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L’ablazione è una pratica mininvasiva utilizzata nella cura delle aritmie cardiache. Si tratta di un intervento attraverso il quale vengono eliminate piccole porzioni di cuore, responsabili di aritmie cardiache che si ripetono continuamente nel corso del tempo.
Le energie utilizzate per l’ablazione possono essere diverse, ma in genere viene utilizzata la radiofrequenza, che ottiene l’eliminazione delle cellule responsabili delle aritmie attraverso una loro “bruciatura”. In casi particolari può essere utilizzata invece la crioenergia (energia “fredda”) nella quale l’eliminazione delle cellule avviene attraverso il loro congelamento.
Quali sono i rischi dell’intervento di ablazione?
L’ablazione è un intervento attraverso il quale vengono “bruciate” piccole porzioni di cuore, responsabili di aritmie che si ripetono continuamente nel corso del tempo. Come per qualsiasi tipo di intervento chirurgico, non è corretto dire che la procedura abbia un rischio nullo di complicanze anche severe, ma – se eseguita in centri con esperienza nella procedura (che eseguono numerosi interventi di questo tipo) – il rischio di complicanze gravi è assolutamente inferiore all’1%.
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Le complicanze più frequenti (si parla comunque di un tasso di complicanza inferiore al 5%) sono locali, legate alla puntura della vena o dell’arteria che possono essere lesionate durante la manovra e, quindi, aver bisogno di un intervento per la riparazione.
Quando viene consegnato al paziente il modulo del consenso informato, questo va letto attentamente perché riporta l’incidenza delle principali complicanze che si possono verificare durante l’intervento.
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https://www.gavazzeni.it/cure/ablazione/
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