Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
CONTATORE PERSONE
16/02/20
Le Vibrazioni - Dov'è (Official Video) [Sanremo 2020]
Cerco di capire quello
Che non so capire
Fuori vola polline
E ho creduto fosse neve
E non mi sento contento
Chissà se poi sono io
Quello allo specchio.
Cerco dai vicini
La mia dose giornaliera
Di sorrisi ricambiati
Per potermi poi sentire
Socialmente in pace
Con il mondo e con il mio quartiere.
Chiedimi se dove sto
Sto bene
Se sono felice
Chiedimi qualsiasi cosa
Basta che mi dici
Dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è
La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’è.
Cerco di sentire quello
Che non so vedere
La mia solitudine
È sul fondo di un bicchiere
D’acqua che m’inviti a bere
Ho sete di stupore
Mi puoi accontentare?
Chiedimi se sono fuori posto
In questo posto
Chiedi tutto basta che qualcuno
Mi risponda adesso
Dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è
La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’è.
E rimango già qui, rimango così e
E non ci penso più
Ho una clessidra ferma al posto del cuore
E un piano alto dove puoi vedere tutto
Rimango così, rimango così e
E non ci penso più
E allora chiedimi se sono fuori posto
In questo posto
Chiedi tutto basta che qualcuno
Mi risponda adesso
Dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è
La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’è.
Cerco di capire quello
Che non so capire
Fuori vola polline
Eppure sembra neve.
13/02/20
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09/02/20
Centella
Chiama una paziente chiedendo a noi conferme sulla bontà di una prescrizione di Centella che le aveva fatto un chirurgo vascolare, dopo un intervento di stripping della safena. Le ha detto che serve per migliorare il ritorno venoso nelle vene residue. I dubbi le sono insorti, neanche a farlo apposta, dopo una veloce googlata... ovviamente. Ed è così che ha appreso, da Dr. Google, che la Centella asiatica è una pianta utilizzata in India per contrastare l'ansia e lo stress e addirittura per migliorare anche certi disturbi della mente con deficit cognitivi. "Forse -dice la donna- quel chirurgo ha pensato che io fossi nervosa, in realtà da quando assumo il citalopram, sto benissimo, e non voglio una pianta sedativa. Ma come è possibile che un medico commetta simili errori? Ora poi che ho fatto l'intervento non sono più neanche preoccupata. Inoltre non ho trovato da nessuna parte che serve per le vene". Questo la paziente.
In realtà le abbiamo spiegato che quel chirurgo aveva fatto una cosa giustissima nel prescriverle un estratto di Centella per il suo problema vascolare. E che aveva invece sbagliato lei a cercare le informazioni giuste. Su Google evidentemente aveva trovato solo le informazioni relative all'uso tradizionale della Centella, peraltro quelle sostenute sì dalla tradizione ma non ancora a sufficienza dalla letteratura scientifica: solo un trial ed una revisione sistematica, che peraltro mettono in evidenza la assenza di robustezza delle prove.
Mentre invece le ho spiegato che, sempre in letteratura, che è il nostro punto di riferimento cardinale, della Centella è ampiamente descritta l'attività positiva sul microcircolo venoso (per chi fosse curioso ben una quindicina trial clinici anche recenti, e almeno un paio di revisioni sistematiche, di cui una pure della Cochrane), per non parlare poi degli effetti a livello dermatologico. Non solo, le ho spiegato che si trova pure disponibile come medicinale da automedicazione, proprio per i disturbi venosi: due pasticchine al giorno ed il gioco è fatto. "Ah... ma lui me la fa assumere in gocce! Estratto idroalcolico c'è scritto:" continua la donna.
Ecco allora che il chirurgo in realtà ha fatto una cosa fatta bene, nella scelta della pianta, ma forse ha commesso pure un errore nella scelta del prodotto: perché per le vene serve senz'altro un estratto particolare della pianta (la frazione dei triterpeni), mentre con un estratto idroalcolico in realtà si potrebbero avere effetti non desiderati proprio sul sistema nervoso, perché vengono estratte pure altre sostanze attive, e per contro di quello non conosciamo la concentrazione dei triterpeni.
Tutto questo per dire come sia complesso il mondo delle erbe, soprattutto se si prendono direzioni sbagliate o si seguono riferimenti impropri, oppure ancora se non si studia abbastanza. E voi cosa ne pensate?
Chi desidera portare il suo contributo può intervenire nella discussione collegandosi al Blog http://naturamedica. farmacista33.it/centella- grande-sconosciuta/
link originaledi
- Fabio Firenzuoli
CERFIT, AOU Careggi
Università degli Studi di Firenze
In realtà le abbiamo spiegato che quel chirurgo aveva fatto una cosa giustissima nel prescriverle un estratto di Centella per il suo problema vascolare. E che aveva invece sbagliato lei a cercare le informazioni giuste. Su Google evidentemente aveva trovato solo le informazioni relative all'uso tradizionale della Centella, peraltro quelle sostenute sì dalla tradizione ma non ancora a sufficienza dalla letteratura scientifica: solo un trial ed una revisione sistematica, che peraltro mettono in evidenza la assenza di robustezza delle prove.
Mentre invece le ho spiegato che, sempre in letteratura, che è il nostro punto di riferimento cardinale, della Centella è ampiamente descritta l'attività positiva sul microcircolo venoso (per chi fosse curioso ben una quindicina trial clinici anche recenti, e almeno un paio di revisioni sistematiche, di cui una pure della Cochrane), per non parlare poi degli effetti a livello dermatologico. Non solo, le ho spiegato che si trova pure disponibile come medicinale da automedicazione, proprio per i disturbi venosi: due pasticchine al giorno ed il gioco è fatto. "Ah... ma lui me la fa assumere in gocce! Estratto idroalcolico c'è scritto:" continua la donna.
Ecco allora che il chirurgo in realtà ha fatto una cosa fatta bene, nella scelta della pianta, ma forse ha commesso pure un errore nella scelta del prodotto: perché per le vene serve senz'altro un estratto particolare della pianta (la frazione dei triterpeni), mentre con un estratto idroalcolico in realtà si potrebbero avere effetti non desiderati proprio sul sistema nervoso, perché vengono estratte pure altre sostanze attive, e per contro di quello non conosciamo la concentrazione dei triterpeni.
Tutto questo per dire come sia complesso il mondo delle erbe, soprattutto se si prendono direzioni sbagliate o si seguono riferimenti impropri, oppure ancora se non si studia abbastanza. E voi cosa ne pensate?
Chi desidera portare il suo contributo può intervenire nella discussione collegandosi al Blog http://naturamedica.
link originaledi
- Fabio Firenzuoli
CERFIT, AOU Careggi
Università degli Studi di Firenze
Ernia del disco lombare
L’ernia è una sporgenza patologica del disco verso il canale vertebrale. La parte interna (nucleo) forza, per effetto di un’ alterazione strutturale, l’anulus che lo circonda (freccia blu) e preme sulla radice nervosa adiacente (freccia rossa). La compattezza del nucleo è legata all’integrità strutturale dei proteoglicani. Essi conferiscono al nucleo proprietà viscoelastiche, integre quando alla risonanza magnetica il nucleo appare come un ovale bianco (in T2). Il nucleo è circondato da una parte più scura, anulare, l’ “anulus”. Nucleo ed anulus costituiscono il disco intervertebrale.
L’ernia del disco viene classificata a seconda del suo aspetto in protrusione, prolasso, estrusione, sequestro. Nella protrusione e prolasso l’anulus è deformato ma integro, nell’estrusione e nel sequestro l’anulus è rotto. A seconda della posizione, valutabile radiologicamente, l’ernia è paramediana o laterale (la più frequente) centrale, intraforaminale ed extraforaminale.
Le conseguenze dell’ernia del disco
L’ernia del disco (freccia blu) ed il suo rapporto col nervo (la radice, freccia rossa) è rappresentata nella figura qui a sinistra.
Il disco sporge dal margine vertebrale e schiaccia la radice nervosa (il cordoncino bianco nella figura a sinistra) provocando dolore, spesso la sciatica.
Solitamente il disco ernia ai lati del legamento longitudinale posteriore (una sorta di nastro che unisce e copre i corpi vertebrali ed i dischi interposti) che è anche la zona prossima alla radice nervosa. Gli spazi L4-L5 ed L5-S1 (L sta per lombare e S per Sacrale!) sono interessati nel 95% con una quota rispettiva del 45 e 50%. Segue lo spazio L3-L4 col 5% circa.
Solitamente il disco ernia ai lati del legamento longitudinale posteriore (una sorta di nastro che unisce e copre i corpi vertebrali ed i dischi interposti) che è anche la zona prossima alla radice nervosa. Gli spazi L4-L5 ed L5-S1 (L sta per lombare e S per Sacrale!) sono interessati nel 95% con una quota rispettiva del 45 e 50%. Segue lo spazio L3-L4 col 5% circa.
Il dolore ed i più rari deficit muscolare o sfinterico corrispondono al livello dell’ernia discale e quindi al nervo compresso (la radice in termini medici). Il livello L4-L5 interessa la radice di L5, L5-S1 interessa S1. L’ ernia rimane di solito contenuta negli involucri naturali del disco (l’anulus), altre volte viene espulsa come frammento libero, che nel 70% dei casi migra verso il basso.
I sintomi dell’ernia del disco
Classicamente si manifesta in due tempi successivi: dolore lombare o lombalgia (“mal di schiena”) cui col tempo si associa la sciatica, o dolore lungo la faccia posteriore dell’arto inferiore, fino alla pianta o al dorso del piede. Il dolore può essere improvviso e violento, tanto da essere indicato col nome di “colpo della strega”.
Il colpo della strega in relazione con l’ernia del disco
Indica un mal di schiena improvviso e violento, che “blocca” il paziente in flessione. Questo atteggiamento persiste anche per molti giorni e si attenua quando il dolore comincia a calmarsi. La lombalgia spesso precede la sciatica, ma nella fase di acuzie il dolore lungo la gamba può “mascherare” la lombalgia, ed essere il sintomo rilevante
La sciatica come conseguenza dell’ernia del disco
L’ernia del disco si manifesta tipicamente con la sciatica, ossia dolore lungo la gamba (vedi la figura di fianco). Il dolore esprime la sofferenza radicolare (della radice nervosa, all’origine del nervo sciatico). Si tratta della radice di L5 o S1, con prevalenza dei sintomi verso il dorso (L5), o il malleolo esterno (l’osso che sporge sul collo del piede!) e la pianta del piede (S1). La cruralgia indica invece la sofferenza di L4, ed il dolore è nella parte anteriore della coscia.
Il dolore si accentua con i movimenti della schiena, con le posture sbagliate (specie la lunga permanenza in piedi o in posizione seduta), con la tosse, lo starnuto e la defecazione. Al contrario il giacere con le gambe flesse attenua il dolore. Per approfondire.
Altri sintomi
Al dolore si associano parestesie (sensazioni anomale della gamba, tipo formicolii) e deficit sensitivi (45%), alterazioni dei riflessi (51%) ed ipostenia o diminuzione della forza (28%). La diminuzione della forza riguarda soprattutto i movimenti del piede e può essere verificata sollevandosi sui talloni o sulle punte.
La difficoltà o l’incapacità di sollevarsi sui talloni, indica un deficit dell’estensore lungo dell’alluce e delle dita (sofferenza di L5), mentre l’incapacità di sollevarsi sulle punte indica un deficit del tricipite surale (sofferenza di S1).
Molto raramente l’ ernia si manifesta con la sindrome della “cauda equina” ossia disturbi sensitivi perineali a sella e difficoltà nel controllo delle urine e delle feci. In questo caso sono presenti deficit della forza degli arti inferiori, specie nei movimenti del piede.
Esame clinico
La presenza di sciatica viene verificata con la manovra di Lasègue. Si esegue col paziente supino (sdraiato sul dorso): si eleva la gamba estesa fino a provocare tensione e poi dolore nel territorio sciatico (deve comparire al di sotto dei 60°). è positivo nell’83% dei casi specie nei pazienti giovani e per ernie L5-S1.
Il Laségue crociato (elevazione dell’arto non dolente) è positivo quando evoca dolore controlaterale indicando la presenza quasi certa di ernia (97%, ma con un’alta incidenza di falsi negativi). Per verificare la presenza di cruralgia si mette in tensione il nervo femorale, ossia col paziente prono (sdraiato sul ventre) si eleva la gamba.
La pressione nelle aree algiche, lungo i punti paravertebrali e lungo il decorso dei nervi interessati (sciatico o femorale) causa od accentua il dolore.
Talora bisogna differenziare la sofferenza radicolare da una patologia dell’anca. Questa si evidenzia a ginocchio flesso o semiflesso, ruotando, abducendo e flettendo la coscia così da mettere in tensione l’articolazione coxo-femorale.
Gli esami per accertare la presenza dell’ernia del disco
L’ernia del disco si evidenza con la risonanza magnetica o (meno bene) con la TC. La “sporgenza” del disco può essere più o meno marcata. La vera ernia comporta la rottura dell’anulus, e corrisponde alla “C” della figura a destra.
La sofferenza della radice è obiettivata dall’esame elettromiografico. La radiografia diretta mostra la colonna vertebrale con le modificazioni (transitorie), indotte dal dolore (irrigidimento, scoliosi etc.). Mostra anche le modificazioni indotte da processi degenerativi (permanenti), come la riduzione dello spazio discale o la presenza di osteofiti. In proiezione laterale si valutano i diametri del canale neurale e la posizione delle faccette articolari (queste meglio evidenziabili in posizione obliqua) e la eventuale instabilità.
La radiografia preoperatoria serve anche a rilevare eventuali malformazioni ossee congenite (lombarizzazione di S1 o sacralizzazione di L5), aiuta nella localizzazione dello spazio di interesse ed evidenzia l’ampiezza dello spazio interlaminare.
continua:
https://neurochirurghi.com/ernia-del-disco-lombare/
continua:
08/02/20
Nevralgia del Trigemino o “Trigemino”
La nevralgia del trigemino causa dolore violento ed improvviso, a scariche sul volto.
Il dolore si manifesta senza cause apparenti o in seguito alla stimolazione di zone trigger, ossia aree cutanee eccezionalmente sensibili.
Si può trattare di un semplice tocco, dell’atto del radersi o truccarsi, di un colpo di vento, o anche dei movimenti di masticazione e delle labbra parlando. Interessa tipicamente un solo lato, prevalentemente il destro, tra la mandibola ed il labbro.
È dovuta al danno del nervo trigemino per perdita di mielina, il rivestimento delle fibre nervose. Spesso il danno è attribuibile ad un conflitto vascolare con un’ arteria contigua. Volgarmente si usa l’espressione “ho il trigemino” invece di “soffro di trigemino” o di nevralgia trigeminale.
CONTINUA: https://neurochirurghi.com/nevralgia-del-trigemino-trigeminale/
Il dolore si manifesta senza cause apparenti o in seguito alla stimolazione di zone trigger, ossia aree cutanee eccezionalmente sensibili.
Si può trattare di un semplice tocco, dell’atto del radersi o truccarsi, di un colpo di vento, o anche dei movimenti di masticazione e delle labbra parlando. Interessa tipicamente un solo lato, prevalentemente il destro, tra la mandibola ed il labbro.
È dovuta al danno del nervo trigemino per perdita di mielina, il rivestimento delle fibre nervose. Spesso il danno è attribuibile ad un conflitto vascolare con un’ arteria contigua. Volgarmente si usa l’espressione “ho il trigemino” invece di “soffro di trigemino” o di nevralgia trigeminale.
La sofferenza
La nevralgia del trigemino è stata, descritta in termini drammatici già da secoli. Il pattern di distribuzione del dolore segue la distribuzione dei rami del trigemino, nella parte alta, media o bassa del viso. Il dolore si propaga ad accessi “elettrici” della durata di pochi secondi. Rimane una “sofferenza di base”, angosciante, che non si caratterizza tanto per la presenza di dolore, quanto per la paura del dolore provocato ad ogni minimo movimento o stimolo sul viso.
Succede che dopo un periodo “critico” di settimane o mesi la nevralgia scompaia, dando l’illusione di una “guarigione”. Infatti ritorna anche dopo mesi, spesso in uno stesso periodo, senza causa apparente, ed è sempre più intenso.
Le cause
Non sempre il conflitto vascolare con il nervo trigemino è evidente, ma ciò nonostante la nevralgia può essere tipica. L’alterazione delle fibre risulta dal semplice “invecchiamento” del nervo”. Altre condizioni quali la sclerosi multipla o la compressione per effetto di un tumore possono produrre dolore trigeminale con caratteristiche tipiche. In questi casi si parla di nevralgia trigeminale sintomatica.
Classificazione
La nevralgia del trigemino viene distinta in tipo I e tipo II. La forma classica corrisponde al tipo 1, con attacchi di dolore “elettrico”, della durata di secondi o minuti, manifesti sul viso: verso l’occhio (primo ramo o V1), verso il naso (secondo ramo o V2) e verso il mento (terzo ramo 0 V3) Figura 1. Si manifesta spesso dopo i 50 anni con un picco tra i 60 ed i 70 anni. In circa il 3% dei casi può essere bilaterale.
La terapia medica
Il dolore tipicamente risponde alla terapia con Carbamazepina, Dintoina e recentemente Gabapentin, Oxcarbazepina, Pregabalin, Lamotrigina o altri antiepilettici. Tutti hanno dimostrato una certa efficacia, ma il farmaco di prima scelta resta la carbamazepina, il farmaco più conosciuto. La risposta immediata in genere è buona, ma a lungo andare l’efficacia diminuisce ed appaiono gli svantagi di una terapia cronica.
Primo tra tutti la necessità di assunzione cronica con effetti collaterali spiacevoli.
La carbamazepina in particolare provoca sonnolenza vertigini ed alterazioni della crasi ematica (emocromo, funzionalità epatica etc.). Per controllare il dolore possono essere utili trattamenti topici o infiltrazioni con anestetico locale.
Primo tra tutti la necessità di assunzione cronica con effetti collaterali spiacevoli.
La carbamazepina in particolare provoca sonnolenza vertigini ed alterazioni della crasi ematica (emocromo, funzionalità epatica etc.). Per controllare il dolore possono essere utili trattamenti topici o infiltrazioni con anestetico locale.
La terapia chirurgica della nevralgia del trigemino
Prima o poi ci si trova di fronte all’ intervento chirurgico, effettuabile in due modi fondamentali: percutaneo, in anestesia locale con leggera sedazione, o transcranico, in anestesia generale, con apertura del cranio (fossa cranica posteriore) e la micro-decompressione vascolare.
CONTINUA: https://neurochirurghi.com/nevralgia-del-trigemino-trigeminale/
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balsamo SIFCAMINA
NON E' VERO CHE NON C'E' ....esiste esiste
Perché si usa Balsamo sifcamina?
CHE COSA E'?
BALSAMO SIFCAMINA POMATA è un farmaco per uso topico per dolori articolari e muscolari a base di derivato dell'acido salicilico.
PERCHE' SI USA
BALSAMO SIFCAMINA POMATA si usa per il trattamento locale di affezioni dolorose dell'apparato osteo-articolare e muscolare di origine reumatica e traumatica: lombaggini, dolori intercostali, nevralgie, torcicollo, distorsioni, strappi muscolari.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Balsamo sifcamina
BALSAMO SIFCAMINA POMATA non deve essere usato nel caso di ipersensibilità già nota verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico; in particolare verso metile gentisato e metile salicilato. è opportuno consultare il medico nel caso in cui tali disturbi si fossero manifestati in passato.
Continua sotto
https://www.my-personaltrainer.it/Foglietti-illustrativi/Balsamo_sifcamina.1.html
05/02/20
Ecco lo studio SEGRETO sui v@ccini
Non si tratta dei soliti “No Vax” ma di uno studio finanziato con soldi pubblici e lasciato cadere nell’incuria e nell’oblio. Nel frattempo le ricerche sui vaccini, già programmate ed avviate all’Istituto Superiore di Sanità, sono state interrotte dopo il discutibile allontanamento del presidente dott. Fabrizio Oleari, nominato con concorso dal governo Monti, e la sua sostituzione – tutta politica – con il prof. Walter Ricciardi, il quale ben si era guardato dal partecipare al quel bando di concorso, salvo poi accettare il doppio incarico di commissario dello stesso Istituto per chiara fama secondo i voleri dell’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Tornando al tema diciamo che si tratta del primo report (“Analisi delle segnalazioni internazionali di encefalomielite acuta disseminata post vaccinazione”) che descrive, in maniera capillare, le caratteristiche epidemiologiche della encefalomielite acuta disseminata post-vaccinica. Autore dello studio, pubblicato nel 2013 su “EpiCentro” – il portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità – il dott. Paolo Pellegrino dell’Unità di Farmacologia clinica (Dipartimento di scienze biomediche e cliniche) dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco (Università di Milano).
CONTINUA:
⬇️
https://www.onb.it/2019/01/08/ecco-lo-studio-segreto-sui-vaccini/
informazione utile "D d V"
Volete "divertirvi" a scoprire i danni che provocano i vaccini? 😬
Quanti studi pubblicati ci sono, riguardo ai danni causati dai vaccini?
Qui troverete una buona parte di questi studi scientifici, non tutti, ma bastano e avanzano per dire NO ai Vaccini!
https://greatergoodmovie.org/learn-more/science/
Ecco una delle 14 sezioni dedicate dal sito :
Infiammazione cerebrale (encefalite) Post vaccinazione
Complicanze neurologiche dell'immunizzazione della pertosse
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2025848/?page=1
Encefalomielite acuta disseminata
http://www.neurology.org/content/68/16_suppl_2/S23.abstract
Encefalomielite acuta disseminata a seguito di vaccinazione antinfluenzale
http://archneur.jamanetwork.com/article.aspx?volume=37&issue=9&page=564
Una serie di casi di bambini con apparenti encefalopatie tossiche al mercurio che si manifestano con sintomi clinici di disturbi autistici regressivi
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17454560
Vaccinazione contro la pertosse: efficacia contro rischi
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0140673677910285
Disfunzione del vaccino DPT e del sistema nervoso cronico: una nuova analisi
http://www.nap.edu/catalog.php?record_id=9814#toc
Encefalomielite acuta disseminata
http://pmj.bmj.com/content/79/927/11.full
La tossina da pertosse è necessaria per l'encefalopatia da vaccino contro la pertosse
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC391511/pdf/pnas00364-0469.pdf
Encefalopatia acuta necrotizzante secondaria a difterite, tossoide tetanico e vaccinazione contro la pertosse a cellule intere: imaging ponderato per diffusione e reperti di spettroscopia RM del protone
http://www.springerlink.com/content/44xt417387hx4877/
Il vaccino contro il vaiolo e l'encefalite postvaccinale
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12170398
Encefalia-mielite a seguito di vaccinazione
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2047920/
Encefalia-mielite a seguito di vaccinazione
http://actx.beta.download.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(01)28386-X/fulltext
Panencefalite sclerosante subacuta: la minaccia continua
Morti attribuibili alla vaccinazione contro il vaiolo, 1959-1966 e 1968
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?volume=212&issue=3&page=441
Encefalopatia acuta e danno neurologico cronico dopo il vaccino contro la pertosse
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7906066
Encefalopatie a seguito del vaccino profilattico per la pertosse
http://pediatrics.aappublications.org/content/1/4/437.abstract
Trattamento della reazione del vaccino contro la pertosse letale con antagonisti dell'istamina H1
http://www.neurology.org/content/37/6/1068
Modello murino di encefalopatia da vaccino antipertosse: legame con H-2
http://www.nature.com/nature/journal/v299/n5885/abs/299738a0.html
.....................................
"" Abbiamo compilato questo catalogo di scienze per aiutare genitori, legislatori, medici e scienziati a comprendere diversi punti importanti sulla questione del vaccino:
Vi è abbondanza di scienza pubblicata su riviste mediche e scientifiche tradizionali che suggeriscono motivo di preoccupazione per la sicurezza dei vaccini;
il dibattito sui vaccini non è un dibattito tra genitori e medici, ma piuttosto tra scienziati con opinioni opposte;
i vaccini possono essere collegati a una serie di malattie croniche e condizioni come asma, allergie, difficoltà di apprendimento, problemi comportamentali, autismo, morte infantile inspiegabile e malattie autoimmuni come diabete, artrite reumatoide, lupus, SM e altri;
ci sono connessioni tra problemi intestinali, immunitari e neurologici spesso riscontrati nelle lesioni da vaccino.
Questa raccolta non contiene tutta la scienza sui vaccini ma piuttosto la scienza che suggerisce motivo di preoccupazione. I lettori dovrebbero capire che la ricerca qui citata non prova che tutte le condizioni menzionate siano causate dai vaccini. Piuttosto, questa ricerca dimostra che le preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini sono valide e giustificano ulteriori indagini per valutare appieno il vero impatto a lungo termine della vaccinazione.
Per utilizzare questa risorsa, è sufficiente sfogliare tutte le diverse categorie per acquisire familiarità con l'ambito e l'ampiezza delle possibili reazioni avverse ai vaccini. Una volta deciso quale argomento esplorare, fai semplicemente clic sulla categoria e troverai i collegamenti alla ricerca che appartiene a questa categoria. Se c'è una grande quantità di ricerche su un argomento, puoi anche trovare sottocategorie da esplorare. Abbiamo incluso il testo completo di qualsiasi documento pubblicamente disponibile. Se il testo completo non è gratuito per il pubblico, ci siamo collegati all'abstract e puoi acquistare il documento o andare alla tua biblioteca per ottenere l'accesso.
Speriamo che queste informazioni siano utili a tutti mentre lavori nelle tue decisioni personali e ripensaci! ""
https://greatergoodmovie.org/learn-more/science/
Da Fabrizio
02/02/20
vaccini e...
I pazienti in cui vi è rilievo di anticorpi IgE specifici verso un allergene sono a rischio di reazioni (anche gravi) con l'esposizione sistemica a tale allergene.
Pertanto, potenzialmente, i pazienti che hanno un’UNA ALLERGIA IgE-mediata ALL'UOVO sono a rischio di anafilassi, SE VENGONO SOTTOPOSTI AD INIEZIONI CON VACCINI CONTENENTI PROTEINE DELL'UOVO.
DIVERSI VACCINI #sono coltivati in embrioni di pollo o tessuti embrionali e seppur in minima percentuale contengono SEMPRE PROTEINE DELL'UOVO, anche se la concentrazione varia notevolmente.
Continua:
www.medicitalia.it/blog/allergologia-e-immunologia/2636-vaccinazioni-nei-pazienti-con-allergia-all-uovo.html
LA MEDICINA DEL FUTURO tra verità' e menzogna
ATTENZIONE
prenotarsi con urgenza perché i posti stanno terminando
prenotarsi con urgenza perché i posti stanno terminando
22/3/2020
Corso Vittorio Emanuele II, 23 Torino
h. 14.30-19.00
con i Dottori:
Dr. DARIO Miedico Dr. LUCIANO Proietti Dr. DIEGO Tomassone
con i Dottori:
Dr. DARIO Miedico Dr. LUCIANO Proietti Dr. DIEGO Tomassone
INGRESSO LIBERO
OFFERTA #GRADITA
Per informazioni e prenotazioni
contattare :
CATERINA 393/1001699
PAOLA 349/2241628
Aggiornamento : prenotarsi con urgenza perché i posti stanno terminando
Aggiungo gli aggiornamenti di PAOLA
NON SOLO OSPITI D'ECCEZIONE:
Chiara Tinuzzo con cui ho scritto un comunicato relativo alla sua vicenda e la WONDER WOMAN ITALIANA (VENETA PRECISAMENTE)
Marchesini Stefania ma musica, intrattenimenti e TANTE ALTRE SORPRESE!
IL DOTT. LUCIANO PROIETTI TRATTERA'
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“LA SALUTE CONSAPEVOLE: l’informazione medica oggi”
A BREVE I TITOLI ANCHE DEGLI ALTRI RELATORI....
CONTINUATE A SEGUIRCI
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