CONTATORE PERSONE

06/09/22

Blue - A Chi Mi Dice


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Sorriderai E ti rivedo come sei Incrocerai Lo sguardo mio per poi dirmi addio E mentirei Se ti dicessi "ora vai" Oramai, oramai A chi mi dice Che tornerai Non credo oramai A chi ti dice Che sto male pensandoti Tu sorridi voltandoti verso lui Indosserai Sorrisi, allegria ma senza magia Non piangerai Perché tu non riesci a perdere mai Ma lo sai (ma lo sai) Ho perso tutto e tu non perdi mai Oramai, oramai, oh A chi mi dice Che tornerai Non credo oramai Oh, chi ti dice Che sto male pensandoti Tu sorridi voltandoti verso lui Sorriderai Nulla ha più senso oramai E girerò le città Ma non ti scorderò Che tornerai Non credo oramai Oh, chi ti dice Che sto male pensandoti Tu sorridi voltandoti verso lui Verso lui
 

NEGRAMARO - Basta così feat. Elisa (video ufficiale)


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Evanescence - My Immortal (Official Music Video)


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Pentatonix - The Sound of Silence (Official Video)


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Hallelujah - Jeff Buckley



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LDA Quello che fa male - Lyrics



Noi che balliamo intorno a bordo di un cratere che con te accanto tutto il mondo non si vede gli occhi marroni son montagne senza neve che se mi guardano poi non respiro bene da un po’ io mi guardo allo specchio e vedo nel riflesso qualcosa di diverso non ci sei più accanto È perché amiamo quello che fa male ciò che fa bene lo lasciamo andare e che il mio pianto sembra un temporale prometto che io lo terrò lontano Ti prego amore non devi cambiare le tue carezze fanno bene al cuore mi togli il fiato e non mi fai parlare io ti amo da morire ma tu non lo sai Il disordine è un mare di desideri di quelli ma tu ancora non mi credi entri nei miei sogni e dai dimmi che cosa vedi due cuore spezzati se uniti si fanno interi ogni bacio che mi dai la vita si allunga di un giorno e sei per me il vento che fa respirare il mondo e perché amiamo quello che fa male ciò che fa bene lo lasciamo andare è che il mio pianto sembra un temporale prometto che io lo terrò lontano Ti prego amore non devi cambiare le tue carezze fanno bene al cuore mi togli il fiato e non mi fai parlare io ti amo da morire ma tu non lo sai Perché amiamo quello che fa male ciò che fa bene lo lasciamo andare è il mio pianto sembra un temporale prometto che io lo terrò lontano ti amo e non lo sai
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Joji - Glimpse of Us (Traduzione Italiano)


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Billie Eilish - Happier than ever 《traduzione》


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Black Eyed Peas, Shakira, David Guetta - DON'T YOU WORRY (Official Music...


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Bianca Atzei Feat. Modà - La Gelosia - Videoclip Ufficiale

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05/09/22

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L'interruzione del ritmo circadiano risulta essere comune tra i disturbi della salute mentale

L'ansia, l'autismo, la schizofrenia e la sindrome di Tourette hanno ciascuno le proprie caratteristiche distintive, ma un fattore che collega questi e la maggior parte degli altri disturbi mentali è l'interruzione del ritmo circadiano, secondo un team di neuroscienze, scienze farmaceutiche e ricercatori di informatica presso l'Università della California, Irvine .
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In un articolo pubblicato di recente sulla rivista Nature  Translational Psychiatry , gli scienziati ipotizzano che il CRD sia un fattore psicopatologico condiviso da un'ampia gamma di malattie mentali e che la ricerca sulle sue basi molecolari potrebbe essere la chiave per sbloccare terapie e trattamenti migliori.

"I ritmi circadiani svolgono un ruolo fondamentale in tutti i sistemi biologici a tutte le scale, dalle molecole alle popolazioni", ha affermato l'autore senior Pierre Baldi, Distinguished Professor of Computer Science dell'UCI. "La nostra analisi ha rilevato che l'interruzione del ritmo circadiano è un fattore che si sovrappone ampiamente all'intero spettro dei disturbi della salute mentale".

L'autrice principale Amal Alachkar, neuroscienziata e professoressa di insegnamento presso il Dipartimento di scienze farmaceutiche dell'UCI, ha notato le difficoltà di testare l'ipotesi del team a livello molecolare, ma ha affermato che i ricercatori hanno trovato ampie prove della connessione esaminando a fondo la letteratura sottoposta a revisione paritaria sui più disturbi mentali prevalenti.



 

IL RUOLO DEL MICROBIOTA INTESTINALE NELLA REGOLAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO

Negli ultimi decenni, si è verificata una rivoluzione nella biomedicina che ha portato a riconoscere che il microbiota intestinale (cioè i trilioni di microrganismi che risiedono nell'intestino) ha un ruolo nella regolazione di quasi tutti i principali sistemi fisiologici del corpo, compreso il sistema nervoso centrale.

Un numero crescente di ricerche si è concentrato sulle vie di comunicazione bidirezionali tra i batteri intestinali e il sistema nervoso centrale: l'asse microbiota-intestino-cervello

Il microbiota intestinale può comunicare con il cervello direttamente attraverso il sistema nervoso intestinale che invia segnali al cervello o indirettamente stimolando la liberazione di ormoni intestinali o trasformando i componenti della dieta in una serie di sostanze tra cui acidi grassi a catena corta, amminoacidi, neurotrasmettitori (serotonina, triptofano e acido gamma-amino-butirrico) e vitamine che influenzano il metabolismo ed il sistema immune che a loro volta influenzano l’integrità della barriera ematoencefalica e le funzioni cerebrali. 

CHE COSA COMPORTA UN'ALTERAZIONE DEL MICROBIOTA INTESTINALE A LIVELLO CEREBRALE? 

Un’alterazione nella composizione del microbiota intestinale (disbiosi intestinale) può attivare diverse vie di segnale delle cellule intestinali, portando alla sovra-produzione di sostanze infiammatorie che, oltre a causare lesioni intestinali, raggiungono il cervello attraverso la circolazione sanguigna, contribuendo allo sviluppo di disfunzioni cerebrali

Inoltre, la disbiosi intestinale interferisce con la normale produzione di acidi grassi a catena corta, neurotrasmettitori e ormoni intestinali, tutti fondamentali per la funzione cerebrale.

Gli studi sugli animali hanno originalmente permesso di dimostrare il ruolo cruciale che il microbiota ha nello sviluppo e nel mantenimento della funzione cerebrale.

Questi studi hanno evidenziato che:

  • l'assenza di microrganismi nell’intestino influenza le funzioni cerebrali;  
  • il trattamento con specifici microrganismi può modificare il comportamento; 
  • gli antibiotici influenzano il sistema nervoso enterico e il cervello.

IL BENESSERE DELL'INTESTINO INFLUENZA CERVELLO E PSICHE

L’evidenza che più del 20% dei pazienti con malattia infiammatoria intestinale presenta disturbi del sonno e depressione ha suggerito che anche nell’uomo il benessere dell’intestino possa influenzare psiche e funzioni cognitive.

Attualmente si pensa che esista anche una relazione tra microbiota intestinale e alterazioni quali-quantitative del sonno.

Il microbiota può inviare segnali in grado di influenzare il sonno mentre alterazioni dei ritmi circadiani e frammentazione cronica del sonno influenzano la biodiversità del microbiota portando a disbiosi intestinale.

Una maggiore biodiversità del microbiota porterebbe quindi a una migliore qualità del sonno e migliori prestazioni cognitive e comportamentali.

LA COMPOSIZIONE DEL MICROBIOTA PUÒ CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO DI MALATTIE NEURODEGENERATIVE

Negli ultimi anni diverse evidenze scientifiche hanno dimostrato che la composizione del microbiota intestinale può contribuire allo sviluppo di disturbi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer, disturbi dello spettro autistico, lesioni cerebrali, sclerosi multiplamorbo di Parkinson e ictus.

Caratteristica comune di queste malattie neurodegenerative è l’infiammazione cronica delle cellule neuronali che può portare alla loro morte ed alla perdita dell'integrità della barriera ematoencefalica che protegge il cervello dall’ingresso dal sangue di cellule infiammatorie e microbi.

LA DIETA MEDITERANNEA PROTEGGE IL CERVELLO ED È ANTIDEPRESSIVA

Poiché la biodiversità del microbiota intestinale viene favorita dall’abbondante consumo di fibre vegetali e al contrario, viene ridotta da una dieta ricca di zuccheri e grassi, si è fatta sempre più strada l’ipotesi che componenti derivati dalla dieta possono svolgere funzioni neuroprotettive e antidepressive.

 A riprova di questa ipotesi, le persone che seguono la dieta mediterranea ricca di verdure fibre che stimolano la crescita e l'attività di batteri benefici, sono meno affette da depressione.

Queste evidenze hanno portato adipotizzare che le malattie neurodegenerative, come gli stati depressivi, possano giovarsi di terapie con probiotici (microrganismi vivi che possono indurre benefici se somministrati in quantità adeguate) o con trapianto fecale.

Lo studio dell’influenza del microbiota intestinale sulla salute mentale è un argomento di ricerca relativamente nuovo che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni, ma c’è ancora molta strada da fare.

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Siamo ancora lontani dallo stabilire il ruolo del microbiota sul comportamento e le funzioni cognitive umane. 

Sono necessari altri studi per definire se il microbiota intestinale può essere considerato un marcatore di malattia e se le terapia con probiotici, prebiotici (vegetali ricchi di fibre) e il trapianto fecale possono essere utili. 

Anche se non sappiamo quale sia la composizione ottimale del microbiota intestinale che garantisce lo stato di salute, abbiamo la certezza che alcuni tipi di dieta come quella mediterranea, possono migliorare la salute mentale modulando sistemi endocrino, immunitario e gastrointestinale.


continua:
https://www.auxologico.it/microbiota-dallintestino-cervello?fbclid=IwAR1wDg42XWqFqDEuOAzk_K82yNkTqs6BR14rPSWDjpzN1u7q8Vgjoo5Urmc


Il digiuno intermittente può aiutare a curare i danni ai nervi

 La nuova ricerca è pubblicata su  Nature  ed è stata condotta dai ricercatori dell'Imperial College London.

Hanno osservato come il digiuno abbia portato i batteri intestinali ad aumentare la produzione di un metabolita noto come acido 3-indolepropionico (IPA), necessario per rigenerare le fibre nervose chiamate assoni, strutture simili a fili alle estremità delle cellule nervose che emettono elettrochimica segnali ad altre cellule del corpo.

Questo nuovo meccanismo è stato scoperto nei topi e si spera che sia valido anche per qualsiasi futura sperimentazione umana. Il team afferma che il batterio che produce IPA, Clostridium sporogenesis, si trova naturalmente nelle viscere degli esseri umani così come nei topi e l'IPA è presente anche nel sangue umano.

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