CONTATORE PERSONE

28/03/22

Decreto ministeriale - Ministero dell'economia e delle finanze, 2 agosto 2007

"Individuazione delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante."

(Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 27 settembre 2007, . 225)

IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
di concerto con
IL MINISTRO DELLA SALUTE

Vista la legge 9 marzo 2006, n. 80, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4, recante misure urgenti in materia di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione;
Visto, in particolare, l'art. 6, comma 3, della citata legge n. 80 del 2006, con il quale, nel sostituire il comma 2 dell'art. 97 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, si stabilisce che i soggetti portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti, inclusi i soggetti affetti da sindrome da talidomide, che abbiano dato luogo al riconoscimento dell'indennità di accompagnamento o di comunicazione, sono esonerati da ogni visita medica finalizzata all'accertamento della permanenza della minorazione civile o dell'handicap e demanda ad un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, la individuazione, senza ulteriori oneri per lo Stato, delle patologie e delle menomazioni rispetto alle quali sono esclusi gli accertamenti di controllo e di revisione e l'indicazione della documentazione sanitaria, da richiedere agli interessati o alle commissioni mediche delle aziende sanitarie locali, qualora non acquisita agli atti, idonea a comprovare la minorazione;
Considerata la necessità di provvedere alla individuazione delle patologie rispetto alle quali sono esclusi gli accertamenti di verifica sulla permanenza della disabilità:

Decreta:

Art. 1.
1. In attuazione dell'art. 6, comma 3, della legge 9 marzo 2006, n. 80, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4, è approvato l'elenco delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante e indicazione della relativa documentazione sanitaria, che costituisce parte integrante del presente decreto.

Art. 2.
1. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 2 agosto 2007

Il Ministro dell'economia e delle finanze
Padoa Schioppa

Il Ministro della salute
Turco


Allegato

Elenco delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante e indicazione della relativa documentazione sanitaria, in attuazione della legge 9 marzo 2006, n. 80, art. 6, comma 3.
Il presente elenco comprende le gravi menomazioni di cui all'art. 6, terzo comma, della legge 9 marzo 2006, n. 80 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4, recante misure urgenti in materia di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione", per tali intendendosi le menomazioni o le patologie stabilizzate o ingravescenti, che abbiano dato luogo al riconoscimento dell'indennità di accompagnamento o di comunicazione.

L'elenco e' presentato in un prospetto in cui sono indicate:
12 voci relative a condizioni patologiche che determinano una grave compromissione dell'autonomia personale e gravi limitazioni delle attività e della partecipazione alla vita comunitaria;
per ciascuna voce la documentazione sanitaria, rilasciata da struttura sanitaria pubblica o privata accredita, idonea a comprovare, sulla base di criteri diagnostici e di valutazioni standardizzati e validati dalla comunità scientifica internazionale, la patologia o la menomazione, da richiedere alle commissioni mediche delle aziende sanitarie locali o agli interessati, solo qualora non sia stata acquisita agli atti o non più reperibile.
L'elenco viene rivisto con cadenza annuale.
Le persone affette da patologie o menomazioni comprese nell'elenco sono esonerate da tutte le visite di controllo o di revisione circa la permanenza dello stato invalidante; la relativa documentazione sanitaria va richiesta alle commissioni preposte all'accertamento che si sono espresse in favore dell'indennità di accompagnamento o di comunicazione; oppure agli interessati, qualora non risulti acquisita agli atti da parte delle citate commissioni. E' fatta salva la facoltà per i soggetti interessati di integrare la documentazione sanitaria con ulteriore documentazione utile allo scopo.

1) Insufficienza cardiaca in IV classe NHYA refrattaria a terapia.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione NHYA sulla base degli accertamenti effettuati e risposta ai presidi terapeutici.

2) Insufficienza respiratoria in trattamento continuo di ossigenoterapia o ventilazione meccanica.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione prognostica.
Valutazione della funzionalità respiratoria sulla base degli accertamenti eseguiti.
Indicazione di trattamento con ossigenoterapia o ventilazione meccanica in corso.

3) Perdita della funzione emuntoria del rene, in trattamento dialitico, non trapiantabile.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione prognostica.
Indicazione di trattamento dialitico in corso.

4) Perdita anatomica o funzionale bilaterale degli arti superiori e/o degli arti inferiori, ivi comprese le menomazioni da sindrome da talidomide.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione funzionale della menomazione con descrizione della concreta possibilità o impossibilità motivata di utilizzo di protesi, ortesi e/o ausili.

5) Menomazioni dell'apparato osteo-articolare, non emendabili, con perdita o gravi limitazioni funzionali analoghe a quelle delle voci 2 e/o 4 e/o 8.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione funzionale, sulla base degli accertamenti effettuati come alle voci 2 e/o 4 e/o 8.

6) Epatopatie con compromissione persistente del sistema nervoso centrale e/o periferico, non emendabile con terapia farmacologia e/o chirurgica.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Persistente compromissione neurologica.
Referti di esami specialistici.

7) Patologia oncologica con compromissione secondaria di organi o apparati.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Stadiazione internazionale della specifica patologia.
Compromissione funzionale secondaria di organi od apparati.

8) Patologie e sindromi neurologiche di origine centrale o periferica, (come al punto 4). Atrofia muscolare progressiva;
atassie;
afasie;
lesione bilaterale combinate dei nervi cranici con deficit della visione, deglutizione, fonazione o articolazione del linguaggio; stato comiziale con crisi plurisettimanali refrattarie al trattamento.

Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione prognostica.
Valutazione funzionale:
tono muscolare; forza muscolare; equilibrio e coordinazione; ampiezza e qualità del movimento; prassie, gnosie; funzioni dei nervi cranici e spinali; linguaggio; utilizzo di protesi, ortesi e/o ausili.

9) Patologie cromosomiche e/o genetiche e/o congenite con compromissione d'organo e/o d'apparato che determinino una o più menomazioni contemplate nel presente elenco.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione prognostica
Compromissione funzionale di organo e/o di apparato, sulla base degli accertamenti effettuati.

10) Patologie mentali dell'età evolutiva e adulta con gravi deficit neuropsichici e della vita di relazione.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione prognostica.
Valutazione e descrizione funzionale: funzioni intellettive; abilità cognitive; abilità e competenze affettive e relazionali; autonomia personale; abilità e competenze di adattamento sociale.

11) Deficit totale della visione.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di cecità e conseguente grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione funzionale: visus naturale e corretto in OO (spento, motu manu, ombra luce); ERG e PEV destrutturati; campo visivo binoculare inferiore al 3%, indipendentemente dal residuo visivo in OO o diagnostica con neuroimmagini.

12) Deficit totale dell'udito, congenito o insorto nella prima infanzia.
Diagnosi della specifica condizione patologica causa di sordità prelinguale e conseguente grave compromissione dell'autonomia personale.
Valutazione funzionale: esame audiometrico; impedenziometria; potenziali evocati uditivi.


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27/03/22

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25/03/22

bonus psicologo

È finalmente in arrivo il “bonus psicologo”, un provvedimento del decreto Milleproroghe che è stato approvato dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio.



La misura prevede di stanziare 20 milioni di euro, di cui metà sarà utilizzata per il potenziamento delle strutture del SSN, ASL e professionisti, nell’ottica di favorire l’accesso ai servizi di psicoterapia e psicologia. L’altra metà, invece, sarà destinata ai cittadini che, in base all’Isee, potranno chiedere ristori per le sedute di psicoanalisi e terapia, arrivando alla cifra massima di 600 euro a persona.

Chi può richiedere il bonus?

Chiunque potrà richiedere il bonus psicologico, ma la cifra sarà calcolata in base al reddito. Sono esclusi dalla possibilità di usufruire del bonus coloro che hanno un reddito superiore ai 50mila euro.

Non sono previste distinzioni di età né indagini sulla causa del malessere della persona.

Per ora l’ipotesi è di erogare il bonus sotto forma di “voucher”, che sarà distribuito dai medici di base, in seguito ad una prescrizione e diagnosi. Il contributo di 600 euro sarà successivamente tradotto in 6-10 sedute presso uno specialista privato, regolarmente iscritto all’albo degli psicoterapeuti.

Qual è lo scopo del bonus?

Il bonus nasce con l’idea di promuovere la cura e prevenzione della salute mentale, che ad oggi riguarda circa il 30-40% della popolazione. Infatti, l’obiettivo di questa manovra è di estendere l’accesso a servizi di assistenza psicologica anche alle persone meno abbienti.

Solo i maggiorenni possono richiedere il bonus?

No, lo scopo della misura è di favorire l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia a tutti i cittadini italiani, con particolare rafforzamento dei servizi di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza.
Infatti, si stima che circa il 50% dei giovani al di sotto dei 18 anni soffra di stress psicologico: per questo motivo il bonus non prevede limiti di età.

Da quando è possibile richiedere il bonus?

Attualmente il contributo fa parte del Ddl Milleproroghe. Il decreto completo sarà esaminato ed analizzato nelle commissioni parlamentari, con successiva richiesta di approvazione da Camera e Senato.

CONTINUA:
https://armoniamag.it/bonus-psicologo/?fbclid=IwAR052tPiRREs4o5o4F6iXWugvdBk107Qe9lCL1-zCHeCrvUCcYyAQORDIms

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Seconda dose di immunoglobuline per via endovenosa .......

nei pazienti con sindrome di Guillain-Barré con prognosi sfavorevole: studio SID-GBS


Il trattamento con una dose standard di 2 g/kg di immunoglobuline per via endovenosa risulta insufficiente in una percentuale di pazienti con sindrome di Guillain-Barré grave.
In tutto il mondo, circa il 25% dei pazienti gravemente affetti da sindrome di Guillain-Barré riceve una seconda dose di immunoglobuline per via endovenosa ( SID ), sebbene non si sia dimostrata efficace.

L'obiettivo di uno studio è stato quello di valuatre se una seconda dose di immunoglobuline sia efficace nei pazienti con sindrome di Guillain-Barré con un esito previsto sfavorevole.

Nello studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo SID-GBS sono stati inclusi pazienti di età maggiore o uguale a 12 anni con sindrome di Guillain-Barré ricoverati in uno dei 59 ospedali partecipanti nei Paesi Bassi.
I pazienti sono stati inclusi il primo giorno di trattamento con immunoglobuline endovenose standard ( 2 g/kg in 5 giorni ).

Solo i pazienti con una prognosi sfavorevole ( punteggio maggiore o uguale a 6 ) in base alla scala EGOS ( Erasmus Guillain-Barré syndrome Outcome Score ) modificata sono stati assegnati in modo casuale a seconda dose di immunoglobuline ( 2 g/kg in 5 giorni ) oppure al placebo, 7-9 giorni dopo l'inclusione.

La misura di esito primario era il punteggio di disabilità della sindrome di Guillain-Barré 4 settimane dopo l'inclusione.
Tutti i pazienti a cui è stato somministrato il farmaco di studio assegnato sono stati inclusi nell'analisi intention-to-treat ( ITT ) modificata.

Tra il 2010 e il 2018, sono stati inclusi 327 di 339 pazienti valutati per l'idoneità; 112 avevano una prognosi infausta. Di questi, 93 sono stati inclusi nell'analisi ITT modificata: 49 ( 53% ) hanno ricevuto una seconda dose di immunoglobuline e 44 ( 47% ) hanno ricevuto placebo.

L’odds ratio ( OR ) aggiustato per il miglioramento del punteggio di disabilità della sindrome di Guillain-Barré a 4 settimane è stato pari a 1.4 ( P=0.45 ).

I pazienti trattati con una seconda dose di immunoglobuline hanno presentato eventi avversi più gravi ( 35% vs 16% nei primi 30 giorni ), inclusi eventi tromboembolici, rispetto a quelli del gruppo placebo.
4 pazienti sono morti nel gruppo di intervento 13-24 settimane dopo la randomizzazione.

Lo studio non ha fornito prove che i pazienti con sindrome di Guillain-Barré con una prognosi sfavorevole traggano beneficio da un secondo ciclo di immunoglobuline per via endovenosa; inoltre, la pratica comporta il rischio di gravi eventi avversi.

Pertanto, un secondo ciclo di immunoglobuline per via endovenosa non deve essere preso in considerazione per il trattamento della sindrome di Guillain-Barré a causa di una prognosi sfavorevole.
I risultati hanno indicato la necessità di studi di trattamento con altri immunomodulatori in pazienti gravemente affetti da sindrome di Guillain-Barré. ( Xagena2021 )

Walgaard C et al, Lancet Neurology 2021; 20: 275-283

Neuro2021 Med2021 Farma2021

https://www.neurologia.net/articolo/seconda-dose-di-immunoglobuline-per-via-endovenosa-nei-pazienti-con-sindrome-di-guillain-barr-con-prognosi-sfavorevole-studio-sid-gbs

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VIDEO: Fibrillazione atriale non-valvolare: prevenzione dell'ictus con Rivaroxaban

VIDEO: https://medtv.it/video/98



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Ruolo della Betaistina nel trattamento di pazienti con sintomi vertiginose

VIDEO:

Ruolo della Betaistina nel trattamento di pazienti con sintomi vertiginose

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Convulsioni tra pazienti con metastasi cerebrali


È stata esaminata l'ipotesi che sottogruppi di pazienti con metastasi cerebrali senza convulsioni alla presentazione intracranica siano ad aumentato rischio di sviluppare convulsioni; sono state caratterizzate l'incidenza e i fattori di rischio per lo sviluppo di convulsioni tra i pazienti con metastasi cerebrali naive alle crisi.

Sono stati identificati 15.863 e 1.453 pazienti con metastasi cerebrali utilizzando i dati Medicare 2008-2016 Surveillance, Epidemiology, and End Results ( SEER ) e dati istituzionali Brigham and Women's Hospital / Dana Farber Cancer Institute 2000-2015, rispettivamente.

Tra SEER-Medicare e pazienti istituzionali, 1.588 ( 10.0% ) e 169 ( 11.6% ) hanno sviluppato crisi epilettiche, rispettivamente.
Sulla regressione multivariabile della coorte SEER-Medicare, essere neri versus bianchi ( hazard ratio, HR=1.45, P minore di 0.001 ), residenza urbana versus non-urbana ( HR=1.41, P minore di 0.001 ), melanoma versus tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) come tipo di tumore primario ( HR=1.44, P minore di 0.001 ) e ricezione di radiazioni stereotassiche dirette ( HR=1.67, P minore di 0.001 ) sono state associate a un maggiore rischio di convulsioni.

Alla regressione multivariata della coorte istituzionale, melanoma versus carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ( HR=1.70, P=0.02 ), le metastasi cerebrali superiori a 4 alla diagnosi ( HR=1.60, P=0.01 ), presenza di metastasi cerebrali in una posizione ad alto rischio ( HR=3.62, P=0.002 ) e la mancanza di terapia locale diretta al cervello ( HR=3.08, P=0.003 ) sono stati associati a un maggiore rischio di sviluppo di crisi convulsive.

Il ruolo dei farmaci antiepilettici tra pazienti selezionati con metastasi cerebrali dovrebbe essere riesplorato, in particolare per i soggetti con melanoma, un maggior carico di malattia intracranica, o metastasi cerebrali in posizioni ad alto rischio. ( Xagena2021 )

Lamba N et al, Neurology 2021; 96: 1237-1250

Neuro2021 Onco2021


https://www.neurologia.net/articolo/convulsioni-tra-pazienti-con-metastasi-cerebrali

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Lagevrio a base di Molnupiravir ............

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 nel trattamento della infezione da SARS-CoV-2 negli adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad alto rischio di sviluppare la forma grave di COVID


Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha espresso un parere positivo sull’uso di Lagevrio ( Molnupiravir; MK 4482 ) l'antivirale di Merck & Co ( MSD ) per il trattamento della infezione da SARS-CoV-2 negli adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad alto rischio di sviluppare la forma grave della malattia.

Lagevrio deve essere somministrato il prima possibile dopo una diagnosi di COVID ed entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.
Il medicinale, disponibile in capsule, deve essere assunto due volte al giorno per 5 giorni.

Il parere fa seguito alla revisione dei dati, compresi i dati sulla qualità del medicinale e i risultati di studi completati e in corso.
A tal fine, sono stati valutati anche i risultati intermedi dello studio principale su pazienti non-ospedalizzati e non-vaccinati, che presentano almeno una condizione di base che li pone a rischio di forma grave di COVID.

Somministrato a una dose di 800 mg due volte al giorno, Lagevrio ha ridotto il rischio di ricovero in ospedale e decesso quando il trattamento è iniziato entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.
Circa un mese dopo l’inizio del trattamento, si sono registrati ricovero in ospedale o decesso nel 7.3% dei pazienti ( 28 su 385 ) che hanno assunto Lagevrio e nel 14.1% ( 53 su 377 ) dei pazienti trattati con placebo.
Nessuno dei pazienti del gruppo Lagevrio è deceduto rispetto agli 8 pazienti del gruppo placebo.

In termini di sicurezza, gli effetti indesiderati più comuni segnalati durante il trattamento ed entro 14 giorni dall'ultima dose di Lagevrio sono stati: diarrea, nausea, vertigini e mal di testa, tutti lievi o moderati.

Lagevrio non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne che possono iniziare una gravidanza e che non utilizzano un metodo contraccettivo efficace.
Le donne che possono iniziare una gravidanza devono usare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e per 4 giorni dopo l'ultima dose di Lagevrio.
L'allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento e nei 4 giorni successivi all’interruzione.
Studi di laboratorio condotti su animali hanno mostrato che dosi elevate di Lagevrio possono influenzare la crescita e lo sviluppo del feto. ( Xagena_2021 )

Fonte: EMA, 2021

Xagena_Medicina_2021

http://virologia.xagena.it/farmaci/26fdf7a66ca64f8a53765bf80d84a4ed.html



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LA RUSSIA DI PUTIN: Il fioretto perfetto per l'asse anglo-americano e il loro nuovo ordine mondiale - Database Italia: Storia segreta rivelata - Putin ha svolto un ruolo fondamentale dopo il crollo pre-pianificatodell'Unione Sovietica Perché l'Asse anglo-americano ha così paura di Putin e perchè è determinata a farlo cadere? Nessun leader mondiale è stato così demonizzato dall'Occidente negli ultimi dieci ann..

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THE GREAT RESET, FASE 2: GUERRA - Database Italia

THE GREAT RESET, FASE 2: GUERRA - Database Italia: Siamo colpiti da una crisi dopo l'altra, ma non c'è niente di “organico” o naturale in queste crisi. Sono evidentemente fabbricate e intenzionali perché tutte rafforzano, supportano e promuovono il piano tecnocratico per un Great Reset. Un altro semplice motivo per affermarne l'intenzionalità è che.

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ORNELLA MARIANI FORNI: "SUL MIO APPELLO A PUTIN" - Database Italia: Alcuni avvenimenti di questi ultimi giorni, a conferma della spallata mortale assestata da Putin al delirio globalista che trova nei Media di Regime l’ultimo avamposto della menzogna: i fiori portati dal Papetista nazionale alle Vittime ukraine, ma mai alle Vittime del suo Governo criminale, e lo sp.

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23/03/22

CYP2C9*2*3

Astratto

L'enzima CYP2C9 metabolizza un'ampia gamma di farmaci rilevanti, tra cui gli anticoagulanti orali. VKORC1 è il target farmacodinamico degli anticoagulanti orali. I polimorfismi genetici CYP2C9*2 , CYP2C9*3 e VKORC1 -1639 G>A sono i principali determinanti della variabilità interindividuale nei requisiti di dosaggio degli anticoagulanti orali. Questo studio fornisce una prima valutazione di questi 3 polimorfismi in una popolazione rumena. Un totale di 332 individui rumeni sono stati genotipizzati per i polimorfismi CYP2C9*2 , CYP2C9*3 e VKORC1 -1639 G>A utilizzando la tecnica PCR-RFLP. Sessantadue individui (18,7%) erano eterozigoti per CYP2C9*2, mentre 47 individui (14,1%) erano eterozigoti per CYP2C9*3 . Quattordici individui (4,2%) avevano un genotipo omozigote CYP2C9*2 , omozigote CYP2C9*3 o eterozigote composto CYP2C9*2 / CYP2C9*3 . Si prevede che questi individui abbiano l'attività enzimatica del CYP2C9 più bassa. Le frequenze alleliche dei polimorfismi CYP2C9*2 e CYP2C9*3 erano rispettivamente dell'11,3% e del 9,3%. Per il polimorfismo VKORC1 -1639 G>A, c'erano 170 eterozigoti (51,2%) e 55 (16,6%) omozigoti per l'allele A. La frequenza dell'allele A era del 42,2%. Complessivamente, la distribuzione di CYP2C9*2 , CYP2C9*3VKORC1 -1639 I polimorfismi G>A osservati nella nostra coorte sono in accordo con altre popolazioni caucasiche. Si prevede che un gran numero di rumeni ospiti almeno un allele variante CYP2C9 e/o un allele VKORC1 -1639 G>A. Questa frequenza ha importanti implicazioni nella farmacogenomica degli anticoagulanti orali nei rumeni.

Parole chiave: CYP2C9, VKORC1, rumeni, anticoagulanti orali


https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4393720/

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NUOVO FARMACO??????????????????????????????????????? - Mayzent -

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DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 13 gennaio 2020 

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SCLEROSI MULTIPLA E - Mayzent - ( siponimod )

Approvazione europea per Mayzent, primo farmaco orale per la sclerosi multipla secondariamente progressiva

Nell'Unione Europea è stato approvato Mayzent ( Siponimod ) per il trattamento dei pazienti adulti con forme di sclerosi multipla secondariamente progressiva ( SMSP ) con malattia attiva evidenziata da recidive o caratteristiche di imaging dell'attività infiammatoria.

Siponimod è una terapia orale modificante la malattia, con somministrazione giornaliera, che ha dimostrato di ritardare in modo significativo la progressione della disabilità e di aumentare le possibilità per i pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva.

Siponimod è un modulatore selettivo dei sottotipi uno e cinque del recettore della sfingosina-1-fosfato ( S1P1 e S1P5 ). Si lega al sub-recettore S1P1 sui linfociti, impedendo loro di penetrare nel sistema nervoso centrale ( SNC ). Si ritiene che questo contribuisca a determinare gli effetti anti-infiammatori di Siponimod.
Il farmaco entra anche nel SNC e qui si lega al sub-recettore S1P5 su oligodendrociti e astrociti. Può così modulare l’attività cellulare e ridurre la perdita di funzionalità neurologica associata alla sclerosi multipla secondariamente progressiva.
L’avvio del trattamento è facilitato dalla specificità dei recettori e dalle proprietà farmacocinetiche di Siponimod che viene eliminato più rapidamente rispetto ai modulatori di S1P di prima generazione.

L'approvazione di Mayzent si basa sui dati di EXPAND, uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, che ha messo a confronto l'efficacia e la sicurezza di Siponimod rispetto al placebo nelle persone che vivono con sclerosi multipla secondariamente progressiva.
Lo studio, che ha arruolato 1.651 pazienti, è stato pubblicato su The Lancet.

I pazienti arruolati in EXPAND erano rappresentativi di una tipica popolazione di SMSP: all'inizio dello studio, i pazienti avevano un'età media di 48 anni, convivevano con la sclerosi multipla da circa 16 anni e più del 50% aveva un punteggio mediano di 6.0 alla scala EDSS ( Espanded Disability Status Scale ) e si basava su un ausilio per la deambulazione.
Siponimod ha ridotto in modo significativo il rischio di una progressione della disabilità ( CDP ) confermata a 3 mesi ( endpoint primario; riduzione del 21% rispetto al placebo, p=0.013; riduzione del 33% rispetto al placebo nei pazienti con attività recidiva nei due anni precedenti lo screening, p=0.0100 ).
Inoltre, Siponimod ha significativamente ritardato il rischio di CDP a 6 mesi ( 26% rispetto al placebo, p=0.0058 ) e ha ridotto il tasso annualizzato di ricaduta ( ARR ) del 55%.
Sono anche emersi risultati favorevoli in altre misure rilevanti dell'attività di malattia, tra cui l'attività cognitiva, l'attività alla risonanza magnetica e la perdita di volume cerebrale.
Nel sottogruppo di pazienti con SMSP non-attiva, i risultati non sono stati statisticamente significativi.

Siponimod può aumentare il rischio di infezioni, per cui i pazienti devono essere sottoposti a un'emocromo completo prima di iniziare il trattamento.
Il farmaco può causare edema maculare, evidenziato da un cambiamento della vista.
Siponimod può causare riduzioni transitorie della frequenza cardiaca e un declino della funzione polmonare.
Gli enzimi epatici devono essere controllati prima dell'inizio del trattamento; gli operatori sanitari devono monitorare attentamente i pazienti con grave compromissione epatica.
La pressione arteriosa del paziente deve essere monitorata durante il trattamento.
Gli operatori sanitari devono monitorare i pazienti per la sindrome da encefalopatia reversibile posteriore e monitorare i pazienti che hanno avuto un trattamento con terapie immunosoppressive / immunomodulanti perché ci può essere una indesiderata immunosoppressione additiva con Siponimod.

Le reazioni avverse più comuni riportate dai pazienti che ricevono Siponimod negli studi clinici includono mal di testa, alti valori pressori e aumento dei test di funzionalità epatica.

Le donne con potenziale fertile dovrebbero usare una contraccezione efficace durante e per 10 giorni dopo l'interruzione del farmaco a causa del potenziale rischio di danno fetale. ( Xagena2020 )

Fonte: Novartis, 2020

Neuro2020 Farma2020





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