26 casi di versione umana della malattia della mucca pazza, giorni dopo un’iniezione di COVID-19
Di seguito il sommario nella mia traduzione di uno studio che parla di quella che appare come “una forma totalmente nuova di malattia di Creuzfeldt-Jacob” a rapida evoluzione nell’uomo susseguente le iniezioni di vaccini anti COVID-19. Tale studio, già apparso in precedenza, è stato ora pubblicato e porta le firme di Luc Montagnier (premio Nobel per la medicina), Claire Moret-Chalmin (Neurology; Luc Montagnier Foundation), Jean-Claude Perez (Biomathematics; Luc Montagnier Foundation). Lo studio è stato pubblicato su International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research, una rivista peer-reviewed. Colpisce il numero di casi riportati dallo studio. Come dice la ricerca, mentre prima tale malattia progrediva per diversi decenni prima di portare alla morte, ora le cose sembrano avere una accelerata fulminea.
Ecco quello che sapevamo fino all’epoca pre-COVID: La malattia di Creutzfeldt-Jakob è una malattia da prioni caratterizzata dal deterioramento progressivo della funzione mentale, che porta a demenza, contrazione involontaria dei muscoli (mioclono) e barcollamento quando si cammina. La CJD sporadica, la forma più comune, colpisce circa 1 persona su un milione ogni anno nel mondo. Rappresenta circa l’85% dei casi. Interessa solitamente individui di età superiore ai 40 anni, in genere intorno ai 65 anni. Per questa forma non esiste una causa nota. La CJD acquisita può derivare da: 1) Assunzione di manzo contaminato (chiamata CJD variante); 2) Determinate procedure mediche in cui sono stati utilizzati inconsapevolmente materiali o strumenti contaminati (detta CJD iatrogena). La CJD variante (vCJD) può essere acquisita mangiando manzo o prodotti a base di manzo provenienti da animali con encefalopatia spongiforme bovina (malattia della mucca pazza).
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