Comincerà nei prossimi giorni e sarà
eseguita in venti centri d’Italia, tra cui l’ospedale Cannizzaro di
Catania, la sperimentazione “Brave Dreams”, lo studio che dovrà valutare
efficacia e sicurezza dell’intervento di disostruzione delle vene
extracraniche nei pazienti con sclerosi multipla e diagnosi di
“Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale” (CCSVI). Promotore e
principale ricercatore dello studio è il prof. Paolo Zamboni, il medico
che per la prima volta nel mondo ha ipotizzato un legame fra sclerosi
multipla e CCSVI mettendo a punto il metodo ormai conosciuto con il suo
nome.
In inglese, “Brave Dreams” significa
letteralmente “sogni coraggiosi”: il nome deriva dall’abbreviazione di
BRAin VEnous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis, ovvero
“sfruttare il drenaggio venoso contro la sclerosi multipla”. Grazie al
possesso dei requisiti richiesti, relativi alle competenze neurologica,
di diagnostica vascolare non invasiva, di radiologia interventistica, di
chirurgia endovascolare e in area psicometrico-funzionale,
l’Azienda Cannizzaro di Catania è stata tra le prime ad essere
accreditata per questo trial multicentrico, che prevede un impegno
complessivo di circa due anni delle seguenti unità: Radiologia
interventistica, Centro neurologico per la Sclerosi Multipla, Medicina
fisica e riabilitativa, Chirurgia vascolare.
La sperimentazione sta dunque per
cominciare, con l’arruolamento dei pazienti nei primi Centri
sperimentatori dell’Emilia-Romagna (l’ospedale di Ferrara dove lavora
Zamboni, Centro coordinatore a livello nazionale, e l’Ausl di Bologna), e
proseguirà proprio presso l’ospedale Cannizzaro e di seguito negli
altri Centri sperimentatori (14 su 20) che hanno già il via libera dei
propri Comitati etici sul protocollo di ricerca, messo a punto da un
Comitato scientifico di esperti italiani e coordinato dall’Agenzia
sanitaria e sociale dell’ Emilia-Romagna.
L’avvio del reclutamento è stato
possibile grazie al parere non ostativo del Ministero della Salute
all’utilizzo di dispositivi medici. Il protocollo di ricerca “Brave
Dreams”, infatti, prevede l’uso di palloncini da angioplastica e, per
l’inizio della sperimentazione clinica, il Ministero aveva richiesto di
attendere la preventiva autorizzazione. Lo studio, promosso dall’Azienda
ospedaliero-universitaria di Ferrara, è finanziato dalla Regione
Emilia-Romagna con quasi tre milioni di euro
info di: http://www.cannizzarosalute.it/?p=609 .
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