Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
CONTATORE PERSONE
04/11/22
"Libera Coscienza"
E' notizia che una moltitudine di persone si stiano interrogando
01/11/22
Sclerosi multipla.............
È una malattia cronica infiammatoria del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) che può determinare disabilità progressiva ed è causata da una risposta abnorme del sistema immunitario che provoca l’infiammazione e danneggia la mielina e i neuroni.
La mielina è una guaina ricca di lipidi che avvolge gli assoni dei neuroni e facilita la trasmissione degli impulsi nervosi.
La perdita di mielina (demielinizzazione) e di neuroni (neurodegenerazione) compromette la trasmissione degli impulsi nervosi tra il cervello, il midollo spinale e il resto del corpo provocando i sintomi tipici della Sm; le lesioni possono comparire in differenti aree del cervello e del midollo spinale.
Ad oggi, nonostante i notevoli progressi della ricerca, non esistono terapie definitive per la Sm.
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Decorso e sintomi
Nella maggior parte dei casi, la sclerosi multipla viene diagnosticata nella fascia di età 20-40 anni mentre i casi pediatrici (prima dei 18 anni) riguardano il 3-5% delle diagnosi. Al momento della diagnosi, l’80-85% delle persone manifesta la forma recidivante remittente della Sm, caratterizzata da ricadute, con episodi neurologici acuti, seguite da fasi di remissione dei sintomi. Nel 10-15% dei casi la malattia esordisce come una forma progressiva (primaria progressiva) caratterizzata da un constante peggioramento dei sintomi. Il 65% circa delle forme recidivanti remittenti sviluppa una forma progressiva (secondaria progressiva) dopo un periodo di tempo variabile (in media dopo circa 15 anni dall’esordio). Le donne sono colpite in misura superiore agli uomini, con un rapporto di 2-3 donne per ogni uomo colpito dalla malattia.
Nella maggior parte dei casi, la Sm si manifesta inizialmente con sintomi episodici e transitori, differenti per gravità, frequenza e durata, in base alle aree del sistema nervoso centrale colpite. I sintomi più comuni sono:
- disturbi dell’equilibrio e della coordinazione. I sintomi comprendono atassia (mancanza di coordinamento dei movimenti muscolari volontari), perdita di equilibrio, vertigini, debolezza degli arti e tremore. Questi ultimi sono tra i sintomi della Sm più disabilitanti e possono apparire in varie forme e con modalità più o meno intense. Il tremore più comune è quello che si manifesta quando gli arti compiono movimenti intenzionali
- fatica. Può comparire già nelle prime fasi di malattia come una sensazione di stanchezza estrema o spossatezza, non correlabile all’attività fisica. La fatica interferisce con le attività fisiche e mentali della persona con sclerosi multipla, contribuendo a peggiorare le difficoltà già presenti
- disturbi della vista. Sono provocati da danni al nervo ottico o da mancanza di coordinazione dei muscoli dell’occhio. Sono rappresentati in particolare dalla neurite ottica, che è uno dei sintomi d’esordio più comuni della malattia, con disturbi o perdita temporanea della vista, da dolore perioculare, dallo sdoppiamento della visione (diplopia) e dal nistagmo (movimento involontario, ripetitivo e oscillatorio degli occhi)
- spasticità: può manifestarsi in forme più leggere, caratterizzate dalla sensazione di intorpidimento e rigidità muscolare, o in forme più gravi che provocano spasmi dolorosi e incontrollati delle estremità (generalmente le gambe)
- dolore. Si può presentare in diverse modalità, come il dolore parossistico, a insorgenza acuta, e più frequentemente il dolore cronico
- disturbi della sensibilità. Sintomi tipici sono formicolii, sensazioni di bruciore, parestesie (percezioni alterate degli arti e di altre parti del corpo), ridotta sensibilità al tatto, al caldo, al freddo o al dolore
- disturbi intestinali. Può essere compromessa la mobilità intestinale, con problemi di stipsi o incontinenza fecale
- disturbi vescicali. Possono comportare urgenza minzionale (comparsa di un irresistibile bisogno di urinare) e incontinenza urinaria ma anche ritenzione urinaria
- disturbi della sessualità. Gli uomini con Sm possono lamentare problemi erettili, eiaculazione anticipata o assente. Le donne possono avere problemi di perdita di sensibilità nell’area genitale
- disturbi cognitivi. Alterazioni della memoria, del ragionamento, dell'apprendimento e dell'attenzione
- disturbi dell’umore. La depressione clinica o maggiore è più frequente nelle persone con Sm che nella popolazione generale e rispetto ad altre malattie croniche.
Diagnosi
Ad oggi non è disponibile un singolo esame o test in grado di accertare la malattia in modo definitivo e inequivocabile:
sulla base di una serie di criteri da soddisfare vengono utilizzate diverse strategie per arrivare a una diagnosi di Sm ed escludere altre possibili cause dei sintomi. La diagnosi viene formulata dal neurologo in base alla storia medica (sintomi riferiti dal paziente), all’esame neurologico e ad analisi strumentali (risonanza magnetica, potenziali evocati) e biologiche (sangue e liquido cerebrospinale).
Cause
La causa o le cause della Sm non sono ancora conosciute.
Nell’insorgenza della Sm giocano un ruolo fondamentale fattori come l’ambiente e l’etnia (clima temperato, latitudine, origine caucasica, bassi livelli di vitamina D), l’esposizione ad agenti infettivi, soprattutto nei primi anni di vita, e la predisposizione genetica.
Sarebbe quindi l’insieme di più fattori a innescare il meccanismo immunitario alla base dell’insorgenza dei sintomi (origine multifattoriale).
- Fattori genetici: la Sm non è una malattia genetica in senso stretto, in quanto non è una malattia che viene trasmessa dai genitori ai figli.
Tuttavia, nella Sm c’è un rischio genetico che può essere ereditato.
Il rischio di sviluppare la Sm aumenta quando un parente di primo grado (genitori, fratelli, figli) ha la Sm.
Nei gemelli identici (omozigoti), se un gemello ha la Sm, il rischio per l’altro gemello di sviluppare la Sm aumenta di circa il 30%; nei gemelli eterozigoti (con patrimonio genetico non identico) la probabilità di ammalarsi scende al 4% circa.
Il principale gene di suscettibilità per la Sm è l’allele DRB1*1501, localizzato nel Complesso maggiore di istocompatibilità umano (Hla) sul cromosoma 6. Sono stati inoltre identificati circa 30 geni nel locus Hla e circa 200 geni al di fuori del locus Hla, ciascuno dei quali contribuisce in minima parte al rischio complessivo di sviluppare la Sm; la maggior parte dei geni associati al rischio di sviluppare Sm regolano le funzioni del sistema immunitario. - Fattori ambientali e comportamentali
- Gradiente geografico: La Sm è più frequente nelle aree più lontane dall’equatore. Le persone nate in un’area ad alto rischio di Sm che poi si spostano, o migrano, in un’area con un rischio più basso di Sm prima dell’età di 15 anni assumono il rischio della nuova area. Questi dati suggeriscono che l’esposizione a determinati agenti ambientali prima della pubertà possa aumentare la predisposizione di una persona a sviluppare la Sm.
- Vitamina D: La carenza (bassi livelli nel sangue) di vitamina D è stata identificata come un fattore di rischio per la Sm. La vitamina D è sintetizzata dall’organismo in seguito ad esposizione alla radiazione ultravioletta solare. Si ritiene che l’esposizione alla luce solare possa contribuire a spiegare il gradiente latitudinale della Sm. Le persone che vivono più vicino all’equatore per tutto l’anno sono esposte a maggiori quantità di luce solare; di conseguenza, tendono ad avere livelli più alti di vitamina D, che può avere un ruolo protettivo contro le malattie immuno-mediate come la Sm.
- Fumo: Sono in aumento le evidenze che il fumo di sigaretta svolge un ruolo importante nella Sm. Non solo il fumo aumenta il rischio di sviluppare la Sm ma è anche associato a un andamento più grave e a una progressione più rapida della malattia.
- Obesità: Diversi studi hanno dimostrato che l’obesità in età infantile e nell’adolescenza, in particolare nelle bambine, aumenta il rischio di sviluppare successivamente la Sm. L’obesità può inoltre contribuire ad aumentare l’infiammazione e l’attività di malattia nelle persone con diagnosi di Sm.
- Infezioni: Nonostante la Sm non sia una malattia contagiosa, sono stati studiati molti virus e batteri per comprendere se e in che modo le infezioni siano coinvolte nello sviluppo della Sm. Dagli studi condotti è emerso che il virus di Epstein-Barr, un herpes virus molto comune che causa la mononucleosi infettiva, mostra una associazione molto forte con la Sm.
In particolare, la mononucleosi infettiva aumenta il rischio di sviluppare la Sm e i pazienti con Sm hanno titoli più elevati di anticorpi diretti contro il virus di Epstein-Barr rispetto alla popolazione generale. Ad oggi, i meccanismi che legano l’infezione con il virus di Epstein-Barr alla Sm rimangono oggetto di studio.Terapie farmacologiche
Anche se non esiste ancora una terapia in grado di bloccare la Sm, sono disponibili numerosi farmaci che vengono utilizzati per modificare il decorso della malattia, trattare le ricadute (chiamate anche attacchi o poussé) e gestire i sintomi.
I farmaci in grado di incidere sui meccanismi della malattia, e quindi di modificarne il decorso, agiscono con modalità diverse sulla funzione del sistema immunitario (farmaci immunomodulatori e immunosoppressori). Questi farmaci riducono il numero e la gravità delle ricadute, limitano la comparsa di nuove lesioni rilevabili con la risonanza magnetica, e rallentano la progressione della disabilità. Attualmente, i farmaci approvati in grado di modificare il decorso della Sm comprendono farmaci iniettabili per via intramuscolare [Avonex (interferon beta-1a)] o sottocute [Betaseron (interferon beta-1b), Copaxone (glatiramer acetato), Copemyl (glatiramer acetato), Extavia (interferon beta-1b), Plegridy (peginterferon beta-1a), Rebif (interferon beta-1a)], farmaci per via orale [Aubagio (teriflunomide), Gilenya (fingolimod), Mayzent (siponimod), Tecfidera (dimetilfumarato), Mavenclad (cladribina)], e farmaci iniettabili per via endovenosa [Lemtrada (alemtuzumab), Novantrone (mitoxantrone), Ocrevus (ocrelizumab), Kesimpta (ofatumumab), e Tysabri (natalizumab)].
Le ricadute della Sm sono causate dall’infiammazione nel sistema nervoso centrale.
Molti attacchi si risolvono spontaneamente senza trattamento.
Nella maggior parte dei casi, le ricadute sono trattate con farmaci steroidei (cortisonici), in particolare il metilprednisolone, dotati di un potente effetto anti-infiammatorio.
I farmaci steroidei abbreviano la durata dell’attacco, riducendone anche la gravità, sebbene la risposta sia variabile.
La modalità di assunzione più frequentemente utilizzata è quella endovenosa (alte dosi di metilprednisolone per 3-5 giorni), trattamento che può essere seguito da un breve periodo di terapia steroidea per bocca.Le terapie farmacologiche disponibili per controllare e alleviare i sintomi più comuni della Sm sono numerose e appartengono a diverse classi farmacologiche.
- Gradiente geografico: La Sm è più frequente nelle aree più lontane dall’equatore. Le persone nate in un’area ad alto rischio di Sm che poi si spostano, o migrano, in un’area con un rischio più basso di Sm prima dell’età di 15 anni assumono il rischio della nuova area. Questi dati suggeriscono che l’esposizione a determinati agenti ambientali prima della pubertà possa aumentare la predisposizione di una persona a sviluppare la Sm.
CONTINUA:
https://www.epicentro.iss.it/sclerosi-multipla/
Malattie rare: la storia ...........
La storia che ci hanno raccontato mamma Maria Carla e papà Giordano inizia nel 1993, a Premana, paese di poco più di duemila abitanti situato sulle vette della Valsassina, nel Lecchese.
I protagonisti sono due fratelli: Gloria 29 anni e Samuel 21. La primogenita, Gloria, ad appena un anno e mezzo d’età non riesce a camminare senza tenere ben salda la mano della mamma. Preoccupati, i genitori vengono indirizzati da una neuropsichiatra che suggerisce una risonanza magnetica; il riscontro non mostra nulla di negativo, ma il cuore di mamma sente che in fondo qualcosa non gira per il verso giusto.
Passano gli anni, Gloria cresce bene ma continua a mostrare incoordinazione motoria e mancanza di equilibrio nel reggersi in piedi. Gli esami, però, continuano a non evidenziare alcuna malattia.
Nel frattempo, nasce Samuel e mamma Maria Carla nota anche in lui un ritardo psicomotorio, infatti il bambino comincia a camminare soltanto all’età di 3 anni.
Durante l’adolescenza di Gloria, però, la situazione peggiora: cominciano le prime paraparesi spastiche che le impediscono di camminare e la costringono sulla sedia a rotelle. Poco dopo, a malincuore, lascia anche la scuola, perché troppo affaticata.
Tramite la neuropsichiatra di Gloria, conoscono la Dott.ssa Sara Bonato, allora neurologa al Centro E. Medea di Bosisio Parini, oggi responsabile della Stroke Unit al “Centro Dino Ferrari” dell’Università degli Studi di Milano presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, che fin da subito prende a cuore il caso della famiglia e cerca di implementare delle terapie in grado di migliorare la loro quotidianità e permettere ai due bambini di convivere meglio con i sintomi di questa malattia sconosciuta. La Dott.ssa Bonato diventa un punto fermo nella vita di questa famiglia fatta di incertezze e tanto timore, sostenendoli non solo dal punto di vista medico, ma anche emotivo.
La svolta arriva quando, tramite la Dott.ssa Bonato, Maria Carla e Giordano entrano in contatto con il “Centro Dino Ferrari”, dove Gloria e Samuel vengono ricoverati più volte. Qui, infatti, incontrano il Prof. Nereo Bresolin, Direttore Scientifico del “Centro Dino Ferrari”, il Prof. Giacomo Comi, vicedirettore e il gruppo del Dott. Alessio Di Fonzo con il Dott. Edoardo Monfrini, neurologi, che grazie a un grande lavoro di ricerca riescono finalmente nel 2019 a identificare la malattia: una forma rarissima di atassia, all’epoca unici casi al mondo, dovuta alla mutazione del gene della Neurofascina. La malattia genetica da mutazione della Neurofascina è caratterizzata da atassia cerebellare e polineuropatia con prevalente coinvolgimento motorio. Dal momento della prima descrizione nel 2019 sono stati riportati, in tutto il mondo, meno di 20 casi di persone affette da questa malattia. Ci sono forme più gravi ad esordio neonatale con neuropatia periferica e debolezza muscolare e forme più lievi ad esordio tardo infantile con atassia cerebellare e polineuropatia, come nel caso di Gloria e Samuel.
Un grande passo avanti, in particolare per mamma Maria Carla, per la quale l’incertezza e l’incomprensione verso cosa stesse accadendo in quegli anni ai propri figli ha reso il percorso da affrontare ancora più difficile.
«Che i ragazzi avessero un problema da quando sono nati lo avevamo capito. Mostrando però sintomi leggermente diversi tra loro e non avendo una diagnosi medica, non sapevamo come comportarci, soprattutto quando erano più piccoli: ci chiedevamo continuamente se fosse giusto spronarli ad andare a scuola, a camminare, ad alzarsi» – racconta Maria Carla – «Un’altra cosa che ci è mancata molto in questi anni è stato il confronto, ad esempio con qualche famiglia che stesse vivendo una situazione simile alla nostra, oppure con associazioni presenti sul territorio che ci potessero dare un supporto psicologico. Data la rarità della patologia non è nemmeno facile spiegarla, perché non sempre le persone capiscono di cosa si tratti, considerato che fino a 3 anni fa non esisteva nemmeno una denominazione specifica».
L’arrivo della diagnosi apre così nuove strade ed è a quel punto che Maria Carla e Giordano iniziano a chiedersi cosa possono fare per contribuire alla ricerca scientifica su questa malattia. In loro aiuto arrivano tutti gli abitanti di Premana, il paesino in provincia di Lecco in cui vivono, una comunità piccola ma molto coesa, che decide di mobilitarsi per dare loro il sostegno e la forza di affrontare quel nemico di cui fino a poco tempo prima non conoscevano nulla. «Premana è un paese piccolo, ma con un cuore gigantesco. Ci sono tante associazioni tra cui il Coro Nives Alpino e l’Associazione Sportiva. Grazie al loro lavoro e alla grandissima partecipazione dei premanesi, nel 2019 sono stati organizzati due bellissimi eventi» racconta Maria Carla. Il coinvolgimento così sentito da parte della comunità, e di alcuni ospiti esterni, permette loro di raccogliere 70.000€ a favore della ricerca scientifica.
Gli abitanti del paese già in passato avevano contribuito a sostenere economicamente la famiglia per l’installazione di uno speciale ascensore, quando si è reso indispensabile l’utilizzo.
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Papà Giordano commosso spiega: «Da quando abbiamo avuto la diagnosi, la comunità non ci ha lasciati mai soli, con il loro calore e la costante vicinanza di questi anni ci hanno dato tanto, sia in termini di affetto, che di tangibile sostegno. Spesso non abbiamo nemmeno il tempo di chiedere che loro capiscono e si adoperano. Questo è un dono straordinario».
Sono infatti tante le spese quando ci si trova a fronteggiare una malattia così grave e complessa.
«Gloria, oggi, è semi allettata perché purtroppo la malattia è progredita, tanto da renderle difficile persino alimentarsi e necessita il supporto di una fisioterapista, di una Oss e di un’educatrice, oltre alla nostra costante presenza» spiega Maria Carla.
Queste difficoltà, però, non li hanno mai davvero fermati: Giordano sorride mentre racconta delle esperienze in parapendio di Samuel, delle estati a esplorare il Trentino, oppure sulle montagne premanesi con la joelette – una carrozzina monoruota in grado di percorrere i sentieri – e poi degli inverni sulla neve con il monosci.
«Prima della pandemia, quando Gloria stava meglio, la portavamo in piscina tutte le settimane, è un pesciolino!» aggiunge Maria Carla, che ha sempre cercato di incoraggiare i ragazzi a sperimentare tutte le esperienze possibili per regalare loro una vita, seppur difficile, piena di bei ricordi.
Ora la speranza è che la ricerca prosegua e possa delineare nuovi protocolli terapeutici che siano d’aiuto a Gloria, Samuel e chiunque nel mondo si trovi a fare i conti contro questa grave patologia.
continua:
https://www.associazionecentrodinoferrari.com/la-storia-di-gloria-e-samuel/
Sclerosi Multipla (SM)..................
malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale. Interessa all’incirca 2.5 milioni di persone, giovani adulti tra i 25 e 35 anni.
La sclerosi multipla (SM), descritta per la prima volta nel 1869 dal neurologo francese Jean-Martin Charcot, che ne fornisce anche i primi criteri diagnostici con la sua famosa triade (nistagmo, tremore intenzionale e parola scandita), è la più frequente malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale. Oggi interessa all’incirca 2.5 milioni di persone, colpendo soprattutto i giovani adulti tra i 25 e 35 anni.
Sebbene sia stata tradizionalmente considerata una malattia della sostanza bianca cerebrale, caratterizzata da un danno e una perdita di mielina in più aree del cervello (da cui il nome multipla), che evolvono da una fase iniziale infiammatoria ad una fase cronica in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici (da cui deriva il termine sclerosi), esistono attualmente prove sostanziali che mostrano come il danno assonale e la morte neuronale siano criticamente coinvolti nella sua patofisiologia fin dalle prime fasi, svolgendo in particolare un ruolo determinante nell’accumulo di disabilità nel tempo.
I sintomi principali della malattia sono estremante variabili, in quanto dipendono dalla diversa possibile localizzazione delle placche, e possono interessare la vista (offuscamento o sdoppiamento), disturbi delle sensibilità (formicolii, sensazione di intorpidimento degli arti, perdita di sensibilità al tatto, difficoltà a percepire il caldo e il freddo), fatica e debolezza (difficoltà a svolgere e a sostenere attività anche usuali, perdita di forza muscolare), problemi di coordinazione (mancanza di equilibrio, difficoltà nel cammino).
I criteri diagnostici prevedono che la diagnosi di Sclerosi Multipla si ponga quando sono presenti in combinazione almeno un episodio clinico suggestivo (che viene chiamato ricaduta), la presenza delle cosiddette bande oligoclonali all’esame del liquido cefalorachidiano, e la disseminazione spaziale e temporale alla risonanza magnetica (l’evidenza, cioé, di placche di demielinizzazione a livello cerebrale o midollare).
continua:
https://www.centrodinoferrari.com/patologie/sclerosi-multipla/?gclid=CjwKCAjwh4ObBhAzEiwAHzZYUwOI1wcZnafIwcN4plc8BxxUWPxt8_5WLm1WTWP8VZF1Q5A7508-2BoC7L0QAvD_BwE
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29/10/22
12 Ottobre 2022 - CAGLIARI, MALORI ALL’HUB VACCINALE: “SERVE UN RIANIMATORE”
All’hub vaccinale di Cagliari sono stati segnalati diversi casi di malore post-inoculazione del siero anti-Covid19.
Lo riporta la Fials, il sindacato più rappresentativo dei professionisti della sanità in Sardegna, la notizia è stata ripresa da alcune testate locali. Il segretario provinciale della Fials, Paolo Cugliara, contattato da Byoblu, ha confermato la notizia e spiegato che sono gli arrivate più segnalazioni da parte di alcuni operatori sanitari in servizio presso il centro di vari casi di malore dopo le iniezioni, tra cui mancamenti e svenimenti, di un’entità tale da richiedere l’intervento di un medico rianimatore, la cui presenza non è prevista nel centro vaccinale allestito per la campagna anti-Covid19 nella zona fieristica del capoluogo sardo.
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La lettera della Fials ai vertici dell’ASL
In una lettera indirizzata al direttore generale e al direttore sanitario della Asl 8 di Cagliari, datata il 10 ottobre 2022, la Fials scrive di aver “appreso con notevole preoccupazione quanto è recentemente accaduto presso l’hub vaccinale della Asl8 Cagliari. Nello specifico – si legge – parrebbe che siano stati registrati alcuni malori a diversi utenti durante la loro permanenza all’interno della struttura”.
Al momento, nel centro cagliaritano si procede a un ritmo di circa 500 somministrazioni al giorno, il numero di malori segnalati in seguito alle inoculazioni è tale da rendere complicata la gestione della struttura e soprattutto il trattamento degli stessi pazienti, come sottolineato nella lettera: i malori che si stanno verificando tra gli utenti negli ultimi giorni stanno “rendendo estremamente difficoltosa la loro assistenza in merito, vista l’assenza di un medico specializzato in rianimazione”.
CONTINUA:
https://www.byoblu.com/2022/10/12/cagliari-malori-allhub-vaccinale-serve-un-rianimatore/?fbclid=IwAR2TfcR6k-7sDs-JYKdexhvwEFiEo6rT34PgIVf-Q9slUR3obvrYL0Cx5Uo
Sintomi della SM: La sclerosi multipla è diversa da persona a persona
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Sclerosi multipla e disturbi sessuali: quali sono e come gestirli
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Nothing Else Matters - Metallica - Violin & Guitar - Golden Salt
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Sclerosi multipla.La mia testimonianza con questa malattia 2/2
Sclerosi Multipla. La mia esperienza con questa malattia 1/2
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Flora Canto dedica "Meraviglio amore mio" ad Enrico Brignano - Canzone S...
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Margherita Hack sull'aldilà - Porta a Porta 20/04/2011
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Svizzera: i genitori piangono la morte dei loro figli con bare bianche marchiate Pfizer - ArezzoWeb Informa
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16/10/22
Esenzione per invalidità - C0....
- C01 Invalidi civili al 100% di invalidità senza indennità di accompagnamento (ex
art. 6 DM 1.2.1991) - C02 Invalidi civili al 100% di invalidità con indennità di accompagnamento (ex art. 6
DM 1.2.1991) - C03 Invalidi civili con riduzione della caoacità lavorativa superiore a 2/3 dal 67%
al 99% di invalidità (ex art. 6 DM 1.2.1991) - C04 Invalidi < di 18 anni con indennità di frequenza ex art. 1 L. 289/90 (ex art. 5
D.Lgs 124/98) - C05 Ciechi assoluti o con residuo visivo non superiore ad 1/10 ad entrambi gli occhi
riconosciuti dalla Commissione Invalidi Ciechi Civili (art. 6 DM 1.2.1991) - C06 Sordomuti (da intendersi coloro che sono colpiti da sordità dalla nascita o prima
dell'apprendimento della lingua parlata (art. 6 DM 1.2.1991, ex art. 7
L. 482/68 come mod. dalla L. 68/99)