La Corte Costituzione avverte il Governo sulla proroga dell’emergenza: “Non più tollerabile la compressione dei diritti costituzionali oltre il 31 dicembre”
Con sentenza n.213 depositata ieri 11 novembre 2021, la Corte Costituzionale HA EPRESSO UN GIUDIZIO CHIARO giudizio sulla legittimità della decretazione di urgenza durante l’emergenza covid-19 che spesso comprime diritti di rango costituzionale.
La questione posta all’attenzione della Corte riguardava il cosiddetto “blocco degli sfratti” che incide sul diritto di proprietà privata, riconosciuto e garantito dall’articolo 42 della Costituzione.
Al punto 15 del “Considerato in diritto” della Sentenza si legge:
“Mette conto, INFINE, rilevare che, se l’eccezionalità della pandemia da COVID-19 giustifica, nell’immediato e per un limitato periodo di tempo, la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili (anche perché, in particolare, vi è stato, da parte del legislatore, un progressivo aggiustamento del bilanciamento degli interessi e dei diritti in gioco, nei termini sopra indicati), d’altra parte però questa misura emergenziale è prevista fino al 31 dicembre 2021 e deve ritenersi SENZA DI POSSIBILIA' di ULTERIORE PROROGA, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il LIMITE MASSIMO di tollerabilità, pur considerando la sua funzione sociale (art. 42, secondo comma, Cost.)”.
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