sviluppare sclerosi multipla.
Anche il fumo di sigaretta sembra aumentare il rischio di sviluppare la sclerosi multipla. Il motivo non è noto.
  • Se le fibre nervose che trasportano le informazioni sensoriali si demielinizzano, ne derivano problemi con le sensazioni (sintomi sensoriali).
  • Se le fibre nervose che trasportano i segnali ai muscoli si demielinizzano, ne risultano problemi con il movimento (sintomi motori).


La sclerosi multipla può progredire e regredire in modo imprevedibile. Tuttavia, esistono diversi andamenti tipici dei sintomi:
  • Andamento recidivante remittente: le recidive (quando i sintomi si aggravano) si alternano alle remissioni (quando i sintomi si riducono o non si aggravano). Le remissioni possono durare mesi o anni. Le recidive possono manifestarsi spontaneamente o possono essere scatenate da un’infezione, come l’influenza.
  • Andamento progressivo primario: la malattia progredisce gradatamente senza remissioni o recidive ovvie, anche se possono esserci fasi temporanee durante le quali la malattia non progredisce.
  • Andamento progressivo secondario: questo andamento inizia con recidive che si alternano a remissioni (l’andamento recidivante-remittente), seguite da una progressione graduale della malattia.
  • Andamento recidivante progressivo: la malattia progredisce gradatamente, ma la progressione viene interrotta da recidive improvvise. Questo andamento è raro.
    In media, i pazienti hanno una recidiva ogni circa 2 anni, ma la frequenza varia ampiamente.

Sintomi iniziali della sclerosi multipla

  • Vaghi sintomi di demielinizzazione nel cervello iniziano a volte molto prima che venga diagnosticata la malattia. I sintomi iniziali più comune sono i seguenti:
    • Formicolio, intorpidimento, dolore, bruciore e prurito alle braccia, alle gambe, al tronco o al viso e talvolta una riduzione del senso del tatto
    • Perdita della forza o della destrezza in una gamba o una mano che può irrigidirsi
    • Disturbi della vista
      La vista può essere ridotta oppure offuscata. Essenzialmente, le persone perdono la capacità di vedere quando fissano davanti a sé (visione centrale). La vista periferica (laterale) è meno compromessa. Chi soffre di sclerosi multipla può avere anche i seguenti problemi di vista:
      • Oftalmoplegia internucleare: le fibre nervose che coordinano il movimento orizzontale degli occhi (sguardo laterale) sono danneggiate. Un occhio non può ruotare internamente, provocando visione doppia quando si guarda verso il lato opposto dell’occhio colpito. L’occhio sano può muoversi involontariamente, spostandosi rapidamente e ripetutamente in una direzione, poi ritornando in posizione lentamente (un sintomo chiamato nistagmo).
      • Neurite ottica (infiammazione del nervo ottico): Si assiste a una perdita parziale della vista in un occhio, con dolore quando l’occhio viene mosso.
      Possono essere colpiti la deambulazione e l’equilibrio. Capogiri e vertigini sono comuni, come anche l’affaticamento.
      L’eccesso di calore (come ad esempio la stagione calda, un bagno o una doccia bollenti oppure la febbre) possono peggiorare temporaneamente i sintomi.
      Quando viene colpita la parte posteriore del midollo spinale nel collo, il fatto di piegare il collo in avanti può causare una scossa elettrica o una sensazione di formicolio che si dirada nella schiena, nelle gambe, in un braccio o da un lato del corpo (una risposta chiamata segno di Lhermitte). Solitamente, la sensazione dura solo un momento e scompare quando il collo viene raddrizzato. Spesso continua a essere percepita finché il collo rimane piegato in avanti.

Sintomi successivi della sclerosi multipla

    • Con il progredire della sclerosi multipla, i movimenti possono diventare a scatti, irregolari e inefficaci. Le persone possono diventare parzialmente o completamente paralizzate. I muscoli deboli possono contrarsi involontariamente (spasticità), causando a volte crampi dolorosi. La debolezza muscolare e la spasticità possono interferire con la deambulazione, rendendola impossibile, anche con un girello o un altro dispositivo di assistenza. Alcune persone possono essere costrette su una sedia a rotelle. Le persone che non riescono a camminare possono sviluppare osteoporosi (diminuzione della densità ossea).
      L’eloquio può diventare lento, inceppato ed esitante.
      Le persone con la sclerosi multipla possono non essere più in grado di controllare le risposte emotive e possono ridere o piangere in modo inappropriato. La depressione è comune e la cognizione può essere leggermente compromessa.
      La sclerosi multipla colpisce spesso i nervi che controllano la minzione o la defecazione. Di conseguenza, la maggior parte delle persone con sclerosi multipla hanno problemi nel controllo della vescica, quali ad esempio:
      • Stimolo frequente e pressante a urinare
      • Rilascio involontario di urina (incontinenza urinaria)
      • Difficoltà di avvio della minzione
      • Incapacità a svuotare completamente la vescica (ritenzione urinaria)
        L’urina ritenuta può essere un terreno fertile per i batteri, facilitando l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie.
        Le persone possono anche soffrire di stipsi oppure, occasionalmente, defecare involontariamente (incontinenza fecale).
        In rari casi, nella fase più avanzata, si sviluppa demenza.
        Se le recidive diventano più frequenti, le persone divengono sempre più disabili, a volte in modo permanente.

Diagnosi

        • Valutazione medica
        • Risonanza magnetica per immagini
        • Talvolta esami supplementari
        Dal momento che i sintomi sono molto vari, il medico può non riconoscere la malattia ai suoi esordi. Sospetta la sclerosi multipla nei giovani che sviluppano improvvisamente vista offuscata o doppia, oppure problemi di movimento o sensazioni anomale in varie parti del corpo non correlate. La variabilità dei sintomi e un modello di recidive e remissioni sostengono la diagnosi. I pazienti devono descrivere chiaramente tutti i sintomi di cui soffrono al medico, in particolare se i sintomi non sono presenti quando si recano dal medico.
        Quando il medico sospetta la sclerosi multipla, valuta attentamente il sistema nervoso (esame neurologico) durante un esame obiettivo. In seguito esamina il fondo dell’occhio (retina) con un oftalmoscopio. Il disco ottico (il punto in cui il nervo ottico si unisce alla retina) può essere insolitamente pallido, il che indica un danno al nervo ottico.
        La risonanza magnetica per immagini (RMI) è l’esame di diagnostica per immagini migliore per rilevare la sclerosi multipla. Solitamente consente di individuare le aree di demielinizzazione nel cervello e nel midollo spinale. Prima della RMI, il medico può iniettare del gadolinio, un mezzo di contrasto paramagnetico, nel flusso sanguigno. Il gadolinio aiuta a distinguere le aree di demielinizzazione recenti e l’infiammazione attiva di quelle più vecchie. Talvolta la sclerosi multipla viene individuata quando viene eseguita una RMI per un altro motivo, prima che provochi qualunque sintomo.

Ulteriori esami

      • La diagnosi può essere chiara sulla base di sintomi attuali, anamnesi di recidive e remissioni, esame obiettivo e RMI. In caso contrario, vengono effettuati altri esami per ottenere informazioni supplementari:
        • Puntura lombare (rachicentesi): viene prelevato un campione di liquido cerebrospinale per essere analizzato. Il contenuto di proteina del liquido può essere superiore al normale. La concentrazione di anticorpi può essere alta e viene rilevato un modello specifico di anticorpi (chiamato fascia oligoclonale) nella maggior parte delle persone con sclerosi multipla.
        • Risposte evocate: per questo esame vengono usati degli stimoli sensoriali, come luci lampeggianti, per attivare alcune aree del cervello, e vengono registrate le risposte elettriche cerebrali. Nelle persone con sclerosi multipla, la risposta del cervello agli stimoli può essere lenta perché le fibre nervose demielinizzate non sono in grado di condurre normalmente i segnali. Questo esame può anche rilevare un danno leggero al nervo ottico.
        Altri esami possono aiutare il medico a distinguere la sclerosi multipla da disturbi che causano sintomi simili, come AIDSparaparesi spastica tropicalevasculite, artrite del collo, sindrome di Guillain-Barréatassia ereditarialupusmalattia di Lymerottura di un disco spinalesifilide e una cisti nel midollo spinale (siringomielia). Ad esempio, possono essere effettuati degli esami del sangue per escludere la malattia di Lyme, la sifilide, la paraparesi spastica tropicale e il lupus, e degli esami di diagnostica per immagini possono aiutare ad escludere artrite del collo, rottura di un disco spinale e siringomielia.

Prognosi

      • Gli effetti della sclerosi multipla e la rapidità alla quale progredisce variano notevolmente e in modo imprevedibile. Le remissioni possono durare da mesi a 10 anni o più. Tuttavia, alcune persone, come gli uomini che sviluppano la malattia nella mezza età e che hanno attacchi frequenti, possono diventare rapidamente disabili. Ciononostante, circa il 75% delle persone con sclerosi multipla non ha bisogno di una sedia a rotelle nell’arco della vita e per il 40% non c’è interruzione delle attività.
        Il fumo di sigarette può accelerare la progressione della malattia.
        A meno che la sclerosi multipla non sia molto grave, in genere non viene compromessa l’aspettativa di vita.

Trattamento

        • Corticosteroidi
        • Vengono anche utilizzati farmaci che possono aiutare a evitare che il sistema immunitario attacchi le guaine mieliniche.
        • Misure per controllare i sintomi
        Nessun trattamento per la sclerosi multipla è efficace in modo uniforme.

Corticosteroidi

      • Per un attacco acuto, vengono utilizzati essenzialmente i corticosteroidi. Probabilmente agiscono sopprimendo il sistema immunitario. Vengono somministrati per brevi periodi per calmare i sintomi immediati (come la perdita di vista, forza o coordinazione) se questi interferiscono con le funzionalità. Ad esempio, il prednisone può essere assunto per via orale, oppure il metilprednisolone può essere somministrato per via endovenosa. Anche se i corticosteroidi possono ridurre le recidive e rallentare la progressione della sclerosi multipla, non la interrompono.
        I corticosteroidi sono usati raramente per un lungo periodo perché possono avere molti effetti collaterali, come aumento di sensibilità alle infezioni, diabete, aumento di peso, affaticamento, osteoporosi e ulcere. I corticosteroidi sono iniziati e interrotti in base alle necessità.

Farmaci per aiutare a controllare il sistema immunitario

      • Vengono anche utilizzati farmaci che possono aiutare a evitare che il sistema immunitario attacchi le guaine mieliniche. Questi farmaci aiutano a ridurre il numero di recidive future. Tra questi:
        • L’interferone beta, somministrato per iniezione, riduce la frequenza delle recidive e può contribuire a ritardare l’invalidità.
        • Il glatiramer acetato, somministrato per iniezione, può avere benefici simili per le persone con sclerosi multipla lieve precoce.
        • Il mitoxantrone, un farmaco chemioterapico, può ridurre la frequenza delle recidive e rallentare la progressione della malattia. Viene somministrato solo per un massimo di 2 anni e solo quando altri farmaci non funzionano, perché alla lunga può portare a danni cardiaci.
        • Il natalizumab è un anticorpo somministrato per infusione endovenosa una volta al mese. È più efficace di altri farmaci nel ridurre il numero di recidive e nel prevenire un danno ulteriore al cervello. Tuttavia, il natalizumab può aumentare il rischio di un’infezione rara e letale dell’encefalo e del midollo spinale (leucoencefalopatia multifocale progressiva).
        • L’alemtuzumab (usato per trattare la leucemia) è efficace nel trattamento della sclerosi multipla con andamenti recidivanti (andamento recidivante-remittente e recidivante progressivo) ed è somministrato per via endovenosa. Tuttavia, aumenta il rischio di gravi disturbi autoimmuni e di alcuni tipi di tumore. Di conseguenza, alemtuzumab viene solitamente usato solo quando il trattamento con due o più altri farmaci si è rivelato inefficace.
        • Le immunoglobuline, somministrate per via endovenosa una volta al mese, aiutano occasionalmente quando altri farmaci sono stati inefficaci. Le immunoglobuline sono costituite da anticorpi ottenuti dal sangue di persone con un sistema immunitario sano.
        • Il fingolimod, la teriflunomide e il dimetilfumarato possono essere usati per trattare la sclerosi multipla che si manifesta con andamento recidivante. Questi farmaci possono essere assunti per via orale. Il fingolimod e il dimetilfumarato aumentano inoltre il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva, nonostante il rischio sia molto inferiore rispetto a natalizumab.
        • L’ocrelizumab è un anticorpo monoclonale usato per trattare la sclerosi multipla con andamento recidivante o progressivo primario. Viene somministrato come infusione endovenosa ogni 6 mesi. Può causare reazioni all’infusione, che possono comprendere eruzione cutanea, prurito, difficoltà respiratorie, edema della gola, capogiri, ipotensione arteriosa e tachicardia.
        I farmaci che aumentano il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva (natalizumab, fingolimod e dimetilfumarato) vengono utilizzati solo da medici con una speciale formazione. Inoltre, i soggetti che li assumono vanno periodicamente controllati per la comparsa di segni di leucoencefalopatia multifocale progressiva. Le analisi del sangue per il virus JC, che provoca leucoencefalopatia multifocale progressiva, vengono effettuate periodicamente.

Altri trattamenti

      • Alcuni esperti consigliano la plasmaferesi per le recidive gravi che non possono essere controllate con i corticosteroidi. Tuttavia, i benefici della plasmaferesi non sono stati definiti. Per questo trattamento, viene prelevato del sangue, gli anticorpi anomali vengono rimossi e il sangue viene ri-trasfuso nella persona.
        Il trapianto di cellule staminali, eseguito presso centri specializzati nel trapianto di cellule staminali, può essere utile in caso di malattia grave difficile da trattare.

Controllo dei sintomi

      • Altri farmaci possono essere usati per calmare o controllare sintomi specifici:
        • Spasmi muscolari: i miorilassanti baclofene o tizanidina
        • Incontinenza urinaria: Oxibutinina, tamsulosina o un altro farmaco, a seconda del tipo di incontinenza
        • Dolore dovuto ad anomalie nei nervi: anticonvulsivanti (come gabapentinpregabalin o carbamazepina) oppure a volte antidepressivi triciclici (come amitriptilina)
        • Tremori: il betabloccante propranololo
        • Affaticamento: amantadina (utilizzata per trattare il morbo di Parkinson) oppure, più raramente, farmaci utilizzati per trattare la sonnolenza eccessiva (come modafinilarmodafinil e anfetamina)
        • Depressione: antidepressivi come sertralina o amitriptilina, consulenza psicologica o entrambi
        • Stipsi: assunzione regolare di emollienti delle feci o lassativi
        Chi soffre di ritenzione urinaria può imparare ad effettuare la cateterizzazione per svuotare la vescica.

Misure generali

      • Le persone con sclerosi multipla possono conservare spesso uno stile di vita attivo, anche se possono stancarsi facilmente e non essere in grado di rispettare un programma esigente. L’incoraggiamento e la rassicurazione aiutano.
        Un’attività fisica regolare, come fare cyclette, camminare, nuotare o fare stretching, riduce la spasticità e aiuta a mantenere una buona condizione cardiovascolare, muscolare e fisiologica.
        La fisioterapia aiuta a mantenere l’equilibrio, la capacità di camminare e l’ampiezza di movimento, nonché a ridurre spasticità e debolezza. Le persone devono cercare di camminare da sole il più possibile. In questo modo migliorano la loro qualità di vita ed evitano la depressione.
        Può essere d’aiuto evitare alte temperature, ad esempio non fare bagni o docce caldi, perché il calore può aggravare i sintomi. Chi fuma dovrebbe smettere.
        Dal momento che la carenza di vitamina D tende a provocare una sclerosi multipla più grave e che l’assunzione di vitamina D può ridurre il rischio di sviluppare osteoporosi, il medico consiglia solitamente degli integratori di vitamina D. È in fase di studio se gli integratori di vitamina D possano aiutare a rallentare la progressione della sclerosi multipla.
        Chi diventa debole e non riesce a muoversi facilmente, può sviluppare piaghe da decubito, quindi gli assistenti devono fare molta attenzione per prevenirle.
        In caso di disabilità, i terapisti occupazionali, i fisioterapisti e i logopedisti possono aiutare con la riabilitazione e insegnare alla persona a svolgere le attività funzionali nonostante l’invalidità causata dalla sclerosi multipla. Gli assistenti sociali possono consigliare e aiutare con i servizi e le attrezzature necessarie.

        link ORIGINALE: https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-di-cervello,-midollo-spinale-e-nervi/sclerosi-multipla-sm-e-malattie-correlate/sclerosi-multipla-sm



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