Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
CONTATORE PERSONE
01/10/20
Si distinguono due discopatie: la protrusione discale e l’ernia del disco
Che cos’è la protrusione discale? La protrusione è la discopatia più comune e si caratterizza per una fuoriuscita del disco dal suo spazio naturale e l’invasione di quello circostante, fino al contatto con le vicine radici nervose. Questo fenomeno può verificarsi quando il disco perde spessore o va incontro a disidratazione. La protrusione determina un dolore che può irradiarsi lungo il nervo sciatico (nella parte posteriore della gamba), oppure lungo il nervo crurale, coinvolgendo la coscia nella parte anteriore e l’inguine. La diagnosi si effettua nel corso di una visita specialista e può avvalersi anche di una risonanza magnetica. Cosa fare in caso di protrusione? La terapia è inizialmente conservativa mediante prescrizione farmacologica; durante la fase acuta infatti occorre eliminare il dolore e l’infiammazione con l’assunzione di farmaci analgesici (come il paracetamolo), antinfiammatori oppure cortisone. In genere, il medico prescrive anche un farmaco miorilassante, per rilassare la muscolatura. In fase acuta può inoltre essere di aiuto, per alleviare i sintomi e accelerare il recupero, affidarsi all’osteopatia o alla chiropratica; queste pratiche però da sole non bastano e non sostituiscono la ginnastica (ginnastica posturale, metodo Feldenkreis, Pilates, yoga) necessaria in una seconda fase e fondamentale per evitare ricadute. Tra le opzioni per contrastare il dolore, anche l’ozonoterapia: si tratta di un’infiltrazione di una miscela di ossigeno e ozono che viene iniettata nei piani muscolari o nei pressi del forame vertebrale, il canale contenente il midollo spinale. L’ozonoterapia disinfiamma e riduce il volume del disco, consentendone il rientro dalla protrusione. È un trattamento efficace, ma così come le altre tecniche infiltrative percutanee non risolve definitivamente il problema al disco e al momento non vi sono studi che ne provino la maggior efficacia rispetto ad altri trattamenti. L’ernia del disco Se il deterioramento del disco porta alla rottura del disco stesso, si ha la fuoriuscita del nucleo polposo che va a invadere lo spazio circostante con conseguente compressione delle radici nervose che determina infiammazione e dolore. Il trattamento dell’ernia del disco dipende dalla situazione: in alcuni casi non occorre alcuna operazione, ma è sufficiente procedere come con una protrusione: terapia farmacologica, trattamenti manipolativi e ginnastica. Se l’ernia è di media entità, si sceglie dapprima un approccio conservativo, i cui risultati sono però tenuti sotto stretto controllo. Se trascorsi 6-7 mesi, non si sono ottenuti i miglioramenti sperati e l’ernia non si è risolta, il neurochirurgo può optare per l’asportazione della stessa. In altri casi, più rari, invece l’operazione è necessaria. Sono i casi in cui si ha un interessamento del nervo motorio, che porta a disturbi della sensibilità e della forza dei piedi. L’intervento si effettua in anestesia generale e richiede una breve degenza, in genere una notte di ricovero. Dopo circa un mese dall’intervento, il paziente deve dedicarsi alla ginnastica per rafforzare i muscoli della parte centrale del corpo che conferiscono stabilità alla colonna.
CONTINUA NEL LINK ORIGINALE:
https://www.humanitas.it/news/22351-protrusione-discale-ed-ernia-del-disco-cosa-si-interviene
colonna-vertebrale-schiena
Con il termine schiena, a volte chiamata anche dorso, ci si riferisce a quell’ampia zona del corpo compresa tra il collo ed i glutei e da cui poi si sviluppano gli arti e in cui sono contenuti tutti gli organi sensibili e fondamentali quali cuore, polmone, fegato e reni. La schiena rappresenta la struttura ossea più estesa del corpo umano. SCHIENA: ANATOMIA Lo scheletro della schiena si compone di due parti fondamentali: A) la colonna vertebrale e B) le scapole. A) La colonna vertebrale La colonna vertebrale é costituita da un insieme di segmenti ossei sovrapposti in pile, le cosiddette vertebre, separati ma interconnessi tra di loro mediante delle cartilagini. Le ossa della colonna vertebrale vengono, di solito, raggruppate in cinque “insiemi di ossa”. Procedendo dall’alto verso al basso troviamo: vertebre cervicali, ossa toraciche, ossa lombari, ossa sacrali e ossa del coccigee. Le dimensioni delle vertebre non sono uguali. Di fatti a seconda del peso che deve essere sopportato si trovano vertebre di dimensioni maggiori. Per tanto le dimensioni aumentano dal primo gruppo all’ultimo, con le vertebre cervicali che sono le più piccole sino ad arrivare a quelle del coccige su cui si scarica gran parte della funzione di sostegno. All’interno della colonna vertebrale passa il midollo spinale, svolgendo in questo modo anche la funzione di protezione e preservazione di quest’ultimo.
B) Le scapole Le scapole sono una coppia di ossa piatte e triangolari che si trovano nella parte alta e sono simmetriche rispetto alla colonna vertebrale. Assieme all’omero e alla clavicola, le scapole formano i cosiddetti cingoli scapolari aventi la funzione di muovere gli arti superiori. Le scapole svolgano anche l’importante funzione di proteggere i polmoni. Nonostante la schiena rappresenta la struttura ossea più estesa del corpo umano, vi sono presenti solo pochi muscoli: il trapezio, i grandi dorsali e gli infraspinati (a coppia).
da Redazione Iunoy, 23 Settembre 2016 2.6k {icon} {views} Con il termine schiena, a volte chiamata anche dorso, ci si riferisce a quell’ampia zona del corpo compresa tra il collo ed i glutei e da cui poi si sviluppano gli arti e in cui sono contenuti tutti gli organi sensibili e fondamentali quali cuore, polmone, fegato e reni. La schiena rappresenta la struttura ossea più estesa del corpo umano. SCHIENA: ANATOMIA Lo scheletro della schiena si compone di due parti fondamentali: A) la colonna vertebrale e B) le scapole. A) La colonna vertebrale La colonna vertebrale é costituita da un insieme di segmenti ossei sovrapposti in pile, le cosiddette vertebre, separati ma interconnessi tra di loro mediante delle cartilagini. Le ossa della colonna vertebrale vengono, di solito, raggruppate in cinque “insiemi di ossa”. Procedendo dall’alto verso al basso troviamo: vertebre cervicali, ossa toraciche, ossa lombari, ossa sacrali e ossa del coccigee. Le dimensioni delle vertebre non sono uguali. Di fatti a seconda del peso che deve essere sopportato si trovano vertebre di dimensioni maggiori. Per tanto le dimensioni aumentano dal primo gruppo all’ultimo, con le vertebre cervicali che sono le più piccole sino ad arrivare a quelle del coccige su cui si scarica gran parte della funzione di sostegno. All’interno della colonna vertebrale passa il midollo spinale, svolgendo in questo modo anche la funzione di protezione e preservazione di quest’ultimo. colonna-vertebrale-schiena B) Le scapole Le scapole sono una coppia di ossa piatte e triangolari che si trovano nella parte alta e sono simmetriche rispetto alla colonna vertebrale. Assieme all’omero e alla clavicola, le scapole formano i cosiddetti cingoli scapolari aventi la funzione di muovere gli arti superiori. Le scapole svolgano anche l’importante funzione di proteggere i polmoni. Nonostante la schiena rappresenta la struttura ossea più estesa del corpo umano, vi sono presenti solo pochi muscoli: il trapezio, i grandi dorsali e gli infraspinati (a coppia). scapole-schiena SCHIENA: PRINCIPALI PATOLOGIE Data la sua dimensione e la sua importanza sono moltissime le patologie legate alla schiena. Genericamente indicate col nome di mal di schiena, le patologie possono interessare sia le ossa quanto i muscoli e i dischi cartilaginei della spina dorsale. Di seguito si riportano le principale patologie collegate ai dolori della schiena: Artrosi Scoliosi Fratture osteoporotiche Stenosi spinale Dismetrie degli arti inferiori Tumori ossei
CONTINUA NEL LINK ORIGINALE:
https://iunoy.com/schiena/
lo scheletro
Lo scheletro è formato da 206 OSSA, CARTILAGINE e ARTICOLAZIONI. Rappresenta l'organo passivo del movimento fornendo la base d'inserzione ai muscoli che ne costituiscono la parte attiva.
27/09/20
26/09/20
la forma della PUPU'
Tipo 1: feci a palline, dure, separate tra loro e di difficile espulsione; note anche come “feci caprine”
Tipo 2: feci a forma di salsiccia, costituita da grumi uniti tra loro.
Tipo 3: feci a forma di salame, con presenza di crepe sulla superficie.
Tipo 4: feci a forma di salame ma con superficie liscia e morbida.
Tipo 5: feci costituite da pezzi separati morbidi con bordi frastagliati; semplice da evacuare.
Tipo 6: feci morbide con bordi frastagliati e dalla consistenza pastosa.
Tipo 7: feci acquose, senza presenza di pezzi solidi; praticamente liquide.
In linea generale le tipologie 1 (feci a palline) e 2 (feci a salsiccia) sono tipiche della stitichezza (stipsi); sono considerate normali le tipologie 3 e 4, mentre le restanti sono generalmente relative a stati di diarrea.
Continua nel link originale:
⬇️
https://www.albanesi.it/salute/sintomi/feci-a-palline.htm
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15/09/20
mal di testa e...
Il sonno ha un impatto fondamentale sulla salute e sulla qualità di vita. Dormire a sufficienza e bene è importante per la salute fisica e mentale, influenza la produttività, la capacità decisionale e l’umore.
Con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza di quanto un sonno regolare sia decisivo per il benessere individuale e non solo, e per sottolineare come occorra rivolgersi a uno specialista in caso di disturbi del sonno, a marzo ricorre il World Sleep Day, un’iniziativa annuale promossa dalla World Sleep Society.
In un momento di stress come quello che stiamo vivendo – legato all’emergenza da COVID-19 – in cui molte delle nostre abitudini sono cambiate repentinamente per via delle misure governative per il contenimento del contagio, è possibile che le preoccupazioni e le incertezze influiscano anche sul nostro sonno.
Del legame tra sonno, stress e mal di testa parliamo con il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo di Humanitas.
"Continua: https://www.humanitas.it/news/25804-sonno-stress-mal-testa-quale-legame
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10/09/20
sclerosi multipla: la CONNESSIONE VASCOLARE
MAGNIMS consensus recommendation: Measure brain and spinal atrophy in MS
Posted: 10 Sep 2020 11:28 AM PDT
Readers of this blog have already learned about the importance of monitoring their gray matter. Volume loss, or the shrinking of tissue, is also referred to as atrophy and neurodegeneration. I explain this process in more depth here: link The MRI measurement of atrophy has been proven to be more indicative of MS progression, when compared to white matter lesions. (The fact that we still use a seventy year old mouse model to measure white matter lesions for MS drug efficacy boggles the mind.) This paper advises that MS specialists look at other MRI markers to understand how treatments might be impacting loss of tissue and MS progression.
A consortium of international MS experts published this review earlier in the year, right before COVID, and I missed it. It was not sponsored by any specific drug company. The MAGNIMS study group (Magnetic Resonance in Imaging in MS) was comprised of MS experts from seven countries. I highly recommend discussing this research with your doctor, to make sure you unde
Continua:⬇️ http://ccsviinms.blogspot.com/?m=1
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22/08/20
OSCURANO LE DICHIARAZIONI DEI MEDICI COSCIENZIOSI
E COME VOLEVASI DIMOSTRARE le cose SCOMODE VENGONO eliminate dai poteri forti
Il covid È...
"Il Covid è una malattia vascolare Non aggredisce solo i polmoni"
Lo studio di Paolo Zamboni pubblicato dalla rivista ‘Diagnostics’: "Ci sono evidenze probanti. sul fatto che il virus attacca le cellule endotelliari, causando trombi". Le possibili strategie di cura.
Continua
www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/il-covid-è-una-malattia-vascolare-non-aggredisce-solo-i-polmoni-1.5428360
19/08/20
Sclerosi Multipla e...
LA SCLEROSI MULTIPLA E' UNA MALATTIA VASCOLARE (condividete! condividete!)
"Buongiorno, sono il prof. Paolo Zamboni che dirige un centro di ricerca sulle malattie vascolari presso l'università di Ferrara. Approfitto dell'ospitalità di questa pagina per rendere a tutti comprensibile questo grafico che ci rivela che la #sclerosimultipla è una malattia vascolare.
La linea rossa che cresce esprime su oltre 12.000 pazienti inglesi dell'età media di 44 anni quanti ne sono morti nel corso di 25 anni per malattie delle grandi arterie. La linea blu, molto più bassa, indica invece quanti ne sono morti della stessa età e sesso fra le persone senza sclerosi multipla. La differenza è vertiginosa e conduce ad un aumento di rischio di morte vascolare di una volta e mezzo più grande a carico dei pazienti con sclerosi multipla. Le grandi arterie sono l'aorta, le coronarie, le carotidi. Questa curva sta dunque a significare che con la sclerosi multipla si muore giovani principalmente per infarto ed ictus.
Ed ora una riflessione. La sclerosi multipla è una malattia che, senza che sia stato provato, viene considerata autoimmunitaria. Su questa scorta viene esclusivamente curata con farmaci immunosoppressori. Ma come vedete è assolutamente chiaro che si muoia per cause vascolari, senza che vengano adottate misure preventive come l'esercizio, il cibo, ed i farmaci cardiovascolari.
Inoltre noi sappiamo bene, nonostante l'improvvida censura subita dalla comunità neurologica, che oltre alle grandi arterie sono ammalate anche le grandi vene. E sappiamo anche che in un certo numero di casi queste vene potrebbero essere curate con beneficio.
Se fosse disponibile un allenatore in panchina sicuramente chiederebbe un time-out. Così il gioco non va ragazzi......"
Messaggio del prof Zamboni preso da:
https://www.facebook.com/kairosversuskronos/posts/2917967415154501
Grafico dallo studio:
https://jamanetwork.com/journals/jamaneurology/article-abstract/2765472
Prof. Azeem Majeed,un autore dello studio:
"Il nostro nuovo studio su @JAMANeuro
ha trovato un aumento del rischio di malattie #cardiovascolari e #cerebrovascolari nelle persone con Sclerosi Multipla che non è completamente giustificato dai tradizionali fattori di rischio vascolare"
https://www.facebook.com/139997017782/photos/a.141096312782/10158700331302783/
La #CCSVI non può essere considerata una conseguenza della Sclerosi Multipla:
https://www.facebook.com/139997017782/photos/a.141096312782/10158699763577783/
16/08/20
DICHIARAZIONI DEL DOTTOR ROBERTO PETRELLA 14.8.20
*************E COME VOLEVASI DIMOSTRARE le cose SCOMODE VENGONO eliminate dai poteri forti
I ritmi respiratori.........
I ritmi respiratori influiscono sulla fluidità del fluido spinale all’interno ed attorno al cervello, secondo un nuovo studio. Il fluido cerebrospinale svolge un ruolo importante nel lavaggio dei rifiuti metabolici del cervello. La scoperta potrebbe avere un impatto su malattie del cervello come l’Alzheimer.
Il nostro cervello è lavato e pulito da un costante flusso di fluido cerebrospinale, che gioca un importante ruolo di trasporto delle sostane di scarto, come proteine dannose e acqua in eccesso.
Il ritmo del tuo cuore è uno dei fattori che influenza la qualità del fluire di questo liquido attraverso il cervello. Ora un nuovo studio mostra che la respirazione influisce anche sulla fluidità del fluido spinale.
“Non è impossibile che le tecniche di respirazione Yoga possano influenzare il flusso del liquido cerebrospinale attraverso il cervello e promuovere la rimozione dei rifiuti di esso” dice Vegard Vinje del Laboratori Simula Research, dove è candidato al dottorato.
Lo studio è stato recentemente pubblicato sul giornale Nature Scientific Reports e fa parte della tesi di dottorato di Vinje sull’argomento.
Il battito del cuore ed il sonno promuovono il flusso
Alcune sostanze di scarto si accumulano nel cervello a causa di disturbi cerebrali funzionali.
Un esempio ben conosciuto è il betamiloide, il quale si accumula in forma di placche quando una persona ha la malattia di Alzheimer. Ma molto non è ancora compreso su come il cervello si sbarazzi dei prodotti di scarto.
Nel 2013, tuttavia, alcune ricerche hanno scoperto che il liquido cerebrospinale gioca un ruolo nella pulizia del cervello. Esso fluisce nel cervello lungo i piccoli spazi attorno alle arterie e lava via il materiale di scarto attraverso il tessuto cerebrale stesso.
“Questo ha davvero attirato l’attenzione della gente” afferma Vinje.
Il modo in cui il fluido cerebrale fluisce può determinare quanto efficientemente i materiali di scarto possono venire eliminati.
Il flusso è guidato dal battito cardiaco, tra le altre cose, perché le arterie del cervello si espandono ad ogni battito. Inoltre, ricerche precedenti suggeriscono che il flusso aumenta mentre dormiamo.
Pressioni cerebrali misurate per un lungo periodo
Vincje è stato nominato studente dell’anno in Ingegneria nel 2016 da Universum quando era uno studente presso la facoltà di matematica e scienze naturali dell’Università di Oslo. Il suo master era sui calcoli dei flussi di fluido nel cervello.
Precedenti studi di risonanza magnetica hanno dimostrato che la respirazione può influenzare il flusso del liquido spinale.
“Ma questi studi sono stati limitati a brevi periodo di tempo, a causa dei limiti della tecnologia delle a risonanza magnetica” afferma Vinje.
Lui e suoi colleghi hanno avuto accesso alle misurazioni della pressione del cervello dei pazienti con idrocefalia, o acqua nel cervello, che erano al Rikshospitalet, all’ospedale universitario di Ulleval. Queste misurazioni vengono eseguite di routine per determinare quali pazienti necessitano di un intervento chirurgico.
CONTINUA: https://www.ayuryogastudy.it/respirazione-e-cervello?fbclid=IwAR3TOTLwivujsWBzWlM4mGE5qJqdVCTNy0jzrKZzh9gJkGJ5N7YTkBVqMBY
12/08/20
Emozioni
Le emozioni sono fondamentali nella nostra vita. Tuttavia siamo spesso portati a considerare alcune emozioni più adeguate rispetto ad altre: alcune “positive”, altre “negative”; alcune “giuste”, altre “sbagliate”. In realtà questo etichettamento non è corretto.
Tutte le emozioni che proviamo sono importanti, anche la tristezza: sono state fondamentali per l’evoluzione della nostra specie e svolgono ancora adesso funzioni indispensabili per la nostra sopravvivenza e qualità di vita. Ad esempio, ci forniscono informazioni relative a situazioni che potrebbero essere pericolose o dannose per noi; sono strumenti utili per valutare le situazioni; possono agire come segnali per capire ciò di cui abbiamo bisogno, che ci piace o che desideriamo; possono suggerirci se avvicinarci o allontanarci da una certa situazione; oppure fornirci informazioni su come stiamo e sull’energia che abbiamo.
Sono, quindi, mezzi fondamentali per prendere decisioni ed effettuare scelte che siano “giuste” per noi in uno specifico momento, consentendoci di organizzare il nostro comportamento in maniera coerente con quello che va bene per noi.
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www.ipsico.it/news/tristezza-essere-tristi/
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