“Io non mangio grilli!”.
Parte l’iniziativa contro le farine con insetti.
Attenti al nome in codice e al simbolo!
Un ristorante palermitano dice “no” alla farina di insetti. Solo poco tempo fa, nessuno avrebbe reputato necessario pubblicare un annuncio del genere.
Ma “purtroppo i tempi cambiano e con essi, anche alcune visioni”, è scritto sui social nelle pagine di Salmoriglio, noto ristorante di Palermo specializzato nella cucina siciliana.
Ora, a seguito del via libera all’immissione in commercio della polvere di grillo, previsto dal Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione Europea del 3 gennaio 2023, un avviso del genere si è reso necessario: “La nostra essenza è sempre stata quella di ricercare sul nostro territorio – si legge ancora nel post di Facebook – quelle materie prime, prodotte ancora vecchia maniera, genuinamente”.
L’autorizzazione riguarda la produzione, commercializzazione e quindi utilizzo a scopo alimentare di acheta domesticus (attenzione a questo nome perché è così che li chiamano in codice i grilli) e derivati, tipicamente la polvere parzialmente sgrassata, quale sostituto della più tradizionale (e di uso millenario) farina alimentare.
Ecco, dunque, che “non utilizzeremo mai prodotti da laboratorio, come surrogati della carne o alimenti e derivati provenienti dall’allevamento d’insetti e produzione di derivati”, fanno sapere i noti ristoratori siciliani.
“Questa attività garantisce ai suoi clienti che non aderisce alla vendita di prodotti alimentari che contengono farine o ingredienti contenenti Acheta Domesticus”, è l’annuncio che potrà leggere chiunque si recherà nel ristorante di via Vittorio Emanuele. 
Peraltro, dal punto di vista nutrizionale, la scarsa qualità delle proteine della loro carne ne rende pressoché inutile e insostenibile il consumo e senza dimenticare che gli insetti, inoltre, contengono chitina, che non può essere elaborata dal nostro intestino.
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Ma “purtroppo i tempi cambiano e con essi, anche alcune visioni”, è scritto sui social nelle pagine di Salmoriglio, noto ristorante di Palermo specializzato nella cucina siciliana.
Ora, a seguito del via libera all’immissione in commercio della polvere di grillo, previsto dal Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione Europea del 3 gennaio 2023, un avviso del genere si è reso necessario: “La nostra essenza è sempre stata quella di ricercare sul nostro territorio – si legge ancora nel post di Facebook – quelle materie prime, prodotte ancora vecchia maniera, genuinamente”.
L’autorizzazione riguarda la produzione, commercializzazione e quindi utilizzo a scopo alimentare di acheta domesticus (attenzione a questo nome perché è così che li chiamano in codice i grilli) e derivati, tipicamente la polvere parzialmente sgrassata, quale sostituto della più tradizionale (e di uso millenario) farina alimentare.
Ecco, dunque, che “non utilizzeremo mai prodotti da laboratorio, come surrogati della carne o alimenti e derivati provenienti dall’allevamento d’insetti e produzione di derivati”, fanno sapere i noti ristoratori siciliani.
“Questa attività garantisce ai suoi clienti che non aderisce alla vendita di prodotti alimentari che contengono farine o ingredienti contenenti Acheta Domesticus”, è l’annuncio che potrà leggere chiunque si recherà nel ristorante di via Vittorio Emanuele.
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