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https://www.soniaperonaci.it/chi-sono/
Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
Si può misurare il livello di glucosio nel sangue, la glicemia, con un esame molto semplice. In questo articolo vediamo come si svolge il test e quali indicazioni può darci sulla nostra salute.
Il glucosio è una tipologia di zucchero semplice, fonte primaria di energia per il corpo. Infatti tutti i carboidrati che vengono assunti tramite la dieta, per esempio tramite frutta e cereali, seppur diversi tra di loro, vengono convertiti in più piccole molecole di glucosio e riversate nel sangue. Questo verrà poi distribuito nel nostro organismo affinché le cellule lo utilizzino per produrre energia e mantenere i nostri processi vitali.
Il livello di glucosio nel sangue è controllato da un ormone chiamato insulina. Questa molecola, prodotta da alcune cellule specializzate del pancreas chiamate cellule “beta”, svolge alcune importanti funzioni ipoglicemizzanti, cioè che abbassano la glicemia, per esempio dopo un pasto. Semplificando, quando la glicemia è alta l’organismo ha una fonte di energia a disposizione, e l’insulina è l’ormone che ordina ai nostri tessuti di utilizzarla o di immagazzinarla per il futuro. L’insulina quindi:
Come già accennato, la glicemia è un indice che misura il glucosio circolante tramite un normale esame nel sangue.
Il livello di glucosio viene influenzato dai pasti, perciò la glicemia può essere misurata sia in qualsiasi momento, oppure dopo un digiuno di almeno 8 ore durante il quale è possibile assumere solo acqua. In questo modo l’esame è “standardizzato” dal digiuno avvenuto prima dell’esame. Di solito l’esame viene svolto con questa modalità, per assicurare risultati più accurati e interpretabili da parte del medico.
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https://www.med4.care/glicemia-perche-misurarla-esame-laboratorio/
Il fenomeno biologico di cui parliamo oggi si chiama Antibody-Dependent Enhancement (ADE) ed è una delle ragioni per cui un vaccino promettente può risultare inefficace, qualora non vengano sviluppati gli anticorpi “giusti”.
Questo fenomeno è stato scoperto nel 1977 da un virologo che studiava la malattia di Dengue e da allora è stato riconosciuto anche per altri virus, inclusi alcuni della famiglia dei coronavirus.
La produzione di un vaccino è generalmente considerata la via più promettente per proteggere a lungo termine la popolazione mondiale dai virus.
L’obiettivo della vaccinazione è quello di proteggere le nostre cellule dall’invasione del virus. Mimando l’infezione, la vaccinazione induce la produzione duratura di anticorpi, cioè proteine specifiche del sistema immunitario che riconoscano il virus e coadiuvano la sua eliminazione. A differenza dell’infezione reale, in cui il sistema immunitario incontra il virus intero, nella vaccinazione la produzione di anticorpi viene indotta verso solamente alcune strutture “chiave” del virus, le quali sono state reputate determinanti per l’entrata nelle cellule. Una di queste è la famosa proteina spike, una proteina che, come una chiave, apre le cellule all’entrata del virus.
La speranza è che il sistema immunitario della persona vaccinata produca alti livelli di anticorpi anti-spike che impediscano l’interazione e quindi l’invasione delle nostre cellule.
https://www.med4.care/ade-antibody-dependent-enhancement/
Sono in tanti a manifestare un dolore al braccio, in sede di iniezione, nelle ore successive alla vaccinazione anti-COVID-19. Il fastidio può comparire qualche ora dopo l'inoculazione del siero e durare alcune ore o giorni giorni. E' un effetto collaterale lieve che non riguarda unicamente i vaccini contro il SARS-CoV-2. Cosa scatena il dolore? E’ una conseguenza della risposta immunitaria, in seguito all’iniezione di sostanze estranee nel nostro organismo. Un segnale positivo e indicativo che il nostro corpo sta reagendo come dovrebbe. Ovviamente, data la complessità del sistema immunitario e le differenze tra i singoli individui, può anche accadere di non avvertite alcun dolore: i soggetti, infatti, possono sviluppare una risposta immunitaria protettiva anche senza manifestare reazioni particolari. Ma cosa accade esattamente nel nostro braccio dopo l’iniezione? E perché alcuni avvertono dolore, mentre altri no? Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Veronica De Rosa, Ricercatrice presso l’Istituto per l’Endocrinologia e l’Oncologia Sperimentale (IEOS) del CNR di Napoli.
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https://www.today.it/benessere/salute/perche-fa-male-il-braccio-dopo-il-vaccino.html
La sinergia tra Covid-19 e inquinamento ambientale potrebbe causare un crollo della fertilità maschile a livello planetario, soprattutto tra più giovani, soggetti maggiormente colpiti in questa fase della pandemia. A sollevare l’attenzione sul tema uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica “International Journal of Environmental Research and Public Heatlh”, frutto del progetto di ricerca "Eco Food Fertility", coordinato dal Dott. Luigi Montano, UroAndrologo dell’ASL di Salerno e Presidente della Società Italiana di Riproduzione Umana (SIRU). Questo studio, in particolare, condotto da alcuni ricercatori della Rete Interdisciplinare per la Salute Ambientale e Riproduttiva (R.I.S.A.R.) del progetto Eco Food Fertility - che ha visto la partecipazione dell’Istituto per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), del Centro Hera di Catania, e delle Università di Napoli (Federico II), di Brescia, di Salerno e di Varese - individua negli spermatozoi le prime sentinelle dell’inquinamento ambientale, ovvero biomarcatori affidabili e anche predittivi di impatti futuri sulla salute umana. Il crollo della fertilità maschile collegato all’impatto ambientale, messo in luce dal progetto di ricerca Eco Food Fertility, potrebbe essere accelerato dall’azione sinergica fra Covid-19 ed inquinamento, compromettendo ulteriormente la già ridotta capacità riproduttiva maschile, con un serio rischio per il futuro della specie umana. “Dal 1939 al 2017 - spiega a Today il Dott. Montano - il numero di spermatozoi medi è crollato a ritmi preoccupanti, non sembra andar meglio in Africa centrale, Cina, India, Brasile, dove il declino dal 2000 al 2015 sembra ancor più vertiginoso. Se i politici e le autorità sanitarie non prenderanno atto della gravità della situazione, velocizzando il processo di transizione ecologica, la specie umana, a causa di questo declino che potrebbe essere accelerato dalla pericolosa sinergia fra inquinamento e Covid-19, può rischiare l’estinzione entro il 2050”.
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*RISTORANTI
APERTI E LIBERI
*OSPEDALE
DECENTRALIZZATO
*PALESTRE
*BAR;
PUB; RISTOPUB; CAFFETTERIE;
…
*PARRUCCHIERI; NEGOZI; ALTRE
ATTIVITA' APERTI E LIBERI
*MANIFESTAZIONI; FLASH MOB
POI
:
-RICHIEDONO
GREEN PASS
-CHIUSO PER DITTATURA
L'Ema ha raccomandato, in una nota, di aggiornare le informazioni sul bugiardino del vaccino di Johnson & Johnson (Janssen Covid-19) per includere la trombocitopenia immunitaria (condizione in cui il sistema immunitario attacca e distrugge erroneamente le piastrine) come reazione avversa, oltre ad un'avvertenza su questo possibile effetto collaterale.
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(Meridinananotizie) Ardea, 22 luglio 2021 – “Attenzione che questa sigla (ADE) è anche inquietante per noi italiani perché è il nome dell’oltretomba greco/romano.” Una nota di colore, la definisce il Dott. Massimo Citro in una video intervista apparsa su un’emittente privata (clicca qui per video sintesi) (clicca qui per il video integrale).
Il Dott. Massimo Citro, già di recente, qualche mese fa, dichiarava che la pandemia che oramai ha preso “possesso” delle prime pagine dei giornali e delle nostra quotidianità, è la “più grande farsa della storia messa in atto per instaurare un regime mondiale.”
Affermazioni pesanti e dirette, quelle del Dott. Citro che, sicuramente, faranno reagire in maniera diversa chi lo considera un visionario e chi invece lo considera un professionista attendibile.
Ma chi è il Dott. Massimo Citro?
E’ medico e psicanalista a Torino. Dottore in Medicina e Chirurgia, Dottore in Lettere Classiche a indirizzo storico, specialista in Psicoterapia. Inoltre, è autore di saggi letterari e scientifici e ricercatore scientifico e scopritore del TFF (Trasferimento Farmacologico Frequenziale).
Dirige l’IDRAS, “Istituto Di Ricerca Alberto Sorti“, ovvero, un’Associazione non a scopo di lucro che si autofinanzia e vive di donazioni, con finalità di ricerca scientifica in campo biofisico: lo studio di segnali di natura non molecolare e delle loro interazioni con la materia. All’interno dell’Istituto operano ricercatori volontari, con lo scopo principale di proseguire e approfondire le ricerche inerenti alla scoperta effettuata dal gruppo nel 1990: il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF), si tratterebbe della possibilità di “trasferire a un sistema vivente, attraverso circuiti elettronici, le proprietà farmacologiche di molte sostanze.
“I vaccini, sono del tutto inutili – prosegue nella video intervista il Dott. Citro – lo dice la letteratura e l’esperienza sul campo, oltre che il buonsenso. Certo che se terrorizziamo la gente con questa paura mediatica, certo che tutti corrono a vaccinarsi. Ma il rischio più importante è questo ‘potenziamento dipendente dall’anticorpo‘, in inglese, ‘Antibody-Dependent Enhancement’ (ADE).
“I Virus che si chiamano a Rna a catena singola come i coronavirus – aggiunge il Dott. Citro – sono soggetti ad un rischio di ADE altissimo per loro stessa natura. Perché sono virus che formano ‘quasi specie‘, quindi sono mutazioni continue che la natura fa per adattarli all’ambiente per creare una nuova specie virale…è un loro modo di essere. E questo vale per tutti i Coronavirus, il Sars-Cov-1, MERS, Dengue, Ebola, HIV, ecc.. A questo punto – sottolinea il Dott. Citro – visto che l’HIV (AIDS), esiste da circa 40 anni, e che è ben più pericoloso dell’attuale infezione e che ha fatto milioni di morti e continua a fare milioni di morti, come mai non siamo ancora riusciti in 40 anni a fare un vaccino? Come mai non abbiamo ancora un vaccino per la Sars?”
E’ inquietante quanto dichiarato dal Dott. Citro, per molti aspetti: il primo, quello citato all’inizio che, casualmente, vede la sigla ADE essere il nome dell’oltretomba nella mitologia greco/romana; l’altro, quello relativo all’ADE, Antibody-Dependent Enhancement, inteso come acronimo scientifico; spostano l’attenzione (è inevitabile ascoltando e leggendo quello che lui stesso afferma) su qualcosa di diverso e che non può non far riaffiorare, quanto già letto in alcune circostanze e che fa riferimento alla distorsione della realtà che stiamo vivendo e di cui non se ne capisce la motivazione, ma per la quale la si può solo supporre.
Ora, immaginiamo che i sostenitori del vaccino e coloro che non credono che alcuni eventi o situazioni siano manipolati in segreto dietro le quinte da potenti forze con l’intento di nuocere a chicchessia, grideranno che la distorsione della realtà è solo frutto di “fake news”.
Bene, la nostra predisposizione al dialogo accetta le voci del dissenso e proprio per questo, abbiamo una visione della realtà a 360° e siamo convinti che, anche l’attento lettore propenso sempre a cercare “fake” in ogni dove, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere anch’esso frutto di cospirazioni create “ad hoc”.
Detto ciò, non vogliamo affermare che non esistano “fake news”, sia in rete che nella carta stampata, così come nei tv e radio giornali, ma anche nel mondo della politica di tutti i giorni. Tutt’altro!!!
E proprio perché ci piace informare con una panoramica molto ampia, mettiamo nella condizione il lettore di farsi una propria opinione, riportando le voci del dissenso in un contesto collettivo dove i media, in particolare quelli nazionali ed internazionali, veicolano solo informazioni in un’unica direzione. Questo modo di fare informazione, crediamo sia il modo migliore per rendere libera una persona che può scegliere, a questo punto, cosa credere o non credere in merito a tutto quanto le viene proposto attraverso i mezzi di informazione. Inoltre, oggi la rete offre a tutti noi la possibilità di fare una ricerca personale sulla base, sempre, delle informazioni che riceviamo.
Per chi volesse visionare la video intervista parziale o integrale al Dott. Massimo Citro, di cui abbiamo riportato in questo articolo dei frammenti, può cliccare su questo link (video intervista parziale). (clicca qui per il video integrale).
link da ascoltare:
https://www.facebook.com/watch/?v=561881825223795
Vaccini anti-Covid e immunizzazione: come funziona la protezione dei vaccini contro il coronavirus? Dopo il vaccino per il covid si è immuni dal contagio o no? Ma soprattutto, bisogna continuare ad usare o no le mascherine? In questo momento di grande incertezza, soprattutto dal punto di vista dell’informazione, molte persone si stanno ponendo vari quesiti rispetto all’efficacia e alla funzionalità dei vaccini anti-Covid, di cui da qualche settimana, è cominciata la somministrazione anche ad alcune categorie non sanitarie inviate dall’ATS secondo quanto disposto.
Il prof. Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, ci aiuta a fare un po’ di chiarezza sulle misure di protezione individuale, che ciascuno di noi deve continuare ad adottare anche se vaccinato, al fine di tutelare (argomento sempre attualissimo!) la propria salute e quella degli altri.
“In questo momento - spiega il Prof. Pregliasco - è di fondamentale che anche dopo la prima e/o la seconda dose di vaccino (Pfizer o Moderna), si deve in qualsiasi caso continuare a osservare le regole del cosiddetto Nuovo Galateo che prevede:
Questo perché, purtroppo, la quota di vaccinati è ancora minima e, in ogni caso, non è garantita una protezione al 100%, a prescindere da quale sia il tipo di vaccino.
Questa fase di liberalizzazione a cui tutti ambiamo potrà avvenire solo quando avremo una copertura vaccinale ben più elevata, potendo anche pensare a un passaporto per chi è vaccinato, oppure per chi è Covid-guarito e che, quindi, hanno una propria protezione.
Dal punto di vista della malattia, oggi abbiamo la certezza che una persona guarita dal Covid presenta un rischio assolutamente irrisorio per almeno 3 mesi.
Ma già ci sono casi (per fortuna, non frequentissimi) di persone che si sono infettate dopo 6 mesi, a seguito del vaccino originale, cioè quello che avevano già subito. Questo, al di là del rischio che poi diventerà superiore con la prevalenza delle varianti, soprattutto quella inglese.
Non dimentichiamo, inoltre, che chi è vaccinato potrebbe comunque rappresentare un pericolo per chi lo circonda perché costituisce un veicolo di contagio, un vero e proprio portatore sano di Covid per i soggetti più fragili o comunque senza alcuna protezione”.